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06 giugno 2018

BILDERBERG / ECCO I PARTECIPANTI AL SUMMIT DI TORINO


Parte a Torino il super summit dei Bilderberg, giunto al suo sessantaseiesimo appuntamento. Si tiene da 7 al 10 giugno. E finalmente si alza il sipario sul nome dei partecipanti, come al solito coperto dal più totale riserbo fino a 48 ore dall’apertura dei lavori.
Ecco gli italiani in pista, in ordine alfabetico e con le qualifiche, per ciascun nome, dettagliate dall’organizzazione.
Alesina Alberto, economista, docente alla Harvard University
Caracciolo Lucio, direttore Limes
Cattaneo Elena, docente all’Università di Milano
Colao Vittorio, Ceo Vodafone
Elkan JohnFiat
Gruber Lilli, Editor chief, Anchor La 7
Mazzacurato MarianaUniversity College Londra
Parolin Pietro, cardinale, Segretario di Stato Vaticano
Rossi Salvatore, direttore Bankitalia

Elena Cattaneo. Nella foto in alto Lilli Gruber
Sono 128 i partecipanti in arrivo, a Torino, da 23 paesi. Si tratta di politici, economisti, finanzieri, imprenditori, docenti universitari e tutto quanto rappresenta il gotha a livello di potere mondiale.
Tra i pezzi da novanta spicca su tutti un nome, quello dell’inossidabile Henry Kissinger. Gli tengono compagnia, fior tra fiori, l’ex commissario Ue e oggi ai vertici di Goldaman Sachs Josè Manuel Barroso; il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg; l’ex generale a stelle e strisce e oggi al timone di Kkr Global Institute David Petraeus.
Passiamo ai temi che verranno affrontati dei ‘grandi’ della Terra.
Il Populismo in Europa”; “Il futuro del lavoro”; “L’intelligenza artificiale”; “Il libero commercio”; “La leadership mondiale degli Usa”; “La Russia”; “Arabia Saudita e Iran”.
Il primo argomento è di particolare attualità, alla luce degli ultimi risultati elettorali, in pole position quello italiano con il trionfo gialloverde che ha destato non pochi allarmi a livello europeo.
Sorge spontanea una domanda. Come mai tra i media di casa nostra si è alzata una totale cortina di silenzio intorno all’ormai storico appuntamento?
Forse per non dar fastidio ai manovratori?
O per seguire l’ultimo consiglio impartito da Emma Bonino nel salotto di Lilli Gruber, Otto e mezzo, cioè di non paragonare mai più quei santi radunati alla convention Bilderberg ai bad boys del Ku Klux Klan?

02 giugno 2018

NEWSLETTER VOCE DELLE VOCI 2 giugno 2018

06 maggio 2018

VACCINI / CONTINUANO LE CAMPAGNE DI BUFALE ANTI-BUFALE

Fanfare Rai: grandi risultati per la vaccinazione obbligatoria. Suona le trombe Repubblica: "La battaglia dell'Europa alle fake news sui vaccini – Ecco il piano per fermarla". Non contento, il quotidiano scalfariano da sempre in prima linea pro Big Pharma aggiunge: "Bruxelles approva oggi la strategia contro le bufale e per rendere più capillare la copertura".
Continuano le "bufale sulle bufale". Con quale criterio mai si può diluviare i cittadini con l'ossessione dei vaccini obbligatori, mentre ci sarebbero da rendere tre volte obbligatori i test pre-vaccinali per tutti i bimbi? E da rendere altrettanto super obbligatoria la 'qualità' e la composizione di quei vaccini?
Più in dettaglio, per fare un solo esempio: perchè non prevedere un obbligo per i produttori di escludere il famigerato alluminio dai vaccini prima ancora di renderli obbligatori?
Interrogativi che chiunque, al mondo, si pone. Da noi no. Accecati dalla forsennata campagna Pro Vax issata dai media di casa nostra, uniti nella battaglia finanziata a suon di euro & dollari da Big Pharma, fregandose altamente della salute degli "utilizzatori finali", i bimbi.
Non era stata proprio Repubblica ad ingaggiare la celebre battaglia contro l'utilizzatore finale maximo, alias Silvio Berlusconi, a proposito di escort & bunga bunga? Come mai adesso quella stessa Repubblica griffata Mario Calabresi è genuflussa davanti ai colossali interessi di Big Pharma, dai vaccini agli Ogm passando per la sperimentazione animale?
Torniamo alle trombe del quotidiano fondato dal Vate che colloquia quotidianamente con Dio: "La sfida più delicata e importante per Bruxelles – scrive l'inviato Alberto D'Argenio – resta quella alla propaganda anti vaccini. 'La rapida diffusione della disinformazione attraverso i media online – si legge nel testo della strategia che sarà approvata oggi dal collegio dei commissari Ue guidato da Junelter – che ha portato a ritenere affidabili notizie false, mette in discussione le verità scientifiche di fronte ad accuse infondate su rischi collaterali e danneggia le vere informazioni sui vaccini. Per questo l'Europa punta ad aumentare l'accesso alle informazioni di buona qualità e trasparenti sui vaccini coinvolgendo la scuola, i media e fondando una Coalizione per le vaccinazioni che coinvolga tutta la società, compresi i professionisti della sanità".
Italiano improbabile a parte, quale organismo o ente mai può stabilire dove stiano la "buona informazione" e le "vere" notizie? Lo decide mister D'Argenio?


Giulio Tarro

Nelle ultime settimane abbiamo riportato ampi stralci delle più recenti ricerche portate avanti da uno studioso che di vaccini se ne intende: Giulio Tarro, due volte candidato al Nobel per la Medicina e allievo di Albert Sabin, che scoprì un vaccino da non poco, l'antipolio. Ebbene, in due freschi studi dedicati ai vaccini e ai metalli tossici contenuti negli stessi vaccini (oltre che negli alimenti e nell'ambiente), Tarro spiega in modo minuzioso e scientificamente inattaccabile quali siano i veri problemi sul campo e quali siano i rischi di una dissennata campagna di vaccini obbligatori tout court.
In occasione di un convegno organizzato a Roma dall'Ordine nazionale dei Biologi, un altro premio Nobel, Luc Montagnier, ha denunciato tutti i rischi – come nel caso dei vaccini – di una scienza e una medicina che rispondono a finanza ed economia e non ai bisogni dei cittadini e dei bambini in primis.
Come mai i media di casa nostra fanno solo da mega cassa di risonanza di Big Pharma e dei suoi 'Vati', come Roberto Burioni, e se ne fregano di far conoscere ai cittadini quanto sostengono un Tarro e un Montagnier? Mistero.

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12 aprile 2018

PARLA GIULIO TARRO / SOS METALLI TOSSICI, NEL 2050 UN BIMBO AUTISTICO SU DUE

Bomba autismo. Se il trend di crescita della patologia non verrà frenato, corriamo un rischio gigantesco: fra 30 anni un bimbo su due potrà essere autistico. Ma c'è un'altra percentuale da brividi diertro l'angolo, se non si interverrà in tempo e in modo efficace: un bimbo su sei potrà accusare dei disturbi nello sviluppo.
Non solo fattori genetici, alla base, ma soprattutto il fortissimo e crescente inquinamento ambientale per la sempre più massiccia presenza di Metalli Tossici. Che si ritrovano dappertutto, dall'aria all'acqua alla terra. E anche in strumenti sanitari d'uso di massa – ora resi perfino obbligatori – come i vaccini.

Giulio Tarro

"Tutto ciò rappresenta un allarme assoluto per la nostra specie". Sono le parole del virologo Giulio Tarro, due volte candidato al Nobel per la Medicina e allievo di Albert Sabin, lo scienziato che scoprì il vaccino antipolio. Tarro ha appena scritto un illuminante eBook messo in rete da Newton Compton, "10 cose da sapere sui vaccini" di cui la Voce ha pubblicato alcuni estratti significativi (potete leggere dal link in basso).
Qualche mese prima Tarro aveva redatto uno studio, "Toxic Metals and autism" di enorme importanza per comprendere fino in fondo questa patologia che si sta trasformando in una incredibile epidemia. Lo studio è stato tradotto in inglese e anche in cinese. C'è da augurarsi che tanti italiani, tante famiglie e tanti 'soloni' che discutono di autismo e vaccini, senza i giusti strumenti interpretativi e le conoscenze ad hoc, possano leggerlo. Ne riportiamo, a seguire, alcuni stralci. Ma prima una breve intervista al professor Tarro.

PARLA TARRO, L'ALLIEVO DI ALBERT SABIN
Sono realistiche le drammatiche cifre sull'autismo nel 2050, il 50 per cento dei bambini affetti da questa patologia?
Se non vengono presi drastici provvedimenti soprattutto sul fronte ambientale e alimentare, quindi se lo scenario non cambia, il trend è quello.
Uno scenario davvero apocalittico.
Siamo sull'orlo del precipizio e non ce ne accorgiamo. Si stiamo imbarcando sul Titanic e non ce ne rendiamo conto.
Ma i tempi sono brevissimi, non come per certe previsioni a lungo termine. Qui parliamo di un paio di generazioni…
Sì, ma nessuno se ne accorge. Anche per via dell'informazione che non arriva. E del grande potere dell'industria farmaceutica, di Big Pharma, che ha interesse a che nulla si modifichi. E ben poco si sappia.

Sintetizzando, si può dire che per l'insorgere dell'autismo ci sono alla base dei fattori genetici. Sui quali, però, poi intervengono in modo decisivo i fattori inquinanti ambientali, in primo luogo i metalli tossici, il vero cancro che sta distruggendo il pianeta e i suoi abitanti. I vaccini rappresentano in qualche modo il detonatore – contenendo alcuni metalli tossici pur se in minime dosi – perchè sono una vera bomba immessa nell'organismo di un bimbo di pochi mesi, spesso immaturo e non attezzato a riceverli. E' giusta questa ricostruzione?
Sì. Occorre una base genetica, sulla quale però può succedere tutto o niente. E' il fattore ambientale esterno che provoca lo scatenamento, come ad esempio un'infezione. Il vaccino può essere il detonatore, anche per una piccola infezione cutanea che può intervenire. C'è poi la concausa dei metalli, come l'alluminio, contenuti nei vaccini. Quindi i fattori ambientali di ogni giorno. Per fare un esempio alla portata di tutti, potremmo dire che è proprio come può succedere nella vita di un ragazzo: se frequenta cattive compagnie, come spesso accade, poi succede il guaio. Se unisci un fattore all'altro, si provoca la reazione. Non dimentichiamo inoltre, sotto il profilo scientifico, che con i vaccini possono prodursi appunto delle infezioni, possono introdursi nell'organismo dei virus che modificano la cellula, la rivoluzionano in modo negativo e da qui poi si scatenano ulteriori reazioni gravi.
Occorre quindi usare cautela massima nella somministrazione dei vaccini.
E' ovvio. Il principio di precauzione viene prima di tutto. Per ottenere quei benefici auspicati dai vaccini, dobbiamo riuscire ad evitare il più possibile i rischi che si possono correre. E' una questione, appunto, di rischi e benefici.
Ma la qualità dei vaccini può incidere? 
Certo. Mi ricordo che quando ero studente universitario negli Usa, compravo lì l'aspirina perchè dicevano che l'aspirina americana era più efficace.
Per evitare il prevalere costante degli interessi di Big Pharma e poter esercitare un controllo pubblico, potrebbe essere valida l'idea dar vita ad un'azienda nazionale pubblica in grado di produrre vaccini di qualità, super controllati e a costi contenuti? Ad esempio potrebbe intervenire la Cassa Depositi e Prestiti che si occupa ormai di tutto e potrebbe dire la sua in un settore strategico come questo.
Certo, un intervento pubblico sarebbe auspicabile per garantite il controllo massimo di qualità.
E la ricerca in grandi paesi come la Cina potrà dare contributi in futuro? 
E' proprio per questo che abbiamo fatto tradurre subito lo studio anche in cinese. Le dico un piccolo aneddoto. Nella versione originale, e forse c'è ancora adesso, quando si è trattato di tradurre la parola 'stagno', ossia il metallo, l'hanno tradotta come 'piccolo lago'…
Eccoci adesso ad alcuni passaggi della ricerca, firmata da Giulio Tarro, e alla quale hanno collaborato Renato Minguzzi (per il Comune di Bologna, dal momento che ragazze e ragazzi sui quali è stato condotto il test sono bolognesi) e Franco Verzella, ricercatore di "Medicina Funzionale" a Zola Pedrosa.

SOS METALLI TOSSICI 
Ecco l'incipit del saggio. "I metalli tossici (MT) costituiscono il primo inquinante dei terreni (37,3 per cento in Europa), vengono prodotti dalla attività industriale, entrano a far parte del nostro ciclo biologico, attraverso la cute, la respirazione, l'ingestione degli alimenti e dell'acqua. A soffrirne sono soprattutto le fasce biologicamente più fragili, in particolare i bambini nei primi tre anni di vita. La diffusione epidemica dell'Autismo e dei distrubi dello sviluppo, che è stata registrata negli ultimi 20 anni, costituisce un termometro sensibile dell'attuale inquinamento".

Una delle tabelle allegate allo studio

Poi i primi numeri della ricerca: "Abbiamo svolto un test su 20 MT in un gruppo di 73 soggetti con diagnosi di autismo, di età media da 1 a 8 anni. Tutti i 73 pazienti risultano soprasoglia per almeno un metallo. Sette metalli (mercurio, piombo, antimonio, stagno, arsenico, tallio, cesio) presentano valori soprasoglia in oltre il 50 per cento (37 pazienti)".
Ecco i pericoli. "La ricerca tossicologica ha recentemente dimostrato l'estrema pericolosità della esposizione cronica a bassi dosaggi, perchì i MT si accumulano lentamente all'interno dei nostri tessuti, non partecipano ad alcuna attività funzionale biologica e la loro azione consiste nel bloccare l'attività di numerosi complessi enzimatici".
In estrema sintesi, "i MT entrano nel nostro metabolismo e lo alterano profondamente. Nel cervello, fegato, rene, sistema immunitario, ossa, polmoni, i MT creano reazioni localizzate di tipo infiammatorio e reazioni generalizzate, con genesi tossica e/o immunitaria, che ci predispongono ad una lunga serie di disturbi e malattie".

QUELLA TASSA PERMANENTE SULLA SALUTE
Si è appena svolta la giornata mondiale dell'autismo, sono stati forniti dati e cifre, anche di 'aumenti' e 'crescite' nelle patologie. Ma senza entrare nel vivo, senza fornire informazioni nuove o utili alla maggior comprensione del fenomeno. E soprattutto sul "che fare" per arginare la prossima epidemia, alla quale – ovvio – non s'è minimamente accennato. I Tg di casa nostra hanno trasmesso più volte l'intervista ad uno psichiatra romano, Paolo Curatolo, che come in una cantilena ripeteva il gingle: "per l'autismo ci sono alla base fattori genetici e poi anche ambientali". Niente di nuovo.
Riprende Giulio Tarro nel suo studio: "Le interpretazioni più recenti attribuiscono un ruolo fondamentale nella genesi dell'autismo a fattori neurofisiologici e genetici. Tale atteggiamento interpretativo si è andato via via sostituendo alle iniziali ipotesi psicodinamiche e ambientali. Rispetto all'eziologia dell'autismo, la teoria oggi comunemente accettata è che elementi genetici e ambientali agiscano nelle fasi precoci dello sviluppo del bambino, durante la gravidanza, o durante i primi anni di vita".
Ancora: "L'ipotesi attuale è che nell'autismo siano implicati non meno di tre geni e non più di quindici-venti geni. Ognuno di questi agisce come fattore di rischio, ossia causa l'insorgenza della malattia, solo se sono presenti altri fattori di rischio. Secondo questa teoria, nella popolazione generale esisterebbero molti soggetti normali, portatori di geni che predispongono all'autismo, i quali non hanno sviluppato l'autismo perchè non sono intervenuti altri fattori 'precipitanti'".
Ma eccoci al punto focale, descritto con grande perizia scientifica e estrema lucidità da Giulio Tarro: "I Metalli Tossici costituiscono il primo inquinante dell'ambiente in cui viviamo, sono il risultato dell'attività industriale e del mercato, condizionano ogni aspetto della nostra quotidianità, come una tassa permanente sulla salute a partire dal concepimento. Termometro sensibile di questa condizione è la popolazione infantile, con particolare riguardo ai primi tre anni, in rapporto alla fragilità, complessità, dinamicità che caratterizzano questa fase di sviluppo. MT e disturbi dello sviluppo sono due marker sensibili della qualità antibiologica dell'ambiente in cui viviamo".
Continua il report: "In Italia e in Europa la Sanità è in grave ritardo su entrambi i fronti. I MT vengono trattati da qualche decina di medici 'alternativi' in attività privata ed i bambini autistici sono affidati alle cure di una Neuropsichiatria che pronuncia il verdetto di incurabilità e contemporaneamente si nega al dialogo multidisciplinare con la medicina biologica incentrata sulla persona".

UN APPROCCIO SCIENTIFICO E UMANO
Tornano quella tragiche cifre e previsioni, se qualcosa nel frattempo non muta: "L'attuale andamento epidemico dell'autismo (1 bambino su 50) e dei disturbi dello sviluppo (1 bambino su 6) costituisce un allarme assoluto per la nostra specie, quando la proiezione statistica conferma che fra 30 anni l'autismo interesserà metà della popolazione infantile. Metalli tossici di origine iatrogena comprendono vaccini (etilmercurio e alluminio) e amalgami dentali (mercurio, argento e stagno), che interessano una larga percentuale della popolazione oltre i 35 anni e vengono correttamente rimossi in una strettissima minoranza dei casi da qualche decina di odontoiatri. Il gadolinio, come mezzo di contrasto per la risonanza magnetica nucleare, si deposita nei tessuti e la sua rimozione richiede un protocollo di terapia chelante personalizzato, che viene sistematicamente ignorato dalla Neurologia e dalla Neuroradiologia e che nessun Istituto pubblico oggi offre".
"In conclusione, metalli tossici e autismo promuovono una nuova strategia dell'approccio medico, perchè non la diagnosi ma il paziente venga posto al centro della indagine, come unica vera evidenza, che scienza e conoscenza sono chiamate a indagare, secondo un approccio autenticamente multidisciplinare".

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09 aprile 2018

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