28 agosto 2019
Mario Rossi Network Daily is out! Edition of 28 August 2019
Alleanze mutevoli: ora la Turchia è alleata “ufficialmente” con la Russia? Ha comprato gli S-400 russi. Imminente l’uscita dalla NATO?
La Turchia sta prendendo in consegna il sistema russo di difesa missilistica S 400. Questo
Vuol dire che Turchia e Russia sono ora “ufficialmente” alleati. La prima spedizione degli ‘S-400 è atterrata ad Ankara il 12 luglio, a detta del Ministero della Difesa della Turchia. (vedi immagine sopra)
Sono previste altre due spedizioni, con la terza consegna di “oltre 120 missili antiaerei di vario tipo … [programmata] provvisoriamente alla fine dell’estate, via mare”.
I rapporti confermano che “gli operatori turchi degli S-400 si recheranno a luglio e agosto in Russia per l’addestramento. Circa 20 militari turchi sono stati addestrati a maggio e giugno in un centro di formazione russo, … “ (CNN, 12 luglio 2019)
Come risponderanno gli Stati Uniti?
Con ogni probabilità, la presidenza di Erdogan sarà oggetto di un tentativo di cambio di regime, per non parlare delle continue rappresaglie finanziarie dirette contro la lira turca e delle sanzioni economiche.
Ciò che si sta rivelando è una crisi totale nella struttura delle alleanze militari. La Turchia non può ragionevolmente mantenere la sua appartenenza alla NATO e al contempo stringere un accordo di cooperazione militare con la Federazione russa.
Screenshot di Bloomberg
Tenendo a mente la prima guerra mondiale, le mutevoli alleanze e la struttura delle coalizioni militari sono fattori determinanti della storia.
Le alleanze militari odierne, comprese le “coalizioni trasversali” tra “Grandi Poteri”, sono marcatamente diverse e molto più complesse di quelle relative alla Prima Guerra Mondiale (ovvero il confronto tra “La triplice intesa” e “la triplice alleanza”).
L’uscita di fatto della Turchia dalla NATO indica uno spostamento storico nella struttura delle alleanze militari che potrebbe potenzialmente contribuire a indebolire l’egemonia degli Stati Uniti in Medio Oriente e creare condizioni che potrebbero portare alla rottura dell’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (NATO).
La NATO costituisce una formidabile forza militare composta da 29 stati membri, in gran parte controllati dal Pentagono. È una coalizione militare e uno strumento di guerra moderna. Costituisce una minaccia per la sicurezza globale e la pace mondiale.
Le divisioni all’interno dell’Alleanza Atlantica potrebbero assumere la forma di uno o più stati membri che decidono di “uscire dalla NATO”. Inevitabilmente un movimento di NATO-Exit indebolirebbe il consenso imposto dai nostri governi che in questo frangente della storia consiste nel minacciare di scatenare una guerra preventiva contro l’Iran e la Federazione russa.
A letto col nemico
Mentre la Turchia è ancora “ufficialmente” un membro della NATO, il presidente Recep Tayyip Erdoğan (sotto) ha sviluppato negli ultimi due anni “relazioni amichevoli” con due dei più accaniti nemici americani, ovvero Iran e Russia.
La cooperazione militare tra Stati Uniti e Turchia (incluse le basi militari USA in Turchia) risale alla Guerra Fredda.
La Turchia nella NATO ha da molto tempo le maggiori forze convenzionali (dopo gli Stati Uniti), superiori a quelle di Francia, Gran Bretagna e Germania. In linea generale, la spaccatura USA-Turchia e le sue implicazioni per l’Alleanza Atlantica sono state ignorate o banalizzate dai media.
La NATO è potenzialmente in rovina. La consegna dell’S-400 quasi un anno prima del previsto contribuirà a destabilizzare ulteriormente la struttura delle alleanze militari a danno di Washington.
La Turchia è anche un alleato dell’Iran. Inevitabilmente, il possesso dell’S-400 da parte della Turchia inciderà sugli attuali piani di guerra USA contro l’Iran (che a sua volta acquisterà l’S-400).
Ciò vuol dire che la Turchia, che è uno stato membro della NATO, si ritirerà dal sistema integrato di difesa aerea USA-NATO-Israele? Tale decisione equivarrebbe a una NATO Exit.
Inoltre, l’alleanza di lunga data della Turchia con Israele non è più funzionale. A sua volta, è defunta anche la “Triplice alleanza” USA-Turchia-Israele.
Nel 1993, Israele e Turchia hanno firmato un memorandum d’intesa che ha portato alla creazione di comitati congiunti” (turco-israeliani) per gestire le cosiddette minacce regionali. Secondo i termini del Memorandum, Turchia e Israele hanno concordato “di cooperare nella raccolta di informazioni su Siria, Iran e Iraq e di incontrarsi regolarmente per condividere le valutazioni relative al terrorismo e alle capacità militari di questi paesi”.
La triplice alleanza è stata anche accompagnata da un accordo di cooperazione militare NATO-Israele del 2005 che comprendeva “molte aree di interesse comune, come la lotta al terrorismo e le esercitazioni militari congiunte”. Questi legami di cooperazione militare con la NATO sono stati visti dall’esercito israeliano come un “potenziare la capacità di deterrenza di Israele riguardo ai potenziali nemici che la minacciano, principalmente Iran e Siria”.
La “triplice alleanza” che unisce Stati Uniti, Israele e Turchia è stata coordinata dai capi di stato maggiore statunitensi. Era una struttura di comando militare integrata e coordinata relativa al più ampio Medio Oriente. Era basato su stretti legami bilaterali statunitensi con Israele e Turchia, insieme a una forte
relazione militare bilaterale tra Tel Aviv e Ankara. A tal proposito, Israele e Turchia erano stretti partner con gli Stati Uniti negli attacchi aerei pianificati contro l’Iran dal 2005. (Vedi Michel Chossudovsky, maggio 2005). Inutile dire che la triplice alleanza è defunta.
Con la Turchia schierata con Iran e Russia, sarebbe un “suicidio” per gli USA-Israele anche il prendere in considerazione l’ipotesi di intraprendere attacchi aerei contro l’Iran.
Inoltre, l’accordo di cooperazione militare NATO-Israele del 2005, che si basava ampiamente sul ruolo della Turchia, diventa non più funzionale. Ciò significa che le minacce USA-Israele dirette contro l’Iran non sono più supportate dalla Turchia, che ha stretto un’alleanza di convenienza con l’Iran.
Il più ampio riallineamento di alleanze militari
Lo spostamento delle alleanze militari non è limitato alla Turchia. A seguito della spaccatura tra Qatar e Arabia Saudita, il Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) ne è stato stravolto a causa del Qatar
schieratosi con Iran e Turchia contro Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Il Qatar ha la massima importanza strategica perché condivide con l’Iran i maggiori giacimenti marittimi mondiali di gas nel Golfo Persico.
La base militare di Al-Udeid vicino a Doha è la più grande base militare americana in Medio Oriente, che ospita la sede centrale del comando centrale degli Stati Uniti in Medio Oriente. A sua volta, la Turchia ha attualmente stabilito una propria struttura militare in Qatar.
La Shanghai Cooperation Organization (SCO)
Un profondo cambiamento nelle alleanze geopolitiche si sta verificando anche nell’Asia meridionale con l’ammissione nel 2017 di India e Pakistan come membri a pieno titolo dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO). Inevitabilmente, questo cambiamento storico costituisce un duro colpo contro Washington, che ha accordi di difesa e commerciali sia con il Pakistan che con l’India. “Mentre l’India rimane saldamente allineata con Washington, il potere politico repressivo dell’America sul Pakistan
(tramite accordi militari e di intelligence) si è indebolito a causa degli accordi commerciali e di investimento del Pakistan con la Cina”. (Michel Chossudovsky, 1 agosto 2017)
In altre parole, questo allargamento della SCO indebolisce le ambizioni egemoniche dell’America sia nell’Asia meridionale che nella più ampia regione eurasiatica. Comporta un’influenza sulle rotte dei gasdotti, sulle vie dei trasporti, su confini e sicurezza reciproca e sui diritti marittimi.
Il Pakistan è la porta d’accesso all’Afghanistan e all’Asia centrale, dove l’influenza degli Stati Uniti è stata indebolita a vantaggio di Cina, Iran e Turchia. La Cina è coinvolta in importanti investimenti nel settore minerario, per non parlare dello sviluppo di vie di trasporti che cercano l’integrazione dell’Afghanistan nella Cina occidentale.
Dove si inserisce la Turchia? La Turchia fa sempre più parte del progetto eurasiatico dominato da Cina e Russia. Nel 2017-18, Erdogan ha avuto diversi incontri con il presidente Xi-Jinping e Vladimir Putin. La Turchia è attualmente un partner di dialogo della SCO.
Il movimento contro la guerra: Movimento dei Popoli per una #NATOExit
Di cruciale importanza, la crisi all’interno della NATO costituisce un’opportunità storica per sviluppare un movimento popolare #NATOExit in Europa e Nord America, un movimento popolare che faccia pressione sui governi affinché si ritirino dall’Alleanza Atlantica, un movimento che alla fine possa riuscire a smantellare e abolire l’apparato militare e politico dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico.
La giusta Immagine: il logo di No Guerra No Nato Florence Movement per una NATO Exit
Fonte:www.globalresearch.ca
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da OLDHUNTER
26 agosto 2019
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