27 aprile 2018

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 24 04 2018


Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
Lafarge travaillait pour les services secrets français en Syrie
 

 
Le Conseil de sécurité se réunit en Suède à huis clos
 

 
Les esprits s'échauffent à Ankara et Washington
 

 
Les ratées de l'opération alliée contre la Syrie
 

 
Coordination militaire entre Téhéran, Bagdad, Damas et Moscou
 

 
La vengeance du général Benoît Puga
 

 
La Russie découvre un laboratoire chimique à Douma
 

 
De l'armement russe livré à Tartous
 

 
Vers une alliance des chrétiens contre la guerre en Syrie
 

 
Les négociations secrètes USA-Syrie
 

 
Les experts suisses identifient le poison des Skripal
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Discours d'Emmanuel Macron au Parlement européen
 

 
Déclaration des dirigeants du G7 sur la Syrie
 

 
Déclaration du Gouvernement à l'Assemblée nationale sur l'intervention des forcées armées françaises en Syrie et débat sur cette déclaration
 

 
Déclaration du Gouvernement au Sénat sur l'intervention des forcées armées françaises en Syrie et débat sur cette déclaration
 

 
Déclaration du président de la Commission de l'Union africaine sur la Syrie
 

 
Déclaration du Conseil de l'Atlantique Nord sur les actions menées contre l'emploi d'armes chimiques en Syrie
 

 
Déclaration de Federica Mogherini au nom de l'UE sur les frappes en Syrie
 

 
Évaluation nationale du ministère français de la Défense sur l'attaque chimique du 7 avril 2018
 

 
Communiqué d'Emmanuel Macron sur l'intervention des forces armées françaises en réponse à l'emploi d'armes chimiques en Syrie
 

 
Conférence de presse du colonel-général Sergueï Roudskoi sur l'attaque occidentale de la Syrie
 

 

« Horizons et débats », n°8, 16 avril 2018
Raison et hystérie anti-russe
Partenaires, 16 avril 2018
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Così i giornalisti provocano le guerre, di Thierry Meyssan



A dicembre 2016 i Caschi Bianchi apposero la propria firma sulla rivendicazione degli jihadisti che avevano assediato Damasco e tagliato i rifornimenti d’acqua. Impedire ai civili l’accesso all’acqua è un crimine di guerra.


Il bombardamento della Siria del 14 aprile 2018 resterà negli annali come esempio delle conseguenze del giornalismo scandalistico. Thierry Meyssan ritorna sull'uso del sensazionalismo nella propaganda di guerra.

Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno bombardato la Siria nella notte tra il 13 e il 14 aprile 2018. L’operazione, un’aggressione secondo il Diritto Internazionale, è stata presentata come risposta degli alleati al supposto utilizzo di armi chimiche da parte della Repubblica Araba Siriana.
Il segretario della Difesa statunitense, generale James Mattis, aveva dichiarato di non avere prova dell’accusa, ma di basarsi su «articoli di stampa credibili». Nel 2011, anche il procuratore della Corte Penale Internazionale, Luis Moreno Ocampo, si fondò su articoli di stampa – oggi tutti smentiti – per emettere un mandato di arresto internazionale contro Muammar Gheddafi, e giustificare così l’intervento della NATO.
Nel 1898 il governo statunitense fece altrettanto: basandosi su «articoli di stampa credibili» dei giornali di William Randolph Hearst [1] scatenò la guerra ispano-americana. Gli articoli si rivelarono in seguito totalmente mendaci [2].
Gli «articoli di stampa credibili» cui, dal canto suo, Mattis si riferisce si basano sulle dichiarazioni dell’ONG britannica Caschi Bianchi (White Helmets). Quest’organizzazione, che si presenta come «associazione umanitaria», è in realtà coinvolta nel conflitto: ha ufficialmente partecipato a diverse operazioni di guerra, tra cui l’interruzione dei rifornimenti di acqua a 5,6 milioni di abitanti di Damasco per una quarantina di giorni [3].
Poche ore prima del bombardamento degli alleati, Russia e Siria avevano pubblicato le testimonianze di due persone che, al momento del presunto attacco, si trovavano all’ospedale di Duma e asseriscono essersi trattato di una messinscena e che non c’è stato attacco con armi chimiche [4].
Come già nel XIX secolo, anche nella nostra epoca accade che giornalisti riescano a manipolare Stati e un tribunale Internazionale, sospingendoli a rovesciare un regime o a bombardare Stati sovrani.
Per questo, in democrazia, parte della stampa può proclamarsi Quarto Potere. Un potere non eletto, quindi illegittimo.
I media che possiedono simili facoltà appartengono a grandi capitalisti, a loro volta strettamente legati a responsabili politici che non esitano a far credere di essere stati ammorbati da “articoli credibili”. William Randolph Hearst era, per esempio, molto vicino al presidente statunitense, William McKinley, che mirava a scatenare una guerra ispano-americana e che poi la dichiarò.
Alla fine della seconda guerra mondiale, Unione Sovietica e Francia fecero adottare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite numerose risoluzioni di condanna della propaganda di guerra [5]. Gli Stati membri le inglobarono nel loro diritto nazionale. In teoria, i giornalisti che praticano simile attività andrebbero perseguiti. Eppure non accade perché, di fatto, solo gli Stati hanno facoltà di avviare questo genere di azione giudiziaria. Dunque, la propaganda di guerra è vietata ma, al momento, possono essere ritenuti colpevoli, secondo il diritto internazionale, solo i giornalisti di opposizione, che certo non hanno il potere di scatenare guerre, ma non gli Stati che le fanno.

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26 aprile 2018

Chernobyl - La Storia Siamo Noi

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 26 aprile 2018


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
Lafarge lavorava per i servizi segreti francesi in Siria
 

 
Il Consiglio di Sicurezza si riunisce in Svezia a porte chiuse
 

 
Ad Ankara e Washington gli animi si scaldano
 

 
I fiaschi dell'operazione alleata contro la Siria
 

 
Coordinamento militare tra Teheran, Bagdad, Damasco e Mosca
 

 
La vendetta del generale Benoît Puga
 

 
La Russia scopre un laboratorio chimico a Duma
 

 
Armamento russo a Tartus
 

 
Verso un'alleanza dei cristiani contro la guerra in Siria
 

 
I negoziati segreti USA-Siria
 

 
Esperti svizzeri identificano il veleno utilizzato nel caso Skripal
 

 
Le testimonianze che invalidano le accuse dei Caschi Bianchi
 
Controversie

 
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