04 marzo 2011

La scoperta di grandi riserve di gas provoca frenesia in Israele

N.d.E. Michel Chossudovsky, 30 dicembre 2010 Richiamiamo l'attenzione dei nostri lettori su un articolo sul WSJ concentrato sulle riserve di gas offshore in Israele. Ciò che l'articolo non dice è il problema della proprietà israeliana e palestinese di queste riserve. A questo proposito, l'invasione militare nella striscia di Gaza da parte dell'esercito israeliano dalla fine del 2008 è in diretto rapporto con il controllo e la proprietà delle riserve di gas offshore strategiche. Un grande segmento di queste riserve di gas si trova di fronte alla costa di Gaza. Le riserve di Gaza sono contigue a quelle di Israele. (Vedi Michel Chossudovsky, War and Natural Gas, The Israeli Invasion of Gaza,   http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=11680, January 2009).
L'occupazione militare a Gaza si proponeva trasferire la sovranità dei giacimenti di gas verso Israele violando il diritto internazionale.
Come suggerito da Ilan Pappe, Tel Aviv sta valutando ora il lancio di un'altra operazione militare contro Gaza. (vedi The Drums of War Are Heard Again In Israel , 30.12.2010).
L'agenda occulta è la confisca totale dei giacimenti palestinesi (vedi le mappe qui sotto) di gas e la dichiarazione unilaterale della sovranità di Israele sulle aree marittime di Gaza. Questo sarebbe stato attuato attraverso l'integrazione delle riserve contigue di gas di Gaza con quelle israeliane.
Si contempla la militarizzazione di tutto il litorale di Gaza, che è strategico per Israele.


Mappa 1

Israele e le aeree di autorità palestinese



di Charles Levinson e Guy Chazan
Tel Aviv. Due anni fa, la Ratio Oil Exploration LP, un'azienda attiva negli affari energetici in questa città, aveva cinque impiegati ed un patrimonio di circa mezzo milione di dollari.
Oggi si trova al centro di una miniera d'oro del gas che fa sì che investitori, compagnie petrolifere internazionali, politici israeliani ed anche Hezbollah, nemico giurato di Israele, facciano di tutto per ottenerne una fetta.
Il rapporto di capitalizzazione di mercato si avvicina adesso a 1 miliardo di dollari. Il successo si deve al 15% della partecipazione della compagnia di un gigantesco giacimento di gas offshore chiamato Leviathan, operato da Noble Energy Inc con sede a Houston.
Mercoledì la frenesia si è riaccessa: Noble ha confermato la sua precedente stima che il campo contiene 16 miliardi di metri cubi di gas, diventando così la più grande scoperta di gas in acque profonde del mondo da un decennio a questa parte- con sufficienti riserve per soddisfare i bisogni di gas di Israele per 100 anni.

E' ancora troppo presto, e togliere tutto quel gas dal fondo del mare potrebbe essere più difficile di quanto sembri. Ma Noble ed i suoi soci pensano che il giacimento potrebbe contenere sufficiente gas per trasformare Israele, un paese che dipende precariamente da altri per quanto riguarda l'energia, in un paese esportatore netto di energia.
Una trasformazione simile potrebbe alterare l'equilibrio geopolitico in Medio Oriente, dando ad Israele un nuovo vantaggio economico sui suoi nemici.

Anche prima dell'annuncio di mercoledì che ha confermato la grandezza di Leviathan, il grande giacimento ha causato un putiferio in Israele e nella regione.
Leviathan, dal nome del mostro marino biblico, e due giacimenti di gas vicini ma più piccoli hanno provocato un'ampia pazzia speculativa.

L'indice energetico nella Borsa di Tel Aviv è salito di un 1.700% nell'ultimo anno. Negli ultimi mesi, le azioni dell'energia rappresentano circa un quarto dell'attività borsistica, che una volta erano soprattutto di dominio delle società immobiliari.
Inoltre ha scosso i rapporti regionali. Politici libanesi cercano di attrarre compagnie perché esplorino le loro acque circostanti, mentre i due paesi- tecnicamente ancora in guerra- si sono minacciati a vicenda a causa delle risorse offshore.

Leviathan si trova a circa 135 km al largo della costa settentrionale di Israele e circa 5 km dal fondo del Mediterraneo. Noble cominciò a perforare il suo primo pozzo ad ottobre.
Anche prima di Leviathan, una serie di scoperte hanno messo la cosiddetta Conca del Levante, che si trova mar dentro il Mediterraneo, nella mappa internazionale dell'energia. 

A marzo, il Servizio Geologico degli USA pubblicò la sua prima valutazione della zona, stimando che contiene 1.700 milioni di barili di petrolio e 122 miliardi di metri cubi di gas. Questo equivale alla metà delle riserve di gas confermate dagli USA.

Le scoperte hanno portato alla luce anche un fondo più sporco del settore finanziario di Israele. Le autorità israeliane hanno iniziato una serie di indagini penali dei movimenti dei prezzi azionari e dei rendimenti delle aziende che hanno colpito alcuni dei più audaci speculatori del boom.
E durante l'autunno è stata resa pubblica una vecchia lotta tra gli azionisti Ratio, con la breve apparizione di un uomo ricercato dalle stesse autorità degli Stati Uniti per accuse di crimine organizzato e cospirazione.
La recente scoperta  israeliana di giacimenti di gas offshore ha fatto si che il Libano, il suo vicino settentrionale, cerchi di fare lo stesso per contribuire a soddisfare il suo crescente fabbisogno di energia elettrica informa Don Ducan, del WSJ, dal Libano.

Con l'eccezione di piccole scoperte di petrolio e di gas nei suoi primi anni, Israele ha cercato energia invano. Mise da parte le grandi  compagnie petrolifere interessato non inimicarsi i suoi partner arabi e iraniani.
Un audace gruppo di esploratori israeliani continuò ad andare avanti nonostante tutto. Ratio fu uno di questi. Ad inizio degli anni 90, l'amministratore delegato della Ratio, Yigal Landau, di una famiglia di magnati dell'infrastruttura e Ligad Rotlevy, di famiglia tessile da 80 anni,  ha costituito la società per la ricerca di petrolio onshore. 

Allora le compagnie si avventuravano in mare. Nel 1998, un'altra compagnia energetica israeliana, la Delek Group Ltd, persuase Noble, una delle prime compagnie indipendenti che operarono offshore nel Golfo del Messico, per cominciare a cercare nella parte israeliana del Mediterraneo.
Noble perforò il suo primo pozzo israeliano nel 1999 e fece velocemente due piccole scoperte. Aziende finanziarie e imprenditori locali con poca esperienza nel campo energetico cominciarono a richiedere permessi offshore al governo.

Grazie ad una legge sul petrolio del 1952 che è ancora vigente, Israele offre alcuni dei migliori vantaggi del mondo alle compagnie energetiche, incluso basse royalties e imposte sulle società di esplorazione.
Ratio cercò di partecipare ai progetti offshore di Noble e Delek, ma è stata respinta. Invece, nel 2007, Landau e Rotlevy proposero 40 milioni di dollari e rischiarono per ottenere i diritti per una licenza offshore vicina ai giacimenti di Noble e Delek. Sarebbe poi diventato il campo di Leviathan. 

Armato di promettenti dati sismici, il duo ha proceduto a convincere Noble e Delek ca partecipare. Hanno venduto un 45% a Delek e un 40% a Noble.
Nel gennaio 2009, Noble fatto una scoperta epocale. Il campo Tamar conteneva gas di prima qualità- quasi puro metano. Noble aveva sperato di trovare al massimo 3 trilioni di metri cubi al massimo. La riserva conteneva quasi tre volte tanto.- Due mesi dopo, la compagnia scoprì un secondo deposito più piccolo di gas vicino al giacimento Dalit-

Dopo, la scorsa estate, Noble lanciò una bomba. Sembra che il campo Leviathan sia un supergigante.  Secondo le indagini sismiche tridimensionali, con quasi il doppio delle riserve di gas Tamar.
Le azioni della Ratio salirono vertiginosamente, così come quelle delle altre aziende energetiche a Tel Aviv. L'aumento fece suonare campanelli d'allarme tra le autorità di regolamentazione.
"Abbiamo visto ai nuovi protagonisti e queste entità scheletriche non avevano nulla a che fare con il petrolio, non avevano esperienza o know-how e compravano e commerciavano con licenze, facendo affermazioni infondate", ha detto il ministro dell'Industria, Commercio e Lavoro, Uzi Landau. "Abbiamo deciso che dovevamo fermare quest'atmosfera demenziale che assorbiva il mercato". Non ha voluto parlare di compagnie specifiche.

I funzionari dell'Autorità Israeliane dei Valori (ISA) si sono rifiutati a fare commenti sui casi specifici, ma hanno dichiarato che erano preoccupati per un modello continuo secondo il quale piccole compagnie energetiche pubblicavano documentazioni vaghe o ingannevoli che facevano sì che i prezzi delle loro azioni salissero di colpo e frequentemente tornavano a crollare-

A settembre, l'ISA realizzò una perquisizione in due aziende energetiche per irregolarità commerciali.
Nel caso di EZ Energy, i regolatori hanno perquisito i loro uffici il 20 settembre, confiscando pc e archivi dopo che le loro azioni erano salite di un 150% in una sola sessione. L'ISA dice che l'EZ Energy comincia ad essere indagata per atti criminali, ma non è stata specifica.

EZ Energy si è rifiutata di commentare. L'azienda ha rivelato di aver avuto un incontro privato con la Ratio per discutere dell'acquisto di una piccola parte di un'altra licenza di gas offshore non analizzata. La Ratio disse che la compagnia aveva smesso di fare riunioni con altre aziende energetiche. La Ratio non è accusata di alcun illecito in relazione a EZ.

In mezzo alla frenesia del mercato azionario, il governo israeliano ha cominciato a pensare di cambiare il suo regime sulle royalties energetiche e sulle tasse risalenti all'era degli anni 50, per aumentare la quota del governo in qualsiasi scoperta di gas.
Quest'anno, il ministro delle finanze Yuval Steinitz ha detto che stava considerando un cambiamento retroattivo delle condizioni, - e con questo voleva dire che si potevano ottenere condizioni migliori sulle licenze consegnate precedentemente. Gli amministratori delegati di Noble e i petrolieri israeliani sono passati all'offensiva.

Un cambiamento retroattivo sarebbe "scandaloso" e "metterebbe subito Israele  in fondo al gruppo dei paesi per investimenti dell'industria energetica", ha scritto al signor Steinitz ad aprile Chuck Davidson, presidente della Noble.
La compagnia ha contattato negoziatori di alto livello, includendo il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e l'ex presidente Bill Clinton per ottenere appoggio contro qualsiasi cambiamento.
Clinton ha sollevato la questione in un incontro privato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a NY, secondo un'assistente di Clinton. "Il suo paese non può tassare in modo retroattivo un'azienda statunitense semplicemente perché vuole farlo", ha detto Clinton a Netanyahu.

Netanyahu si è mostrato contrariato, ha detto l'assistente. Un portavoce di Netanyahu si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni sulla riunione.
Il ministro del tesoro Steinitz fin' ora ha ignorato le pressioni. il mese scorso ha detto che un comitato nominato dal governo ha fatto delle raccomandazioni preliminari con lo scopo di abolire i vantaggi tributari per le aziende energetiche e di imporre forti aumenti alle imposte: tra un 20 ed un 60% ai guadagni inaspettati. Qualsiasi cambiamento delle imposte dipende dell'approvazione del gabinetto israeliano.
"Israele è sovrano nel prendere le sue proprie decisioni e cambiare il suo sistema fiscale", ha detto Steinitz durante un'intervista.

Le azioni delle compagnie energetiche sono crollate alla notizia dell'aumento delle tariffe. Delek Energy ha detto che avrebbe dovuto rivalutare il giacimento di Tamar. "Si minaccia veramente la nostra capacità di finalizzare il progetto a tempo", ha detto Gidon Tadmor, direttore esecutivo. Il finanziamento dello sviluppo del giacimento di gas è stato sospeso, ha detto, a causa della preoccupazione delle banche per il nuovo regime fiscale.

Nonostante questi problemi, la scoperta di gas in Israele crea scompiglio all'estero. Il Libano si è avventurato nella rivendicazione del gas offshore. Ad agosto il Parlamento libanese, in generale complicato, ha approvato la prima legge di esplorazione di petrolio nel paese.
Il ministro del petrolio in Libano, Gebran Bassil, alleato del gruppo militante sciita Hezbollah, ha detto alla fine di ottobre che il suo ministero spera di iniziare l'asta sui diritti all'esplorazione nel 2012.

L'Iran, acerrimo nemico di Israele e principale sponsor di Hezbollah, è intervenuto. L'ambasciatore di Teheran nel Libano, Qazanfar Roknabadi, lo scorso mese ha affermato che tre quarti del giacimento Leviathan appartengono realmente al Libano.

Landau, ministro dell'infrastruttura di Israele, ha respinto una simile affermazione ed ha avvertito il Libano che Israele non avrebbe esitato a usare la forza per proteggere i propri diritti minerari.

Nel frattempo, il miglior rappresentante del boom, Ratio, ha subito un calo dopo che le autorità hanno lanciato un'indagine penale sulla relazione della compagnia con un israeliano ricercato dagli USA, per la partecipzione nel crimine organizzato e nella cospirazione.
L'indagine israeliana continua e nessuna accusa è stata presentata.

Un investitore scontento, Shlomi Shukrun, ha accusato pubblicamente i fondatori della Ratio, Landau e Rotlevy, di aver reclutato Meir Abergil con lo scopo di fare pressione affinchè cedesse le sue azioni ed i soldi che dice che gli devono.
Abergil, insieme a suo fratello, si trova attualmente in una prigione israeliana in attesa dell'estradizione agli USA per affrontare un'accusa federale in 32 punti. Si è rifiutato di rilasciare commenti per questo articolo.

I funzionari della Ratio, nel frattempo, dicono che Shukrun ha contattato persone legate ad un sindacato criminale georgiano per minacciare Landau, della Ratio, e la sua famiglia affinchè compensino le perdite di Shukrun. L'avvocato di Shukrun ha detto che il suo cliente aveva mandato gente per farsi dare denaro da Landau, ma ha negato di aver fatto qualche tipo di minaccia e ogni possibile connessione tra il suo cliente ed il crimine organizzato georgiano.

Invece di rivolgersi ai tribunali, le due parti si sono rivolte ad Abergil perché aiutasse a mediare con lo scopo di trovare una soluzione. Quando il prezzo delle azioni della Ratio iniziarono la loro salita, la disputa per qualche centinaia di dollari si trasformò in una disputa per alcune centinaia di milioni di dollari.
Il caso si basa su una disputa venuta fuori nel 2005. Venuta alla luce solo a settembre, quando Shukrun rese pubblica la sua versione della storia e filtrarono alla stampa registrazioni e trascrizioni delle udienze private dell'arbitraggio.

Landau, direttore esecutivo della Ratio, dice che dopo che Shukron lo minacciò si mise in contatto con una compagnia privata della sicurezza, diretta dal fratello di un boss del crimine israeliano condannato (e ora morto). Questa ditta, da parte sua, è stata quella che aveva presentato Abergil, ha detto Landau. Non abbiamo potuto raggiungere il fratello affinché rilasciasse dichiarazioni.
"L'odore del gas in Israele ha fatto impazzire le persone", dice.

© Copyright Charles Levinson, Wall Street Journal, 2010

Tradotto e segnalato per Voci Dalla Strada da VANESA

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