15 ottobre 2010

Il dirigente della BP ha venduto le sue azioni della compagnia petrolifera c...

 
 

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tramite la scienza marcia e la menzogna globale di corrado il 01/08/10


Scopriamo da un articolo pubblicato il 5 giugno 2010 sull'edizione on line del quotidiano britannico telegraph, che il dirigente della BP, Tony Haywards, ha venduto azioni della propria compagnia petorlifera per un valore di 1,4 milioni di sterline (circa un milione e mezzo di euro) poco più di un mese prima della catastrofe nel Golfo del Messico.

12 ottobre 2010

Made in Russia

 
 

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Le scie chimiche ed i "riscaldatori ionosferici", alla base degli sconvolgimenti meteorologici e climatici, seguitano a provocare danni: non è, infatti, il biossido di carbonio a causare aberrazioni termiche e nei regimi pluviometrici, ma sono le attività clandestine di aerosol. Le chemtrails sono pure all'origine degli incendi scoppiati recentemente nei dintorni di Mosca. Questi roghi, che divampano soprattutto per la dispersione di SO2 nell'atmosfera, hanno creato una densa coltre di fumo che ristagna sulla capitale russa. Le fiamme hanno pure pericolosamente accerchiato alcune centrali nucleari e distrutto una base aerea. Di fronte a questo disastro, si sono levate le voci di alcuni accademici russi: questi scienziati hanno, benché in modo dubitativo, chiamato in causa H.A.A.R.P. e dispositivi per il controllo del tempo, sospettando che la calamità che ha colpito la Russia sia stata determinata da armi climatiche statunitensi. Ora, è possibile che, facendo ingenuo assegnamento sulle istituzioni russe, questi accademici reputino gli Stati Uniti responsabili di siccità ed incendi: d'altronde quanti sono consapevoli che sono i governi dei propri paesi gli artefici di misfatti ai danni dei cittadini che dovrebbero, invece, proteggere? Tuttavia, conoscendo lo scenario e la politica internazionali, riteniamo che la crisi russa sia di origine interna per i seguenti motivi.

11 ottobre 2010

Niscemi sotto la spada di Damocle del M.U.O.S.

 
 

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Pubblichiamo un documentato articolo di Antonio Mazzeo sul sistema di telecomunicazioni satellitari denominato M.U.O.S. e giustamente ribattezzato l'apparato H.A.A.R.P. italiano.

08 ottobre 2010

La manipolazione delle jet streams all’origine del recente caos climatico

 
 

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tramite :: Straker ✈ Tanker Enemy :: di Straker il 16/08/10

Nel 2006, in un articolo intitolato Scie chimiche, H.A.A.R.P. e correnti a getto, avevamo evidenziato la correlazione tra le armi elettromagnetiche e gli sconvolgimenti meteorologici e climatici. Il sito eastlund.com illustra il dispositivo di un apparato per modificare le condizioni meteorologiche, attraverso un fascio di microonde sparato da un satellite verso le correnti a getto. Sappiamo come molti brevetti siano in ritardo sulle applicazioni di natura strategica. Il Solar power satellite è un indizio di quei sofisticati impianti, ubicati sia a terra sia nello spazio, con cui i militari stanno devastando i biomi? E' molto probabile.

05 ottobre 2010

La Russia si secca: c’è l’arma del clima degli Stati Uniti in gioco?

 
 

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tramite Sole Attivo di puntozero il 01/08/10

traduzione dell'articolo in tedesco intitolato
tratto dal sito RIA Novosti

MOSCA , 30 Luglio ( Areschew Andrej per RIA Novosti ). A causa dell'enorme caldo nelle regioni centrali della Russia, l'economia deve fare i conti con enormi perdite.
Sono state già distrutte circa il 20 per cento delle superfici coltivate che può portare nell'inverno un aumento dei prezzi. Mosca è avvolta dal fumo nero causato dagli incendi infuriati della torba. Le prognosi degli esperti danno poca consolazione: la siccità, uragani e inondazioni saranno sempre più frequenti e più estremi. Il capo del programma "clima ed economia d'energia" della Fondazione WWF, Alexej Kokorin ha constatato che "questa tendenza (siccità) non è una coincidenza e che si ripeterà".

04 ottobre 2010

Incendi russi: quali cause umane?

 
 

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tramite Strategie per una guerra mondiale di pino cabras il 08/08/10

di Pino Cabras – da Megachip.

8 agosto 2010. Mentre Mosca è paralizzata da quasi un mese di canicola e ora da una densa coltre tossica, sospinta dai tanti smisurati incendi, colpisce leggere quanto ha scritto Andrej Arešev, un politologo di «International Affairs», la rivista pubblicata da quella parte dell'establishment russo più istituzionalmente legata alla politica internazionale. Arešev sospetta che la gigantesca anomalia che oggi sta colpendo l'immenso e disomogeneo territorio da Kalingrad alla Kamčatka sia l'effetto di una qualche arma climatica di nuovo tipo.

03 ottobre 2010

Quel dignitoso sentimento del dubbio

dubbio

 Nutrire un dubbio è legittimo. Anzi, è fondamentale, visto che è proprio sulla cultura del dubbio che si è innestata tutta la tradizione filosofica e scientifica dell'occidente. Cogito ergo sum. Chi non si fa domande, non perviene mai a nessuna scoperta. Oltre il dubbio restano solamente l'assolutismo, la professione di fede, il fanatismo, l'assioma, il dogma, la verità rivelata. Certo, un dubbio è tale proprio perché non sussiste alcuna certezza, dunque in nessun caso il dubbio deve portare a una condanna, tant'è vero che perfino la nostra tradizione giuridica si fonda sulla presunzione d'innocenza. Però è vero anche il contrario: in nessun caso il dubbio, tranne nel corso dell'accertamento di una verità processuale, può portare ad una assoluzione a priori. Un dubbio, insomma, è un dubbio, e può restare tale anche indefinitamente. E' lecito, anzi sano averne e non comporta nessuna presa di posizione. Senza prese di posizione, non c'è contrapposizione e dunque non ha senso nessuno scontro. Tra i dubbiosi ci può essere un confronto sincero, fruttuso e leale, perché nessuno ama restare tra color che son sospesi: i processi naturali tendono spontaneamente a una risoluzione. Come un masso che rotola, e prima o poi si ferma, così il dubbioso ama cercare di capire, perché vuole risolversi e trovare sollievo rispetto alla tensione dell'incertezza.