19 aprile 2012

BOOM! 5 MILIARDI L'ANNO PER SALVARE LE BANCHE

BOOM! 5 MILIARDI L'ANNO PER SALVARE LE BANCHE:
Claudio Messora Banche MES ESM Meccanismo Europeo Stabilità Mario Monti Commissioni Bancarie 27-bis 117-bis Decreto Liberalizzazioni Paola De Micheli BCE ECB EBA byoblu

 La notizia è di quelle che i giornali inseriscono nei trafiletti, come se fosse acqua. Ma un indebitamento di cinque miliardi all’anno per tre anni, più altri 110 sicuri da corrispondersi a insindacabile giudizio di Monti, più chissà quanti altri dai quali non ci si può in alcun modo sottrarre, se fossi un direttore di giornale io la metterei in prima pagina. Lo so, vi avevo detto che erano tre miliardi all’anno per cinque anni, ma la situazione precipita ed hanno bisogno di soldi subito, dei nostri soldi: per cui hanno stretto i tempi.


 Mi riferisco al MES (in inglese ESM), il trattato europeo che eufemisticamente chiamano fondo salva-stati. A gestirlo saranno diciassette super-governatori. Saranno immuni a qualsiasi atto giudiziario e i loro documenti, compresi i loro pc, saranno assolutamente inviolabili. E potranno decidere di chiedere quanti soldi vorranno, di averli nei tempi che vorranno, senza che gli stati aderenti – tra cui l’Italia – possano in alcun modo opporsi. Avevano cominciato con 500 miliardi ma, è notizia di oggi, siamo già a 800.
 Tutto questo però è storia vecchia per il blog (ne parlo con assiduità da novembre), e se il debito pubblico è aumentato all’inizio di quest’anno, anziché diminuire, è stato anche per l’aumentato fabbisogno dovuto al pagamento della quota di competenza italiana del fondo ESFS (il fondo salva stati temporaneo che sta per essere conferito nel MES, con i suoi 440 miliardi di dotazione, dei quali 200 già spesi per la Grecia). La vera novità è la modificazione degli ultimi giorni delle finalità del trattato cui ci stiamo legando indissolubilmente.
 Nessuno vi ha spiegato cosa è il MES, perché è difficile dirvi che ci indebitiamo di 125 miliardi (ed è solo l’inizio) mentre vi tagliano le pensioni, mentre vi dissanguano con le accise sulla benzine e con l’IMU e mentre studiano il modo di licenziarvi presto e senza chance di reintegro, ma il MES avrebbe dovuto servire – almeno come paravento – per salvare gli Stati in difficoltà, appunto, creando quel firewall, termine che oggi va tanto di moda, per evitare che una eventuale crisi si possa propagare di Stato in Stato. E invece ieri il colpo di mano: gli 800 miliardi del nuovo fondo potranno essere utilizzati anche per aiuti alla ricapitalizzazione del sistema bancario europeo [Repubblica di oggi, p.7, piccolo piccolo in fondo all’articolo].
 Dunque siamo nella situazione in cui facciamo tagli draconiani allo stato sociale, ma ci affrettiamo a convertire in legge un ordine del giorno che annulla gli effetti dell’azzeramento delle commissioni bancarie (art. 27-bis del decreto sulle liberalizzazioni), dopo la levata di scudi dell’ABI con le finte dimissioni di Giuseppe Mussari e il suo incontro con tutti i gruppi parlamentari per ottenere l’immediato rientro dell’emendamento assassino, che avrebbe significato 10 miliardi di minori entrate per il comparto bancario. Un ordine del giorno accolto in 48 ore e tramutato in legge da Mario Monti in persona, dopo l’avvallo del Presidente della Repubblica che constata “la straordinaria necessità ed urgenza” del provvedimento, quando la maggior parte degli ODG languono in omnia saecula seculorum nei polverosi cassetti di Palazzo Chigi (a proposito: dite a Paola De Micheli, che a L’Ultima Parola del 23 marzo scorso mi aveva detto che un Ordine del Giorno non è che viene convertito in legge “domani mattina”, che in effetti la legge firmata dal capo dello Stato è proprio dell’indomani mattina, cioè del 24 marzo 2012).
 Non solo, dopo i mille miliardi di liquidità che la BCE ha prestato alle banche ad un tasso simbolico dell’1%, ufficialmente per prestarli alle aziende, e che le banche hanno invece utilizzato per comprare titoli di stato (sono sicuri e rendono il 4,8% di media, ragion per cui le banche italiane ne hanno incamerati ben 310,6 miliardi), lucrando sul nostro indebitamento (altrimenti li avrebbero comprati all1,5%) senza rimettere in moto l’economia reale, oggi scopriamo che stiamo per pagare cinque miliardi all’anno per aiutare la ricapitalizzazione del sistema bancario europeo. E quali sono le banche che più di altre, dopo la decisione dell’EBA, hanno bisogno di ricapitalizzare? Ma quelle italiane, naturalmente. Dunque i 125 miliardi iniziali del MES, dei quali 15 dovremo conferirli subito, non saranno destinati al salvataggio degli stati – visto che tra l’altro al momento non c’è nessuno stato da salvare – ma al salvataggio, per esempio, di Monte dei Paschi di Siena che ha chiuso il 2011 con una perdita di 4,67 miliardi.
 Intanto, i piccoli imprenditori continuano a suicidarsi perché hanno un contenzioso con il fisco da 105mila euro e le banche, quelle che ci sveniamo per ricapitalizzare, non gli aprono un fido neanche se si dà fuoco. Come è successo a Giuseppe, appunto, 58 anni, di Bologna, proprio 2 giorni fa e proprio mentre il nostro ministro dell’Economia avallava la scelta di prelevare miliardi dal Tesoro per destinarli al salvataggio delle banche.


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