07 maggio 2021

La Bibbia Nuda: dietro la nostra storia, una regia occulta

Mauro Biglino

E’ perfettamente lecito domandarsi a chi mai possa importare, oggi, della eventuale veridicità del libro più famoso e più diffuso al mondo, la Bibbia. Un testo sacro, per i religiosi. Un insieme di codici simbolici, per gli esoteristi. Una collezione di fiabe, per gli atei. E se invece – al di là di come la si possa pensare, e nel pieno rispetto delle convinzioni di chiunque – quell’insieme di rotoli antichi contenesse indizi sull’origine della nostra possibile, vera storia? Per cercare una risposta, risulta utilissimo il metodo (pratico, lineare) adottato da Mauro Biglino, singolare figura del panorama culturale italiano. Prima, traduttore dell’Antico Testamento per le Edizioni San Paolo, e poi autore di 14 saggi che indagano tra le pieghe del testo biblico, riletto testualmente e senza filtri, teologici o sapienziali. Dopo oltre dieci anni di studi, la domanda resta invariata: e se la Bibbia riflettesse l’eco dell’origine della nostra specie, letteralmente “fabbricata” da individui non umani? E’ proprio questa, l’angolazione che – volendo – consente di passare, in modo verticale, dalla Genesi alla difficilissima attualità del momento presente, in cui l’umanità sembra in balia di forze ostili e smisuratamente potenti.

Forse è utile fare un bel passo indietro, di almeno vent’anni. Per esempio: fino al 10 settembre 2001, era diffusa la sensazione di vivere nel migliore dei mondi possibili. Non esattamente un pianeta-capolavoro, politicamente parlando, ma distante anni luce da quello che sarebbe venuto dopo, a cominciare dall’alba del giorno seguente: due Boeing contro le Torri Gemelle di New York, senza che un solo jet militare – dopo il primo impatto – si fosse levato a presidiare quelli che erano considerati i cieli più sorvegliati del globo, così da scongiurare almeno la seconda, devastante collisione. Un’avvisaglia poco rassicurante la si era avuta due mesi prima, a Genova, in mezzo a strade e piazze improvvisamente preda della follia di una violenza insensata. Wayne Madsen, già dirigente della Nsa, disse che oltre duemila agenti avevano lavorato, per mesi, a “organizzare” la carneficina del G8 genovese, puntando sul caos scatenato dai misteriosi black bloc, in apparenza venuti dal nulla. Risultato: un temporale anomalo e capace di tramortire l’opinione pubblica, spingendo i giornali a parlare di “sospensione della democrazia”, prima ancora che la vicenda vivesse i suoi pesanti strascichi giudiziari.

06 maggio 2021

22 anni fa l’invasione criminale della NATO in Jugoslavia


Nelle prime ore del 24 marzo 1999, la NATO iniziò i bombardamenti di quella che allora era la Repubblica Federale di Jugoslavia. Per qualche ragione, molti nella nazione presa di mira pensavano che il nome dell’operazione fosse “ Angelo misericordioso “. In effetti, l’attacco aveva il nome in codice “ Allied Force ” – un moniker freddo, banale e perfettamente descrittivo. Perché, per quanto molti portavoce della NATO e la stampa cheerleading girassero, mentissero e inventassero il contrario (sfortunatamente, con troppo successo), non c’era nulla di nobile negli obiettivi della NATO. Attaccò la Jugoslavia per la stessa ragione per cui l’allora imperatore Bill Clinton si divertì una sveltina nello Studio Ovale: perché poteva.

La maggior parte delle critiche alla guerra del 1999 si è concentrata sulla sua condotta (prendendo di mira le pratiche, gli effetti, i “danni collaterali”) e le conseguenze. Ma sebbene la condotta della guerra da parte della NATO sia stata atroce e le conseguenze siano state disastrose e criminali , nulla di tutto ciò cambia il fatto che per sua stessa natura e fin dall’inizio, l’attacco della NATO è stata una guerra di aggressione: illegale, immorale e ingiusto; non “infruttuoso” o “mal gestito”, ma semplicemente sbagliato .

Illegale

Non c’è assolutamente dubbio che l’attacco della NATO nel marzo 1999 fosse illegale . L’articolo 2, sezione 4 della Carta delle Nazioni Unite dice chiaramente:

“Tutti i membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall’uso della forza contro l’integrità territoriale o dall’indipendenza politica di qualsiasi stato, o in qualsiasi altro modo incompatibile con gli scopi delle Nazioni Unite.”

05 maggio 2021

Non furono i partigiani a decidere la fine di Mussolini

Mussolini

Giustiziato dai partigiani, il 28 aprile 1945? A correggere la “vulgata” sulla fine del Duce provvedono ormai in tanti. Tra questi, un giornalista come Luciano Garibaldi, autore di veri e propri “scoop”, negli anni Novanta. La sua ricostruzione: Mussolini (già condannato a morte due anni prima da Roosevelt e Churchill, secondo Enrico Montermini, come conferma un’intercettazione telefonica della Gestapo) fu “venduto” ai partigiani dal generale Wolff delle SS, ormai accerchiato dagli alleati. A loro volta, i partigiani – che catturarono il dittatore a Dongo, senza che la scorta militare tedesca opponesse resistenza – fu assassinato poco dopo su ordine di 007 inglesi, accorsi sul Lago di Como per far tacere per sempre il Duce e far sparire i documenti che aveva con sé: provavano il complotto ordito con Churchill, fino all’ultimo, per convincere Hitler a deporre le armi in Europa, per poi fare fronte comune contro l’Urss. Doveva morire anche Claretta Petacci – dice Garibaldi – perché era al corrente di tutto. Bisognava impedire che Mussolini e la donna parlassero, con gli americani o anche solo coi giornalisti che stavano affluendo da mezzo mondo per tentare di intervistarlo, dopo la notizia della sua cattura. La celebre fucilazione partigiana a Giulino di Mezzegra? Sarebbe stata soltanto una macabra messinscena: Mussolini era già morto, da ore.

In un documentario televisivo trasmesso una decina di anni fa, il partigiano Roberto Remund ricorda: nel sollevare il cadavere di Mussolini si accorse che era assolutamente rigido. Sarebbe stato impossibile, se fosse stato davvero fucilato appena un’ora prima, alle ore 17, davanti al cancello di Villa Belmonte, a Giulino di Mezzegra. Significa che era stato fucilato almeno 10 ore prima, ovvero in mattinata. Altra contraddizione clamorosa nel racconto di Lia De Maria, la contadina a casa della quale, dal “capitano Neri” (il partigiano Luigi Canali), erano stati condotti Benito Mussolini e Claretta Petacci. La donna dichiarò che i due prigionieri, a pranzo, avevano mangiato polenta, latte, pane, salame e frutta. L’autopsia sul cadavere di Mussolini, condotta da Caio Mario Cattabeni, stabilì che Mussolini aveva lo stomaco vuoto. Questo sarebbe verosimile se Mussolini fosse stato ucciso, appunto, in mattinata (non nel pomeriggio). Ancora più clamorose le contraddizioni in cui sono caduti i tre protagonisti della presunta fucilazione: Walter Audisio (il famoso “colonnello Valerio”, che avrebbe sparato la raffica di mitra contro Mussolini), Michele Moretti (il partigiano “Pietro”) e Aldo Lampredi (”Guido”, uno dei massimi esponenti del Cln).

04 maggio 2021

ROBERT KENNEDY A BYOBLU: “NON ABBIATE PAURA, QUESTA GUERRA SI PUÒ VINCERE”


Claudio Messora ha realizzato un’esclusiva intervista a Robert Kennedy Junior, nipote del presidente americano John Fitzgerald Kennedy assassinato nel 1963, sulla sua lotta al totalitarismo moderno.

Robert Kennedy è un avvocato ambientalista che ha vinto anche un’importante causa contro la multinazionale Monsanto e il suo prodotto Roundup accusato di essere cangerogeno.

È fondatore dell’organizzazione Children’s Health Defense che si occupa di sensibilizzare le persone sul tema della vaccinazione, soprattutto infantile. 

ECCO LA TRASCRIZIONE DELLA LUNGA INTERVISTA A KENNEDY

Claudio MessoraLei Robert Kennedy è un avvocato ambientalista con alle spalle numerosi successi che se poi avremo tempo andremo a raccontare. Ed è anche un attivista anti-vaccinista con un sito internet molto frequentato, e andremo a spiegare molte delle cose che quotidianamente pubblicate e le battaglie che fate.

Lei però porta un cognome così importante che per trenta secondi inizialmente mi deve consentire di fare un piccolo riferimento perché lei è il nipote di John Kennedy, il famoso presidente degli Stati Uniti d’America, ucciso nel giugno 1963. Cosa dire, è davvero emozionante parlare con lei, se ci può raccontare quanti anni aveva all’epoca e quali furono le sue emozioni?

Robert Kennedy: Avevo 10 anni quando mio zio è stato assassinato e 14 quando è stato ucciso mio padre.

MessoraPer noi quell’episodio fu il simbolo di una battaglia contro un potere superiore che si può fare e anche il simbolo di cosa può accadere a coloro che combattono questa guerra. Per cui la ringraziamo di essere qui e di combattere la sua guerra. 

Kennedy: Grazie, Grazie, sono felice di essere qui.

03 maggio 2021

PANDEMIA – LA HIT DI CHI STA FACENDO MILIARDI


Ricchezza miliardaria: chi sono i 10 maggiori profittatori di pandemia?

Un anno dopo l’inizio della pandemia di Covid-19, i miliardari statunitensi si sono comportati come dei gangster a spese dei lavoratori.

 

Un anno fa, l’Institute for Policy Studies ha pubblicato “Billionaire Bonanza 2020: Wealth Windfalls, Tumbling Taxes and Pandemic Profiteers”   e ha iniziato a monitorare i guadagni di ricchezza dei miliardari con l’aumento della disoccupazione. Abbiamo collaborato con Americans for Tax Fairness (ATF) per monitorare la crescita della ricchezza dei miliardari americani nell’ultimo anno. Questo rapporto riassume la straordinaria crescita della ricchezza di quegli ora 657 miliardari sulla base dei dati in tempo reale di Forbes il 18 marzo 2021.

30 aprile 2021

The Great Reset è qui: «Follow the Money»


La riorganizzazione dall’alto verso il basso dell’economia mondiale da parte di una cabala di tecnocrati delle multinazionali, guidata dal gruppo attorno al Forum Economico Mondiale di Davos – il cosiddetto Great Reset o Agenda 2030 delle Nazioni Unite – non è una proposta futura.

 

Il Great Reset del WEF non è semplicemente una grande idea di Klaus Schwab che riflette sulla devastazione economica del coronavirus. È stato a lungo pianificato dai maestri del denaro.

È ben attualizzato poiché il mondo rimane in un folle lockdown per un virus.

 

L’area di investimento più calda dall’inizio dei lockdown globali del coronavirus è un qualcosa chiamato investimento ESG. Questo gioco altamente soggettivo e molto controllato sta spostando drasticamente i flussi di capitale globali in un gruppo selezionato di azioni e obbligazioni societarie «approvate».

 

In particolare, promuove l’agenda distopica 2030 delle Nazioni Unite o l’agenda del Grande Reset del WEF. Lo sviluppo è uno dei cambiamenti più pericolosi e meno compresi almeno nell’ultimo secolo.

29 aprile 2021

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 28 apr 2021



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