21 luglio 2019

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 21 lug 2019


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
Stati Uniti e Israele intendono saccheggiare il petrolio nella Siria occupata
 

 
Per Mike Pompeo ogni occasione è buona per scagliarsi contro lo Hezbollah
 

 
L'Unione Europea continua a favorire la Turchia a scapito di Cipro
 

 
Per fronteggiare la Cina il Pentagono vuole l'abrogazione del Trattato INF
 

 
Il finanziere della Jihad potrebbe acquisire Axel Springer
 

 
La Siria è stata reintrodotta nel Gruppo Egmont
 

 
Regno Unito-Iran: Grace 1 e British Heritage
 

 
Algeria: l'FNL e l'RND affidano la presidenza dell'Assemblea ai Fratelli Mussulmani
 
Controversie

 
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Beppe Scienza: banche fallite - Inps - oro

Rimborsi per le banche "fallite"

Fra poco inizieranno i 180 giorni per richiedere gli indennizzi per gli azionisti e obbligazionisti di Banca Marche, Veneto Banca, Popolare di Vicenza ecc. Le incombenze burocratiche previste non sono poche. Si veda «Etruria & C.: la via crucis burocratica per i risparmiatori vittime dei crac» sul Fatto Quotidiano dell'8-7-2019.
Criticabile poi la nuova normativa, che privilegia fortemente chi l'anno scorso aveva un reddito complessivo sotto i 35.000 euro oppure (!) un patrimonio mobiliare sotto i 100.000. Si veda «Risparmiatori truffati, i nuovi rimborsi non piacciono a tutti» sul Fatto Quotidiano del 13-5-2019.

Inps: svantaggi e rischi inventati

Circolano molte falsità sull'Inps, spesso messe in giro ad arte. Dicono che la previdenza integrativa renda più dell'Inps. Non è vero: si veda «Pensioni a perdere, la propaganda degli alti rendimenti del privato» sul Fatto Quotidiano del 27-5-2019.
Analogamente lanciano allarmi infondati sul c.d. fondo di tesoreria dell'Inps, per fare paura ai lavoratori, sempre per mettere le mani sul loro TFR. Vedi «Il TRF in pancia all'INPS, non c'è nessun rischio per i lavoratori» sul Fatto Quotidiano del 24-6-2019.

Puntare sull'oro (o sulle Borse) a costi minimi

La soluzione meno costosa, per puntare sulle quotazioni dell'oro, è sistematicamente ignorata dai giornalisti economici. Non ne parlano mai, vuoi per ignoranza, vuoi per non dispiacere a banche, gestori, promotori finanziari ecc. che collocano strumenti più costosi. Si veda: «Oro, la soluzione più economica è investire nei contratti future» sul Fatto Quotidiano del 4-3-2019.
La cosa richiede una qualche dimestichezza con la materia finanziaria. Per altro permette analogamente di puntare sulla Borsa Italiana, su Wall Street, sull'Eurostoxx 50 ecc. con costi minori che con gli Etf.
Infine una notizia fuori tema. Olimpiade 2026: erano scappati tutti, salvo Svezia e Italia. L'assegnazione delle olimpiadi invernali è un gioco dove vince chi perde. Lo spiega Der Spiegel scrivendo fra l'altro: "In ogni caso le stime in particolare degli italiani continuano a essere rudimentali e cariche di grossi rischi".
Beppe Scienza

Dipartimento di Matematica
Università di Torino
via Carlo Alberto 10
10123 Torino

www.beppescienza.it
www.ilrisparmiotradito.it

19 luglio 2019

PROCURA DI ROMA / PERCHE’ CONTINUA IL SILENZIO SUL DEPISTAGGIO ALPI – HROVATIN?


Misteri di casa nostra, è buio profondo. Un buio che acquista sempre più il sapore di tragica beffa per le vittime, per i familiari, per i cittadini e per quel senso di giustizia ogni volta di più oltraggiato e calpestato.
Ed oggi, dopo le vergognose storie targate CSM e dintorni, quella luce diventa ancora più sinistra. E si fa strada una chiave di lettura che odora ancora più di depistaggi di Stato, di manovre decise a tavolino, di aggiustamenti e insabbiamenti, come del resto documentano oggi le notizie di inchieste e processi “manovrati”, “ritardati”, “dimenticati” e chi più ne ha più ne metta nel vocabolario di errori, orrori & omissioni d’ogni genere.
Partiamo, in questa ricognizione, proprio da Roma, lo storico porto delle nebbie che pare proprio rimasto tale, nonostante le “glasnost” sbandierate dai media del gruppo Espresso sulla radiosa era Pignatone. Ed ora siamo alle prese con le bagarre orchestrate dalla Palamara band.

QUEL PORTO RIMASTO SEMPRE NELLE NEBBIE

Il capo dello Stato Sergio Mattarella. Nel fotomontaggio di apertura Ilaria Alpi e, sullo sfondo, la Procura della capitale.
La storia più vergognosa riguarda il caso di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, sul quale la Voce ha scritto decine di inchieste. La vicenda del più clamoroso depistaggio di Stato, per la prima volta “certificato” addirittura da una sentenza pronunciata dal tribunale di Perugia e di cui però quello di Roma se ne fotte altamente. Un caso più unico che raro nelle storie non certo di malagiustizia, di cui è quotidianamente lastricato il nostro povero Paese, ma di giustizia massacrata, fatta a pezzi, nel più totale disinteresse generale e soprattutto delle forze politiche e delle istituzioni.
Perché sul caso Alpi-Hrovatin nessun partito ha pronunciato una sillaba? Tutti collusi, coperti e conniventi? E come mai il capo dello Stato, l’imbalsamato Sergio Mattarella, che ogni tanto parla di giustizia lenta, non sente il dovere morale e civile di pronunciare una parola, anche una sola, su questa tragica vergogna di Stato?
Partiamo dalle ultime notizie che “non arrivano” per ricostruire per sommi capi il giallo di Mogadiscio.
Siamo da mesi in attesa dell’ultima parola che verrà pronunciata dal gip incaricato del tribunale di Roma, il quale è chiamato a rispondere alla (ennesima) richiesta di archiviazione firmata dal pm Elisabetta Ceniccola e controfirmata dall’ex procuratore capo Giuseppe Pignatone.
In seguito alla clamorosa sentenza di Perugia che ha scagionato, dopo 16 anni di inferno e di galera, il somalo ingiustamente accusato e condannato, gli avvocati della famiglia Alpi hanno immediatamente chiesto di far luce sul caso, ora molto meno misterioso visto che nella stessa sentenza perugina vengono ricostruiti per filo e per segno non solo tutti i dettagli della tragedia, ma soprattutto i successivi, incredibili sviluppi.

Giuseppe Pignatone
Da brividi, in particolare, le fasi del taroccamento del super pentito Gelle, costruito letteralmente a tavolino. Proprio come è successo nell’altro maxi depistaggio di Stato, quello per il processo Borsellino, dove il teste fasullo Vincenzo Scarantino è stato fabbricato dagli stessi inquirenti: poliziotti e, di tutta evidenza, magistrati.
Gelle – documenta passo passo la sentenza di Perugia – fu sentito dal pm, ma non testimoniò mai in aula. Perché venne “protetto” dalla stessa polizia, fatto lavorare per alcuni mesi in un’officina meccanica romana dove veniva accompagnato la mattina e prelevato la sera, quindi fatto fuggire comodamente prima in Germania e poi in Inghilterra.
Dove nessuno l’ha mai cercato. Intanto – Gelle assente in aula – veniva pronunciata la prima condanna a carico del giovane somalo, poi confermata in appello e in Cassazione.

TRA DEPISTAGGI & ARCHIVIAZIONI
Se non fosse stato per la tenacia di Chiara Cazzaniga, inviata di Chi l’ha visto, che dopo alcune ricerche ha facilmente trovato Gelle a Londra, tutto sarebbe morto e sepolto. E invece la giornalista l’ha intervistato e si è fatta raccontare tutto il taroccamento momento per momento.
La testimonianza di Gelle è la chiave per ribaltare a Perugia la sentenza di condanna a carico del giovane somalo. A questo punto la procura di Roma non ha altro da fare che riprendere quel filone, portarlo avanti, e andare a processo: proprio perché nella sentenza di Perugia ci sono nomi, cognomi e piste che più chiare non si può su killer e mandanti del duplice omicidio di Mogadiscio.

Chiara Cazzaniga
Ma c’è di più. Nel frattempo la procura di Firenze viene a conoscenza di conversazioni telefoniche tra somali, risalenti al 2012, in cui si parla anche del caso Alpi. Una pista su cui Firenze lavora, poi smista tutto a Roma. Solo che il fascicolo, per arrivare alla capitale, ci impiega circa quattro anni. Come mai? Per le nebbie incontrate lungo il percorso? Misteri nei misteri.
Fatto sta che il pm Ceniccola ha la strada spianata per procedere, sulla scorta della sentenza perugina, appunto, e degli elementi arrivati, se pur in clamoroso ritardo, da Firenze.

Ma Ceniccola se ne frega. In poche pagine smonta pezzo pezzo le richieste dei legali della famiglia Alpi, appallottola la sentenza di Perugia, prende a calci i materiali fiorentini. E chiede l’archiviazione, controfirmata da Pignatone.
La richiesta viene esaminata dal gip Andrea Fanelli che la respinge. Ceniccola è un pezzo duro, non demorde e torna per la seconda volta alla carica ad inizio anno, ri-chiedendo l’archiviazione. Anche stavolta, of course, Pignatone controfirma, sarà uno degli ultimi atti della sua gestione. Ora si è in attesa del secondo gip chiamato a pronunciarsi.
Vengono alla memoria le parole pronunciate dalla madre di Ilaria, Luciana Riccardi, morta circa un anno fa dopo aver atteso invano giustizia, l’unico scopo che le rimaneva: ‘ricordo quando il procuratore Pignatone mi ha ricevuta a Roma dopo Perugia. E mi disse: beh, signora, adesso chi vuole che le faccia interrogare?’”.

E I GIALLI ORLANDI E PASOLINI
Da un eterno giallo all’altro eccoci ad Emanuela Orlandi. Stavolta il Vaticano apre due vecchie tombe in cui potrebbe spuntare qualcosa.
Ma sorge spontanea la domanda: come mai in tutti questi anni la procura capitolina è stata con le mani in mano? Soprattutto dopo i documenti top secret venuti alla luce circa un anno e mezzo fa e custoditi per anni nella super cassaforte vaticana. In quelle carte c’erano le tracce della permanenza, a metà anni ’90, di Emanuela in una casa di suore a Londra: perché il Vaticano allora ha coperto e non ha rivelato il soggiorno londinese di Emanuela, né tantomeno ha ritenuto opportuno rimpatriarla? Perchè la procura non ha mai bussato alle stanze vaticane?
E poi l’altro giallo sull’omicidio di Pierpaolo Pasolini. Due anni fa i legali del grande regista scoprono tracce di un altro Dna sulla scena del crimine, oltre a quello di Pino Pelosi, guarda caso morto proprio nei mesi della riapertura del caso. Ma in questi due anni il pm Francesco Minisci, incaricato delle indagini, a quanto pare non ha mosso un dito, troppo preso dagli impegni all’Associazione Nazionale Magistrati. E quindi quella pista che porta al delitto di Stato e individua nel bollente “Petrolio” (l’ultima grande opera) il movente, va a farsi benedire. Almeno per ora.
Giustizia, per l’ennesima volta, calpestata.

18 luglio 2019

Reseau Voltaire: Voltairenet.org est en danger

Réseau Voltaire
Voltairenet.org est en danger
Réseau Voltaire | Damas (Syrie) | 18 juillet 2019
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Chers amis,

Nous traversons une grave crise financière susceptible de nous contraindre à fermer ce site avant la fin août.

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Thierry Meyssan
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17 luglio 2019

Tesla e le altre: start up che crescono

Tesla Model S e Model X
"Siamo sulla buona strada per stabilire il record di vendite, ma la vetta è raggiungibile solo se ci focalizziamo tutti sull'obiettivo", le parole di Elon Musk, numero uno di Tesla, scritte in un'email inviata in questi giorni ai dipendenti, puntano a riunire il team in un momento importante per la storia dell'azienda: la ex start up americana di auto elettriche - ora industria vera e propria - vuole consegnare per la prima volta circa 100mila vetture nel secondo trimestre che sta per concludersi.  
Nonostante gli analisti l’abbiano data per morta numerose volte e il titolo abbia perso il 36,8% in Borsa nei primi sei mesi del 2019, Tesla oggi da lavoro a 45mila persone e vale all'indice telematico circa 40 miliardi di dollari.
Passare da start up a colosso industriale non è un passo di poco conto: secondo i dati del Global Entrepreneurship Monitor - l’istituto che studia i fenomeni imprenditoriali a livello mondiale - l'80% delle nuove società emergenti è infatti destinato a chiudere nei primi due anni di vita.

I robot di Mountain View

Il successo di idee nuove non è garantito nemmeno quando al centro c’è la questione mobilità. In molti ci hanno provato, solo qualcuno ci è riuscito. Il denominatore comune è l’incertezza del futuro. Waymo ne è un esempio: la società americana dedicata allo sviluppo di software per la guida autonoma ha iniziato la sua attività nel 2009 come azienda dipendente da Google.
L’idea sembrava folle: sviluppare un programma da poter installare su qualsiasi vettura per renderla completamente autonoma. In un capannone segreto del quartier generale secreto di Google a Mountain View, 15 ingegneri guidati da Sergey Brin, creano i primi algoritmi che cambieranno il futuro della mobilità.

Primi test su strada

I primi risultati concreti del progetto Waymo si vedono nel 2010: alcuni Stati americani esprimono preoccupazione, mancano infatti normative adeguate per far viaggiare, anche in via sperimentale, auto senza conducente sulle strade pubbliche. Pioniere negli Usa è il Nevada che nel 2011 approva una legge ad hoc. Dopo circa un anno una Toyota Prius modificata con la tecnologia driverless di Google può circolare nei dintorni di Las Vegas.
Oggi Waymo è una società indipendente da Google e ha partnership per la realizzazione di auto-robot con molti gruppi automobilistici, tra cui Fca, Renault-Nissan e Jaguar Land Rover. Rimane da chiedersi se in futuro i costruttori di vetture riusciranno a mantenere una propria indipendenzaoppure se, nel lungo periodo, verranno inglobati da altri operatori, diventando semplicemente fornitori di box di lamiera “farciti” di software per poter essere venduti.

16 luglio 2019

Thomas Torelli Newsletter: Seminare la consapevolezza | unaltromondo.tv ✨


Swami Sivananda diceva:
<<Semina un pensiero e raccoglierai un'azione,
semina un'azione e raccoglierai un'abitudine,
semina un'abitudine e raccoglierai un carattere,
semina un carattere e raccoglierai un destino."
In questi anni sento che abbiamo seminato tantissimo.
Oltre cinquecento proiezioni in cinque anni in ogni angolo d'Italia per incontrare gente e raccontare storie di persone che sono riuscite, nonostante tutto, a scegliere l'amore.
Storie vere, storie di coraggio, storie che se raccontate e diffuse, saprebbero ribaltare completamente il paradigma sociale.
E' annaffiando ogni giorno il seme della speranza e della consapevolezza che possiamo costruire un presente (nonché un futuro) migliore.Mi ricaricano tutte le persone che incontro durante le serate ed è per questo che sto dando il massimo per un progetto che sento avrà una risonanza incredibile.
Su questi principi è nata l'idea di creare un contenitore che possa diffondere consapevolezza
Riesci ad immaginare?
Una web tv che possa alimentare il cambiamento partendo da film indipendenti, interviste ed approfondimenti, possa essere il veicolo di nuove prospettive.

Come possiamo credere nel cambiamento se costantemente i mass meddia evidenziano il lato oscuro della forza?
Certo, essere consapevoli che al fianco della luce esiste anche il buio è fondamentale ma dobbiamo andare oltre...
"Fa più rumore un albero che cade di un'intera Foresta che cresce" scriveva LaoTzu
Per andare oltre abbiamo bisogno di strumenti in grado di educarci alla bellezza di cui siamo parte perchè se noi stessi non siamo disposti a fare un cambiamento (anche piccolo) nella nostra vita, non possiamo costantemente concentrarci sulle cose che vanno male e lamentarci se le situazioni non cambiano
Come possono cambiare le cose se non siamo noi i primi a farlo?
dobbiamo partire da noi stessi per cambiare realmente le cose ed è per questo che stiamo lavorando ininterrottamente ed investendo tutto noi stessi per la realizzazione della web tv.
Un progetto sul quale, qualche anno, nessuno avrebbe mai investito ma che ora, grazie a tutti voi, si sta realizzando!
Una webtv che possa essere l'incubatore di tanti #GuerrieriArcobaleno che un domani -attraverso le loro scelte- prenderanno in mano il mondo.
abbiamo bisogno di Te

Saresti disposto ad investire meno di venti centesimi al giorno per uno strumento di così grande consapevolezza che potrà essere usato, non solo da te e dai tuoi figli, ma da una vastità immensa di persone che magari, semplicemente grazie ad un film, potranno innescare un percorso di consapevolezza?
Semplicemente pre-abbonandoti adesso sosterrai tutto questo.
La campagna di pre-abbonamenti terminerà tra pochi giorni ma è importante che tu sappia che, al di là dei benefit dedicati ai sostenitori, semplicemente abbonandoti adesso, ci aiuterai a portare a termine un progetto il cui scopo è diffondere consapevolezza, amore, luce
Credo nella luce di ogni persona, insieme possiamo farcela
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