23 gennaio 2018

Rete Voltaire: Segreti, bugie e confusione USA nel Nord della Siria 23 gennaio 2018


Rete Voltaire
Segreti, bugie e confusione USA nel Nord della Siria
di Thierry Meyssan
Dagli annunci e smentite dell'amministrazione Trump sugli sviluppi militari nel Nord della Siria traspare un pesante segreto. Paradossalmente, la Turchia viene in aiuto degli Stati Uniti per correggere "l'errore" di loro ufficiali superiori.
Rete Voltaire | Damasco (Siria) | 23 gennaio 2018
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Brett McGurk
La smentita del segretario di Stato Rex Tillerson, il 17 gennaio, delle affermazioni del 23 dicembre del comandante in capo del CentCom, generale Joseph Votel, e di quelle del 13 gennaio del portavoce della Coalizione anti-Daesh, colonnello Thomas Veale, ha generato confusione.
La dichiarazione di Tillerson non ha soddisfatto la Turchia che, dopo aver avvisato il 10 gennaio l'incaricato d'Affari americano in Turchia, Philip Kosnett, ha iniziato il 13 gennaio la preparazione di un'operazione militare ad Afrin e Manbij, e il 20 gennaio l'ha concretamente lanciata.
Contrariamente alle dichiarazioni degli uni e degli altri, la volontà USA non è creare uno Stato sovrano e indipendente nel Nord della Siria — questo è un progetto francese —, bensì uno Stato non riconosciuto, come il Puntland somalo o il Kurdistan iracheno. Quest'ultimo è assolutamente indipendente e, a dispetto della Costituzione irachena, non risponde agli ordini dell'Iraq, sebbene in linea di principio ne faccia parte. Peraltro, il Kurdistan iracheno dispone di proprie ambasciate all'estero.
Ufficialmente, la Forza di Sicurezza delle Frontiere (Syrian Border Security Force) doveva essere composta di 30.000 uomini, di cui metà provenienti dalle Forze Democratiche Siriane (Democratic Syrian Forces). Per tre settimane questi combattenti dovevano essere addestrati alle tecniche d'interrogatorio e allo scanning biometrico. 230 soldati sono già stati formati.
In pratica, l'altra meta doveva essere composta di 15.000 ex jihadisti di Daesh, che avrebbero così potuto essere riciclati con discrezione.
In realtà, il rappresentante speciale del presidente Trump presso la Coalizione Internazionale, Brett McGurk, è il giurista che nel 2006 partecipò, a fianco di John Negroponte e del colonnello James Stelle, alla creazione dell'Emirato Islamico in Iraq. McGurk fu incaricato, insieme al colonnello James Coffman, di rendere edotto dell'operazione segreta il presidente George Bush. L'obiettivo era combattere la Resistenza irachena all'occupante americano, frazionandola in sunniti e sciiti e così provocare artificiosamente una guerra civile.
Dopo un passaggio ad Harvard, Brett McGurk fu riassegnato al Dipartimento di Stato, a fianco di John Kerry. Prese parte alla trasformazione in Daesh dell'Emirato Islamico in Iraq e fu uno degli organizzatori della riunione preparatoria dell'invasione jihadista dell'Iraq del 27 maggio 2014, ad Amman. Riorganizzò l'Iraq, poi formò la Coalizione Internazionale incaricata di lottare… contro Daesh.
Da buon discepolo, McGurk ha accettato di servire il presidente Trump per mettere fine all'organizzazione jihadista da lui stesso creata e di cui oggi tenta di riciclare alcuni combattenti.
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Il 18 agosto scorso, Brett McGurk s'intratteneva amichevolmente con dirigenti di Daesh. In via ufficiale, gli Stati Uniti si preparavano ad annientare l'organizzazione jihadista.
Il progetto della Forza di Sicurezza delle Frontiere la dice lunga sulla sincerità dei miliziani dello YPG, che professano l'anarchismo edulcorato di Murray Boochkin e tuttavia possono, senza patemi d'animo, formare un'unica unità con gli assassini di Daesh, al comando degli Stati Uniti.
Contrariamente all'apparenza, l'attacco turco ad Afrin e, a breve, a Mambij, è stato approvato il 18 e il 19 gennaio dallo stato-maggiore russo, avvisato dal numero due del regime e capo dei servizi segreti, il direttore del MIT (Milli İstihbarat Teşkilatı), Hakan Fidan, recatosi appositamente a Mosca. Del resto, l'attacco è stato agevolato dal ritiro immediato delle truppe russe dalla zona di combattimento.
La Turchia ha avvisato, per iscritto, dell'attacco anche la Siria, benché Damasco affermi di non aver ricevuto la lettera.
Il presidente el-Assad, che non può sfidare gli Stati Uniti per fermare il riciclaggio degli jihadisti, ha lasciato che se ne occupi la Turchia, membro della NATO.
Il presidente Trump non era stato informato del piano Votel-McGurk. Il segretario della Difesa, James Mattis ha confermato ai propri uomini le disposizioni della Casa Bianca contro gli jihadisti. Ciononostante, Votel e McGurk sono ancora al loro posto.
Thierry Meyssan

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Un murale per gli scomparsi con i volti di Mirella ed Emanuela e gli auguri di Maria Pezzano alla figlia


Un murale per regalo di compleanno

Nuovo articolo pubblicato nel Blog di Emanuela Orlandi, buona lettura.

Un murale per gli scomparsi con i volti di Mirella ed Emanuela e gli auguri di Maria Pezzano alla figlia

L’opera ai piedi del Serpentone al quartiere Corviale. Pietro Orlandi: “Mai smesso di cercare verità”.
Un murale per gli scomparsi, per ricordare tutte quelle persone che, in un giorno qualunque, non hanno più fatto ritorno a casa. Sparite nel nulla, avvolte nel mistero.
Sono i volti di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, entrambe scomparse nel 1983, a rappresentarli tutti su un muro di Corviale.  Lunghi capelli ricci per Mirella, quando scomparve aveva appena 15 anni. Nel pomeriggio del 7 maggio uscì di casa e non vi fece più ritorno. Risale a poco dopo la scomparsa di Emanuela, cittadina vaticana figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia, che svanì nel nulla. Anche lei aveva solo 15 anni.
compleannoNel murale che la ritrae l’inconfondibile fascetta tra i capelli lunghi e lisci, lo stesso sorriso di quei manifesti che per anni ne hanno denunciato la sparizione.  Due storie per certi versi simili, avvolte nel mistero, ancora senza spiegazioni o verità. Oggi Mirella ed Emanuela, nate rispettivamente il 7 ottobre del 1967 e il 14 gennaio 1968, avrebbero 50 anni ed è per il loro “non compleanno” che familiari, amici e tanti cittadini comuni si sono ritrovati nel territorio dell’undicesimo municipio al Serpentone, all’inaugurazione del murale che le ricorda. Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, visibilmente commossa dice  «Ora su questa parete sono legate per sempre». “Un ‘non compleanno’ che pesa particolarmente per chi non ha mai smesso di cercare la verità” – ha scritto Pietro, il fratello di Emanuela, in un post sulla sua pagina.
A realizzare l’opera lo street artist Antonino Perrotta e i PAT, i Pittori Anonimi del Trullo. Sulle scale che costeggiano il murale l’artista ha scritto:
Quando scompare qualcuno puoi anche cercare di tenerti occupato tanto da non averetempo per pensarci ma poi basta che ti fermi un attimo e lo senti subito quel vuoto, perché solo le persone possono riempirti il cuore.
A tutte le persone scomparse, a chi per sua scelta, a chi contro la sua volontà“.
Nel giorno del 50esimo compleanno di EmanuelaMaria Pezzano Orlandi, mamma della giovane vittima, rivive con amarezza e sconforto quanto accaduto, lancia un nuovo appello ai rapitori e le augura di passare un compleanno speciale. Il tempo non cancella tutte le ferite, una figlia scomparsa nel nulla senza un perchè e un come, non si cancella facilmente, ma la speranza è che un giorno la verità venga a galla.
“Figlia mia, oggi compi cinquant’anni. Dovrei immaginarti con i capelli striati di bianco e qualche ruga in viso, ma non ci riesco. Ti rivedo sempre ragazzina, che mi corri incontro per darmi un abbraccio e un bacio dicendomi «ti voglio bene». Lo aspetto ancora il tuo abbraccio, così come aspetto sempre da un momento all’altro di sentire le prime note del «Notturno» di Chopin che suonavi così tanto bene e che mille volte hai provato a insegnare a Pietro senza troppo successo. Lui non è riuscito ad andare avanti nell’apprenderlo così come noi non siamo riusciti ad andare avanti nelle nostre vite da quando t’hanno strappata via da noi.
Ricordo ancora quando nel 1993 tuo padre, Pietro e io, dopo una segnalazione, partimmo per il Lussemburgo con il cuore in gola, certi di venirti a prendere in un monastero di clausura. Quando vidi quella ragazza, che per nulla ti assomigliava, fu per me come se ti avessero rapito una seconda volta: in un solo attimo sono passata dalla gioia più grande al dolore più profondo. Ti avevano strappato a me di nuovo dopo avermi nutrito della speranza di ritrovarti. Volli lo stesso incontrare quella ragazza, tramortita dal mio abbraccio disperato, che nulla sapeva di te e della nostra angoscia senza fine.
Ti abbiamo cercato per tutti questi anni e continueremo a cercarti. Non smetteremo mai. Non ci arrenderemo mai. Finché avremo forza, finché avremo fiato, finché avremo vita, tu sarai sempre il nostro primo pensiero. La mia speranza, mai sopita, è che chi sa cosa ti ha portato via dalla tua casa possa avere un rigurgito di coscienza e indicarci come ritrovarti. Auguri Lellè, buon compleanno figlia mia”.
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22 gennaio 2018

Newly Discovered 1964 MLK Speech on Civil Rights, Segregation & Apartheid South Africa | Daily Digest 01/15/2018

Extended Interview: Meet Five of the Women Who Staged Golden Globes Protest Against Gender Violence

Democracy Now! Daily Digest

A Daily Independent Global News Hour with Amy Goodman & Juan González

Monday, January 15, 2018

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In a Democracy Now! and Pacifica Radio Archives exclusive, we air a newly discovered recording of Dr. Martin Luther King Jr. On December 7, 1964, days before he received the Nobel Peace Prize in Oslo, ... Read More →

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21 gennaio 2018

Evento in streaming con Mauro Biglino (anche dal vivo a Cesena)


Macrolibrarsi.it
La caduta degli dei
Evento in streaming con Mauro Biglino (anche dal vivo a Cesena)
Evento in streaming con Mauro Biglino
(anche dal vivo a Cesena)
Dai testi induisti alla Bibbia, gli antichi ci hanno tramandato una storia ben diversa da quella che la storiografia ufficiale insegna. Per scoprirlo basta avere il coraggio di osare e di leggere i testi così come ci sono stati trasmessi.
Emergono così racconti su civiltà extraterrestri, ibridazione, mezzi volanti e armi divine, tecnologie e conoscenze avveniristiche, impensabili per un'epoca lontana!
È con grande piacere che Macrolibrarsi invita gli autori del bestseller La caduta degli deiMauro Biglino ed Enrico Baccarini, a Cesena, per una straordinaria conferenza.

Una storia totalmente da riscrivere
Alcuni argomenti della conferenza:
  • Babele: leggenda o rampa di lancio?
  • Eliseo compiva miracoli o impiegava la scienza degli Elohim?
  • Ezechiele e la moderna ingegneria aerospaziale.
  • La procreazione assistita nel passato.
  • Templi antichi: luoghi di culto o centri tecnologici.
  • Vimana: carri volanti in grado di distruggere intere città o eserciti.
  • Viaggi su altri pianeti e macchinari per convertire la luce solare in energia.
  • Domande e confronto con il pubblico.

Scegli come partecipare (NB: posti in sala in esaurimento!)

L'evento si svolgerà Sabato 10 Febbraio 2018 dalle ore 15:00 alle 19:00 presso la Sala dei 3 Papi del Centro Congressi di Cesena Fiera (biglietti qui).
Sarà possibile seguire la diretta dell'evento anche comodamente da casa in streaming, acquistando il relativo biglietto (maggiori informazioni qui).
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19 gennaio 2018

Le fake news e le fake memories


La morte del giudice Imposimato, ex parlamentare PDS poi staccatosi per partecipare alla formazione dei Socialisti Democratici Italiani (in quella occasione lo conobbi, proprio a Reggio Calabria) quindi candidato Presidente dei 5S, ancora una volta mi induce ad una riflessione su quanto il regime storiografico e giornalistico sia intriso di giustizialismo e su quanto, per passare quale eroe anche postumo, sia necessario cancellare ogni pericoloso sbandamento da un cursus honorum “antimafia”, specie se si tratta di sbandamento garantista. Tutti, oggi, ne parlano come di un integerrimo magistrato, impegnato nella lotta alla mafia, al terrorismo, alla corruzione e ai misteri d'Italia e Imposimato lo era. Come era stato parlamentare di chiara onestà intellettuale al punto da assumere posizioni “contro-corrente”, in epoca di Mani Pulite, a difesa di Bettino Craxi e contro l'allora pool milanese in occasione della mancata autorizzazione a procedere o quando esortò Achille Occhetto a dire tutta le verità sul finanziamento soprattutto sommerso di cui godette il PCI e i suoi successori. La maggior parte dei giornalisti, però, dimentica, oggi, un'altra pagina di onestà e coraggio di Ferdinando Imposimato allorquando manifestò pubblicamente, negli anni '90 (a partire dal massimo palcoscenico televisivo di allora, il Maurizio Costanzo Show) roso dai morsi della coscienza, la convinzione dell'innocenza di un uomo che aveva rinviato a giudizio, quale giudice istruttore dell'epoca, convinto che il processo avrebbe dipanato alcune ombre indiziarie. Quell'uomo era di Platì, Domenico Papalia, che si trovava condannato all'ergastolo per l'omicidio di un altro calabrese, Antonio D'Agostino, figlio dell'ex sindaco comunista di Canolo, Nicola D'Agostino. Fu intrapresa una iniziativa a sostegno della grazia per Domenico Papalia, all'indomani di un enorme gesto d'amore e d'altruismo da parte dell'ergastolano di Platì. Era avvenuto che l'ergastolano calabrese aveva prestato il consenso alla donazione degli organi dell'unico figlio maschio, Pasqualino, colpito a morte da un proiettile rimbalzato sulla campana della chiesa di Platì la notte di Capodanno del 1993. Un nobile gesto avvenuto anzitempo rispetto a quello del povero bimbo americano Nicholas Green. Ovviamente in pochi ricordano la donazione platiese perché il gesto d'amore di uno 'ndranghetista non merita memoria.
Imposimato sostenne quell'iniziativa assieme a mio padre, al giornalista Totò Delfino, all'allora sindaco Franco Mittiga e altri.
Ricordo che anche Saverio Zavettieri, allora deputato del Psi, avanzò una interrogazione all'allora Ministro della Giustizia Claudio Martelli per perorarne la causa.
Questo impegno di Imposimato in favore di uno ndranghetista, però, non poteva essere accettato. Iniziò una contro-offensiva. Non andava proprio giù ai magistrati milanesi che stavano, in quegli anni, procedendo nei confronti dei platiesi trapiantati a Milano con un'operazione giudiziaria denominata “Nord-Sud”. I vertici della Procura milanese si affrettarono a chiamarlo rassicurandolo che non avrebbe dovuto sentirsi in colpa perché aveva visto bene, aveva fatto il “suo dovere” nel rinviarlo a processo. Ovviamente, oltre alle rassicurazioni, il sospetto di “intelligenza col nemico” cominciò ad emergere. In un provvedimento giudiziario, un Gip milanese si espresse duramente verso Imposimato, autore “di una campagna insistente e ossessiva, finalizzata a caldeggiare la concessione della grazia a Domenico Papalia”, con “una vera arringa difensiva”, “un’agghiacciante propaganda in favore di Domenico Papalia”. Imposimato, secondo il giudice, “è stato utilizzato da scaltri manovratori, senza contare il suo preoccupante, se vera l’ipotesi, non potersi tirare indietro da pressioni o minacce provenienti da ambienti non certo di frati trappisti”. L’idea che si fanno alla procura di Milano è che l’ex magistrato sia oggetto di pressioni, di minacce, forse di ricatti. La possibile connivenza rimane sotto-traccia. Imposimato si indigna, ritiene inaccettabile che si possa ritenere condizionabile uno come lui che, da magistrato, subì l'assassinio, da parte della camorra, di un fratello sindacalista. Rilancia al punto da mostrarsi in pubblico con la figlia di Papalia per sottolineare come la perizia balistica era del tutto incerta e dimostrava che Papalia non poteva essere considerato esecutore materiale come avvenne in sentenza. Alcuni mesi fa, la Corte di Appello di Perugia, con una nuova e accurata perizia balistica e dichiarazione di un altro collaboratore, a distanza di oltre venticinque anni da quell'iniziativa, ha cancellato l'ergastolo a Domenico Papalia per l'omicidio di Totò D'Agostino, ritenendo, così come aveva sempre sostenuto Imposimato, nonostante pentiti e magistrati avessero messo in dubbio la sua onestà intellettuale, che l'ergastolano di Platì non avrebbe potuto essere l'esecutore materiale.
Non è poi così strano che su alcuni episodi significativi si possa omettere ogni ricordo. In epoca di fake news al Sud, in Calabria, terra criminale, si aggiungono le “fake memories”.
Autore: Giampaolo Catanzariti
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18 gennaio 2018

Missioni sulla luna



Missioni sulla luna from Mario Rossi Network on Vimeo.

L'uomo è stato sulla luna? Con la tecnologia nota a quel tempo? Come da filmati che hanno fatto vedere, oltre che a noi cittadini, anche a sovietici e cinesi? E se fossero solo "filmati paravento" fatti per non cedere know-how ad altri paesi?