29 marzo 2022

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 29 mar 2022



Focus
 
 



In breve

 
La Polonia rivendica Kaliningrad
 

 
Kiev denuncia l'apertura di una sede della Croce Rossa Internazionale
 

 
L'UE svende agli USA la privacy degli europei
 

 
Verso un referendum di adesione di Lugansk alla Federazione di Russia
 

 
Il programma di armi biologiche Stati Uniti-Ucraina
 

 
Hunter Biden e le armi biologiche ucraine
 

 
Le perdite russe in Ucraina
 

 
La Borsa di Mosca in forte rialzo
 

 
La rete di propaganda di guerra anti-Russia
 

 
Il gas russo dovrà essere pagato in rubli
 

 
La Cina si oppone all'esclusione della Russia dal G20
 

 
«L'Occidente usa l'Ucraina per mantenere il proprio dominio sul mondo»
 

 
Tutti i media ucraini controllati dal Consiglio di Sicurezza e di Difesa
 

 
La Santa Sede si corregge
 

 
Il Pentagono non crede ai missili ipersonici russi
 

 
Possibile rottura delle relazioni diplomatiche fra Washington e Mosca
 

 
Le agenzie di rating non potranno più valutare le imprese russe
 

 
La Russia si appresta a lasciare l'OMC
 

 
Scoperta una prigione segreta ucraina
 

 
Kiev vieta i partiti politici di opposizione
 

 
Israele accoglie con freddezza Zelensky
 

 
Dall'Ucraina all'Ichkeria/Cecenia… e ritorno
 

 
Bashar al-Assad negli Emirati
 
Controversie
 
 

 
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Mini: Ucraina e nazisti, Russia sotto attacco Nato dal 1997

Il falso è che la guerra sia cominciata con l’invasione russa dell’Ucraina. Questo in realtà è un atto nemmeno finale di una guerra tra Russia e Ucraina cominciata nel 2014 con l’insurrezione delle provincie del Donbass poi dichiaratesi indipendenti. Da allora le forze ucraine hanno martoriato la popolazione russofona ai limiti del massacro e nessuno ha detto niente. Per quella popolazione in rivolta contro il regime ucraino non è stata neppure usata la parola guerra di liberazione o di autodeterminazione così care a certi osservatori internazionali. E’ bastato dire che la “Russia di Putin” voleva tornare all’impero zarista per liquidare la questione. L’ipocrisia è l’atteggiamento della propaganda occidentale pro-Ucraina che, prendendo atto che esiste una guerra, finge di non sapere chi e che cosa l’ha causata e si stupisce che qualcuno spari, qualcun altro muoia e molti siano costretti a fuggire. Ipocrisia ancor più grave della propaganda è il silenzio omertoso di coloro che tacciono sul fatto che dal 2014 Stati Uniti e Nato hanno riversato miliardi in aiuti quasi interamente destinati ad armare l’Ucraina e migliaia di professionisti della guerra per addestrare e arricchire i gruppi estremisti e neonazisti.

Non credo che dall’Europa sia stata sottovalutata, la questione ucraina esplosa nel 2014: è stata volutamente indirizzata verso la trasformazione graduale del paese in un avamposto contro la Russia, a prescindere dalla sua ammissione alla Nato. Di qui la pseudo-rivoluzione arancione (2004), il sabotaggio interno ed esterno di ogni tentativo di stabilizzazione, Fabio Minil’alternanza di governi corrotti, la pseudo-rivolta di Euromaidan, il colpo di stato contro il presidente Yanukovich (2014) fino alla elezione di Zelensky. Quest’ultimo è passato da un programma elettorale contro gli oligarchi, contro la corruzione politica e la promessa di “servire il popolo” ad una politica dichiaratamente provocatoria nei confronti della Russia. E questo era esattamente ciò che volevano gli Stati Uniti, e quindi la Nato, dal 1997. L’espansione della Nato a Est, iniziata in quell’anno dopo una serie di prove di coinvolgere nella “cooperazione militare i paesi dell’Europa orientale” (programma “Partnership for peace”) è stata una provocazione continua per 24 anni. Per oltre un decennio, la Russia non ha potuto opporsi. E la Nato, sollecitata in particolare da Gran Bretagna, Polonia e repubbliche baltiche, ha pensato di poter chiudere il cerchio attorno ad essa “attivando” sia Georgia sia Ucraina.

28 marzo 2022

IL GENERALE FABIO MINI / USA & NATO, 24 ANNI D PROVOCAZIONI ANTI RUSSIA


“Oggi è necessario negoziare, finirla con il pensiero unico e la propaganda, aiutare l’Ucraina a ritrovare la ragione e la Russia ad uscire dal tunnel della sindrome da accerchiamento, non con le chiacchiere ma con atti concreti. E quando la crisi sarà superata, sperando di essere ancora vivi, Italia ed Europa dovranno impegnarsi seriamente a conquistare quella autonomia, dignità e indipendenza strategica che garantisca la sicurezza a prescindere dagli interessi altrui”.

E’ la conclusione di un articolato, lucidissimo ragionamento svolto da Fabio Mini, generale di corpo d’armata dell’Esercito italiano, già Capo di Stato Maggiore del comando NATO del Sud Europa e a capo della missione internazionale in Kosovo.

Un’analisi a 360 gradi, perfetta nella sua ricostruzione storica e nell’analisi geopolitica attuale. Lontana mille miglia dal pattume e dell’ignoranza ‘storica’ praticamente di tutta la classe politica (sic) di casa nostra.

26 marzo 2022

Generazioni Future: MARCIA PER LA PACE Domenica 26 marzo Assisi