20 agosto 2021

Il Green Pass nasce morto: l’Ue proibisce l’apartehid

Il green pass potrebbe essere nato già morto sotto il profilo giuridico? E “la salvezza” contro questa misura potrebbe venire addirittura dall’Europa? Per quanto suoni paradossale, è una tesi tutt’altro che peregrina, benché surreale, scrive l’avvocato Francesco Carraro sul “Fatto Quotidiano”. Una volta tanto, una norma europea verrà in soccorso di chiunque dovesse finire, suo malgrado, nella rete di divieti e sanzioni intessuta dal decreto legge licenziato dal governo Draghi? «Parliamo, ovviamente, di chi non ha ancora voluto sottoporsi al vaccino. E magari non vorrebbe neanche sottoporsi a tre tamponi a settimana, solo per esercitare i diritti costituzionali più elementari». Carraro ricorda che il Regolamento europeo numero 953 del 2021 stabilisce che gli Stati devono tassativamente «evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate». In particolare, il regolamento «non può essere interpretato nel senso che istituisce un diritto o un obbligo a essere vaccinati».

Ora, è vero che le leggi «sono fatte per essere interpretate», e che “fatta la legge trovato l’inganno”, come è vero che «molti giudici potranno essere tentati di decidere in base all’antico adagio di Giovanni Giolitti: le leggi per i nemici si applicano, per gli amici si interpretano», ma in Carraroquesto caso – per Carraro – non sembrano esservi dubbi «circa la natura palesemente discriminatoria – e quindi in violazione del Regolamento numero 953 – delle prescrizioni contenute nel recentissimo decreto istitutivo del green pass». Infatti, aggiunge Carraro, l’introduzione della “carta verde” per accedere a tutta una serie di luoghi, eventi e servizi «crea inevitabilmente, e deliberatamente, una discriminazione ben precisa», distinguendo «tra chi il vaccino lo ha fatto (o non ha potuto farlo per motivi di salute) e chi invece ha scelto di non farlo, per ragioni personali insindacabili (in carenza di un obbligo di legge)».

19 agosto 2021

Dr. Fabio Milani di Bologna, conversazione con Red Ronnie


In questa intervista, fatta il 3 luglio 2021, Fabio Milani già era pronto e preparato per la scelta che aveva fatto. Come previsto da lui, pochi giorni dopo è stato sospeso dal suo lavoro. Tra i primi sanitari a subire il "giudizio" ed il primo nella sua ASL territoriale di Bologna. Poco importa che abbia salvato tutti i suoi pazienti, andando a visitarli a casa lor, o che adesso rimangano senza un medico che si occupa di loro. Questo non conta, anzi, pare essere un'aggravante nella follia del mondo in cui stiamo vivendo, un mondo che ha "espulso" in maniera definitiva anche il Dr. Giuseppe De Donno. Importante condividere questa intervista che sta contribuendo a risvegliare tante persone, perché Fabio parla con calma e dolcezza disarmanti.

18 agosto 2021

Il carcere di Craig Murray è l’ultima mossa per l’eliminazione del giornalismo indipendente


Craig Murray, ex ambasciatore in Uzbekistan, padre di un neonato, uomo in pessime condizioni di salute e senza precedenti condanne, domenica mattina dovrà consegnarsi alla polizia scozzese. Diventa la prima persona ad essere imprigionata con l’accusa oscura e vagamente definita di “identificazione a puzzle”.

Murray è anche la prima persona ad essere incarcerata in Gran Bretagna per oltraggio alla corte in mezzo secolo – un periodo in cui prevalevano valori legali e morali così diversi che l’establishment aveva appena posto fine al perseguimento degli “omosessuali” e all’incarcerazione delle donne per avere aborti.


La reclusione di Murray per otto da parte di Lady Dorrian, il secondo giudice più anziano della Scozia, è basato interamente su un’attenta lettura della legge piuttosto scozzese che sulla prova delle istituzioni politiche scozzesi e londinesi che cercano vendetta sull’ex diplomatico. 

E il rifiuto della corte suprema del Regno Unito giovedì di ascoltare l’appello di Murray, nonostante molte evidenti anomalie legali nel caso, aprendo così la strada al carcere, è ugualmente radicato in una rigorosa applicazione della legge e non influenzato in alcun modo da considerazioni politiche.

L’incarcerazione di Murray non ha nulla a che fare con il fatto che ha messo in imbarazzo lo stato britannico nei primi anni 2000 diventando una delle cose più rare: un diplomatico informatore. Ha esposto la collusione del governo britannico, insieme agli Stati Uniti, nel regime di tortura dell’Uzbekistan.

La sua incarcerazione non ha nulla a che fare con il fatto che Murray ha messo in imbarazzo lo stato britannico più di recente denunciando i dolorosi e continui abusi legali in un’aula di tribunale di Londra mentre Washington cerca di estradare il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, e lo rinchiudeva a vita in un carcere di massima sicurezza. Gli Stati Uniti vogliono dare l’esempio di Assange per aver esposto i suoi crimini di guerra in Iraq e Afghanistan e per aver pubblicato cablogrammi diplomatici trapelati che hanno mascherato la brutta politica estera di Washington.  

L’incarcerazione di Murray non ha nulla a che fare con il fatto che il procedimento per oltraggio contro di lui ha permesso alla corte scozzese di privarlo del suo passaporto in modo che non potesse recarsi in Spagna e testimoniare in un caso correlato di Assange che sta mettere in vendita in imbarazzo la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. L’udienza spagnola è stata presentata con moltissime prove che gli Stati Uniti hanno spiato illegalmente Assange all’interno dell’ambasciata ecuadoriana a Londra, dove ha chiesto asilo politico per evitare l’estradizione. Murray aveva dovuto testimoniare che le sue conversazioni riservate con Assange erano state filmate, così come gli incontri privilegiati di Assange con i suoi avvocati.Tale spionaggio avrebbe dovuto chiudere il caso contro Assange, se il giudice di Londra avesse applicato la legge.

17 agosto 2021

FACEBOOK / CENSURA LA VOCE SU FARMACI E CURE ANTI COVID


La Voce censurata da Facebook per un articolo su farmaci e cure in grado di contrastare il coronavirus.

L'ennesimo episodio che dimostra come i social si stanno sempre più rapidamente trasformando nei ferrei guardiani di Big Pharma e delle politiche governative (come sta dimostrando in modo clamoroso la Francia sotto il pugno di Emmanuel Macron) ormai finalizzate a reprimere, con le buone o con le cattive, chi osa solo mettere in discussione l'efficacia e, soprattutto, la sicurezza dei vaccini. E documentare che esistono alternative ai vaccini, fino a quando saranno sperimentali (dicembre 2023 almeno, e fino ad allora i cittadini saranno le cavie), ossia cure e farmaci come – per fare due esempi – idrossiclorochina e invermectina.

Ecco l'ultimo esempio di smaccata censura nei confronti della Voce, rea di aver pubblicato, meno di 24 ore fa, il testo di un'intervista rilasciata non da un signor nessuno, ma da un autorevolissimo scienziato a livello internazionale, Peter McCullough.

Nei riquadri, potete leggere i testi inviatici da Facebook per motivare la censura. Motivi chiaramente risibili, ma ottimi per far in modo che l'articolo non possa circolare in rete, ma solo fra i lettori della Voce. Ovviamente oscurato, l'articolo, sulla pagina Facebook della Voce.

 

 

Cosa aveva sostenuto, nell'intervista rilasciata addirittura ad un avvocato tedesco, Reiner Fuellmich, di tanto terrificante il dottor McCullough?

16 agosto 2021

Tarro: “Io e De Donno trattati da eretici ora scoprono plasma e monoclonali”


Non si placano le polemiche sul suicidio del dottor Giuseppe De Donno, pioniere della cura del plasma contro il Covid, ancora di più dopo che è diventata ufficiale la notizia del riconoscimento da parte dell’Ema di cinque terapie con anticorpi monoclonali che potranno essere praticate da settembre. Anticorpi monoclonali che potranno essere ricavati in vitro dal plasma iper immune o replicati in laboratorio. Perché dunque De Donno è stato ostacolato e costretto a ritirarsi? Forse perché la sua cura veniva praticata a basso costo e adesso invece le terapie monoclonali costeranno molto di più? Questo il principale sospetto che sta circolando sul web, agevolato anche dallo scontro in atto sul green pass obbligatorio. Ne abbiamo parlato con il medico Giulio Tarro, allievo di Albert Sabin da sempre convinto sostenitore della cura del plasma, e al pari di De Donno spesso attaccato per le sue posizioni in contrasto con quelle del Comitato Tecnico Scientifico e dei cosiddetti soloni in camice bianco.

13 agosto 2021

L’INCHIESTA SULL’ORIGINE DEL VIRUS A FORT DETRICK / RIMBALZA DAGLI USA ALLA GERMANIA FINO IN CINA


Le inchieste della Voce rimbalzano via web per il mondo.

Succede, ad esempio, con quella dedicata all’origine del coronavirus, lungo la pista che porta al super laboratorio americano di Fort Detrick.

E’ rimbalzata negli States, suscitando non poco scalpore e al centro di una trasmissione radiofonica di successo.

Quindi in Germania, da cui ci scrive un lettore.

E scopriamo che la notizia ha avuto una larga eco in Cina, ripresa da numerosi media: quella Cina che ha appena chiesto ufficialmente all’Organizzazione Mondiale della Sanitàdi aprire un’indagine su Fort Detrick e i circa 200 laboratori ‘border line’ americani sparsi in mezzo mondo.

 

QUELLA ESPLOSIVA MAIL DAGLI STATES

Ma procediamo con ordine per ricostruire il puzzle e osservare più da vicino come nasce, si sviluppa e prende sempre più corpo una notizia.

Ecco, quindi, le tappe della nostra inchiesta e quel che poi è successo.

Circa un mese fa all’indirizzo mail della Voce arrivano delle news dagli States.

Si parla di una pista per scoprire l’origine del coronavirus: porta a Fort Detrick, il misterioso e ‘storico’ super laboratorio nel Maryland, in realtà ben poco descritto e ‘osservato’ dai media di tutto il mondo, nonostante la rilevanza e estrema pericolosità delle ricerche, nel campo delle ‘biologic wars’, che lì vengono portate avanti.

A questo punto comincia un fitto scambio di mail con il nostro misterioso interlocutore, al quale chiediamo, di volta in volta, ulteriori ragguagli.

Ci invia quindi una ‘memoria’, in grado di sintetizzare i risultati delle sue ricerche, che partono da Fort Detrick, passano attraverso una chiacchierata società di trattamento dei rifiuti speciali, arrivano ai ‘Bood Centers’ di raccolta ematica negli States e approdano nelle caserme americane localizzate in Europa, soprattutto quelle italiane, venete in particolare ed una al centro dell’attenzione: la ‘Del Din’, a poca distanza da Vo’ Euganeo, dove si è registrato il primo focolaio covid 19 italiano.

Il nostro interlocutore ci segnala soprattutto una data: quella del 3 settembre, come primo caso di comparsa del virus nel nostro Paese, proprio in Veneto. Ben prima, quindi, rispetto alle versioni ufficiali, che datano il primo caso almeno tre mesi dopo, dicembre.

E guarda caso troviamo subito un riscontro ufficiale, un documento pubblico mai venuto alla ribalta delle cronache. Uno studio della Statale di Milano, in collaborazione con l’Università di Pisa, sotto il coordinamento della Regione Lombardia. Ebbene, in quelle carte si parla espressamente del 3 settembre come vero inizio dell’epidemia che si trasformerà poi in pandemia.

12 agosto 2021

La squadra di protezione di Fauci


Qualcuno, quasi certamente il partner commerciale del Dr. Fauci, Big Pharma, ha organizzato un sistema di supporto attivo via Internet per proteggere il Dr. Fauci dalla ogni responsabilità.

Fauci è in difficoltà per una serie di motivi, inclusi i suoi conflitti di interesse con Big Pharma. Ha un rapporto finanziario con aziende di cui approva i prodotti. Ma il suo grosso problema al momento è che ha mentito al Congresso quando ha negato di finanziare la ricerca che lavorava allo sviluppo del virus Covid. I registri del NIH mostrano che ha finanziato la ricerca all’UNC e al laboratorio di Wuhan su come rendere più trasmissibile il virus Covid.

Quando Fauci nega di finanziare la ricerca a Wuhan, sta cercando di nascondersi dietro l’utilizzo di una terza parte, l’EcoHealth Alliance, per indirizzare i soldi a Wuhan. Fauci afferma di aver finanziato l’EcoHealth Alliance, ma i documenti della sovvenzione indicano che Fauci e il NIH sapevano dove stavano andando i soldi e per cosa sarebbero stati utilizzati. NPR e il resto della feccia presstitute hanno fatto del loro meglio per coprire Fauci, ma i documenti della sovvenzione sono chiari.

Il senatore americano Rand Paul ha affermato che sta per deferire penalmente Fauci al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti poiché mentire durante una testimonianza al Congresso è un crimine. Se la memoria non mi inganna, è stato qualcosa del genere che ha portato il generale Flynn ad essere indagato, incriminato e condannato.