03 luglio 2021

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 3 lug 2021



Focus
 
 



In breve

 
L'amministrazione Biden abbandona la "guerra senza fine"
 

 
Alleanza Egitto-Iraq-Giordania
 

 
Verso un Libano sotto tutela USA-Russia e amministrazione siriana
 

 
Il presidente iraniano sospettato di crimini contro l'umanità
 

 
E se il Covid fosse sfuggito a un laboratorio militare USA?
 

 
Yalta II: il Pentagono ha già ordinato armi per Al Qaeda
 

 
Yalta II − Washington dovrebbe rinunciare alla "Guerra senza fine"
 

 
Yalta II – Gli Stati Uniti ritirano i missili Patriot dal Medio Oriente
 
Controversie
 
 

 
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02 luglio 2021

Perché ho scritto “La Bibbia Nuda”, con Mauro Biglino

Gaza

La grande sala congressi ammutolì quando Benazir Bhutto osò denunciare il generale Pervez Musharraf, allora presidente-dittatore del Pakistan. L’accusa: gli uomini dell’Isi, il servizio segreto di Islamabad (agli ordini della Cia), avevano “allevato” i Talebani e protetto Bin Laden, come richiesto dal “terrorista” Bush. Lei, Benazir, di lì a poco si sarebbe candidata per liberare il Pakistan dalla menzogna. Saltò in aria qualche anno dopo, nelle ultime tappe di una campagna elettorale che l’avrebbe incoronata trionfalmente alla guida del suo paese. Ricordo bene quel fugace incontro, a Torino, a margine dell’assise promossa da Gorbaciov insieme ad altri ex leader mondiali, che avevano messo fine alla guerra fredda. In un palazzo del centro, l’indomani, Benazir Bhutto ripeté a beneficio delle telecamere le sue accuse pericolosamente terribili, ma sempre con quel suo sorriso disarmante: quello di chi sa di avere ragione, e ha deciso che bisogna pur metterla in gioco, la vita, se il nemico è così insidioso da saper pervertire integralmente la verità. Pensieri che oggi, tra coprifuochi e pass vaccinali, suonano stranamente familiari.

Al World Political Forum ero arrivato tramite Giulietto Chiesa, che avevo conosciuto pochi anni prima conducendo una video-intervista sul suo esplosivo bestseller uscito nel 2002 e occultato dai grandi media, “La guerra infinita” (Feltrinelli), il primo libro in Italia a mettere in discussione la verità ufficiale sull’11 Settembre. Poco dopo, al Salone del Libro di Torino, vidi Giulietto Chiesa spiazzare il pubblico sventolando un foglietto: era il tabulato della telefonata con cui l’allora potente oligarca Boris Berezovskij, braccio destro di Eltsin, aveva ordinato all’uomo dei servizi segreti di Mosca di mettere in piedi una milizia per attaccare a freddo, in Cecenia, l’esercito russo. L’uomo era il colonnello Shamil Basaev, in forza al Kgb e poi all’Fsb. Scopo dell’operazione: inventare la rivolta in Cecenia per permettere al Cremlino di domarla facilmente: l’ipotetica guerra-lampo avrebbe dato modo a Eltsin di risollevare i suoi sondaggi (deprimenti) in vista delle elezioni. A Torino, interpellato sul conflitto ceceno, lo stesso Gorbaciov si espresse in modo tagliente: ho scoperto – ci disse – che i famosi comandanti della guerriglia cecena erano i miei vicini di ombrellone, in Costa Azzurra.

01 luglio 2021

DIDIER RAOULT / IL POTENTE J’ACCUSE CONTRO BIG PHARMA, CORRUZIONI & FAKE NEWS

Efficacia dei vaccini e corruzione dilagante fra le star di Big Pharma, le grandi aziende farmaceutiche oggi impegnate nella corsa miliardaria ai profitti.

Sono i due temi affrontati di petto da un grande scienziato fuori dal coro, Didier Raoult, direttore del prestigioso IHU Mediterranée Infection di Marsiglia.

 

QUELL’IDROSSICLOROCHINA DELLA DISCORDIA

Il nome di Raoult è salito alla ribalta delle cronache esattamente un anno, quando sostenne che era necessario fronteggiare la pandemia con cure efficaci ed immediate. E propose subito l’utilizzo dell’idrossiclorochina.

Ne nacque subito un pandemonio – è il caso di dirlo – con gli scienziati (sic) di regime subito pronti a sbraitare contro l’eretico Raoult.

Pillole di Idrossiclorochina. In apertura Didier Raoult

Ed ebbero ragione loro, i Saltimbanchi delle Provette, scodinzolanti davanti al Padrone Big Pharma. Tanto che l’idrossiclorochina è stata bandita dai protocolli farmaceutici, messa all’indice dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e ovviamente dalla nostra AIFA, sempre genuflessa davanti ai voleri delle potenti case.

E da noi c’è voluta addirittura una sentenza pronunciata il 12 dicembre 2020 dal Consiglio di Stato per sancire che quella messa al bando era del tutto illegale e consentire ai medici di famiglia di prescrivere l’idrossiclorochina come farmaco utile ed efficace per contrastare il Covid al suo primo insorgere.


30 giugno 2021

Lo scopo principale della vaccinazione non è di ordine sanitario


Philippe Guillemant, ingegnere fisico specialista in Intelligenza Artificiale del CNRS, in questo articolo del 2020 sottolinea un importante aspetto della gestione della crisi pandemica che riguarda l'implementazione di tecniche di intelligenza artificiale, al fine di realizzare una governance mondiale di sorveglianza di massa (aspetto già trattato qui su Vocidallestero). Secondo Guillemant questo progetto non si realizzerà, ma molto dipenderà dal livello di accettazione del vaccino e da quanto esso potrà essere reso, direttamente o indirettamente, di fatto obbligatorio.

Il principale scopo della vaccinazione è giungere ad una normalizzazione dell'uso dell'identità digitale per ogni cittadino. Ciò renderà possibile che il controllo del diritto di accesso dei cittadini ai diversi luoghi (ristoranti, negozi, stazioni ecc.) avvenga in maniera automatica, portando con ciò all’apertura di un immenso mercato, quello dei dispositivi connessi, così allettante da riuscire a trasformare gli informatici in virologi.

Ciò permetterà anche l'introduzione di una moneta elettronica, già predisposta, con la soppressione progressiva del denaro contante.

29 giugno 2021

Perché la FDA è finanziata in parte dalle società che regola?


La Food and Drug Administration è passata da un’entità interamente finanziata dai contribuenti ad un’entità sempre più finanziata dalle tariffe degli utenti pagate dai produttori che vengono regolamentati. Oggi, quasi il 45% del suo budget proviene da queste tariffe per gli utenti che le aziende pagano quando l’approvazione di un dispositivo medico o di un farmaco.

In qualità di farmacista e ricercatore sulla sicurezza di farmaci e integratori alimentari , comprendo il ruolo vitale che la FDA svolge nel garantire la sicurezza dei farmaci e dei dispositivi medici.

Ma io, insieme a molti altri, ora mi chiedo: questa mossa è stata un’intelligente vittoria per i produttori e il pubblico, o ha posto la sicurezza dei pazienti al secondo posto rispetto alla redditività aziendale? È fondamentale che il pubblico statunitense comprenda le ramificazioni positive e negative in modo che la nazione possa trovare il giusto equilibrio.

La FDA blocca la talidomide

Gli americani all’inizio del XX secolo furono indignati quando scoprirono che i produttori usavano metodi di scarsa qualità per la produzione di cibo e farmaci e utilizzavano ingredienti che creano dipendenza non sicura, inefficaci e non divulgati nei farmaci. Il conseguente Food, Drug and Cosmetic Act del 1938 diede alla Food and Drug Administration finanziata dai contributi una nuova autorità per la protezione del consumatore statunitense.

Uno dei più brillanti successi della FDA si è verificato alla fine degli anni ’50, quando l’agenzia ha rifiutato di approvare la talidomide. Nel 1960, 46 paesi consentivano alle donne incinte di usare la talidomide per curare la nausea mattutina, ma la FDA rifiutò perché gli studi erano insufficienti per dimostrare la sicurezza. Difetti congeniti debilitanti derivanti dal talidomide sono emersi in Europe and otherve nel 1961. Il presidente John F. Kennedy ha annunciato la FDA nel 1962 per la sua posizione. Una FDA guidata dai dati – e non dalla pressione aziendale – ha impedito una grave tragedia.

28 giugno 2021

Byoblu Newsletter: PRONTI A VINCERE LA BATTAGLIA DELL'INFORMAZIONE, IN 3 MOSSE (importante da leggere condividere).



CI SONO TRE COSE CHE PUOI FARE

Ecco quello che stiamo facendo tra un servizio e un'intervista

clicca sull'immagine per guarda il video, o clicca qui.

Due mesi fa abbiamo iniziato una nuova avventura, mai tentata prima da cittadini semplici privi di capitali ma ricchi di entusiasmo, onestà e amore per la libertà. E per questo abbiamo fatto i salti mortali per inaugurarla il 25 aprile, il giorno della liberazione, sul canale 262 del digitale terrestre. Anche se non eravamo pronti. Ma si è mai davvero pronti? È stata una grande festa per tutti: è nata "Byoblu Tv", la prima TV al mondo interamente finanziata dai cittadini. Sapevamo di doverci rimboccare le maniche, consapevoli di aver posto solamente il primo mattone di una grande casa ancora tutta da costruire.

Arrivano i nuovi studi!

Da quel giorno non ci siamo fermati un attimo. Quello che si vede da fuori, tutti i video e i servizi che produciamo, è solo la punta dell'iceberg di quello che stiamo facendo dietro le quinte. Si tratta della quiete prima della tempesta. Dietro alla ristretta inquadratura delle telecamere ci sono uomini e donne che ogni giorno danno il massimo, fino allo stremo, per consegnarvi in tempo le chiavi della casa che abbiamo comprato, prima che arrivi un inverno ormai alle porte.

Nei prossimi giorni vedrete il primo TG registrato finalmente nei nuovi studi di Byoblu. Poi arriveranno i talk show, gli speciali, i confronti che nessuno ha mai osato fare… Noi non scendiamo da quel ring, finché voi sarete lì in piedi, tutti intorno, a sostenerci con la nostra stessa determinazione e con la stessa grinta. Vogliamo una cosa sola: restituirvi la voce in un mondo che non fa altro che cercare di togliervela.

Una televisione che sarebbe piaciuta a San Francesco

E mentre i cittadini gridano forte il loro incoraggiamento, intorno al ring, cosa fanno i cronisti, la federazione, i grandi sponsor? Da loro non una parola su questo epico incontro. Se non di denigrazione. La nostra colpa? Non abbiamo chiesto un centesimo alla politica, non abbiamo chiesto prestiti alle banche, non abbiamo chiesto i soldi alle Ong, né finanziamenti ai filantropi o fondi all'Unione Europea. Se non chiedi i loro soldi, non possono controllarti, ecco il peccato originale che non possono perdonarci. Ma noi non crediamo che un'ennesima televisione controllata serva alla democrazia più di quanto una nuova catena serva a rendere uno schiavo libero. Per questo crediamo nel finanziamento popolare, per questo viviamo di donazioni. Cittadini tra i cittadini. Solo così possiamo pensare solo a voi, quando scriviamo i nostri servizi. Solo così possiamo meritare la vostra fiducia.

Bisogna essere disposti a perdere tutto, per vincere tutto.

Io però mica lo so, quando vi chiedo un'offerta, se quest'offerta me la darete o no. Magari vi abbiamo stufato. Forse non siamo all'altezza. Oppure siamo troppo lenti, o troppo pochi… Quando si lancia una sfida bisogna essere disposti anche a perderla. Per perdere bisogna prima almeno essersi battuti e, se c'è una certezza, è che tutti – noi e voi – ci stiamo battendo. Non basta criticare il sistema: bisogna essere disposti ad ergersi e guardarlo dritto negli occhi, a incassare ogni sorta di accusa e di minacce e restare lì, in piedi, senza arretrare. "Siam pronti alla morte" non è solo uno slogan da gridare con la mano sul petto sopra a un campo da calcio. Bisogna essere pronti davvero a perdere. Perché solo se costringi il sistema a salire su quel ring con te, e non scappi mai, fino alla fine, allora neanche lui sarà poi così sicuro di vincere. Saprà, per la prima volta, di non essere invulnerabile, di non essere immortale. E diventerà ancora più cattivo. Quello sarà il momento in cui lui sarà più debole, e noi più forti.

Costi e ricavi

Adesso vi dico come possiamo continuare a stare in piedi, su quel ring. Innanzitutto facciamo un po' di conti.

Da quanto siamo diventati una Tv nazionale, le spese vive sono passate da cento ad oltre duecentomila euro al mese. Questo mese volge ormai al termine: dal primo di giugno ad oggi abbiamo speso 125.787 euro. Ma oggi si pagano gli stipendi (41 mila euro per 16 dipendenti) e le fatture di collaboratori e fornitori (altri 50 mila euro almeno). Subito dopo arriveranno i costi anticipati di trasmissione per luglio (altri 50 mila euro) e così via… Poi, entro due settimane, conosceremo l'esito definitivo dei due ricorsi d'urgenza contro la chiusura, da parte di Google/Youtube, dei nostri due canali, Byoblu (con oltre mezzo milione di iscritti) e Byoblu24. Ci sono già costati 15 mila euro, ma se soccomberemo diventeranno 40 mila. Anche senza queste uscite extra, in totale a giugno siamo già a 217.121 euro di spese.

Vediamo i ricavi adesso. Dalle donazioni finora a giugno sono arrivati 61 mila euro, dagli abbonamenti 24 mila. La vendita dei libri ha fruttato eccezionalmente 25 mila euro (vecchie fatture del mese di febbraio), e dunque, insieme a qualche banner pubblicitario, siamo a circa centoventimila euro di ricavi.

Questo mese siamo ancora sotto di centomila euro.

Atteggiamento mentale e concentrazione

Non vi spaventate: è normale per una nuova attività. All'inizio i costi sono tanti, e i ricavi ancora pochi. In realtà, per una azienda appena nata, già così seguita e con questa mole di transazioni, se la Tv dei cittadini fosse una delle tante avventure dei famosi angeli dell'investimento (le scommesse dei venture capitalist) tutti starebbero gridando al trionfo e starebbero riversando un enorme mole di quattrini in quella che evidentemente è una televisione che funziona, capace di generare ricavi, senza debiti e che in prospettiva non può che crescere, se consideriamo che questo risultato viene conseguito senza che nessuno dei circuiti economici tradizionali ci aiuti, ma che anzi ci mettono i bastoni tra le ruote. Come Google, che dopo avere rimosso il nostro canale da Youtube perché aveva troppo successo, in maniera del tutto sleale, immotivata e contro le norme sulla libera concorrenza ci impedisce di fare pubblicità sul sito.

Sappiamo perché lo fanno e non ci interessano le scuse: non si va in giro con il dito puntato ad accusare il mondo cattivo, così come non si può invocare il fair play in battaglia. I vigliacchi cercano scuse e noi non lo siamo. Se vogliamo essere i migliori lo dobbiamo dimostrare. E i migliori lo saremo solo se andremo avanti senza arrenderci, a testa alta, accettando la sfida e lavorando per costruire un nuovo modello in grado di sostituire quello vecchio, che non ci piace. Come in Jurassic Park, non importa quanto gli scienziati brutti e cattivi tentino di controllare la natura: la vita vince sempre. E la verità alla fine trionfa.

Tre modi concreti per ribaltare il tavolo e vincere

La buona notizia è che abbiamo dimostrato al mondo che tutti insieme, uniti, non abbiamo bisogno di nessuno. E allora ecco cosa fare. Se credete che in Italia ci sia bisogno di una televisione diversa, e se credete che noi possiamo realizzarla e che ce la stiamo mettendo veramente tutta, avete tre modi per aiutare la Tv dei cittadini. Non vi resta che scegliere il vostro.

1. Con una donazione

Questa è la strada maestra. Byoblu vive di donazioni da 14 anni. È l'economia del dono, la filosofia secondo la quale a dare si riceve molto di più che a prendere. È così che abbiamo comprato, tutti insieme, la televisione dei cittadini, ed è così che possiamo andare avanti nell'immediato, facendola crescere, fino a quando non sarà autonoma. Se potete, per favore, non pensateci su due volte, e donate. Questo è il link per donare con carta di credito: https://www.byoblu.com/sostienibyoblu/ Oppure, se volete fare un bonifico, usate queste coordinate:

CONTO INTESTATO A: BYOBLU EDIZIONI SRL SEMPLIFICATA
IBAN: IT90V0326801600052100569510
BIC/SWIFT: SELBIT2BXXX
CAUSALE: Donazione libera alla Tv dei Cittadini

E se non avete niente da donare, la TV dei cittadini sarà sempre libera per voi e potrete guardarla gratuitamente, perché l'informazione deve essere di tutti. Vi chiediamo solo di condividere questo appello a tutti i parenti, gli amici e i conoscenti che avete. Più siete a darci una mano, e più il cambiamento avverrà in fretta.

2. Acquistando spazi pubblicitari

In aggiunta a una tv che raggiungesse tutti gli italiani, a fine 2020 vi avevamo promesso anche una concessionaria di pubblicità etica. Ricordate? Oggi abbiamo una televisione nazionale. Seguitissima. Non sappiamo esattamente da quante persone, ma sappiamo che sono tante. Ovunque andiamo c'è chi ci saluta, chi ci stringe la mano, chi ci ringrazia e chi ci chiede di non scendere dal ring. Per contarli l'Auditel non va bene, non ancora, perché il nostro pubblico non fa zapping e non è composto da quel genere di persone che installano scatoline per fare le rilevazioni automatiche dei canali sintonizzati. Il nostro pubblico la televisione l'aveva buttata, e l'ha ricomprata solo per noi.

Sul canale 262 trasmettiamo tutto il giorno. Abbiamo un palinsesto che diventerà sempre più ricco (con il vostro aiuto) e possiamo offrire spazi pubblicitari alle aziende italiane che non delocalizzano, che non sfruttano i lavoratori, che hanno prodotti sani, che fanno bene, convenienti. Queste aziende su Byoblu possono trovare un mercato immenso, fatto da cittadini (e non consumatori) motivati a sostenere una nuova economia, premiando chi la incentiva. Se hai un'azienda che si qualifica per il rispetto di questi principi, non pensarci due volte: scrivici e acquista il tuo spazio. I prezzi? È la tv dei cittadini, quindi sono popolari! Fare la nostra parte, oggi, è un imperativo morale categorico, se vogliamo che le cose cambino. Quindi se hai un'attività anche piccola e puoi permetterti un piccolo budget, non esitare, chiamaci o scrivici: 02 28187533adv@byoblu.com. E se non ti rispondiamo subito chiamaci di nuovo. Abbiamo anche due offerte immediate su contenuti di valore che potresti trovare molto interessanti.

3. Vendendo e acquistando sul nuovo marketplace

E poi c'è la terza novità. L'ultima promessa per il 2021 era il marketplace, cioè un mercato digitale dove vendere e comprare beni sostenibili, alimentando un circuito fatto di economia buona e di prossimità. Ecco, anche la terza promessa sta per essere soddisfatta. A giorni debutterà la piattaforma di commercio elettronico di Byoblu. Se non vi piace Amazon, è qui che dovrete venire per vendere e comprare.

Se siete produttori, se vi fate in quattro per essere corretti, per non sfruttare nessuno, per non violare la legge, per pagare le tasse prima di tutti gli altri, se fate ogni sforzo per essere in regola e offrire beni di valore, puliti, anche migliori dei vostri concorrenti, se volete essere i primi a imbarcarvi in un'avventura potenzialmente esplosiva, mettendo in vetrina i vostri prodotti nel grande mercato di Byoblu, cosa state aspettando? Inviate immediatamente una email a venditori@byoblu.com, indicando il nome della vostra azienda, la vostra categoria merceologica, un link ai vostri prodotti, un catalogo, un listino di esempio e un modo per essere ricontattati. Se corrisponderete ai requisiti di idoneità per essere protagonisti di un'economia buona, che sia basata sul lavoro, sul territorio e non sulla finanza speculativa – ad esempio – potrete essere tra i primi a beneficiare della domanda e dell'offerta che il grande pubblico di Byoblu saprà alimentare, premiando le aziende e i produttori che non si tirano indietro e hanno il coraggio di osare. Come noi. Insieme a noi.

E tutti gli altri, a casa: fate la spesa su Byoblu!

Il mondo può cambiare, se sapremo immaginarne uno migliore.

Sogniamo un futuro prossimo dove la nuova pubblicità etica e la nuova piazza del mercato ormai al debutto possano alimentare da soli l'informazione indipendente, liberando risorse da destinare a sostenere tutti quelli che si stanno impegnando per rompere il muro del conformismo e della paralisi delle idee, congelate da un'oligarchia di potere che impedisce le buone trasformazioni sociali per preservare i suoi privilegi.

Queste – le donazioni, la pubblicità e il marketplace – sono le tre chiavi che renderanno possibile, tutti insieme, spalancare la porta dietro alla quale ci attende una società nuova, che non può che passare da una televisione libera e indipendente. Quella che metterà in soffitta le tv e i giornali che non ci piacciono, staccando per tutti noi un biglietto verso un mondo nuovo, a misura d'uomo e non di macchina, governato dalle idee e non dagli algoritmi.

Scegliete di donare, di portare la vostra pubblicità su Byoblu e di scambiare i vostri beni sulla nuova piattaforma in arrivo, e tutti insieme continueremo a combattere per il nostro diritto di esistere ed esprimere un mondo a nostra immagine e somiglianza. Non è il momento di arrendersi. ma quello di stringere i denti e sostenere la sfida.

Fino alla fine.

Come sempre, grazie.
Claudio Messora

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Causale: Donazione libera per la Tv dei Cittadini

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Se invece volete donare con PayPal o con carta di credito: premete su questo bottone:

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p.s. le decisioni dei giudici sui due ricorsi contro la chiusura di Byoblu e di Byoblu24 verranno prese dopo l'udienza del 30 giugno per quanto riguarda il canale Byoblu24, e dopo l'8 luglio per quanto riguarda il canale storico con oltre mezzo milione di iscritti: Byoblu. Quando avremo in mano le ordinanze, vi relazioneremo dettagliatamente. Non mollate.

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Norimberga-Covid, commessi crimini da pena di morte

L'avvocato Reiner Fuellmich

«E’ prevista la pena di morte, per chiunque cerchi semplicemente di infrangere i Codici di Norimberga». Nel silenzio più assordante, sono partiti i procedimenti legali per crimini contro l’umanità nei confronti di Cdc, Oms e del Forum di Davos. Il celebre avvocato tedesco Reiner Fuellmich – scrive “Truth11.com” – guida un team composto da 1.000 avvocati e addirittura 10.000 medici di tutto il mondo». L’accusa: la campagna-Covid condotta a livello planetario costituisce un attacco ai diritti umani, un crimine contro l’umanità e una grave violazione del Codice di Norimberga, nato dalle carte dei processi che si svolsero al termine della Seconda Guerra Mondiale nella Germania nazista e in particolare da quelle del cosiddetto “Processo ai dottori”, contro i medici nazisti che avevano perpetrato torture e sperimentazioni disumane contro innocenti in numerosi campi di sterminio, tra cui quelli di Auschwitz e Birkenau.

Il 19 agosto del 1947, ricorda “Linkiesta“, ben 23 medici nazisti furono condannati dal tribunale militare americano per aver condotto esperimenti pseudoscientifici nei lager: i prigionieri furono sottoposti a esperimenti disumani con farmaci, gas e veleni. Il documento, annota Gilberto Corbellini su “Treccani.it”, ha finora ispirato diverse leggi nazionali e documenti internazionali «volti a prevenire abusi della sperimentazione umana e a promuovere la dottrina del consenso informato». Il Codice di Norimberga del 1947 fu quindi il primo documento riconosciuto per dare un limite alle sperimentazioni umane. I principî contenuti al suo interno furono elaborati da due medici consulenti del tribunale statunitense, Andrew Ivy e Leo Alexander, sviluppati in dieci punti. «Il primo e più importante, su cui si fonda tuttora la ricerca clinica, è il consenso informato, ovvero la volontà e il consenso della persona coinvolta, di partecipare a un determinato studio clinico».