Inviato da mariorossi.net tramite Google Reader:
Operazioni consentite da qui:
- Iscriviti a Sole Attivo utilizzando Google Reader
- Impara a utilizzare Google Reader per rimanere sempre aggiornato su tutti i tuoi siti preferiti
Tra i giovani europei aumenta l'uso di psicofarmaci senza prescrizione medica. Se ne fa ricorso per "sballare".L'assunzione di psicofarmaci senza ricetta è particolarmente rilevante in Italia: +4 punti percentuali rispetto alla media europea. Le ragazze ne fanno un maggiore uso rispetto ai ragazzi e tra i tipi di farmaci assunti ci sono nell'ordine sonniferi e antidepressivi. Spesso si tratta di benzodiazepine, ovvero medicine come Tavor, Valium, Xanax, che se assunte, come accade, con alcolici e superalcolici possono rivelarsi molto dannose.[...] I giovani si procurano gli psicofarmaci nell'armadietto di famiglia, ma non solo, basta semplicemente andare su Internet e si può ordinare qualunque cosa, dal Viagra alle benzodiazepine, agli alcolici, agli stupefacenti.
« Credevano nella democrazia, nella giustizia, nella lotta armata per un'Italia unita. »
Lunedì 17 Maggio, un evento, quasi senza precedenti, ha scosso le cancellerie e i governi di tutto il mondo: una delle maggiori potenze emergenti è riuscita a modificare il corso di uno dei conflitti più pericolosi dell'attuale scenario internazionale. Il Brasile, con a capo il suo presidente, Luís Inacio Lula Da Silva, ha concluso l'accordo che prevede lo scambio di uranio arricchito con del combustibile nucleare fra Iran e Turchia.
Il ministro francese degli Affari Esteri, Bernard Kouchner, ha reso omaggio a Brasile e Turchia per l'accordo raggiunto, tuttavia, il governo statunitense ha mostrato la sua contrarietà presentando, insieme al Gruppo dei 5+1 (gruppo di cui fanno parte Inghilterra, Cina, Russia, Francia e Stati Uniti, abilitati al diritto di veto, più la Germania; NdR) un progetto di risoluzione all'ONU, in cui sono previste nuove sanzioni contro Teheran.
L' Onda digital* ha intervistato, per l'occasione, il politologo brasiliano Luís Moniz Bandeira, specializzato in politica statunitense e in politica estera brasiliana, soffermandosi sui distinti elementi in gioco, che sono alla base dell'accordo con l'Iran.
I rinnovati richiami all'eroismo di Vittorio Mangano del sen. Marcello Dell'Utri e dei suoi amici nell'ambito dei festeggiamenti per la condanna a soli 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, mi impongono di anticipare alcuni passi delle giustificazioni che ho prodotto, nel procedimento disciplinare per la "destituzione dal servizio", promosso nei miei confronti dal Capo della Polizia a seguito dell'intervento pronunciato (mentre ero già sospeso dal servizio, Sic!) al congresso nazionale dell'Italia dei Valori del 6 febbraio 2010.
Sembra un assurdo, ma sono stato pure costretto a difendermi per avere osato criticare le affermazioni del Presidente del Consiglio che, come il sen. Marcello Dell'Utri, considera Vittorio Mangano "un eroe".
Censurare una affermazione di tal guisa, con l'intento di "screditare il Capo del Governo" è stato ritenuto nella contestazione disciplinare "un comportamento eticamente scorretto e non ammissibile per un Funzionario dello Stato" e per questo io dovrei essere destituto dalla Polizia di Stato.
Nel profondo dell'Asia centrale, il Kirghizistan è quello che lo stratega inglese Halford Mackinder avrebbe chiamato un perno geopolitico, un territorio che, in virtù delle sue caratteristiche geografiche, occupa una posizione centrale nelle rivalità delle superpotenze. Oggi questo piccolo paese lontano è stato scosso da ciò che può apparire come una sommossa popolare, molto ben organizzata, per destabilizzare il presidente atlantista Kurmanbek Bakiyev. Nelle loro prime interpretazioni, alcuni analisti ipotizzavano che Mosca avrebbe trovato più di un interesse passeggero per sostenere un cambiamento di regime in Kirghizistan. Gli eventi che si svolgono sarebbero dovuti al fatto che il Cremlino avrebbe messo in scena una propria versione, in negativo, delle "rivoluzioni colorate" istigate da Washington: la rivoluzione delle rose in Georgia nel 2003, la rivoluzione arancione ucraina nel 2004, e la rivoluzione dei tulipani nel 2005, che ha messo al potere, in Kirghizistan, il Presidente pro-USA Bakiyev. Eppure, nel contesto del cambiamento di potere in Kirghizistan che si svolge, capire chi fa che cosa e nel cui interesse, è tutt'altro che facile. In ogni caso, sappiamo che ciò che vi si svolge ha implicazioni enormi per la sicurezza militare per tutta la zona centrale (isola del mondo) del continente eurasiatico, dalla Cina alla Russia, e anche oltre. Infatti, tale situazione pregiudica la futura presenza degli Stati Uniti in Afghanistan e, per estensione, in tutta l'Eurasia.
Sono due gli avvenimenti storici che hanno contrassegnato il passaggio dall'Impero ottomano alla Repubblica turca che tutt'oggi incidono profondamente sul modus operandi dei governi turchi: da un lato, lo smembramento dell'Impero da parte delle grandi potenze occidentali, e dall'altro la storia caratterizzata da persecuzioni e massacri di minoranze etniche e religiose. L'odierna Turchia è fortemente condizionata da questi eventi che hanno favorito la creazione di un'eredità che condiziona il rapporto con l'occidente, e il cammino del paese verso le riforme democratiche.
Dopo la seconda guerra mondiale la Turchia è entrata a far parte a pieno titolo del "campo" occidentale, e grazie alla guerra fredda ha mantenuto invariata la propria struttura autoritaria. Da quando è nata, nell'ottobre del 1923, la Repubblica Turca, è rimasta sempre sotto il controllo di una burocrazia civile e militare. Ogni tentativo di democratizzazione del paese è stato soffocato dalla burocrazia militare, sostenuta dall'occidente.
Il 9 giugno il Consiglio di Sicurezza ha votato l'imposizione di una quarta serie di amplissime sanzioni contro la Repubblica Islamica d'Iran, che comprendono un embargo sulle armi e dei « più severi controlli finanziari ».
Per un'amara ironia, questa risoluzione è stata adottata nei giorni seguenti il categorico rifiuto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di sostenere una mozione che condanni Israele per il suo attacco alla Flottiglia della Libertà per Gaza nelle acque internazionali.
Essa ha anche seguito l'impronta di una conferenza sul trattato di non proliferazione nucleare (TNP) tenutasi a Washington sotto gli auspici dell'ONU che, nella sua risoluzione finale, fa appello alla creazione di un Medio Oriente senza nucleare, così come allo smantellamento dell'arsenale nucleare d'Israele. Israele è considerato la sesta potenza nucleare al mondo avendo, secondo Jane Defence, tra le 100 e le 300 ogive nucleari. (Analysts: Israel viewed as world's 6th nuclear power, Israel News, Ynetnews, 10 aprile 2010). In compenso, l'Iran non ha riconosciute capacità in materia di armi nucleari.
La Risoluzione 1929 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU è basata su di una fondamentale menzogna. Essa difende l'idea secondo la quale l'Iran sia una potenza nucleare a venire ed una minaccia per la sicurezza mondiale. Dà anche il via libera all'alleanza militare Stati Uniti-NATO-Israele per minacciare l'Iran con un attacco nucleare preventivo punitivo, approvata dal sigillo del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
Il Consiglio di Sicurezza esercita due pesi e due misure nell'applicazione delle sanzioni: considerando che l'Iran è l'obiettivo di minacce punitive, il considerevole arsenale nucleare di Israele viene o ignorato o tacitamente accettato dalla « comunità internazionale ». Per Washington, la bombe nucleari di Israele sono uno strumento di pace in Medio Oriente.
Inoltre, quando tutti gli indici sono puntati verso l'Iran che non possiede armi nucleari, cinque Stati europei cosiddetti « non nucleari » – il Belgio, l'Olanda, la Germania, l'Italia e la Turchia – non solo possiedono armi nucleari strategiche sotto comando nazionale, ma esso sono anche spiegate e rivolte verso l'Iran.
Come la Goldman Sachs ha Causato un 'Silenzioso Omicidio di Massa', scommettendo sulla Fame nel Mondo in Via di Sviluppo |
La crisi della BP nel Golfo del Messico è stata giustamente analizzata (soprattutto) dal punto di vista ecologico. Le vite e i mezzi di sostentamento di molta gente sono in grave pericolo. Ma concentrando l'attenzione su questo aspetto, è stato omesso qualcosa di molto grave dal punto di vista finanziario che, secondo me, potrebbe portare ad un'accelerazione della crisi causata dall'implosione della Lehman. La gente sottovaluta gravemente la quantità di liquidità del mondo finanziario globale che dipende da una BP solvibile. La BP concede prestiti - attraverso attività commerciali e la finanza. Concede somme, qualità e durata di prestito che una banca potrebbe solo sognarsi. La Gold Community dovrebbe pensare alla forza finanziaria sottostante una compagnia con più di cento anni di provate riserve di petrolio e gas. |
Premio Vittorio Mezzogiorno a Lucia Mascino e La Compagnia Teatro di Legno
A Gianni Minà Il Premio Speciale
Giffoni, 22 luglio 2010.
Giunto alla quinta edizione, Il Premio Vittorio Mezzogiorno, sarà consegnato da Giovanna Mezzogiorno a Lucia Mascino e La Compagnia Teatro di Legno durante la serata del 25 luglio presso l'Arena Alberto Sordi della Cittadella del Giffoni Film Festival che quest'anno festeggia la 40esima edizione.
Loggione su loggione viene su l'istituzione, che paura, che paura che mi fa!
La prima loggia non si scorda mai. Dopo le imprese del Discepolo 1816, che si avvia a conseguire felicemente tutti gli obiettivi del Piano di Rinascita Democratica pensato insieme a Licio Gelli (non lo dico io, lo dice Gelli), i giovani discepoli, come le Giovani Marmotte, cercano di cospirare a loro volta con la loro piccola loggetta in proprio, un tenero virgulto da innaffiare con Eau de Golpe e da concimare con tutto il letame istituzionale che è possibile reperire, nella speranza che metta radici.
3 luglio 2010 - 17.44 Il vostro Premio Ischia |
E' USCITO IL NUOVO NUMERO DI LATINOAMERICA, IL 110/111,
1-2° NUMERO DELL'ANNATA 2010.
POTETE GIA' LEGGERE IL SOMMARIO E L'EDITORIALE DI MINA' SUL SITO WWW.GIANNIMINA-LATINOAMERICA.IT
PER L'OCCASIONE, NEL NOSTRO NEGOZIO ON LINE WWW.GMESHOP.IT, E' PREVISTO LO SCONTO DEL 15% SULL'ABBONAMENTO. L'OFFERTA E' VALIDA FINO A FINE GIUGNO.
NEWS DA LEGGERE:
Giamaica - Cuba via Miami
di Alessandra Riccio
Venerdì 25 Giugno 2010
Il Governo della Jamaica, fedele amico degli Stati Uniti, per compiacere la volontà del potente vicino, dopo anni di tolleranza, il 26 maggio scorso ha mandato l'esercito nel quartiere di Tivoli Gardens per stanare Dudus, il potente capo della Shawer Posse, una storica organizzazione di narcotrafficanti. Ne è seguita una vera e propria carneficina con settanta morti fra la popolazione del quartiere e tre fra i militari con episodi di brutalità poliziesca sconvolgenti. Alla fine di Dudus neanche l'ombra. E' sbucato fuori solo ieri: fermato a un posto di blocco non ha opposto resistenza e oggi è già arrivato a New York dove verrà giudicato. Ha, però, rivolto un saluto ai suoi concittadini spiegando di non aver opposto resistenza per evitare ulteriori tragedie a Tivoli Gardens dove la gente lo aveva protetto e nascosto anche a costo della vita. Ormai molti anni fa, a Panama, per arrestare il narcotrafficante Manuel Noriega, presidente della Repubblica, gli Stati Uniti avevano addirittura bombardato un quartiere e messo a ferro e a fuoco la capitale. La guerra degli Stati Uniti al narcotraffico, pur condotta senza risparmi di mezzi e di violenza, non sembra aver fatto grandi progressi e la stessa Hillary Clinton ha dovuto riconoscere che, se da una parte gli Usa e la Dea prodigano mezzi e volontà in questa vera e propria guerra, dall'altra vendono armi agli stessi cartelli mentre quella popolazione è la principale consumatrice di droghe. (…)
Da oggi in edicola e in libreria il nuovo numero di MicroMega
Il sommario:
TAVOLA ROTONDA
Paolo Flores d'Arcais / Nichi Vendola / Luigi De Magistris - Dopo Berlusconi, dopo il Pd
Con la legge bavaglio il regime realizza un primo pezzo di fascismo, ma le forze politiche dell'opposizione non sembrano in grado di mettere in campo iniziative politiche all'altezza della gravità della situazione. Da più parti si invoca un 'nuovo soggetto politico organizzato' capace di esprimere le istanze della società civile e dell'opposizione 'presa sul serio'. Quali caratteristiche dovrebbe avere, quale programma, quali parole d'ordine? E quali leader lo potrebbero guidare?
ICEBERG 1 - disinformacija
Marco Travaglio e Carlo Tecce - La Pravda di Minzolini
Il Tg1, notiziario della rete ammiraglia della Rai, è stato da sempre attento a tutti i poteri forti e a tutti gli equilibri istituzionali. Ma con l'arrivo di Augusto Minzolini si è trasformato in un vero e proprio megafono del presidente del Consiglio. Fra scandali occultati, bugie e finte notizie, ecco come il primo tg del paese è diventato la più potente arma di distrazione di massa a disposizione di Berlusconi.