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21 marzo 2018

Nexus Edizioni: Gli articoli della settimana! 16 marzo 2018



GLI ARTICOLI DELLA SETTIMANA!

IL MIO BLACKWASHING LAVA PIÙ NERO

Di Barbara Tampieri
ALDO MORO: I SEGRETI DI STATO


Di Gianni Lannes
Il blackwashing, come ennesima narrazione rovesciata ed ingannevole del potere, lascia trasparire sempre più il gioco sadico dell'elite: cancellare tutto ciò che come individui e popoli abbiamo accumulato in termini di storia, ricchezza, cultura, spiritualità e tradizione, per poterci segregare in ghetti e nuove piantagioni, in perenne lotta gli uni con gli altri, esponendoci come tragici fenomeni nel baraccone del circo Barnum del politicamente corretto...
Una vergogna istituzionale all'italiana. A tutt'oggi, dopo 40 anni, nonostante i proclami altisonanti di Renzi per desecretare i documenti, esistono ben 12.500 atti relativi al sequestro e alla uccisione dello statista Aldo Moro attualmente secretati. 474 di questi sono stati emessi da Stati alleati, come ad esempio gli USA. Moro in veste di ministro degli esteri, era stato già minacciato di morte da Kissinger in persona nel 1974...
PYRAMIDION: IL VERTICE DEL POTERE
FINO AL 2019 IL GOVERNO GENTILONI

Di Gianni Lannes
Stiamo per dare alle stampe un'opera di estrema importanza: Pyramidion - Il Vertice del Potere. L'autore resterà anonimo, come è anonimo chi ci comanda veramente. Nel film Eyes Wide Shut il genio di Kubrick attraverso un gioco di specchi fa vivere inconsapevolmente l'iniziazione allo spettatore, questo libro fa lo stesso accompagnando però consapevolmente la mente del lettore oltre il velo. Non sono parole di convenienza, quest'opera è destinata ad avere un impatto enorme su chi avrà l'ardire di leggerla...
Di seguito presentiamo l'editoriale a firma di Gianni Lannes sulle ultime elezioni politiche e sul quadro elettorale e parlamentare che ne è derivato, che sembra, come spesso è accaduto, celare intendimenti diversi da quelli manifestatisi attraverso le urne. Cogliamo l'occasione per segnalarvi che la situazione sociale e politica dell'Italia, paese a 'sovranità limitata', sarà oggetto di ampio approfondimento sul prossimo numero di PuntoZero, in uscita il 14 aprile, di cui Lannes è condirettore insieme a Tom Bosco...


02 marzo 2018

PTV News 28.02.18 - Siria: Le fake news sulle armi chimiche per proteggere i tagliagole

Il conflitto nella Ghouta e la memoria corta dell’Occidente

Spesso si afferma che in guerra la prima vittima è la verità, resa parziale da ogni parte e resa quasi del tutto strumentale dagli attori presenti sul campo; ma in realtà, ciò che ancor prima della verità viene tolto di mezzo da un determinato conflitto è la stessa memoria: tutto viene resettato, anche la stessa storia viene resa funzionale al racconto ed alla narrativa imposta da chi vince o da chi, invece, spera di vincere. La memoria corta è una delle piaghe che affligge l'informazione inerente il conflitto siriano; è vero che fanno male le bombe russe, così come quelle americane ed è altrettanto vero che a causare vittime civili spesso sono sia i kamikaze delle sigle jihadiste così come i raid dei governativi, pur tuttavia dimenticare cosa accaduto e come si è arrivati al fatidico numero sette nel conteggio degli anni di guerra siriana, appare operazione scellerata e, nella migliore delle ipotesi, frutto di disonestà intellettuale. A prescindere da ogni considerazione politica che si possa avere su Assad e sul suo governo, dimenticare che la Siria non è stata attraversata da una vera 'rivoluzione' ma invasa da orde di jihadisti, stranieri e non, fa perdere di vista ogni giudizio obiettivo sul conflitto.

Cosa è accaduto nel Ghouta Est tra il 2012 ed il 2013

Proprio come accaduto nella zona est di Aleppo, non appena il legittimo governo siriano si prepara a strappare un determinato territorio alle sigle jihadiste, si scopre che il paese arabo ha un numero di ospedali per abitanti tra i più alti al mondo ed una quantità di edifici scolastici da fare invidia anche ai paesi più industrializzati; nel Ghouta l'operazione volta a strappare dalle mani takfire gli ultimi brandelli di una Damasco che da cinque anni vive con lo spettro di razzi e missili lanciati verso il centro, è iniziata da pochi giorni ma già nel mondo dell'informazione occidentale circolano gli stesso video visti e rivisti per Aleppo e per Homs, dove i raid russi e siriani vengono dipinti come brutali mezzi in grado di distruggere ogni volta strutture ospedaliere ed obiettivi sensibili. Ben lungi dall'esultare per l'arrivo sulle teste di tanti civili di bombe e colpi d'artiglieria, è utile però ricordare il motivo per il quale questa crisi non è possibile risolverla per vie diplomatiche: nel Ghouta Est risiedono alcune delle più pericolose sigle jihadiste che hanno messo piede in Siria, tali gruppi nell'estate del 2012 hanno cinto d'assedio la capitale siriana prima di rintanarsi in questa regione posta nella periferia orientale damascena.
Gli abitanti del Ghouta Est sanno bene cosa vuol dire aver iniziato a convivere con la presenza di uomini barbuti inneggianti alla jihad; molti civili hanno visto portare via le proprie mogli, i propri figli ed i propri affetti da terroristi che non hanno avuto scrupoli nel rinchiudere centinaia di innocenti in gabbia per piazzarli sui tetti dei palazzi, in modo da utilizzarli come scudi umani contro i raid governativi. Specialmente tra il 2012 ed il 2013, quando si è ben capito come l'offensiva jihadista non era destinata a centrare l'obiettivo a Damasco, la scure della follia islamista si è abbattuta nei quartieri della capitale e del Ghouta est da loro controllati; ma non solo: nel novembre 2015hanno fatto il giro del mondo le immagini di un corteo, composto da almeno cento gabbie con all'interno almeno sette od otto persone, sfilare lungo una città del Ghouta in un'atmosfera di gogna che ha poi preceduto l'allocazione di tali gabbie sopra i tetti dei palazzi più alti.
Non c'erano nemici o militari dentro quelle sbarre improvvisate, bensì solo civili colpevoli di essere alawiti come il presidente Assad; un'azione criminale di inaudita crudeltà, compiuta tra gli sguardi attoniti dei mariti che vedevano le proprie mogli rinchiuse come animali e portate chissà dove, senza forse la possibilità di rivederle. Il Ghouta Est è dal 2012 occupato, è questo il verbo giusto da utilizzare, da gente senza scrupoli ed i cui atti criminali sono inqualificabili oltre che ingiustificabili; gruppi di terroristi armati e sostenuti, politicamente e non solo, da quei paesi che hanno da subito appoggiato la presunta rivolta siriana anti Assad in nome proprio della democrazia e del rispetto dei diritti umani. Un'accozzaglia di integralisti e terroristi che dal 2012 tiene sotto scacco Damasco, non solo intesa come sede del governo siriano, ma come città dove vivono almeno due milioni di persone la cui quotidianità è provata dal pericolo di uscire da casa e beccarsi un colpo di mortaio sparato dal Ghouta.

Come viene vissuta a Damasco la nuova operazione

Intanto, mentre si fa riferimento da più parti alle conseguenze dei raid siriani e russi nelle città del Ghouta, nel cuore della capitale siriana la popolazione vive nel terrore delle ritorsioni islamiste per l'operazione avviata dall'esercito fedele ad Assad; nella giornata di lunedì, un razzo ha colpito un taxi in una delle vie più trafficate di Damasco, uccidendo un civile. Questo è soltanto l'ultimo episodio che vede la città più popolosa della Siria essere oggetto di attacchi a colpi di mortaio e razzi da parte delle sigle che controllano il Ghouta, i quali non hanno mancato di provocare nell'ultimo mese ancora morti e feriti; la percezione di una sicurezza sempre più precaria rischia di impadronirsi degli animi dei damasceni, anche se la popolazione continua a vivere la sua quotidianità nella speranza che l'assalto alle posizioni delle sigle jihadiste a pochi chilometri dal centro possa finalmente allontanare per sempre la guerra dalla città.
Soffrono sia i damasceni che gli abitanti del Ghouta Est, del resto gli innocenti sono tali in quanto parti non direttamente in causa del conflitto ed è per questo che da entrambe le parti essi vivono il comune destino di essere vittime di un qualcosa più grande di loro; pur tuttavia, dimenticarsi cosa accaduto in questa regione già cinque anni fa, omettendo le crudeltà commesse da chi ha occupato questa zona, è un'operazione che rischia di prolungare l'agonia di milioni di civili, siano essi di Damasco, del Ghouta o di altre zone di questo martoriato paese.

28 febbraio 2018

“Vi prego, raccontate la verità: i terroristi occupano la Ghouta”


Ci sono momenti in cui anche una raffica di kalashnikov sembra nulla. Quella che risuona nel telefono, mentre sono in linea con Damasco e parlo con suor Yola Girges, è la sparatoria rituale che accompagna il funerale di un soldato siriano morto nella battaglia per Ghouta, il sobborgo ancora controllato dai terroristi islamisti. Suor Yola, nata a Damasco in una famiglia originaria però di Ghassanieh (provincia di Idlib), un villaggio cristiano del Nord dove nel 2013 fu ucciso il francescano padre Francois Mourad e dove tuttora sono insediati i terroristi di Al Nusra, è una delle missionarie del Cuore Immacolato di Maria che lavorano nella casa della Custodia di Terra Santa presso il Memoriale delle Conversione di San Paolo, nella capitale siriana. Siamo nei quartieri di Tabbaleh, Bab Touma e Dawaleh, dove si concentrano i cristiani. E come molti altri cristiani e religiosi di Siria, anche suor Yola è indignata per il modo in cui la guerra viene raccontata in Europa.
"Oggi, nel quartiere Taramana, si svolgono i funerali di dodici civili ammazzati dai missili sparati dai ribelli di Ghouta. Due settimane fa un colpo di mortaio è esploso nel giardino della nostra casa. Qualche giorno fa un altro razzo ha colpito un edificio sull'altro lato della strada e tutte le nostre finestre sono esplose. Da settimane, ormai, quando usciamo di casa non sappiamo se faremo ritorno. In questo periodo, inoltre, i terroristi hanno cominciato a colpire proprio quando nelle scuole finiscono le lezioni, per creare ancora più panico. Solo nel nostro asilo, l'anno scorso abbiamo perso quattro bambini, uccisi da un mortaio insieme con il loro papà, e nel 2012 una bambina, ammazzata da un missile per strada insieme con la mamma, che era una nostra catechista. Per non contare i bambini feriti o traumatizzati Eppure nessuno ne parla, nessuno dice niente. Chi si occupa dei nostri morti?".
Adesso tutta l'attenzione è concentrata su Ghouta e le organizzazioni umanitarie parlano di molti morti tra i civili…
"Bisogna raccontare tutta la verità. Ghouta è un'area di 1800 chilometri quadrati, occupata dai terroristi fin dall'inizio della guerra. In questi sette anni, i razzi da loro lanciati hanno provocato più di mille morti tra i civili nella sola Damasco. Per quanto tempo ancora si poteva sopportare tutto questo? Inoltre, tutti sanno che i militanti dell'Isis e di Al Nusra che si sono concentrati a Ghouta hanno portato con sé le famiglie, che ora usano come scudi umani. Sia per fermare gli attacchi dell'esercito sia per destare la reazione compassionevole del mondo. Nessuno vuole che muoiano dei civili, da nessuna parte. Ma il meccanismo è chiaro".
La Casa della Custodia di Terra Santa presso il Memoriale di San Paolo è stata testimone fedele, in questi anni, del martirio della Siria. Fondata come casa di accoglienza per i pellegrini, con l'arrivo della guerra si è messa a disposizione di chi più soffriva.
"All'inizio", spiega suor Yola, "abbiamo accolto 30 famiglie di rifugiati da Homs, dove c'era un quartiere con 75 mila cristiani. Passata quella fase, ci siamo messi a disposizione dei malati, soprattutto quelli di tumore, che dalle più diverse zone della Siria, a causa della guerra, potevano seguire le terapie solo a Damasco. Infine, abbiamo dato alloggio alle famiglie, e purtroppo sono state tante, che avevano deciso di emigrare e dovevano fermarsi qui nella capitale per ottenere i visti. Alcune di quelle famiglie, purtroppo, sono state inghiottite dal Mediterraneo".
Negli ultimi anni, comunque, la Casa ha cercato di provvedere ai bisogni dei più deboli e indifesi, i bambini. "Abbiamo un asilo con 150 bambini", racconta suor Yola, "in maggioranza di famiglie povere o rifugiate a Damasco da zone occupate dai terroristi o investite dai combattimenti. Poi abbiamo un centro catechistico che segue 400 bambini e ragazzi, da quelli delle scuole elementari agli universitari. L'anno scorso, poi, abbiamo avviato un'attività di sostegno psicologico ai bambini traumatizzati dalla guerra che quest'anno, su sollecitazione degli stessi genitori, abbiamo allargato e approfondito. Lavoriamo con bambini fino ai 13 anni e con l'aiuto di dodici volontari, studenti universitari che abbiamo preparato con appositi corsi tenuti da specialisti. Infine, due mesi fa, abbiamo varato anche dei corsi di educazione musicale, anche per dare ai giovanissimi un'alternativa rispetto alle interminabili giornate passate in casa perché è troppo pericoloso giocare fuori. Si sono iscritti in cinquanta ma siamo sicuri che il numero crescerà".
Adesso, però, le attività della Casa, come quelle di tutte le altre Chiese cristiane rappresentate a Damasco, sono bloccate. Piovono missili e, come dice suor Yola, "non potevamo chiedere ai genitori di rischiare la vita dei figli per portarli qua". È la Siria, da troppi anni in guerra.

24 febbraio 2018

È uscito NEXUS #132 !



NEXUS NEW TIMES #132
è disponibile in edicola e nel nostro shop!
IN QUESTO NUMERO:
VILLAGGIO GLOBALE
Parliamo di una realtà informatica quantistica universale, della sincronicità genitore-bambino, del collegamento tra EMF e aborto e infertilità, dei bilioni mancanti dal Tesoro americano, di un sistema operativo nascosto nel vostro computer, di una guida a Blockchain e Bitcoin, e altro.​
LE 25 PRINCIPALI NOTIZIE DEL 2016-17
di Project Censored
Un programma di studi di giornalismo, istituito nel 1976 presso la Sonoma State University, in California, è portato avanti da accademici e studenti nella loro ultima revisione annuale delle notizie più importanti che sono state ignorate dai media corporativi americani.
GARDASIL: APPROVATO IN FRETTA MA IMPERFETTO
di Helen Lobato
Per il cancro cervicale sono state suggerite molte cause, ma ora il papillomavirus umano (HPV) è considerato il colpevole. I vaccini HPV di oggi, Gardasil e Cervarix, sono stati scarsamente testati, hanno additivi non sicuri e sono associati ad eventi avversi.
PEER REWIEV A NUDO
di Louis Slesin
Interessi costituiti nel settore delle telecomunicazioni hanno progettato di screditare gli scienziati Henry Lai e Narendra Singh e le loro ricerche che collegavano l'esposizione alle radiazioni a microonde con danni genetici. La rivista Radiation Research è stata complice della cospirazione.
SCIENCE NEWS: LE VIRTÙ TERAPEUTICHE DEL GAS DI BROWN
di Walter Last con George Wiseman
Ben noto per le sue incredibili applicazioni tecnologiche, il Gas di Brown, o HHO, ha anche potenti proprietà curative. Durante l'elettrolisi per produrre idrogeno e ossigeno, viene creato un terzo gas, che viene espanso elettricamente.
I GIGANTI DELL'ANTICO EGITTO
di Hugh Newman
L'esame di testi storici, geroglifici e opere d'arte, nonché la scoperta di grandi manufatti, resti mummificati e sarcofagi, forniscono prove convincenti che individui molto alti, inclusi famosi faraoni, vivevano in Egitto nell'antichità.
PARACELSO
di Diego Antolini
Paracelso non è stato solo il fondatore della moderna scienza medica: l'alchimista svizzero ha anche ispirato la teoria del magnetismo di Mesmer, la teoria "astrale" dello spiritualismo moderno e la filosofia di Cartesio, oltre a riproporre la teoria "microcosmica" dell'antica Grecia.
FENOMENI ANOMALI IN RUSSIA...
di Paul Stonehill e Philip Mantle
Anfibi giganti argentati, sfere pulsanti e mezzi sommergibili sono tra gli strani avvistamenti riportati da testimoni militari e civili, registrati in libri e archivi, e preservati nelle leggende in Russia, Asia centrale e Tibet.
TWILIGHT ZONE
di Alec Newald
Già I ricordi di un'esperienza di 10 giorni di tempo "mancante" forniscono rivelazioni sulla storia umana, sulle forze oscure che si nutrono della nostra paura, sulle crisi climatiche, sulle basi ET segrete sulla Terra e sulla fiducia che possiamo avere per il nostro futuro.
a breve anche in formato digitale!


23 febbraio 2018

Vi spiego Casapound - Marco Mori



 Marco Mori, avvocato ligure noto per le sue battaglie in difesa della Costituzione, spiega il programma di Casapound Italia e perché ha accettato di candidarsi.

15 febbraio 2018

Associazione Antimafie Rita Atria: solidarietà a Nadia Furnari

Il 15 febbraio, Nadia Furnari, come accade ormai da quasi 10 anni, dovrà comparire davanti al tribunale di Messina per la chiamata in giudizio promossa dall'ex Prefetto di Messina, Stefano Scammacca, contro l'Avvocato Repici che, in due lettere rivolte al Presidente del Consiglio dei Ministri nel 2007, denunciava fatti e circostanze che coinvolgevano lo stesso ex prefetto. Lei, in particolare, è stata citata nel procedimento per una richiesta di risarcimento danni, in quanto accusata di essere, attraverso il sito www.ritaatria.it, l'organo divulgatore delle lettere.
Da Presidente dell'Associazione che mi onoro di avere fondato insieme a lei, e della quale lei è il pilastro portante, mi auguro che questa incresciosa accusa venga nuovamente respinta, come già è successo in primo grado, innanzitutto perché la pubblicazione delle lettere costituisce legittimo diritto di cronaca e in secondo luogo perché la denuncia civile e sociale contro ogni forma di illegalità, dovrebbe essere sostenuta e non perseguita.
Il silenzio è connivenza e isolare, puntando sul silenzio dei cittadini, è la vera arma di chi vuole fare i propri affari in barba a qualunque principio di convivenza civile, ed è per questo che tutelare e sostenere persone come Nadia è un dovere morale che ognuno di noi dovrebbe sentire fortemente.
Chiedo, pertanto, a tutti coloro che combattono ogni giorno controcorrente per restituire dignità e legalità a questo Paese, di unire la sua voce alla mia, a quella del Direttivo e a quella di tutti i nostri soci, e a divulgare questo appello, perché sostenere Nadia significa condividere la sua lotta e il suo sacrificio, la sua Resistenza.
Ringraziamo l'Avv. Nino La Rosa che da anni, così come tutti i nostri avvocati, ci segue a titolo completamente gratuito.
Santina Latella