Visualizzazione post con etichetta 911. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 911. Mostra tutti i post

19 febbraio 2024

Thierry Meyssan su VisioneTV

Thierry Meyssan ha risposto alle domande di Francesco Toscano su VisioneTV.
L'intervista è disponibile solo in italiano.


11 settembre 2021

11 SETTEMBRE / CIA, FBI & CASA BIANCA, (STATI) UNITI NEL TERRORE


20 anni da quel tragico 11 settembre.

Il capo della Casa Bianca, Joe Biden, promette di rendere pubblici atti & documenti fino ad oggi top secret. “Desecreto tutto”, sbandiera.

Altro fumo negli occhi degli americani, dopo i freschissimi, tragici scivoloni sul fronte dell’Afghanistan e su quello dei vaccini, per far approvare in modo illegale dalla ‘Food and Drug Administration’ il prodotto Pfizer e con il diktat per la terza dose.

Perché la verità sull’attentato alle Torri Gemelle e i 3000 morti è già consegnata alla storia ed è ben nota, non solo agli americani. Ma è stata regolarmente nascosta dal mainstream, dalla stampa sempre più omologata e cloroformizzata.

Una verità che parla di precise, chiare, inequivocabili responsabilità dei servizi segreti e d’intelligence a stelle e strisce, FBI e CIA in cima alla lista: le cui azioni, di tutta evidenza, erano orchestrate nelle alte sfere, vale a dire la Casa Bianca e il Pentagono.

Le prime verità risalgono ai risultati del lavoro svolto dalla ‘Commissione nazionale sugli attacchi terroristici dell’11 settembre’, nota anche come ‘Commissione sull’11 settembre’, venuti alla luce il 27 maggio 2004.

Sul fronte italiano, spicca il grande lavoro investigativo svolto da Giulietto Chiesa e da Ferdinando Imposimato, due grandi amici della ‘Voce’, due colonne che hanno firmato per il nostro magazine decine e decine di inchieste al calor bianco: ed anche sui misteri (ormai non più tanto) che avvolgono le Twin Towers.

Where Did The Towers Go English-Italian Part 2 - Dove sono andate a finire le torri?

10 settembre 2020

Capitolo 19 - Il Campo Magnetico Terrestre l'11/9


Ci sono alcuni rapporti, ad esempio, che riferiscono che alcuni paesi hanno cercato di creare qualcosa di simile al virus Ebola e che sarebbe un fenomeno molto pericoloso, per non dire altro...Altri si stanno impegnando anche nell'eco-terrorismo in base al quale possono alterare il clima, scatenare terremoti, attivare vulcani da remoto attraverso l'uso di onde elettromagnetiche. - William S. Cohen.

Penso sia corretto affermare che non si sia mai verificato un incidente la cui causa si possa chiaramente ricondurre alle interferenza elettromagnetica. - Granger Morgan.

In realtà non è difficile: il segreto è saper come fare. - Edward Leedskalnin.

Una canna da pesca elettromagnetica. - Robert Clark.

A. Introduzione

Sappiamo che esiste un legame tra elettricità e magnetismo. Da bambina, Dr. Wood ricorda di aver creato un magnete avvolgendo una bobina di filo attorno a un chiodo e collegando le estremità ad una batteria da 9 volt. Poi, tramite il fenomeno opposto, Dr. Wood apprese anche che attraverso l'induzione elettromagnetica un magnete può generare una tensione. Non solo tutti sappiamo che l'elettricità e il magnetismo sono correlati, ma sappiamo che possono interagire. Dopo aver concettualizzato e studiato le somiglianze tra un uragano e una bobina di Tesla, Dr. Wood si interrogò sull'effetto che un grande uragano potrebbe avere sul campo magnetico terrestre.

I dati utilizzati da Dr. Wood sono stati registrati dal Geographical Institute Magnetometer Array (GIMA) dell'Università dell'Alaska, un'istituzione che gestisce diversi siti con magnetometri situati in località dell'Alaska e del Canada occidentale. Sei stazioni furono attive e registrarono dati durante il periodo intorno all'11 settembre 2001. Di seguito viene mostrato un esempio di un tracciato delle loro registrazioni.

I valori misurati dai magnetometri provenienti dalle sei diverse stazioni di ricerca nel nord dell'Alaska rivelano variazioni anomale nel campo magnetico terrestre nei momenti esatti in cui gli eventi chiave si stavano svolgendo a New York City l'11/9. La fig.1 mostra le deviazioni dai valori medi su un periodo di quattro giorni.

Fig.1 - Fluttuazioni del campo magnetico terrestre nella direzione del nord magnetico,
(Componente Orizzontale (H) delle 6 stazioni: direzione Nord/Sud) dalle 8 PM del 08/09/01 alle 8 PM del 12/09/01 (4 giorni). [Fonte dati: Data Chart for 2001. Oggi, i dati in vari formati si possono reperire qui University of Alaska Archivio mentre è anche possibile visualizzare i grafici delle varie stazioni per le tre componenti del campo magnetico H, D, e Z, visibili anche nelle immagini che seguiranno. 
Le linee verticali colorate corrispondondono ai 5 eventi principali: blu scura: buco al WTC 1; rossa: buco al WTC 2; rosa: distruzione WTC 2; azzurra: distruzione WTC 1; verde: distruzione WTC 7].

Immediatamente prima del primo evento, al WTC 1, le letture dei magnetometri iniziarono a fluttuare dalla media. Tali fluttuazioni aumentarono e, in concomitanza con ogni evento distruttivo da quel momento in poi [formazione del buco al WTC 2, distruzione del WTC 2, del WTC 1 e del WTC 7], i valori si spostarono drasticamente verso l'alto o il basso. In tutti i casi, le fluttuazioni delle letture dei magnetometri furono significativamente diverse dalla norma, specialmente per quanto riguarda le tempistiche [ossia, le coincidenze temporali].

09 settembre 2020

"Where did the Towers Go?" Capitolo 18 - L'Uragano Erin

Non ho dubbi sul fatto che riusciremo a sfruttare l'energia del sole...Se i raggi del sole fossero armi da guerra, avremmo avuto l'energia solare secoli fa. - Sir George Potter.

A. Introduzione

Era una bella mattinata di inizio autunno a New York City. L'11 settembre 2001 iniziò con calma, con delle temperature gradevoli e un cielo blu cristallino. Alcuni si erano ritagliati del tempo per fare delle commissioni la mattina presto. Ma pochissime di queste persone, in realtà pochissime nell'intera popolazione di New York City, sapevano che nello stesso momento un uragano enorme si trovava appena al largo di Long Island. Quella tempesta era l'Uragano Erin, come si vede in fig.1.

Fig.1 - L'Uragano Erin l'11 settembre 2001. [DC è Washington.]
L'Uragano Erin è nato il 1 settembre 2001, la quinta tempesta atlantica della stagione 2001 a cui è stato assegnato un nome ed il primo a raggiungere la forza di un uragano [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin]. Fondendosi con un'altra tempesta il 17 settembre, Erin è stata anche la tempesta atlantica più longeva della stagione 2001. Prima di quella fusione, tuttavia, a partire dal 7 settembre, Erin iniziò una marcia di quattro giorni lungo una traiettoria che la portava direttamente a New York City. (Vedere fig.10). Al 10 settembre, l'Uragano Erin era diventato un uragano di Categoria 3 con una velocità dei venti di 120 miglia orarie (193 km/h) [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin] proprio mentre passava le Bermuda lungo il suo percorso dritto verso New York City. Eppure non abbiamo sentito nulla a riguardo di questa tempesta. Le Torri del World Trade Center sono state costruite per resistere a carichi dovuti al vento fino a 140 mph (225 km/h) [Fonte: Why Did the World Trade Center Collapse? Science, Engineering, and Speculation], una forza equivalente ad una Categoria 4 e solo 20 mph in più rispetto alla velocità dei venti dell'Uragano Erin. Tralasciando il pericolo per gli edifici di una certa altezza, anche se l'Uragano Erin avesse cambiato rotta e non fosse arrivato sulla terraferma, la minaccia di inondazioni dovute alle onde di tempesta era molto reale. L'Uragano Ike (2008) si è abbattuto sulla terraferma in Texas come un uragano di Categoria 2 con onde di tempesta con massimi di 15-20 piedi (4.5-6 metri) [Fonte: Saffir-Simpson Hurricane Wind Scale]. Eppure, ancora una volta, non abbiamo sentito nessuna notizia su questa tempesta.

Le persone ricordano l'11 settembre come uno dei giorni più limpidi che abbiano mai visto lungo la costa orientale. Il satellite che ha scattato le immagini mostrate in fig.1 e fig.2 aveva una chiara visuale di New York City e aveva anche una chiara visuale dell'Uragano Erin. Le fasce esterne della tempesta raggiunsero Cape Cod e un'estremità di Long Island.

Nemmeno Dr. Wood sapeva della presenza di un uragano appena fuori New York City l'11/9 fino a quando non scoprì il fatto mentre cercava alcune immagini meteorologiche-satellitari per studiare il pennacchio di polvere ascendente proveniente dalle Torri distrutte del WTC.

B. L'Uragano Erin l'11 Settembre

In effetti, come scoprì Dr. Wood, Erin si avvicinò maggiormente a New York e raggiunse anche la sua massima dimensione l'11 settembre stesso [la dimensione si riferisce al diametro dell'uragano, non alla velocità dei venti]. È interessante notare che il National Hurricane Center previde che Erin dovesse avere più forza di quanto non fosse stato previsto nel caso di Katrina quattro anni dopo [Fonte: Tropical Cyclone Report - Hurricane Katrina]. È curioso quindi che questo uragano non fu menzionato o mostrato sulla grafica nei bollettini meteorologici mattutini [Fonte: Judy Wood - Erin & https://www.youtube.com/watch?v=wEoyN44oYh4 & https://www.youtube.com/watch?v=tYEJUzuxFoM]. I meteorologi erano assolutamente certi che l'uragano avrebbe compiuto una brusca svolta a destra allontanandosi da New York e si sarebbe diretto verso il mare aperto prima che ci fosse una grave minaccia di mareggiate? No - almeno non secondo il National Weather Service [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 35]. Con circa 500 miglia di diametro, l'Uragano Erin aveva all'incirca le stesse dimensioni del più recente Uragano Katrina, eppure il pubblico non ne fu largamente informato, nessuno dei principali notiziari del mattino menzionavano la tempesta. Tuttavia, Erin fu oggetto di studi approfonditi. La previsione era che Erin avrebbe avuto più forza di quanta ne avrebbe avuta Katrina in seguito. In effetti, l'Uragano Erin ebbe davvero più energia ciclonica dell'Uragano Katrina, misurata dall'Energia Ciclonica Accumulata (ACE) di ciascun uragano.

21 giugno 2020

La scadenza del passaporto di Neo nel film Matrix è un caso?



Il passaporto di Neo nel film Matrix scade "casualmente" l'11 settembre 2001, è emesso il 12 settembre 1991, mentre la sua data di nascita è il 13 settembre 1971! In un film ambientato in un futuro lontano(*), si può evidenziare una "casuale" progressione tra i numeri 13, 12 e 11!
Oppure questa progressione sta a confermare la volontarietà nella scelta del'11 settembre come data di scadenza???

* perché le macchine sono riuscite a prendere il sopravvento e a utilizzare l'uomo come pila voltaica dal quale ricavare elettricità, dove al fine di stimolarli, li si fa vivere in una realtà virtuale ambientata, "casualmente", al tempo dell'osservatore del film!


Il video completo "Roberto Quaglia: Il fondamentalismo Hollywoodista":
www.youtube.com

20 novembre 2019

Una storia del 21° secolo


Negli anni ’90, mentre l’Unione Sovietica crollava con l’arresto del presidente sovietico Gorbachev da parte dell’ala dura del Partito Comunista,  Eltsin era il burattino degli USA e gli Americani e gli Israeliani saccheggiavano la Russia, i Neoconservatori avevano ordinato a Washington di rovesciare i governi del Medio Oriente. Lo scenario neoconservatore per la ristrutturazione del Medio Oriente era stato messo a punto ben prima degli eventi dell’11 settembre 2001.
I Neoconservatori avevano affermato di aver bisogno di “una nuova Pearl Harbor” per scatenare queste guerre in Medio Oriente. La storia di copertura era portare la democrazia in Medio Oriente, ma il vero scopo era rimuovere i governi che erano d’intralcio all’espansione israeliana.
Il principale obiettivo di Israele erano le risorse idriche nel sud del Libano. L’esercito israeliano aveva già tentato di occupare il Libano meridionale ma era stato ricacciato indietro dalla milizia di Hezbollah. Israele aveva così deciso di usare il suo vassallo americano per rovesciare Iraq, Siria e Iran, i governi che sostenevano i combattenti di Hezbollah. Una volta che il fantoccio americano avesse eliminato la resistenza all’espansione di Israele, Hezbollah non avrebbe più avuto alcun sostegno finanziario o militare e avrebbe potuto essere attaccato in sicurezza dall’esercito israeliano, una forza militare capace solo di uccidere donne e bambini palestinesi disarmati.
L’11 settembre è stato la loro Nuova Pearl Harbor.
Il generale Wesley Clark, un generale americano a 4 stelle che era stato comandante supremo alleato della NATO, aveva rivelato in televisione che, solo 10 giorni dopo l’11 settembre, mentre si trovava al Pentagono, gli era stato riferito da un generale che precedentemente aveva prestato servizio sotto il suo comando che la decisione di invadere l’Iraq era già stata presa. Questo accadeva prima della comparsa sui media americani controllati dai Neoconservatori di uno qualsiasi dei presunti, e poi smentiti, legami tra l’Iraq e l’11 settembre.
In altre parole, l’invasione dell’Iraq era stata prevista molto prima dell’11 settembre. Era già tutto pronto per la messa in scena di una false flag.
Il generale Clark, poche settimane dopo che il regime di Cheney/Bush aveva iniziato i bombardamenti sull’Afghanistan, aveva detto in TV di aver nuovamente incontrato il suo ex subordinato al Pentagono. Questo generale aveva in mano un promemoria che “descriveva come avremmo eliminato sette paesi in cinque anni, iniziando con l’Iraq, e poi Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan e finendo con l’Iran.”
Il generale a 4 stelle Clark, era uno degli eletti. Aveva creduto di poter dire la verità, ma le sue rivelazioni non avevano avuto alcun effetto. Sono sorpreso che non sia stato arrestato e torturato come Julian Assange per aver rivelato “notizie riservate.
Osama bin Laden, un operativo della CIA che era stato usato contro i Sovietici in Afghanistan, e Al Qaeda, un gruppo di combattenti sostenuti dalla CIA  usati anch’essi contro i Sovietici in Afghanistan, erano stati accusati dell’attacco dell’11 settembre, nonostante la smentita di bin Laden. Tutti sanno che i veri terroristi rivendicano sempre la responsabilità di tutto ciò che accade, indipendentemente dal fatto che ne siano, o meno, responsabili. È così che promuovono le loro organizzazioni. Non aveva senso per il presunto leader terrorista bin Laden negare una tale vittoria senza precedenti storici contro “l’unica superpotenza mondiale.”
Secondo i necrologi provenienti da tutto il Medio Oriente, dall’Egitto e da Fox News, Osama bin Laden era deceduto per insufficienza renale e varie altre malattie nel dicembre 2001. Avevo documentato sul mio sito web la pubblicazione di questi numerosi necrologi.
Osama bin Laden è morto due volte. La sua morte, nel dicembre 2001, non aveva impedito al corrotto regime di Obama di ucciderlo nuovamente ad Abbottabad, in Pakistan, un decennio più tardi, nel 2011, perchè Obama, con la rielezione in pericolo a causa dei fallimenti del suo primo mandato, aveva un disperato bisogno di una rivincita.
C’e l’avevano anche fatto vedere. Ci avevano mostrato Obama e i suoi alti funzionari immobili davanti ad uno schermo televisivo, mentre, presumibilmente, guardavano il Team SEAL degli Stati Uniti uccidere un indifeso bin Laden. Questa sceneggiata era stata un errore, perchè tutti avevano poi chiesto che il filmato della morte di bin Laden fosse reso pubblico. Qualcuno non aveva tenuto nel debito conto la necessità di fare PR. Non essendoci alcun filmato, il regime di Obama si era trovato in imbarazzo. Era stata fatta una correzione. Il fatto che Obama e il suo team stessero guardando le riprese dell’assalto dei SEAL al complesso di bin Laden era stato un falso scoop giornalistico. La storia sostitutiva era che stavano ascoltando le notizie dell’attacco a Bin Laden.
Erano però emersi altri problemi. La TV pachistana aveva interrogato una persona che abitava vicino al presunto “complesso di bin Laden” riguardo ciò a cui aveva assistito la notte in cui le forze degli US SEAL erano presumibilmente atterrate, avevano ucciso Osama bin Laden e portato via il suo corpo, che sarebbe stato successivamente sepolto in mare da una portaerei americana.
Il vicino di casa aveva detto che tre elicotteri avevano sorvolato la zona ma che solo uno era atterrato. I soldati scesi dall’elicottero parlavano il pashtu. I Navy SEAL non conoscono il pashtu. Non erano Navy SEAL.
Il testimone (tutto questo era apparso sulla TV pachistana, ho i link nei miei archivi, sperando che non siano stati cancellati da Google o da qualche altro servo dell’Impero Diabolico) aveva riferito che gli occupanti dell’unico elicottero atterrato erano entrati nella casa del suo vicino, che sicuramente non era Bin Laden, e che ne erano usciti 20 minuti dopo. Aveva poi detto che l’elicottero era esploso mentre era in fase di decollo. Aveva affermato che non c’erano stati sopravvissuti e che il terreno era cosparso di resti umani. Aveva poi detto che erano arrivati i militari pachistani che avevano immediatamente fatto allontanare gli osservatori. Secondo il testimone, nessun altro elicottero era atterrato.
Il governo degli Stati Uniti aveva ammesso che un elicottero era esploso e aveva fatto pressioni sul Pakistan per poter riportare in patria i resti del velivolo. Il regime di Obama aveva affermato che erano atterrari altri elicotteri, che avevano poi trasportato il team SEAL e il corpo di bin Laden su una portaerei americana. I testimoni oculari pachistani sulla scena avevano però riferito che non era successo nulla del genere. L’unico elicottero di cui avevano parlato alla televisione pachistana era quello che era esploso e non c’erano stati sopravvissuti.
Quindi, come aveva potuto qualcuno fuggire con il corpo di bin Laden e poi gettarlo in mare da una portaerei americana?
Molti altri problemi erano derivati da questa sceneggiata a base di fake news del regime Obama.
I 2 o 3 mila marinai statunitensi della famosa portaerei da cui presumibilmente sarebbe stata data la sepoltura in mare a Bin Laden avevano scritto a casa che sulla loro nave non c’era stata alcuna sepoltura di Bin Laden. Sulle portaerei, come su tutte le navi della marina militare, ci sono persone sveglie, in servizio, a tutte le ore del giorno e della notte. Una nave non chiude i battenti e manda tutti a dormire, così che una sepoltura in mare possa essere fatta in segreto.
Inoltre, come si sono poi chiesti tutti coloro con sufficiente intelligenza, perché uccidere in modo così insensato una indifesa “eminenza grigia” quando se ne sarebbero potute ricavare tantissime informazioni preziose? Perché il suo cadavere era stato eliminato, invece di essere presentato come prova? Perché disfarsi di un corpo che avrebbe stabilito con certezza che la persona morta un decennio fa era ancora viva, nonostante l’insufficienza renale, e che, dopo un decennio, era stata infine localizzata e uccisa in un paese straniero non soggetto alle leggi degli Stati Uniti? I giornalisti non si erano posti queste domande e nemmeno il regime di Obama.
Senza una stampa [onesta], gli Americani sono indifesi. Non c’è nessuno che parli per loro. La CIA questo lo sapeva e il controllo dei media americani da parte della CIA ha conferito a Washington il potere totale. Le uniche spiegazioni che gli Americani ascoltano sono quelle che li tengono in uno stato di sottomissione mentale.
Poi abbiamo saputo che l’unità SEAL, da cui presumibilmente proveniva la squadra [dell’operazione bin Laden], era stata caricata su un elicottero per trasporto truppe dell’epoca del Vietnam, in violazione della regola che vieta di far salire tutti i membri di un’unità SEAL sullo stesso velivolo, e questo vetusto elicottero non armato era stato abbattuto Afghanistan e tutti i SEAL erano morti.
Le famiglie dei SEAL avevano gridato allo scandalo. Avevano detto di aver ricevuto messaggi dai loro figli che asserivano di sentirsi in pericolo, che qualcosa non andava. Le famiglie volevano sapere perché non era stata rispettata la regola di non far salire tutti i membri di un’unità SEAL sullo stesso velivolo. Perché erano stati fatti volare su un territorio ostile in un elicottero antiquato? All’epoca avevo riportato queste notizie. Da allora non se ne è saputo più nulla. Ovviamente, i SEAL si chiedevano l’un l’altro: “eri nella missione che ha eliminato Bin Laden?” E nessuno c’era stato. Perciò Washington ha dovuto eliminare l’unità SEAL.
Washington ha poi presentato un presunto membro del team SEAL che “aveva ucciso Bin Laden” e lo ha mandato in tournée. È stato scritto un libro. È stato realizzato un film. I media venduti alla CIA hanno dato grande enfasi alla veridicità della falsa narrativa. Gli Americani creduloni sono stati lieti di apprendere che Osama bin Laden aveva ricevuto quello che si meritava con una seconda morte un decennio dopo essere morto per insufficienza renale.
Una popolazione ingenua come quella americana non ha alcuna prospettiva di discernere la verità dalla finzione. E’ un popolo perduto, il cui destino è la tirannia. E penseranno di vivere in un modo di verità.
Attraverso il controllo operato sui media, come evidenziato dall’Operazione Mockingbird e dal libro di Udo Ulfkotte, la CIA è riuscita a trasformare la popolazione americana in Stepford Wives [1]. Questo serve al Deep State per il controllo dell’ordine interno, ma le Stepford Wives non sono una forza in grado di affrontare le forze armate russe e cinesi. Il complesso militare/di sicurezza ha assunto il comando, trasformando una nazione orgogliosa in un gregge disinformato.
Paul Craig Roberts
Scelto e tradotto per comedonchisciotte.org da MARKUS
[1] Stepford è un termine usato in riferimento a qualcuno talmente obbediente e perfetto da sembrare quasi un robot. Una donna estremamente sottomessa al marito e che soddisfa ogni sua esigenza in maniera assolutamente perfetta è un esempio di moglie Stepford.

15 settembre 2019

11 SETTEMBRE / BUSH & CIA, LA LUNGA SCIA DI COLLUSIONI E DEPISTAGGI


Sono trascorsi 18 anni dalla tragedia delle Torri Gemelle che ha causato oltre 3 mila vittime e i cittadini americani stanno aprendo gli occhi sulle responsabilità di quell’11 settembre. Nonostante l’establishment a stelle strisce abbia fatto di tutto e cerchi ancora adesso di fare di tutto per nascondere le tremende verità.
Secondo un ultimo rilevamento, quasi il 60 per cento degli statunitensi pensa che il governo Usa insabbi quelle responsabilità.

George Bush
All’interno di questa larga, predominante fetta, c’è una parte dell’opinione pubblica che sostiene apertamente la pista della cospirazione interna: cioè che si sia trattato di un “lavoro interno” (“an inside job”) dell’allora amministrazione Bush (senior); non pochi poi addebitano colpe agli israeliani, soprattutto tra coloro che parlano di esplosivi all’interno delle Torri Gemelle.
Dal congresso degli Stati Uniti (sotto la presidenza Obama) è stato elaborato un ponderoso documento, dal quale emergono responsabilità riconducibili all’Arabia Saudita, che avrebbe coperto le frange estremistiche del terrore islamista. Ma niente di più. Dopo tanto lavoro, partorito un topolino. Tanto più per il fatto che dagli Usa non sono mai state intraprese azioni politiche o legali nei confronti di quel Paese, peraltro considerato un alleato strategico nel sempre bollente scacchiere mediorientale.

FAMIGLIE AMERICANE CONTRO SAUDITI
Due anni fa è partita un’azione legale (a fini risarcitori) intentata dai familiari delle vittime dell’11 settembre, proprio contro il governo saudita, accusato, appunto, di collusioni con i terroristi. Sostiene Andrew Maloney, il legale delle famiglie: “I sauditi hanno coperto. Sapevano che quel mattino erano arrivati a Los Angeles degli uomini di Al Qaeda. Così come lo sapeva bene la CIA”.
Eccoci al nodo, la Cia. Di cui si parla diffusamente nelle 6 mila e 800 pagine di carte e documenti presentati davanti alla Corte dall’avvocato Maloney. Il quale ha chiamato a testimoniare, tra gli altri, Fahad al-Thumairy, importante ufficiale saudita a Los Angeles e all’epoca imam alla moschea di Culver City, in California, frequentata da alcuni componenti del commando. Nel 2003 Thumairy è stato fermato all’aeroporto di Los Angeles (proveniente dalla Germania) e rimpatriato in Arabia Saudita perchè “sospettato di legami con i terroristi”. Ma oggi lavora ancora per il governo di Riyad. “Potete crederlo, questo?”, si è chiesto Maloney in aula.

Fahad al-Thumairy
Il legale sta cercando di ottenere dall’FBI – per via giudiziaria – tutti i contatti intercorsi con la Cia nei mesi precedenti e susseguenti all’attacco delle Torri Gemelle. Per dimostrare come la Cia fosse perfettamente a conoscenza dei piani di strage, non abbia fatto nulla per contrastarli e abbia molto limitato la condivisione delle informazioni con lo stesso Fbi.
Una guerra tutta interna agli Stati Uniti, dunque, con una Cia in campo – in combutta coi vertici governativi dell’epoca – per colludere, fiancheggiare, coprire e depistare, e un Fbi nei panni degli sprovveduti, tanto che nelle testimonianze di non pochi agenti dell’Fbi – anche apicali – fanno sempre capolino espressioni del tipo “ci hanno fregati”, “non ci hanno comunicato”, “ci hanno nascosto” e via di questo passo. Alice nel paese delle meraviglie, il potente e super attrezzato Federal Bureau ofInvestigation?

TUTTA CIA, DEPISTAGGIO PER DEPISTAGGIO
Sembrerebbe proprio di sì, stando a quanto raccolto dagli autori di un libro-inchiesta, “The Watchdogs didn’t Barc: The CIA, NSA, and the Crimes of the War on Terror”.
A firmarlo John Duffy, uno scrittore e attivista di sinistra, e Ray Novosielsky, un regista, i quali tra l’altro dieci anni fa, nel 2009, intervistarono un consulente della Casa Bianca (sotto le presidenze Bush senior e Clinton) per l’antiterrorismo, Richard Clark. In quella occasione Clark lanciò delle pesantissime accuse contro i vertici della Cia e del suo numero uno, George Tenet,a proposito della rocambolesca e mai chiarita cattura di Osama bin Laden: hanno nascosto tutte le informazioni – è il tono del j’accuse – così come hanno celato le notizie sull’arrivo negli Usa dei futuri terroristi Khalid al-Mihdhar eNawaf al-Hazmi.

Osama bin Laden
Davanti al Congresso Usa, nel 2002 Tenet aveva respinto i primi addebiti, sostenendo di non essere a conoscenza di eventuali pericoli prima dell’11 settembre. Clamorosamente smentito, tra l’altro, da una serie di cablogrammi che contenevano informazioni sugli spostamenti di quei terroristi.
Circa 50-60 ufficiali della Cia, oltre ovviamente al capo Tenet, erano a conscenza di quei fatti, è il senso dell’accusa di Clark, il quale parla senza peli sulla lingua di “agenti doppi”.

I due autori raccolgono svariate testimonianze, lungo il percorso di quella che definiscono la “cospirazione del silenzio”.
Uno dei principali agenti Fbi dell’antiterrorismo, Ali Soufan,esclama: “E’ orribile. Ancora non sappiamo cosa è successo, hanno nascosto tutto. L’11 settembre ha cambiato la storia. Ciò ha portato alle invasioni dell’Afghanistan e dell’Iran, l’estrema instabilità del Medio Oriente, la crescista dell’islamismo militante ma ha anche condotto gli Stati Uniti ad un regime quasi poliziesco”. Parole bollenti.
“Sono triste e depresso per queste cose”, osserva Mark Rossini,uno dei due agenti Fbi di maggior grado posti al coordinamento dell’operazione che ha portato alla misteriosa cattura di Osama bin Laden.
“Ci volevano chiaramente nascondere delle verità”, sottolineano altri due ufficiali di lunga esperienza all’Fbi, Pat D’Amuro Dale Watson.

Terry Strada
Durissime le affermazioni di Terry Strada, leader del gruppo “9/11 Families & Survivors United for Justice Against Terrorism”. Le sue parole: “E’ molto triste che ci sia ancora tutta questa oscurità su quella tragedia. E’ frustrante, e mi fa molto arrabbiare. E’ uno schiaffo in faccia. Pensano di essere al di sopra di tutto, sopra la legge e di non dover rispondere alle famiglie e al mondo. E’ semplicemente disgustoso”.

IL J’ACCUSE DI FERDINANDO IMPOSIMATO
Quasi dieci anni fa è stato Ferdinando Imposimato, il memorabile magistrato antiterrorismo e antimafia, a firmare un report infuocato sull’11 settembre che tirava pesantemente in ballo i vertici Usa e della Cia.
Imposimato, infatti, venne incaricato dal tribunale dell’Aja per i crimini contro l’umanità di preparare un dettagliato dossier per far luce su molti controversi aspetti. Un lavoro che Ferdinando prese molto a cuore. Consultò montagne di documenti, gli demmo una mano per tradurne alcuni (per anni ha scritto per la Voce), redasse un rapporto ponderoso, circa 150 pagine, che venne presentato a New York.

Ne emergeva un quadro probatorio schiacciante. Prove documentali sui contatti della Cia con una serie di terroristi, alcuni dei quali tranquillamente acquartierati negli Usa senza che nessuno alzasse un dito.
Un nome su tutti, quello di Mohamed Atta, il pilota del primo aereo – l’American Airlines Flight11– che si è schiantato contro le Torri Gemelle.
Nato in Egitto nel 1968, Atta trascorre parecchi anni in Germania e all’inizio del 2001 si trasferisce nel States. A Venice, in Florida, prende il brevetto di pilota. In tutti i mesi precedenti all’attacco, fa la spola tra Europa e Usa, e da uno Stato all’altro all’interno degli stessi Usa. Libero di volare come un fringuello, nonostante il suo nome compaia in chiara evidenza ai terminali della Cia e della stessa Fbi nella black list.

Mohammed Atta
Il vertice della Casa Bianca, in quei mesi del 2001, è tenuto costantemente informato dalla Cia: ossia Bush e i suoi scagnozzi sanno bene di che personaggio si tratta, così come di parecchi altri rampanti terroristi. Ma nessuno compie un… atto, una sola azione per fermarli.
Imposimato fornisce ampi ragguagli; fa nomi, cognomi e indirizzi dei principali personaggi coinvolti; così come di coloro i quali avrebbero dovuto vigilare, controllare e fermare quell’azione terroristica e non lo hanno fatto.
E’ successo qualcosa dopo quel potente atto d’accusa stradocumentato? Niente. Così come dopo altre accuse e inchieste al calor bianco, in Italia una per tutte quella firmata da Giulietto Chiesa sull’autodisastro delle Torri Gemelle.

BUSH & FRIENDS
Del resto, perché mai George W. Bushavrebbe dovuto alzare un dito, amico com’era della famiglia bin Laden?

Bjorn Borg e Loredana Bertè
Perché nell’agenda Bush va rammentata un’altra data da novanta. Quella di una gara di tennis e poi di un super pranzo. Tra le guest star il re della racchetta Bjorn Borg e la sua compagna di allora, Loredana Bertè. A raccontare la story alla Voce fu l’avvocato Carlo Taormina, che allora tutelava gli interessi della coppia Borg-Bertè.

Ma c’era un altro ospite eccellente, a quel meeting: Osama bin Laden. Proprio lui, il Principe del Terrore.