05 dicembre 2013

Ferdinando Imposimato sulla TAV, 14 novembre 2013



L'Alta velocità , voluta da speculatori del territorio , non crea occupazione , viola le norme UE sui rifiuti e accresce in modo enorme il debito pubblico gravando sui più poveri e sottraendo 27 miliardi di euro (54 mila miliardi di lire) al lavoro, ai giovani, alle piccole e medie imprese , alla scuola , alla cultura e all'arte, senza alcun rischio economico per imprese private, che non investono un solo euro . Tale enorme somma è destinata ad aumentare perchè i costi non sono "blindati". Alla scuola sono state destinate poche centinaia di milioni di euro. L'AV è solo a carico dello Stato. La legislazione italiana in materia di AV è in contrasto con la normativa comunitaria . La Corte Europea di Giustizia ha condannato più volte l'Italia per leggi e decreti che avvantaggiano chi specula sull'AV senza rispettare le direttive europee sui rifiuti , con grave minaccia alla salute delle persone e all'ambiente . In questa situazione i cittadini italiani hanno il diritto di reclamare, anche con la disobbedienza civile, il rispetto della Costituzione (art. 10 l'Italia si conforma alle norme interazionali generalmente riconosciute) nonchè delle direttive europee che, secondo la Consulta, prevalgono su decreti e leggi italiane . La disobbedienza civile contro la TAV , che distrugge l'ambiente in modo irreversibile, è presupposto di giustizia e di legalità.

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