21 marzo 2019

Questa cartina geografica mostra la ragione da trilioni di dollari del perché gli Stati Uniti appoggiano il terrorismo nella Cina occidentale


Come parte di un impegno più ampio e concertato per accerchiare e contenere la Cina, è stata intrapresa dai media occidentali una campagna di disinformazione che è in corso, contro la massiccia frenesia infrastrutturale globale di Pechino, conosciuta come la Belt and Road Initiative (BRI).
Un esempio recente e particolarmente abietto in merito a ciò proviene da un articolo di Business Insider intitolato , “This map shows a trillion-dollar reason why China is oppressing more than a million Muslims.” (“Questa cartina geografica mostra la ragione da trilioni di dollari del perché la Cina sta opprimendo più di un milione di Musulmani”).
L’articolo è stato ampiamente diffuso dai fronti finanziati dall’Occidente, citati nell’articolo stesso, tra cui Human Rights Watch (HRW) il cui Direttore esecutivo – Kenneth Roth – avrebbe asserito in un post sui social media:
La detenzione di massa dei Musulmani Uiguri in Cina è determinata [non] solo dall’islamofobia, ma anche dalla centralità della loro regione, lo Xinjiang, nella Belt and Road Initiative.
Le affermazioni che la politica cinese sia “motivata dall’islamofobia” sono particolarmente assurde. Il più stretto alleato e partner della Cina nella regione è il Pakistan, una nazione indubbiamente a maggioranza musulmana. Roth non spiega mai perché la “centralità” della BRI determini “detenzioni di massa” nello Xinjiang, quando progetti infrastrutturali cinesi altrove, sia in Cina che all’estero -anche nel Pakistan a maggioranza musulmana – non prevedono né richiedono tali “detenzioni”.
Manca qualcosa alla [narrativa] di Business Insider, di Human Rights Watch e al resto della narrativa sullo Xinjiang dei media occidentali. L’articolo di Business Insider afferma:
Pechino ha iniziato ad applicare tolleranza zero sulla vita degli Uiguri nello Xinjiang. I funzionari dicono che la repressione è un’operazione necessaria contro il terrorismo, ma gli esperti dicono che in realtà protegge i loro progetti della BRI.
Questi “esperti” non spiegano mai perché i funzionari di Pechino sentano la necessità di “proteggere i loro progetti della BRI”. Né spiegano da chi hanno bisogno di essere protetti. L’ovvia spiegazione è infatti che – come ha dichiarato Pechino – lo Xinjiang si trova di fronte a una significativa minaccia terroristica.
Una minoranza della popolazione uigura dello Xinjiang è stata indubbiamente radicalizzata e ha portato a termine, negli ultimi anni, numerosi attacchi terroristici di alto profilo non solo nello Xinjiang, ma in tutta la Cina. Un articolo di Reuters pubblicato da Business Insidernel 2014, intitolato “Knife-Wielding Attackers In Chinese Train Station Leave 27 Dead, 109 Injured” (“Aggressori armati di coltello in una stazione ferroviaria cinese fanno 27 morti e 109 feriti”), descrive solo uno dei numerosi attacchi degli estremisti Uiguri.
Un articolo di Reuters del 2015, pubblicato da Business Insider, conferma che gli aggressori erano in realtà dei terroristi uiguri. La stazione ferroviaria situata a Kunming si trova a oltre 2.000 miglia dalla regione dello Xinjiang, il che illustra la portata della minaccia terroristica che Pechino sta affrontando.
Nonostante queste precedenti – ben note ammissioni – pubblicate dalla stessa Business Insider – la piattaforma mediatica e molti altri, insieme a fronti come HRW sfidano spudoratamente l’ignoranza sui reali problemi di sicurezza dell’odierna Cina nello Xinjiang.
La propaganda occidentale rovescia la realtà
L’articolo di Business Insider afferma:
Il governo cinese da anni incolpa gli Uiguri di terrorismo e afferma che essi dicono che il gruppo sta importando l’estremismo islamico in Asia centrale.
Ma c’è un’altra ragione per cui Pechino vuole reprimere gli Uiguri nello Xinjiang: la regione ospita alcune delle componenti [infrastrutturali] più importanti della Belt and Road Initiative (BRI), il principale progetto commerciale della Cina.
In tale sede Business Insider rovescia deliberatamente la causa e l’effetto – affermando che la Cina sta dando un giro di vite sugli Uiguri, semplicemente perché segmenti essenziali del suo progetto BRI passano attraverso lo Xinjiang – invece di attuare una repressione più severa al terrorismo molto reale, che minaccia un corridoio economico evidentemente fondamentale.
E come rivela la cartina geografica di Business Insider, la BRI cinese attraversa molte altre regioni della Cina e non solo, comprese le regioni dominate da comunità musulmane, dove simili tensioni sono assenti.
Il terrorismo uiguro è reale
È chiaro che Business Insider, HRW e altri stanno deliberatamente prendendo in considerazione le politiche cinesi nello Xinjiang e travisando la causa principale dell’estremismo uiguro. Ma persino l’articolo stesso ammette una minaccia per la sicurezza molto reale, affermando:
La Cina ha accusato i militanti uiguri di essere terroristi e di incitare alla violenza in tutto il Paese, almeno dagli inizi del 2000, poiché molti separatisti Uiguri, al fine di diventare combattenti, hanno lasciato la Cina per posti come l’Afghanistan e la Siria.
Voice of America (VOA), finanziata dal Dipartimento di Stato americano, in un articolo intitolato “Analysts: Uighur Jihadis in Syria Could Pose Threat” (“Analisti: gli Jihadisti uiguri potrebbero rappresentare una minaccia”) riconoscerebbe che (grassetto aggiunto):
Gli analisti avvertono che il gruppo jihadista del Turkistan Islamic Party (TIP) nella Siria nordoccidentale potrebbe rappresentare un pericolo per l’instabile provincia siriana di Idlib, dove continuano gli sforzi per mantenere un fragile cessate il fuoco negoziato tra Turchia e Russia, tra le forze del regime siriano e i vari gruppi ribelli.
Il TIP ha dichiarato un emirato islamico a Idlib, alla fine di novembre, ed è rimasto largamente al riparo dalle autorità e dai media, grazie al suo basso profilo. Fondato nel 2008 nella regione nord-occidentale cinese dello Xinjiang, il TIP è stato uno dei maggiori gruppi estremisti in Siria dallo scoppio nel 2011 della guerra civile nel Paese.
Il TIP è composto principalmente da Musulmani uiguri provenienti dalla Cina, ma negli ultimi anni ha incluso tra le sue fila anche altri combattenti jihadisti.
L’articolo riconosce inoltre che fino a 3.000 militanti potrebbero aver combattuto per il TIP in Siria e ha messo in guardia contro la possibilità che questi militanti possano trasferire le loro abilità di combattimento in Cina.
Tali ammissioni –[provenienti] anche dalle attività mediatiche statali statunitensi – aiutano a esporre l’attuale campagna di disinformazione rivolta a Pechino per la presunta “repressione”, il che significa che gli interessi speciali occidentali – incluso lo stesso governo americano – stanno minando alla base gli sforzi legittimi di lotta al terrorismo della Cina.
Gli Stati Uniti stanno intenzionalmente fomentando la violenza nello Xinjiang per interrompere la BRI
Ma gli indizi, persino nell’articolo di Business Insider, rivelano che il supporto degli Stati Uniti per minare la sicurezza interna cinese va ben oltre la semplice disinformazione.
Business Insider cita tra gli “esperti” Rushan Abbas, descritta dall’articolo come “attivista di etnia uigura in Virginia”.
Quello che l’articolo omette intenzionalmente è che Abbas è in realtà una dipendente di lungo corso e contractor del governo degli Stati Uniti – riconoscendo nella sua biografiapubblicata da una società di consulenza con sede a Washington DC per cui lavora, che:
[Rushan Abbas] ha una vasta esperienza di lavoro con agenzie governative degli Stati Uniti, tra cui l’Homeland Security, il Dipartimento della Difesa, il Dipartimento di Stato, il Dipartimento di Giustizia e varie agenzie di intelligence degli Stati Uniti.
La biografia riconosce anche:
È stata anche impiegata presso L-3, come consulente a Cuba, presso Guantanamo Bay, a sostegno dell’operazione Enduring Freedom nel 2002-2003 e come reporter di Radio Free Asia.
La signora Abbas ha anche lavorato come linguista e traduttrice per diverse agenzie federali, incluso il lavoro per il Dipartimento di Stato americano a Guantanamo Bay, a Cuba e per il Presidente George W. Bush e l’ex First Lady Laura Bush.
La sua affermazione che i membri della [sua] famiglia sono stati rapiti, a causa del suo “attivismo” con base negli Stati Uniti si inserisce in un modello di “oltraggi” inventati dei diritti umani, usato da parte degli USA per dipingere nella peggiore luce possibile, gli obiettivi della coercizione e dell’aggressione.
Abbas è solo una dei tanti che lavorano a Washington DC per sostenere quello che è apertamente il separatismo uiguro nello Xinjiang sostenuto dagli USA.
Il National Endowment for Democracy (NED) – un’organizzazione finanziata dal governo degli Stati Uniti dedicata all’interferenza politica in tutto il mondo – ha un’intera pagina dedicata allo “Xinjiang / Turkestan orientale” – il Turkestan orientale è lo Stato che gli estremisti Uiguri cercano di ritagliarsi dal territorio, riconosciuto dal diritto internazionale come Cina.
Le organizzazioni sovversive che promuovono apertamente il separatismo come il World Uyghur Congress (WUC) mantengono anche uffici a Washington DC e ricevono denaro e sostegno direttamente dal governo degli Stati Uniti.
Quindi un segreto malamente mantenuto implica l’ampia quantità di armi, equipaggiamento, denaro e altro materiale fornito dagli Stati Uniti ai terroristi che muovono guerra al governo siriano – tra cui sono inclusi i terroristi Uiguri come ammesso dalla stessa VOA.
Da Washington DC, ai campi di battaglia della Siria settentrionale, allo Xinjiang stesso – gli Stati Uniti stanno sviluppando con tutta franchezza una vasta minaccia terroristica, che rappresenti un ostacolo significativo per la BRI cinese.
Il pubblico è davvero intenzionato a credere che una minaccia terroristica sponsorizzata dallo Stato, tesa a paralizzare un corridoio economico da svariati trilioni di dollari, non sia una ragione sufficiente per Pechino per lanciare una vasta campagna antiterrorismo? Washington non solo sta fomentando il terrorismo nella Cina occidentale, ma sta tentando, in reazione a ciò, di paralizzare le operazioni di sicurezza interna di Pechino – il tutto sfruttando e facendo abuso della difesa dei diritti umani e rappresentando come colpevole la vittima del terrorismo, sponsorizzato dagli Stati Uniti.
Che tutto questo contesto sia stato intenzionalmente omesso da Business Insider e da Kenneth Roth di Human Rights Watch dimostra che l’Occidente sta conducendo una guerra contro la Cina e la sua espansione economica, non solo sul terreno da Washington, alla Siria [e] allo Xinjiang, ma pure in tutto il settore dell’informazione.
Tony Cartalucci, ricercatore e autore geopolitico di base a Bangkok, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook”.
Tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

20 marzo 2019

LA VOCE rooseveltiana N° 7 di Martedì, 19 Marzo 2019


La Voce Rooseveltiana


D(i)RITTI VERSO LA LIBERTÀ DAL BISOGNO
 
Siamo una comunità di cittadini che sognano il Rinascimento democratico
di cui la società ha bisogno




Editoriale
 
LA SOLITUDINE DI FEDERICA, FUGGITA ALL'ESTERO PER SALVARE SUO FIGLIO DANNEGGIATO DAI VACCINI

di Giorgio Cattaneo








Si chiama Federica, vive in provincia di Gorizia. Ha una voce melodiosa da cantante jazz, e un coraggio da eroe greco.
Federica Santi

Antigone, con due bambini da difendere con le unghie e coi denti. Entrambi minacciati da un orco invisibile, armato di siringa. Il piccolo Nicola, il primogenito, oggi ha otto anni. Da poco è tornato tra noi. Era scomparso: muto, assente, estraneo. Un bambino divenuto alieno, anaffettivo, indifferente a tutto. In una parola: autistico. Lo è diventato di colpo, dopo un vaccino "sbagliato", esavalente: antitetanica, antiepatite B, antipolio, anti-difterica, anti-haemophilus, anti-pertosse. «A tredici mesi, Nicola sgambettava come un leprotto. A 20 parlava e cantava, manifestava il suo talento artistico in ogni occasione: sapeva dipingere, era affettuoso, baciava il fratellino nel pancione». Poi, intorno ai 22 mesi, subito dopo la nascita di Enrico, ha avuto un improvviso arresto dello sviluppo. «E in poche settimane ha smesso di parlare, di mangiare, di dormire». Sintomi allarmanti: vomito "a getto". All'epoca, Federica non sapeva ancora della stretta correlazione fra cervello, stomaco e intestino. Già, perché l'intestino è il secondo cervello. E proprio dall'intestino è cominciata la guarigione "impossibile": eliminando glutine e caseina, Nicola ha ripreso a parlare, a mangiare, a sorridere. Ma non in Italia: all'estero. Grazie al costoso intervento di medici all'avanguardia, in cliniche private.


 
LEGGI TUTTO

 


TragiComix
di Mirko Bonini

TragiComix by Mirco Bonini 07
 



Secondo Noi
   
GM MAGALDI: LA GIOVANE GRETA È ANTICA COME MALTHUS, L'INFELICE PROFETA DELLA SCARSITÀ CARO ALL'ÉLITE

Dietro alla piccola Greta, paladina della campagna contro il climate change, ci sono idee "antiche" come quelle settecentesche di Malthus, il teorico della scarsità smentito dal boom della tecnologia. Secondo Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, nella decrescita "climatologica" c'è il darwinismo sociale dell'élite che ha creato la scarsità artificiosa della moneta su cui si fonda il feudalesimo neoliberista. Sbagliato temere il futuro e la robotica: ancora una volta sarà l'innovazione a risolvere molti problemi. Ne beneficeremo tutti, se sapremo riconquistare la perduta sovranità democratica.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee). 
GALLONI: GRETA E I "GRETINI" CHE CREDONO ANCORA ALLA FIABA DELL'ANIDRIDE CARBONICA

Greta e i "Gretini", cioè i seguaci della giovanissima attivista-fenomeno, la svedese Greta Thunberg, non sanno che l'anidride carbonica pesa solo per il 2% sulla variazione climatica, peraltro non arrestabile né imputabile alle sole attività umane? Per Nino Galloni, vicepresidente MR, la crociata contro il global warming è un utile diversivo: l'élite finanziaria sa benissimo che l'emergenza ecologica sarebbe affrontabile a costo zero, introducendo nuove tecnologie per produrre cibo ed energia senza impatti ecologici.
(Intervento su Scenari Economici).
NG
FM MAGGINO: OLTRE IL PIL, SCOMMETTIAMO SU INDICATORI COME IL RISPETTO E LA FIDUCIA, PER UN VERO RATING DELL'ITALIA

Nuove idee per superare il semplice Pil. Le suggerisce la rooseveltiana Filomena Maggino, docente di statistica e consulente di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, col quale sta per lanciare il programma interministeriale "Benessere Italia". Occorre recuperare indicatori di valore attendibili, come ad esempio il rispetto umano e la fiducia nel sistema, per fornire un "rating" più attendibile della comunità nazionale italiana, altrimenti affidato ai soli indicatori finanziari controllati dalle agenzie di Wall Street.
(Intervento in video sul sito web della Camera, ripreso dal blog MR).
 
MAGALDI: BEPPE GRILLO IN DECLINO E ORMAI SENZA IDEE, DOPO LA PERDITA DI GIANROBERTO CASALEGGIO

Gioele Magaldi riconosce a Grillo il merito di aver dato un salutare scossone al sistema politico italiano. Ora però l'ex comico appare in declino, orfano del massone Gianroberto Casaleggio (che non aveva paura di confrontarsi con la massoneria). Proprio l'ipocrita massonofobia di oggi, secondo il presidente del Movimento Roosevelt, dimostra l'inconsistenza politica dei 5 Stelle: incapaci di mantenere le promesse, perché privi del coraggio di opporsi a Bruxelles difendendo la possibilità di ricorrere alla leva del deficit.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
GM
RH HECHICH: L'ITALIA DIFENDA LA GRECIA E CIPRO NELLA NUOVA "GUERRA DI TROIA" PER IL GAS DELL'EGEO

Proteggere la Grecia e Cipro, dimostrando di essere una potenza mediterranea. Secondo Roberto Hechich, direttore del Dipartimento geopolitica e difesa del Movimento Roosevelt, l'Italia dovrebbe intervenire con equilibrio e fermezza per ridurre le gravi tensioni che si stanno accumulando nell'Egeo dopo la scoperta di immensi giacimenti di gas, che scatenano gli appetiti "neo-ottomani" della Turchia di Erdogan e creano seri problemi commerciali anche alla Russia di Putin, presente militarmente nell'area in appoggio alla Siria.
(Intervento sul blog MR).
GALLONI: SE NON RIPUDIA IL NEOLIBERISMO, IL PD SERVIRÀ SOLO A FRENARE GLI ECCESSI DELLA LEGA

Stupisce la partecipazione popolare alle ultime primarie del Pd, pur in assenza di vere differenziazioni politiche nelle proposte dei candidati. Secondo Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt, se il Pd non ripudia l'austerity neoliberista non potrà tornare al governo. Gli resterà un ruolo soltanto residuale: presidiare la tutela dei diritti civili come quelli dei migranti, magari frenando gli eccessi polemici della Lega.
(Intervento su Scenari Economici
). 
NG
GM MAGALDI: NICOLA ZINGARETTI SI SALVA DAL NAUFRAGIO SOLO SE IL SUO PD DIVENTA FINALMENTE PROGRESSISTA

Abbia il coraggio di gettare a mare l'intera eredità politica del centrosinistra, cioè 25 anni in cui gli eredi del Pci-Pds si sono limitati a obbedire ai diktat dell'élite finanziaria neoliberista. Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, avverte il neo-segretario Nicola Zingaretti: ha di fronte un'unica chance, quella di trasformare il Pd in un partito finalmente progressista, capace di opporsi alla governance antidenmocratica dell'Unione Europea.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
PERON: SOLO IL LIBRO "MASSONI" DI GIOELE MAGALDI CI SPIEGA CHI COMANDA DAVVERO IL NOSTRO MONDO

Chi detiene il potere in questo mondo? Come lo gestisce? Come lo conserva? Domande a cui risponde, in modo esclusivo, il bestseller "Massoni" di Gioele Magaldi, uscito nel 2014. Un libro sconcertante e al tempo stesso illuminante, imprescindibile: lo conferma l'ottima analisi critica che ne fa Roberto Peron, ricercatore e astrofisico, direttore del Dipartimento per l'università e la ricerca nell'ambito della segreteria generale del Movimento Roosevelt.
(Intervento sul blog MR).
RP
GC CATTANEO: QUASI DUE MILIONI DI ITALIANI ALLE PRIMARIE PD, PARTITO RIMASTO ALL'ETÀ DELLA PIETRA

Un successo le primarie del Pd, nonostante i tre candidati-fotocopia (Zingaretti, Martina e Giachetti). Secondo Giorgio Cattaneo, non cessa di stupire la base di un partito che è rimasto all'età della pietra, ancorato al neoliberismo e impotente di fronte al successo di Lega e 5 Stelle, che hanno intercettato al meglio la delusione degli italiani per le politiche della Seconda Repubblica, col centrosinistra ridotto a mero esecutore del rigore finanziario.
(Intervento sul blog MR, ripreso da Libreidee).
ALICE: LA CINA PROTEGGE I LAVORATORI CON IL CAPITALISMO SOCIALE, DA NOI INVENTATO E POI DIMENTICATO

Con imponenti detrazioni fiscali, la Cina sta proteggendo i suoi lavoratori e creando un solido sistema di welfare, che mette al riparo le famiglie dalle incertezze del futuro. Lo sottolinea Roberto Alice, dirigente piemontese del Movimento Roosevelt e candidato 5 Stelle alle prossime regionali. In pratica, la Cina sta inaugurando il provvidenziale capitalismo sociale, da noi stessi inventato ma poi dimenticato negli ultimi decenni.
(Intervento sul blog MR).
RA
Antonio Avigliano AVIGLIANO: EASTMED, LA RETE DI GASDOTTI CHE CI RENDERÀ PIÙ INDIPENDENTI SUL PIANO DELL'ENERGIA

Porte aperte a EastMed, lo spettacolare sistema di gasdotti on-offshore finalizzato a distribuire gas naturale estratto dai giacimenti più orientali del Mediterraneo. Lo spiega Antonio Avigliano, del Dipartimento geopolitica e difesa del Movimento Roosevelt: con i suoi 1900 chilometri, EastMed (di cui il Tap pugliese sarebbe un "passante") si rivelerebbe un "toccasana" per l'Europa in termini di differenziazione energetica. Un gasdotto decisivo per l'Italia: potrà contribuire all'indipendenza energetica del paese.
(Intervento sul blog MR).
GALLONI: LA SOLUZIONE NON È L'AUTONOMIA REGIONALE, MA LA QUALITÀ DELLA CLASSE DIRIGENTE LOCALE

Falsa pista, l'autonomia regionale come via d'uscita: se qualcuno pensa di trasformare il Nord-Est nella Catalogna italiana, farebbe meglio a notare com'è stata mal gestita una Regione a statuto speciale come la Sicilia. Per Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt, la soluzione sta nella classe dirigente: se si creano mezzi monetari territoriali, incoraggiando così anche il credito bancario, si risolve il malcontento di Lombardia e Veneto, reduci da referendum che potrebbero rivelarsi il vero banco di prova per il governo.
(Intervento su Scenari Economici).
NG
 
PS SCANU: SCUOLA-AZIENDA REGIONALIZZATA? LOMBARDIA E VENETO, ATTENTATO CONTRO L'ISTRUZIONE DEMOCRATICA

No alla regionalizzazione della scuola proposta in Lombardia e Veneto, e in parte anche in Emilia. Protesta Patrizia Scanu, segretaria generale del Movimento Roosevelt: così si rompe l'unitarietà nazionale dell'istruzione, generando scuole differenziate sotto la guida di dirigenti scolastici di nomina regionale, sottoposti a pressioni politiche locali. Il rischio: accelerare verso la scuola-azienda destinata a riprodurre diseguaglianze anziché pari opportunità, con scuole di serie A e scuole di serie B, scuole ricche e scuole povere.
(Intervento sul blog MR).
 
GALLONI: UNA MONETA TERRITORIALE, PARALLELA ALL'EURO, SALVEREBBE DALLA CRISI I PASTORI SARDI

Salvare i pastori sardi, esposti alla concorrenza globalizzata che non tiene conto della qualità superiore del loro latte? Per l'economista Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt, la soluzione sarebbe a portata di mano se l'Italia emettesse una moneta di Stato, non a debito e parallela all'euro, con la quale tutelare i produttori del pecorino sardo, eccellenza nazionale.
(Intervento su Scenari Economici).
NG


 
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MR News


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ROOSEVELT IN EMILIA,
AL LAVORO
IL GRUPPO REGIONALE

 

Il Movimento Roosevelt ha aggiornato la sua agenda di idee per l'Emilia Romagna dopo la riunione del 17 marzo a Stellata di Bondeno, in provincia di Ferrara. A cura del coordinatore territoriale, Federico Caselli, la prima assemblea regionale 2019 con iscritti e simpatizzanti, per far crescere il movimento anche in Emilia.


(Info: federico.caselli@movimentoroosevelt.com).

GALLONI A TORINO,
MONETA ALTERNATIVA
PER SALVARE L'ITALIA


Nino Galloni propone di emettere moneta di Stato, non a debito, parallela all'euro, per creare posti di lavoro e risollevare l'economia. L'ha spiegato lo stesso Galloni, introdotto da Enrica Perucchietti nell'affollato convegno "Soldi per noi, non contro di noi" promosso a Torino il 15 marzo dal Movimento Roosevelt Piemonte, con la partecipazione di Egidio Rangone e Roberto Alice.

(Info: daniele.gervasoni@gmail.com).

AL VIA IL GRUPPO
ROOSEVELTIANO
DELLA PUGLIA 


Nuovi impegni territoriali per il Movimento Roosevelt in Puglia, dopo l'assemblea regionale tenutasi il 9 marzo a Bari, sotto la guida del coordinatore regionale Michele Ciccarone. Un incontro importante, per definire progressivamente le iniziative rooseveltiane sul suolo pugliese.


(Info: michele.ciccarone@movimentoroosevelt.com, telefono 349.3591295).
 

Agenda MR

 

23 MARZO

23 MARZO
ASSEMBLEA MR UMBRIA
(PERUGIA - h 18.15)

 
Contro la crisi della democrazia, per il rilancio di infrastrutture e trasporti nel Centro Italia e per una prospettiva di rinnovato impegno territoriale dei rooseveltiani umbri, coordinati da Simone Casagrande Moretti. Questi i temi che saranno affrontati sabato 23 marzo dall'assemblea regionale Umbria del Movimento Roosevelt, convocata alle ore 18,15 nella  Sala della Vaccara, spazio comunale del Palazzo dei Priori a Perugia, in piazza IV Novembre.

(Info: simone.casagrande@movimentoroosevelt.com). 
RIUNIONE MR UK
(LONDRA - h 15)

 
Sovranismo o sovranità? Stati sempre meno indipendenti: se ne parla a Londra, al "forum ateniese" promosso dalla sezione Uk "William Beveridge" del Movimento Roosevelt domenica 24 marzo. Che cos'è la sovranità? Chi la garantisce? E' vero che la sovranità degli Stati sta erodendosi? E cosa significa "governo sovranista"? Il sovranismo è realmente una forma di populismo? Sono solo alcune delle domande a cui cercheremo di dare una risposta, annuncia Emanuele Barrasso nel presentare l'incontro, che si svolgerà presso l'Inca Uk, Italian Advice Centre (124 Canonbury Road, London N1 2UT). Orario: 3pm. L'iniziativa durerà un paio d'ore.

(Info: info@rooseveltmovement.co.uk).

30 MARZO

03 maggio
UN NEW DEAL PER L'ITALIA
E PER L'EUROPA

(LONDRA - h 14.30)

 
"Un New Deal rooseveltiano per l'Italia e l'Europa". Dall'importante convegno di Londra, il Movimento Roosevelt si prepara a lanciare un messaggio a tutti gli europei: difendere le istituzioni democratiche dalle ricette economiche del neoliberismo. Nella Fyvie Hall della Westminster University interverranno fra gli altri Ilaria Bifarini, Danilo Broggi, Guido Grossi e Antonio Maria Rinaldi, accanto a Nino Galloni, Egidio Rangone, Pino Cabras, Gioele Magaldi, Marco Moiso, Patrizia Scanu e Giovanni Smaldone.

(Info: https://blog.movimentoroosevelt.com/home/1967-grande-evento-europeo-organizzato-il-30-marzo-a-londra-dal-movimento-roosevelt.html).
NEL SEGNO DI OLOF PALME,
CARLO ROSSELLI E THOMAS SANKARA

(MILANO - h 14)

 
"Nel segno di Olof Palme, Carlo Rosselli e Thomas Sankara e contro la crisi della democrazia in Italia, Europa, Africa e a livello globale". Questo il tema dell'importante evento rooseveltiano in programma il prossimo 3 maggio a Milano, ore 14, al Museo del Risorgimento, col patrocinio del Comune di Milano e un intervento dell'ambasciatore italiano a Stoccolma. Costituito il comitato organizzativo, presieduto da Gioele Magaldi.

18-19 Maggio
ASSEMBLEA GENERALE MR
(ROMA)
 
In preparazione, per il 18 e 19 maggio, la prossima assemblea nazionale del Movimento Roosevelt, destinata a produrre l'ennesimo salto di qualità, configurando il movimento come soggetto giuridico di primo piano. L'assise sarà ospitata, come di consueto, dall'Istituto 



 
   



 
Movimento Roosevelt / Democrazia contro oligarchia
 
Il mondo non è mai stato così ricco, eppure la società è colpita da diseguaglianze inaudite:
senza giustizia sociale non si possono garantire né diritti né pari opportunità.
Grazie all'opposizione artificiosa tra destra e sinistra, l'élite neoliberista ha potuto privatizzare il mondo, minando, dagli anni '70, il futuro delle istituzioni democratiche.
Oggi la vera contrapposizione politica non è più tra destra e sinistra, ma tra democrazia e oligarchia. 
Il Movimento Roosevelt è un soggetto politico meta-partitico ispirato da Gioele Magaldi
e istituito da 500 soci fondatori a Perugia  il 21 marzo del 2015.
Il nostro movimento è impegnato a smascherare la pretesa scientificità economicistica
del rigore nei bilanci pubblici, contribuendo al risveglio democratico della politica italiana, europea e mondiale.
Dobbiamo utilizzare indicatori economici che siano accurati nel misurare il benessere della collettività e ricominciare a costruire ricchezza con le politiche economiche proprie del modello post-keynesiano,
fondato sull'investimento pubblico strategico per rilanciare il settore privato.
Si tratta di una sfida culturale per la quale il Movimento Roosevelt si rivolge a tutte le persone di animo sinceramente progressista, disposte a contribuire a far crescere una nuova consapevolezza.
Per ridiventare cittadini e smettere di essere "sudditi" di anonimi tecnocrati, al servizio di potentati economici privatistici, abbiamo bisogno della consapevolezza, del supporto e dell'impegno del popolo.
L'orizzonte per il quale lavoriamo è squisitamente democratico: vogliamo restituire alla collettività
un futuro prospero e degno di essere vissuto appieno.


 
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Antonino Di Matteo e Giorgio Bongiovanni presentano Il Patto Sporco

19 marzo 2019

STRAGE DEL SANGUE INFETTO / COME E’ NATA LA MAXI INCHIESTA DI TRENTO SUGLI EMODERIVATI KILLER


Sangue infetto, alle battute finali il processo a Napoli cominciato tre anni fa, con una sentenza prevista per il 25 marzo. Alla sbarra l'ex re Mida al ministero della Sanità, Duilio Poggiolini, ed ex dipendenti di aziende del gruppo Marcucci, da sempre oligopolista nella lavorazione e distribuzione di emoderivati in Italia.
La Voce ne scritto più volte, dal momento che i media locali e nazionali hanno praticamente ignorato questo processo "storico": soprattutto per restituire, oltre a quella giustizia da sempre negata, anche la "memoria" alle vittime uccise due volte e ai loro familiari. Al processo napoletano, infatti, sono rappresentate solo 9 parti civili, ma il tragico conto globale parla di almeno 5 mila vittime. Quasi il doppio di quante ne vengono calcolate, per fare un solo esempio, in Inghilterra.
Abbiamo ricevuto molti messaggi e tante storie di sofferenza in questi anni. Di recente ci hanno chiesto di conoscere perché parliamo sempre di "processo cominciato tanti anni fa a Trento", e poi passato a Napoli. Cerchiamo quindi di ricostruire, a questo punto, la genesi della tragedia, delle nostre Torri Gemelle abbattute due volte: perché se il mondo ha giustamente pianto per quelle morti, è incredibile come pochi piangano per le nostre, a causa di una totale mancanza, fino ad oggi, non solo di giustizia, essendo i killer liberi come fringuelli, ma anche di uno straccio d'informazione.

TUTTO COMINCIA A TRENTO

Carlo Palermo

Tutto nasce da un'interrogazione presentata alla Provincia di Trento dal consigliere Carlo Palermo. Si tratta del magistrato coraggio che negli anni '80, in servizio proprio alla procura di Trento, aveva puntato i riflettori sui fondi neri di grandi aziende del parastato. E anche sui traffici di armi e mega riciclaggi. Una vera bomba capace di deflagrare nei palazzi del potere, dai partiti (craxiani d'un tempo in pole position) alle grandi imprese fino alle banche, pesantemente coinvolte nell'affaire.
Palermo stava tirando le somme ed era in procinto di chiudere il cerchio. Ma provvidenzialmente subì un attentato dinamitardo dal quale scampò per puro miracolo. Ma fu costretto ad abbandonare quelle indagini che poi, ovviamente, si sono perse tra le consuete nebbie giudiziarie.
A quel punto Palermo lascia la magistratura, prende un'altra toga, quella di avvocato. Negli anni seguenti dedicherà il suo impegno soprattutto ai buchi neri della nostra storia, dalla strage del Moby Prince fino all'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. E partecipa, Palermo, anche alla vita politica, aderendo nei primi anni '90 alla Rete di Leoluca Orlando.
E proprio nelle vesti di consigliere provinciale della Rete a Trento presenta quell'interrogazione. Punta i riflettori su alcune notizie che all'epoca circolavano negli ambienti sanitari, circa traffici sospetti di sangue ed emoderivati. Nell'interrogazione e nella successiva denuncia presentata in procura da Palermo viene fatto esplicito riferimento al j'accuse contenuto nel libro "Sua Sanità – Viaggio nella De Lorenzo spa, un'azienda che scoppia di salute", edito dalla piccola ma agguerrita casa editrice trentina Publiprint e scritto da Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola, all'epoca direttore e condirettore della Voce della Campania (poi Voce delle Voci), uscito a febbraio 1992. Palermo allega il libro alla sua denuncia.
A fine 1990 la Voce era stata invitata alla prima edizione di "Le Voci dell'Italietta", una iniziativa organizzata dal settimanale "Questotrentino", tra i promotori anche Eugenio Pellegrini, titolare della Publiprint. Ed infatti Publiprint e Voce decisero di coeditare il volume "'O Ministro – La Pomicino story, Bilancio all'italiana", che esce nel '91. In precedenza la Voce stessa aveva pubblicato da sola, nel 1990, in occasione dei 10 anni da terremoto, "Grazie Sisma – Dieci anni di potere e terremoto".

I MIRACOLI DI SUA SANITA'
A febbraio '91, quindi, esce Sua Sanità, che fa subito il botto, entrando per 4 settimane nella classifica tra i libri più venduti in Italia. La presentazione avviene a Napoli nel corso della più nota kermesse del libro, all'epoca, nel Mezzogiorno, "Galassia Gutenberg".
Proprio all'inizio prende la parola il legale di Sua Sanità De Lorenzo, che sventola una citazione miliardaria e la richiesta di sequestro del libro. Gli replichiamo che l'indomani avremmo provveduto a depositare una denuncia per ricettazione nei confronti del suo patrocinato, visto che era di tutta evidenza entrato in possesso illegalmente addirittura delle bozze, con il volume ancora in fase finale di stampa! Titolò in Resto del Carlino: "Ora De Lorenza frega anche le bozze dei libri".
Il libro ricostruisce tutte le acrobazie finanziarie di casa De Lorenzo. Ed un corposo capitolo è dedicato all'amico del cuore, Guelfo Marcucci, all'epoca proprietario di un vero impero del sangue. Un legame appena saldato dalla candidatura del rampollo Andrea Marcucci (oggi capogruppo del PD al Senato) alle elezioni politiche del 1991, dove viene eletto alla Camera – più giovane deputato italiano – sotto i vessilli del PLI di Renato Altissimo e Francesco De Lorenzo, ministro della Sanità. Per facilitarne l'ascesa, De Lorenza pensa bene di "trainarlo" presentandosi proprio nel collegio della Toscana. Di tutto e di più per gli amici. Come fa anche il fratello di Sua Sanità, Renato De Lorenzo, che entra nel consiglio d'amministrazione di una delle fresche perle di casa Marcucci, Sclavo, sigla storica nel tempo passata all'Anic del gruppo Montedison e nel '90 venduta al gruppo Marcucci.
In quel capitolo, in particolare, viene ricordata la prima inchiesta della Voce sul gruppo Marcucci, uscita a luglio 1977. Già allora la Voce della Campania scriveva a proposito dei centri di raccolta di sangue e plasma nell'ex Congo, evidentemente non troppo "sicuri". E guarda caso – come emerge dall'attuale processo di Napoli – siamo proprio negli anni bollenti della raccolta di sangue infetto, metà-fine anni '70 primi '80: come ha sottolineato in una verbalizzazione l'ematologo Elio Veltri, citando le provenienze dall'Africa e dagli Stati Uniti. Perfino le carceri dell'Arkansas, come ha dettagliato in un'altra testimonianza clou il regista americano Kelly Duda, autore dello choccante "Fattore VIII".
Ma torniamo a bomba. Ossia la genesi trentina della "sangue infetto story".

UN PROCESSO LUNGO VENT'ANNI
Dopo l'interrogazione e la denuncia di Carlo Palermo, le fiamme gialle partono con una raffica di indagini. Allargano subito il raggio d'azione – epicentro il Veneto – e scoprono, in alcuni magazzini, un arsenale di scatoloni contenti emoderivati. Destinatarie di quei lotti alcune aziende del gruppo Marcucci. Drammatico lo scenario che viene descritto dai militari della Guardia di Finanza nei loro rapporti: gli emoderivati, infatti, sono stipati e conservati nei frigoriferi insieme a grosse partite di baccalà!
Un documentario della BBC del 2007 (nello stesso periodo esce Fattore VIII di Duda) mostra quelle immagini da brivido. E dettaglia anche le triangolazioni nei paradisi fiscali, in primis quelli delle Isole Vergini, con la consulenza speciale dell'avvocato inglese David Mills, che all''epoca si occupava di grandi gruppi, ad esempio quelli targati Marcucci e Berlusconi.
Alla procura di Trento confluisce tutto il materiale raccolto in un paio d'anni di indagini condotte delle fiamme gialle. Quindi lo start del processo, nel 1999. Un processo che però dura poco e dopo un paio d'anni finisce,: anche perché l'arco temporale sotto esame parte dal 1994, ed è già intervenuta tra l'altro una nuova legislazione.
Tutto deve passare, per competenza territoriale, a Napoli. E dall'imputazione per "epidemia colposa" si scala a quella di "omicidio colposo plurimo": e pensare che si era partiti da una più che realistica pista di "strage", visto il rigore "scientifico" nel procedere ad importazioni di sangue non testato (come quello africano e dalle carceri dell'Arkansas) solo per realizzare giganteschi profitti, da parte delle aziende italiane ed estere.

VERRA' FATTA FINALMENTE GIUSTIZIA?

David Mills

Tutti sappiamo come poi è andata a finire. Anni e anni di attesa a Napoli per iniziare il processo, con un rocambolesco trasloco di oltre 1000 faldoni giudiziari da Trento negli scantinati del Centro Direzionale, dove ha sede il tribunale partenopeo. Molti sono nel frattempo spariti, altri rosicchiati dai topi. Il processo finalmente è iniziato ad aprile 2016, quasi tre anni fa.
Il pm Lucio Giugliano, nell'udienza del 21 gennaio, ha chiesto l'assoluzione piena nel merito di tutti gli imputati perché "il fatto non sussiste". A suo parere, infatti, non sarebbe dimostrato il fondamentale "nesso causale" che lega le infusioni killer all'insorgere delle patologie, quasi sempre letale.
I legali delle parti civili Stefano Bertone ed Ermanno Zancla, invece, hanno abbondantemente documentato quel nesso, non solo relativo alla prima infusione ma anche a quelle successive che hanno di certo aggravato i decorsi delle malattie.
Dopo aver ascoltato i legali della difesa, in testa Massimo Di Noia e Alfonso Stile (per il gruppo Marcucci) e Luigi Ferrante (per Poggiolini), la parola il 25 marzo passa per la sentenza al giudice monocratico, il presidente della sesta sezione penale Antonio Palumbo.
Sarà fatta, dopo quasi 40 anni, finalmente Giustizia?

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