18 marzo 2012

Se il FMI fa fallire gli Stati, ma l'Italia non lo sa



Se il Fondo Monetario fa fallire gli Stati, ma l'Italia non lo sa
Di Gianni Minà
Editoriale di Latinoamerica 117 ott-dic 2011 (4/2011)

Il 2 e il 3 dicembre scorso i presidenti e i premier di 33 paesi dell'America Latina e dei Caraibi [praticamente, tutte le nazioni americane tranne Stati Uniti e Canada], si sono riuniti a Caracas per dare compimento alla fondazione della Celac, [Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños] un organismo intergovernativo che si rifà all'idea della Comunità Europea.
L'iniziativa, che ha la sua Germania e la sua Francia nel Brasile, prossima quinta potenza economica del mondo, nell'Argentina di sinistra di Cristina Kirchner e nel ricco Venezuela petrolifero di Hugo Chávez, decreta il tramonto della vecchia Osa, l'Organizzazione degli stati americani che mezzo secolo fa Raul Roa, ministro degli esteri della Rivoluzione cubana, definiva "il ministero delle colonie yanqui" e che oggi Rafaél Correa, giovane presidente dell'Ecuador, economista con un master all'Università cattolica di Lovanio in Belgio, definisce lo "strumento di Washington per perseguitare i governi progressisti del continente a sud del Texas".

16 marzo 2012

Cossiga e l'eccidio di Moro

Tra pochi giorni ricorre l'anniversario della strage di via Fani e dell'assassinio dei carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci e dei poliziotti Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino. Quel giorno Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, fu rapito e tenuto prigioniero per 55 giorni in via Montalcini.
Alcuni giorni fa il capo dello Stato Giorgio Napolitano e' andato a ricordare in Sardegna, afflitta da una grave crisi economica, Francesco Cossiga e Antonio Segni, ex presidenti della Repubblica. Ora, in occasione del trentaquattresimo anniversario della tragedia di via Fani, che cade il 16 marzo 2012, ci aspettiamo che il capo dello Stato non solo commemori i caduti del 16 marzo, ma che in via Montalcini ricordi il sacrificio di Aldo Moro: in quella prigione senza targhe, lo statista democristiano visse il suo calvario di 55 giorni e fu ucciso il 9 maggio del 1978.
Cio' che amareggia e' che molti hanno dimenticato che Francesco Cossiga ripetutamente rivolse gravi accuse a Moro, sia in diverse interviste al Corriere, sia nel suo memoriale a Renato Farina. Cossiga disse, poco prima di morire, che «mai assolutamente sarebbe diventato fascista», se fosse stato adulto all'epoca in cui il fascismo nacque. Ed aggiunse che «molti democristiani lo sarebbero stati: Aldo Moro, ad esempio, e sarebbe stato un grande politico fascista, se avesse avuto un'altra eta' a quel tempo». E ancora: «Moro era un intellettuale. Per lo stesso motivo sarebbe stato fascista» (R. Farina, “Cossiga mi ha detto”, Marsilio, p. 79-80).

15 marzo 2012

Come funziona HAARP e come potrebbe indurre terremoti artificiali secondo l'insigne fisico Fran De Aquino

Come funziona HAARP e come potrebbe indurre terremoti artificiali secondo l'insigne fisico Fran De Aquino:
La struttura HAARP, con le sue 180 enormi antenne è denominata "riscaldatore ionosferico" perché essa può generare fasci di onde elettromagnetiche ad alta frequenza inviandole contro la ionosfera, ufficialmente per compiere degli studi scientifici, La potenza di questo impianto è, ufficialmente, di 3,6 Megawatt (poco più di 3 milioni e mezzo di watt), ma è lecito sospettare che possano essere utilizzate potenze maggiori di quelle dichiarate. In realtà si parla molto di HAARP perché questa è la più famosa, la più nominata tra le varie stazioni consimili, ma persino su wikipedia si può leggere dell'esistenza di alcune altri siti similari. Norvegia: progetto europeo EISCAT (potenza 1000 Megawatt, ovvero un miliardo di watt) Stati Uniti: HIPAS, vicino a Fairbanks (Alaska) Porto Rico: Arecibo Observatory Russia: progetto SURA, vicino a Nižni Novgorod (potenza 190 Mehawatt)
Se quindi ci riferiremo ad HAARP nel presente articolo, le considerazioni qui fatte si possono estendere agli altri siti che utilizzano la medesima tecnologia. Un riscaldatore ionosferico invia onde ad alta frequenza e alta intensità contro la ionosfera. La parte più bassa di questa, la cosiddetta regione D della ionosfera, è ricca di elettroni, la cui temperatura viene aumentata dalle suddette radiazioni elettromagnetiche. Queste radiazioni ad alta frequenza (dell'ordine dei Mega Hertz, ovvero che vibrano un milione di volte al secondo) vengono inviate contro la ionosfera con una intensità che non è costante, ma varia ciclicamente. La frequenza di questa variazione di intensità è relativamente bassa ovvero intorno ai 2,5 Hertz (cicli al secondo). Ciò vuol dire che ogni due secondi tali onde aumentano e diminuiscono di intensità per 5 volte di seguito, mentre la vibrazione di tale segnale elettromagnetico è circa mille volte maggiore. Questo sistema fa sì che l'aumento di temperatura degli elettroni (e quindi dell'intera zona della regione D su cui vengono inviate le onde dal sistea HAARP) sia intermittente. QUesto provoca una modulazione della conduttività (grandezza fisica che misura la facilità con cui passa la corrente) ed quindi si ottiene una corrente (circolante nella ionosfera stessa) che varia alla stessa frequenza di modulazione (circa 2,5 Hertz), e che a tale bassa frequenza emette a sua volta radiazioni. In tal modo è possibile generare onde elettromagnetiche a bassissma frequenza, che altrimenti sarebbe difficilissimo generare, perché la bassisima frequenza corrisponde ad una grandissima lunghezza d'onda, che richiederebbe antenne altrettanto lunghe (svariati chilometri). Il professor Fran de Aquino (insigne fisico che è riuscito a realizzare la quantizzazione della gravità e dello spazio-tempo) ricorda in un suo studio su tale soggetto la vasta bibliografia di lavori che mostrano tale comportamento.
La produzione delle onde a bassissima frequenza (ELF ) interagendo con gli ioni presenti nelle fasce di Van Hallen, possono, a causa dell'interazione fra campo elettrico e campo gravitazionale scoperta dal professor Fran De Aquino, portare ad una riduzione della gravità sopra una certa area della terra. Tale diminuzione di gravità porta ad una diminuzione della pressione della colonna d'aria posta sopra tale area della superficie terrestre generando un effetto che può portare ad un sollevamento della terra. Per comprendere questa situazione con un'analogia, potete posizionate sulla vostra mano la punta di una siringa senza ago e tirate lo stantuffo: a causa della diminuita pressione sopra la mano vedrete la pelle sollevarsi.
Secondo i calcoli del professor De Aquino un riscaldatore ionosferico può causare persino un terremoto del 9° grado della scala richter. Non so se questo vi ricorda qualcosa.

13 marzo 2012

6 giorni sulla terra. Il film di Varo Venturi in DVD.

6 giorni sulla terra. Il film di Varo Venturi in DVD.:
 
1. Il DVD di Varo Venturi. 2. Varo, le Bestie di Satana ed io. 3. Conversazione con Varo. 4. Conversazione con una collaboratrice di Malanga. 5. Osservazioni sui delitti di Cogne, Erba, e Bestie di Satana.  
1. Il DVD di Varo Venturi. Il film di Varo Venturi “6 giorni sulla terra”, uscito a novembre e acquistabile via internet o nei migliori negozi di DVD, è basato sugli studi di Corrado Malanga ed è, quindi, un film verità sul fenomeno degli addotti e degli alieni. Per questo motivo, uscito nelle sale l’estate scorsa, è stato boicottato nei modi più vari, e al cinema è stato un vero flop. Alcune sale lo hanno proiettato con vistosi tagli; altre lo hanno bloccato per non precisati motivi tecnici; alcune si sono rifiutate di mandarlo in onda con scuse ridicole. Varo non si è perso d’animo e ha preparato un DVD con contenuti speciali, che comprende un lungo documentario con interviste a Malanga, Leo Zagami, Paolo Franceschetti, Fabio Ghioni e Tom Bosco. Il film è stato involontario protagonista di una serie di riflessioni e di sviluppi relativi ad alcune mie ricerche personali, che voglio raccontarvi. Varo Venturi mi ha fatto l’intervista per il DVD nell’estate del 2011. Non mi informai sui particolari, nel senso che non chiesi come avrebbe montato il documentario, insieme a quali altri personaggi, ecc. E non mi sono domandato, soprattutto, come incastrasse i miei studi su massoneria, Chiesa cattolica, e Rosa Rossa, con l’argomento degli alieni. Quando è uscito il DVD, con mia sorpresa ho guardato il documentario e ho visto che la mia intervista, anziché essere unica, era frammentata insieme alle risposte di Malanga, Zagami, Bosco e Ghioni. Il film, infatti, parla dei legami tra Vaticano, massoneria, militari, servizi segreti e alieni, entità che sono solo apparentemente separate, ma che in realtà sono unite da un vincolo indissolubile e molto più forte di quanto crediamo. E i contenuti speciali specificano meglio questo tema.  

11 marzo 2012

Come un controllore di volo ricorda l'11 settembre

Come un controllore di volo ricorda l'11 settembre:
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Premessa: è risaputo che in rete circolano molte bufale nate dall'idea che gli aerei avrebbero dovuto fare 'puff' dai radar se gli ATC avessero perso il segnale del transponder di un aereomobile. L'intervista che segue è l'ennesima pietra tombale che pone fine definitivamente a questa sequela di scemenze, le quali circolano in rete da un po' troppo tempo. Speriamo che si possa finalmente chiudere questo capitolo e andare avanti.
------------------------------------------------------------------------------------------------- di Carter Yang e Mark Strassmann, CBS News (traduzione di Decalagon)
Lino Martins
Lino Martins (CBS)
Prima che gli aerei colpissero il World Trade Center e il Pentagono, prima che chiunque altro vennisse a sapere che erano stati dirottati, il controllore di volo Lino Martins stava già rilevando delle anomalie nei cieli mattutini dell'11 settembre. "Era fuori rotta e non rispondeva," dice Martins, uno delle diverse decine di controllori di volo in servizio quel mattino presso la Boston Air Route Traffic Control Center della FAA, a Nashua, New Hampshire. Chi non rispondeva era il volo American Airlines 11, un boeing 767 che era appena decollato dal Boston Logan Airport. L'aereo era andato in silenzio radio e aveva smesso di obbedire alle istruzioni del controllo del traffico aereo mentre si trovava nel settore di Martins.

08 marzo 2012

Il carbonato di calcio nelle scie chimiche

Il carbonato di calcio nelle scie chimiche:
Il carbonato di calcio (CaCO3) è un composto del calcio, delle concrezioni calcaree, della pietra da calce, ma è ricavabile anche artificialmente ed usato in varie industrie. E' un sale pochissimo solubile in acqua, ma abbastanza solubile in presenza di biossido di carbonio in seguito alla formazione di bicarbonato. Questa reazione reversibile è molto importante nel ciclo geochimico del calcio. Essa dà luogo anche, nel caso di acqua ad elevata durezza temporanea, alla formazione di incrostazioni in tubi e caldaie. Il calcare, ricco di carbonato di calcio, è la materia prima per la produzione di calce viva. Tale prodotto era già conosciuto ed usato da vari popoli antichi. A causa della sua notevole pericolosità, la lavorazione era affidata a pochi lavoratori opportunamente addestrati. Essi la mescolavano con la sabbia per ottenere la malta impiegata nelle costruzioni. Il calcare, ridotto in frammenti delle dimensioni di pochi centimetri, veniva introdotto in apposite fornaci, riscaldato fino a 800-1000 gradi Celsius per una decina di ore, durante le quali si verificava la cosiddetta “calcinazione”, una reazione chimica che libera biossido di carbonio (CO2) e produce l’ossido di calcio, cioè la calce viva. La calce viva è una sostanza bianca, porosa e molto igroscopica. Se bagnata con acqua, la calce viva innesca una reazione termica grazie alla quale la temperatura si innalza fino a 300 gradi Celsius. Se è posta a contatto con un materiale infiammabile, lo incendia rapidamente. 

04 marzo 2012

TUTTA la verità per Emanuela!

TUTTA la verità per Emanuela!:
Ultimamente si è dato molto risalto all' "insolita" sepoltura di Renatino De Pedis nella basilica di Sant'Apollinare, tanto che qualcuno ha pensato che il fine ultimo della famiglia Orlandi sia solo ed esclusivamente quello di far rimuovere quella tomba e farla ispezionare. Ebbene, mi sento di poter affermare con certezza che non è così! Quando parliamo di VERITA' per Emanuela, noi intendiamo TUTTA la verità: da quel tragico 22 giugno 1983 ad oggi! 29 anni di storia non possono essere ricondotti ad una sola persona, ad una sepoltura, ad un unico fatto... Più volte Pietro, anche nel suo libro "Mia Sorella Emanuela", afferma: "Non escludo che la banda della Magliana possa aver avuto una funzione nella prima fase del sequestro, con un ruolo di manovalanza. Se è così, auspico un rapido accertamento della responsabilità. Ma, certo, di stranezze nelle dichiarazioni della testimone (Sabrina Minardi, ndr) ce ne sono tante..." E ancora: "Il solo effetto certo fin qui raggiunto è che la gente collega il caso di Emanuela alla banda della Magliana! Ti ricordi quella povera ragazza? Hai saputo che a rapirla era stata la malavita romana? Questo si dice nei bar, nelle case, negli uffici. L'eccesso di semplificazione e la mancanza di memoria sono uno dei drammi di questo nostro Paese: ripeto, gli uomini di De Pedis possono essere stati la manovalanza, ma vogliamo dimenticarci il resto?". E allora, perchè, potreste dire, tanto accanimento su quella tomba tanto da farci una manifestazione e uno striscione?