Ironia della sorte, dieci anni dopo l'Europa settentrionale è avviluppata da una morsa di freddo che non si vedeva da tempo, con record locali di basse temperature che non si registravano da secoli. Ma lo stesso vale per gli Stati Uniti, dove la neve è caduta persino nel deserto dell'Arizona e in California.
07 marzo 2011
Ii grande fraddo
06 marzo 2011
Fili invisibili
Soggetto e sceneggiatura: Giuseppe Di Bernardo
Disegni: Walter Trono
Copertina: Emanuela Lupacchino e Massimiliano Guadagni
Negli Stati Uniti scossi da una sommossa popolare senza precedenti, Adam Mack è ad un passo da ritrovare Soul, la ragazza creduta morta durante la tragedia delle torri gemelle. Ma dentro un enigma se ne nascondono sempre tantissimi altri. Cosa rappresentano i misteriosi disegni tracciati sulla banconota statunitense da un dollaro? Perché la pianta di Washington è stracolma di simboli esoterici? Qual'è il motivo che spinge i potenti del mondo ad adorare una divinità dall'aspetto di gufo? Nuovo Ordine Mondiale, sette esoteriche e una stirpe reale che proviene dall'antica Babilonia, sono grandi segreti che si annodano con piccole storie quotidiane, come quella di un bambino nero inspiegabilmente cieco dalla nascita. Cieco come il genere umano, incapace di vedere la moltitudine di fili invisibili che collegano tutto e che da sempre lo rendono schiavo.
04 marzo 2011
La scoperta di grandi riserve di gas provoca frenesia in Israele
Si contempla la militarizzazione di tutto il litorale di Gaza, che è strategico per Israele.
01 marzo 2011
L'avvento del quinto mondo.
Francesco Matteuzzi ha scritto a quattro mani cone me il soggetto e poi ha ben realizzato una sceneggiatura che fila liscia come una scia di condensazione. I disegni che vedete sotto sono del bravissimo Massimiliano Bergamo.
28 febbraio 2011
Battle Los Angeles 03.11.11
27 febbraio 2011
USA: Egemonia e declino
È uscito il numero 3/2010 della rivista di geopolitica "Eurasia", intitolato USA: EGEMONIA E DECLINO. Il volume, composto di 24 articoli su 288 pagine, tratta appunto degli Stati Uniti d'America, potenza ancora egemone ma declinante, nello scenario della transizione dall'unipolarismo al nuovo ordine multipolare.
Ecco di seguito l'elenco ed un breve sommario di ciascuno degli articoli contenuti in questo numero.
Tiberio Graziani, Gli USA, la Turchia e la crisi del sistema occidentale
Archiviato dalla storia il momento unipolare, il sistema occidentale a guida statunitense sembra essere entrato in una crisi irreversibile. Il crollo economico-finanziario e la perdita di un sicuro pilastro dell'edificio geopolitico occidentale come la Turchia ratificano la fine della spinta propulsiva statunitense. Gli USA si trovano oggi sul crinale di una decisione epocale: accantonare il progetto di supremazia mondiale, e quindi condividere con gli altri attori globali le scelte di politica ed economia internazionali, oppure insistere nel disegno egemonico e rischiare la stessa sopravvivenza come nazione. L'una o l'altra scelta sarà dettata dai rapporti che si istaureranno, nel breve e medio periodo, tra i gruppi di pressione che condizionano la politica estera statunitense e dall'evoluzione del processo multipolare.
T. Graziani è direttore di "Eurasia".
25 febbraio 2011
La Cina gioca la carta dell'Euro
Sepolto a pagina 3 della pagina economica del New York Times del 7 gennaio c'era un articolo che segnalava che la Cina si era impegnata ad acquistare bond spagnoli per un valore di 6 miliardi di euro (7,8 miliardi di dollari). Quel che il giornalista non ha notato è l'ampia portata delle conseguenze politiche ed economiche che quest'evento potrebbe avere. La Cina attualmente detiene 2700 miliardi di dollari in riserve valutarie, oltre 900 miliardi dei quali sotto forma di debiti del Tesoro americano. Per anni i critici della politica monetaria degli Stati Uniti hanno sostenuto che in risposta ai bassi rendimenti sui titoli del Tesoro statunitense e al rischio di un declino precipitoso del valore del dollaro la Cina potrebbe staccare la spina ai suoi investimenti sulla Tesoreria americana. Altri sostengono che ciò non accadrà mai perché l'economia cinese è così dipendente dalle esportazioni verso gli Stati Uniti che esse potrebbero cessare se la Cina con le proprie azioni dovesse innescare un collasso dell'economia statunitense. |