21 giugno 2020

La scadenza del passaporto di Neo nel film Matrix è un caso?



Il passaporto di Neo nel film Matrix scade "casualmente" l'11 settembre 2001, è emesso il 12 settembre 1991, mentre la sua data di nascita è il 13 settembre 1971! In un film ambientato in un futuro lontano(*), si può evidenziare una "casuale" progressione tra i numeri 13, 12 e 11!
Oppure questa progressione sta a confermare la volontarietà nella scelta del'11 settembre come data di scadenza???

* perché le macchine sono riuscite a prendere il sopravvento e a utilizzare l'uomo come pila voltaica dal quale ricavare elettricità, dove al fine di stimolarli, li si fa vivere in una realtà virtuale ambientata, "casualmente", al tempo dell'osservatore del film!


Il video completo "Roberto Quaglia: Il fondamentalismo Hollywoodista":
www.youtube.com

19 giugno 2020

Sky intervista il Principe Carlo, ma è un sosia. cosa sta succedendo alla famiglia reale? E trump?

“DOSSIER 5G”: le verità non autorizzate


Prima di parlare dei rischi per la salute del 5G e dei motivi per cui più di 200 autorevoli scienziati di tutto il mondo hanno firmato una moratoria per chiederne la sospensione dell’installazione (fino a quando non saranno stati effettuati studi sulla sicurezza), è indispensabile fare una premessa: le cellule di ogni organismo vivente costituiscono l’equivalente biologico di un microchip al silicio. Per quanto poco noto infatti, i robot e gli esseri viventi hanno molto più in comune di quanto crediamo. Ogni singola funzione cellulare viene svolta mediante un complesso scambio di segnali informatici di natura chimica ed elettromagnetica e per questo motivo anche le frequenze non ionizzanti (che non dispongono di abbastanza energia per rompere i legami chimici del Dna) utilizzate dalla telefonia mobile, possono creare pericolose interferenze per la nostra salute, da un semplice mal di testa fino al cancro. Persino i famigerati radicali liberi (molecole in grado di danneggiare le cellule) devono la loro carica tossica ad un semplice squilibrio elettrico.
Fino ad oggi però tutta la normativa sull’elettrosmog a tutela della salute pubblica, ha preso in considerazione solo gli effetti termici (il riscaldamento del corpo) prodotti dalle onde elettromagnetiche, escludendo a priori, quelli biologici. Nel gennaio del 2020 però, la corte d’appello di Torino, ha pronunciato una sentenza storica con cui ha condannato l’Inail al pagamento di una indennità a un dipendente della Telecom che per motivi di lavoro era stato 4-5 ore al giorno al telefono cellulare a aveva sviluppato un tumore del nervo acustico. La corte d’appello, non solo ha riconosciuto il nesso causale tra l’esposizione alle radiofrequenze emesse dal cellulare e lo sviluppo della neoplasia ma ha anche stabilito che gli studi negazionisti erano viziati da gravi conflitti d’interessi con l’industria.1
Con il 5G, i timori per l’elettrosmog sono aumentati ulteriormente poiché le nuove radiofrequenze non andranno a sostituire le precedenti (o almeno non in tempi brevi) come affermano i produttori ma si andranno a sommare ad esse. Non a caso, le compagnie telefoniche hanno già chiesto l’innalzamento del limite dei 6V metro fino ai 61V metro.
Le preoccupazioni degli scienziati però non riguardano solo la quantità dell’elettrosmog ma anche e soprattutto, la qualità. Le bande ad alta frequenza del 5G infatti, pur non penetrando oltre i 10 mm del corpo umano per via del cosiddetto effetto pelle, hanno dimostrato di avere una maggiore risonanza a livello biologico, producendo effetti anche a potenze elettriche molto basse. L’equipe di ricerca guidato dal prof. Carlo Ventura ad esempio, è riuscita a riprogrammare le cellule staminali utilizzando esclusivamente delle onde ad alta frequenza e a bassa potenza.2
La dottoressa Margherita Maioli, ha impiegato le radiofrequenze a 2.4 Ghz del Wi-Fi a 2 milliwatt per produrre effetti sulle cellule staminali embrionali di topo che una volta esposte, hanno promosso la trascrizione dei geni coinvolti nel differenziamento cardiaco, muscolare e neuronale, favorendone la differenziazione. Tale reazione cellulare ha evidenziato una chiara risposta delle cellule staminali embrionali alle onde ad alta frequenza ma molto presto saremo tutti immersi nelle onde del 5G (con frequenze che partendo dai 3,6 Ghz potranno arrivare fino ai 300 Ghz) senza averne ancora studiato tutti gli effetti sull’uomo, sulla flora e sulla fauna.3
Peraltro, molti diversi studi sulle onde millimetriche ad alta frequenza che verranno utilizzate dal 5G già esistono e non sono affatto rassicuranti. L’ingegnere aerospaziale Ronald Neil Kostoff, autore di oltre 200 studi scientifici peer reviewed, ha persino pubblicato una relazione scientifica di più di 1000 pagine sul 5G dall’eloquente titolo: “Il più grande esperimento medico non etico della storia”. Tuttavia, visti gli enormi interessi in gioco sia commerciali, che geopolitici e militari (tutte le smart weapons e le flotte di droni verranno controllate mediante il 5G), è già praticamente certo che gli scienziati in allarme non potranno mai ottenere nessun confronto alla pari sui grandi media. Gli scienziati critici verranno semplicemente censurati, screditati e bollati come antiscientifici esattamente come venne fatto a suo tempo per il tabacco, il piombo, il DDT e in molti altri casi analoghi, perché le lobby e i poteri che hanno investito sul 5G, non hanno alcuna intenzione di fare marcia indietro per arrivare a compromessi per la salute.
  1. https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/01/14/cellulare-e-tumori-corte-di-appello-di-torino-conferma-nesso-tra-uso-e-cancro-allorecchio-spesso-studiosi-sono-in-conflitto-dinteresse/5670261/
  2. Staminali riprogrammate: ricercatori sassaresi nel team, La Nuova Sardegna, 14 novembre 2012 – https://www.lanuovasardegna.it/regione/2012/11/13/news/staminali-riprogrammate-ricercatori-sassaresi-nel-team-1.6023905
  3. https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/questa-e-musica-per-le-staminali/
Per ulteriori approfondimenti – Marco Pizzuti, Dossier 5G, Mondadori Editore, 2020

18 giugno 2020

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 17 giu 2020

Rete Voltaire
Focus
 Parigi (Francia) |
Negli anni Venti del secolo scorso i Britannici forgiarono islam e induismo a propria immagine. Crearono i Fratelli Mussulmani in Egitto; e in India, attorno a V.D. Savarkr, il Rashtriya Swayameval Sangh (RSS): due dottrine politiche che strumentalizzano le religioni e predicano l'intolleranza. Quando decolonizzarono il subcontinente indiano, i britannici, per essere comunque indispensabili, lo divisero in maniera da renderlo ingestibile. Oggi il Kashmir è artificialmente diviso tra il Pakistan e l'India, che rivendicano entrambi la sovranità sull'intera regione. Continuando l'opera di Savarkr, il primo ministro Narendra Modi ha deciso di applicare il concetto di "induità" (Hindutva) e rendere la vita dei mussulmani un inferno. L'ambasciatore del Pakistan in Francia, Moin ul-Haque, spiega questa (...)




In breve

 
La Turchia s'annette di fatto il nord della Siria
 

 
Secondo Hassan Nasrallah gli Stati Uniti vogliono provocare la fame in Libano
 

 
L'Iran ostenta il proprio sostegno alla NATO in Libia
 

 
La riorganizzazione di Al Qaeda in Siria
 

 
Washington crea un gruppo parlamentare transatlantico contro Beijing
 

 
USA e UE provocano una crisi alimentare in Siria
 

 
Il Pentagono contro il presidente Trump
 

 
Monsignor Viganò: dietro il confinamento e le manifestazioni odierne agiscono i medesimi personaggi
 
Controversie

 
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Il presidente Trump ripristina la neutralità dei servizi internet

Il 28 maggio 2020 il presidente Donald Trump ha ripristinato per decreto la neutralità dei social-network [1].
Ora i social-network (tra cui Twitter, Facebook, Instagram, YouTube) e altri forum dovranno decidere se: – pubblicare senza filtri i post dei clienti; – filtrarli, modificarli o commentarli.
Nel primo caso, i post pubblicati non implicano responsabilità giuridica dei social-network; nel secondo caso invece, ove i social filtrino, alterino o commentino anche un solo post di un cliente, saranno responsabili di tutti i post relativi.
Con questo decreto il presidente Trump intende ripristinare la concezione statunitense della libertà d’espressione formulata nel primo emendamento: deve essere totale, indipendentemente dal giudizio che si possa dare di tale o talaltra idea.
A differenza delle leggi europee, la legge statunitense e britannica prevedono che, in caso di diffamazione, deve essere il querelante, non il querelato, a fornire prova dei fatti.
Il decreto sopraggiunge dopo che Twitter aveva accompagnato un messaggio di Donald Trump con un avviso che metteva in discussione l’autenticità delle informazioni del presidente.
Il decreto dovrebbe applicarsi anche alle note di NewsGuard, che Google usa per sanzionare i siti d’informazione contestativi dell’imperialismo USA [2].
Traduzione
Rachele Marmetti
Giornale di bordo

17 giugno 2020

L'isolamento obbligatorio non è servito contro il COVID-19


Secondo l’ufficialissimo Folkehelinstituttet (Istituto di sanità pubblica norvegese), i risultati della lotta al COVID-19 sono identici nei Paesi che hanno imposto alla popolazione l’isolamento obbligatorio e in quelli che si sono rifiutati di farlo.
Già il 5 maggio l’Istituto aveva messo in guardia il governo rispetto a possibili misure lesive delle libertà costituzionali.
Il 22 maggio scorso, in un’intervista alla radio nazionale, la direttrice dell’Istituto, Camilla Stoltenberg, medico nonché antropologo, ha dichiarato che è importante prendere atto retrospettivamente che l’isolamento non è servito [1].
La dottoressa Camilla Stoltenberg è sorella del segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg.
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Traduzione
Rachele Marmetti
Giornale di bordo