17 ottobre 2019

Movimento Roosevelt: LA VOCE rooseveltiana N° 12 di Giovedì, 17 Ottobre 2019


La Voce Rooseveltiana
D(i)RITTI VERSO LA LIBERTÀ DAL BISOGNO
 
Siamo una comunità di cittadini che sognano il Rinascimento democratico
di cui la società ha bisogno




Editoriale
 
AVETE MAI AVUTO LA SENSAZIONE DI ESSER PRESI PER I FONDELLI?

di Giorgio Cattaneo


Foto editoriale

Avete mai avuto la sensazione di essere presi per i fondelli? Era il 1978 quando John Lydon, alias Johnny Rotten, pronunciò quella frase – non proprio da incorniciare nei libri di storia – al termine di un mediocre concerto dei suoi Sex Pistols, a San Francisco. Sono passati quarant'anni, e il punk imperversa ovunque sotto forma di trash. Ma quanti hanno la stessa onestà dell'allora giovane frontman inglese, nell'ammettere che lo show è truccato, visto che sul palco si agitano un bel po' di cialtroni senza talento? Come verrebbe, la foto di gruppo, se Di Maio si facesse crescere una bella cresta viola e il suo ex preside-fantasma, il tuttora oscuro Giuseppe Conte, andasse in giro con canottiere strappate e giacconi borchiati? Nel paese di Pinocchio, se uno vuol farsi veramente del male, non ha che ha accendere il televisore un qualsiasi martedì sera, magari proprio il giorno in cui l'eroico Parlamento della Repubblica ha osato decespugliare senatori e deputati, quei puzzoni impresentabili. Per fare cosa, poi? Con quale costrutto e quale nuova legge elettorale? Lo saprete alla prossima puntata, sibila l'attore Di Maio, in attesa che la produzione gli passi il seguito del copione.
 
LEGGI TUTTO
 


TragiComix
di Mirko Bonini

TragiComix by Mirco Bonini 12
 



Secondo Noi
   
GM MAGALDI: ERDOGAN È UN MAIALE TERRORISTA, MA L'EPOCA DEGLI ATTENTATI È FINITA

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è "un maiale terrorista", che oggi colpisce i curdi in Siria, gettando la maschera: usa la forza militare non potendo più contare sugli attentati in Europa targati Isis. Lo afferma il presidente del Movimento Roosevelt, Gioele Magaldi, che accusa Erdogan di essere un massone contro-iniziato, tra i protagonisti della superloggia terroristica Hathor Pentalpha, madrina dello Stato Islamico. Un invito: firmare la petizione per chiedere al governo Conte di ritirare i missili Aster 30 schierati dall'Italia in Turchia.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee; su Change.org la petizione per il ritiro dei missili italiani).
CARPEORO: I CURDI SUBISCONO UN'INFAME AGGRESSIONE, IN UNA GEOPOLITICA FATTA SOLO DI CINISMO

C'è quasi da rimpiangere la guerra fredda: almeno, nello scontro tra Usa e Urss c'era ancora qualche traccia di idealità. Lo afferma Gianfranco Carpeoro, nel condannare l'infame aggressione della Turchia di Erdogan ai danni dei curdi siriani, abbandonati da Washington. Secondo Carpeoro, durante gli anni della Cortina di Ferro gli Stati Uniti pensavano di combattere per la democrazia e i sovietici per il comunismo. Ora, invece, domina una geopolitica fatta solo di interessi.
(Intervento su YouTube).
GP
GM MAGALDI: VIA LIBERA A ERDOGAN CONTRO I CURDI, TRUMP RICATTA I MASSONI PROGRESSISTI

Il via libera concesso in Siria contro i curdi alla brutale offensiva di Erdogan (promotore dell'Isis e membro della Ur-Lodge Hathor Pentalpha) è un ricatto di Trump alla massoneria progressista che l'aveva sostenuto contro la Clinton. Secondo Gioele Magaldi, il presidente Usa teme di essere mollato e quindi minaccia di far "resuscitare" l'Isis. Per il presidente del Movimento Roosevelt è un atto inaudito, che merita una formale protesta visto anche che la Turchia resta un paese Nato. In ogni caso, aggiunge Magaldi, i curdi avranno presto giustizia: i circuiti massonici progressisti premeranno per la nascita di uno Stato curdo.
(Intervento su YouTube, ripreso sul blog MR).
GALLONI: MONETA LOCALE PER SCONFIGGERE I DAZI DI TRUMP

L'export del vero made in Italy agroalimentare di qualità, parmigiano e prosciutti, è destinato a tavole americane che non temono i rincari. Lo sostiene l'economista Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt. Se però il protezionismo di Trump dovesse colpire produzioni di base come quella del latte, le Regioni potrebbero aggirare l'handicap pagando i produttori con moneta parallela locale appositamente adottata.
(Intervento su Scenari Economici).
NG
GM MAGALDI: TAGLIO DEI PARLAMENTARI, DI MAIO COME MUSSOLINI E GELLI

Prima il fascismo, poi la P2 di Gelli e ora Di Maio: chi taglia il Parlamento toglie spazio al popolo sovrano e rafforza l'oligarchia. Gioele Magaldi condanna la riduzione dei parlamentari votata a larga maggioranza su impulso del leader 5 Stelle e impegna il Movimento Roosevelt a bloccarne l'esito con ogni mezzo, attraverso l'appoggio di singoli parlamentari e soprattutto promuovendo un referendum per ridare la parola ai cittadini.
(Intervento su YouTube).
LILOV: IL SEGRETO DELLA DIGNITÀ, DALLA MAGNA CHARTA ALLA DICHIARAZIONE ONU DEL 1948

Perché non abbiamo ancora interiorizzato la lezione di Pico della Mirandola sulla vera fonte della nostra dignità umana? Dalla Magna Charta del 1215 alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall'Onu nel 1948 – sostiene Svetan Lilov – è possibile leggere in trasparenza il retroterra sapienziale ed esoterico degli estensori dei grandi manifesti su cui si fonda il nostro universo civile. La chiave d'accesso è la conquista di una piena consapevolezza, che ci illumini la coscienza fino alla sconfitta dei nostri demoni interiori.
(Intervento sul blog MR).
ZL
GM MAGALDI: MA "LIBERIAMO L'ITALIA" NON SA CHE
STA CAMBIANDO TUTTO?


Gioele Magaldi boccia come velleitaria la manifestazione "Liberiamo l'Italia" del 12 ottobre: per il presidente del Movimento Roosevelt è surreale contestare l'euro (proprio oggi, che Draghi e Lagarde evocano la fine del rigore) senza pretendere almeno la fine del pareggio di bilancio, incalzando la Bce sugli eurobond.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR e da Libreidee. Magaldi definisce "infeconda" la manifestazione del 12 ottobre anche nel video registrato con Marco Moiso).
HECHICH: GLI USA ABBANDONANO I CURDI SIRIANI ALLA MERCÉ DEI TURCHI

Che ne sarà dei valorosi combattenti curdi siriani, i primi a tener duro di fronte all'Isis, ora che Trump ha ritirato dal nord della Siria le truppe statunitensi? Per Roberto Hechich, direttore del Dipartimento Geopolitica del Movimento Roosevelt, il rischio è che i curdi (anziché ottenere da Damasco la meritata autonomia) vengano risucchiati nell'orbita della Russia, o peggio ancora sfrattati sanguinosamente dall'esercito turco di Erdogan.
(Intervento sul blog MR).
RH
MR MAGALDI E MOISO, PETIZIONE SU CHANGE.ORG: VIA LILLI GRUBER DA "OTTO E MEZZO"

Maltratta gli ospiti, fino a infliggere il "body shaming" a Salvini rinfacciandogli il fisico appesantito, e soprattutto rinuncia a fare giornalismo, preferendo servire la causa del Bilderberg: su Change.org, Gioele Magaldi e Marco Moiso lanciano una petizione per chiedere a La7 di allontanare Lilli Gruber dalla conduzione di "Otto e mezzo".
(Interventi su YouTube e sul blog MR, ripresi da Libreidee. Su Change.org la petizione).
 
ALICE: SE ANCHE L'ITALIA (ORFANA DEGLI USA E MALTRATTATA DALL'UE) SUBISCE LA GUERRA DEI DAZI

Per Roberto Alice, dietro alla guerra dei dazi che oppone Usa, Europa e Cina si nascondono politiche di potenza. Vaso di coccio tra vasi di ferro, l'Italia soffre la perdita dell'appoggio degli Usa, che la espone alla severa concorrenza franco-tedesca. C'è da sperare che, dopo il caos, un nuova armonia rimetta in equilibrio le sorti del Belpaese, oggi molto incerte.
(Intervento sul blog MR).
RA
GM MAGALDI: IL CROCIFISSO A SCUOLA È SOLO CIARPAME FASCISTA, IMPOSTO DAL DUCE NEGLI ANNI '20

Macché radici cristiane: l'esposizione del crocifisso nelle scuole (proibita in paesi come la Francia) non ha niente di evangelico. Intervenendo sulle ricorrenti polemiche italiane, Gioele Magaldi ricorda che il simbolo cristico comparve nei luoghi pubblici italiani solo in seguito al patto tra Mussolini e il Vaticano negli anni Venti, favorito dal clerico-fascismo allo scopo di instaurare un'egemonia culturale sulle giovani generazioni.
(Intervento su YouTube, ripreso sul blog MR e su Libreidee).
GALLONI: FINE DEL RIGORE IN GERMANIA, MA A NOI RESTERANNO SOLO LE BRICIOLE

Sta per cambiare tutto, perché in Germania la crisi dell'economia supera quella della finanza: quindi si aprirà per forza la stagione del dopo-austerity. Ma secondo l'economista Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt, mantenendo l'attuale paradigma neoliberista all'Italia arriveranno solo le briciole. Galloni propone di emettere moneta parallela, riformare il credito bancario e promuovere un'agenzia di rating trasparente.
(Intervento su ByoBlu).
NG
GM MAGALDI: DI MAIO NEO-PIDUISTA, TAGLIARE I PARLAMENTARI ERA IL SOGNO DI LICIO GELLI

La riduzione dei parlamentari era già contenuta nel Piano di Rinascita Democratica della P2 di Licio Gelli, braccio operativo italiano della superloggia neoaristocratica Three Eyes impegnata a ridurre gli spazi di democrazia anche tagliando la rappresentanza parlamentare. Lo ricorda Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, al "neopiduista" Di Maio.
(Intervento su YouTube ripreso su Affari Italiani, blog MR e Libreidee).
CARPEORO: FUSARO MI RICORDA FRANCO FREDA, TEORICO DEL NAZI-MAOISMO ALL'ITALIANA

Diego Fusaro, nuovo leader di "Vox Italia"? A Gianfranco Carpeoro, il suo roboante velleitarismo (molto televisivo, in bilico tra il comunista Gramsci e il fascista Gentile) ricorda il nazi-maoismo di Franco Freda, condannato per terrorismo negli anni di piombo. L'estremismo ideologico, ricorda Carpeoro, è stato regolarmente manipolato dai poteri che orchestrano la sovragestione del consenso, talora anche ricorrendo alla strategia della tensione.
(Intervento su YouTube, ripreso su Libreidee).
GC
GM MAGALDI: DRAGHI E LAGARDE PENTITI DEL RIGORE, ORA BUSSANO ALLA MASSONERIA PROGRESSISTA

Mario Draghi e Christine Lagarde smentiscono la loro stessa storia, evocando l'emissione illimitata della "moneta del popolo" (Modern Money Theory) e gli eurobond, che metterebbero fine al ricatto dello spread. Come credere loro, dati i rispettivi curriculum alla Bce e al Fmi? Eppure, avverte Gioele Magaldi, si tratta di segnali importanti: fino a ieri campioni della massoneria neoaristocratica, i presidenti della Bce (uscente ed entrante) stanno bussando alla massoneria progressista, bocciando il dogma dell'austerity.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR e su Libreidee).
CATTANEO: GRETA THUNBERG RECITA, ED È COME SE STESSE MINACCIANDO OGNUNO DI NOI

La teologia ecologista di Gretha Thunberg, che dà per scontata l'origine antropica delle variazioni climatiche, secondo Giorgio Cattaneo risuona in modo minaccioso nei confronti del 99% della popolazione: l'invito a ridurre le emissioni (e quindi i consumi) corrisponde perfettamente all'aspirazione dell'oligarchia intenzionata a ridurre i redditi delle famiglie.
(Intervento sul blog MR, ripreso su Libreidee).
GC
GM MAGALDI: NIENTE DI BUONO IN ARRIVO, NÉ DA FUSARO (VOX ITALIA) NÉ DA RENZI-2 AL GOVERNO

Gioele Magaldi boccia il filosofo rossobruno Diego Fusaro e anche il ritorno di Matteo Renzi al governo, su cui il presidente del Movimento Roosevelt è scettico: l'ex rottamatore ha già dimostrato di non voler rompere con il rigore. Quanto al pittoresco sovranismo di "Vox Italia", dice, siamo alla riedizione di un "fasciocomunismo" innocuo per il potere.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee. Magaldi boccia la prospettiva di Vox Italia anche in un video registrato con Marco Moiso).
CARPEORO: IL CONTE-BIS DURA POCO, AVREMO DRAGHI A PALAZZO CHIGI E POI PRODI AL QUIRINALE?

Gianfranco Carpeoro prevede che il traballante Conte-bis non avrà vita lunga, specie se Salvini dovesse veder calare il suo condenso. Non è azzardato ipotizzare l'arrivo di Draghi a Palazzo Chigi, magari "aiutato" da difficoltà economiche dell'Italia, per poi spedire al Quirinale Romano Prodi dopo Mattarella.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
GC
RA ALICE: DECLINO 5 STELLE, NEL GOVERNO GIALLOROSSO COSTRETTO A IMPORRE NUOVI SACRIFICI

I 5 Stelle hanno scelto il "suicidio" elettorale abbracciando il Pd, senza alcuna speranza di gestire politiche espansive perdurando il rigore Ue. In più, c'è aria di tempesta finanziaria: e se il nuovo governo seguirà lo schema dell'austerity, il popolo ricorderà molto bene chi gli ha inferto nuovi sacrifici nuove e tasse, tagliando ulteriormente i servizi e il benessere.
(Intervento sul blog MR).
 


 
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MR News


MR News
 

SOS CURDI, PETIZIONE:
VIA I MISSILI ITALIANI
DALLA TURCHIA


Petizione su Change.org promossa dal Movimento Roosevelt per chiedere al governo Conte di ritirare la batteria di missili antiaerei Aster 30 schierati in Turchia a disposizione di Erdogan. Il Movimento Roosevelt condanna l'aggressione turca contro i curdi siriani, che hanno fermato l'Isis nella regione. E spiega: i missili Aster potrebbero essere usati da Erdogan contro l'esercito siriano, impegnato a respingere l'invasione turca.

(La petizione su Change.org).

UN REFERENDUM
CONTRO IL TAGLIO
DEI PARLAMENTARI


Il Movimento Roosevelt annuncia che scenderà in campo per sostenere un referendum contro il taglio dei parlamentari voluto da Di Maio, che amputa la democrazia italiana. I militanti si attiveranno nei prossimi giorni per concorrere alla raccolta di firme necessarie a indire una consultazione che restituisca la parola innanzitutto al popolo sovrano.

(In un video, l'annuncio di Gioele Magaldi).

BREXIT E ITALEXIT
OLTRE LA PROPAGANDA
SALOTTO MR LONDRA 


Brexit e Italelexit oltre la propaganda: è stato il tema del Salotto Rooseveltiano (con live streaming su YouTube) promosso il 15 ottobre a Londra dal gruppo MR del Regno Unito.
Fra i temi, la Hard Brexit di Boris Johnson. Con Roberto Hechich ed Emilio Ciardiello (Dipartimento Geopolitica), Gioele Magaldi (da Roma) e Gianfranco Carpeoro (da Milano).

MR UMBRIA,
IN PRIMO PIANO
LE REGIONALI


Le elezioni regionali del 27 ottobre sono al centro dell'agenda del gruppo umbro del Movimento Roosevelt, coordinato da Simone Casagrande. Dopo la riunione del 13 settembre, l'assemblea dell'8 ottobre ha permesso di mettere a fuoco il ruolo del MR nel contrasto della deriva oligarchica e antidemocratica che ha coinvolto la Regione.

SOVRANISMO, ÉLITE
E DEMOCRAZIA, FORUM
DAL MR LOMBARDIA


Sovranismo, elitarismo e democrazia social-liberale: se n'è parlato il 14 settembre a Milano nella riunione del MR Lombardia coordinata dal commissario straordinario Gianfranco Carpeoro, in cui è stato anche presentato il nuovo socio Giorgio Martelli e sono stati designati i commissari provinciali quali nuovi membri della direzione provinciale lombarda.

MR-ECONOMY:
SOVRANITÀ
E BENESSERE


Sovranità e moneta parallela, un'agenzia di rating pubblica e trasparente, meno tasse, via il pareggio di bilancio dalla Costituzione e promozione dell'agricoltura, della ricerca e dello sviluppo eco-compatibile. Sono le linee guida del nuovo Dipartimento Economia del MR (guidato da Vincenzo Curia), nell'ambito del rilancio dell'organizzazione rooseveltiana.

(Sul blog MR, una sintesi della proposta).

DIPARTIMENTI
RINNOVATI,
IL MR ACCELERA


Nuova organizzazione per i Dipartimenti, cuore pulsante dell'elaborazione politica del Movimento Roosevelt. Aggiornato l'organigramma, le rinnovate strutture disporranno di autonoma capacità di comunicazione anche grazie a blog dedicati, pagine Facebook, account Twitter e Instagram. Una marcia in più, per diffondere l'attività del MR.

(Sul blog MR, i nuovi segretari dei Dipartimenti). 

UN BLOG MR
PER OGNI
REGIONE

 

Blog regionali, per dare più spazio e visibilità al profilo locale del Movimento Roosevelt. Le nuove pagine saranno a disposizione dei gruppi regionali e dei rispettivi coordinatori, per confrontare idee in modo aperto ed estendere progressivamente la comunità rooseveltiana.

 

Agenda MR

 

18 ottobre

Autunno 2019
RIUNIONE MR UMBRIA
(PONTE FELCINO - h 17,30)
 
Riunione regionale dei rooseveltiani umbri venerdì 18 ottobre a Ponte Felcino (Perugia) presso la biblioteca Altrementi, in via Puccini 86, dalle ore 17,30. L'obiettivo, spiega il coordinatore Simone Casagrande Moretti, sarà confrontarsi sulle proposte da avanzare in vista delle ormai vicinissime elezioni regionali del 27 ottobre.
Sul tappeto trasporto locale e agricoltura, turismo, sanità e infrastrutture. Tutti temi che vedono l'impegno di gruppi di lavoro, intenzionati ad aiutare concretamente l'Umbria a lasciarsi alle spalle la deriva oligarchica e antidemocratica che negli anni ha coinvolto la Regione. 
ISCRIZIONI MR

 
Un metapartito è per sempre: mentre i partiti nascono e muoiono come foglie, un'entità trasversale e metapartitica si rafforza col tempo, consolidando la sua vocazione democratica ad influenzare alla luce del sole opinione pubblica, associazioni, partiti e istituzioni. Con queste parole si lancia la "campagna d'autunno" con la quale la Presidenza del movimento rinnova l'invito a iscriversi al MR.

(Sul sito MR, le ragioni si cui si fonda il movimento).



 
   



 
Movimento Roosevelt / Democrazia contro oligarchia
 
Il mondo non è mai stato così ricco, eppure la società è colpita da diseguaglianze inaudite:
senza giustizia sociale non si possono garantire né diritti né pari opportunità.
Grazie all'opposizione artificiosa tra destra e sinistra, l'élite neoliberista ha potuto privatizzare il mondo, minando, dagli anni '70, il futuro delle istituzioni democratiche.
Oggi la vera contrapposizione politica non è più tra destra e sinistra, ma tra democrazia e oligarchia. 
Il Movimento Roosevelt è un soggetto politico meta-partitico ispirato da Gioele Magaldi
e istituito da 500 soci fondatori a Perugia  il 21 marzo del 2015.
Il nostro movimento è impegnato a smascherare la pretesa scientificità economicistica
del rigore nei bilanci pubblici, contribuendo al risveglio democratico della politica italiana, europea e mondiale.
Dobbiamo utilizzare indicatori economici che siano accurati nel misurare il benessere della collettività e ricominciare a costruire ricchezza con le politiche economiche proprie del modello post-keynesiano,
fondato sull'investimento pubblico strategico per rilanciare il settore privato.
Si tratta di una sfida culturale per la quale il Movimento Roosevelt si rivolge a tutte le persone di animo sinceramente progressista, disposte a contribuire a far crescere una nuova consapevolezza.
Per ridiventare cittadini e smettere di essere "sudditi" di anonimi tecnocrati, al servizio di potentati economici privatistici, abbiamo bisogno della consapevolezza, del supporto e dell'impegno del popolo.
L'orizzonte per il quale lavoriamo è squisitamente democratico: vogliamo restituire alla collettività
un futuro prospero e degno di essere vissuto appieno.


 
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  LA VOCE Rooseveltiana
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06128 Perugia
C.F. 94155630547
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Per informazioni e contatti: info@movimentoroosevelt.com

  .
 

16 ottobre 2019

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 15 ott 2019


Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
Douces sanctions US contre la Turquie
 

 
Le PKK-YPG, terroriste selon le côté de la frontière
 

 
Les armées syrienne et turque tentent d'occuper le terrain
 

 
Les 15 camps de prisonniers de Daesh au « Rojava »
 

 
L'accord d'Hmeimim
 

 
Les militaires français pris au piège en Syrie
 

 
Les jihadistes au cœur du désaccord atlantiste
 

 
Le révisionnisme historique du parlement européen
 

 
L'accord secret sur la question kurde
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Communiqué du Conseil de Défense et de Sécurité nationale
 

 
Qu'est ce que l'opération « Source de paix » ?
 

 
Déclaration de Jens Stoltenberg sur l'opération « Source de paix »
 

 
Mise en garde de la Syrie
 

 
Déclaration du président du Conseil de sécurité sur la Syrie
 

 
Déclaration de Federica Mogherini sur la Syrie
 

 
Communiqué du Ministère russe des Affaires étrangères concernant l'interpellation d'une députée de la Douma aux États-Unis
 

 
Déclaration de la Maison-Blanche à propos des terroristes du Nord de la Syrie
 

 
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La verità su Ettore Majorana – Alfredo Ravelli



Alfredo Ravelli, cugino di Rolando Pelizza, strettissimo collaboratore del fisico Ettore Majorana e realizzatore della sua famosissima (e ricercatissima) macchina in grado di trasformare energia e materia, espone a Byoblu le prove che secondo lui documentano inequivocabilmente che Majorana, scomparso misteriosamente nel 1938, sarebbe stato ancora vivo fino a pochi anni fa, e la sua macchina avrebbe dimostrato di poter funzionare.
Chi era Ettore Majorana, perché sparì nel nulla tra il 26 e il 27 marzo del 1938 e soprattutto, che fine fece?
Alfredo Ravelli approfondisce il segreto di Majorana attraverso il suo ultimo libro, “2006: Majorana era vivo! – Le ultime lettere di Ettore Majorana a Rolando Pelizza”.
Quest’ultimo, che sarebbe rimasto in contatto con Majorana attraverso 15 lettere vergate a mano nel 1976 sulla piattaforma di un forte in alta montagna, con un esperimento videotrasmesso mostra ad alcuni conoscenti come sia capace di annichilire una roccia mediante una piccola macchina elaborata da Majorana e afferma di poter utilizzare l’antimateria.
Nei molti esperimenti eseguiti seguendo le istruzioni di Majorana, Pelizza con questa macchina – il cui uso pacifico consiste nella distruzione dei rifiuti e delle scorie radioattive – otterrebbe non solo la possibilità di distruggere elementi, ma soprattutto di poter ricavare grandi quantità di energia praticamente a costo zero. Nei successivi esperimenti Pelizza cerca piena conferma della terza fase indicatagli dal suo maestro: la trasformazione della materia.

15 ottobre 2019

[Reseau Voltaire] Les militaires français pris au piège en Syrie 14 ott 2019

Réseau Voltaire
Les militaires français pris au piège en Syrie
Réseau Voltaire | 14 octobre 2019
Le président Emmanuel Macron a réuni un Conseil de défense au PC Jupiter de l'Élysée, le 13 octobre 2019 en fin de soirée, pour statuer sur les forces militaires et civiles positionnées au Nord de la Syrie.
• En secret, le président Macron avait ajouté huit bases militaires à celle déjà implantée par le président Hollande. Toutes les neuf sont illégales au regard du droit international. Elles avaient pour mission de soutenir le démantèlement de la Syrie et la création d'un nouvel État, le « Rojava » (Kurdistan).
• Il avait également donné instruction à la DGSE de favoriser l'engagement d'anarchistes français dans les rangs du YPG kurde [1], dont un est déjà revenu en France et a tenté d'abattre un hélicoptère de la Gendarmerie nationale [2].
• Il avait enfin encouragé le déplacement d'ONG humanitaires sous contrôle militaire.
On ignore si le Conseil de défense a été informé à temps de l'accord, négocié au même moment par l'armée russe sur sa base aérienne d'Hmeimim, entre le YPG et la République arabe syrienne.
Les personnels français ont assisté durant trois ans, sans être autorisés à intervenir, aux crimes contre l'humanité perpétrés par des éléments kurdes contre les Assyriens chrétiens et les Arabes musulmans au Nord-Est de la Syrie.
Ils n'ont pas été repliés lorsque, le 6 octobre, la Maison-Blanche a informé la France de l'imminence de l'invasion turque, laquelle a débuté le 9 octobre.
Aujourd'hui, en l'absence des forces US, les personnels français sont pris entre deux feux : d'une part l'armée turque que le président Hollande a trahi en 2015, d'autre part les ex-alliés kurdes ralliés à la République arabe syrienne que la France combat.
Carte des bases secrètes françaises publiée par l'agence officielle turque, Anadolu Agency, en janvier 2019 :
JPEG - 76.3 ko
À lire sur voltairenet.org : Tout ce que l'on vous cache sur l'opération turque « Source de paix », une étude en trois parties de Thierry Meyssan.
- 1. La généalogie de la question kurde (mardi 15 octobre)
- 2. Le Kurdistan, imaginé par le colonialisme français (mercredi 16 octobre)
- 3. L'invasion turque du Rojava (jeudi 17 octobre)
[1] Cf. le film Sœurs d'armes, de Caroline Fourest, ex-porte-parole de l'Union communiste libertaire.
[2] « Ces revenants du Rojava qui inquiètent les services de renseignement », Matthieu Suc et Jacques Massey, Médiapart, 2 septembre 2019.
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14 ottobre 2019

Il golpe anglo-americano che aveva messo fine all’indipendenza dell’Australia


Nel 1975, il Primo Ministro Gough Whitlam, che è mancato questa settimana [L’articolo è dell’ottobre 2014 ed era stato scritto subito dopo la morte dell’ex primo ministro, N.D.T.], aveva osato rivendicare l’autonomia del proprio paese. La CIA e il MI6 si erano assicurati che ne pagasse il prezzo.
Sui media e nell’establishment politico australiano è calato il silenzio sulla memoria del grande Primo Ministro riformatore Gough Whitlam. I suoi successi sono riconosciuti, seppur a malincuore, i suoi errori vengono sottolineati con falso rincrescimento. Ma la ragione principale del suo straordinario insuccesso politico, essi sperano, sarà seppellita con lui.
L’Australia, durante gli anni di Whitlam, 1972-75, era diventata per un breve periodo di tempo uno stato indipendente. Un commentatore americano aveva scritto che nessun paese aveva “invertito la sua posizione negli affari internazionali in modo così totale senza passare attraverso una rivoluzione interna.” Whitlam aveva posto fine alla servilità coloniale della sua nazione. Aveva abolito il patrocinio reale, indirizzato l’Australia verso il Movimento dei paesi non allineati, sostenuto le”zone di pace” e si era opposto ai test sulle armi nucleari.
Anche se non veniva considerato un laburista di sinistra, Whitlam era un socialdemocratico anticonformista per principio, orgoglio e correttezza. Credeva che una potenza straniera non dovesse controllare le risorse del suo paese e dettarne la politica economica ed estera. Aveva intenzione di “ricomprare la fattoria.” Nel redigere i primi atti legislativi sui diritti delle terre degli aborigeni, il suo governo aveva risvegliato il fantasma del più grande esproprio terriero nella storia dell’umanità, la colonizzazione britannica dell’Australia e la questione di chi fossero le enormi ricchezze naturali del continente insulare.
I Latino-Americani riconosceranno l’audacia e il pericolo di questa “voglia di libertà” in un paese il cui establishmente era indissolubilmente legato ad un grande potenza straniera. Gli Australiani avevano partecipato ad ogni avventura imperiale britannica, fin da quando in Cina era stata repressa la ribellione dei Boxer. Negli anni ’60, l’Australia aveva implorato per unirsi agli Stati Uniti nell’invasione del Vietnam, poi aveva messo a disposizione i suoi “black team” [gruppi di specialisti per operazioni clandestine], gestiti però dalla CIA. I cablogrammi diplomatici statunitensi pubblicati lo scorso anno da Wikileaks rivelano i nomi di figure di spicco in entrambi i principali partiti, tra cui un futuro primo ministro e un ministro degli esteri, nel ruolo di informatori di Washington durante gli anni di Whitlam.
Whitlam conosceva il rischio che stava correndo. Il giorno dopo la sua elezione, aveva ordinato che il suo staff non venisse “controllato o molestato” dal servizio di sicurezza australiana, Asio, allora come adesso legato all’intelligence anglo-americana. Quando i suoi ministri avevano pubblicamente condannato i bombardamenti americani sul Vietnam definendoli “corrotti e barbari,” un funzionario della stazione della CIA a Saigon aveva dichiarato: “Ci hanno detto che gli Australiani potrebbero benissimo essere considerati dei collaboratori dei Nord-Vietnamiti.
Whitlam aveva chiesto di sapere se e perché la CIA gestisse una base di spionaggio a Pine Gap, vicino ad Alice Springs, un gigantesco aspirapolvere che, come ha da poco rivelato Edward Snowden, consente agli Stati Uniti di spiare tutti. “Se cercherete di fregarci o di manipolarci,” aveva detto il primo ministro all’ambasciatore degli Stati Uniti, “[Pine Gap] diventerà una questione tutta da rivedere.
Victor Marchetti, l’ufficiale della CIA che aveva contribuito a creare Pine Gap, mi aveva confidato in seguito: “Quella minaccia di chiudere Pine Gap aveva fatto venire un colpo apoplettico alla Casa Bianca … si era iniziato a preparare una specie di [golpe come in] Cile.”
I messaggi top-secret di Pine Gap venivano decodificati da un’azienda dipendente dalla CIA, la TRW. Uno dei decodificatori era Christopher Boyce, un giovane turbato dall’inganno e dal tradimento da parte di un alleato. Boyce aveva riveato che la CIA si era infiltrata nella dirigenza politica e sindacale australiana e che si riferiva al Governatore Generale dell’Australia, Sir John Kerr, come “il nostro uomo, Kerr.”
Kerr non era solo l’uomo della Regina, aveva legami di vecchia data con l’intelligence anglo-americana. Era un appassionato sostenitore dell’Associazione Australiana per la Libertà Culturale, descritta da Jonathan Kwitny del Wall Street Journal nel suo libro, The Crimes of Patriots, come “un gruppo d’élite, esclusivamente su invito … smascherato di fronte al Congresso come fondato, finanziato e completamente gestito dalla CIA.” La CIA “aveva pagato i viaggi di Kerr, costruito il suo prestigio … Kerr aveva continuato ad assecondare la CIA per soldi.”
Quando Whitlam era stato rieletto per un secondo mandato, nel 1974, la Casa Bianca aveva inviato a Canberra come ambasciatore Marshall Green. Green era una figura imperiosa e sinistra, che operava all’ombra dello “stato profondo” americano. Conosciuto come il “maestro del golpe,” aveva avuto un ruolo centrale nel colpo di stato del 1965 contro il presidente Sukarno in Indonesia, che aveva provocato quasi un milione di morti. Uno dei suoi primi discorsi in Australia, presso l’Australian Institute of Directors, era stato descritto da un membro allarmato del pubblico come “un incitamento agli imprenditori del paese a ribellarsi contro il governo.
Gli Americani e gli Inglesi avevano lavorato insieme. Nel 1975, Whitlam aveva scoperto che il MI6 britannico stava operando contro il suo governo. “Gli Inglesi stavano effettivamente decodificando i messaggi segreti che arrivavano nel mio ufficio per gli affari esteri,” aveva detto in seguito. Uno dei suoi ministri, Clyde Cameron, mi aveva riferito: “Sapevamo che il MI6 stava spiando le riunioni di gabinetto per conto degli Americani.” Negli anni ’80, alcuni alti funzionari della CIA avevano rivelato che il “problema Whitlam” era stato discusso “con urgenza” dal direttore della CIA, William Colby e dal capo del MI6, Sir Maurice Oldfield. Un vicedirettore della CIA aveva detto: “Kerr ha fatto quello che gli era stato detto di fare.
Il 10 novembre 1975, a Whitlam era stato mostrato un messaggio telex top-secret proveniente da Theodore Shackley, il noto capo della divisione della CIA per l’Asia Orientale, che aveva contribuito al colpo di stato contro Salvador Allende in Cile, due anni prima.
Il messaggio di Shackley era stato letto a Whitlam. In esso si diceva che il primo ministro australiano rappresentava un rischio per la sicurezza del suo paese. Il giorno prima, Kerr aveva visitato il quartier generale del Defence Signals Directorate (DSD), la NSA australiana, dove era stato informato sulla “crisi della sicurezza.”
L’11 novembre, il giorno in cui Whitlam avrebbe dovuto informare il parlamento della presenza segreta della CIA in Australia, era stato convocato da Kerr. Invocando arcaici, vice-regali “poteri di riserva,” Kerr aveva licenziato il suo primo ministro democraticamente eletto. Il “problema Whitlam” era stato risolto e la politica australiana, e la nazione intera, non avrebbero mai più riconquistato la loro vera indipendenza.
John Pilger
Fonte: www.theguardian.com

Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

11 ottobre 2019

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 9 ott 2019


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En bref

 
L'accord secret sur la question kurde
 

 
30 morts dans les manifestations en Iraq
 

 
Le plan Erdoğan pour le Nord de la Syrie
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Déclaration de Federica Mogherini sur la Syrie
 

 
Communiqué du Ministère russe des Affaires étrangères concernant l'interpellation d'une députée de la Douma aux États-Unis
 

 
Déclaration de la Maison-Blanche à propos des terroristes du Nord de la Syrie
 

 
Sergueï Lavrov au Club de Valdaï
 

 
Discours d'Emmanuel Macron devant l'Assemblée parlementaire du Conseil de l'Europe
 

 
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Unione nazionale in Siria e Venezuela, di Thierry Meyssan


All’inizio di settembre siamo stati i soli ad annunciare il passo decisivo contemporaneamente compiuto in Siria e Venezuela. Paesi che ora non cercano più di negoziare con i terroristi, bensì di costruire un nuovo regime in collaborazione con l’opposizione patriottica.

Siria e Venezuela si giocano contemporaneamente e parallelamente il proprio futuro. Ed è normale sia così, perché trattasi di conflitti che non hanno origine locale, ma sono frutto della strategia del Pentagono di distruzione delle strutture statali, avviata dapprima nel Medio Oriente Allargato, in seguito nel Bacino dei Caraibi (dottrina Rumsfeld/Cebrowski [1]).
La situazione e le capacità dei due Stati sono molto diverse, ma la resistenza al capitalismo globale è la medesima. Hugo Chávez (presidente dal 1999 al 2013) è stato portavoce delle popolazioni delle periferie del mondo, di fronte alle ambizioni delle società transnazionali. Deluso dalla defezione di alcune nazioni del Movimento dei Paesi Non-allineati, diventate vassalle degli Stati Uniti, Chávez e il presidente siriano Bashar al-Assad immaginarono di rifondare il Movimento su basi rinnovate e di chiamarlo Movimento dei Liberi Alleati [2]. A chi si poneva domande sui tempi di realizzazione di quest’ambizioso progetto, il presidente venezuelano rispondeva con la previsione che l’omologo siriano avrebbe occupato il suo posto sulla scena internazionale. Nel piano quinquennale 2007-2013, che redasse in prima persona, Chávez inserì anche istruzioni per le amministrazioni del Paese affinché sostenessero un alleato politico tanto lontano, la Siria [3].
Da 18 anni la guerra imperversa nel Medio Oriente Allargato e da otto in Siria. Afghanistan, Iraq e Libia sono già stati distrutti. Lo Yemen è ridotto alla fame. In Siria un governo in esilio è stato riconosciuto dagli Stati Uniti e da un pugno di loro alleati. Il patrimonio del Paese in Occidente è stato confiscato. Nella Lega Araba un governo alternativo ha rimpiazzato quello costituzionale. I vassalli regionali del Pentagono si sono messi agli ordini della NATO.
Nel Bacino dei Caraibi il preludio alla guerra è già in fase avanzata, soprattutto in Nicaragua e a Cuba. In Venezuela un autoproclamato presidente è stato riconosciuto dagli Stati Uniti e da un pugno di loro alleati. Il patrimonio del Paese in Occidente è stato confiscato. Nell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) un governo alternativo ha rimpiazzato quello costituzionale. I vassalli regionali del Pentagono stanno riattivando il Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca (TIAR).
La guerra in Siria è al termine perché la presenza militare russa rende impossibile l’invio di nuove truppe per combattere il governo [legittimo] del Paese, siano esse formate da soldati regolari statunitensi, da mercenari ufficialmente ingaggiati dal Pentagono o da mercenari ufficiosamente ingaggiati dagli alleati della NATO. Ma la vittoria contro decine di migliaia di mercenari dell’Esercito Arabo Siriano non significa pace.
In Siria e Venezuela la pace sarà possibile solo a condizione che la società fratturata – dalla guerra nel primo caso e dalla sua preparazione nel secondo – venga riparata. In Siria la riparazione potrà avvenire attraverso la redazione e l’adozione d’una nuova Costituzione, come previde quattro anni fa la risoluzione ONU 2254. Anche in Venezuela la pace dovrà passare dalla creazione di un regime di unione nazionale, ove si associno gli chavisti e l’opposizione patriottica, ancora viva nel Paese, cui sta a cuore la preservazione della nazione.
Con l’assenso del presidente Trump, nonostante l’opposizione dei generali del Pentagono e dei diplomatici del dipartimento di Stato, il 16 settembre Siria e Venezuela hanno fatto passi avanti in questa direzione. Lo stesso giorno Iran, Russia e Turchia hanno annunciato la formazione della Commissione Costituzionale Siriana [4] e il Venezuela l’apertura di un Tavolo di dialogo che riunisce rappresentanti del governo e dell’opposizione patriottica [5]. Un’iniziativa che si sostituisce ai negoziati che il governo costituzionale aveva intavolato alle Barbados – alla presenza di mediatori norvegesi – con i rappresentanti dell’autoproclamato presidente Guaidó; negoziati che quest’ultimo dichiarò esauriti e abbandonò. Analogamente, la Commissione Costituzionale Siriana mette fine ai negoziati che il governo conduceva da anni con gli jihadisti “moderati”, sotto gli auspici dell’ONU.
Dopo l’inizio della guerra in Siria il principio di Unione Nazionale si è gradualmente affermato. Il presidente Assad riuscì a organizzare nel 2014 un’elezione presidenziale conforme agli standard internazionali dei regimi democratici. In Venezuela invece questo principio rappresenta una novità, di cui ancora non tutti sono convinti. Un precedente tentativo avviato da papa Francesco è fallito. Questa volta, in poche ore, i negoziatori sono riusciti ad accordarsi su tutto quel che Guaidó asserisce di rivendicare, ma che in realtà rifiuta di formalizzare. Gli chavisti hanno smesso di disertare le sedute dell’Assemblea Nazionale; la riforma della Commissione elettorale è in gestazione; il vice-presidente dell’Assemblea Nazionale, prima agli arresti, è stato rilasciato; e via di questo passo.
La diffusione della notizia di questi considerevoli progressi ha coinciso con la vacanza del posto di Consigliere per la Sicurezza Nazionale USA. La sostituzione di John Bolton con Robert O’Brien favorisce l’avvio di un nuovo indirizzo a Washington. I due uomini hanno le medesime referenze ideologiche, l’“eccezionalismo statunitense”, ma stili opposti: il primo minaccia di guerra l’intero pianeta, il secondo è consumato negoziatore.
Giacché i partigiani del terrorismo – gli jihadisti “moderati” e i guarimberos di Juan Guaidó – ne sono esclusi, Unione Europea e Gruppo di Lima, privi del pragmatismo del presidente Trump, condannano questi progressi.

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