12 dicembre 2025

[AZIONISTI MPE] A la guerre comme a la guerre: difendiamo la nostra TV!

Caro editore (sei socio di una tv, quindi tecnicamente sei un editore anche tu),

Ti avevo anticipato che a causa di un contenzioso legale avremmo avuto i conti pignorati, ricordi? Non ti avevo dato dettagli, perché era necessario attendere l'evolversi degli eventi.

Sono in grado di darteli adesso.

Innanzitutto, però... r
icordi l'8 novembre scorso? È stato un giorno straordinario. Abbiamo celebrato la prima assemblea di 3.270 soci, trasformando un sogno nato in un blog nel 2007 nell'unico esperimento al mondo di Televisione Pubblica diffusa, sostenuta e governata dai cittadini. Eravamo lì per guardare avanti, per costruire.

Se non eri presente, o per rivivere l'importanza di ciò che abbiamo costruito, guarda questo: 🔴 [DOCUMENTARIO] Il viaggio impossibile di Byoblu: da MEZZO MILIONE di iscritti CENSURATI a 3.200 soci della nuova TV: https://www.youtube.com/watch?v=f7efEse-4b4

Eppure, proprio nel momento della nostra massima evoluzione istituzionale, ci troviamo nell'occhio di una "tempesta perfetta". Un attacco concentrico, legale e burocratico, che minaccia di spegnere il segnale proprio ora che siamo diventati grandi.

INFORMAZIONI SULLA CAUSA LEGALE CHE STIAMO AFFRONTANDO

È arrivata la sentenza di secondo grado che ha riformato quella precedente, ridimensionando le pretese economiche di un'ex dipendente, negando il reintegro e riconoscendo la sussistenza di comportamenti disciplinarmente rilevanti e di atteggiamenti inopportuni, che tra le altre cose hanno causato disagio a una giovane ragazza, portando alle sue dimissioni.

Tuttavia, l'impostazione del licenziamento per giusta causa non ha consentito al giudice di prendere in considerazione numerose testimonianze interne (31 su 32), considerate dunque solo come un quadro indiziario, e seppure i fatti riconosciuti dalla sentenza fossero rilevanti sul piano della disciplina del lavoro, il licenziamento per giusta causa non è stato riconosciuto. Questo significa che anche se l'importo che dobbiamo riconoscere a controparte ne è uscito ridimensionato, tuttavia resta sempre rilevante (più o meno 150 mila euro). C'è la possibilità di andare in Cassazione, ma i tempi sono lunghi, e nel frattempo bisogna pagare (e pagheremo).

Nel frattempo questo ex dipendente, invece di accettare le numerose proposte di conciliazione sotto la spinta anche dei giudici, che abbiamo offerto più volte sotto forma di anticipi e piani di rateizzazione (la prassi, in questi casi) insiste nel mantenere i conti congelati. A nulla vale, evidentemente, il peso di costringere decine di famiglie senza stipendio o con significativi ritardi.

Ho provato a spiegare tutto un po' meglio pubblicamente, entro i limiti di ciò che è possibile dire (la sentenza ha una parte che - data la sensibilità degli addebiti che riguardano relazioni di genere - richiede privatezza), in questo video: 
  🔴 [VIDEO] Diamo al Paese una VERA TELEVISIONE PUBBLICA adesso – Le spiegazioni di Claudio Messora: https://www.youtube.com/watch?v=WhUnKdU7pAM

L'azienda è comunque ferma nel ritenere di avere agito prontamente e con fermezza per tutelare al serenità del luogo di lavoro.

MA CON LA NUOVA SENTENZA, COSA SUCCEDE AI CONTI CONGELATI?

Il giudice dell'opposizione al decreto ingiuntivo ha ignorato li fatto che il titolo su cui si basa il pignoramento sia stato superato dalla sentenza di appello, e ha inviato nuovamente le parti a conciliare, rinviando la decisione a febbraio, lasciando nei fatti i conti congelati. Ma il segnale televisivo, gli stipendi e i fornitori non aspettano febbraio.

A questo si aggiunge uno sfratto esecutivo aggressivo, di cui vi avevo già parlato, che ci costringe a lasciare immediatamente gli studi storici (mentre ti scrivo, stiamo smontando le luci), con la necessità di trovare i fondi per i nuovi studi e per fare un trasloco complicato, oltre all'imminente scadenza di 80 mila euro per il segnale del digitale terrestre, a 50 mila euro di tasse arretrate e ai 90 mila euro di stipendi da pagare a Natale (lasceremo i nostri amati dipendenti senza panettone?).

Questo genere di attacchi concentrici ha un nome: si chiama "lawfare" (guerra legale). Ma la nostra coscienza è pulita, il nostro spirito è saldo e il nostro motto è: "a la guerre comme a la guerre".

PERCHÉ TI SCRIVO OGGI? PERCHÉ NON È FINITA, ANZI!

Il nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da figure di altissimo profilo come Ugo Mattei, Lorenza Morello, Guido Grossi, Virginia Camerieri e altri professionisti che stanno lavorando gratuitamente giorno e notte, sta elaborato un piano industriale solido. L'obiettivo è rendere Byoblu commercialmente autosufficiente e autonoma dalle donazioni a partire dal 2026.

Ma per arrivare al 2026, dobbiamo sopravvivere al dicembre 2025 e al gennaio 2026.

In questo video, commentiamo insieme al CdA la sentenza appena arrivata e illustriamo quello che stiamo facendo per superare questo momento e consegnare alla tua Tv una visione per il futuro:
🔴 [VIDEO] L'ultimo video negli studi di Byoblu. Ora è una corsa contro il tempo! I piani del CdA per il futurohttps://www.youtube.com/watch?v=KPL79I_46v4


QUESTA DIVENTA ORA UNA CHIAMATA ALLE ARMI

Il sistema vuole che torniamo nel "recinto" del web, dove siamo ininfluenti, dove l'algoritmo ci nasconde. La TV nazionale invece incide sul dibattito pubblico, entra nelle case di tutti. È un'arma di democrazia potente, ed è per questo che è così difficile da mantenere.

Se i conti restano bloccati fino a febbraio e se non trovassimo un finanziamento ponte, l'ipotesi di chiudere diventerebbe concreta. E bisogna dirlo: non ci sarà mai più un'altra Byoblu. Ripartire da zero con le frequenze e le autorizzazioni sarebbe impossibile.

La campagna sul web ha già fatto la sua parte. Abbiamo bisogno di almeno 400 mila euro. In meno di due giorni ne sono entrati già 150 mila e non dai soci: dal pubblico di affezionati sostenitori di Byoblu.

A questo punto tu, invece, che sei socio di questa televisione, hai davanti due strade.

La prima è la più decisiva e potente: si tratta di 
una mossa strategica per difendere il tuo investimento morale e civile. Fai un versamento in multipli da 100 euro con causale: "acconto futuri aumenti di capitale"): ti verranno riconosciuti come azioni al prossimo aumento di capitale (che sarà nel 2026). Così porteremo la nostra nave fuori dalla tempesta.

COME FARE IL VERSAMENTO IMMEDIATO:

  1. Portale Donazioni (Carta di Credito / PayPal):
    Vai su ➤ dona.byoblu.com

  2. Bonifico Bancario (Attenzione: usare ESCLUSIVAMENTE questo IBAN, l'unico operativo al momento):
    IBAN: IT80 N020 0822 3100 0010 6467 740 
    Intestato a: MEDIA PLURALISTI EUROPEI S.P.A. SOCIETA' BENEFIT
    (Nota bene: Scrivere esattamente "SOCIETA' BENEFIT" con l'apostrofo, senza accenti, per evitare blocchi bancari).

  3. PayPal Rapido:
    Clicca qui ➤ Donazione Veloce PayPal

  4. Criptovalute (Bitcoin):
    Wallet: 3GWDRxevbEyBuq79wyLUbSrCMmpp44Z5Bn


LA SECONDA STRADA, SE NON PUOI CONTRIBUIRE ECONOMICAMENTE

Non sentirti escluso! La tua voce è potente quanto il denaro. Fatti portavoce di questa battaglia. Diffondi i video che ti ho linkato sopra. Diffondi il testo di questa email. Tra poco è Natale: raccogli contributi per la televisione di tutti. Spiega ai tuoi contatti perché è vitale avere una televisione libera in Italia. La consapevolezza è il primo passo per la libertà.

Questa è la tua televisione. È un bene comune che abbiamo costruito e che difenderemo con le unghie e con i denti. Non permetteremo che i cavilli burocratici e l'ostilità del sistema cancellino anni di storia e di libertà. Al contrario, dobbiamo perseverare fino alla piena e totale realizzazione del nostro obiettivo: costruire una grande televisione pubblica in grado di incidere sul dibattito e nella stampa.

Conto su di te. Io ci sono, il CdA è compatto. Il pubblico sta rispondendo bene. Ora serve la spinta degli oltre tremila soci.

Con grinta e determinazione,

Claudio Messora

Media Pluralisti Europei Spa
Presidente del CdA - Amministratore Delegato,

11 dicembre 2025

"The Shooting of Charlie Kirk": il Libro pubblicato il giorno prima dell'evento



Niente di particolare... semplicemente su Amazon c'è un libro di Anastasia J. Casey, intitolato «L'esecuzione di Charlie Kirk» che descrive nel modo più dettagliato le circostanze dell'assassinio del noto attivista conservatore durante il suo intervento all'università dello Utah, e racconta anche la storia della sua breve vita e carriera politica. Costa poco - 6,99 $. Solo 69 pagine.

Un po' come accadde nel 2015, quando l'agente dei servizi israeliani Rita Katz, pubblicò la foto con l'occhio di Horus del locale Bataclan a Parigi, due ore prima che la notizia dell'"attentato" venisse battuta dalle agenzie di stampa.

Tornando all'assassinio controverso di Kirk (probabilmente un fake in CGI): c'è un problema: il libro è stato messo in vendita il 9 settembre e cioè un giorno prima dell'evento stesso. Abbiamo chiesto a Grok (l'AI di X) ed ha concordato che la situazione è insolita. Ha proposto alcune possibili opzioni. Primo, una profezia che si autoavvera. Secondo, un trucco con i metadati. Terzo, il libro è parte stessa del crimine. Quarto, un glitch nella matrice («segui il coniglio bianco»). Quinto, quel libro in realtà non esiste ed è tutta una teoria del complotto.

Grok ritiene più probabile il secondo scenario, ma non esclude il terzo.
Aggiungiamo noi che, cercando il libro su Google, viene mostrato il link alla pagina Amazon, ma seguendo questo link... non c'è più nulla. Hanno cancellato tutto. 13 set 2025

https://web.archive.org/web/20250911163616/http://amazon.com/dp/B0FQMF466K

https://www.youtube.com/watch?v=3YhT8XBP_5k

10 dicembre 2025

Rete Voltaire I principali titoli della settimana 10 dic 2025


Rete Voltaire
Focus
 
 
 



In breve

 
L'Unione Europea diventa una potenza bellicista e autoritaria
 

 
Vertice del G20 in Sudafrica senza Donald Trump
 
Controversie
 
 

 
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09 dicembre 2025

Byoblu newsletter: Questa sera ci giochiamo molto


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STASERA SAPRAI TUTTO


Quella di questa sera, 9 dicembre, non è una serata come le altre.

Subito dopo l'edizione del TG delle 20:00, andrà in onda uno speciale che riguarda direttamente il futuro della TV dei cittadini.


📺 Dalle 20:25 L'intervento di Claudio Messora


L'editore, Claudio Messora parlerà in modo schietto e diretto dello stato reale di Byoblu:

  • ci sono buone notizie;

  • ci sono anche notizie più critiche,

  • ma nulla che non possa essere affrontato se chi guarda questa TV la considera davvero "sua" e sa che non potrebbe farne a meno.


Deve essere chiara una cosa:

una TV così, se la perdi, non rinasce da un giorno all'altro.

Non esiste un "Byoblu 2.0" pronto dietro l'angolo.

O la si tutela adesso, o la si perde. Punto.


📺 Dalle 21:00 il primo intervento pubblico del nuovo CdA di MPE


A seguire, alle 21:00, andrà in onda una trasmissione con alcuni membri del nuovo Consiglio di Amministrazione di Media Pluralisti Europei, la società editrice della TV dei cittadini.


Per la prima volta, a poco più di un mese dall'insediamento, parleranno direttamente al pubblico, spiegando:

  • come stanno lavorando giorno e notte per portare la barca fuori dalla tempesta;

  • quali sono i passi concreti per dare stabilità a questo progetto;

  • come, questa volta, le cose possono davvero cambiare.



Perché ciò che ascolterai stasera non è il solito aggiornamento

Che questa volta c'è un piano per affrancarci davvero, per rendere la TV dei cittadini più solida, strutturata, meno esposta ai ricatti del sistema, senza cedere un millimetro di libertà editoriale.

Non ti chiediamo di crederci sulla parola.
Ti chiediamo di
ascoltare quello che verrà spiegato stasera e poi decidere con la tua testa se vale la pena sostenere questo progetto o no.

QUESTA SERA SU BYOBLU

  • 20:30 – Gli aggiornamenti sullo stato della TV dei cittadini, direttamente da Claudio Messora;

  • 21:00Primo intervento pubblico dei membri del CdA di Media Pluralisti Europei e racconto del loro lavoro instancabile per la TV dei cittadini.


PS. Tutti questi contenuti saranno disponibili dal 10 dicembre anche:

  • sul sito www.byoblu.com;

  • sul nostro canale YouTube al seguente link youtube.byoblu.com;

  • sulla piattaforma IN – Intelligenza Naturale per soci, abbonati e donatori.



Se non potrai seguirli in diretta, li troverai lì.


Ti aspettiamo!




07 dicembre 2025

[Reseau Voltaire] Actualidad Internacional 6 dic 2025


Réseau Voltaire
Document exclusif
Le plan des Nations unies pour la capitulation de la République arabe syrienne

C'est difficile à admettre, mais la chute du président syrien, élu et réélu, Bachar el-Assad n'est pas le fruit d'une révolution ou de jihadistes étrangers. C'est la mise en application par les disciples de Leo Strauss d'un plan britannique. Le document secret que nous publions a été rédigé, en 2015, au sein même des Nations unies, sous la direction de l'Allemand Volker Perthes et sous l'autorité de l'États-Uno-Israélien Jeffrey Feltman. Il décrivait ce qui n'a pu être concrétisé qu'une décennie plus tard, avec Ahmed al-Charaa.

Réseau Voltaire | 6 décembre 2025
Le secrétaire général des Nations unies, Ban Ki-moon, habille son adjoint, Jeffrey Feltman. Ce sont des rôles inversés : en réalité, c'est Feltman qui gouvernait l'ONU, tandis que son supérieur se débattait dans des affaires de corruption. Haut fonctionnaire du département d'État des États-Unis, Feltman était un straussien, adjoint d'Hillary Clinton. C'est sous ses ordres que le plan de capitulation de la Syrie a été rédigé.

Fin 2015, l'ONU — dont l'objectif est en principe de « maintenir la paix et la sécurité internationales » — rédigeait un plan de 45 pages pour la capitulation de la République arabe syrienne. À l'époque, nous avons publié une analyse de ce document que nous avons reprise dans le livre Sous nos yeux. De nombreux historiens et journalistes ont mis en doute l'existence de ce document.

10 ans plus tard, et 1 an après le renversement de Bachar el-Assad, nous le révélons au public (voir en bas de page).

Nos lecteurs veilleront à le lire du début à la fin. En effet, ce document est écrit de sorte qu'aucune des instances citées n'est définie, mais que les nombreuses références qui y sont faites au fur et à mesure des annexes permettent d'en cerner les contours.

Volker Perthes, adjoint de Feltman, est l'ancien directeur général de la Stiftung Wissenschaft und Politik (SWP) de Berlin, un des plus importants think tank européen, fondé par général SS Reinhard Gehlen. En 2015, il a rejoint le straussien Jeffrey Feltman à New York et a rédigé pour lui le plan de capitulation de la Syrie.

A contrario, ce document atteste que le président Bachar el-Assad est parvenu à protéger son pays durant neuf ans du cataclysme actuel. Les lecteurs seront stupéfaits en le comparant à la réalité d'aujourd'hui. On avait déjà écrit le destin de la Syrie une décennie à l'avance.

Il est désormais impossible de croire que le gouvernement auto-proclamé d'Ahmed al-Charaa (alias Abou Mohammed al-Joulani) est une génération spontanée, une production syrienne. Il n'est que l'application du plan du Foreign Office : le « printemps arabe », c'est à dire la répétition de la « Révolte arabe » de 1916-1918 par laquelle Londres renversa l'empire ottoman et plaça la secte des wahhabites au pouvoir en Arabie saoudite. Cette fois, il s'agissait de renverser les régimes nationalistes et de placer au pouvoir la Confrérie des frères musulmans. Le jihadiste Ahmed al-Charaa est lui-même, depuis une quinzaine d'année, un agent rémunéré de Jonathan Powell, le chef de cabinet de Tony Blair.

À lire :

Article de référence

 « L'Allemagne et l'Onu contre la Syrie », par Thierry Meyssan, 28 janvier 2016.
Les néo-conservateurs et les faucons libéraux qui ont longuement préparé, depuis 2001, la guerre contre la Syrie, se sont appuyés à partir de 2005 sur plusieurs États de l'Otan et du Conseil de coopération du Golfe. Si l'on connaît le rôle joué par le général David Petraeus pour lancer et poursuivre la guerre jusqu'à aujourd'hui, deux personnalités —Jeffrey Feltman (numéro 2 de l'Onu) et Volker Perthes (directeur du principal think tank allemand)— sont restées dans l'ombre. Ensemble, avec le soutien de Berlin, ils ont utilisé et continuent de manipuler les Nations unies pour détruire la Syrie.

Livre

 Sous nos yeux. Du 11-Septembre à Donald Trump, livre disponible en sept langues :

• Allemand : Vor unseren Augen. Hintergründe der Kriege im vorderen Orient nach 9/11 (Weltbuch, 2025).

• Anglais : Before Our Very Eyes, Fake Wars and Big Lies : From 9/11 to Donald Trump (Progressive Press, 2019).

• Espagnol : De la impostura del 11 de septiembre a Donald Trump. Ante nuestros ojos la gran farsa de las "primaveras árabes" (Orfila Venetini, 2017, avec une préface d'Alfredo Jalife)

• Français : Sous nos yeux. Du 11-Septembre à Donald Trump, (Éditions Demi-Lune, 2017).

• Italien : Sotto i nostri occhi. La grande menzogna della « Primavera araba ». Dall'11 settembre a Donald Trump (La Vela, 2018)

• Russe : Преступления глубинного государства. От 11 сентября до Дональда Трампа (AST, 2017).

• Turc : Gözlerimizin önünde « Arap Baharları » Dehşetengiz Hilesi 11 Eylül'den Donald Trump'a (Voltaire İletişim Ağı, 2017) [Interdit à la vente en Türkiye]

[À l'attention des éditeurs : des versions en arabe et en portugais sont prêtes à être publiées]

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06 dicembre 2025

BYOBLU newsletter: Il Punto della Settimana


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BYOBLU EDIZIONI

Il Punto della Settimana.

LA RASSEGNA SETTIMANALE

6 Dicembre, 2025

L'Opinione di Miriam Gualandi
Sotto il sole di Miami si tenta di dirimere la questione russo-ucraina. Un grattacapo per Trump e per i suoi delegati, sebbene gli Stati Uniti  abbiano abbondantemente beneficiato del conflitto. Non solo con la rivendita di armi all'UE per mandarle a Kiev, ma anche vista la posizione di netta chiusura di Bruxelles, che insegna ai suoi cittadini l'arte di fare harakiri, comprando il GNL dagli amici a stelle e strisce e boicottando in tutti i modi il gas che invece arriva dalla Russia. A sua volta Putin va a stringere ancora di più i rapporti con l'India di Modi, paese Brics, emergente con cui è molto conveniente avere rapporti distesi, soprattutto in vista di un possibile conflitto mondiale. E intanto a dettar legge in Europa resta un gruppo di burocrati che finisce in uno scandalo un giorno sì e l'altro pure. La corruzione che dilaga in Ucraina sembra il filo rosso che collega il Paese a Bruxelles: e visto che la guerra è un business, forse per questo Von der Leyen preme così tanto affinché non finisca? Buona lettura.

PRIMO PIANO

Ucraina, Putin: "No adesione di Kiev alla Nato"

di Marco Paganelli

Vladimir Putin ha evidenziato che il Patto Atlantico è una realtà, politica e militare, che non prende sul serio il suo Paese. Costituisce pertanto un pericolo per quest'ultimo.


L'affermazione sembra essere una risposta alla guida del Comitato militare con sede a Bruxelles, l'Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che non aveva escluso attacchi preventivi nei confronti della Federazione avversaria per evitare ulteriori atti di sabotaggio sul suolo degli Stati membri.


Il numero uno del Cremlino è giunto, nel frattempo, a Nuova Delhi dove ha incontrato il padrone di casa Narendra Modi. I negoziati, tra Kiev e Washington, sono proseguiti, intanto nelle ultime ore, a Miami. Nessun commento, al termine del faccia a faccia, tra le due delegazioni. Continua a leggere >

"La Nato rappresenta una minaccia per la Russia e l'Europa."

– Vladimir Putin

POLITICA

Congelato Decreto Armi: la Lega frena su spesa per Kiev, Meloni cerca il compromesso con l'Europa bellicista

di Andrea Tomasi

In Italia la Realpolitik del Governo di centrodestra in carica si sviluppa così: con Matteo Salvini che spegne in parte gli entusiasmi bellici targati Bruxelles e aspetta di vedere cosa dicono Washington e Mosca. Sì, perché, se Putin e Trump siglano l'accordo, non ha alcun senso stanziare denaro per Kiev, denaro che non torna indietro.


In mezzo c'è la premier Giorgia Meloni (guida di Fratelli d'Italia) che media, cerca compromessi, risponde all'Ue di Ursula von der Leyen ma anche un po' all'America trumpiana e attende tempi migliori. Il decreto armi all'Ucraina intanto è sparito dall'ordine del giorno del Consiglio dei ministri.


Ma dalla presidente del Consiglio arriva la promessa che entro fine anno sarà comunque prorogato il dispositivo che assicura la continuità del flusso di denaro pro armamenti, richiesto dal governo di Kiev. Continua a leggere >

CRONACA

Torre dei Conti, USB Vigili del Fuoco: "Dopo il crollo altre anomalie, temiamo per i colleghi". Fretta di usare fondi PNRR?

di Giulia Bertotto

Ricorderete tutti i due crolli del 3 novembre che hanno parzialmente distrutto la storica Torre dei conti a Roma. Perse la vita l'operaio Octay Stroici, di 66 anni morto dopo 11 ore sotto le macerie. Al momento risultano quattro indagati per omicidio e disastro colposo.


Abbiamo parlato con il portavoce regionale Lazio USB Vigili del fuoco perché il sindacato ci ha segnalato anomalie tecniche, carenza di informazioni e ambiguità che riguardano i lavori nel cantiere successivamente al crollo.


USB ci ha espresso i suoi forti timori per la sicurezza e l'incolumità per i pompieri chiamati a eseguire lavori nel cantiere, che però non sarebbero di loro competenza. Continua a leggere >

Ennesimo terremoto in Ue: finirà come il Qatargate?

di Miriam Gualandi

Sono stati rilasciati nella notte del 3 dicembre, dopo gli interrogatori condotti dalla polizia belga i tre italiani coinvolti nell'indagine della Procura europea su una presunta frode sui Fondi Ue.

Gli indagati sono la rettrice del Collegio d'Europa ed ex Alta rappresentante per la politica estera Federica Mogherini, l'ambasciatore Stefano Sannino e il dirigente del Collegio d'Europa Cesare Zegretti.


Innocenti fino a prova contraria ma le accuse della Procura belga riguardano frode e corruzione negli appalti, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale.


L'inchiesta, tuttavia, è ancora in corso. I tre sono stati rilasciati perché, secondo la Procura europea che guida le indagini, "non sono considerati a rischio fuga". Continua a leggere >

Sullo stesso argomento

Ancora guai in questa Europa: il caso Mogherini - Che idea ti sei fatto?

ESTERI

Gaza, Israele bombarda ancora sfollati nelle tende: PD e FdI lavorano per equiparare antisionismo e antisemitismo

di Giulia Bertotto

Nella notte tra il 3 e il 4 dicembre l'esercito israeliano ha dato alle fiamme tende di sfollati nell'area di al-Mawasi, e raid anche a Khan Yunis: secondo le autorità palestinesi le persone uccise sono almeno sei tra le quali due bambini di otto e dieci anni. Anche stavolta Israele spiega che l'attacco era mirato ad "eliminare terroristi di Hamas".

Netanyahu ha stabilito che alcuni palestinesi di Gaza potranno uscire dal valico di Rafah, al confine con l'Egitto, sulla base di liste approvate da COGAT, cioè la divisione dell'esercito israeliano che gestisce l'ingresso di persone e aiuti nella Striscia, coordinando le operazioni con le autorità egiziane. Continua a leggere >

ALTRE NOTIZIE DALL'ITALIA E DAL MONDO

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Miriam Gualandi, giornalista, curatrice della rubrica.

Vincenzo Pistillo, editor e grafica.