11 luglio 2013

WTC-7: La caduta libera è conferma di demolizione? Sì.

L'edificio 7 - capitolo provvisorio del nuovo film di Mazzucco 


Alcune settimane fa su Luogocomune è stato pubblicato il video "John McCain in caduta libera", che mostra un estratto da un programma di politica americana dell’emittente C-SPAN. Durante la trasmissione un esponente del Movimento per la Verità dell'11 Settembre è riuscito a collegarsi telefonicamente e a fare al senatore McCain (firmatario dell'introduzione del libro "Debunking 9/11 Myths" di Popular Mechanics) una domanda in diretta sulla caduta libera del WTC-7. McCain non è stato però in grado di rispondere nonostante avesse affermato proprio in quel libro che occorresse "valutare i fatti e analizzare le prove, per giungere a delle conclusioni". 
Ho voluto riproporre perciò la medesima domanda ai nostri debunker nazionali, ovvero come si conciliano i primi 30 metri di caduta libera dell'edificio senza l'ausilio di un qualche tipo di sistema di demolizione. Inizialmente scrissi proprio ad Attivissimo, il quale, dopo qualche scambio di messaggi dove suggeriva che "la sequenza (di crollo) può durare talmente poco da essere sostanzialmente istantanea", concluse dicendo di "non saperlo spiegare e che non voleva perdere altro tempo su un problema talmente irrilevante", e mi consigliò di rivolgermi ad un esperto. 

In seguito provai a scrivere a Polidoro per sentire anche la sua opinione in merito, visto che anche lui svariate volte si era occupato in passato dell'11 settembre, e gli feci la medesima domanda. Dopo qualche giorno mi è arrivata la risposta e mi viene linkato un articolo sul blog di undicisettembre, redatto appositamente per replicare alla contestazione sulla caduta libera del WTC-7. 
Nonostante l'evidente buona volontà di Attivissimo, purtroppo non è stata data una spiegazione alla domanda in questione ed il problema è stato dirottato sui primi 2 metri di crollo che sarebbero stati "più lenti" di una caduta libera, concludendo che non vi fu nulla di anomalo.

Attivissimo: Tuttavia, se si legge il testo completo invece di estrarne un frammento dal contesto, emerge che non si tratta dei primi 30 metri, come afferma la domanda, ma di una seconda fase del crollo, preceduta da una prima fase molto più lenta della caduta libera e seguita da una terza fase anch'essa più lenta della caduta libera. Emerge inoltre che la fase di caduta libera durò soltanto 2,25 secondi[...]Secondo le analisi del NIST, nella prima fase il crollo fu molto più lento rispetto a una caduta libera: circa 2,2 m in 1,75 secondi.

Dopo più di 10 anni di dibattito, finalmente "emerge" che la caduta libera del WTC-7 durò "soltanto" 2,25 secondi, ma invece di spiegarli si è cercato di annullare il fatto sostenendo che i primi 2 metri di crollo non fossero in caduta libera, e quindi "perfettamente compatibili" con un "cedimento in sequenza". L'unico problema è che la caduta libera si può verificare solamente quando un oggetto non ha elementi strutturali al di sotto, come ammise lo stesso Shyam Sunder in un'intervista, quindi tutte le colonne della struttura portante avrebbero dovuto cedere sostanzialmente nello stesso momento. 
Infatti, dopo un breve inizio di crollo, la struttura è scesa in piena caduta libera per i primi 30 metri, l’equivalente a ben 8 piani del palazzo.

Attivissimo: La fase lenta iniziale è invece compatibile con un rapido collasso progressivo, in cui un elemento portante principale, ammorbidito dagli incendi, cede e quindi tocca agli elementi portanti vicini reggere il carico che spettava all'elemento che ha ceduto.

Non riesco proprio a capire come possa Paolo giudicare questo fenomeno "compatibile con un collasso progressivo", visto che il WTC-7 fu il primo e ultimo grattacielo in acciaio della storia dell'ingegneria moderna a crollare solamente a causa del fuoco e che, secondo il NIST, fu provocato addirittura da un evento straordinario e considerato come una nuova scoperta scientifica senza precedenti
Inoltre il “crollo” è avvenuto in simmetria, segno che non è ceduto “un elemento”, ma che hanno ceduto, o sono venuti a mancare, i supporti di ogni piano per otto piani, simultaneamente.

Attivissimo: In conclusione, non vi è nessuna “incongruenza” da sanare e non è vero che “nessuno fino ad oggi è riuscito purtroppo a trovare una spiegazione”: la spiegazione è fornita direttamente dalla lettura integrale dei paragrafi citati del rapporto NIST.

Purtroppo raccontare non è spiegare. Abbiamo detto che il problema risiede nel crollo a caduta libera, che implica il cedimento simultaneo e parallelo di ogni supporto di otto piani. 
Se si trattasse di un solo cedimento gravitazionale, è vero che "gli elementi portanti vicini che devono reggere il carico che spettava all'elemento che ha ceduto" ma questi avrebbero offerto comunque un minimo di resistenza senza permettere alla sezione dell'edificio di accelerare come abbiamo visto.
"I paragrafi citati" ripetono solo il racconto di quanto si vede esteriormente, mentre le motivazioni che hanno reso possibile questa DINAMICA non è stata spiegata da nessuno e da nessuna parte, men che meno dal NIST. 
Se questa spiegazione esistesse, al CICAP basterebbe citare documento, pagina e riga, ma come abbiamo visto questo non viene fatto, viene ribadito il cosa, ma non spiegato il perché.
Attivissimo conclude poi così:

Attivissimo: In quanto agli “ingegneri” che affermano che “il fuoco non può fare una cosa simile e che per ottenere un risultato del genere si deve fare uso di esplosivi preposizionati”, non viene fornito né il nome di nessuno di questi ingegneri né una pubblicazione tecnica che sostenga quest'affermazione, per cui l'onere di dimostrarla resta in carico a chi l'ha fatta. In mancanza di questa dimostrazione, l'asserzione è priva di ogni sostanza ed è quindi inutile, per ora, indagarla.

In realtà l'onere della prova, come al solito, spetta a chi sostiene una teoria, in questo caso quella del NIST, e non a chi la contesta. Nello specifico si vuole far credere che degli incendi del tutto casuali, sparsi su alcuni piani, possano aver provocato un crollo in pianta e quasi perfettamente simmetrico con 30 metri di piena caduta libera di un edificio in acciaio che era stato addirittura rinforzato, ottenendo un risultato che perfino gli esperti demolitori faticano ad ottenere (o, per meglio dire, citandone uno a caso: "tribolano come le bestie").

Quindi, caro Attivissimo, in mancanza di una valida spiegazione alternativa per questa improvvisa "sparizione" di 8 piani in acciaio che hanno come conseguenza i 2,25 secondi di caduta libera del WTC-7, l'unica che può ritenersi valida è proprio quella della demolizione intenzionale dell'edificio.
Se poi ti sei dimenticato degli ingegneri che contestano le conclusioni del NIST, riporto qui di seguito l'intervista di uno tra i 1908 di ae911truth.org: Tony Szamboti, un ingegnere meccanico intervistato da Rivera alla Fox Tv, e che spiega l'impossibilità della caduta libera senza l'impiego di un sistema di demolizione.


D'altronde, queste sono tutte informazioni liberamente consultabili e scaricabili da internet, basta andare e cercare.


groundzeroresearch.blogspot.it
di Decalagon

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