La gestione italiana dell’epidemia da coronavirus da parte del ‘Comitato Tecnico Scientifico’ (CTS) è stato un fallimento, secondo un editoriale della prestigiosa rivista inglese ‘Nature’ nella prima decade di marzo 2021.
Nel Comitato non era presente alcun virologo e la maggior parte dei 24 ‘esperti’ sono stati nominati ad personam senza alcuna competenza nel campo della infezione virale.
Ancora. Secondo uno studio pubblicato su ‘Science’ da parte della ‘Emory University ‘di Atlanta il coronavirus assumerà un carattere endemico e la sua letalità, cioè mortalità dei contagiati, finirà per attestarsi intorno allo 0,1%, al di sotto dell’influenza stagionale. Pertanto il forte distanziamento sociale non è la soluzione: così come lockdown, mascherine, chiusure, caccia al contagiato, colpevolizzazione della gente…
Si pretende di perseverare con questa gestione dell’emergenza nell’illusione di fermare un virus ormai ENDEMICO, asintomatico nel 90-95% dei casi, e che potrebbe essere efficacemente affrontato, anche quando colpisce gli anziani, con tempestive cure.
Abbiamo al 90, 95% asintomatici positivi. E gli asintomatici positivi non sono contagiosi. Da sempre. Chi non ha i sintomi, chi non è malato, non può contagiare. Lo ha detto anche l’Oms. Quindi non ha senso chiudere tutti in casa. Chi si ammala va curato, semplicemente. Come ho fatto io seguendo i dettami di Didier Raoult, per le persone che si sono rivolte a me. Come fanno centinaia di medici usando idrossiclorochina, azitromicina e guarendo le persone a casa. Ad esempio, al centro Sud sono morti molto meno perché hanno utilizzato subito cortisone ed eparina e hanno evitato trombo embolie. La gente è morta perché non sono stati usati i farmaci corretti. Un esempio, vale su tutti: mi chiamarono dalla Sicilia perché a Milano c’era un uomo malato di 54 anni. Era uscita l’ambulanza, gli avevano detto che non sussisteva la necessità di ricovero. Lui aveva chiesto “cosa devo fare”? Risposta: nulla, non c’è una terapia.