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14 novembre 2017

Mangiafuoco: Mirella Gregori – Emanuela Orlandi, la storia. Prima Puntata

Mirella Gregori Emanuela Orlandi

Nuovo articolo pubblicato nel Blog di Emanuela Orlandi, buona lettura.
 

Mirella Gregori – Emanuela Orlandi, la storia.

Prima puntata
"Mangiafuoco" è una radiofiction: il primo programma narrativo di Radio1. Il fatto del giorno, raccontato in forma di dramma da tre sceneggiatori.
Sandrone Dazieri è l'anima noir, Camilla Baresani è quella emotiva e sociale, Angela Mariella è la garante della cronaca.
Dopo aver sceneggiato e condotto la vicenda di Emanuela Orlandi, abbiamo deciso di trascrivere quanto trasmesso per quattro puntate dalle frequenze di Radio1 e riportarlo fedelmente in questo Blog. Ringraziamo tutta la Redazione di "Mangiafuoco".
© RAI 2017 – tutti i diritti riservati.
Condotto da: Angela MariellaSandrone Dazieri e Camilla Baresani. Regia di Luca Raimondo. In redazione: Mimmi MicocciMaria Cristina CusumanoLaura Nerozzi e Cristiana Affaitati. A cura di: Angela Mariella.


Mangiafuoco

Mangiafuoco 16/10/2017 – Prima puntata
Mangiafuoco 17/10/2017 – Seconda Puntata
Mangiafuoco 18/10/2017 – Terza Puntata
Mangiafuoco 19/10/2017 – Quarta Puntata

21 ottobre 2017

Emanuela Orlandi: Istituzione di una Commissione parlamentare dinchiesta

Per la vicenda di Emanuela Orlandi il Senatore Maurizio Santangelo (M5S) presenta il testo del Disegno di legge.
Una Commissione parlamentare d’inchiesta su Emanuela Orlandi, la quindicenne cittadina vaticana scomparsa 34 anni fa, per «verificare se la verità su questa sparizione non sia stata deliberatamente celata, al fine di proteggere personalità di vario livello e ambito». A chiederla è stato il Movimento Cinque Stelle con disegno di legge a prima firma di Maurizio Santangelo, che ha presentato la proposta a palazzo Madama, con il sostegno della famiglia Orlandi nel pomeriggio del 17 ottobre. Presenti alla conferenza stampa, Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella Gregori, e come conferenzieri i legali degli Orlandi Annamaria Bernardini de PaceLaura Sgrò, la conduttrice del programma “Chi l’ha visto?” Federica Sciarelli e Pietro Orlandi.
commissione
Nel documento si legge che  “il caso Orlandi deve essere oggetto di indagine di una Commissione parlamentare per verificare se la verità su questa sparizione non sia stata deliberatamente celata, al fine di proteggere personalità di vario livello e ambito. E’ necessario che quest’organo individui le responsabilità di chi doveva o poteva pervenire almeno ad una verità processuale. La stessa si ritiene necessaria per comprendere dove il sistema fallisce, dove si blocca l’ingranaggio e capirlo appare fondamentale, non solo per Emanuela Orlandi, ma per tutti gli scomparsi che lo Stato ha il dovere di rintracciare”.
La Commissione bicamerale concluderà i lavori entro nove mesi dalla sua composizione (venti senatori e venti deputati) e potrà chiedere, tra l’altro, al Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, di promuovere opportune iniziative diplomatiche presso gli organi competenti dello Stato della Città del Vaticano, al fine di acquisire informazioni, documenti e testimonianze, incluse le modalità dell’attività investigativa delle autorità italiane e vaticane.
Nel frattempo l’avvocato Annamaria Bernardini De Pace chiederà alla famiglia di Emanuela Orlandi di presentare una denuncia di scomparsa presso la gendarmeria dello Stato Vaticano in quanto Emanuela rimane una cittadina vaticana ancora iscritta al registro dell’anagrafe. “Il Vaticano vorrà rispondere? Ci sarà una risposta da parte di uno Stato estero che finora si è trincerato?”. Ad oggi, continua l’avvocato, «ci è stato risposto non in maniera ufficiale, ma da un convegno, che “il caso è chiuso‘”.
Visualizza e scarica il DISEGNO DI LEGGE

emanuelaorlandi.altervista.org

03 ottobre 2017

Fittipaldi: “Ho trovato un documento uscito dal Vaticano”

Dossier Vaticano Emanuela Orlandi

Nuovo articolo pubblicato nel Blog di Emanuela Orlandi, buona lettura.

Fittipaldi: "Ho trovato un documento uscito dal Vaticano"
Documento di cinque fogli: Resoconto sommario delle spese sostenute dallo Stato Città del Vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi (Roma 14 gennaio 1968)
Alle 02,06 del 18 settembre 2017 sulla bacheca del giornalista Emiliano FITTIPALDI compare il seguente post:
 Ho trovato un documento uscito dal Vaticano. Ci ho lavorato mesi, e ho pubblicato un libro, "Gli impostori", che uscirà tra qualche giorno.
Il documento choc è un riassunto di tutte le note spese per un presunto "allontanamento domiciliare" di Emanuela Orlandi. La ragazzina che viveva nella Santa Sede scomparsa nel 1983. Leggendo il resoconto e seguendo le tracce delle uscite della nota, che l'estensore attribuisce al cardinale Lorenzo Antonetti, sembra che il Vaticano abbia trovato la piccola rapita chissà da chi, e che abbia deciso di «trasferila» in Inghilterra, a Londra. In ostelli femminili. Per 14 anni le avrebbe pagato «rette, vitto e alloggio», «spese mediche», «spostamenti». Almeno fino al 1997, quando l'ultima voce parla di un ultimo trasferimento in Vaticano e «il disbrigo delle pratiche finali».
Delle due l'una: o il documento è vero, e apre squarci clamorosi e impensabili sulla storia della Orlandi. O è un falso, un apocrifo che segna una nuova violenta guerra di potere tra le sacre mura. Ma chi può aver costruito un simile resoconto? La mia inchiesta, anticipata da 
Repubblica e L'Espresso.
Il giornalista, sulle pagine dei quotidiani, continua:
Il documento, che esce certamente dal Vaticano, anche se non protocollato e privo di firma del suo estensore, pare verosimile. Ma quasi incredibile nel suo contenuto. Dunque, delle due l'una: o è vero, e allora apre per la prima volta squarci impensabili e clamorosi su una delle vicende più oscure della Santa Sede. O è un falso, un documento apocrifo, che mischia con grande abilità tra loro elementi veritieri che inducono il lettore ad arrivare a conclusioni errate.
In entrambi i casi, il pezzo di carta che ho in mano è inquietante. Perché, fosse un documento non genuino, significherebbe che gira da almeno tre anni un dossier devastante fabbricato ad arte per aprire una nuova stagione di ricatti e di veleni in Vaticano. Chi e quando avrebbe costruito un simile documento, che come vedremo contiene dettagli, indirizzi, nomi e circostanze molto particolari che solo un soggetto "interno" alla Città Santa poteva conoscere così bene? Se non è davvero stato scritto dal cardinale Antonetti, chi l'ha redatto con tale maestria, e chi l'ha poi messo, anni fa, nella cassaforte della Prefettura?
Difficile rispondere ora a queste domande. Ma è chiaro che, se il documento fosse falso, la Gendarmeria guidata da Domenico Giani avrà parecchio da lavorare. Il report fasullo potrebbe essere rimasto nascosto per anni in qualche cassetto, mai usato (almeno fino ad ora) e infine dimenticato. O potrebbe essere stato costruito ad hoc più di recente, dopo il furto del marzo del 2014, e restituito dai ladri insieme ad altri documenti certamente veritieri. Ma se è così, perché monsignor Abbondi non ha detto davanti ai magistrati di papa Francesco che lo interrogavano sul contenuto del plico anonimo con i documenti rubati che era tornato, tra gli altri, anche un dossier sulla Orlandi che non aveva mai visto, e quindi forse fasullo? Perché ha parlato genericamente di carte "sgradevoli"?
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È pure evidente, però, che il report non spiega chiaramente cosa sia accaduto alla ragazzina che amava le canzoni di Gino Paoli, né accusa con nome e cognome qualcuno di responsabilità specifiche sul rapimento e sulla fine di Emanuela. Per quanto incredibile, cerco di costringermi a pensare che il documento possa essere anche una lettera autentica. Il report di un burocrate, il cardinale Antonetti appunto, che rendiconta minuziosamente ai due destinatari tutte le spese sostenute per "l'allontanamento domiciliare" della Orlandi, spese divise per quattro archi temporali definiti. Una pratica obbligatoria nei servizi segreti di ogni Stato del pianeta: alla fine di un'operazione, anche quelle in cui vengono usati fondi neri, i responsabili devono presentare il consuntivo di ogni spesa effettuata ai superiori.
La missiva è "presentata in triplice copia", come si usa fare da sempre in Vaticano anche per i documenti riservati (uno va ai destinatari dei vari dicasteri coinvolti, un altro resta nell'archivio dell'Apsa). Stavolta una copia è finita anche negli archivi della Prefettura degli affari economici, cioè il ministero della Santa Sede che aveva il compito di supervisionare le uscite dei vari enti vaticani. Non è una stranezza: nell'enorme armadio blindato che i ladri hanno aperto nel marzo del 2014 ci sono migliaia di documenti provenienti anche da altri enti vaticani. Tra cui, per esempio, le lettere di Michele Sindona spedite non in Prefettura, ma ai cardinali presidenti di pontifice commissioni.
Fosse veritiero, dunque, il rendiconto datato marzo 1998, pur in assenza delle 197 pagine di fatture, darebbe indicazioni e notizie sbalorditive che potrebbero aiutare a dipanare la matassa di un mistero irrisolto dal 1983. Perché dimostrerebbe, in primis, l'esistenza di un dossier sulla Orlandi mandato alla segreteria di Stato, mai consegnato né discusso con le autorità italiane che hanno investigato per decenni senza successo sulla scomparsa della ragazzina. Perché evidenzierebbe come la chiesa di Giovanni Paolo II abbia fatto investimenti economici importanti su un'attività investigativa propria, sia in Italia sia all'estero, i cui risultati sono a oggi del tutto sconosciuti. Perché il dossier citerebbe un fantomatico "Commando1" guidato direttamente da Agostino Casaroli, potente segretario di Stato della Santa Sede, forse un gruppo di persone composto da pezzi dei servizi segreti vaticani (il corpo della Gendarmeria ha funzioni di ordine pubblico e di polizia giudiziaria, ma svolge anche lavoro di intelligence per la sicurezza dello stato) che ha preso parte alle attività successive alla scomparsa della ragazza.
Ma, soprattutto, il resoconto diventa clamoroso quando mostra come tra il 1983 e la fine del 1984 il Vaticano, dopo indagini autonome, avrebbe investe in un primo "spostamento" la bellezza di 4 milioni di lire.
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Video "askanews" del 18 set 2017
Il dossier sintetizza gli esborsi sostenuti dal Vaticano dal 1983 al 1997. La somma totale investita nella vicenda Orlandi è ingente: oltre 483 milioni, quasi mezzo miliardo di lire.
L'elenco riempie pagina due, tre, quattro e, in parte, cinque del rendiconto. La prima voce riguarda il pagamento di una "fonte investigativa presso Atelier di moda Sorelle Fontana". La Orlandi, nell'ultima telefonata alla famiglia prima della sparizione, aveva in effetti detto che qualcuno le aveva proposto di pubblicizzare i prodotti di una marca di cosmetici, la Avon, durante una sfilata delle stiliste Fontana. Per la fonte, la Santa Sede aveva sborsato 450.000 lire. C'era un'altra spesa per la "preparazione all'attività investigativa estera" costata altre 450.000 lire, uno "spostamento" da ben 4 milioni di lire e, soprattutto, le "rette vitto e alloggio 176 Chapman Road Londra".
Chi ha scritto il documento, come vedremo, aveva digitato male l'indirizzo: a quello giusto c'è la sede londinese dei padri scalabriniani, la congregazione dei missionari di San Carlo fondata nel 1887 da Giovanni Battista Scalabrini. Dagli anni sessanta gestiscono un ostello della gioventù destinato esclusivamente a ragazze e studentesse. Nel periodo 1983-1985, per le rette, erano stati versati 8 milioni di lire. Il prezzo giusto, mi dico, per ospitare una persona in quell'arco temporale (per dare un ordine di misura, nel 1983, secondo i dati storici della Banca d'Italia, lo stipendio medio di operai e impiegati era di circa 500.000, 600.000 lire nette al mese).
La prima pagina si chiude con i costi per l'"indagine formale in collaborazione con Roma" (23 milioni) e con la misteriosa "attività di indagine riservata extra 'Commando 1', direzione diretta Cardinale Casaroli", per una cifra di 50 milioni di lire. Agostino Casaroli era il segretario di Stato che nella vicenda Orlandi ha avuto un ruolo importante, soprattutto all'inizio.
La nota, nella seconda e nella terza pagina, racconta i costi sostenuti per l'"allontanamento domiciliare" di Emanuela nel periodo "febbraio 1985-febbraio 1988". Si elencano dispendiosi viaggi a Londra di esponenti vaticani di altissimo livello, soldi investiti per la "attività investigativa relativa al depistaggio", spese mediche in ospedali e fatture per specialisti in "ginecologia". Si parla di "un secondo" e di "un terzo trasferimento", di decine di milioni di lire per "rette omnicomprensive" di vitto e alloggio.
Gli anni scorrono. Arrivo all'ultima pagina. Il documento segnala che il resoconto dei costi per le attività relative alla cittadina Orlandi e al suo "allontanamento domiciliare" si riferisce stavolta al periodo "aprile 1993-luglio 1997". Le voci del quadriennio sono solo tre: oltre alle solite rette (con "il dettaglio mensile e annuale in allegato 22") e ad altre "spese sanitarie forfettarie", figura il capitolato finale. Mi si gela il sangue: "Attività generale e trasferimento presso Stato Città del Vaticano, con relativo disbrigo pratiche finali: L. 21.000.000".
La lista finisce qui, ma in fondo alla quinta pagina il mittente aggiunge una postilla. "Il presente documento è presentato in triplice copia, per dovuta conoscenza ad entrambi i destinatari, si rimanda a documentazione allegata sulle modalità di redazione. Non si espleta funzione di protocollazione come da richiesta. APSA è sollevata dalla custodia della documentazione allegata presentata in originale. In fede, Lorenzo Cardinale Antonetti. Stato Città del Vaticano, A.D. 1998, mese di marzo giorno 28."
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18 settembre 2017

Giallo Emanuela Orlandi / Il Vaticano sapeva, ecco le prove - Inchiesta esclusiva su la Voce delle Voci


comunicato stampa 

                                       

 GIALLO EMANUELA ORLANDI / IL VATICANO SAPEVA, ECCO LE PROVE

in esclusiva  l'inchiesta della Voce sul caso di Emanuela Orlandi



Il Vaticano sapeva. Il caso di Emanuela Orlandi è tra i documenti segreti custoditi nella cassaforte della "Prefettura della Casa Pontificia", con tanto di cifre e dati. 
Lo rivela il sito di controinformazione "La Voce delle Voci", che fornisce una serie di particolari del tutto inediti. 
Tra le carte racchiuse nella cassaforte vaticana ci sono documenti top secret che dettagliano una serie di spese e uscite "nere", che vanno dai trasferimenti  dallo IOR alle banche del Lussemburgo, a quelle per la sicurezza, fino al caso Orlandi. 
In particolare - scrive la Voce - tra i documeti scottanti c'è una contabilità amministrativa che concerne le spese per una permanenza a Londra di Emanuela Orlandi, all'interno di una clinica privata.
Un fatto gravissimo, che palesa quanto il Vaticano fosse a conoscenze di tutte le trame che riguardano il rapimento di Emanuela Orlandi. 

Ecco il link  del servizio esclusivo della Voce.   

17 settembre 2017

La Voce delle Voci
contatti: 349.1115090

17 agosto 2017

Dino Marafioti

L’ultimo lavoro di Dino Marafioti trovato morto nel suo appartamento all’età di 53 anni il 17 agosto 2013. Per 22 anni giornalista e redattore di Radio Radicale. Questo era il suo primo servizio video che raccoglie in modo critico e analitico i fatti e le informazioni sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Ne andava così fiero tanto da auspicarne la sua diffusione anche attraverso altri canali, comprese le televisioni.
Grazie Dino.
Timeline Video: (capitoli automatici in “Descrizione – Mostra altro“)
– Prologo [00:01:28]
– Pietro Orlandi [00:04:54]
– Natalina Orlandi [00:09:25]
– Telefonata Amerikano [00:10:25]
– Primo appello Papa Giovanni II [00:12:33]
– La pista internazionale Alì Agca [00:12:47]
– Marco Beltrandi – ex Parlamentare Radicale [00:13:44]
– Fabrizio Peronaci – Corriere della Sera [00:15:27 – 00:27:56]
– Marco Accetti – Indagato [00:18:15 – 00:36:10]
– “Emanuela e le altre” – Panorama- Mirella Gregori [00:24:11]
– Appello Papa Giovanni II per Emanuela e Mirella [00:24:57]
– Giuseppe Nicotri[00:30:23]
– Banda della Magliana [00:31:42]
– Giuseppe Nicotri pista via Monte del Gallo [00:48:48]
emanuelaorlandi.altervista.org

01 agosto 2017

“Storie – Chi l’ha Visto?” – Emanuela Orlandi, Mirella Gregori, Josè Garramon

Il caso irrisolto di Emanuela Orlandi si intreccia a quello di Mirella Gregori e Josè Garramon nella trasmissione Chi l’ha Visto? “Storie”
Le tre vicende sulle quali ci sono ancora tanti, troppi, interrogativi.
Mirella Gregori sparì nel nulla il 7 maggio 1983 all’età di 15 anni, Emanuela Orlandi il 22 giugno dello stesso anno in una storia intricatissima che ha coinvolto lo Stato Vaticano, lo Stato Italiano, l’Istituto per le Opere di Religione, la Banda della Magliana, il Banco Ambrosiano e i servizi segreti. José Garramon morì il 20 dicembre del 1983: Marco Accetti è l’uomo ritenuto responsabile dell’omicidio e lui stesso ha ammesso di aver preso parte al “rapimento conseziente” delle ragazze.
Nella puntata andata in onda il 6 agosto 2014 le tre storie vengono analizzate e in alcuni casi vi si trovano circostanze comuni.

Video trasmissione

1. Margherita Gerunda -Magistrato- [00:28:04, 00:29:19, 00:33:06,  00:36:12, 00:47:11, 00:49:18]
2. Dichiarazione Raffaella Monzi [00:05:36, 00:07:04]
3. Telefonata Emanuela [00:06:07]
4. Dichiarazioni Sambuco Alfredo [00:13:10, 01:32:24]
5. Ricostruzione prima telefonata Pierluigi [00:18:17]
6. Prima telefonata di Mario [00:21:40]
7. Primo appello di Papa Wojtyla [00:32:25]
8. Prima telefonata dell’Amerikano [00:33:16]
9. Registrazione voce Emanuela (“Convitto….”) [00:36:46]
10. Attentato al Papa [00:34:25]
11. Ferdinando Imposimato [00:35:20]
12. Ritrovamento fotocopia Tessera (“Con tanto affetto…”) [00:42:04]
13. Telefonata a casa di Laura [00:42:55]
14. Audiocassetta Piazza S.Pietro e via della Dataria [00:43:34]
15. Telefonata dell’Amerikano al Cardinale Casaroli [00:44:17]
16. Scadenza ultimatum 20 luglio [00:46:30]
17. Gennaro Egidio [00:48:04]
18. Comunicato Turkesch [00:50:23]
19. Mirella Gregori [00:51:42]
20. Dichiarazioni Sonia De Vito [00:56:16]
21. Inaugurazione bar Gregori [00:58:53]
22. Dichiarazione fidanzatino di Mirella [00:59:57]
23. Inchiesta Panorama [01.01.42]
24. Telefonata Amerikano al bar Gregori (descrizione abbigliamento) [01:05:08]
25. Appello Presidente della Repubblica (Sandro Pertini) per Mirella [01:27:23]
26. Telefonata Amerikano ad Egidio [01:08:27]
27. Adele Rando (Giudice Istruttore) [01:10:09]
28. Reticenze Vaticano [01:11:04-01:35:14]
29. Raoul Bonarelli [01:12:16]
30. Telefonata Bonarelli-Superiore [01:13:29]
31. Ultimo appello Ercole Orlandi [01:15:15]
32. Telefonata anonima a ClV? [01:16:57]
33. Morte De Pedis [01:17:34]
34. Sabrina Minardi [01:18:25-01:22:14-01:28:10]
35. Banda della Magliana [01:19:13-01:33:14]
36. Don Vergari – Poletti [01:19:42]
37. De Pedis apertura tomba [01:21:13]
38. Sergio Virtù [01:27:22]
39. Testimonianza Angelo [01:28:27]
40. Angelo Cassani (Ciletto) Gianfranco Cerboni (Gigetto) [01:30:15]
41. Ior-Antonio Mancini-Rosario Priore [01:33:07]
42. Preti pedofili [01:34:08]
43. Somiglianze Orlandi-Gugel [01:35:27]
44. Marco Accetti (Flauto) [01:37:17]
45. Marco Accetti (Josè Garramon) [01:42:17]
46. Marco Accetti (Licio Gelli) [01:48:59]
47. Marco Accetti (Pista pedofila) [01:52:47]
48. Marco Accetti (Padre Stefano) [01:54:10]
49. Marina Baldi (Genetista) [01:55:58]
emanuelaorlandi.altervista.org

09 luglio 2017

“Enigma” – Rai Tre – Il caso Emanuela Orlandi

Il caso di Emanuela Orlandi nella trasmissione televisiva di Rai Tre “Enigma”.
Nella puntata del 6 febbraio 2004 il conduttore della trasmissione televisiva di Rai Tre “Enigma”, Andrea Vianello, tratta la scomparsa di Emanuela Orlandi: un caso che rimane avvolto nel mistero, e nonostante sia stato archiviato dalla Procura di Roma nel 1997 per mancanza di prove, lascia spazio a numerosi interrogativi irrisolti.
In studio saranno ospiti: Ferdinando Imposimato, magistrato e studioso del caso Orlandi, Antonio Fortichiari, autore del libro “E’ Viva“, Francesco Bruno, criminologo, e all’epoca della scomparsa consulente scientifico del Sisde, Severino Santiapichi, ex presidente Corte d’Assise che giudico’ Ali AgcaAndrea Tornielli, vaticanista, il Professore Giampiero Benedetti, perito fonico/linguistico, che analizzera’ le voci delle telefonate ricevute dalla famiglia e una cara amica di Emanuela, Patrizia Caiffa. In esclusiva una intervista al padre della ragazza scomparsa, Ercole Orlandi.
Timeline video: (capitoli automatici in “Descrizione – Mostra altro“)
– Voce Emanuela [00:00:27]
– Ercole Orlandi [00:04:22]
– Ferdinando Imposimato [00:05:35]
– Francesco Bruno [00:06:24]
– Antonio Fortichiari [00:07:01]
– Ricostruzione fatti del 22 giugno 1983 [00:08:52]
– Andrea Tornielli perito fonico [00:13:40]
– Ricostruzione Telefonate Pierluigi e Mario [00:15:06]
– Patrizia Caiffa amica Emanuela [00:22:29]
– L’Amerikano [00:26:33]
– Perizia voce Amerikano [00:33:47]
– Piste ipotizzate [00:38:14]
– Alì Agca [00:42:42]
– Severino Santiapichi [00:48:12]
– Mirella Gregori [00:52:55]
– Città del Vaticano [01:00:09]
– Cardinale Silvio Oddi – Raul Bonarelli [01:02:12]
– Messaggi rivendicazione [01:17:55]
– Voce Emanuela [01:23:48]
– Avvistamenti Emanuela [00:27:18]
– Ritrovamento teschio 13 mag 2001 [01:34:33]
– Appello Ercole Orlandi [01:41:10]
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07 luglio 2017

“Blu notte misteri italiani” – I fatti della banda della Magliana

Blu notte misteri italiani – Carlo Lucarelli
“Blu notte misteri italiani” – La banda della Magliana, andato in onda l’ 08.07.2011. Il conduttore, Carlo Lucarelli, racconta, come una storia di gangster della Chicago degli anni ’30 le vicende dei componenti  della Banda della Magliana. Non solo una storia di omicidi, droga, soldi, vendette e tradimenti che si svolge nella Roma a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 ma un mistero italiano che come tutti i misteri…
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02 luglio 2017

Accordo Magistratura Vaticano

Accordo Magistratura-Vaticano dal film “La verità sta in cielo”
Stralcio Agenzia Ansa del 29 marzo 2017
ANSA) – PARIGI, 29 MAR -“La verità sta in cielo“, il film di Roberto Faenza sul caso di Emanuela Orlandi, la ragazza di 15 anni figlia di un commesso pontificio, rapita a Roma il 22 giugno 1983 e mai ritrovata, è stato presentato ieri a Parigi in occasione della Giornata Internazionale per il Diritto alla Verità sulle Violazioni Flagranti di Diritti dell’Uomo e la Dignità delle Vittime. Alla serata hanno partecipato Roberto Faenza, l’attrice Greta ScaranoPietro Orlandi, il fratello di Emanuela, e il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo. Il film, interpretato da Riccardo ScamarcioMaya Sansa e Valentina Lodovini tra gli altri, è uscito in Italia a ottobre: racconta gli intrecci nascosti dietro il rapimento e ora andrà in giro per l’Europa.…” (ANSA).
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26 giugno 2017

Mamma Maria: “Non è un caso chiuso, è mia figlia!”

Maria Pezzano, la mamma di Emanuela, scrive una lettera al vaticano dopo le dichiarazioni di Becciu
Eccellenza,
dopo avere letto le Sue dichiarazioni, voglio condividere con Lei il dolore che pulsa nel cuore di una madre ormai anziana. Risiedo in Vaticano, stavo ancora bevendo un caffè con il mio avvocato, quando le agenzie di stampa si sono scatenate con le sue durissime parole: «Per noi il caso è chiuso». Non era passata neanche un’ora da quando la mia famiglia aveva rivolto formalmente al Segretario di Stato la richiesta di vedere il fascicolo che riguarda Emanuela e il caso era già chiuso. Io attendo da 34 lunghi anni di sapere che cosa è successo a mia figlia e la Sua risposta è giunta dopo solo una manciata di minuti. La mia bambina, il «caso chiuso», non meritava neppure qualche ora di ponderata riflessione. E tantomeno una risposta.
Le ricordo, Eccellenza, che i casi degli scomparsi si chiudono solo in due modi: o con il ritrovamento in vita di chi è sparito o con l’accertamento della sua morte. Me lo dica, allora, Eccellenza, come si è chiuso il caso di mia figlia. Perché se per Lei il caso è chiuso, allora di certo sa cosa è accaduto a Emanuela. Mi dica dove si trova mia figlia, Eccellenza, se Lei sa che è viva. Mi dica dov’è adesso, perché voglio andare subito a riabbracciarla. Attendo da troppo tempo questo momento.
Pezzano caso chiuso
Maria Pezzano mamma di Emanuela
Se invece Lei sa che Emanuela non c’è più, allora, Eccellenza, mi dica dove sono i suoi resti. Mi dica dove posso trovare la tomba della mia bambina. Sono sua madre, io l’ho partorita, l’ho allevata, l’ho vista crescere e poi sparire ancora prima che diventasse donna. Me lo dica, Eccellenza, dov’è sepolta Emanuela, vorrei portarle un fiore. Ogni giorno, vorrei ricoprirla di fiori. Ma se non ha risposte da darmi, allora, Eccellenza, il caso non è affatto chiuso; è ancora aperto. Dunque, la Sua frettolosa risposta è diplomatica? Invece, la Sua coscienza, l’abito che porta e il ruolo che riveste, dovrebbero obbligarLa ad aiutarmi a trovare Emanuela. Dovrebbero obbligarLa a confortare una madre desolata, ad asciugare le sue lacrime e a prodigarsi per lenire il vuoto immenso che ha lasciato Emanuela in questa famiglia quel pomeriggio di 34 anni fa, quando è uscita per andare a scuola di musica e non è più tornata.
Emanuela Orlandi non è un «caso chiuso», è mia figlia. E io la cercherò finché il Signore mi terrà in vita.
emanuelaorlandi.altervista.org

Emanuela Orlandi, Mons. Becciu: “Per noi il caso è chiuso”

Trentaquattro anni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, la famiglia fa una mossa che potrebbe portare a risultati clamorosi. Per la prima volta nel documento che è stato depositato lunedì 19 giugno presso la Santa Sede, si parla ufficialmente ed esplicitamente di un «dossier» custodito in Vaticano. Seguirà la pratica lo studio dell’avvocato Annamaria Bernardini de Pace nella persona dell’esperta rotale Laura Sgró.
In due riprese, nel 2012 e successivamente nel 2015, i “corvi” del vaticano sottrassero numerosi documenti riservati che vennero poi pubblicati dai giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldima nessuno si era mai chiesto se fossero stati gli unici e tutti.
Nel frattempo il sostituto per gli affari generali della segreteria monsignor Angelo Becciu è categorico nell’affermare: “Abbiamo già dato tutti i chiarimenti che ci sono stati richiesti. Non possiamo fare altro che condividere, simpatizzare  e prendere a cuore la sofferenza dei familiari però per noi è un caso chiusoNon so se la magistratura ha qualcosa ma noi non abbiamo niente da dire in più rispetto a quanto detto tempo fa“.
approfondisci sul Corriere della Sera (Fiorenza SARZANINI) articolo 19/06/2017articolo 20/06/2017
(Agenzia Vista) Roma, 19 giugno 2017 Fonte: Vista Agenzia Televisiva Nazionale  / Alexander Jakhnagiev
emanuelaorlandi.altervista.org

02 maggio 2017

Pietro Orlandi continua la sua battaglia e rilancia una nuova Petizione


Una Petizione a Papa Francesco per tenere sempre alta l’attenzione sul caso di Emanuela Orlandi e sul diritto alla Verità e Giustizia per ogni singolo cittadino.
Come è giusto che sia, Pietro Orlandi non si ferma e riparte da una nuova Petizione. Dopo aver indirizzato le precedenti richieste a Papa Ratzinger, al Segretario di Stato Vaticano e al Presidente Mattarella, questa volta si rivolge direttamente a Papa Francesco a cui chiede il Diritto alla Verità e alla Giustizia per il caso tristemente noto di sua sorella Emanuela, cittadina vaticana, ormai trascinato da quasi 34 anni in un vortice di menzogne, piste false e presunti colpevoli.
La nuova Petizione, che è on-line sul blog a lei dedicato e sulla piattaforma change.org già da qualche settimana, ha superato ben 37.000 firme nonostante non sia stata supportata dai media in maniera particolare, come Pietro stesso dichiara ai microfoni di Radio Radicale. Nell’intervista telefonica rilasciata il 26 aprile scorso, Pietro ancora una volta torna sull’argomento trattato nell’ultima scena del Film di Faenza, “La Verità sta in Cielo”, in cui si evidenzia la “trattativa” avvenuta tra un rappresentante della Santa Sede e un Magistrato. Per chi non avesse avuto modo di vedere il Film, la scena riporta l’incontro, realmente accaduto, tra i due personaggi in un museo, nel corso del quale il prelato spiega di non voler/poter procedere con l’azione di spostamento dell’insolita sepoltura di Enrico “renatino” De Pedis in Sant’Apollinare, per evitare pettegolezzi e dicerie che avrebbero potuto creare imbarazzo alla Chiesa. Da quell’incontro ne scaturì un accordo, in base al quale in cambio della richiesta di far operare alla Procura di Roma tale operazione, la Chiesa si sarebbe impegnata a consegnare al magistrato un dossier secretato in Vaticano sul rapimento di Emanuela.
Il dossier, chiamato “Rapporto Emanuela Orlandi” e presente sulle scrivanie vaticane già nel 2012, non arrivò mai in Procura probabilmente perché in esso contenuti passi importanti dell’accaduto che avrebbero svelato almeno in parte la responsabilità del Vaticano sulla triste vicenda.
Petizione
Petizione per Emanuela
Il film è stato scelto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per celebrare la “Giornata Internazionale del Diritto alla Verità” ed è stato proiettato nella prestigiosa sala grande della Cinémathèque di Parigi lo scorso 28 marzo, per volontà  dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles alla presenza del regista, del fratello di Emanuela e del Magistrato che fu a capo dell’inchiesta Giancarlo Capaldo, che non ha voluto firmare l’istanza di archiviazione.
E’ su quelle carte che non arrivarono mai in Procura che si concentra la richiesta di Pietro, carte che potrebbero se non chiarire totalmente, almeno far luce su molti passaggi. E’ sacrosanto il diritto della famiglia di venirne a conoscenza.
Papa Francesco si è fatto portatore del “Costruiamo ponti e non innalziamo muri” afferma Pietro. La grandissima adesione di così tanta gente a questa nuova Petizione rispecchia la volontà di un Paese intero che non ci sta a far finta di niente:  trapela un forte senso di Giustizia. Il muro di omertà eretto dal Vaticano deve essere abbattuto dal principio del Diritto.
Non bisogna accettare mai un’ingiustizia” che sia un giorno, una settimana, o la si subisca incomprensibilmente da ben 34 anni.

29 novembre 2015

Archiviata l'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori



Archiviata l'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori from Mario Rossi Network on Vimeo.

Roma 20/10/2015 - Il gip Giovanni Giorgianni ha accolto la richiesta del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e dei pm Simona Maisto e Ilaria Calò firmando oggi il provvedimento di archiviazione dell'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi il 22 giugno 1983 e quella di Mirella Gregori il 7 maggio dello stesso anno. Erano sei le persone indagate per concorso in omicidio e sequestro di persona: monsignor Pietro Vergari, ex rettore della basilica di Sant'Apollinare, Sergio Virtù, già autista di Enrico De Pedis, Angelo Cassani, detto "Ciletto", Gianfranco Cerboni, detto "Giggetto", Sabrina Minardi e Marco Accetti. "Hanno purtroppo ceduto alla volontà di chi da 32 anni sta cercando di far dimenticare questa storia", è stato il primo amaro commento a "Chi l'ha visto?" di Pietro Orlandi, che aveva raccolto decine di migliaia di adesioni alla petizione per dire no all'archiviazione. Il fratello di Emanuela ha rinnovato il suo appello a Papa Francesco, chiedendo il suo aiuto per arrivare alla verità.

Nelle motivazioni della sua decisione il gip Giorgianni scrive: “Gli accertamenti probatori acquisiti nel corso delle indagini preliminari sono, allo stato, non provvisti della consistenza, neppure indiziaria, necessaria a sostenere l'accusa in giudizio e a giustificare un vaglio dibattimentale, né paiono utilmente esperibili ulteriori indagini con la finalità di valorizzare quegli elementi dotati di una più significativa, ancorché incongruente, pregnanza investigativa”. “Tutte le segnalazioni – continua il gip – anche quelle fondate su meri sospetti, sono state accuratamente verificate. E molte di esse si sono rivelate il tentativo da parte di chi ha cercato di trarre un vantaggio dall'interesse sulla vicenda”. “L'enorme sforzo investigativo degli organi inquirenti - ritiene il gip - ha fatto confluire all'interno del procedimento un materiale imponente che si è stratificato nel tempo e che, tuttavia, pur incrementandosi, non ha mai acquistato un sufficiente grado di coerenza, di precisione e di concordanza”. Una insufficienza tale da rendere inutili ulteriori approfondimenti per il magistrato. A proposito di Marco Accetti, che resta indagato in un altro procedimento per calunnia ed autocalunnia, Giorgianni definisce la sua la personalità come ”caratterizzata da smania di protagonismo e da pubblicizzazione della propria immagine, con una spasmodica ricerca di accesso ai media e della loro costante attenzione”, "portato a inventarsi storie e situazioni". Quindi inattendibile. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Sabrina Minardi, il gip scrive che "l'esito negativo, al di là delle ulteriori versioni offerte dalla teste circa le modalità con le quali i rapitori si erano disfatti del cadavere della Orlandi, è dipeso dall'incapacità della Minardi di fornire informazioni precise ai fini dell'individuazione del luogo in cui il riferito disfacimento del cadavere fosse avvenuto”.
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