18 luglio 2013

Il Gotha? I Cavalieri di Malta, Il Distinto Ordine Cattolico Plurisecolare che Combina Carità e Politica di Destra



Il seguente è uno stralcio, leggermente annotato [nella lingua originale con la sigla JP, più un nostro piccolo inserto], tratto da People of God: The Struggle for World Catholicism[Viking], di Penny Lernoux.


National Catholic Reporter
5 maggio 1989


Uno degli ordini laici più antichi del cattolicesimo, il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, conosciuto come Cavalieri di Malta o SMOM, è unico per diverse ragioni. Sebbene non abbia un territorio al di fuori della sua sede in un palazzo romano, esso gode dello status di Stato sovrano, mantenendo rapporti con 49 paesi ed emettendo propri passaporti e francobolli. I suoi 13.000 membri includono alcune delle figure più potenti del mondo, tra cui i capi di Stato.

Mentre promette fedeltà al Papa, né lui né il Gran Maestro dell'Ordine a Roma dispongono di un reale controllo sulle varie associazioni nazionali dello SMOM, diversi membri delle quali sono stati coinvolti in trame fasciste e nelle guerre della Cia sotto copertura. E mentre si dedica ad opere di carità, come il finanziamento dei lebbrosari e la donazione di contributi, per mezzo di forniture mediche, al Terzo Mondo, esso funge anche come un club di vecchi compari per l'aristocrazia europea e la destra politica negli Stati Uniti e nell'America Latina.

Lo SMOM è stato fondato nell' XI secolo per fornire assistenza medica e protezione militare per i pellegrini alla città santa di Gerusalemme. I Cavalieri parteciparono a diverse importanti crociate, ed i regali che ricevettero ben presto gli diedero il controllo su vasti possedimenti in tutta Europa.

La ricchezza dei Gran Priorati dei Cavalieri aumentò notevolmente nel XIV Secolo, quando questi assorbirono i possedimenti appartenenti ai Cavalieri Templari, che contribuirono a distruggere; e, per un certo tempo essi mantennero il controllo dell'isola di Rodi.

Costretti a lasciare Rodi dal sultano Maometto II nel XV Secolo, alla fine si stabilirono sull'isola di Malta, che diede il suo nome all'Ordine. 

I Cavalieri rimasero un'importante presenza militare nel Mediterraneo fino al 1789, quando Napoleone occupò Malta. Dopo un breve soggiorno in Russia, nel 1834 l'ordine stabilì la sua sede a Roma, sotto la protezione papale. Alla fine del secolo diventò un'organizzazione caritatevole dell'aristocrazia dedicata alla cura dei malati e dei feriti. Essa ha mantenuto la sua esclusività, rifiutando di accettare membri dall'Europa e dall'America Latina che non facessero parte della nobiltà o dei capi di stato. Per l'America Latina negli ultimi anni la pregiudiziale è stata attenuata, però, nei tardi anni quaranta del novecento l'ordine rifiutò di ammettere Eva Peron come Dama per via del suo background proletario.

Per gli Stati Uniti venne fatta un'eccezione a causa del suo crescente potere politico, economico e militare, e, nel 1927, venne stabilito un ramo dello SMOM sull'East Coast. La maggior parte dei membri fondatori erano magnati dell'industria e della finanza che si sarebbero fortemente opposti al New Deal di Roosevelt [uno di loro, John J. Raskob, il presidente del consiglio di amministrazione di General Motors, sarebbe anche stato coinvolto in un complotto per impadronirsi della Casa Bianca].

Ad essi si unirono presto titani del calibro di John Farrell, presidente della US Steel; Joseph P. Grace, della W.R. Grace & Co.; Joseph Kennedy, un imprenditore di Boston e padre di un futuro presidente degli Stati Uniti; e George MacDonald della Pennsylvania, che fece una fortuna nel settore del petrolio e delle utilities.

MacDonald fu il personaggio tipico di coloro che aderirono allo SMOM per il puro gusto di farlo. Come riconoscimento del generoso contributo alla Chiesa, egli fu nominato marchese papale, nonché un Gran Maestro dei Cavalieri di Malta. MacDonald amava indossare il vistoso costume dei Cavalieri, con il suo cappello di piume di struzzo, gli speroni d'oro e una divisa con le spalline dorate, le fusciacche e la medaglia con la croce maltese a otto punte dei Cavalieri.

Molti dei circa 1500 americani che successivamente aderirono al cavalierato beneficiarono anche dei rituali di induzione alla cattedrale locale e delle cerimonie in onore del patrono dell'Ordine, San Giovanni. Ma, per altri, lo SMOM era di più che una pompa magna, esso era una fonte di denaro e potere.

Tra questi ultimi ci fu il Cardinale Francis Spellman di New York, un tempo il più potente uomo della chiesa cattolica negli Stati Uniti. Egli divenne coinvolto con il ramo americano dello SMOM quasi dalla sua fondazione e, quando fu vescovo ausiliare di Boston, divenne il patrono ecclesiastico ufficiale dell'Ordine negli Stati Uniti. Dopo che divenne arcivescovo di New York nel 1939, egli cambiò il suo titolo in “Gran Protettore” [evidentemente per distinguerlo da quello del Re Leopoldo e della Regina Guglielmina, che erano semplici “protettori” dei rami belga e olandese dei Cavalieri].
Francis Spellman

Spellman godeva del sostegno dell'ala destra della curia, in particolare del Cardinale Nicola Canali, che dominava le finanze vaticane; e Canali autorizzò il suo monopolio sulle nomine dei Cavalieri negli Stati Uniti. La contropartita era quella che, invece di inviare i contributi dei Cavalieri americani alla sede dello SMOM a Roma, Spellman avrebbe incanalato il denaro nelle casse di Canali. Quando il Gran Maestro dello SMOM richiedeva una contabilizzazione a Spellman, non otteneva alcuna risposta.

Tuttavia non venne intrapresa alcuna azione contro Spellman, perché all'epoca l'ordine era in lotta per la vita contro Canali, che voleva ottenere il controllo della sua ricchezza.

I contributi finanziari di Spellman al Vaticano, la sua amicizia con Pio XII e il suo accesso ai membri dell'élite economica e politica degli Stati Uniti, diversi appartenenti ai Cavalieri, gli diedero un potere immenso, e dalla seconda guerra mondiale divenne l'intermediario del Vaticano con la Casa Bianca e il suo proconsole in America Latina.



[Il Cardinale Spellman fece più di qualsiasi altra persona per ottenere che gli Stati Uniti supportassero la classe dirigente cattolica del Vietnam...JP]



Quando Spruille Braden, ambasciatore statunitense in Colombia durante i primi anni quaranta del novecento, si lamentò per il tono antiamericano di una lettera pastorale emessa dall'Arcivescovo colombiano Ismael Perdomo, Spellman inviò un personale emissario a Bogotà a dare una lezione a Perdomo sulla necessità di una cooperazione nello sforzo bellico. In questa riunione, che si svolse alla presenza di Braden, all'arcivescovo venne spiegato di mostrare a Braden tutto quello che scriveva sugli Stati Uniti prima di distribuirlo. Braden rimase colpito. “Fu un bel teatrino”, egli disse.

Spellman svolse anche un ruolo importante come emissario tra la Casa Bianca e Roma, per esempio, nel trasmettere la preoccupazione del papa circa i bombardamenti dell'Italia da parte degli Alleati. Egli incoraggiò la cooperazione del Vaticano con l'Office of Strategic Services (OSS), l'antesignano della Cia durante la guerra, che era presieduta dal suo vecchio amico Generale William (“Wild Bill”) Donovan.

[Il primo capo della Cia sotto Ronald Reagan, William Casey, approvvigionatore dei Contras del Cardinale Bravo, lavorò per l'OSS/Donovan ....... JP ]

Gran parte dell'aristocrazia europea che diede la sua adesione allo SMOM era alleata con i gruppi falangisti in Spagna, i cattolici integralisti francesi di Vichy, i fascisti italiani e i supporter di Hitler austriaci-tedeschi.

Mentre essa si opponeva al tentativo di Hitler di creare un sistema nordico di credenza in concorrenza con gli insegnamenti della Chiesa cattolica, diversi concordavano con i nazisti sulla “questione ebraica”.

Ad esempio, Franz von Papen, un aristocratico Cattolico [romano] della nobiltà della Westfalia e Cavaliere di Gran Croce Magistrale, spianò la strada per l'assunzione del potere da parte di Hitler, dopo che von Papen divenne cancelliere con il supporto dei nazisti.

[Tutti o quasi i primi nazisti di alto livello erano cattolici romani, come lo erano i capi di stato alleati con Hitler, come Franco e Pétain ... JP].

Durante la guerra la posizione del Vaticano fu ambivalente, non perchè Pio XII approvasse il nazismo, al contrario, lo aborriva, ma perchè temeva il comunismo più del fascismo e aveva paura di rischiare la perdita di potere della Chiesa nel mantenere una posizione intransigente contro gli auto dichiarati padroni dell'Europa. Oppure, come esposto dal British Foreign Office, "per ragioni mondane piuttosto che spirituali, egli permise a se stesso, come altri, di lasciarsi intimorire".



Anche se il Vaticano intraprese molte iniziative private [di mera immagine, ndt] per aiutare gli ebrei ed altri rifugiati, Pio rimase in silenzio per gran parte della guerra. Egli si rifiutò di condannare l'invasione tedesca della Polonia, nella convinzione che i polacchi avessero torto e, nonostante le ripetute suppliche da parte del governo polacco in esilio, non riuscì a condannare il genocidio nazista.

“Non possiamo dimenticare che ci sono 40 milioni di cattolici nel Reich,” disse al momento dell'invasione della Polonia. “Quanti risulterebbero esposti dopo un tale atto della Santa Sede?”



Quando parlò apertamente, come nel suo messaggio di Natale del 1942, della morte di “centinaia di migliaia di persone...semplicemente a causa della loro razza e della loro discendenza”, l'appello si perse a causa dell'opacità della lingua Vaticanese.



[nota di nwo-truthresearch: quelle di Pio XII erano per lo più operazioni di immagine per comprarsi il giudizio futuro della storia: sappiamo benissimo che PioXII sostenne il nazismo sia prima che dopo (con le ratlines) queste magre parole e interventi. Se Pio XII e la sua Chiesa satanica non avessero contribuito in modo decisivo all'ascesa dei nazisti al potere, questo regime totalitario non avrebbe certo avuto la possibilità di uccidere alcun ebreo, ed egli, quindi, non avrebbe certo avuto bisogno di salvarne alcuno. Si veda: 123456 7.]




Il Cavaliere di Malta Franz von Papen (il primo a sinistra) e il Segretario di Stato S.E. Eugenio Pacelli (al centro), firmano il Concordato tra Santa Sede e Reich tedesco



Allo stesso modo il Vaticano non disse nulla circa il massacro di centinaia di migliaia di serbi appartenenti alla Chiesa serba-ortodossa, durante la dittatura fantoccio cattolica della Croazia, apparentemente perché il suo leader Ante Pavelic e i suoi teppisti ustascia avevano il sostegno del clero cattolico locale. La sola voce cattolica importante che parlò contro la strage fu quella del cardinale francese Eugène Tisserant, che affermò che erano state uccise almeno 350.000 persone dalle forze di Pavelic. La Santa Sede, disse Tisserant, si è accomodata “per il proprio esclusivo vantaggio, e poco altro.”
Ante Pavelic
Si sarebbe potuto dire più o meno lo stesso di diversi membri americani dei Cavalieri di Malta. W.R. Grace & Co. fu nella "Watch list"governativa delle aziende note o sospettate di fare affari col nemico durante la seconda guerra mondiale. Documenti del Dipartimento di Stato hanno mostrato che diversi membri del personale di Grace in America Latina erano tenuti sotto sorveglianza a causa dei loro legami con agenti nazisti, in particolare quelli nelle compagnie marittime e nella compagnia aerea del Panama, che Grace possedeva congiuntamente alla Pan American Airways.(J. Peter Grace, che rilevò la società alla fine della guerra e divenne leader dei Cavalieri americani dello SMOM, in seguito ingaggiò un chimico criminale di guerra nazista, aiutandolo ad entrare negli Stati Uniti nell'ambito del programma di reclutamento degli scienziati nazisti da parte del governo statunitense, conosciuto come “Progetto Paperclip”.) Joseph Kennedy, un altro importante cavaliere americano, fu costretto nel 1940 a lasciare il suo posto di ambasciatore degli Stati Uniti a Londra a causa della sua posizione non interventista.

Dopo la guerra, il Vaticano, l'OSS, le SS (Schutzstaffel, le guardie d'elite dell'intelligence nazista) e le varie branche dello SMOM si unirono per combattere il comune nemico sovietico e per aiutare i criminali di guerra nazisti in fuga. Nel 1945, quando non si poteva più dubitare dell'esito della guerra, l'OSS avvicinò Reinhard Gehlen, che era a capo dei servizi segreti di Hitler sul fronte orientale. L'obiettivo era quello di rinnovare l'Organizzazione Gehlen in un'operazione controllata dall'OSS. Il piano fu un tale successo che “Gehlen Org” venne trasformata in un'agenzia d'intelligence postbellica della Germania Occidentale, la BND, con l'aiuto e il denaro dell'erede dell'OSS, la Cia.

Parallelamente il piano OSS-Gehlen fu il “Progetto Paperclip”, che esportò clandestinamente più di 900 scienziati tedeschi negli Stati Uniti. Il fratello di Gehlen fu il segretario di uno dei principali funzionari della Sede dello SMOM a Roma e i Cavalieri furono attivi come tramite. Il Barone Luigi Parrilli, un aristocratico italiano che fu anche Cavaliere di Malta, ciambellano papale e simpatizzante fascista, partecipò ai negoziati tra i leader delle SS e il futuro direttore della Cia, Allen Dulles.

[Allen Dulles è noto adesso come una creatura dei gesuiti...JP]

Nel frattempo James Jesus Angleton, che in seguito sarebbe diventato il controverso direttore del controspionaggio della Cia, fu inviato dall'ammiraglio Ellery Stone, proconsole statunitense nell'Italia occupata, a salvare il principe Valerio Borghese dal possibile arresto da parte della resistenza italiana, che lo aveva condannato a morte per crimini di guerra.

Valerio Borghese

Borghese, che sopravvisse per essere in seguito un leader nella politica fascista del dopoguerra in Italia, era un Balì di Gran Croco di Onore e Devozione dello SMOM e, in segno di gratitudine ai servizi statunitensi verso di lui e ad altri Cavalieri, lo SMOM diede a Stone, ad Angleton e al vice di Angleton i loro riconoscimenti di Gran Croce. Altri destinatari dell'ambito premio furono Reinhard Gehlen e l'inviato vaticano di Truman, Myron C. Taylor.


"Wild Bill" Donovan

[Anche “Wild Bill” Donovan, il capo dell'OSS in tempo di guerra, un vecchio amico del cardinale Spellman, fu premiato dal papato:”Il Generale William "Wild Bill" Donovan è stato decorato nel 1944 da Papa Pio XII con la Gran Croce dell'Ordine di San Silvestro, il più antico e prestigioso ordine cavalleresco pontificio. Questo premio è stato dato solo ad un centinaio di altri uomini nella storia, che “con prodezze d'armi o di scrittura o azioni notevoli hanno diffuso la fede e hanno salvaguardato la Chiesa [Cattolica Romana]”...JP]

Lo SMOM distribuiva più di semplici medaglie. Uno dei suoi direttori organizzò la stampa di 2000 passaporti SMOM per i rifugiati politici, molti dei quali nazisti. Un ramo dei Cavalieri nel sud della Germania gestiva un campo profughi di grandi dimensioni, e venne riferito che il leader dei Cavalieri di Malta Bavaresi organizzava viaggi “per un numero non piccolo di ex nazisti.” Che il Vaticano, l'OSS e il Counter Intelligence Corps dell'esercito americano (CIC) siano stati parte di tali accordi è dimostrato dai file del Dipartimento di Giustizia che vennero scoperti dagli investigatori negli anni '80.

I monasteri e i conventi cattolici furono utilizzati come case-rifugio per i criminali di guerra nel loro cammino verso l'America Latina. Talvolta il CIC forniva documenti falsi, mentre le organizzazioni della Chiesa fornivano i mezzi per scappare; un caso famoso fu il volo per la Bolivia di Klaus Barbie, il “macellaio di Lione.”

Un contatto chiave in questo binario sotterraneo, conosciuto come la “Via dei Ratti”, era il sacerdote croato Krunoslav Draganovic, che era stato il consigliere di Ante Pavelic e un membro dei suoi terroristi ustascia; e colui che gestiva il Comitato Croato per l'Assistenza Pontificia, un'agenzia di aiuti e di reinserimento della Santa Sede.

Draganovic fece passare fino a 30000 croati, tra cui la maggior parte del governo di Pavelic e lo stesso Pavelic, che scappò in Argentina. Il sacerdote aiutò anche le SS a scappare, secondo quanto riferito da Barbie, il quale disse che Draganovic descriveva il suo lavoro come “puramente umanitario.”

[vedere BLOWBACKdi Christopher Simpson, pubblicato da Weidendfeld & Nicolson 1988 .... JP ]

I rapporti del CIC a Washington fornivano descrizioni dettagliate del soggiorno di Pavelic a Roma, sotto la protezione della Chiesa “travestito da prete all'interno della Città del Vaticano”, e predissero la sua fuga in Argentina, all'epoca governata dal dittatore Juan Peron, un Balì di Gran Croce di Onore e Devozione dei Cavalieri di Malta.

Essi riferivano inoltre i contatti di Pavelic con Monsignor Giovanni Battista Montini, Sottosegretario di Stato Vaticano e futuro papa Paolo VI.
Paolo VI
Montini, un caro amico dello SMOM e il principale contatto dell'OSS in Vaticano durante la guerra, supervisionò l'ufficio vaticano che rilasciava i documenti di viaggio dei rifugiati.

I rapporti del CIC e altra documentazione mostrano che egli era al corrente delle attività del Comitato Croato per l'Assistenza Pontificia.

Egli a quanto pare condivideva la posizione di Pio XII che Pavelic e le sue truppe ustascia avrebbero potuto rovesciare il governo del maresciallo Tito e ristabilire un stato cattolico in Jugoslavia.

[la creazione di un puro “stato cattolico in Jugoslavia” fu ritardata di 45 anni; in seguito, con l'America che aveva preso il posto della Germania nazista, il desiderio di “Sua Santità” Pio XII, di Ante Pavelic e degli USTASCIAvenne soddisfatto...JP]

Ivo Omrcanin, un caro amico di Draganovic che lavorava in Vaticano quando il sacerdote stava facendo fuggire i croati all'estero, disse che “il papa non avrebbe mai considerato criminali di guerra coloro che stavano combattendo contro il comunismo.”

[tutti i nazisti e gli ustascia furono considerati combattenti anti-comunisti...JP]

Il rapporto tra Vaticano, SMOM e OSS/CIA fu importante anche per le cruciali elezioni italiane del 1948. Il Barone Parrilli serviva ancora come uomo che fa da tramite, questa volta con la Cia, nella pianificazione della strategia vaticana per impedire una vittoria comunista, attraverso il sostegno della Democrazia Cristiana. Una figura chiave nel piano era Luigi Gedda, un medico di Torino, Cavaliere di Malta e cattolico integralista, che voleva riportare l'Europa ad un'epoca prima del protestantesimo e della Rivoluzione francese.
Luigi Gedda

In Italia Gedda era il capo di Azione Cattolica, un movimento militante laico di giovani che prestavano servizio come truppe d'assalto papali. C.L. Sulzberger, del New York Times, ha riferito da Roma che l'Azione Cattolica è "armata, attiva e tenace." Gedda organizzò una rete di 18.000 "comitati civici" per ottenere il voto.

James Angleton, a quel tempo la connessione vaticana alla Cia, raccomandò fortemente il finanziamento da parte della Cia della macchina politica di Gedda. Come risulta dalle audizioni della Camera dei Rappresentanti, tra il 1946 e il 1972 la Cia pompò 65 milioni di dollari nei movimenti italiani centristi e di destra.

Altri importanti giocatori furono Montini e Spellman; quest'ultimo convogliò enormi quantità di denaro newyorchese nelle attività clandestine della chiesa in Italia. Spellman incoraggiò un campagna di lettere scritte in cui gli italo americani esortavano i loro parenti a votare contro i comunisti italiani; a questa campagna si unirono americani famosi come Frank Sinatra, Bing Crosby e Gary Cooper in un bliz radiofonico in Italia in tempo di elezioni.

Nel frattempo, le truppe papali di Azione Cattolica si preparavano per la battaglia con Jeep, pistole ed altre forniture statunitensi.

La Democrazia Cristiana vinse le elezioni e Washington, sotto la pressione di Spellman, accettò di rimborsare le spese elettorali del Vaticano attraverso il mercato nero valutario.

Nei decenni successivi i Cavalieri di Malta di alto rango furono coinvolti nella politica italiana, e in due occasioni, nel 1964 e nel 1970, tentarono senza successo dei colpi di stato di destra. Il secondo tentativo venne condotto dal Principe Borghese di Angleton e dal protegé neonazista del principe, Stefano delle Chiaie, uno dei terroristi più pericolosi del periodo. Borghese e delle Chiaie erano connessi alla famigerata loggia massonica P2, un'organizzazione che aveva legami con la mafia e il Vaticano, che tramò per conquistare lo Stato italianoe che fu responsabile di una serie di atti terroristici.






nota finale biografica su Penny Lernoux:



La biografia della Lernoux pone dei sospetti sulla sua morte, avvenuta appena dopo la pubblicazione del libro da cui avete letto l'estratto; da wikipedia leggiamo:



“Appena dopo la pubblicazione di People of God, la Lernoux lasciò Bogotà per lavorare ad un quarto libro. Questo si sarebbe focalizzato sulle suore di Maryknoll. Nello stesso anno le fu diagnosticato un cancro terminale ai polmoni. La Lernoux morì il 9 ottobre 1989, a 49 anni, un mese dopo essere stata ricoverata in ospedale, lasciando il marito Denis Nahum (poi ucciso in un incidente stradale) e la loro figlia Angela.”

Questa storia ci ricorda molto da vicino quella di Alberto Rivera, l'ex gesuita morto di cancro al colon dopo che aveva deciso di denunciare i crimini dell'ordine a cui era appartenuto.

La Lernoux era una giornalista americana nata in una famiglia cattolica.

Si iscrisse all'University of Southern California nei tardi anni '50 e, dopo essera stata nominata Phi Beta Kappa, si qualificò come giornalista della United States Information Agency (USIA), un braccio del governo dedicato alla promozione della politica degli Stati Uniti all'estero. La Lernoux iniziò a lavorare in America Latina nel 1961, poco prima del Concilio Vaticano II. Lavorò a Rio de Janeiro e a Bogotà per la USIA fino al 1964 e poi si trasferì a Caracas per scrivere per Copley News Service, a cui rimase legata per contratto fino al 1967.

A questo punto nella Lernoux crebbe la consapevolezza dei contrasti estremi tra la ricchezza di politici, imprenditori e proprietari terrieri dell'America Latina, da un lato, e la povertà delle masse della regione, dall'altro. Ella adottò una visione radicale di Gesù Cristo e cercò di mettere i suoi insegnamenti in relazione alle lotte dell'America Latina contro lo sfruttamento economico e la dittatura militare."

Nella biografia di wikipedia veniamo a sapere che ella non abbandonò la Chiesa Romana, come fece Rivera, ma aderì a forme di cattolicesimo che pensava fossero migliori di altre, come la teologia della liberazione (una teologia controllata comunque dai gesuiti). Nonostante la sua scelta di non abbandonare cattolicesimo, la Lernoux ci sembra sia stata una giornalista onesta nella sua denuncia della corruzione della Chiesa, ed è forse per questo che la fecero sparire subitaneamente dopo la pubblicazione di People of God. Da wikipedia leggiamo inoltre che:

"Nei primi anni '80 la Lernoux ampliò i suoi orizzonti per concentrarsi sulla corruzione bancaria internazinale. L'argomento fu il tema di articoli come "The Miami Connection" (The Nation, February 18, 1984). Il suo secondo libro, dal titolo In Banks We Trust: Bankers and Their Close Associates: The CIA, the Mafia, Drug Traders, Dictators, Politicians and the Vatican, fu anch'esso pubblicato nel 1984. Il libro esponeva i legami delle banche internazionali con i governi, la Chiesa Cattolica e la criminalità organizzata, e di come la loro corruzione alimentò la crisi debitoria del terzo mondo. Il libro ottenne meno consensi rispetto a Cry of the People.

Per il resto della sua vita la Lernoux si concentrò in gran parte sulla repressione del dissenso portata avanti da Giovanni Paolo II e dal cardinale Joseph Ratzinger (Benedetto XVI). Questo fu il tema del suo terzo libro, People of God :The Struggle for World Catholicism,pubblicato nel 1989, dopo anni di ricerca in America Latina e negli Stati Uniti. A differenza della maggior parte dei critici di Giovanni Paolo II, la Lernoux descrisse il tentativo del papa di fortificare un modello autoritario della chiesa come il tentativo di ripristinare un Cattolicesimo Romano preconciliare (pre Vaticano II). Il libro documenta l'espulsione dalla chiesa di studiosi che si interrogavano sul pontificato di Giovanni Paolo II. Esso disseziona anche i vari gruppi che lottano per il controllo della Chiesa, ed esamina la popolarità di Opus Dei, Comunione e Liberazione, Cavalieri di Malta e di Tradizione, Famiglia e Proprietà."


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