05 aprile 2012

Fine dei giochi in Medio Oriente

Fine dei giochi in Medio Oriente:
Fine dei giochi in Medio Oriente

Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, Damasco (Siria), 4 Febbraio 2012
Mentre i combattimenti non sono ancora finiti nei quartieri ribelli di Homs e le autorità siriane e libanesi devono ancora dare comunicazione della loro recente azione, Thierry Meyssan ha tratto un primo bilancio delle operazioni di lunedì notte, sul primo canale russo; informazioni di prima mano che condivide con i lettori della rete Voltaire.
Da undici mesi, le potenze occidentali e del Golfo conducono una campagna per destabilizzare la Siria. Diverse migliaia di mercenari si sono infiltrati nel paese. Reclutati dai centri in Arabia Saudita e Qatar della comunità sunnita estremista, sono giunti per rovesciare l’”usurpatore alawita” Bashar al-Assad e imporre una dittatura d’ispirazione wahhabita. Hanno le più sofisticate attrezzature militari, compresi sistemi di visione notturna, centri di comunicazione e robot per la guerriglia urbana. Supportati sottobanco dalle potenze della NATO, hanno anche accesso alle necessarie informazioni militari, tra cui immagini satellitari dei movimenti delle truppe siriane e intercettazioni telefoniche. Questa operazione è falsamente presentata al pubblico occidentale come una rivoluzione politica schiacciata nel sangue da una dittatura spietata. Naturalmente, questa menzogna non è universalmente accettata. Russia, Cina e gli Stati americani membri dell’ALBA la respingono. 

01 aprile 2012

Siria: la prossima guerra “umanitaria” della NATO?

Siria: la prossima guerra “umanitaria” della NATO?:
Siria: la prossima guerra “umanitaria” della NATO?

Prof. Michel Chossudovsky, Global Research, 11 febbraio 2012
Introduzione
“Al fine di facilitare l’azione delle forze di liberazione (sic), … uno sforzo particolare dovrebbe essere fatto per eliminare alcuni individui chiave. … deve essere fatto al più presto, nel corso della rivolta e dell’intervento, …
Una volta che una decisione politica è presa nel procedere con i disordini interni in Siria, la CIA è preparata e il SIS (MI6) tenterà di montare dei piccoli sabotaggi e degli assalti (sic) all’interno della Siria, utilizzando i contatti individuali. … Gli incidenti … non dovrebbero essere limitati a Damasco…
Inoltre: “un necessario grado di paura … incidenti di frontiera e scontri di confine (inscenati)”, dovrebbero “fornire un pretesto per l’intervento … la CIA e il SIS [MI6] dovrebbero usare … mezzi sia psicologici che operativi per aumentare la tensione.” (Joint US-UK leaked Intelligence Document, London and Washington, 1957)
In questo I-book on-line interattivo, portiamo all’attenzione dei nostri lettori una selezione di articoli sulla crisi siriana. Il nostro obiettivo è quello di dissipare l’ondata di menzogne mediatiche e di propaganda governativa, che presenta gli avvenimenti in Siria come un “movimento di protesta pacifica”. 

29 marzo 2012

L’alleanza sino-russa: una sfida alle ambizioni statunitensi in Eurasia

L’alleanza sino-russa: una sfida alle ambizioni statunitensi in Eurasia:
L’alleanza sino-russa: una sfida alle ambizioni statunitensi in Eurasia

Mahdi Darius Nazemroaya, Global Research, 23 settembre 2007
“Ma se lo spazio intermedio [la Russia e l'ex Unione Sovietica] respinge l’Occidente [l'Unione europea e l'America], diventa una singola entità assertiva; se ottiene il controllo sul Sud [Medio Oriente] o si allea con il principale attore orientale [Cina], il primato dell’America in Eurasia si restringe drammaticamente. Lo stesso accadrebbe qualora i due principali attori orientali in qualche modo si unissero. Infine, ogni espulsione dell’America da parte dei suoi alleati occidentali [l'intesa franco-tedesca] dalla sua posizione alla periferia occidentale [Europa] segnerebbe automaticamente la fine della partecipazione degli Stati Uniti al gioco sulla scacchiera eurasiatica, anche se questo comporterebbe la subordinazione dell’estremità occidentale ad un redivivo giocatore che occupa lo spazio intermedio [per esempio la Russia]“. (Zbigniew Brzezinski, La Grande Scacchiera: la supremazia americana e i suoi imperativi geostrategici, 1997)
La terza legge del moto di Sir Isaac Newton afferma che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.” Questi principi della fisica possono essere utilizzati anche nelle scienze sociali, con particolare riferimento alle relazioni sociali e geopolitiche.
Stati Uniti d’America e Gran Bretagna, l’alleanza anglo-statunitense, si sono impegnati in un progetto ambizioso per controllare le risorse energetiche globali. Le loro azioni hanno portato a una serie di reazioni complesse, che hanno creato una coalizione eurasiatica che si appresta a sfidare l’asse anglo-statunitense. 

25 marzo 2012

Il doppio veto che impedisce la guerra imperiale contro la Siria. Il GCC e la NATO stanno perdendo la loro leadership

Il doppio veto che impedisce la guerra imperiale contro la Siria. Il GCC e la NATO stanno perdendo la loro leadership:
Il doppio veto che impedisce la guerra imperiale contro la Siria. Il GCC e la NATO stanno perdendo la loro leadership

Réseau Voltaire, Damasco (Siria), 5 febbraio 2012
Contrariamente a quello che era successo durante l’attacco contro l’Iraq, la Francia non ha difeso i principi del diritto internazionale nel caso della Siria, ma si è unita al campo imperiale e alle sue menzogne. Con il Regno Unito e Stati Uniti, ha subito una storica sconfitta diplomatica, mentre la Russia e la Cina sono diventate i campioni della sovranità dei popoli e della pace. Il nuovo equilibrio del potere internazionale non è solo una conseguenza del declino delle forze armate statunitensi, ma sanziona anche il declino del loro prestigio. In definitiva, gli occidentali hanno perso la leadership che hanno condiviso per tutto il ventesimo secolo, perché hanno abbandonato ogni legittimità, tradendo i propri valori.
Due volte, il 4 ottobre 2011 e il 4 Febbraio 2012, i membri permanenti di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno respinto le proposte di risoluzione sulla situazione in Siria. Questo scontro ha opposto i membri del Gulf Cooperation Council (GCC) e dell’Organizzazione del Trattato del Nord-Atlantico (NATO) a quelli della Shanghai Cooperation Organization (SCO). 

22 marzo 2012

Deutsche Bank ha lanciato per al prima volta in Europa i derivati "morte"

Deutsche Bank ha lanciato per al prima volta in Europa i derivati "morte":

Il lupo perde il pelo ma non il vizio: Deutsche Bank ha lanciato per al prima volta in Europa i death-bonds.
Questi sinistri derivati esistono da oltre un decennio in USA, ed approfittano delle persone in crisi economica per vecchiaia o per malattia. Novanta milioni di americani hanno un’assicurazione sulla vita; molti di loro non possono più permettersi di pagare i premi, oppure hanno bisogno di incassare il denaro in anticipo. A questo punto intervengono gli speculatori, che offrono agli assicurati in ristrettezze questo “accordo sulla vita” (life settlement): gli comprano le polizze vita per metà o meno del risarcimento atteso (tipicamente, 400 mila dollari per un milione), e poi pagano le rate del premio, aspettando la morte dell’assicurato. Più precoce è la morte, più alto il profitto. Non a caso i death bonds conobbero i primi successi negli anni ’80 coi malati di Aids, ridotti in miseria dalla malattia e bisognosi di incassare a qualunque costo: arrivarono gli avvoltoi ad offrire il life settlement, e ad incassare lucri altissimi dato che quei pazienti morivano rapidamente. Il migliorare delle terapie ha prosciugato questo “mercato” , insieme ad inchieste giudiziarie sulle pratiche abusive condotte dagli speculatori a danno dei pazienti disperati, conclusesi con condanne.

18 marzo 2012

Se il FMI fa fallire gli Stati, ma l'Italia non lo sa



Se il Fondo Monetario fa fallire gli Stati, ma l'Italia non lo sa
Di Gianni Minà
Editoriale di Latinoamerica 117 ott-dic 2011 (4/2011)

Il 2 e il 3 dicembre scorso i presidenti e i premier di 33 paesi dell'America Latina e dei Caraibi [praticamente, tutte le nazioni americane tranne Stati Uniti e Canada], si sono riuniti a Caracas per dare compimento alla fondazione della Celac, [Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños] un organismo intergovernativo che si rifà all'idea della Comunità Europea.
L'iniziativa, che ha la sua Germania e la sua Francia nel Brasile, prossima quinta potenza economica del mondo, nell'Argentina di sinistra di Cristina Kirchner e nel ricco Venezuela petrolifero di Hugo Chávez, decreta il tramonto della vecchia Osa, l'Organizzazione degli stati americani che mezzo secolo fa Raul Roa, ministro degli esteri della Rivoluzione cubana, definiva "il ministero delle colonie yanqui" e che oggi Rafaél Correa, giovane presidente dell'Ecuador, economista con un master all'Università cattolica di Lovanio in Belgio, definisce lo "strumento di Washington per perseguitare i governi progressisti del continente a sud del Texas".

16 marzo 2012

Cossiga e l'eccidio di Moro

Tra pochi giorni ricorre l'anniversario della strage di via Fani e dell'assassinio dei carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci e dei poliziotti Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino. Quel giorno Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, fu rapito e tenuto prigioniero per 55 giorni in via Montalcini.
Alcuni giorni fa il capo dello Stato Giorgio Napolitano e' andato a ricordare in Sardegna, afflitta da una grave crisi economica, Francesco Cossiga e Antonio Segni, ex presidenti della Repubblica. Ora, in occasione del trentaquattresimo anniversario della tragedia di via Fani, che cade il 16 marzo 2012, ci aspettiamo che il capo dello Stato non solo commemori i caduti del 16 marzo, ma che in via Montalcini ricordi il sacrificio di Aldo Moro: in quella prigione senza targhe, lo statista democristiano visse il suo calvario di 55 giorni e fu ucciso il 9 maggio del 1978.
Cio' che amareggia e' che molti hanno dimenticato che Francesco Cossiga ripetutamente rivolse gravi accuse a Moro, sia in diverse interviste al Corriere, sia nel suo memoriale a Renato Farina. Cossiga disse, poco prima di morire, che «mai assolutamente sarebbe diventato fascista», se fosse stato adulto all'epoca in cui il fascismo nacque. Ed aggiunse che «molti democristiani lo sarebbero stati: Aldo Moro, ad esempio, e sarebbe stato un grande politico fascista, se avesse avuto un'altra eta' a quel tempo». E ancora: «Moro era un intellettuale. Per lo stesso motivo sarebbe stato fascista» (R. Farina, “Cossiga mi ha detto”, Marsilio, p. 79-80).