14 aprile 2020

Bambini e donne, ecco perché sono meno colpiti dal virus


Spiegato anche perché il sistema immunitario degli extracomunitari immigrati in Italia si comporta come quello dei bambini. In sintesi, la patogenesi del COVID-19 e le risposte dell’organismo, anche con interferenze di altri agenti microbici.




Il professor Giulio Tarro
Secondo l’esperienza della prima SARS e della MERS, i bambini non erano esposti allo zibetto ed ai cammelli, elementi di trasmissione del contagio; in maniera analoga si è pensato che potesse avvenire con la SARS da COVID-19. Invero i bambini vengono infettati dal virus senza subire una malattia seria e rappresentano una importante sorgente di infezione. Il virus viene rinvenuto nei loro tamponi rettali.
Crescendo, con l’età molte cellule specifiche del sistema immune non sono più attive e pertanto l’organismo perde la sua capacità di rispondere efficacemente. Infatti si è provato sperimentalmente che i topini giovani rispondono al danno tissutale polmonare dell’infezione virale mediante le prostaglandine, mentre i topi adulti soccombono.

Il sistema immune giovanile e le sue efficienti cellule T Helper rispondono al COVID della SARS 2. I linfociti CD4 delle cellule Helper stimolano le cellule B a produrre anticorpi contro il virus e controllano l’infezione. In questo caso i linfociti Th2 sono in grado di controllare la risposta infiammatoria provocata dall’infezione virale, impedendo una esuberante e ritardata reazione come avviene nell’adulto. L’assetto ormonale diverso e le stesse proglandine favoriscono il soggetto femminile nei confronti del coronavirus responsabile dell’attuale pandemia.
Un altro discorso importante riguarda il recettore ACE2 cioè l’angiotensin-converting enzyme 2. Sia la prima SARS che l’attuale presentano la stessa via di entrata cellulare attraverso questo recettore per i coronavirus. Il recettore è particolarmente abbondante sulle cellule delle vie polmonari inferiori, la cui situazione spiega l’alta incidenza di bronchiti e di polmoniti legate alla severa infezione del COVID-19. Lo stesso recettore è rappresentato con dovizia sulla bocca e sulla lingua, facilitando l’entrata virale dell’organismo ospite. Nonostante la sua riduzione con l’età adulta, l’enzima dell’ACE2 è un importante regolatore della risposta immune, in particolare l’infiammazione protegge i topi contro il danno acuto del polmone scatenato dalle sepsi. Nel 2014 è stato dimostrato che l’enzima ACE2 protegge nei riguardi dell’influenza aviaria letale. Alcuni dei pazienti con migliore esito avevano alti livelli della proteina nel loro siero. Bloccando il gene per l’ACE2 si osservava un severo danno polmonare nei topi infettati con H5N1, mentre con il trattamento dei topi con ACE2 umano diminuiva il danno polmonare.

Una caduta dell’attività dell’ACE2 nel soggetto anziano è in parte responsabile per la diminuita capacità di ridurre la risposta infiammatoria con la vecchiaia. La riduzione dei recettori ACE2 negli adulti più anziani li mette in condizione di non essere capaci di fare fronte al COVID-19.

Complesso primario e vaccino antitubercolare

Dai dettagli delle cartelle cliniche degli attuali ricoverati, come peraltro da quelli dimessi guariti e, purtroppo, dalle vittime, non sembra che vi sia alcuno straniero, nel senso di un extracomunitario. Sembra che questi soggetti – che per alcuni comuni del nord sono addirittura la maggioranza – possono avere una normale sindrome similinfluenzale (da coronavirus) senza che si sviluppi alcuna criticità. Sembra che si comportino come i bambini italiani che non si ammalavano di polmonite perchè erano vaccinati contro la turbercolosi, vaccinazione che dura per un ventennio. Dopo il ventennio cominciano ad ammalarsi di tubercolosi come adesso di COVID-19. Gli extracomunitari sono tutti coperti da vaccino della tubercolosi che fa parte di un protocollo di copertura previsto dalle ASL.

I virus non hanno pregiudizi nè di sesso, nè di censo, nè di etnia.  Circa il 90% delle persone infette dal Mycobacterium tuberculosis ha un’infezione TBC asintomatica (chiamata anche LTBCI, da latent tuberculsis infection), e solamente il 10% di possibilità nella vita che un’infezione latente si sviluppi in TBC.

L’infezione tubercolare inizia quando i micobatteri raggiungono gli alveoli polmonari, dove attaccano e si replicano all’interno dei macrofagi alveolari. Il sito primario di infezione nei polmoni è chiamato focolaio di Ghon. I batteri vengono raccolti dalle cellule dendritiche, che non permettono la loro replicazione ma che possono trasportare i bacilli ai linfonodi mediastinici locali.  La lesione primitiva del mycrobacterium, accompagnata da adenopatia satellite, rappresenta il “complesso primario”, in cui i bacilli rimangono murati senza dare luogo a manifestazioni cliniche, ma possono riprendere la loro attività patologica e diffondersi nell’ organismo soprattutto in seguito ad un immunodeficit dell’individuo.  Durante le Guerre Mondiali erano le Truppe di colore ad essere falcidiate dalla Tubercolosi dei Bianchi e non viceversa. Ovviamente poteva anche essere che di ritorno un bianco defedato, senza cibo adeguato, stressato per la guerra potesse a sua volta contrarla dagli stranieri ma la norma era che i soldati “di colore” la contraevano dai Bianchi.
Nella Sierra dell’Equador, normalmente tutti ricevevano la vaccinazione per la TBV, solo negli ultimi anni si è discusso se renderla opzionale. Questo confermerebbe l’osservazione che nella Sierra casi di infezione manifesta di COVID-19 ce ne sono veramente pochi.
In Australia, sono stati eseguiti test su 4mila medici e infermieri con il vaccino antitubercolosi (www1.racgp.org.au  – The Royal Australian College of General Practitioners).


Interferenze virali

Ci sono più fattori che possono aver interagito insieme e che spiegano la situazione. Si presume che i contatti con il virus cinese siano stati maggiori al Centro-Nord che non al Centro-Sud. A ciò si aggiunga la concomitanza delle situazioni ambientali e climatologiche, diverse fra Nord e Sud dell’Italia, arrivando addirittura ad ipotizzare che nel corso delle settimane si sia venuto a formare un coronavirus padano autoctono, diverso rispetto a quello cinese. Altre possibilità emergono dalle situazioni di Bergamo e Brescia, soprattutto, dove si presume che la circolazione di altri virus possa aver facilitato l’azione del SARS-Cov-2. Il problema, però, è stato soprattutto a monte: e cioè il non avere sufficienti posti letto in terapia intensiva, occupati in massima parte già a causa dell’influenza annuale. Sembra che la vaccinazione antinfluenzale favorisca l’infezione da coronavirus, addirittura maggiore del 36% come comunicato da uno studio militare americano: https://www.disabledveterans.org/2020/03/11/flu-vaccine-increases-coronavirus-risk/.
D’altra parte, dal momento che vi è stata una recente emergente meningite, sono state vaccinate 34.000 persone tra Brescia e Bergamo. Vi è stata una pubblicazione di studiosi olandesi stampata da un giornale scientifico dell’Università di Cambridge in cui sia la malattia meningococcica che pneumociccica sono stati associati con l’attività dei virus influenzali e di quello respiratorio sinciziale.


Percentuale di mortalità del COVID-19

L’Istituto Superiore della Sanità ha affermato di recente che sono pochi i morti per il coronavirus ed invece la maggior parte per altre patologie (cardiocircolatorie, tumorali, diabete, eccetera).
Il tasso di mortalità associato al COVID-19 potrebbe essere considerevolmente inferiore all’1%, anziché del 2% riportato da alcuni gruppi, come dichiarato da Anthony Fauci del National Institute of Allergy and Infectious Diseases statunitense sulla base di un rapporto incentrato su 1099 pazienti con COVID-19, confermato in laboratorio, provenienti da 552 ospedali cinesi. Questi pazienti presentavano un ampio spettro di gravità della malattia: se si presume che il numero di casi asintomatici o minimamente sintomatici sia di diverse unità di grandezza superiore a quello dei casi riportati, il tasso di fatalità della malattia ricadrebbe molto al di sotto dell’1%.

Ciò suggerisce che le conseguenze cliniche complessive del COVD-19 potrebbero in definitiva essere simili a quelle di una grave influenza stagionale, che presenta un tasso di fatalità dello 0,1% circa, o di un’influenza pandemica come quella del 1957 o del 1968, piuttosto che a quelle della SARS o della MERS, caratterizzate rispettivamente da una fatalità del 10% e del 36%. Fonte: popsci.it (New Engl. J. Med. online 2020).

Professor Giulio Tarro

13 aprile 2020

Il Ministero della Verità


Video-appello collettivo contro la censura della rete e a favore della libertà di espressione.

Fonte:
youtu.be/mvDrRYvqBfo
www.youtube.com/user/luogocomune2

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 10 apr 2020


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
L'OPAC riformata accusa il presidente al-Assad di utilizzare armi chimiche
 

 
La gerontocrazia saudita alla prova del COVID-19
 

 
Annullata la condanna del cardinale Pell
 

 
L'OMS respinge l'uso delle mascherine chirurgiche da parte della popolazione
 

 
Henry Kissinger annuncia il dopo-COVID-19
 

 
Washington potrebbe votare una legge contro l'OPEC
 

 
Il Pentagono rifiuta di sequestrare il presidente Nicolás Maduro
 

 
Lo Hezbollah contro il COVID-19
 

 
Rilasciato l'assassino di Daniel Pearl
 
Controversie

 
abbonamento    Reclami

 

Julian Assange: facciamoci contagiare dal suo coraggio


“(ANSA) – LONDRA, 25 FEB – JULIAN ASSANGE è stato ammanettato a più riprese e denudato due volte per essere perquisito nella giornata di ieri dallo staff della prigione di massima sicurezza britannica di Belmarsh in cui è detenuto in attesa del verdetto della giustizia del Regno Unito sulla sua consegna agli USA”.
Il caso Assange è sui giornali da tempo, lui è il principale portavoce di WikiLeaks e del relativo sito web 
WikiLeaks è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro che riceve in modo anonimo, documenti coperti da segreto (di Stato, militare, industriale, bancario), ne verifica l’autenticità e li carica sul proprio sito web.
I documenti pubblicati ed il lavoro di tutto lo staff e, soprattutto, dell’australiano Julian Assange ha avuto un grosso impatto ed ha dato l’avvio a diverse inchieste, tra cui ricordiamo aspetti nascosti della guerra in Afghanistan, rivelazioni sulla corruzione in Kenya, gestione del Campo di prigionia di Guantánamo, il caso della banca svizzera Julius Bär e tanto altro.
Wikileaks ha invitato i cittadini di ogni parte del mondo ad inviare materiale tenuto nascosto che porti alla luce comportamenti non etici di governi ed aziende.
Le fonti di WikiLeaks sono coperte dall’anonimato e dalle normative sui Whistleblowers.
Il sito è curato da giornalisti, attivisti, scienziati ma colui che ha legato il proprio volto alle inchieste di Wikileaks è Julian Assange.
Assange ha avuto la vita distrutta da persecuzioni, accuse infondate, limitazioni della sua libertà personale, è stato spiato ed intercettato e poi arrestato.
Il 7 dicembre 2010, Assange è stato arrestato nel Regno Unito e dall’abitazione in cui si trovava agli arresti domiciliari dal 17 aprile 2012 ha condotto il talk-show The World Tomorrow, sul canale televisivo Russia Today, disponibile sul canale YouTube di Russia Today e sul sito “The World Tomorrow”.
Anche in questa attività di informazione, Assange e Wikileaks si sono contraddistinti per un giornalismo di inchiesta senza veli ed alla ricerca di fonti inedite, scottanti e, evidentemente, scomode.
La persecuzione contro Assange ha iniziato ad avere ripercussioni sulla sua salute e, come spesso avviene, è stata corroborata da calunnie e denunce volte a distruggerne la credibilità ed arrestarlo, con il vero fine di interrompere la sua attività di informazione e di denuncia.
Non sono mancati i tentativi di supporto e c’è chi, per proteggerlo, ha proposto Assange come candidato politico o chi gli ha riconosciuto lo status di rifugiato politico o chi ha candidato al premio Nobel per la pace il sito di Wikileaks.
Tuttora Assange è in pericolo di vita e tutti noi siamo in pericolo di perdere il simbolo dell’informazione veritiera e documentata.
Perché dovremmo sentirci tutti Assange ?
Perché per noi tutti, lui e Wikileaks rappresentano il diritto all’informazione, un tentativo di essere correttamente informati per non essere dominati tramite informazioni contorte, confuse, che disorientano tutti noi e non ci fanno capire da cosa dobbiamo guardarci e cosa invece è fatto per il nostro bene.
Il mainstream tende a farci diventare tifosi anche su temi che riguardano la nostra salute.
Assange e Wikileaks stanno lì a mostrarci la strada: dobbiamo informarci e chiedere di essere informati correttamente e sulla base di documenti.
Il potere nasconde le fonti, nasconde i documenti, uccide i testimoni dei suoi crimini per essere legittimato.
Sul nostro Paese, Assange sostiene che “Il vero problema è che in Italia i grandi giornali non parlano delle storie di corruzione, soprattutto se riguardano le grandi compagnie.”
Ed infatti, in Italia quante inchieste giornalistiche sono scomparse improvvisamente ? E soprattutto quante denunce e quanti casi non sono mai stati pubblicati ?
La verità non è quasi mai quella che ci fanno vedere.
Lo scopo dell’informazione dovrebbe essere di garantire la trasparenza da parte dei Governi e di monitorare se questa trasparenza esiste o viene offuscata da informazioni negate o mistificate.
Dovremmo scendere tutti in campo per chiedere il diritto ad essere informati correttamente e sulla base di documenti, non sulla base di ipotesi o di ideologie o, peggio, sulla base di briciole di informazioni oggetto di trattativa tra i giornalisti ed il potere corrotto del Sistema dominante.
Assange e Wikileaks rappresentano una garanzia di giustizia, di etica e di una più forte democrazia.
Come ha ripetuto spesso Assange “il coraggio è contagioso” ed è il momento di difendere il suo coraggio, perché diventi il nostro e perché possa garantirci la conoscenza dei fenomeni di corruzione, di perversione e di gestione occulta del potere che il Sistema ci nasconde.

12 aprile 2020

Lutto in casa Kennedy, e va a fuoco la casa di Mario Draghi

Il rogo di Notre-Dame de ParisDraghi e Kennedy: due nomi ora anche nelle pagine di cronaca nera, pochi giorni dopo l’uscita mondiale del brano “Murder Most Foul”, in cui Bob Dylan rievoca il complotto del Deep State costato la vita a John Kennedy, ucciso a Dallas nel 1963, mettendolo in qualche modo in relazione con l’attuale emergenza coronavirus. Una denuncia clamorosa, quella di Dylan, in contemporanea con quella di Mario Draghi sulle pagine del “Financial Times”, in cui l’ex presidente della Bce – richiamandosi al New Deal di Roosevelt – invoca la fine del rigore finanziario, se si vuole ricostruire l’economia disastrata dalla pandemia. Pochi giorni dopo le esternazioni di Dylan e Draghi, è scomparsa nel nulla Maeve Kennedy Townsend McKean, nipote quarantenne di Bob Kennedy, fratello di John, a sua volta assassinato (a Los Angeles, nel 1968). A una settimana dalla scomparsa – in mare – Maeve Kennedy è stata quindi ritrovata cadavere il 7 aprile, lungo le coste del Maryland. E in serata, a migliaia di chilometri di distanza – a Città della Pieve – i vigili del fuoco sono dovuti accorrere per spegnere lo strano incendio innescatosi nella residenza italiana di Mario Draghi, proprio mentre a Bruxelles era riunito l’Eurogruppo. Le fiamme hanno intaccato il tetto dell’abitazione (sempre il tetto era stato incenerito dal rogo della cattedrale parigina di Notre-Dame, esattamente un anno fa, dando il destro a suggestive interpretazioni simbologiche tra chi sospetta l’origine dolosa del disastro).
Secondo il “Corriere dell’Umbria“, i pompieri intervenuti a Città della Pieve, al confine con la Toscana, avrebbero rilevato nella canna fumaria l’origine dell’incendio che ha poi attaccato il tetto della casa italiana di Draghi. L’ex presidente della Banca Centrale Europea, ricorda il giornale, è anche «il potenziale candidato alla presidenza del Consiglio nella successione a Giuseppe Conte in caso di governo di unità nazionale». Secondo Gioele Magaldi, massone progressista e presidente del Movimento Roosevelt (nonché autore del saggio “Massoni”), Mario Draghi – fino a ieri militante nell’ala più reazionaria della massoneria sovranazionale, responsabile dell’austerity europea che ha sabotato l’economia – si sarebbe avvicinato al circuito della massoneria progressista, del quale (assicura Magaldi) fa parte lo stesso Bob Dylan, la cui canzone kennedyana – pubblicata non a caso in piena emergenza coronavirus – richiama l’attenzione su John Kennedy per ricordare la fine violenta delle speranze in un mondo migliore, imposta da un attentato particolarmente infame, che vide coinvolti la Cia, l’Fbi e tre diversi futuri presidenti americani (Johnson, Nixon e Bush senior).
Sempre secondo Magaldi, Draghi sarebbe ora sceso in campo per sostenere la “controffensiva democratica” delle forze che – in tutto il mondo, in modo trasversale – tentano di opporsi alla “politica del coronavirus”, che in base al modello cinese sperimentato a Wuhan con la benedizione dell’Oms impone severe restrizioni alle libertà personali, che qualcuno spera diventino permanenti. Magaldi denuncia la “filiera del rigore” inaugurata nel 1975 dal manifesto “La crisi della democrazia” sollecitato dalla Commissione Trilaterale dominata da Kissinger, il potente “massone neoaristocratico” che per primo sdoganò la Cina con l’intento di farne un modello anche per un futuro Occidente post-democratico, quello che si intravede oggi sotto le legislazioni speciali introdotte grazie alla paura del virus. Nel suo lavoro editoriale, Magaldi fa risalire proprio all’uccisione di John Kennedy (seguita a ruota da quelle di Bob Kennedy e Martin Luther King) la fine della speranza in un Occidente Mario Draghimigliore, prospero e libero dall’angoscia, patria dei diritti sociali e civili. Dopo di allora, a partire dal golpe cileno del 1973, il neoliberismo è andato direttamente al governo, fino a produrre in Europa la catastrofe socio-economica che ha schiantato l’Italia, fermandone la corsa (il Belpaese era la quinta potenza industriale del mondo, prima che Mani Pulite rottamasse la classe politica della Prima Repubblica).
Fa impressione, intanto, l’ennesimo lutto in casa Kennedy ad appena una settimana di distanza dall’omaggio di Dylan a Jfk (oltre 2 milioni e mezzo di visualizzazioni su YouTube, in pochi giorni, per “Murder Most Foul“). Il corpo senza vita di Maeve Kennedy Townsend McKean è stato ritrovato in mare nella Baia di Chesapeake. Il cadavere di Maeve è stato localizzato a sette metri di profondità, quattro chilometri più a sud rispetto alla casa di sua madre a Shady Side, nel Maryland, dove giovedì sera la donna era uscita in canoa insieme al figlio Gideon, di 8 anni, che risulta ancora disperso. Madre e figlio sarebbero stati visti per l’ultima volta allontanarsi a bordo di un kajak: secondo fonti di stampa «stavano cercando di recuperare una palla, ma a causa della corrente non erano più riusciti a tornare a riva». Maeve era la figlia di Kathleen Kennedy Townsend, vice-governatrice del Maryland, a sua volta figlia di Robert Kennedy, fratello di John. Era Maeve Kennedy col figlio Gideon e gli altri familiarisposata con David McKean, avvocato di diritti civili a Washington, ed era madre di quattro figli. Lavorava come dirigente alla Georgetown University di Washington, dove risiedeva con la famiglia.
Inevitabilmente, i giornali riparlano della “maledizione” della famiglia Kennedy, dopo le perdite di John e Bob. Qualche mese fa era morta un’altra nipote di Robert Kennedy, Saoirse Hill, deceduta a 22 anni «in seguito a un mix letale di droga e farmaci». Un altro fratello di John e Bob, Joseph Kennedy, era morto nel ’44 durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre una sorella, Kathleen, aveva perso la vita nel ’48 in un incidente aereo. Risale al 1984 la morte di David Kennedy, figlio di Robert, ucciso «da un’overdose di farmaci», mentre nel ’97 è scomparso un altro dei figli, Michael, in un incidente sulle piste di sci. Ancora: nel ‘99 aveva perso la vita uno dei figli di Jfk, John, insieme alla moglie e alla cognata, in un incidente aereo lungo la costa di Martha’s Vineyard, in Massachusetts. Nel 2011, infine, ancora una morte prematura: quella di Kara, figlia di Edward Kennedy, «stroncata da un infarto». Lo stesso anno si sarebbe suicidata Mary Richardson, moglie di Robert Kennedy jr., notissimo avvocato, in prima linea – insieme all’attore Robert De Niro – contro gli abusi delle campagne vaccinali e nella denuncia della correlazione tra vaccini e autismo. Robert junior è l’ennesimo Kennedy che dà fastidio al potere (in questo caso, sanitario: quello che si sta affermando a livello mondiale, grazie alla gestione “cinese” del coronavirus raccomandata dall’Oms). Un contesto sinistro, che fa da contorno anche alla strana morte di Maeve Kennedy?

Il Piano Della Dittatura Dei Vaccini Di Bill Gates

Robert F Kennedy Jr. (in alto a sinistra nella foto) Espone Il “Piano Della Dittatura Dei Vaccini Di Bill Gates” – Cita Il “Complesso Messia” Distorto Di Gates Dall’account di Robert F Kennedy Jr. IG
Robert Francis Kennedy Jr. è un avvocato ambientalista americano, autore e oppositore delle vaccinazioni.
 Kennedy è un figlio di Robert F. Kennedy e nipote dell’ex presidente John F. Kennedy. È il presidente del consiglio di amministrazione di Waterkeeper Alliance, un gruppo ambientale senza scopo di lucro che ha aiutato a fondare nel 1999.


Dal post Instagram di #RobertFKennedyJr oggi, 9 aprile 2020:
VACCINI, PER BILLGATES, SONO UNA FILANTROPIA STRATEGICA CHE ALIMENTA LE SUE NUMEROSE ATTIVITÀ LEGATE AI VACCINI (COMPRESA L’ AMBIZIONE DELLA MICROSOFT DI CONTROLLARE UN’IMPRESA GLOBALE DI IDENTIFICAZIONE VAC.) E GLI DÀ IL CONTROLLO DITTATORIALE SULLA POLITICA SANITARIA GLOBALE, LA PUNTA DI DIAMANTE DEL NEOIMPERIALISMO AZIENDALE.
L’ossessione di Gates per i vaccini sembra alimentata dalla convinzione messianica di essere ordinato a salvare il mondo con la tecnologia e la volontà divina di sperimentare la vita di esseri umani minori.
Promettendo di sradicare la polio con $ 1,2 miliardi, Gates ha assunto il controllo della National Advisory Board (NAB) dell’India e ha imposto 50 vaccini contro la poliomielite (fino a 5 anni) a tutti i bambini prima dei 5 anni. I medici indiani danno la colpa alla campagna Gates per un devastante ceppo vaccinale epidemia di polio che ha paralizzato 496.000 bambini tra il 2000 e il 2017. Nel 2017, il governo indiano ha represso il regime dei vaccini di Gates e sfrattato Gates e i suoi compari dal NAB.
Subito dopo i tassi di paralisi della poliomielite sono scesi precipitosamente. Nel 2017, l’Organizzazione mondiale della sanità ha ammesso a malincuore che l’esplosione globale della polio è prevalentemente l’effetto di una varietà di vaccini, il che significa che proviene dal programma sui vaccini di Gates. Le epidemie più spaventose in Congo, nelle Filippine e in Afghanistan sono tutte legate ai vaccini di Gates. Entro il 2018, ¾ dei casi globali di polio provenivano dai vaccini di Gates.

Nel 2014, #GatesFoundation ha finanziato test di vaccini sperimentali per HPV, sviluppati da GSK e Merck, su 23.000 ragazze in remote province indiane. Circa 1.200 di queste hanno sofferto di gravi effetti collaterali, inclusi disturbi autoimmuni e della fertilità. Sette sono morte. Le indagini del governo indiano hanno accusato i ricercatori finanziati da Gates di aver commesso violazioni etiche pervasive: spingendo le ragazze vulnerabili del villaggio nel processo di vaccinazioni, opprimendo i genitori, falsificando i moduli di consenso e rifiutando l’assistenza medica alle ragazze ferite. Il caso è ora nella Corte suprema del paese.

Nel 2010, la Gates Foundation ha finanziato uno studio sul vaccino sperimentale contro la malaria della GSK, uccidendo 151 bambini africani e causando gravi effetti avversi tra cui paralisi, convulsioni e convulsioni febbrili a 1.048 dei 5.049 bambini.

Durante la campagna MenAfriVac di Gates 2002 nell’Africa subsahariana, gli agenti di Gates hanno vaccinato con la forza migliaia di bambini africani contro la meningite. Tra 50-500 bambini hanno sviluppato paralisi. I giornali sudafricani si sono lamentati: “Siamo cavie per i produttori di medicinali”

L’ex economista senior di Nelson Mandela, il professor Patrick Bond, descrive le pratiche filantropiche di Gates come “spietate” e “immorali”.
Nel 2010, Gates ha impegnato 10 miliardi di dollari con l’OMS promettendo di ridurre la popolazione, in parte, attraverso nuovi vaccini. Un mese dopo Gates ha dichiarato a Ted Talk che i nuovi vaccini “potrebbero ridurre la popolazione”. Nel 2014, la Catholic Doctors Association del Kenya ha accusato l’OMS di aver sterilizzato chimicamente milioni di donne keniote non disposte con una falsa campagna di vaccinazione contro il “tetano”.

Laboratori indipendenti hanno trovato la formula di sterilità in ogni vaccino testato.
Dopo aver negato le accuse, l’OMS ha finalmente ammesso di aver sviluppato i vaccini per la sterilità per oltre un decennio.
Accuse simili arrivarono dalla Tanzania, dal Nicaragua, dal Messico e dalle Filippine.

Uno studio del 2017 (Morgensen et.Al.2017) ha mostrato che il famoso DTP dell’OMS sta uccidendo più africani della malattia che pretende di prevenire. Le ragazze vaccinate hanno sofferto 10 volte il tasso di mortalità dei bambini non vaccinati.

Gates e l’OMS si sono rifiutati di ricordare il vaccino letale che l’OMS impone ogni anno a milioni di bambini africani.
I sostenitori della salute pubblica globale in tutto il mondo accusano Gates di: dirottare l’agenda dell’OMS dai progetti che hanno dimostrato di contenere le malattie infettive; acqua pulita, igiene, alimentazione e sviluppo economico.
Dicono che abbia deviato le risorse dell’agenzia per servire il suo feticcio personale – che la buona salute arriva solo in una siringa.

Oltre a usare la sua filantropia per controllare l’OMS, l’UNICEF, il GAVI e il PATH, Gates finanzia aziende farmaceutiche private che producono vaccini e una vasta rete di gruppi di facciata dell’industria farmaceutica che trasmettono propaganda ingannevole, sviluppano studi fraudolenti, conducono sorveglianza e operazioni psicologiche contro il vaccino esitazione e uso del potere e dei soldi di Gates per mettere a tacere il dissenso e costringere alla conformità.

In queste recenti apparizioni ininterrotte di Pharmedia, Gates sembra felice che la crisi di Covid-19 gli darà l’opportunità di forzare i suoi programmi di vaccinazione del terzo mondo sui bambini americani ”.

Fonte: https://www.fort-russ.com/2020/04/robert-f-kennedy-jr-exposes-bill-gates-vaccine-dictatorship-plan-cites-gates-twisted-messiah-complex/

Traduzione: Luciano Lago