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21 giugno 2018

Il miglior modo per salvare il pianeta? Lasciate perdere carne e latticini


L’allevamento animale a scopo alimentare è una minaccia per tutte le forme di vita sulla Terra e la bistecca “allevata al naturale” è la peggiore di tutte.
Se gli esseri umani sopravviveranno a questo secolo o al prossimo, se altre forme di vita potranno coesistere insieme a noi, questo dipende sopratutto dal modo in cui mangiamo. Potremmo ridurre tutti gli altri nostri consumi praticamente a zero e tuttavia porteremmo ancora al collasso il nostro sistema, a meno di non cambiare le nostre abitudini alimentari.
Tutte le prove puntano ora in un’unica direzione: la transizione fondamentale dovrebbe riguardare il passaggio dalla dieta animale a quella vegetariana. Un lavoro pubblicato la settimana scorsa su Science dimostra che, anche se alcune produzioni di carni e latticini sono più dannose di altre, sono tutte quante più nocive per l’ecosistema della coltivazione delle proteine vegetali. Dallo studio emerge che l’allevamento animale impegna fino all’83% del terreno arabile mondiale, ma contribuisce solo per il 18% al nostro fabbisogno calorico. Una dieta basata su prodotti vegetali ridurrebbe del 76% l’utilizzo delle aree agricole e dimezzerebbe i gas serra e gli altri inquinanti prodotti dall’industria agroalimentare.
Questo è dovuto in parte all’estrema inefficienza dell’alimentazione animale tramite granaglie: la maggior parte del loro valore nutritivo si perde nella conversione da proteine vegetali a proteine animali. Questo rafforza la mia affermazione che, se volete mangiare meno soia, allora dovreste mangiare soia: il 93% della soia consumata (che contribuisce alladistruzione di foreste, savane e paludi) la troviamo (trasformata in proteine animali) nella carne, nei latticini, nelle uova e nel pesce, e la maggior parte di essa va perduta durante la conversione. Quando la mangiamo direttamente, è sufficiente molto meno terreno arabile per fornire la stessa quantità di proteine.
Ancora più dannosa è la carne “allevata al naturale”: l’impatto ambientale della conversione dell’erba a carne, ribadisce l’articolo, “è enorme, qualunque sia il metodo di produzione utilizzato oggi.” Questo perché occorre così tanta terra per ogni bistecca o braciola da pascolo. In tutto il mondo il terreno da pascolo è circa il doppio di quello destinato alla produzione agricola, ma fornisce solo l’1,2% delle proteine di cui ci nutriamo. Anche se molti di questi pascoli non possono essere utilizzati per la produzione agricola, possono essere però usati per la rinaturalizzazione, permettendo il recupero di molti ricchi ecosistemi distrutti dall’allevamento animale, assorbendo l’anidride carbonica dall’atmosfera, proteggendo i bacini idrici e fermando sul nascere la sesta grande estinzione. Il terreno che dovrebbe essere riservato alla conservazione della vita umana e di tutti gli altri esseri viventi del pianeta è ora utilizzato per produrre un minuscolo quantitativo di carne.
Ogni volta che sollevo il problema cruciale della resa per ettaro, vengo colpito con un fuoco di sbarramento di insulti e vituperi. Ma non me la sto prendendo con gli allevatori, faccio solo notare che i conti non tornano. Non possiamo sfamare la crescente popolazione mondiale e neppure proteggere le diverse forme di vita con l’allevamento animale. Carne e latticini sono una stravaganza che non possiamo più permetterci.
Non c’è modo di uscirne. Quelli che affermano che i sistemi di allevamento “rigenerativi” o “olistici” imitano la natura si ingannano da soli. Si basano sulle recinzioni, mentre in natura gli erbivori selvatici si muovono liberamente, spesso su grandi distanze. Escludono o eliminano i predatori, che sono essenziali al buon funzionamento di tutti gli ecosistemi. Tendono ad eliminare i germogli vegetali e fanno in modo che venga a mancare quel complicato mosaico di vegetazione arborea, tipico di molti ecosistemi naturali, essenziale per l’esistenza di una grande varietà di vita animale.
L’allevamento industriale esige attacchi sempre più grandi al mondo vivente. Guardate al massacro dei tassi in Gran Bretagna, che ora, grazie alle richieste sbagliate dei produttori lattero-caseari, si sta espandendo in tutto il paese. La gente mi chiede come giustificherei il ritorno dei lupi, sapendo che ucciderebbero qualche pecora. Io chiedo loro come giustificano l’eradicazione dei lupi e di tanta altra fauna selvatica per far posto alle pecore. L’azione più importante che possiamo fare a favore dell’ambiente è ridurre l’entità del territorio utilizzato dall’allevamento.
A meno che non siate in grado di cucinare bene, e molte persone non hanno le capacità e neppure lo spazio per farlo, una dieta vegetariana può essere noiosa o costosa. Abbiamo bisogno di pasti pronti vegani migliori,  più economici e di semplici sostitutivi della carne. Il passo importante verrà con la produzione industriale di carne artificiale. Ci sono molte obiezioni. La prima è che l’idea di una carne artificiale è disgustosa. Se la pensate così, vi invito a dare un’occhiata a come i vostri salsicciotti, hamburgher e bocconcini di pollo vengono attualmente allevati, macellati e trattati. Avendo lavorato in un allevamento intensivo di suini, ho una certa conoscenza di tutto quello che potrebbe sembrare disgustoso.
La seconda obiezione è che la carne sintetica pregiudica la produzione locale di cibo. Forse quelli che fanno affermazioni di questo genere non sanno da dove arriva il mangime per animali. Far passare della soia argentina attraverso un maiale delle vostre parti non la rende di certo più “locale” di quella destinata direttamente all’alimentazione umana. La terza obiezione è più seria: la carne artificiale si presta alla concentrazione industriale. Di nuovo, l’industria dei mangimi animali (e, in modo sempre crescente, la zootecnia) è diventata preda dei grandi complessi di imprese. Ma dovremmo lottare per far sì che la carne sintetica non segua la stessa strada: in questo settore, come in altri, abbiamo bisogno di severe leggi anti-trust.
Questa potrebbe anche essere l’opportunità per rompere la nostra totale dipendenza dai fertilizzanti azotati sintetici. Tradizionalmente, la produzione agricola e l’allevamento animale si integravano tramite dall’utilizzo del letame. L’abbandono di questo sistema ha portato ad una riduzione della fertilità del suolo. Lo sviluppo dei fertilizzanti industriali ci ha salvato dalla carestia, ma con un costo ambientale assai salato. Al giorno d’oggi, il legame fra bestiame e territorio è saltato quasi ovunque: i campi vengono coltivati tramite prodotti chimici industriali, mentre le deiezioni animali si accumulano, inutilizzate, in lagune puzzolenti, distruggono i fiumi e creano zone morte nei mari. Nel suolo, tutto questo rischia di accelerare la resistenza agli antibiotici.
Passando ad una dieta di tipo vegetale, instaureremmo una sinergia positiva. La maggior parte delle coltivazioni ad alto contenuto proteico, piselli e fagioli, catturano l’azoto dall’atmosfera, si autofertilizzano ed aumentano nel terreno la concentrazione dell’azoto, che può così essere utilizzato dalle coltivazioni successive, come cereali o piante oleaginose. Anche se il passaggio alle proteine vegetali difficilmente potrà eliminare la necessità, a livello mondiale, dei fertilizzanti artificiali, il lavoro pionieristico dei bioagricoltori vegani, che utilizzano solo compost a base di vegetali (e il meno possibile di fertilizzanti di altro tipo) dovrebbe essere sostenuto da studi che le autorità non sono, a tutt’oggi, riuscite a finanziare.
Ovviamente, tutta l’industria dell’allevamento si opporrà ad una cosa del genere, usando quelle immagini bucoliche e quelle fantasie pastorali con cui ci hanno infinocchiato per così tanto tempo. Ma non possono costrigerci a mangiare la carne. La scelta dobbiamo farla noi. Ogni anno che passa diventa sempre più facile.
George Monbiot
Tradotto da Markus per www.comedonchisciotte.org

14 giugno 2018

Thomas Torelli Newsletter: Sei pronta/o per accogliere la sfida? 🌎 ❤🌿🍎🍆🍈


[Please scroll down for English version]

Sei pronta/o per accogliere la sfida? 



Dal 11 al 20 giugno il nostro partner Food Matters TV (FMTV) lancia la sfida '10 Day Plant Based Challenge', un'iniziativa gratuita per promuovere un'alimentazione vegetale che fa bene a te ed al pianeta.
La sfida vuole essere un invito a provare per dieci giorni un'alimentazione senza cibi di origine animale, attraverso un programma completo online che include menù, liste della spesa e video ricette di diversi chef, interviste di approfondimento con esperti e la visione di 10 film documentari per l'ispirazione quotidiana, tra cui Food Relovution (in programmazione il martedì 12 giugno).
Un occasione incredibile di conoscenza ed approfondimento :)

Perchè è importante questa iniziativa? 
  • Imparerai ad introdurre nella tua alimentazione quotidiana alimenti vivi e sani;
  • includerai nella tua vita nuove abitudini alimentari sane e si sa... prevenire è sempre meglio che curare :)
  • prenderai consapevolezza dell'impatto e dell'importanza delle proprie scelte alimentari;
  • imparerai nuove abitudini che ti aiuteranno a vivere in ​​modo più sostenibile su questo pianeta;
  • ripasserai un po di inglese ;-)
Scopri il programma completo
Questa iniziativa non vuole imporre nessuna ideologia a nessuno, ma semplicemente aiutare ad  introdurre, quotidianamente, più alimenti vegetali nelle nostre diete. 
Infatti, indipendentemente dal fatto che i partecipanti siano paleo, vegani, vegetariani, flexitariani, pescetariani ecc, siamo tutti d'accordo che, come suggerisce l'OMS, l'introduzione di maggiore verdura, frutta, noci e semi è più che raccomandata.
Iscriviti al programma, riceverai ogni giorno tutti i consigli, ma sopratutto l'ispirazione, per mettere in pratica una scelta alimentare più salutare, sostenibile e felice :)
Iscriviti gratuitamente all'iniziativa!

Le scelte alimentari non condizionano solamente la nostra salute, ma anche quella del pianeta Terra. Per questo, cogliamo l'occasione per ricordarvi che tra pochi giorni partirà il terzo tour "Un Altro Mondo per i Diritti della Pachamama".

Grazie per continuare a seguirci!

Thomas e tutto il team di Un altro mondo, Food Relovution e Pachamama
ENGLISH VERSION

Are you ready for the biggest plant-based event of the year?

Hi,
Are you struggling to eat healthy? Lacking energy? Need some recipe inspiration in the kitchen to wow your family?
So many of us face these troubles daily which is why I wanted to share something incredible with you.
Our good friends James and Laurentine of Food Matters are hosting an online 10 Day Plant-Based Challenge!
Click here to learn more & save your free seat!
When you join, you will get access to:
  • Daily Plant-Based Video Recipes
  • Daily Expert Interviews
  • Daily inspirational documentaries, including "Food ReLOVution" (streaming tuesday, June 12th)
  • 10 day meal plan & shopping list
  • 10 day Plant-Based Challenge resource e-book
This challenge is not about dietary labels or short term fads. It's about helping you introduce more plant-based foods into your diet.
Regardless of whether you're paleo, vegan, or pescatarian, we can all agree that vegetables, fruits, nuts, & seeds should make up the majority of our diets, but sadly, this is where most of us struggle to find confidence in the kitchen.
Our aim is to help you, and the world, eat more vegetables. So join us for 10 days of inspirational interviews, mouth-watering recipes, and life-changing documentaries. We're in this together!
Here's to fuelling our bodies well!
The Food ReLOVution team

I nostri prossimi appuntamenti

Un altro mondo non si ferma e continuano gli eventi per portare nel cuore e nella coscienze di migliaia di persone la consapevolezza di quanto Un Altro Mondo sia sempre più possibile.
  • 7 giugno - Chieti (CH) -  Proiezione di "Un altro Mondo"
  • 9 giugno - Como - Conferenza "Food ReLOVution" con Thomas Torelli 
  • 12 giugno - Pescara -  Proiezione di "Un altro Mondo"
  • 13 giugno - Bari - Proiezione di "Food ReLOVution" 
  • 21 giugno - Battaglia Terme (PD) - Proiezione di "Food ReLOVution" e dibattito col regista Thomas Torelli
  • 21 giugno - Verona - Proiezione di "Un altro Mondo"
  • 22 giugno - Sant'Agata Feltria (RN) - Proiezione di "Un altro Mondo"
  • 22 giugno - Manerba del Garda (BS) - Convegno "Relovution a 432 Hz" col regista Thomas Torelli
  • 23 giugno - Manerba del Garda (BS) - Tappa PACHAMAMA TOUR 2018
  • 27 giugno - Capannori (LU) - Tappa PACHAMAMA TOUR 2018
  • 28 giugno - Guardiagrele (CH) - Proiezione di "Un altro Mondo"
  • 29 giugno - Burolo (TO) - Tappa PACHAMAMA TOUR 2018
  • 30 giugno - Orbassano (TO) - Tappa PACHAMAMA TOUR 2018
Scopri tutti i dettagli

Grazie 

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08 giugno 2018

Dietro la parata del 2 Giugno, di Manlio Dinucci

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Quella del 2 giugno non è stata una parata militare, anzi nemmeno una parata, ma una «rassegna»: lo sostiene il ministero della Difesa che ne ha curato la regia (ultimo atto della ministra Pinotti).
La sfilata ai Fori Imperiali – di fronte al nuovo governo appena insediato – è stata simbolicamente aperta da 330 sindaci in rappresentanza della società civile, seguiti da tutti i settori delle Forze armate, per celebrare la «Festa degli Italiani – Uniti per il Paese».
Nel suo messaggio il Presidente della Repubblica Mattarella ha espresso la gratitudine del popolo italiano alle Forze armate per «la preziosa opera che svolgono in tante travagliate regioni del mondo per l’assistenza alle popolazioni gravate dai conflitti», in base alla «nostra Carta Costituzionale, architrave delle Istituzioni e supremo riferimento per tutti».
Man mano che i reparti sfilavano, venivano elencate le missioni militari in cui le Forze armate italiane sono impegnate in oltre 20 paesi: dal Kosovo all’Iraq e all’Afghanistan, dal Libano alla Libia e alla Lettonia, dalla Somalia a Gibuti e al Niger. In altre parole, venivano elencate le guerre e le altre operazioni militari cui l’Italia ha partecipato e partecipa, violando la propria Costituzione, nel quadro della strategia aggressiva ed espansionista Usa/Nato.
Le operazioni militari all’estero, in cui l’Italia è impegnata, sono in continuo aumento.
Oggi 5 giugno, su incarico della Nato, cacciabombardieri italiani Eurofighter Typhoon cominciano a «proteggere» insieme a quelli greci lo spazio aereo del Montenegro, ultimo entrato nella Alleanza. Cacciabombardieri italiani già «proteggono» i cieli di Slovenia, Albania ed Estonia dalla «minaccia russa». Navi da guerra italiane si apprestano a salpare per il Pacifico, dove parteciperanno alla Rimpac 2018, la più grande esercitazione navale del mondo cui prenderanno parte, sotto comando Usa, le marine militari di 27 paesi in funzione anti-Cina (accusata dagli Usa di «espansione e coercizione» nel Mar Cinese Meridionale).
Forze speciali italiane hanno partecipato in Niger a una esercitazione del Comando Africa degli Stati uniti, sponsorizzata dall’Unione europea, in cui sono stati addestrati circa 1900 militari di 20 paesi africani.
In Niger, dove gli Usa stanno costruendo ad Agadez una grande base per droni armati e forze speciali, l’Italia si appresta a costruire una base destinata a ospitare inizialmente 470 militari, 130 mezzi terrestri e 2 aerei. Scopo ufficiale dell’operazione, ostacolata da opposizioni all’interno del governo nigerino, è aiutare il Niger e i paesi limitrofi a combattere il terrorismo. Scopo reale è quello di partecipare, sulla scia di Francia e Stati uniti, al controllo militare di una regione ricchissima di materie prime – oro, diamanti, uranio, coltan, petrolio e molte altre – di cui nemmeno le briciole vanno alla popolazione che vive per la maggior parte in povertà estrema. Col risultato che cresce il dramma sociale e di conseguenza anche il flusso migratorio verso l’Europa.
Il nuovo governo intende «rivalutare la nostra presenza nelle missioni internazionali sotto il profilo del loro effettivo rilievo per l’interesse nazionale». Per farlo, occorre però stabiire quale sia l’interesse nazionale. Ossia se l’Italia debba restare all’interno di un sistema di guerra dominato dagli Usa e dalle maggiori potenze europee, o ne debba uscire per essere un paese sovrano e neutrale in base ai principi della propria Costituzione.
Politica interna e politica estera sono due facce della stessa medaglia: non ci può essere reale libertà all’interno se l’Italia, sovvertendo l’Articolo 11, usa la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli.

07 maggio 2018

L’Esercito francese ha registrato quasi 900 diserzioni nel 2017


L’Armée de Terre ha registrato l’anno scorso quasi 900 casi di diserzione, un numero definito “stabile rispetto all’anno precedente” dal portavoce dell’esercito d’Oltralpe, colonnello Benoît Brulon.
Il quotidiano Le Monde, basandosi su dati raccolti presso la Direzione degli affari penali militari, aveva rivelato in un’inchiesta 1.544 casi di diserzione nel 2017 contro i 1.213 del 2016.aggiungendo che le diserzioni costituiscono il 74% delle infrazioni commesse dal personale militare.
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I casi reali di diserzione sarebbero però molti meno poichè, ha specificato il colonnello Brulon “la diserzione viene definita tale solo dopo sei giorni di assenza non giustificata del militare e molti casi sono stati poi risolti con il rientro del militare alla propria base o con la presentazione di un certificato medico”.
Per questo l’Esercito ha registrato come casi di diserzione 893 militari nel 2017 e 889 l’anno precedente. Casi in grabn psrte divuti, secondo Brulon, “a una pessima percezione dei rigori imposti dalla professione militare”.
La diserzione vene punita con 3 anni di carcere in tempo di pace e 10 anni in tempo di guerra ma in realtà tutte le pene inflitte negli ultimi anni sono state meno pesanti.
Foto Armèe de Terre
To see the article visit www.analisidifesa.it

04 maggio 2018

Aggiornamenti "Choose Love" ❤ Il Tour Pachamama sta arrivando! 🌎


A volte nella frenesia delle giornate mi chiedo: quale dono più bello che avere una visione chiara e limpida del proprio destino?
Passato e futuro. Spesso siamo proiettati ad un tempo che non è mai quello attuale ma alla fine di tutto: cosa rimarrà se non i momenti realmente vissuti?
"La vita è ciò che ti succede mentre fai altri progetti" recitava una bella frase di John Lennon.
Lasciamo andare quindi le paure, i dubbi e facciamo riemergere la nostra naturale capacità di essere qui, adesso.
Con questa newsletter vogliamo prima di tutto augurarti una buona "presenza" e poi, ringraziarti ancora una volta, per essere al nostro fianco.

Tour Pachamama 2018

Grazie allo straordinario successo delle precedenti edizioni e grazie ai molti amici che ci hanno supportato acquistando i DVD o partecipando agli incontri, siamo riusciti ad offrire ad Alberto Ruz Buenfil l'occasione di tornare di nuovo in Italia per la terza edizione de UN ALTRO MONDO PER I DIRITTI DELLA PACHAMAMA.

Mancano ancora pochi mesi all'inizio del tour e desideriamo già fare dei ringraziamenti. Il primo ringraziamento va a tutti gli organizzatori che ci stanno aiutando in questa impresa, il secondo va ad Almo Nature. Un azienda che come avrai già sicuramente visto nei social, è stata interamente donata alla Fondazione Capellino. Gli utili di Almo Nature infatti saranno destinati a quei progetti che avranno l'obiettivo di tutelare i cani, i gatti e gli animali contribuendo così alla salvaguardia della biodiversità, e quindi anche della nostra salute. Tutto questo si traduce in una caratteristica unica: se acquistati diventano uno strumento di azione positiva per tutti noi che condividiamo quegli stessi valori.

Un ringraziamento speciale anche ai nostri Media Partner: Terra Nuova Edizioni, Dolce Vita Magazine e Italia che Cambia.

Ricordiamo a tutti coloro che fossero interessati ad organizzare una tappa del III Tour Internazionale per i Diritti della Madre Terra che ci sono ancora alcune date disponibili. Invia una email a info.dirittidellapachamama@gmail.com
Scopri le date del Tour Pachamama

Aggiornamenti Choose Love

È recente l'intervista a Sister Rosemary Nyirumbe ed il ricordo di quella giornata è indelebile: un dialogo potentissimo e commovente che arricchirà il film di una straordinaria energia.

Ora siamo negli Stati Uniti (grazie a tutti coloro che fino ad ora hanno contribuito alla campagna di crowdfunding di Choose Love*) e abbiamo appena terminato l'intervista al mitico Joe Vitale, uno dei protagonisti più carismatici di The Secret. Ringraziamo anche Scarlett Lewis per averci riaccolto a casa sua per approfondire la sua testimonianza. Un ringraziamento speciale va all'amico Ivan Nossa per essere sempre al nostro fianco.

*Se hai sostenuto il film ricordati di iscriverti al gruppo Facebook riservato e dedicato ai sostenitori. 
Per voi, uno dei video pubblicati nel gruppo Facebook dedicato ai "Sostenitori dei film indipendenti di Thomas Torelli"
Thomas Torelli
Sostieni Choose Love

Tanti contenuti con un solo click

A distanza di cinque mesi dall'ingresso di Food Relovution nel pacchetto Food Matters TV circa 4000 persone hanno già visto il film, rendendo sempre più internazionale la food relovution.

Cos'è Food Matters TV? 
FMTV è una TV di contenuti streaming on demand  interamente dedicata al benessere dove potrai aver accesso a tanti documentari, video ricette, esercizi yoga, interviste e molto altro. Potrai guardare il catalogo completo di FMTV comodamente dal tuo computer, iPhone, Apple TV, iPad e Roku, oppure sulla tua televisione usando l'app di Apple TV, Roku o collegando un cavo HDMI dal tuo computer alla tua televisione.
"Pensalo come il Netflix per documentari relativi alla salute"
- Joe Cross (Fat, Sick & Nearly Dead)
Una straordinaria opportunità per essere sempre aggiornati e.. ripassare un pò di inglese :D

Aiutaci a diffondere il verbo ai tuoi amici affinché la reLOVution sia sempre più possibile! Abbonati subito e approfitta dell'offerta in corso.

Prossimi appuntamenti 

Un altro mondo non si ferma e continuano gli eventi per portare nel cuore e nella coscienze di migliaia di persone la consapevolezza di quanto Un Altro Mondo sia sempre più possibile.
  • Curno (BG) – venerdì 27 aprile 2018: proiezione di "Food ReLOVution"
  • Cesenatico (FC) – domenica 29 aprile 2018: proiezione di "Un Altro Mondo" e dibattito col regista Thomas Torelli
  • Bagnacavallo (RA) – martedì 1 maggio 2018: proiezione di "Un Altro Mondo" e dibattito col regista Thomas Torelli
  • Curno (BG) – venerdì 4 maggio 2018: proiezione di "Pachamama"  
  • Bologna – sabato 5 maggio 2018: proiezione di "Food ReLOVution" e dibattito col regista Thomas Torelli
  • Sant'Agata Feltria (RN) – domenica 6 maggio 2018: proiezione di "Pachamama" 
  • Roma – lunedì  7 maggio 2018: proiezione di "Un Altro Mondo" e dibattito col regista Thomas Torelli
  • Sant'Agata Feltria (RN) – domenica 6 maggio 2018: proiezione di "Pachamama" 
  • Piovera (AL)  – domenica 13 maggio 2018: proiezione di "Pachamama" e collegamento col regista Thomas Torelli
  • Empoli (FI) – venerdì 18 maggio 2018: proiezione di "Food ReLOVution" 
  • Vallio Terme (BS) – venerdì 18 maggio 2018: proiezione di "Food ReLOVution" e dibattito col regista Thomas Torelli
  • Bologna – domenica 20 maggio 2018: conferenza Thomas Torelli "Da Un altro Mondo a Choose Love"
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