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03 luglio 2020

Covid-19 / 36% Di Probalita’ In Piu’ Di Beccarlo Se Fai L’Antinfluenzale


Una notizia bomba in arrivo dagli Usa a proposito di Covid-19.
Secondo i risultati di uno studio appena elaborato da un’equipe di ricercatori del Pentagono, l’assunzione del vaccino anti influenzale aumenta di ben il 36 per cento il rischio di coronavirus.

Vale a dire: chi fa il rituale vaccino contro l’influenza stagionale ha più di una probabilità su tre di poter beccare il certo più pericoloso Covid-19.
Ecco cosa scrive il sito di informazione sulla salute dei bambini, Children’s Health Defence, promosso da Robert Kennedy junior, figlio del mitico Robert e nipote dell’altrettanto mitico John Fitzgerald.
“Nella ricerca in letteratura, l’unico studio che siamo stati in grado di trovare valutando i vaccini antinfluenzali e il coronavirus, è uno studio del Pentagono del 2020 che ha scoperto che il vaccino antinfluenzale incrementa i rischi del coronavirus del 36 per cento. ‘La vaccinazione antinfluenzale può aumentare il rischio di altri virus respiratori, un fenomeno noto come ‘interferenza virale’. L’interferenza virale derivata dal vaccino era significativamente associata al coronavirus”.
Sempre dal battagliero sito promosso da Robert Kennedy junior, ecco un’altra significativa testimonianza, quella del ricercatore Ted Krunz, presidente di “Vaccine Choice Canada”. Vediamo cosa sostiene.
“Uno studio randomizzato controllato con placebo su bambini ha mostrato che il vaccino antinfluenzale ha aumentato di cinque volte il rischio di infezioni respiratorie acute da un gruppo di virus non influenzali, compreso il coronavirus”.
“Uno studio del personale militare statunitense conferma che coloro che hanno ricevuto un vaccino antinfluenzale avevano una maggiore suscettibilità all’infezione da coronavirus. Lo studio ha concluso che ‘l’interferenza del virus derivato dal vaccino era significativamente associata al coronavirus’”.

Continua Krunz. “I numeri dell’Unione Europea mostrano una correlazione tra vaccino antinfluenzale e decessi da coronavirus. I paesi con i più alti tassi di mortalità (Belgio, Spagna, Italia, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Svezia, Irlanda e Stati Uniti) avevano tutti vaccinato almeno la metà della loro popolazione anziana contro l’influenza”.
E ancora. “In Canada l’82 per cento dei decessi attribuiti a Covid-19 si è verificato in strutture di assistenza a lungo termine. In molti paesi, gli operatori sanitari nelle strutture di assistenza per anziani sono tenuti a ricevere il vaccino antinfluenzale ogni anno e l’assunzione del vaccino in quelle case è molto elevata o addirittura richiesta”.
Chiudiamo il cerchio arrivando a casa nostra.
Le autorità sanitarie italiane, infatti, in modo colpevole non hanno fino ad oggi condotto alcuna indagine per dimostrare la connessione (o meno) tra assunzione del vaccino antinfluenzale ed insorgenza della patologia da coronavirus. Un nesso di causa ed eventuale effetto sul quale i ricercatori dovrebbero studiare, riflettere e produrre risultati, invece di saltimbancare fra un salotto tivvù e l’altro.
Il pesante j’accuse arriva da una mosca bianca nel mondo della ricerca, quella vera, e della scienza, quella con la S maiuscola. Si tratta di Giulio Tarro, autore di “Covid – Il Virus della paura”, subito censurato da Amazon, che ne impedisce la diffusione, per via del patto scellerato anti libertà d’informazione siglato con quell’Organizzazione Mondiale per la Sanità che ogni giorno dà “i numeri” e ne combina di tutti i colori.

02 luglio 2020

Bugiardi, spiegateci perché il Covid ha colpito la Lombardia

Il dottor Stefano Manera Inquinamento, antenne 5G e sovra-vaccinazioni (influenza e meningite). Tutto ciò ha a che fare con la strage Covid che ha devastato la Lombardia? «Soprattutto a causa degli inceneritori, quella tra Bergamo e Brescia è la zona più inquinata d’Europa: e tra fine 2019 e inizio 2020, in quell’area, ci sono stati 180.000 inoculi vaccinali, somministrati agli anziani», dice Marcello Pamio, nutrizionista, presente – fra gli altri – alla grande manifestazione (12.000 persone) organizzata a Firenze il 21 giugno dal Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità), con oratori come Mauro Scardovelli e la coraggiosa parlamentare ex grillina Sara Cunial, promotrice del progetto di mobilitazione popolare R2020. Il tema: l’emergenza coronavirus nasconde un disegno totalitario. E nessuno, intanto, ci ha ancora spiegato perché la Lombardia è finita nell’occhio del ciclone: 238.000 contagi e oltre 16.500 morti, a fronte dei 4.000 di Piemonte e Veneto. Colpite in misura minore altre Regioni non lontane (1500 vittime in Liguria e 1000 nelle Marche), mentre nel resto d’Italia i numeri oscillano: da qualche centinaio a poche decine di decessi, ben al di sotto del bilancio di una normale influenza stagionale. Cosa c’è, dunque, dietro all’esplosione lombarda del fenomeno Covid? «Non lo sappiamo ancora, perché non ci vengono forniti i dati essenziali», dice un medico rianimatore, Stefano Manera.
Ai microfoni di “ByoBlu“, il dottor Manera – presente alla manifestazione fiorentina – racconta la sua esperienza: «Sono un anestesista che ha aderito all’appello della Regione Lombardia che chiedeva medici per gli ospedali. Sono stato mandato a Bergamo e ci sono rimasto per due mesi. Ho iniziato il 18 marzo, proprio mentre la Tv trasmetteva le immagini dei cortei di camion militari carichi di bare». I morti erano quelli delle valli bresciane e bergamasche: «Si deve assolutamente cominciare a fare delle ipotesi, ma il problema è che i dati non vengono forniti. Servono i dati epidemiologici: le casistiche dei pazienti, le condizioni di inquinamento, i farmaci somministrati prima dell’emergenza. Senza dati non possiamo fare correlazioni», sottolinea Manera. «Sono davvero fondamentali, gli studi epidemiologi: fornirli è un dovere morale, soprattutto nei confronti delle persone che sono morte, di quelle che si sono ammalate e dei medici che hanno sacrificato la loro vita per il bene di altre persone». Il governo che ha finora rifiutato di diffondere i dati è lo stesso che ha classificato come vittime del Covid moltissimi decessi di pazienti già affetti da patologie gravissime, dopo aver scoraggiato le autopsie sulle vittime. L’apparato dell’emergenza aveva persino sconsigliato l’uso del cortisone, farmaco in realtà efficacissimo, come segnalato inutilmente – due mesi fa, da 30 specialisti italiani – al ministro della sanità, Speranza, e ora convalidato ufficialmente dall’Oms.
«Tra Bergamo, Brescia e Milano è successo qualcosa che non è successo nel resto d’Italia», ribadisce la dottoressa Antonietta Gatti, tra i massimi esperti mondiali in bioingegneria. «Quindi – osserva – non si possono imporre vaccini se prima non si conoscono i meccanismi dell’azione di questo virus fino in fondo. C’è stata sovra-vaccinazione, in quelle zone? Bisogna dimostrarlo, e si può». Terreno scivoloso, quello dell’obbligo vaccinale: «Il No-Vax non esiste, è solo un genitore che ha letto con attenzione il foglietto illustrativo del farmaco che si vorrebbe somministrare a suo figlio, scoprendo tante cose», sostiene Marco Teodori, del Movimento 3V. Da non sottovalutare, nel caso-Lombardia, neppure l’elettrosmog: «Negli ultimi decenni la nostra esposizione alle radiofrequenze è aumentata di un miliardo di miliardi di volte, rispetto ai valori di fondo del pianeta Terra», ricorda Paolo Orio, dell’Associazione Elettrosensibili: «Le radiofrequenze causano stress ossidativo, che è il Paolo Oriomeccanismo alla base di numerose patologie oncologiche e cronico-degenerative». Uno studio dell’Istituto Ramazzini di Bologna è stato finalmente trasmesso dalla Rai, sia pure alle due di notte: sulle cavie di laboratorio, il 5G induce disfunzioni devastanti e persino l’insorgenza di tumori cardiaci, che normalmente sono rarissimi.
Tra le voci in piazza a Firenze anche quella del battagliero Maurizio Martucci, portavoce dell’Alleanza Italia Stop 5G. «La società del 5G corrisponde al modello Cina, con l’introduzione di un’applicazione che gestisce in modo capillare la vita dei cittadini e delle aziende», spiega Martucci, illustrando l’allucinante “credito sociale” introdotto dal regime cinese: «L’app utilizza riconoscimento facciale, gestione degli algoritmi e Intelligenza Artificiale, scalando un “punteggio” fino ad arrivare a quota zero. Se passi col rosso, getti a terra la carta, ritardi il pagamento di bollette o esprimi dissenso verso il governo, perdi punti. Quando arrivi a zero sei totalmente spogliato di qualsiasi diritto: non hai più conto corrente bancario, passaporto, non puoi più prendere un autobus o un treno. Questo è il vero modello 5G». Per Martucci «siamo oltre Orwell: attraverso le smart city, sono andati a prefigurare una società dove la forza lavoro è stata sostituita da robot: una mutazione antropologica della specie umana». Secondo Martucci «il 5G nasconde ben altro, rispetto a un semplice “upgrade”: non è un aggiornamento di innovazione tecnologica, ma una vera e propria aggressione all’umanità».
Su temi scomodi come il recente obbligo vaccinale e il wireless 5G, è impossibile ottenere dati certi: il mainstream si rifugia nel silenzio, limitandosi ad accusare di complottismo gli attivisti che agitano sospetti, esibendo studi scientifici, in un clima da caccia alle streghe. Un reporter come Massimo Mazzucco, che si astiene sempre dal sostenere affermazioni che non siano documentate, sintetizza: prima ancora della psico-tragedia Covid, non c’era alcuna ragione medica per imporre in Italia altri 7 vaccini obbligatori, sapendo oltretutto che le aziende farmaceutiche sono depenalizzate in partenza (e gli Usa hanno già speso qualcosa come 4 miliardi di dollari per risarcire cittadini che hanno dimostrato di aver subito danni fisici dalle vaccinazioni somministrate). Quanto al misterioso 5G, sappiamo solo che non causa danni di origine termica, mentre sull’effetto delle “microonde” esistono studi che dimostrano l’impatto pericoloso sulle cellule del corpo umano. E’ presto per trarre conclusioni, Mazzuccoribadisce Mazzucco, ma il “principio di precauzione” spesso invocato giustamente dalla medicina dovrebbe suggerire – come richiesto da centinaia di scienziati – di attendere l’esito di almeno tre anni di test, prima di adottare una tecnologia che nessuno, oggi, può ancora garantire come sicura, per la salute umana.
Mazzucco – in qualità di giornalista – è stato il primo, in Italia, a dimostrare la correlazione tra la rete 5G e l’improvviso, indiscriminato taglio dei viali alberati italiani, attuato nel 2019 dopo la firma, da parte di Di Maio, del protocollo che trasforma il nostro paese in un’area sperimentale per l’introduzione del wireless di quinta generazione. «Due distinti documenti ufficiali del governo britannico – ricorda Mazzucco – spiegano che le fronde dei grandi alberi ostacolano la trasmissione del segnale, assorbita dall’acqua presente nel fogliame». Inutile aggiungere che lo stesso corpo umano è composto in gran parte di acqua. Il problema? «Perché nascondere il fatto che gli alberi di tante città sono stati abbattuti per rendere efficace il 5G?». Sono oltre 500, i sindaci italiani decisi a opporsi all’installazione delle antenne: e l’ultimissima proposta governativa di Vittorio Colao, grande sponsor del 5G, mira proprio a privare i sindaci del loro potere di interdizione. Il trend è pietosamente evidente: nell’immenso caos che stiamo vivendo, l’unica certezza riguarda l’ostinazione con cui le autorità negano l’evidenza, su tutta la linea. Fa eccezione l’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui la letalità del Covid-19 è modestissima: attorno allo 0,3%. Eppure, i medici italiani che hanno trovato risposte efficaci sono stati isolati e silenziati, ignorati, emarginati o addirittura criminalizzati.
A Napoli, l’oncologo Paolo Ascierto ha sperimentato con successo un farmaco contro l’artrite reumatoide dal nome impronunciabile, il Tocilizumab. A Novara, il professor Pietro Garavelli ha curato i malati Covid con l’idrossiclorochina, rispedendoli a casa guariti. Da Mantova ha fatto il giro del mondo il successo della sieroterapia collaudata da Giuseppe De Donno, che ha guarito i malati Covid con normalissime trasfusioni, aiutandoli col sangue dei pazienti guariti, ricchi di anticorpi. La televisione ha invece riproposto alla nausea i virologi nostrani come Roberto Burioni, che ha chiesto alla magistratura di “spegnere” una voce libera come “ByoBlu”, bullizzando un immunologo come Giulio Tarro – allievo di Albert Sabin – colpevole di aver denunciato il lockdown all’italiana come un’inutile sacrificio, devastante per l’economia e per l’equilibrio psico-fisico delle persone. Nei paesi europei che hanno minimizzato il coprifuoco (o l’hanno addirittura evitato, come la Svezia), il bilancio dell’epidemia non è superiore a quello italiano, con la differenza che l’economia non è stata Denis Mukwegedisastrata. Svizzera e Slovenia bloccano la rete 5G in attesa di conferme sul suo impatto sulla salute. In Italia invece di 5G non si parla (se non alle due di notte), anche grazie al Ministero della Verità istituito da Andrea Martella e Giuseppe Conte: silenzio sul mainstream, e decine di video rimossi da YouTube.
E così resta un mistero anche quello della Lombardia: nessuna risposta, ai medici di Bergamo e Brescia che invocano dati per capire come mai il virus ha fatto una carneficina solo in quei territori. Comodo, dare del complottista a chi rileva queste clamorose incongruenze: perché parlare in modo maniacale solo di vaccino anti-Covid (lo stesso Conte ha garantito milioni di euro al progetto vaccinale di Bill Gates), quando ormai quel virus non fa più paura, ai medici che ormai hanno imparato come affrontarlo e sconfiggerlo? I dodicimila italiani scesi in piazza a Firenze con Sara Cunial e Mauro Scardovelli fanno parte di una minoranza agguerrita, che negli ultimi anni ha fondato le sue convinzioni sullo studio di relazioni scientifiche accurate ma tuttora non accolte in modo unanime dalla cosiddetta comunità scientifica. Per capire l’aria che tira, in quell’ambiente, parla da sola la protesta del dottor Denis Mukwege, ginecologo, Premio Nobel per la Pace 2018: ha lasciato la guida della commissione sanitaria per la risposta alla pandemia di coronavirus nella provincia del Sud-Kivu, in Congo. «Non posso sporcare ulteriormente la mia coscienza per denaro: si riprendano pure il Nobel», scrive, su Twitter. «Ci hanno ordinato di dire che ogni morto è deceduto per Covid, e io non partecipo più a questo sporco gioco».
Inquinamento, antenne 5G e sovra-vaccinazioni (influenza e meningite). Tutto ciò ha a che fare con la strage Covid che ha devastato la Lombardia? «Soprattutto a causa degli inceneritori, quella tra Bergamo e Brescia è la zona più inquinata d’Europa: e tra fine 2019 e inizio 2020, in quell’area, ci sono stati 180.000 inoculi vaccinali, somministrati agli anziani», dice Marcello Pamio, nutrizionista, presente – fra gli altri – alla grande manifestazione (12.000 persone) organizzata a Firenze il 21 giugno dal Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità), con oratori come Mauro Scardovelli e la coraggiosa parlamentare ex grillina Sara Cunial, promotrice del progetto di mobilitazione popolare R2020. Il tema: l’emergenza coronavirus nasconde un disegno totalitario. E nessuno, intanto, ci ha ancora spiegato perché la Lombardia è finita nell’occhio del ciclone: 238.000 contagi e oltre 16.500 morti, a fronte dei 4.000 di Piemonte e Veneto. Colpite in misura minore altre Regioni non lontane (1500 vittime in Liguria e 1000 nelle Marche), mentre nel resto d’Italia i numeri oscillano: da qualche centinaio a poche decine di decessi, ben al di sotto del bilancio di una normale influenza stagionale. Cosa c’è, dunque, dietro all’esplosione lombarda del fenomeno Covid? «Non lo sappiamo ancora, perché non ci vengono forniti i dati essenziali», dice un medico rianimatore, Stefano Manera.
Ai microfoni di “ByoBlu”, il dottor Manera – presente alla manifestazione fiorentina – racconta la sua esperienza: «Sono un anestestista che ha aderito all’appello della Regione Lombardia che chiedeva medici per gli ospedali. Sono stato mandato a Bergamo e ci sono rimasto per due mesi. Ho iniziato il 18 marzo, proprio mentre la Tv trasmetteva le immagini dei cortei di camion militari carichi di bare». I morti erano quelli delle valli bresciane e bergamasche: «Si deve assolutamente cominciare a fare delle ipotesi, ma il problema è che i dati non vengono forniti. Servono i dati epidemiologici: le casistiche dei pazienti, le condizioni di inquinamento, i farmaci somministrati prima dell’emergenza. Senza dati non possiamo fare correlazioni», sottolinea Manera. «Sono davvero fondamentali, gli studi epidemiologi: fornirli è un dovere morale, soprattutto nei confronti delle persone che sono morte, di quelle che si sono ammalate e dei medici che hanno sacrificato la loro vita per il bene di altre persone». Il governo che ha finora rifiutato di diffondere i dati è lo stesso che ha classificato come vittime del Covid moltissimi decessi di pazienti già affetti da patologie gravissime, dopo aver scoraggiato le autopsie sulle vittime. L’apparato dell’emergenza aveva persino sconsigliato l’uso del cortisone, farmaco in realtà efficacissimo, come segnalato inutilmente – due mesi fa, da 30 specialisti italiani – al ministro della sanità, Speranza, e ora convalidato ufficialmente dall’Oms.
«Tra Bergamo, Brescia e Milano è successo qualcosa che non è successo nel resto d’Italia», ribadisce la dottoressa Antonietta Gatti, tra i massimi esperrti mondiali in bioingegneria. «Quindi – osserva – non si possono imporre vaccini se prima non si conoscono i meccanismi dell’azione di questo virus fino in fondo. C’è stata sovra-vaccinazione, in quelle zone? Bisogna dimostrarlo, e si può». Terreno scivoloso, quello dell’obbligo vaccinale: «Il No-Vax non esiste, è solo un genitore che ha letto con attenzione il foglietto illustrativo del farmaco che si vorrebbe somministrare a suo figlio, scoprendo tante cose», sostiene Marco Teodori, del Movimento 3V. Da non sottovalutare, nel caso-Lombardia, neppure l’elettrosmog: «Negli ultimi decenni la nostra esposizione alle radiofrequenze è aumentata di un miliardo di miliardi di volte, rispetto ai valori di fondo del pianeta Terra», ricorda Paolo Orio, dell’Associazione Elettrosensibili: «Le radiofrequenze causano stress ossidativo, che è il meccanismo alla base di numerose patologie oncologiche e cronico-degenerative». Uno studio dell’Istituto Ramazzini di Bologna è stato finalmente trasmesso dalla Rai, sia pure alle due di notte: sulle cavie di laboratorio, il 5G induce disfunzioni devastanti e persino l’insorgenza di tumori cardiaci, che normalmente sono rarissimi.
Tra le voci in piazza a Firenze anche quella del battagliero Maurizio Martucci, portavoce dell’Alleanza Italia Stop 5G. «La società del 5G corrisponde al modello Cina, con l’introduzione di un’applicazione che gestisce in modo capillare la vita dei cittadini e delle aziende», spiega Martucci, illustrando l’allucinante “credito sociale” introdotto dal regime cinese: «L’app utilizza riconoscimento facciale, gestione degli algoritmi e Intelligenza Artificiale, scalando un “punteggio” fino ad arrivare a quota zero. Se passi col rosso, getti a terra la carta, ritardi il pagamento di bollette o esprimi dissenso verso il governo, perdi punti. Quando arrivi a zero sei totalmente spogliato di qualsiasi diritto: non hai più conto corrente bancario, passaporto, non puoi più prendere un autobus o un treno. Questo è il vero modello 5G». Per Martucci «siamo oltre Orwell: attraverso le smart city, sono andati a prefigurare una società dove la forza lavoro è stata sostituita da robot: una mutazione antropologica della specie umana». Secondo Martucci «il 5G nasconde ben altro, rispetto a un semplice “upgrade”: non è un aggiornamento di innovazione tecnologica, ma una vera e propria aggressione all’umanità».
Su temi scomodi come il recente obbligo vaccinale e il wireless 5G, è impossibile ottenere dati certi: il mainstream si rifugia nel silenzio, limitandosi ad accusare di complottismo gli attivisti che agitano sospetti, esibendo studi scientifici, in un clima da caccia alle streghe. Un reporter come Massimo Mazzucco, che si astiene sempre dal sostenere affermazioni che non siano documentate, sintetizza: prima ancora della psico-tragedia Covid, non c’era alcuna ragione medica per imporre in Italia altri 7 vaccini obbligatori, sapendo oltretutto che le aziende farmaceutiche sono depenalizzate in partenza (e gli Usa hanno già speso qualcosa come 4 miliardi di dollari per risarcire cittadini che hanno dimostrato di aver subito danni fisici dalle vaccinazioni somministrate). Quanto al misterioso 5G, sappiamo solo che non causa danni di origine termica, mentre sull’effetto delle “microonde” esistono studi che dimostrano l’impatto pericoloso sulle cellule del corpo umano. E’ presto per trarre conclusioni, ribadisce Mazzucco, ma il “principio di precauzione” spesso invocato giustamente dalla medicina dovrebbe suggerire – come richiesto da centinaia di scienziati – di attendere l’esito di almeno tre anni di test, prima di adottare una tecnologia che nessuno, oggi, può ancora garantire come sicura, per la salute umana.
Mazzucco – in qualità di giornalista – è stato il primo, in Italia, a dimostrare la correlazione tra la rete 5G e l’improvviso, indiscriminato taglio dei viali alberati italiani, attuato nel 2019 dopo la firma, da parte di Di Maio, del protocollo che trasforma il nostro paese in un’area sperimentale per l’introduzione del wireless di quinta generazione. «Due distinti documenti ufficiali del governo britannico – ricorda Mazzucco – spiegano che le fronde dei grandi alberi ostacolano la trasmissione del segnale, assorbita dall’acqua presente nel fogliame». Inutile aggiungere che lo stesso corpo umano è composto in gran parte di acqua. Il problema? «Perché nascondere il fatto che gli alberi di tante città sono stati abbattuti per rendere efficace il 5G?». Sono oltre 500, i sindaci italiani decisi a opporsi all’installazione delle antenne: e l’ultimissima proposta governativa di Vittorio Colao, grande sponsor del 5G, mira proprio a privare i sindaci del loro potere di interdizione. Il trend è pietosamente evidente: nell’immenso caos che stiamo vivendo, l’unica certezza riguarda l’ostinazione con cui le autorità negano l’evidenza, su tutta la linea. Fa eccezione l’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui la letalità del Covid-19 è modestissima: attorno allo 0,3%. Eppure, i medici italiani che hanno trovato risposte efficaci sono stati isolati e silenziati, ignorati, emarginati o addirittura criminalizzati.
A Napoli, l’oncologo Paolo Ascierto ha sperimentato con successo un farmaco contro l’artrite reumatoide dal nome impronunciabile, il Tocilizumab. A Novara, il professor Pietro Garavelli ha curato i malati Covid con l’idrossiclorochina, rispedendoli a casa guariti. Da Mantova ha fatto il giro del mondo il successo della sieroterapia collaudata da Giuseppe De Donno, che ha guarito i malati Covid con normalissime trasfusioni, aiutandoli col sangue dei pazienti guariti, ricchi di anticorpi. La televisione ha invece riproposto alla nausea i virologi nostrani come Roberto Burioni, che ha chiesto alla magistratura di “spegnere” una voce libera come “ByoBlu”, bullizzando un immunologo come Giulio Tarro – allievo di Albert Sabin – colpevole di aver denunciato il lockdown all’italiana come un’inutile sacrificio, devastante per l’economia e per l’equilibrio psico-fisico delle persone. Nei paesi europei che hanno minimizzato il coprifuoco (o l’hanno addirittura evitato, come la Svezia), il bilancio dell’epidemia non è superiore a quello italiano, con la differenza che l’economia non è stata disastrata. Svizzera e Slovenia bloccano la rete 5G in attesa di conferme sul suo impatto sulla salute. In Italia invece di 5G non si parla (se non alle due di notte), anche grazie al Ministero della Verità istituito da Andrea Martella e Giuseppe Conte: silenzio sul mainstream, e decine di video rimossi da YouTube.
E così resta un mistero anche quello della Lombardia: nessuna risposta, ai medici di Bergamo e Brescia che invocato dati per capire come mai il virus ha fatto una carneficina solo in quei territori. Comodo, dare del complottista a chi rileva queste clamorose incongurenze: perché parlare in modo maniacale solo di vaccino anti-Covid (lo stesso Conte ha garantito milioni di euro al progetto vaccinale di Bill Gates), quando ormai quel virus non fa più paura, ai medici che ormai hanno imparato come affrontarlo e sconfiggerlo? I dodicimila italiani scesi in piazza a Firenze con Sara Cunial e Mauro Scardovelli fanno parte di una minoranza agguerrita, che negli ultimi anni ha fondato le sue convinzioni sullo studio di relazioni scientifiche accurate ma tuttora non accolte in modo unanime dalla cosiddetta comunità scientifica. Per capire l’aria che tira, in quell’ambiente, parla da sola la protesta del dottor Denis Mukwege, ginecologo, Premio Nobel per la Pace 2018: ha lasciato la guida della commissione sanitaria per la risposta alla pandemia di coronavirus nella provincia del Sud-Kivu, in Congo. «Non posso sporcare ulteriormente la mia coscienza per denaro: si riprendano pure il Nobel», scrive, su Twitter. «Ci hanno ordinato di dire che ogni morto è deceduto per Covid, e io non partecipo più a questo sporco gioco».

01 luglio 2020

Giallo Idrossiclorochina / L’Associazione Criminale Tra L’Oms E La Fondazione Gates


La connection criminale tra l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, la Bill and Melinda Foundation, il Wellcome Trust e alcune sigle di para-ricerca scientifica pilotate dall’OMS per delegittimare l’utilizzo della idrossiclorochina nel trattamento anti Covid-19. Attraverso test taroccati e complessi artifizi di sovradosaggio, in molti casi letali per i pazienti che vi si sono sottoposti.
Ai confini della realtà.
E’ un quadro allucinante, uno spaccato agghiacciate, con tanto di nomi, cognomi & sigle, quello che emerge dal report di un sito americano dedicato alla salvaguardia e alla salute dei bambini, “Age of Autism”, proprio sugli studi farlocchi messi in campo dall’OMS per impedire l’utilizzo di una sostanza economica ed efficace – l’idrossiclorochina – e per questo poco gradita alle star di Big Pharma, impegnate nella maxi lotteria dei miracolosi (sic) vaccini.
Ma da qui a falsificare gli studi, somministrando ai pazienti dosi ben maggiori rispetto a quelle previste dai normali protocolli, dosi quindi letali, ce ne corre.

19 giugno 2020

“DOSSIER 5G”: le verità non autorizzate


Prima di parlare dei rischi per la salute del 5G e dei motivi per cui più di 200 autorevoli scienziati di tutto il mondo hanno firmato una moratoria per chiederne la sospensione dell’installazione (fino a quando non saranno stati effettuati studi sulla sicurezza), è indispensabile fare una premessa: le cellule di ogni organismo vivente costituiscono l’equivalente biologico di un microchip al silicio. Per quanto poco noto infatti, i robot e gli esseri viventi hanno molto più in comune di quanto crediamo. Ogni singola funzione cellulare viene svolta mediante un complesso scambio di segnali informatici di natura chimica ed elettromagnetica e per questo motivo anche le frequenze non ionizzanti (che non dispongono di abbastanza energia per rompere i legami chimici del Dna) utilizzate dalla telefonia mobile, possono creare pericolose interferenze per la nostra salute, da un semplice mal di testa fino al cancro. Persino i famigerati radicali liberi (molecole in grado di danneggiare le cellule) devono la loro carica tossica ad un semplice squilibrio elettrico.
Fino ad oggi però tutta la normativa sull’elettrosmog a tutela della salute pubblica, ha preso in considerazione solo gli effetti termici (il riscaldamento del corpo) prodotti dalle onde elettromagnetiche, escludendo a priori, quelli biologici. Nel gennaio del 2020 però, la corte d’appello di Torino, ha pronunciato una sentenza storica con cui ha condannato l’Inail al pagamento di una indennità a un dipendente della Telecom che per motivi di lavoro era stato 4-5 ore al giorno al telefono cellulare a aveva sviluppato un tumore del nervo acustico. La corte d’appello, non solo ha riconosciuto il nesso causale tra l’esposizione alle radiofrequenze emesse dal cellulare e lo sviluppo della neoplasia ma ha anche stabilito che gli studi negazionisti erano viziati da gravi conflitti d’interessi con l’industria.1
Con il 5G, i timori per l’elettrosmog sono aumentati ulteriormente poiché le nuove radiofrequenze non andranno a sostituire le precedenti (o almeno non in tempi brevi) come affermano i produttori ma si andranno a sommare ad esse. Non a caso, le compagnie telefoniche hanno già chiesto l’innalzamento del limite dei 6V metro fino ai 61V metro.
Le preoccupazioni degli scienziati però non riguardano solo la quantità dell’elettrosmog ma anche e soprattutto, la qualità. Le bande ad alta frequenza del 5G infatti, pur non penetrando oltre i 10 mm del corpo umano per via del cosiddetto effetto pelle, hanno dimostrato di avere una maggiore risonanza a livello biologico, producendo effetti anche a potenze elettriche molto basse. L’equipe di ricerca guidato dal prof. Carlo Ventura ad esempio, è riuscita a riprogrammare le cellule staminali utilizzando esclusivamente delle onde ad alta frequenza e a bassa potenza.2
La dottoressa Margherita Maioli, ha impiegato le radiofrequenze a 2.4 Ghz del Wi-Fi a 2 milliwatt per produrre effetti sulle cellule staminali embrionali di topo che una volta esposte, hanno promosso la trascrizione dei geni coinvolti nel differenziamento cardiaco, muscolare e neuronale, favorendone la differenziazione. Tale reazione cellulare ha evidenziato una chiara risposta delle cellule staminali embrionali alle onde ad alta frequenza ma molto presto saremo tutti immersi nelle onde del 5G (con frequenze che partendo dai 3,6 Ghz potranno arrivare fino ai 300 Ghz) senza averne ancora studiato tutti gli effetti sull’uomo, sulla flora e sulla fauna.3
Peraltro, molti diversi studi sulle onde millimetriche ad alta frequenza che verranno utilizzate dal 5G già esistono e non sono affatto rassicuranti. L’ingegnere aerospaziale Ronald Neil Kostoff, autore di oltre 200 studi scientifici peer reviewed, ha persino pubblicato una relazione scientifica di più di 1000 pagine sul 5G dall’eloquente titolo: “Il più grande esperimento medico non etico della storia”. Tuttavia, visti gli enormi interessi in gioco sia commerciali, che geopolitici e militari (tutte le smart weapons e le flotte di droni verranno controllate mediante il 5G), è già praticamente certo che gli scienziati in allarme non potranno mai ottenere nessun confronto alla pari sui grandi media. Gli scienziati critici verranno semplicemente censurati, screditati e bollati come antiscientifici esattamente come venne fatto a suo tempo per il tabacco, il piombo, il DDT e in molti altri casi analoghi, perché le lobby e i poteri che hanno investito sul 5G, non hanno alcuna intenzione di fare marcia indietro per arrivare a compromessi per la salute.
  1. https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/01/14/cellulare-e-tumori-corte-di-appello-di-torino-conferma-nesso-tra-uso-e-cancro-allorecchio-spesso-studiosi-sono-in-conflitto-dinteresse/5670261/
  2. Staminali riprogrammate: ricercatori sassaresi nel team, La Nuova Sardegna, 14 novembre 2012 – https://www.lanuovasardegna.it/regione/2012/11/13/news/staminali-riprogrammate-ricercatori-sassaresi-nel-team-1.6023905
  3. https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/questa-e-musica-per-le-staminali/
Per ulteriori approfondimenti – Marco Pizzuti, Dossier 5G, Mondadori Editore, 2020

15 giugno 2020

Morire di fame: la tirannia del nuovo coronavirus


Entro la fine del 2020 ci saranno più persone che moriranno di fame, disperazione e suicidio che per il nuovo coronavirus COVID-19. Noi, il mondo, ci troviamo di fronte a una pandemia della fame di grandi proporzioni, che supererà di gran lunga la "pandemia COVID-19". La pandemia della fame mi ricorda il film "The Hunger Games", dove alcune persone decidono cosa mangiare, chi può mangiare e chi morirà secondo le proprie capacità...

I media riferiranno poco, se non nulla, di questa pandemia. Questa pandemia della fame ha già cominciato a diffondersi.
In Occidente, l'attenzione si concentra sul caos creato dalla privatizzazione e dalla gestione a scopo di lucro dei sistemi sanitari. Gradualmente, viene alla luce l'enorme manipolazione del numero di persone infette e il tasso di mortalità del COVID-19 negli Stati Uniti. Per ogni paziente con COVID-19, l'ospedale riceve un "sussidio" di 13.000 dollari (sotto Medicare), e se al paziente viene messo un respiratore (tasso di mortalità medio tra il 40 e il 60%), il "bonus" ammonta a 39.000 dollari.
Così il Dr. Scott Jensen, senatore del Minnesota, ha detto in un'intervista a Laura Ingraham trasmessa da Fox News.
"In questo momento, Medicare sta determinando che se si va in ospedale per COVID-19, si ottengono 13.000 dollari. Se il paziente con COVID-19 usa un ventilatore, riceverà 39.000 dollari, tre volte di più. Nessuno può dirmi, dopo 35 anni nel mondo della medicina, che a volte questo tipo di cose hanno un impatto su ciò che facciamo".
Nella vita reale, la gente povera non può vivere in isolamento, sotto chiave. Non solo molti o la maggior parte di loro hanno già perso la casa perché non possono pagare l'affitto, ma hanno bisogno di guadagnare quanto più possibile all'esterno per sfamare le loro famiglie e se stessi. Devono uscire a lavorare per guadagnarsi il pane, e se non c'è lavoro, se non c'è reddito, allora saccheggiano i supermercati in città o le fattorie in campagna. Il cibo è fondamentale per la loro vita. Togliere alla gente la possibilità di comprare il cibo è un omicidio.

"Ogni bambino che muore di fame nel mondo è un omicidio" - Jean Ziegler, ex relatore ONU per il cibo in Africa.
I responsabili di questa pandemia di COVID-19 - che hanno il mandato universale di incaricare i governi nazionali di seguire alla lettera il confinamento - sono responsabili di "crimini contro l'umanità".
Questo è un accordo a livello mondiale. Non ha precedenti nella storia dell'umanità. Solo pochi paesi si sono rifiutati di seguire, o hanno seguito solo in parte, la tirannia del confinamento totale e hanno quindi protetto una parte importante del loro benessere sociale ed economico. L'obiettivo di dominare il pianeta sotto un Nuovo Ordine Mondiale, controllando e riducendo la popolazione mondiale su larga scala?

Chi vivrà e chi morirà? L'obiettivo del programma di sterminio è quello di ridurre la povertà nel mondo: come? Attraverso vaccini tossici e contaminati, che fanno perdere la fertilità alle donne africane (la Gates Foundation con il sostegno dell'OMS e dell'UNICEF lo ha fatto in Kenya e altrove, vedi qui come un massiccio programma di vaccinazione contro il tetano sponsorizzato dall'OMS e dall'UNICEF è stato realizzato in Kenya); oppure lasciando che i "sottosviluppati", i senzatetto, muoiano di fame, negando loro l'accesso a cibo sufficiente e acqua pulita. Privatizzare l'acqua, privatizzare l'approvvigionamento alimentare d'emergenza, un crimine che porta proprio a questo: la mancanza di approvvigionamento a causa dei prezzi inaccessibili.

Se questo non bastasse, la "fase di confinamento" ha altre soluzioni per provocare la carenza di cibo. HAARP può aiutare. HAARP (HAARP = High Frequency Active Aurora Research Program) è stato perfezionato e armato. Secondo il rapporto finale dell'US Air Force AF 2025, i cambiamenti climatici possono essere usati sia in modo difensivo che offensivo, cioè per produrre siccità o inondazioni, che hanno il potenziale di distruggere i raccolti - distruggendo i mezzi di sussistenza dei poveri.

E se questo non bastasse, il Rapporto Rockefeller 2010 prevede anche il razionamento del cibo, su base selettiva, ovviamente, visto che si tratta di eugenetica. Non dimentichiamo le famigerate parole di Henry Kissinger nel 1970: "Chi controlla l'approvvigionamento alimentare controlla la gente: la citazione continua:
"Chi controlla l'energia può controllare interi continenti;
chi controlla il denaro può controllare il mondo".

Un recente post su Facebook (nome e località non rivelati per protezione personale) nota quanto segue:
"...Nel paese più povero, dove vivo, tutta la gente è confinata dal 16 marzo. La gente non ha niente da mangiare... La moglie del mio principale lavoratore è stata violentata e picchiata a morte. Era di origine cinese. Anche se non avevano il permesso di andarsene, la gente moriva di fame e camminava di fattoria in fattoria distruggendo tutto. Ho perso tutto il mio bestiame, frutta e verdura. Hanno bruciato le case e rubato le auto, gli attrezzi, ecc. Sono in bancarotta, con nessuno intorno a me che possa darmi soldi per ricostruire. Non posso pagare i miei lavoratori. Le loro famiglie stanno morendo di fame. Ci sarà malnutrizione, che porterà ad una maggiore fame o morte per altre malattie. Quanti si suicideranno quando si troveranno per strada completamente impoveriti? -come molti sono morti in India cercando di camminare letteralmente per migliaia di chilometri per tornare a casa nella speranza di trovare un riparo, dopo che tutti i mezzi pubblici erano chiusi e tutti dovevano essere confinati. Sono sicuro che questi numeri saranno molto più alti dei decessi per il virus, ma ci sarà anche un aumento delle persone che moriranno per l'influenza il prossimo anno a causa di un sistema immunitario indebolito.
A titolo di riflessione tardiva... "Forse le élite stanno progettando di sterminare la popolazione. Sembra che sia così".

Questo è successo da qualche parte nel Sud del mondo. Ma l'esempio rappresenta gran parte del sud globale e dei "paesi in via di sviluppo" in generale. E la situazione è probabilmente molto peggiore, dato che finora è solo la punta dell'iceberg.

L'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) riferisce che la disoccupazione globale sta raggiungendo proporzioni senza precedenti, che quasi la metà della forza lavoro mondiale, 1,6 miliardi di persone, potrebbe perdere il lavoro. Questo significa niente reddito per pagare l'affitto, il cibo e le medicine, significa fame e morte. Per milioni di persone. Soprattutto nel Sud del mondo, che non dispone di reti di sicurezza sociale. Le persone sono lasciate sole.
Il New York Times riporta (1 maggio 2020) che milioni di disoccupati negli Stati Uniti non vengono conteggiati, in quanto il sistema di registrazione non ha la capacità di gestire tutte le domande. Aggiungendo questi milioni agli oltre 27 milioni di disoccupati già contati, la nuova cifra sarebbe astronomica. Lo stesso New York Times conclude che i milioni di persone che sono uscite dalla povertà dall'inizio del secolo rischiano di ricadere nella povertà insieme ad altri milioni. Le ultime previsioni del Federal Reserve System prevedono che la disoccupazione potrebbe raggiungere il 50% entro la fine del 2020.

La fame, soprattutto nel Sud del mondo, ma non solo, è una morte spaventosa per milioni, forse centinaia di milioni. Morire nelle fogne delle megalopoli, dimenticati dalla società, dalle autorità, troppo fragili per almeno mendicare, infestati da parassiti per mancanza di igiene, marcire nella vita. Questo sta accadendo in molte aree metropolitane, anche senza il disastro causato dal nuovo coronavirus. Queste persone non sono contabilizzate dalle statistiche. Non sono considerate persone. Punto.
Immaginate queste situazioni nelle grandi città, così come nelle zone rurali, sotto la "fase di blocco" dei Rockefeller, il numero di morti potrebbe essere ancora più alto.
L'attuale reclusione sta frenando tutto. Praticamente ovunque nel mondo. Più a lungo dura, più devastante è l'impatto sociale ed economico. E sarà irreparabile.
Non solo viene interrotta la produzione di beni, servizi e alimenti, ma le catene di fornitura vengono interrotte per portare prodotti vitali da A a B. I lavoratori non possono lavorare. Sicurezza. Per la vostra sicurezza. Il virus, il nemico invisibile potrebbe attaccarti. Potrebbe uccidere te e anche i tuoi cari. Paura, paura, paura - questo è lo slogan che funziona meglio - funziona così bene che la gente comincia a gridare: Datemi, datemi, datemi, datemi, datemi, datemi, datemi, un vaccino! - che produce un sorriso da orecchio a orecchio sul volto di Bill Gates. Mentre guarda miliardi (di dollari) scorrere e il suo potere aumentare.
Bill Gates e l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che ha "comprato" diventeranno famosi. Salveranno il mondo da nuove pandemie - indipendentemente dagli effetti collaterali - 7 miliardi di persone vaccinate (il sogno di Bill Gates) e nessuno ha il tempo di preoccuparsi o di segnalare gli effetti collaterali (dei vaccini), per quanto mortali possano essere. La Bill and Melinda Gates Foundation (BMGF) potrebbe essere nominata per un premio Nobel per la pace e, chissà, Bill Gates potrebbe persino diventare uno dei prossimi presidenti dell'impero morente. Non sarebbe una ricompensa adeguata per il mondo?

Nel frattempo, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) a sangue freddo mantiene la sua previsione irrealistica di una leggera "contrazione economica" dell'economia mondiale di appena il 3% nel 2020 e di una leggera crescita nella seconda metà del 2021. L'attenzione del FMI per l'economia mondiale e lo sviluppo umano - sulla crisi sociale la sua prospettiva è completamente subordinata al denaro e manca di qualsiasi compassione - e quindi diventa completamente irrilevante nell'era del coronavirus. Istituzioni come il FMI e la Banca Mondiale, semplici appendici del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, stanno affrontando un crollo economico di cui sono in gran parte responsabili.
"Giubileo del debito"
Quello che sia il FMI che la Banca Mondiale dovrebbero forse fare è chiedere un aumento fino a 4.000 miliardi di dollari di diritti speciali di prelievo (come proposto da alcuni membri del consiglio di amministrazione del FMI) e utilizzare queste risorse per un fondo speciale di riduzione del debito, un "Giubileo del debito del Fondo" per i paesi del Sud del mondo. Dare una concessione. Questo permetterebbe a questi paesi di rimettersi in piedi, di tornare a politiche monetarie ed economiche sovrane, di recuperare la loro economia interna, con una moneta nazionale, di creare una banca pubblica e una banca centrale di proprietà del governo, generando posti di lavoro e autonomia in materia di alimentazione, sanità e istruzione.
Perché questo non sta accadendo? Perché richiederebbe una modifica della sua costituzione, così come una ridistribuzione dei diritti di voto secondo la nuova correlazione delle forze dell'economia mondiale. La Cina sarebbe molto più importante, con una maggiore partecipazione al processo decisionale. Naturalmente gli Stati Uniti non vogliono che questo accada. Ma la mancanza di volontà di adattarsi alla nuova realtà ha reso queste istituzioni irrilevanti a tal punto che non solo dovrebbero, ma potrebbero correre il rischio di scomparire.
È interessante notare, tuttavia, che due delle tre proiezioni del FMI prevedono un'altra pandemia, o una nuova ondata della pandemia, entro il 2021. Cosa sa il FMI che noi non sappiamo?
In contrapposizione all'approccio insensibile delle istituzioni finanziarie internazionali e del sistema bancario privato globalizzato, il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite avverte (il 25 aprile 2020) che la pandemia COVID19 causerà "carestie di proporzioni bibliche"; e che, senza azioni e finanziamenti urgenti, centinaia di milioni di persone affronteranno la fame e milioni potrebbero morire a causa della pandemia.
Oggi, allo stato attuale, circa 9 milioni di persone nel mondo muoiono di fame ogni anno.
Il direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale David Beasley ha detto al Consiglio di sicurezza dell'ONU che, oltre alla minaccia per la salute rappresentata dal virus, il mondo dovrà affrontare "diverse carestie in pochi mesi", che potrebbero causare fino a 300.000 morti al giorno - una "pandemia della fame".
Beasley ha aggiunto che prima dello scoppio, quest'anno il mondo stava "affrontando la peggiore crisi umanitaria dalla seconda guerra mondiale" a causa di molteplici fattori. Ha citato le guerre in Siria e nello Yemen, la crisi nel Sudan meridionale e gli sciami di locuste in Africa orientale. Ha detto che, insieme allo scoppio del coronavirus, la carestia ha minacciato circa 36 paesi.
Secondo il "Global Report on Food Crises 2020" del Programma alimentare mondiale, pubblicato lunedì 20 aprile, 135 milioni di persone nel mondo sono state minacciate dalla carestia. Beasley ha detto che, man mano che il virus si diffonde, "130 milioni di persone in più potrebbero essere spinte sull'orlo della fame entro la fine del 2020". Si tratta di un totale di 265 milioni di persone.
La pandemia di carestia è aggravata dall'attuale crisi dei rifugiati, che è anche una catastrofe di miseria: fame, malattie, mancanza di riparo, mancanza totale di igiene nella maggior parte dei campi profughi.
Il professor Jean Ziegler, sociologo (Università di Ginevra e Sorbona, Parigi), vicepresidente del Comitato per i diritti umani dell'ONU, ha recentemente visitato il campo profughi di Moria sull'isola greca di Lesbo. Ha descritto una situazione in cui 24.000 profughi sono ammassati in caserme militari costruite per 2.800 soldati, che vivono in circostanze estreme: mancanza di acqua pulita, cibo insufficiente e a volte viziato, pochi bagni e puzzolenti... malattie ovunque. In questo ambiente, il  COVID19 sarebbe piuttosto secondario.
Queste persone, che fuggono dalle guerre causate dall'Europa e dall'Occidente, hanno visto i loro mezzi di sussistenza distrutti e sono state respinte dalla stessa Unione Europea, poiché la maggior parte dei paesi non vuole accoglierle e dare loro la possibilità di iniziare una nuova vita. Questo comportamento atroce e xenofobo da parte dell'Europa è contro i diritti umani a cui hanno aderito tutti i paesi dell'Unione europea ed è contrario alle regole del blocco. È un triste ricordo di ciò che l'Europa è veramente: un conglomerato di Paesi con una storia di centinaia di anni di colonizzazione, di sfruttamento spietato, di saccheggio e di violazione delle nazioni del Sud globale.
Questa caratteristica abominevolmente atroce, che continua ancora oggi in modo sfacciato, sembra essere diventata parte integrante del DNA europeo. Queste guerre e questi conflitti sono condotti volontariamente dalla NATO, dal potere e dall'avidità - per mantenere vivo e redditizio il complesso militare industriale statunitense - sono una catapulta verso la totale egemonia mondiale.
Ai rifugiati che fuggono da queste zone di conflitto, al loro destino e alla carestia si aggiungeranno quelli che muoiono di fame a causa della crisi del nuovo coronavirus, anch'esso imposto dall'uomo. Il numero di morti per fame e le relative cause potrebbe essere astronomico entro la fine del 2020, superando di gran lunga le cifre manipolate per i decessi della COVID-19.
C'è speranza? Sì, c'è speranza finché viviamo.
Il mondo deve svegliarsi.
Sette miliardi di persone in prigione! Rendiamoci conto di ciò che sta accadendo, il tutto con l'intenzione di controllare l'Umanità, digitalizzare e robotizzare le nostre vite.
Quale modo migliore di farlo se non con il pretesto di rinchiuderci "per la nostra sicurezza"? Sfidiamo queste regole, affrontiamo questi governanti invisibili che si credono onnipotenti, che hanno potere solo nella misura in cui noi, il popolo, glielo diamo o glielo portiamo via. Perché tutto quello che hanno sono soldi e media corrotti che diffondono paura e ancora paura per tenerci rinchiusi.
Le mie ultime parole sono: seguiamo il nostro cuore. Apriamo i nostri cuori all'amore e guardiamo oltre i cinque sensi che vengono manipolati dai media, entriamo in uno stato di coscienza superiore.
Abbandoniamo la paura, usciamo dalla prigionia, difendiamo i nostri diritti, la nostra libertà. Perché la libertà non può essere comprata con i soldi, né può essere calpestata dai media. Fa parte di tutti noi. Se molti di noi aprono il proprio cuore all'AMORE, a un amore onnicomprensivo, saremo in grado di sconfiggere questa élite psicopatica. 



Fonte: https://www.globalresearch.ca/corona-tyranny-death-famine/5711942
Data dell'articolo originale: 08/05/2020
URL dell'articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=29015

13 giugno 2020

PETIZIONE PER LA NAZIONALIZZAZIONE DEL DEBITO PUBBLICO – Micalizzi, Scardovelli, Galloni, Grossi #Byoblu24




Quattro tra i migliori economisti e giuristi che abbiamo, Alberto MicalizziMauro ScardovelliAntonino Galloni e Guido Grossi, insieme a Claudio Messora, editore di Byoblu, firmano una petizione che chiede al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Presidente della Corte dei Conti, in qualità di cittadini italiani, di nazionalizzare il debito pubblico tramite l’emissione di BTP Italia, ovvero di buoni del Tesoro destinati ai soli residenti italiani, con vantaggi sia per lo Stato che per i cittadini, per scongiurare di affidarsi sconsideratamente alla volontà di organismi finanziari internazionali che in cambio privatizzeranno l’Italia.
Abbiamo le risorse per rilanciare la nostra economia senza bisogno di chiedere niente a nessuno. Perché questa soluzione non è stata valutata? Chiediamo di saperlo, e con noi tutti i cittadini che firmeranno la petizione su Byoblu.

12 giugno 2020

Un team di scienziati australiani scopre che COVID-19 è stato creato in un laboratorio


Un team di scienziati australiani ha prodotto nuove prove che il COVID-19 è stato ottimizzato per la penetrazione nelle cellule umane, anziché nelle cellule animali, minando la teoria che il virus si sarebbe evoluto casualmente in un soggetto animale prima di passare agli esseri umani, e suggerendo invece che è stato manipolato in un laboratorio.
Lo studio, che non è stato ancora sottoposto a peer review, fornisce nuove prove, ma non ancora conclusive, a favore della teoria secondo cui il nuovo coronavirus non ha avuto origine in un mercato alimentare come è stato affermato, ma piuttosto in un laboratorio, presumibilmente gestito dal Wuhan Institute Virologia a Wuhan, in Cina, la città in cui si è verificato il primo focolaio di COVID-19 nel dicembre del 2019.
Il ricercatore capo del team afferma che i risultati rappresentano “una notevole coincidenza o un chiaro segno di intervento umano” nella creazione del virus.
Gli autori dello studio, guidati dal ricercatore di vaccini Nikolai Petrovsky della Flinders University in Australia, hanno usato una versione del nuovo coronavirus raccolto nei primi giorni dell’epidemia e hanno applicato modelli computerizzati per testare la sua capacità di legarsi a determinati enzimi del recettore cellulare, chiamati “ACE2″, che consente al virus di infettare cellule umane e animali a vari livelli di efficacia.
Hanno testato la propensione della proteina spike del COVID-19, utilizzata dal virus per penetrare le cellule, per legarsi al tipo umano di ACE2 e a molte diverse versioni animali di ACE2, e hanno scoperto che il nuovo coronavirus si lega più efficacemente al recettore umano ACE2, e invece con efficacia variamente inferiore con le versioni animali del recettore.
Secondo gli autori dello studio, ciò implica che il virus che causa COVID-19 non proviene da un animale, ospite intermedio, ma si è specializzato per la penetrazione delle cellule umane,  vivendo in precedenza in cellule umane, molto probabilmente in un laboratorio.
Gli autori scrivono che “questa scoperta è particolarmente sorprendente poiché, in genere, ci si aspetterebbe che un virus abbia la più alta affinità con il recettore della sua specie ospite originale, ad esempio un pipistrello, mentre abbia un’affinità di legame iniziale inferiore per il recettore di qualsiasi nuovo ospite, ad esempio gli esseri umani. Tuttavia, in questo caso, l’affinità di SARS-CoV-2 è più elevata per l’uomo che per le presunte specie ospiti originarie, pipistrelli o qualsiasi potenziale specie ospite intermedia”.
Di conseguenza, aggiungono, una “possibilità che non può ancora essere esclusa è che SARSCoV-2 sia stato creato da un evento di ricombinazione che si è verificato casualmente o consapevolmente in un laboratorio di trattamento dei coronavirus, da cui poi sarebbe stato rilasciato accidentalmente nella popolazione umana locale”.
In una dichiarazione pubblica sulla ricerca fatta dal Prof. Petrovsky il 17 aprile, il ricercatore osserva che i risultati del suo studio sono “una notevole coincidenza o un segno di intervento umano” e aggiunge che è “del tutto plausibile che il il virus sia stato creato nella struttura di biosicurezza di Wuhan, un laboratorio che all’epoca era noto per coltivare coronavirus di pipistrelli esotici, per una ricerca su cellule che contengono ACE2 umano, .
“In tal caso, il virus in coltura avrebbe potuto sfuggire alla struttura o attraverso l’infezione accidentale di un membro del personale, che ha poi visitato il mercato del pesce a diversi isolati di distanza e da lì altri infettati, o mediante lo smaltimento inappropriato dei rifiuti dalla struttura che hanno contagiato direttamente gli uomini all’esterno, o tramite un vettore sensibile come un gatto randagio che ha poi frequentato il mercato e portato alla trasmissione  agli umani “.
I ricercatori riconoscono che esistono altre possibilità, ma le considerano improbabili. Hanno scoperto che il nuovo coronavirus ha un minore effetto legante sul recettore ACE2 dei pangolini, mammiferi che sono consumati in Cina come una prelibatezza, proposti spesso come intermediari del nuovo virus, nei suoi passaggi dai pipistrelli agli umani. Tuttavia notano anche che il Pangolino non appare un candidato ragionevole come specie intermedia per la trasmissione umana, perché “data la maggiore affinità del SARS-CoV-2 per ACE2 umano rispetto all’ ACE2 pipistrello , dovrebbe circolare nei pangolini per un lungo periodo di tempo prima che si verifichi questa evoluzione e fino ad oggi non ci sono prove di un virus SARS-CoV-2 che circoli nei pangolini.”
Una forma preliminare dello studio, che attualmente è intitolata: “Confronto in silico delle affinità di legame proteina-picco ACE2 tra le specie; significato per la possibile origine del virus SARS-CoV-2 “,  è stato pubblicato su un sito di repository gestito dalla Cornell University, che avverte che gli studi pubblicati prima della revisione tra pari non dovrebbero essere considerati “informazioni consolidate”, a meno che più esperti in un dato campo vengono prima consultati.
Secondo la sua pagina web universitaria, oltre al suo lavoro come professore universitario, il professor Petrovsky è attualmente direttore di endocrinologia presso il Flinders Medical Center dell’Università di Flinders e vicepresidente e segretario generale della International Immunomics Society. È anche il fondatore di Vaxine Pty Ltd., che è finanziato dal National Institutes of Health degli Stati Uniti e attualmente sta lavorando a un vaccino COVID-19 .
Oltre al professor Petrovsky, il team di ricerca che ha prodotto lo studio comprende il prof. Sakshi Piplani, ancora dell’Università di Flinders, Puneet Kumar Singh, che lavora con Petrovsky e Piplani presso Vaxine Pty Ltd., il prof. David A. Winkler che insegna presso l’Università di Nottingham nel Regno Unito e la Monash University in Australia.

Lo studio contraddice gli scienziati che affermano che ci sarebbero “zero prove” per l’origine del virus in laboratorio.

I risultati dello studio tendono a contraddire quei virologi che hanno affermato che il Covid-19 non mostrerebbe segni di essere stato prodotto in un laboratorio, alcuni dei quali sono arrivati ​​al punto di respingere tali teorie definendole “teorie della cospirazione”. L’affermazione della “teoria della cospirazione” è stata ribadita acriticamente in molti media internazionali, anche se non in tutti. Il personale dell’Istituto di virologia di Wuhan ha ripetutamente negato che il virus provenisse dal loro laboratorio.
La loro posizione è stata avvalorata da una lettera ampiamente citata di numerosi scienziati pubblicata su Nature Medicine il 17 marzo, che contestava la probabilità che un laboratorio abbi generato il virus in una coltura di cellule umane.
L’argomentazione avanzata dai ricercatori nella lettera si basa principalmente sull’affermazione secondo cui nessun progenitore geneticamente stretto del nuovo coronavirus, possibile candidato a tale processo, non è mai stato descritto in nessuno studio scientifico. Affermano anche che il “passaggio ripetuto” dei coronavirus nelle colture cellulari non è stato menzionato nella letteratura scientifica.
Tuttavia, gli autori della lettera non affrontano la possibilità che i ricercatori del Wuhan Institute of Virology semplicemente non abbiano riportato al pubblico tutte le loro ricerche, una possibilità che sembra essere stata rafforzata negli ultimi mesi da censure e insabbiamenti sulle ricerche fatte in Cina, riguardanti COVID-19, e il ripetuto rifiuto del governo cinese di partecipare a un’indagine internazionale sulle origini del nuovo coronavirus.

A meno che non venga trovata una versione animale del virus, l’evidenza indica “l’intervento umano”. 

Il professor Petrovsky ha dichiarato a LifeSite in un’intervista via e-mail che il suo studio indica che “ci sono alcune caratteristiche molto insolite, tra cui un adattamento umano ottimale, che in assenza di identificazione di un virus quasi identico in una popolazione animale, da cui sarebbe potuto nascere COVID19, punta nella direzione dell’intervento umano ad un certo punto dell’evoluzione di COVID19 “.
Ha osservato anche che finora i ricercatori in Cina e altrove non hanno prodotto prove della presenza negli animali di un virus strettamente simile a quello di COVID-19, il che darebbe credito alla loro teoria della evoluzione naturale tramite un animale intermedio tra i pipistrelli e gli umani, che presumibilmente avrebbero originato il virus.
“Se si trovasse un vettore animale nel virus, ovviamente questo risolverebbe completamente la questione”, ha detto Petrovksy a LifeSite. “Si sarebbe pensato che i cinesi avrebbero campionato intensamente tutti gli animali possibili, alla ricerca di un tale virus per scagionare i loro laboratori. Se non sta avvenendo tale ricerca (che non vedo da nessuna parte), l’unica deduzione potrebbe essere che non stanno guardando perché sanno già cosa potrebbero trovare”.
Richard Ebright, un biologo molecolare della Rutgers University, che ha criticato quegli studi di laboratorio che potrebbero produrre nuovi agenti patogeni pericolosi per l’uomo (GOF), ha detto a LifeSite che i risultati di Petrovsky “sono plausibili”, ma ha anche aggiunto che i risultati della prima stesura dello studio “derivano dalla modellazione computazionale, non dagli esperimenti, e quindi devono essere considerati nella migliore delle ipotesi provvisori”.
Ebright ha osservato che uno studio precedente sul legame del recettore ACE2 aveva scoperto che un coronavirus di pipistrello simile al virus COVID-19 aveva un forte potere legante con l’ACE2 di toporagni e furetti di alberi, rendendoli possibili candidati intermedi. Tuttavia, lo studio non ha confrontato il potere legante dei recettori ACE2 delle “specie animali” del virus con il potere legante con gli umani, come fa lo studio di Petrovsky. Inoltre, non ha usato una sequenza genetica da una prima versione del nuovo coronavirus, come fa lo studio di Petrovsky, ma piuttosto ha usato la sequenza genetica di un coronavirus pipistrello simile riportato dall’Istituto di Virologia di Wuhan, chiamato RaTG13.
Ebright ha detto a LifeSite che crede che molteplici esperimenti fisici determineranno in definitiva se il nuovo coronavirus è stato ottimizzato per il legame con le cellule umane, ma per ora sono “probabilmente in corso più ipotesi”, sebbene non abbia citato studi specifici.
Sarebbe a questo punto necessario, secondo il Prof. Petrovsky, un’indagine internazionale approfondita sulla vera causa dell’epidemia COVID-19, cosa che il governo cinese ha ripetutamente rifiutato.
“Mentre i fatti non possono essere conosciuti in questo momento, la natura di questo evento e la sua vicinanza a una struttura di biosicurezza ad alto rischio, nell’epicentro dell’epidemia,  richiederebbero un’indagine internazionale esaustiva e indipendente, per accertare se un virus del tipo COVID- 19 era stato coltivato nella struttura e se avrebbe potuto essere stato rilasciato accidentalmente ”, ha scritto Petrovsky il 17 aprile.
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da Rosanna