12 gennaio 2022

Covid – Ricoveri abbattuti se curati entro 3 giorni – Lo studio


Ci sono medici che hanno riposto ogni fiducia solo nel “vaccino” e altri che, invece, in questi ultimi 20 mesi hanno lavorato, e molto, per curare i malati ed evitare che giungessero troppo aggravati in ospedale. Dalla loro esperienza – che ha dimostrato che, se si interviene nella fase iniziale con terapie appropriate, di COVID si può guarire tranquillamente a casa – è nato uno studio, ora a disposizione della comunità scientifica.
Pubblicato in anteprima l’8 dicembre dalla rivista peer-review ‘Medical Science Monitor’ con il titolo “Retrospective Study of Outcomes and Hospitalization Rates of Patients in Italy with a Confirmed Diagnosis of Early COVID-19 and Treated at Home Within 3 Days or After 3 Days of Symptom Onset with Prescribed and NonPrescribed Treatments Between November 2020 and August 2021 (Studio retrospettivo sugli esiti e sui tassi di ospedalizzazione di pazienti in Italia con diagnosi confermata di COVID-19 precoce e trattati a casa entro 3 giorni o dopo 3 giorni dall’insorgenza dei sintomi con farmaci di prescrizione e non di prescrizione tra novembre 2020 e agosto 2021)”, il lavoro ha, come prima firma, quella del professore Serafino Fazio, componente del Consiglio Scientifico del Comitato Cura Domiciliare COVID-19, già professore di medicina Interna all’Università di Napoli. I co-autori sono Paolo Bellavite (già professore di Patologia generale alle Università di Verona e di Ngozi-Burundi), Elisabetta Zanolin (Dipartimento di  Diagnostica e Sanità Pubblica dell’Università di Verona), Peter A. McCullough (Department of Cardiology, Truth for Health Foundation, Tucson, AZ, USA) che ha sottoscritto lo schema terapeutico del Comitato Cura Domiciliare COVID-19, Sergio Pandolfi (Neurochirurgo – Ozonoterapeuta, Docente al Master di II° livello in ossigeno-ozono terapia Università di Pavia) e Flora Affuso (ricercatrice indipendente).

11 gennaio 2022

ll giudice stabilisce che la FDA non può mantenere segreti i documenti sui vaccini “fino al 2096”


Alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense è stato ordinato di accelerare di oltre cento volte la pubblicazione dei documenti relativi al vaccino contro il coronavirus di Pfizer, dopo che l’agenzia ha affermato che la divulgazione richiederebbe decenni.

In una sentenza di giovedì, il giudice distrettuale Mark Pittman ha respinto le precedenti argomentazioni della FDA dopo aver affermato che potrebbero volerci decenni, forse fino al 2096, per completare la richiesta del Freedom of Information Act (FOIA). Sebbene l’agenzia abbia affermato di poter elaborare e pubblicare solo circa 500 pagine al mese, Pittman ha affermato che avrebbe dovuto accelerare il ritmo, ordinando invece di pubblicare 55.000 pagine nello stesso lasso di tempo.

“La corte conclude che questa richiesta FOIA è di fondamentale importanza pubblica”, ha scritto il giudice, aggiungendo che il completamento tempestivo del rilascio è “non solo praticabile, ma necessario”.

10 gennaio 2022

Intervista a Franco Fracassi: Cosa è successo a Hitler? E’ veramente morto?


Cosa è successo a Hitler? E’ veramente morto? O è riuscito a fuggire?

Questo si chiede Franco Fracassi nel suo “Hitler 1945”, dimostrando che il leader nazista in realtà non sia deceduto come si pensa, ma che sia fuggito.


05 gennaio 2022

L’arma del delitto di Fauci dispiegata contro 5 miliardi di esseri umani fiduciosi: l’idrossido di grafene


Ho raccolto tutte le prove che abbiamo in questo articolo che dimostrano che l’ossido di grafene, l’idrossido di grafene e altre varianti di grafene vengono in effetti iniettate nelle persone dai governi e da Big Pharma.

Questa prova è stata scoperta e dimostrata già numerose volte da gruppi di ricerca indipendenti, scienziati, informatori biotecnologici e dai pochi giornalisti etici rimasti.

C’è uno sforzo concertato da parte dei “fact checker” finanziati dal cartello farmaceutico, delle piattaforme Big Tech e dei media mainstream, per nascondere le prove e diffamare le persone che portano queste informazioni alla luce. E noi ne sappiamo qualcosa.

04 gennaio 2022

“La pubblica amministrazione è occupata da portaborse che lavorano per le multinazionali” – Intervista al Professor Nino Galloni


Stiamo vivendo uno dei momenti più sorprendenti della storia: il collasso di un sistema e il disperato tentativo di tenerlo in vita?

Riusciremo mai a liberarci dalla morsa dei signori della finanza, dalle loro speculazioni e dai loro inganni?

Viviamo in serenità questo grande passaggio, senza dividerci in tifoserie, ma provando più profondamente a comprendere ciò che sta accadendo.

I potentati sembrano non aver soluzioni, se non le stesse vecchie proposte. Quindi non sono in grado di guadare l’umanità su un’altra sponda, verso una società migliore. Probabilmente non vogliono farlo. Vogliono incastrare l’umanità in questo giochino che si ripete all’infinito, come un loop, nel quale loro si ingozzano di denaro sonante.

Il sistema finanziario è attivo e ricco. I soldi non mancano. E’ la società reale che è deficiente di quella liquidità che servirebbe a farla ripartire. La finanza vive in un mondo a parte. Enormi quantità di denaro circolano quotidianamente senza alcun corrispettivo reale. Denaro futile.

La grande finanza rappresenta un problema effettivo per la società umana, che viene continuamente drenata da questo potere che tutto accumula per sé e sottrae ricchezza vera per riversarla nei suoi circuiti fittizi.

Trilioni di debito che gravano come macigni sulle nazioni che si ritrovano sottomesse a voleri esterni che sfruttano il debito come strumento di ricatto.

Ma una parte sempre più consistente di umanità sembra vivere una sorta di risveglio, sembra aprire gli occhi davanti a quello che altro non è che un inganno di proporzioni colossali.

03 gennaio 2022

Covid e clima, Galloni: chi inventa le emergenze, e perché

Il pianeta è sempre stato sottoposto a cambiamenti climatici anche molto radicali: in certi periodi erano abitabili solo le zone equatoriali, in altri erano abitabili anche i Poli (sono stati trovati resti di fauna tropicale in Antartide). Il grande errore del nostro tempo – errore di cui ci chiederanno conto le generazioni future – è l’idea di fermare i cambiamenti climatici, invece di affrontarli. A differenza del passato, infatti, oggi possediamo tecnologie straordinarie: se messe al servizio del bene dell’umanità, aiuterebbero a unire i popoli per affrontare questi cambiamenti climatici. L’emergenza che stiamo vivendo è il rapporto fra l’emergenza climatica e quella sanitaria. L’emergenza climatica è stata proclamata intorno al 2019 sull’onda alla meteora Greta Thunberg. Poi, siccome non era sufficiente, si è arrivati all’emergenza sanitaria. E adesso pare che si debba ritornare all’altra emergenza, di carattere climatico-ambientale.

Perché l’emergenza? Perché non si riesce più a dare una risposta ai grandi cambiamenti dell’economia e della società, il cui primo (e fondamentale) è l’abbandono della moneta a debito. Cioè: noi oggi abbiamo la possibilità di introdurre monete di altra natura. E lo Kissingerdobbiamo fare: perché, mentre nei comparti di produzione dei beni materiali la tecnologia è andata talmente avanti che sempre meno addetti saranno necessari ad approntare tutto ciò di cui abbiamo bisogno, nell’ambito invece dei beni immateriali (soprattutto i servizi di cura delle persone, dell’ambiente, del patrimonio esistente) il fatturato si può rivelare più basso del costo. Quindi, questi servizi non possono essere gestiti in termini capitalistici, cioè di profitto. Ecco il grande interrogativo; la soluzione c’è (l’immissione di moneta non a debito), ma ha un “piccolo” difetto: spiazzerebbe le grandi banche, le grandi entità finanziarie del pianeta, che hanno governato il mondo per secoli – o per millenni: prima con l’oro e poi con la moneta creata dal nulla.