18 agosto 2020

Trump: in autunno battaglia finale contro il nuovo ordine mondiale?


L’ultimo annuncio di Donald Trump su Twitter lascia presagire che presto saranno sganciate delle bombe devastanti sul caso spygate.
Il presidente americano ha parlato di imminenti rivelazioni sulla vicenda di spionaggio internazionale che lo ha visto vittima di un elaborato complotto per sabotare la sua campagna elettorale da candidato repubblicano prima, e successivamente il suo mandato da presidente degli Stati Uniti.
Trump non poteva essere più esplicito. Il tentativo di colpo di Stato ai suoi danni è partito direttamente dalla Casa Bianca, orchestrato sin dal primo momento da Barack Obama, all’epoca presidente, e dal suo vice, quel Joe Biden attuale candidato dem alle prossime presidenziali e già coinvolto in un altro scandalo in Ucraina per via delle sue indebite pressioni sulla magistratura locale dirette a salvare suo figlio Hunter Biden dall’inchiesta sugli enormi e anomali compensi ricevuti dallo stesso Hunter quando lavorava per Burisma, una società ucraina attiva nel settore petrolifero.
Quello che potrebbe arrivare il prossimo autunno potrebbe avere una rilevanza così devastante da pregiudicare definitivamente le già precarie chance di Joe Biden di spodestare Trump dalla Casa Bianca.
Allo stesso tempo, spygate vuol dire necessariamente Italia. E’ questo Paese infatti che ha avuto un ruolo determinate, come già spiegato in altre occasioni, nel tentativo di incastrate illegalmente Trump.
E’ a Roma che tutto iniziò, quando l’allora consigliere della campagna di Trump, George Papadopoulos, si recò nella capitale nel marzo del 2016 per incontrare il professor Joseph Mifsud, misteriosa e criptica figura già docente della Link Campus University, presieduta da Vincenzo Scotti, noto ai tempi della Prima Repubblica per essere stato ministro dell’Interno ai tempi dell’attentato a Falcone.

17 agosto 2020

Pedofilia, sette e deep web, un fenomeno incontrollabile e globale


Una chat degli orrori in cui minori si scambiavano materiale pedo-pornografico, una setta che adescava ragazzine, anche minorenni, per ridurle a schiave sessuali di un guru: due sconcertante inchieste a distanza di pochi giorni, rivelatori delle preoccupanti dimensioni della pedofilia.
Questi episodi mostrano come la pedofilia sia un fenomeno sommerso ma diffuso che si “contagia” attraverso sette e soprattutto nel deep web. Sputnik Italia ha intervistato Don Fortunato Di Noto, fondatore dell'associazione Meter, che da oltre trent'anni è in prima linea nella lotta alla pedo-pornografia sul web e agli abusi su minorenni,collaborando con la polizia postale italiana e internazionale.
— Don Fortunato, in pochi giorni due inquietanti episodi di pedofilia hanno scosso l'Italia, per la crudeltà e il coinvolgimento di minori nel ruolo di consumatori e carnefici. Si tratta del primo caso o è un fenomeno diffuso?
— Per chi è addetto ai lavori non è niente di nuovo sotto il sole. Certo è inquietante il fatto che i minorenni strutturano una piattaforma su cui scambiare persino guadagnare del denaro con lo scambio e alla produzione di questo materiale.
Evidentemente il fenomeno, che l'associazione Meter denuncia da trent'anni, è diventato quasi incontrollabile, esteso e così profondamente globale, perché che il materiale può essere non soltanto usufruito sulla piattaforma ma anche diffuso in tutto il mondo.
— Che ruolo ha avuto internet della diffusione di questo "contagio" che è il crimine pedopornografico?

07 agosto 2020

Rete Voltaire: Israele distrugge Beirut Est con una nuova arma 7 ago 2020


Rete Voltaire
Israele distrugge Beirut Est con una nuova arma
di Thierry Meyssan
Il primo ministro israeliano ha ordinato la distruzione di un deposito d'armi dello Hezbollah a Beirut con una nuova arma che, non ancora ben sperimentata, ha causato ingenti danni, ha ucciso più di un centinaio di persone, ne ha ferite 5.000 e ha distrutto molti edifici. Questa volta Benjamin Netanyahu difficilmente potrà negare.
Rete Voltaire | Damasco (Siria) | 7 agosto 2020
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Il 27 settembre 2018, alla tribuna delle Nazioni Unite, Benjamin Netanyahu mostra il deposito che esploderà il 4 agosto 2020, indicandolo come deposito di armi dello Hezbollah.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha autorizzato un'offensiva contro un deposito d'armi dello Hezbollah per mezzo di una nuova arma, testata sette mesi fa in Siria. S'ignora se l'operazione sia avvenuta con il consenso del secondo primo ministro, Benny Gantz.
L'offensiva del 4 agosto 2020 ha colpito esattamente il luogo indicato da Benjamin Netanyahu nel discorso tenuto alle Nazioni Unite il 27 settembre 2018 [1].
Non si sa che tipo di arma sia stata usata. È stata però testata in Siria a gennaio scorso. Si tratta di un missile la cui testata contiene un componente nucleare tattico, che provoca il fungo caratteristico delle armi nucleari. Non si tratta evidentemente di una bomba atomica in senso strategico.
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Test israeliano in Siria
Quest'arma è stata testata in Siria, in pianura e in aperta campagna, poi nelle acque del Golfo Persico, contro imbarcazioni militari iraniane. Il 4 agosto è stata utilizzata per la prima volta in un'area urbana, in un ambiente particolare che ha fatto ripercuotere sull'acqua e sull'altura lo spostamento d'aria e le vibrazioni. Non solo ha distrutto il porto di Beirut, ha ucciso anche un centinaio di persone, ne ha ferite almeno altre 5.000 e ha distrutto la parte Est della città (la parte Ovest è stata in gran parte protetta dall'alto edificio che contiene silos per cereali).
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Mettendo a confronto queste due foto satellitari, su quella di sinistra si vede la distruzione del deposito dello Hezbollah e di parte del porto.
Israele ha immediatamente attivato le entrature nei media internazionali per nascondere il proprio crimine e accreditare l'ipotesi dell'esplosione accidentale di uno stock di fertilizzante. Come spesso accade, si trovano colpevoli fasulli e la macchina mediatica internazionale ripete fino alla nausea la menzogna, sebbene in assenza d'inchiesta. Eppure tutti hanno potuto vedere il fumo a forma di fungo, incompatibile con la tesi dell'esplosione di fertilizzanti.
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Il fumo a forma di fungo osservato a Beirut non ha niente a che vedere con quello che avrebbe causato un esplosivo convenzionale.
Così come né Siria né Iran hanno reagito dopo essere stati colpiti da questa nuova arma, anche i partiti politici libanesi hanno immediatamente concluso un accordo affinché la verità venga tenuta nascosta al fine di non demoralizzare la popolazione. È stata aperta un'inchiesta per indagare non già sulla causa dell'esplosione, ma sulla responsabilità del personale portuale nello stoccaggio dei fertilizzanti, spacciati come causa dell'esplosione. Questa menzogna si è però presto ritorta contro i partiti politici che l'hanno architettata.
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Il Tribunale delle Nazioni Unite per il Libano ha deciso di rinviare di qualche giorno il verdetto sull'affare dell'assassinio nel 2005 del primo ministro Rafic Hariri, che avrebbe dovuto emettere a breve. Nella vicenda dell'assassinio di Hariri, l'esplosione di un furgone mascherò il tiro di un missile caricato con una nuova arma, così come l'esplosione di nitrato ha mascherato il tiro sul deposito di armi dello Hezbollah.
Cinque anni dopo – cinque anni troppo tardi! – ho rivelato su una rivista russa come fu ucciso Rafic Hariri [2]; lo Hezbollah diffusse invece un video che dimostrava l'implicazione di Israele.
È importante rilevare che l'assassinio del 2005 colpì un primo ministro sunnita, mentre l'attacco del 2020 non colpisce lo Hezbollah sciita, ma l'insieme della Resistenza libanese.
Oggi diverse ambasciate hanno fatto rilevamenti, in particolare hanno prelevato campioni di cereali e filtri ad aria delle ambulanze che si sono immediatamente recate sul posto, materiale che già viene analizzato nei rispettivi Paesi.
Thierry Meyssan
[1] "Remarks by Benjamin Netanyahu to the 73rd Session of the United Nations General Assembly", by Benjamin Netanyahu, Voltaire Network, 27 September 2018.
[2] "Rivelazioni sull'assassinio di Rafiq Hariri", di Thierry Meyssan, Оdnako (Russia) , Rete Voltaire, 29 novembre 2010.
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05 agosto 2020

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 4 ago 2020


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La CIA exploite illégalement le pétrole au Nord-Est de la Syrie
 

 
Le réchauffement climatique particulier d'Iraq
 

 
Erdogan nouveau Mehmet II
 

 
Le passé esclavagiste du Parti démocrate US
 
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