L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy fu il frutto di una cospirazione. Il complotto è oggi una delle interpretazioni più verosimili dei fatti. A sostenerlo, ormai, numerose indagini indipendenti che sembrano comprovare la presenza di più cecchini a Dallas il 22 novembre 1963. Chi e per quale motivo ha ucciso allora il 35° Presidente americano? Rebus, questioni di conoscenza, lunico programma che ha il coraggio di affrontare e sgretolare i rebus dei nostri tempi, cercherà di dare una risposta. In studio con il conduttore e curatore Maurizio Decollanz, Vittorio Di Cesare, docente di Intelligence, e Marcello Foa, giornalista e scrittore, commenteranno rari documenti video dellepoca oltre allinedita versione, per la televisione italiana, del filmato, stabilizzato elettronicamente, di Abraham Zapruder, unico documento video che riprende integralmente gli ultimi attimi di vita del Presidente Kennedy. Rebus, questioni di conoscenza - JFK, La Cospirazione: andato in onda lunedì 20 aprile alle ore 22,00 su Odeon e Odeon24 (Sky827) Rebus - JFK, La Cospirazione - anteprima http://www.youtube.com/watch?v=HZ7pheQAesM Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 2 http://www.youtube.com/watch?v=7gX8p9SCKpo Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 3 http://www.youtube.com/watch?v=CqRKEHEIABs Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 4 http://www.youtube.com/watch?v=Tumb3q0ecgo Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 5 http://www.youtube.com/watch?v=ZAICC4G2T3Y Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 6 http://www.youtube.com/watch?v=_IBWXKyE8G0
15 maggio 2009
Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 1
13 maggio 2009
Paolo Franceschetti: UN POSSIBILE ATTENTATO AL PAPA?
Di Solange Manfredi
Stiamo vivendo un periodo storico molto delicato, in cui si stanno giocando partite importanti per i c.d. “equilibri occulti”.
Dal Blog di:
Paolo Franceschetti: UN POSSIBILE ATTENTATO AL PAPA?
Queste partite, come ci insegna la storia, vengono giocate dai centri del potere senza esclusione di colpi (collusioni criminali, formazione di apparati segreti, operazioni terroristiche, ecc..).
Il terribile gioco prevede anche, e sempre, l'eliminazione di personaggi scomodi, pericolosi o, semplicemente, strumentali per la realizzazione del progetto.
Fatta questa premessa, ciò che in questi giorni mi domando è: La partita che oggi si sta giocando prevede un nuovo attentato al Papa da compiersi il 13 maggio a Betlemme?
La mia domanda nasce dall'analisi di alcuni fatti, e dalla constatazione di alcune coincidenze.
Vediamo quali.
Dal giorno della sua elezione al soglio Pontificio tre sono stati i problemi che, maggiormente, hanno coinvolto la figura di Benedetto XVI:
1. Nazismo: Le ombre sulla adesione di Benedetto XVI al nazismo;
2. Ratisbona: Il discorso tenuto dal Santo Padre, nel settembre del 2006 a Ratisbona. Discorso che provocò un vero e proprio incidente diplomatico con la comunità mussulmana.
3. Lefebvriani: La revoca della scomunica ai vescovi scismastici ‘lefebvriani’ Bernard Fellah, Alfonso de Gallareta, Tissier de Mallerais e Richard Williamson. Proprio quest'ultimo vescovo, infatti, ha fatto parlare molto di sé nell'ultimo anno. Prima per l'intervista rilasciata al settimanale cattolico britannico Catholic Herald, in cui aveva difeso l'esistenza dei cosiddetti ''Protocolli dei Savi di Sion'. Successivamente per aver negato, in una intervista TV, la realtà dell'Olocausto. In ultimo P. Franz Schmidberge, superiore per la Germania della Fraternita' Sacerdotale San Pio X, il gruppo fondato da mons. Lefebvre, in una lettera circolare inviata a Natale, ha scritto: ''gli ebrei di oggi partecipano della colpa di deicidio, fino a quando non prenderanno le distanze dai loro predecessori credendo nella divinità' di Gesù' Cristo''.
Questi “incidenti” (se provocati o meno non si sa) hanno rischiato di danneggiare pesantemente il Santo Padre, regalandone un'immagine che ben si è prestata ad attacchi, polemiche e giudizi non troppo lusinghieri.
Ma Ratisbona, Lefebvriani e Nazismo (oltre, naturalmente, alla data del 13 maggio, data di grande importanza simbolica), compaiono anche negli attentati subiti da Papa Giovanni Paolo II.
Vediamo dove:
13 MAGGIO
13 maggio 1981, in Piazza San Pietro, il killer turco Ali Agka ferisce gravemente Papa Giovanni Paolo II.
Il 13 maggio 1982, durante il pellegrinaggio di ringraziamento a Fatima, un attimo prima che riesca a colpire il Santo Padre con una baionetta lunga 37 centimetri che nasconde sotto la tonaca, viene fermato il prete spagnolo Juan Fernández Krohn.
In entrambe i casi il giorno scelto per l'attentato è il 13 maggio, perché?
Il 13 maggio è la ricorrenza della prima apparizione della Madonna, a Fatima, nel 1917.
Secondo alcuni storici (P. Montero e Ildebrando Santangelo) le apparizioni della Madonna a Fatima avvennero principalmente contro la massoneria, vista la violenta, antica e radicale ostilità dell'associazione esoterica contro la Chiesa nella rivendicazione cattolica delle apparizioni di Fatima
“...sotto la presidenza di Theophilo Braga, andava realizzando una politica accentuatamente anticattolica. Molti gesuiti furono espulsi dal paese, i conventi chiusi e confiscati i loro beni. Fu abolito l’insegnamento della religione; e approvata la separazione della Chiesa cattolica dallo Stato....I pastorelli vennero sequestrati, vi furono profanazioni, saccheggi, processioni parodistiche, misure politiche dirette a ostacolare i pellegrinaggi. Nella notte del 6 marzo 1922, a Fatima i massoni fecero saltare con la dinamite la piccola cappella eretta sul luogo delle apparizioni1”.
FATIMA. Miracolo cattolico o mussulmano?
Se per noi occidentali non vi sono dubbi circa la matrice cattolica delle apparizioni di Fatima in Portogallo, è anche vero che l’Islam ha, da tempo e pubblicamente, rivendicato il miracolo come un fatto religioso musulmano. Fatima, infatti, non è un nome cristiano, il paese adottò questo nome durante la dominazione araba del XII secolo.
Secondo i mussulmani, dunque, sarebbe stata Fatima, la figlia del profeta dell'Islam Muhammaa, ad apparire ai pastorelli, non la Madonna.
GLI ATTENTATORI
Ali Agca.
Il Killer Turco Agca, estremista di destra (scriveva poesie che esaltavano Hitler e il nazismo), mussulmano, fanatico, con una sorella di nome Fatima, disse di aver agito per volere “superiore”.
Sulla base di riscontri svolti a livelli bancari, il killer turco appariva collegato con i vertici della massoneria.
Nello specifico:
“....nelle indagini svolte dalla magistratura di Trento nel 1983 furono indicate le banche sulle quali doveva avvenire il pagamento dei tre milioni di marchi promessi ad Ali Agka per l’attentato al Papa... In questo diverso e più ampio quadro di lettura, sarà bene ricordare quanto risultava descritto in alcuni atti di quel processo, dove, attraverso un’analisi sugli istituti di credito relativa al commissionamento dell’attentato ad Ali Agka, si evidenziava il ruolo di uno dei più potenti oligarchi tedeschi, e precisamente il principe Johannes von Thurn und Taxis, ostile al Papa e alto esponente della massoneria di rito scozzese (33° grado), come tradizionalmente lo era stata la sua famiglia nel secolo scorso"2.
In ultimo, la famiglia dell’ex casa reale portoghese, i Braganza, era imparentata proprio con quella dei Thurn und Taxis di Regensburg (Ratisbona).
Juan Fernández Krohn
Krohn, il cittadino spagnolo trentaduenne che il 13 maggio 1982 attentò alla vita di Papa Giovanni Paolo II a Fatima, fu ordinato sacerdote da monsignor Lefebvre nel 1978.
Krohn, dopo aver lasciato l’area legata al vescovo Lefebvre, era entrato a far parte del gruppo religioso cultista «Tradizione, Famiglia, e Proprietà» (Tfp),
“I riferimenti che nell’attentato al Papa del 1981 riconducono alla famiglia del massone von Thurn und Taxis, si ritrovano anche in ordine al secondo attentato, avvenuto lo stesso giorno dell’anno seguente, il 13 maggio 1982 a Fatima da parte del prete ultrà spagnolo Juan Fernández Krohn – questi infatti, prima dell'attentato - avrebbe trascorso un periodo di tempo nel monastero di Ratisbona, controllato e gestito dall’allora ottuagenario padre Emmeran, membro della famiglia dei Thurn und Taxis"3
NAZISMO.
Alcuni membri della famiglia Thurn und Taxis li troviamo nella organizzazione segreta denominata società Thule, fondata nel 1918 dal barone von Sebottendorf, che contribuì alla creazione del partito nazista.
La società Thule è una organizzazione: “a carattere cospirativo che si estende in tutto il mondo e che opera in contatto con altri gruppi estremisti, come l’Armata blu di Fatima e quella più fanatica denominata Tradizione, Famiglia e Proprietà (Tfp)” 4.
Secondo questa organizzazione il territorio del mondo intero deve essere suddiviso tra i discendenti delle vecchie oligarchie, con una organizzazione di tipo feudale, ben diversa da quella degli Stati nazionali contemporanei.
ANGELI E DEMONI.
In ultimo, è il caso di segnalare come l'atteso film “Angeli e Demoni”, tratto dal romanzo di Dan Brown, uscirà in anteprima mondiale in Italia proprio il 13 maggio, mentre nel resto del mondo l'uscita è prevista per il 15 maggio.
Il romanzo, come è noto, è ambientato in Vaticano durante la preparazione, a seguito della morte del Papa, del conclave.
CONCLUSIONE
Dunque, abbiamo visto come Ratisbona, Portogallo, massoneria, nazismo e Lefreviani compaiano nell'organizzazione del complotto che ha portato agli attentati a Papa Giovanni Paolo II.
Per il giudice Carlo Palermo, che sull'argomento ha scritto un libro “Il Papa nel mirino”, l'organizzazione dell'attentato: "….sarebbe stata però diretta, aiutata, assistita, da una pluralità di soggetti interessati – anche se talora tradizionalmente contrapposti –, «uniti», nell’occasione, dal comune obiettivo della eliminazione del Papa, e facilitati, nel raggiungimento delle convergenze, dalla rete occulta della massoneria, e cioè di quella organizzazione segreta trasversale garantita dalla massima segretezza e omertà, che tutela la sua stessa sicurezza e libertà d’azione, non consentendo nemmeno ai propri associati – a livello orizzontale –, di conoscersi direttamente5.
Proprio per questo raccordo operato dalla massoneria, per il giudice Carlo Palermo:
"I particolari «significati» e le numerose «simbologie»..... non possono, in questa prospettiva, essere trascurati6.
La domanda è: se, come affermato dal giudice Carlo Palermo, significati e simboli non possono essere trascurati nell'indagine di un complotto reso possibile dalla rete occulta della massoneria, possono essere trascurate le coincidenze su descritte tra gli attentati a Papa Giovanni Paolo II e i problemi occorsi, nel corso del suo pontificato, a Benedetto XVI?
E' un caso che l'importante incidente diplomatico con il mondo mussulmano (cui gli strascichi sono ancora presenti) sia avvenuto a Ratisbona?
E' un caso che, appena tolta la scomunica ai vescovi lefvriani, questi abbiano rilasciato dichiarazioni così imbarazzanti proprio contro gli ebrei e l'olocausto?
E' un caso che, subito dopo la sua elezione al soglio pontificio, Benedetto XVI sia stato accusato di aver aderito al partito nazista?
E' un caso che la visita alla Grotta della natività a Betlemme sia il 13 maggio, ricorrenza della prima apparizione a Fatima, apparizione rivendicata dal mondo mussulmano?
E' un caso che il film “Angeli e Demoni” esca, in prima mondiale in Italia, proprio il 13 maggio?
Nei giorni scorsi servizi segreti israeliani hanno lanciato l'allarme: “L'incolumità del Papa, durante il viaggio in Terra Santa, è a rischio”.
Ciò non deve destare sorpresa se si pensa quali e quante simbologie, per fanatici ed esaltati, potrebbe avere un attentato a Benedetto XVI il 13 maggio a Betlemme.
Le domande da porsi in questo scenario, però, sono due:
1. Visto che le organizzazioni esoteriche comunicano con i simboli, è possibile che i problemi occorsi a Benedetto XVI, nel corso del suo pontificato, siano stati organizzati ad hoc e avessero chiari significati per chi li poteva capire? E se si, quali?
2. In un eventuale attentato a Benedetto XVI, siamo sicuri che i mandanti e gli esecutori sarebbero gruppi terroristici esaltati? O dietro, come successo per l'attentato a Papa Giovanni Paolo II e come scritto dal giudice Rosario Priore nella sentenza sui mandanti, potrebbero esserci, anche in questo caso, “entità statuali"?7
1Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti
2 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti: “Il principe Johannes, all’epoca dell’attentato del 1981, era presente nel consiglio di amministrazione della Banca di Monaco, Bayerischer Vereinsbank, e ne controllava il 15% del pacchetto azionario. Sia questa che la filiale londinese, la Union Bank of Bavaria, erano state segnalate nell’inchiesta trentina relativamente al deposito di tre milioni di marchi da parte del mafioso turco Bekir Celenk, i tre milioni promessi ad Ali Agka per l’attentato al Papa.
La Bayerischer Vereinsbank rappresentava la più stretta connessione bancaria con la Bulgarian Foreign Trade Bank, considerata il polmone finanziario di diverse operazioni sporche.
Significativo, in particolare, appariva il fatto che una sua filiale fosse la Litex Bank (con sede in Beirut), azionista della Biblos Bank, cui apparteneva il potente esponente della falange Camille Chamoun, già presidente della repubblica libanese.
A detta delle fonti, la Biblos e la Litex rappresentavano una importante connessione tra l’est e l’ovest per il riciclaggio di denaro sporco proveniente dai traffici di droga libanesi e per i contatti con gli esponenti politici della Falange e dei Servizi segreti orientali".
3 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti
4 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti
5Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti
6Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti
7Sentenza Rosario Priore: "...…tale delitto fu il risultato di un complotto di alto livello, e cioè che a monte dell’esecuzione, anzi degli esecutori materiali vi furono organizzatori ed entità con ogni probabilità statuali… tutti i Servizi, non solo quelli dei grandi Stati, si siano occupati di un fatto così grave e unico nella storia degli ultimi secoli…tutti, però, con l’obiettivo di impedire, una volta consumatosi il delitto, l’accertamento della verità, e così agendo.... quelle entità sono comunque riuscite a distruggere prove vere, fabbricarne di false, e a chiudere la bocca a tanti che sapevano la verità….”
19 aprile 2009
Scienziato danese sulla nano-thermite ritrovata nella polvere del WTC
2:37 l'esplosivo viene utilizzato nei razzi/missili non nel combustibile per razzi. Lo scienziato danese Niels Harrit sulla nano-thermite ritrovata nella polvere del WTC. Materiale termitico attivo, inesploso, assemblato secondo tecniche di nanotecnologia, ritrovato fra le polveri del WTC. 11settembrenews.blogspot.com
07 aprile 2009
Terremoto a L'Aquila
www.byoblu.com
Paolo Franceschetti: Le scie chimiche. Aspetti psicologici del problema.
Paolo Franceschetti
Premessa.
.
Nessun altro problema sul web crea discussioni come quello delle scie chimiche. Nessun altro argomento, quando viene sollevato, suscita una marea di insulti, reazioni scomposte, attacchi personali, ecc…
Lo potete constatare osservando gli articoli del nostro blog.
Abbiamo scritto, o fatto capire, che noti personaggi del mondo dello spettacolo o della politica o della magistratura, sono nella Rosa Rossa. E non si è sollevato se non qualche sporadico commento di critica o di dubbio, quasi sempre legittimo e in buona fede.
Abbiamo scritto che dietro a tutte le stragi italiane c’era sempre lo stato, e Gladio in particolare. Ma nessuno ha protestato o tirato fuori ipotesi contrarie.
Ma se si parla di scie chimiche succede un putiferio.
Un semplice post, che non consisteva neanche in un articolo, ma nella semplice pubblicità di un convegno, ha suscitato un vespaio.
Per giunta, in questo modo i detrattori del fenomeno delle scie chimiche raggiungono un effetto opposto. Cioè rafforzano la tesi di Marcianò e di tutti gli altri, perché chiunque veda questo caos, questi insulti, questi attacchi, questa rabbia dimostrata verso delle persone che, qualunque sia la verità, comunque lavorano per fare un servizio agli altri, non può non essere indotto a pensare che sotto ci sia del vero.
Se infatti venisse qualcuno a sostenere in un sito apposito che il Gran Dio di tutte le Nutelle scenderà sulla terra nel 2011 portando la Nutella a tutti i popoli, io credo che nessuno si sognerebbe di criticare, insultare, o deridere. Né tantomeno di aprire un sito solo per criticare il sostenitore della divinità della Nutella. Al massimo qualche visitatore potrebbe fare qualche commento ironico e finirebbe li.
Ci sono molti siti che sostengono tesi strampalate o che vengono considerate tali.
Il sito Stazione Celeste ad esempio riporta messaggi canalizzati da altre entità angeliche… ma nessuno si prende la briga di attaccarlo o insultarlo. Il sito guardalamiamerda.it, blog tra l’altro che si dichiara iscritto al gruppo “i blog di merda” si becca al massimo qualche insultino del tipo “ma vai a cagare… pezzo di merda…”. In compenso raccoglie anche entusiastici consensi (un anonimo delle 18.57 dice infatti: La merda ha un suo fascino, trovo giusto dedicargli un blog, bravo. W la merda.)
Poi abbiamo il sito http://www.chupacabramania.com/articoli/loch_ness.htm, dedicato a mostri vari… Ma nessuno si sogna di dare ai curatori del sito dei ladri, dei paranoici, ecc…
Viene da domandarsi il perché di questo trattamento riservato a Marcianò e a chi si occupa di schi chimiche.
Considerazioni.
.
Prima però facciamo alcune considerazioni di tipo psicologico.
Una persona equilibrata raramente si scaglia con violenza contro qualcosa o qualcuno.
Scagliarsi violentemente, odiare e avere sentimenti forti, è indizio di un problema; è indizio cioè che la persona si sente colpita nel vivo.
E’ una regola base della psicologia.
Se avvicinate una persona di colore e le dite “sporco negro” avete buone possibilità di essere gonfiati di botte; se invece le dite “sporco marziano” quello vi guarderà con sufficienza.
Se avvicinate un mafioso siciliano e gli dite “sciamano della foresta amazzonica” probabilmente quello vi guarderà con stupore pensando che avete qualche rotella fuori posto; ma se gli dite “frocio” avete ottime probabilità di non vedere l’alba del giorno dopo perché in certi posti l’omosessualità è un problema.
In pratica quando voi parlate con una persona e la criticate, il fatto che questa si arrabbi è quasi sempre (salvo qualche rara eccezione) indizio che avete colto nel segno e avete individuato un suo punto debole.
La rabbia e l’odio cioè, nascono sempre da qualcosa che ci tocca profondamente.
Ecco il motivo per cui un sito sulla merda non riceve l’onore di avere dei contrositi dedicati a lui. E un sito sul mostro di Loch Ness non se lo fila nessuno, salvo gli appassionati dell’argomento.
Occorre poi considerare un altro fattore. Dedicare troppo tempo ad andare “contro” qualcosa, significa avere qualche disturbo di personalità, a meno che il fenomeno contro cui ci si scaglia non abbia importanza. Essere contro la guerra ha un suo senso perchè si tratta di un male che investe la società; essere contro la povertà pure… Ma essere “contro” dei fenomeni innocui e marginali non è normale. Se infatti una persona dovesse perdere tempo a insultare tutte le persone che dicono qualcosa che non condivide, e se dovesse creare un sito contro tutto ciò che lo disturba, non basterebbe una giornata di 240 ore… Io ad esempio dovrei creare un sito contro il grande fratello, uno contro Maurizio Costanzo, uno contro Berlusconi, uno contro Sanremo, uno contro la frittura perchè fa male, uno contro tutti i surrogati della Nutella che fanno schifo, e poi dovrei passare il mio tempo a provocare, insultare e contestare i siti satanisti, i siti massonici, i siti frivoli di cucina e di moda, i siti di Forza Italia, i siti antibuddisti, i siti cattolici, i forum dei vari quotidiani asserviti al sistema ecc… Cioè non vivrei più.
Personalmente non ho tempo da dedicare neanche a chi mi insulta e mi critica, preferendo dedicarmi a costruire, anziché a distruggere, perché lo trovo più sano.
Quindi, coloro che dedicano troppo tempo ad un fenomeno hanno qualche disturbo, oppure, nella stragrande maggioranza dei casi, sono pagati ad hoc per disturbare e impedire le reali disscussioni su certi temi.
L’atteggiamento di coloro che si scagliano contro le scie chimiche è stupido per una terza ragione. E’ logico infatti che Marcianò, Penna, e tutti gli altri che cercano di informare sulle scie chimiche, sarebbero felici di sapere che si sbagliano. Così come io sarei felice di scoprire che la Rosa Rossa non esiste, che mi sono sbagliato su tante cose; perché vorrebbe dire che il mondo è migliore di come lo vedo.
Quindi è ovvio che Marcianò e gli altri “sciachimisti”, a torto o a ragione, fanno qualcosa che credono utile per la società.
Allora scagliarsi contro di loro non ha senso perché delle due l’una:
o gli schiachimisti sono in errore, e allora bisognerebbe spiegarglielo con calma e con argomenti convincenti; nel qual caso poi saremmo tutti felici che loro siano in errore, mentre la rabbia sarebbe una reazione fuori posto. Pensare che hanno torto dovrebbe dare anzitutto una reazione di sollievo. E in secondo luogo basterebbe lasciarli fare, perché il loro lavoro naufragherebbe da sé, senza bisogno di tanta fatica da parte di esterni.
Oppure hanno ragione. E allora bisognerebbe aiutarli e cercare di capire anche noi.
Se uno ha torto, in altre parole, non c'è bisogno di arrabbiarsi tanto e sprecare tanta fatica. Perchè il problema si risolverebbe da sè. Nel 2011 tutti vedremo che il gran Dio Della Nutella non porterà la Nutella a tutti i popoli, e non c'è bisogno di scaldarsi e insultare per dimostrarlo.
In ogni caso però l’atteggiamento di rabbia, gli insulti e le altre reazioni scomposte, impededendo o ritardando la comprensione della verità, nuoce a tutti.
Conclusioni
.
Come ho detto più volte io so poco delle scie chimiche, e non posso dare un mio parere personale.
Capisco però dalle varie reazioni demenziali che ha ragione Marcianò. Riprendo una frase che sentii dire da Carlo Palermo tempo fa: “mi minacciano, quindi sono sulla strada giusta”.
Ecco, per coloro che si occupano di scie chimiche vale la stessa regola. La reazioni esagerate contro di loro, tanto che hanno creato addirittura un sito dedicato complottismo.blogspot.com, indica che queste persone sono sulla strada giusta.
Resta da capire perché le reazioni sono addirittura più violente rispetto a chi si occupa di altri argomenti “complottisti” come l’11 settembre o la Rosa Rossa.
Il motivo è semplice.
Parlare della Rosa Rossa, di Gladio come regia unica in tutte le stragi italiane, di 11 settembre, di massoneria, ecc…, non tocca gli interessi immediati e vitali del cittadino (perlomeno questa è la percezione che ha il lettore...). Quindi non c’è il rischio di reazioni immediate.
Il problema delle scie chimiche, invece, investe direttamente la salute e la sicurezza di TUTTI i cittadini, e paradossalmente anche di quelli che hanno una certa voce e un certo potere nella società; anche politici, amministratori pubblici, e persone potenti sono infatti soggetti a respirare i gas delle scie chimiche. E c’è il rischio di un sollevamento popolare, c’è il rischio che si creino comitati di cittadini che potrebbero intervenire, ecc…
In altre parole. Un articolo su Gladio lascia indifferenti perchè in fondo hanno ammazzato altri, non un parente. C’è la Rosa Rossa dietro ai delitti di Cogne Erba o Garlasco? E che gliene frega al lettore? Mica abita a Cogne, Erba o Garlasco!
Ma le scie chimiche stanno sulla testa di tutti. Nuocciono a tutti. E ledono interessi vitali ed immediati di tutti.
E il sistema non può permettere che la verità venga resa nota. Il lettore potrebbe dire: “Cavolo… e se fosse vero? Sono guai per me…”
Ecco il motivo della violenza degli attacchi contro chi si occupa di questi problemi.
Il sistema deve intervenire in modo rapido ed immediato, perchè non può permettersi che il problema venga conosciuto.
Alcune considerazioni finali su Internet e sul “sistema” in cui viviamo.
Molti, privatamente e non, mi hanno chiesto di togliere i commenti di insulti al post sulle scie chimiche.
In realtà ho preferito lasciarli per un motivo che vi spiego.
La realtà virtuale, su internet, ripete gli stessi meccanismi della realtà corporale e fisica. Ci sono però due differenze non da poco.
La prima è che nella realtà virtuale non ci sono grossi pericoli. Se ti minacciano, ti attaccano, ti disturbano, tutto ciò avviene solo per mezzo di parole e immagini; cioè avviene con l’utilizzo di strumenti che non possono farci del male veramente. Basta spegnere il PC e gli insulti svaniscono, le minacce non esistono. Il massimo del danno che possono provocare potrebbe essere la chiusura di un forum o di un blog (che poi riaprirebbe altrove). Ma la vita continuerebbe come al solito.
Nella realtà fisica invece ti possono uccidere, togliere beni materiali, distruggere rapporti con le persone che ami, cioè creare difficoltà reali.
La seconda differenza è la rapidità con cui i fenomeni sul web nascono e muoiono. I rapporti umani, le organizzazioni e le varie iniziative, che possono nascere sulla rete, hanno spesso una maggiore rapidità nel nascere e una maggiore rapidità nel distruggersi o essere distrutti.
Per il resto però la realtà virtuale segue gli schemi della realtà fisica. Nascono e muoiono rapporti, ci si arrabbia, ci lasciamo attrarre dalle persone, ci sentiamo più o meno sereni a seconda di una parola giusta o sbagliata, impariamo, cresciamo, evolviamo, cambiamo idea, odiamo, ci scontriamo, stringiamo amicizie…
I cosiddetti “poteri occulti” e i servizi segreti, agiscono sul web con le stesse modalità con cui agiscono nella realtà fisica, con la differenza che sul web non ci sono pericoli e tutto è più rapido. Osservare quindi come operano questi poteri sul web, può dare la misura di come essi operino anche nella realtà.
Memorabile ad esempio, nel mio blog e nel forum “Poteri occulti”, è l’intervento di un personaggio che si firma Maestro di Dietrologia, il quale prima con il nick 33 ha postato della minacce su questo blog; poi dopo qualche tempo, dopo che molti lettori si erano preoccupati e qualcuno aveva addirittura decriptato il significato esoterico di quelle minacce, ha confessato di aver messo lui quelle minacce per farmi capire quanto io sia paranoico, e per farmi riflettere sul fatto che grido “al lupo al lupo” per degli innocui messaggi che in realtà erano semplici giochi di parole.
A suo dire, questo personaggio l’avrebbe fatto “per il mio bene” e perché “mi stima”.
Più o meno quello che è successo ad Antonella Randazzo, a cui hanno aperto un blog dedicato “le censure di Antonella Randazzo”, non per attaccarla ma – dice colui che ha aperto il sito – perché le vuole bene…. Per farla ragionare… per aiutarla a crescere.
http://lecensurediantonellarandazzo.blogspot.com/
Stessa identica tecnica di Maestro di Dietrologia.
La verità è che nessuno spreca tanto tempo ed energie per qualcosa che non condivide. A meno che non abbia un interesse personale nella questione. A meno che, cioè, non sia pagato dal sistema.
Un lettore mi ha telefonato dicendo “Paolo, ora che ho osservato il comportamento di Maestro di Dietrologia, e di RosaR, se quello che vedo sul web corrisponde a quello che devi subire nella realtà, capisco quanto debba essere dura la tua vita”.
Ho risposto che il problema non è il web. Qui tutto può essere preso con un enorme gioco, e i commenti di debunker professionisti talvolta mi hanno fatto addirittura ridere con le lacrime agli occhi per l’umorismo e l’intelligenza dimostrata.
Lascio quindi senza censura i post sulle scie chimiche, come lascio sul mio forum tutti i commenti dei debunkers vari, affinchè chiunque abbia tempo e voglia possa andare ad analizzarli e avere, sul web, una specie di schema dell’operato di questi poteri in ogni altro campo.
Le tecniche utilizzate sono sempre le stesse e sono state analizzate sia da Massimo Mazzucco in un recente articolo dal titolo “Manuale operativo dell’acchiappadebunker” se lo conosci lo combatti:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3121
sia da Antonella Randazzo in un altro articolo dal titolo “Controllori all’attacco dei controllati”, a cui rimando:
http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/03/le-false-dispute-controllori-allattacco.html
Se volete farvi un’idea della tecnica usata, ma allo stesso tempo anche divertirvi, è perfetta la vicenda delle minacce di morte da parte di questo personaggio che si firma Maestro di Dietrologia, alias 33, minacce che poi sono diventate innocui scherzi per il mio bene. Chi avrà la pazienza di leggere tutto con attenzione ne trarrà degli spunti interessanti e potrà verificare l’applicazione pratica delle tecniche operative di cui parla Mazzucco. Il link è questo:
http://poteriocculti.mastertopforum.net/minaccia-sul-blog-decriptazione-da-parte-di-un-esperto--vt129.html
Occorre prendere le vicende del web come una specie di gioco virtuale, in cui per fortuna nessuno muore e nessuno ha problemi materiali, ricordando ai lettori e a chi è oggetto di attacco che “le parole non hanno nessun potere su di noi, se non siamo noi a darglielo”.
_______________________________________________________________
PS. Vorrei qui pubblicamente esprimere la mia protesta contro il sito
Il sito assegna ogni anno il perlone d'oro, al complottista che dice maggiori cazzate.
Se fosse un sito serio, includerebbe anche me tra i complottisti. Ritengo invece che anche questo sito sia condizionato dalle solite lobby, i favoritismi, ecc... Altrimenti non si capisce perchè gli insulti e il premio Perlone lo danno solo a Mazzucco e Marcianò.
Ho scritto al sito "complottismo" protestando per la discriminazione contro di me, e chiedendo di essere inserito tra i candidati al Perlone d'oro e loro mi hanno risposto che prenderanno in considerazione la mia richiesta. Ma finora nulla... non un articolo, non un insulto, una presa per il culo, niente di niente.
Credo infatti che il sito "complottismo" sia stato creato da Marcianò Mazzucco e dalla Randazzo, a fini pubblicitari.
25 marzo 2009
ZOMBIE GEITHNER'S CORPORATE STATE BAILOUT OF TOXIC DERIVATIVES
My Plan for Bad Bank AssetsThe private sector will set prices. Taxpayers will share in any upside.By TIMOTHY GEITHNERThe American economy and much of the world now face extraordinary challenges, and confronting these challenges will continue to require extraordinary actions. AP No crisis like this has a simple or single cause, but as a nation we borrowed too much and let our financial system take on irresponsible levels of risk. Those decisions have caused enormous suffering, and much of the damage has fallen on ordinary Americans and small-business owners who were careful and responsible. This is fundamentally unfair, and Americans are justifiably angry and frustrated. The depth of public anger and the gravity of this crisis require that every policy we take be held to the most serious test: whether it gets our financial system back to the business of providing credit to working families and viable businesses, and helps prevent future crises. Over the past six weeks we have put in place a series of financial initiatives, alongside the Recovery and Reinvestment Program, to help lay the financial foundation for economic recovery. We launched a broad program to stabilize the housing market by encouraging lower mortgage rates and making it easier for millions to refinance and avoid foreclosure. We established a new capital program to provide banks with a safeguard against a deeper recession. By providing confidence that banks will have a sufficient level of capital even if the outlook is worse than expected, more credit will be available to the economy at lower interest rates today -- making it less likely that the more negative economy they fear will take place. Getty Images We started a major new lending program with the Federal Reserve targeted at the securitization markets critical for consumer and small business lending. Last week, we announced additional actions to support lending to small businesses by directly purchasing securities backed by Small Business Administration loans. Together, actions over the last several months by the Federal Reserve and these initiatives by this administration are already starting to make a difference. They have helped to bring mortgage interest rates near historic lows. Just this month, we saw a 30% increase in refinancing of mortgages, which means millions of Americans are taking advantage of the lower rates. This is good for homeowners, and it's good for the economy. The new joint lending program with the Federal Reserve led to almost $9 billion of new securitizations last week, more than in the last four months combined. However, the financial system as a whole is still working against recovery. Many banks, still burdened by bad lending decisions, are holding back on providing credit. Market prices for many assets held by financial institutions -- so-called legacy assets -- are either uncertain or depressed. With these pressures at work on bank balance sheets, credit remains a scarce commodity, and credit that is available carries a high cost for borrowers. Today, we are announcing another critical piece of our plan to increase the flow of credit and expand liquidity. Our new Public-Private Investment Program will set up funds to provide a market for the legacy loans and securities that currently burden the financial system. The Public-Private Investment Program will purchase real-estate related loans from banks and securities from the broader markets. Banks will have the ability to sell pools of loans to dedicated funds, and investors will compete to have the ability to participate in those funds and take advantage of the financing provided by the government. The funds established under this program will have three essential design features. First, they will use government resources in the form of capital from the Treasury, and financing from the FDIC and Federal Reserve, to mobilize capital from private investors. Second, the Public-Private Investment Program will ensure that private-sector participants share the risks alongside the taxpayer, and that the taxpayer shares in the profits from these investments. These funds will be open to investors of all types, such as pension funds, so that a broad range of Americans can participate. Third, private-sector purchasers will establish the value of the loans and securities purchased under the program, which will protect the government from overpaying for these assets. The new Public-Private Investment Program will initially provide financing for $500 billion with the potential to expand up to $1 trillion over time, which is a substantial share of real-estate related assets originated before the recession that are now clogging our financial system. Over time, by providing a market for these assets that does not now exist, this program will help improve asset values, increase lending capacity by banks, and reduce uncertainty about the scale of losses on bank balance sheets. The ability to sell assets to this fund will make it easier for banks to raise private capital, which will accelerate their ability to replace the capital investments provided by the Treasury. This program to address legacy loans and securities is part of an overall strategy to resolve the crisis as quickly and effectively as possible at least cost to the taxpayer. The Public-Private Investment Program is better for the taxpayer than having the government alone directly purchase the assets from banks that are still operating and assume a larger share of the losses. Our approach shares risk with the private sector, efficiently leverages taxpayer dollars, and deploys private-sector competition to determine market prices for currently illiquid assets. Simply hoping for banks to work these assets off over time risks prolonging the crisis in a repeat of the Japanese experience. Moving forward, we as a nation must work together to strike the right balance between our need to promote the public trust and using taxpayer money prudently to strengthen the financial system, while also ensuring the trust of those market participants who we need to do their part to get credit flowing to working families and businesses -- large and small -- across this nation. This requires those in the private sector to remember that government assistance is a privilege, not a right. When financial institutions come to us for direct financial assistance, our government has a responsibility to ensure these funds are deployed to expand the flow of credit to the economy, not to enrich executives or shareholders. These provisions need to be designed and applied in a way that does not deter the participation by the private sector in generally available programs to stabilize the housing markets, jump-start the credit markets, and rid banks of legacy assets. We cannot solve this crisis without making it possible for investors to take risks. While this crisis was caused by banks taking too much risk, the danger now is that they will take too little. In working with Congress to put in place strong conditions to prevent misuse of taxpayer assistance, we need to be very careful not to discourage those investments the economy needs to recover from recession. The rule of law gives responsible entrepreneurs and investors the confidence to invest and create jobs in our nation. Our nation's commitment to pursue economic policies that promote confidence and stability dates back to the very first secretary of the Treasury, Alexander Hamilton, who first made it clear that when our government gives its word we mean it. For all the challenges we face, we still have a diverse and resilient financial system. The process of repair will take time, and progress will be uneven, with periods of stress and fragility. But these policies will work. We have already seen that where our government has provided support and financing, credit is more available at lower costs. But as we fight the current crisis, we must also start the process of ensuring a crisis like this never happens again. As President Obama has said, we can no longer sustain 21st century markets with 20th century regulations. Our nation deserves better choices than, on one hand, accepting the catastrophic damage caused by a failure like Lehman Brothers, or on the other hand being forced to pour billions of taxpayer dollars into an institution like AIG to protect the economy against that scale of damage. The lack of an appropriate and modern regulatory regime and resolution authority helped cause this crisis, and it will continue to constrain our capacity to address future crises until we put in place fundamental reforms. Our goal must be a stronger system that can provide the credit necessary for recovery, and that also ensures that we never find ourselves in this type of financial crisis again. We are moving quickly to achieve those goals, and we will keep at it until we have done so.
Mr. Geithner is the U.S. Treasury secretary.
|
21 marzo 2009
The Obama Deception - L'Inganno di Obama
L'Inganno di Obama, di Alex Jones - Sottotitoli in italiano
L'ultimo film documentario di Alex Jones sui legami oscuri di Barack Obama con gli influenti personaggi dell'economia mondiale e l'agenda globalista del Nuovo Ordine Mondiale.
www.prisonplanet.com
www.obamadeception.net
Iscriviti a:
Post (Atom)