11 ottobre 2019

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 9 ott 2019


Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
L'accord secret sur la question kurde
 

 
30 morts dans les manifestations en Iraq
 

 
Le plan Erdoğan pour le Nord de la Syrie
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Déclaration de Federica Mogherini sur la Syrie
 

 
Communiqué du Ministère russe des Affaires étrangères concernant l'interpellation d'une députée de la Douma aux États-Unis
 

 
Déclaration de la Maison-Blanche à propos des terroristes du Nord de la Syrie
 

 
Sergueï Lavrov au Club de Valdaï
 

 
Discours d'Emmanuel Macron devant l'Assemblée parlementaire du Conseil de l'Europe
 

 
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Unione nazionale in Siria e Venezuela, di Thierry Meyssan


All’inizio di settembre siamo stati i soli ad annunciare il passo decisivo contemporaneamente compiuto in Siria e Venezuela. Paesi che ora non cercano più di negoziare con i terroristi, bensì di costruire un nuovo regime in collaborazione con l’opposizione patriottica.

Siria e Venezuela si giocano contemporaneamente e parallelamente il proprio futuro. Ed è normale sia così, perché trattasi di conflitti che non hanno origine locale, ma sono frutto della strategia del Pentagono di distruzione delle strutture statali, avviata dapprima nel Medio Oriente Allargato, in seguito nel Bacino dei Caraibi (dottrina Rumsfeld/Cebrowski [1]).
La situazione e le capacità dei due Stati sono molto diverse, ma la resistenza al capitalismo globale è la medesima. Hugo Chávez (presidente dal 1999 al 2013) è stato portavoce delle popolazioni delle periferie del mondo, di fronte alle ambizioni delle società transnazionali. Deluso dalla defezione di alcune nazioni del Movimento dei Paesi Non-allineati, diventate vassalle degli Stati Uniti, Chávez e il presidente siriano Bashar al-Assad immaginarono di rifondare il Movimento su basi rinnovate e di chiamarlo Movimento dei Liberi Alleati [2]. A chi si poneva domande sui tempi di realizzazione di quest’ambizioso progetto, il presidente venezuelano rispondeva con la previsione che l’omologo siriano avrebbe occupato il suo posto sulla scena internazionale. Nel piano quinquennale 2007-2013, che redasse in prima persona, Chávez inserì anche istruzioni per le amministrazioni del Paese affinché sostenessero un alleato politico tanto lontano, la Siria [3].
Da 18 anni la guerra imperversa nel Medio Oriente Allargato e da otto in Siria. Afghanistan, Iraq e Libia sono già stati distrutti. Lo Yemen è ridotto alla fame. In Siria un governo in esilio è stato riconosciuto dagli Stati Uniti e da un pugno di loro alleati. Il patrimonio del Paese in Occidente è stato confiscato. Nella Lega Araba un governo alternativo ha rimpiazzato quello costituzionale. I vassalli regionali del Pentagono si sono messi agli ordini della NATO.
Nel Bacino dei Caraibi il preludio alla guerra è già in fase avanzata, soprattutto in Nicaragua e a Cuba. In Venezuela un autoproclamato presidente è stato riconosciuto dagli Stati Uniti e da un pugno di loro alleati. Il patrimonio del Paese in Occidente è stato confiscato. Nell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) un governo alternativo ha rimpiazzato quello costituzionale. I vassalli regionali del Pentagono stanno riattivando il Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca (TIAR).
La guerra in Siria è al termine perché la presenza militare russa rende impossibile l’invio di nuove truppe per combattere il governo [legittimo] del Paese, siano esse formate da soldati regolari statunitensi, da mercenari ufficialmente ingaggiati dal Pentagono o da mercenari ufficiosamente ingaggiati dagli alleati della NATO. Ma la vittoria contro decine di migliaia di mercenari dell’Esercito Arabo Siriano non significa pace.
In Siria e Venezuela la pace sarà possibile solo a condizione che la società fratturata – dalla guerra nel primo caso e dalla sua preparazione nel secondo – venga riparata. In Siria la riparazione potrà avvenire attraverso la redazione e l’adozione d’una nuova Costituzione, come previde quattro anni fa la risoluzione ONU 2254. Anche in Venezuela la pace dovrà passare dalla creazione di un regime di unione nazionale, ove si associno gli chavisti e l’opposizione patriottica, ancora viva nel Paese, cui sta a cuore la preservazione della nazione.
Con l’assenso del presidente Trump, nonostante l’opposizione dei generali del Pentagono e dei diplomatici del dipartimento di Stato, il 16 settembre Siria e Venezuela hanno fatto passi avanti in questa direzione. Lo stesso giorno Iran, Russia e Turchia hanno annunciato la formazione della Commissione Costituzionale Siriana [4] e il Venezuela l’apertura di un Tavolo di dialogo che riunisce rappresentanti del governo e dell’opposizione patriottica [5]. Un’iniziativa che si sostituisce ai negoziati che il governo costituzionale aveva intavolato alle Barbados – alla presenza di mediatori norvegesi – con i rappresentanti dell’autoproclamato presidente Guaidó; negoziati che quest’ultimo dichiarò esauriti e abbandonò. Analogamente, la Commissione Costituzionale Siriana mette fine ai negoziati che il governo conduceva da anni con gli jihadisti “moderati”, sotto gli auspici dell’ONU.
Dopo l’inizio della guerra in Siria il principio di Unione Nazionale si è gradualmente affermato. Il presidente Assad riuscì a organizzare nel 2014 un’elezione presidenziale conforme agli standard internazionali dei regimi democratici. In Venezuela invece questo principio rappresenta una novità, di cui ancora non tutti sono convinti. Un precedente tentativo avviato da papa Francesco è fallito. Questa volta, in poche ore, i negoziatori sono riusciti ad accordarsi su tutto quel che Guaidó asserisce di rivendicare, ma che in realtà rifiuta di formalizzare. Gli chavisti hanno smesso di disertare le sedute dell’Assemblea Nazionale; la riforma della Commissione elettorale è in gestazione; il vice-presidente dell’Assemblea Nazionale, prima agli arresti, è stato rilasciato; e via di questo passo.
La diffusione della notizia di questi considerevoli progressi ha coinciso con la vacanza del posto di Consigliere per la Sicurezza Nazionale USA. La sostituzione di John Bolton con Robert O’Brien favorisce l’avvio di un nuovo indirizzo a Washington. I due uomini hanno le medesime referenze ideologiche, l’“eccezionalismo statunitense”, ma stili opposti: il primo minaccia di guerra l’intero pianeta, il secondo è consumato negoziatore.
Giacché i partigiani del terrorismo – gli jihadisti “moderati” e i guarimberos di Juan Guaidó – ne sono esclusi, Unione Europea e Gruppo di Lima, privi del pragmatismo del presidente Trump, condannano questi progressi.

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10 ottobre 2019

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 9 ott 2019


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
L'accordo segreto sulla questione kurda
 

 
Iraq, trenta morti nelle manifestazioni
 

 
Il piano Erdoğan per il nord della Siria
 
Controversie

 
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09 ottobre 2019

10 cose da sapere prima di vedere la mostra Nikola Tesla Exhibition


La mostra Nikola Tesla Exhibition,dedicata al celebre inventore, arriverà in Italia il 5 ottobre 2019. L’evento sarà visitabile a Milano, l’unica tappa italiana del tour mondiale. Questa mostra interattiva è promossa da Venice Exhibition, in collaborazione con il “Nikola Tesla Museum” di Belgrado. Ecco cosa sapere prima di visitare la mostra Nikola Tesla Exhibition.


1. MILANO, UNICA TAPPA ITALIANA DEL TOUR MONDIALE

La prima e unica tappa italiana, del tour mondiale, arriverà nella nostra città. Un lungo e dettagliato percorso espositivo sulla figura di Nikola Tesla, un grande inventore che non ebbe in vita i riconoscimenti che gli spettavano. Quella che verrà presentata allo Spazio Ventura XV è la mostra più grande mai realizzata su Nikola Tesla. “Nikola Tesla Exhibition” è organizzata da Venice Exhibition, in collaborazione con il “Nikola Tesla Museum” di Belgrado.

2. COME È ORGANIZZATA LA VISITA?

Il percorso espositivo è suddiviso in due sezioni principali. La prima parte consente al visitatore di immergersi completamente nella vita di Nikola Tesla. I luoghi in cui ha vissuto e lavorato, i suoi progetti e reperti. Per un’ora circa si potrà così approfondire la conoscenza del grande scienziato e di tutte le sue opere. La seconda parte si visita in totale autonomia. Un’area libera interattiva dove approfondire i principi dinamico-elettrici studiati da Tesla attraverso l’interazione con macchine interattive.

3. UN’ESPERIENZA A 360°

Una mostra immersiva e coinvolgente, con esperienze scientifiche interattive. Potrete ammirare delle vere macchine funzionanti realizzate a partire dai suoi progetti. Saranno presenti anche ricostruzioni fedeli di ambienti in cui Tesla ha vissuto e lavorato. Una ricostruzione della camera di hotel dove venne ritrovato morto nel 1943 e il “Big Coil”, la famosa bobina che riproduce le scariche elettriche, simili a quelle prodotte in natura. Ci sarà anche una fedele riproduzione del laboratorio di “Colorado Springs” dove, nel 1899, riprodusse i famosi fulmini artificiali.

4. LA MOSTRA NIKOLA TESLA EXHIBITION È ADATTA AI BAMBINI?

Questa mostra rappresenta un’esperienza unica ed interattiva, che si adatta a tutti, grandi e piccini, dai 4 anni in su. La guida alla mostra, che vi guiderà passo passo nella prima sezione, è compresa nel biglietto d’ingresso.

5. CHI È NIKOLA TESLA

Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta di raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me quando avevo scoperto qualcosa di nuovo e poi, anni dopo, videro che avevo ragione.  – Nikola Tesla –
Nikola Tesla nacque a mezzanotte tra il 9 e il 10 luglio del 1856 a Smiljan, nella regione della Lika, nell’Impero Austro-Ungarico. Suo padre Milutin era un prete ortodosso e Nikola avrebbe dovuto seguire le orme del padre. Quando si ammalò gravemente di colera, suo padre promise di inviarlo alla migliore scuola di ingegneria tecnica in Europa, quando fosse migliorato. Così nell’autunno del 1875 si iscrisse al politecnico di Gratz e successivamente, nel 1880, proseguì gli studi a Praga. Un grande inventore che durante la sua vita non ebbe tutti i riconoscimenti che avrebbe meritato.

6. TESLA ED EDISON, GUERRA TRA LE CORRENTI

Due grandi menti che erano destinate a dividersi e scontrarsi, visto i diversi metodi ed obiettivi. Tesla lavorò nei rami dell’azienda di Edison. Quest’ultimo trasse beneficio dalle invenzioni di Tesla, a puro scopo personale. Questo incontro lo portò tuttavia a licenziarsi dalla Edison Company per cui lavorava, pieno di illusioni e promesse infrante, e per il grande lavoro realizzato dietro un compenso davvero ridicolo.

7. QUANDO VISITARE LA MOSTRA NIKOLA TESLA EXHIBITION

La mostra aprirà i battenti il 5 ottobre 2019 e sarà visitabile fino al 22 marzo 2020. Da martedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 19.00, con ultimo ingresso alle ore 18.00. Sabato e domenica dalle 9.30 alle 20.30, con ultimo ingresso alle ore 19.30. Lunedì è il giorno di chiusura.

8. FASCE ORARIE E VISITE GUIDATE

La mostra Tesla è organizzata su fasce orarie e si visita esclusivamente in gruppi da 25/35 persone che entrano ogni 15 minuti accompagnati da una guida compresa nel biglietto d’ingresso.

9. BIGLIETTI

Per visitare la mostra è ovviamente necessario acquistare il biglietto. Il ticket d’ingresso è acquistabile direttamente allo Spazio Ventura XV, presso il sito di TicketOne o in una delle rivendite autorizzate. I pass a data fissa acquistabili sul sito hanno i diritti di prevendita.
Da martedì a venerdì
Intero 17 €
Ridotto Valido per over 65, ragazzi dai 5 ai 13 anni, studenti di ogni ordine e grado (Previa presentazione carta di riconoscimento alla cassa) 15 €
Gruppi Su prenotazione | Da un minimo di 10 ad un massimo di 25 persone 13 €
Scuole Su prenotazione 12 €
Ingresso gratuito Bambini fino a 4 anni e accompagnatori di disabili non autosufficienti (Previa presentazione carta di riconoscimento alla cassa)
Sabato e domenica
Intero 18 €
Ridotto Valido per over 65, ragazzi dai 5 ai 13 anni, studenti di ogni ordine e grado (Previa presentazione carta di riconoscimento alla cassa) 16 €
Gruppi Su prenotazione | Da un minimo di 10 ad un massimo di 25 persone 14 €
Scuole Su prenotazione 13 €
Ingresso gratuito Bambini fino a 4 anni e accompagnatori di disabili non autosufficienti (Previa presentazione carta di riconoscimento alla cassa)

10 COME RAGGIUNGERE LA MOSTRA E DOVE PARCHEGGIARE

La mostra si terrà presso lo Spazio Ventura XV. Potrete raggiungere l’esposizione utilizzando l’auto, la metropolitana  linea verde M2 con fermata Lambrate o alcuni mezzi di superficie come le linee 33, 39, 54, 75 e 924, che collegano molti punti della città.
Il percorso per arrivare in mostra è accessibile ai disabili, la sede espositiva è senza barriere persone diversamente abili o con invalidità
INDIRIZZO: Via Giovanni Privata Ventura 15 – Milano
www.milanolife.it