25 ottobre 2019

Piera Aiello (M5S) unica italiane tra le 100 donne più influenti al mondo secondo la BBC

Piera Aiello

Piera Aiello a 14 anni è stata costretta a sposare il figlio di un boss mafioso, ora di anni ne ha 52 ed è una deputata del MoVimento 5 Stelle, da oggi inserita nella lista delle cento donne più influenti al mondo secondo la BBC. Il motivo per cui è finita tra le cento "most powerful women" è che da sempre lotta contro la criminalità organizzata.
Quando si è candidata ha fatto la campagna elettorale a volto coperto a causa delle minacce che subisce dalla mafia, visto che è una collaboratrice di giustizia. Dopo aver ottenuto il seggio nel marzo 2018 ha finalmente rivelato il suo volto in occasione delle commemorazioni per l'anniversario dell'omicidio del capitano Mario D'Aleo, a Valderice, in provincia di Trapani, dove si è fatta fotografare per la prima volta senza velo. Aiello è cognata di Rita Atria, la giovane che si dissociò dalla sua famiglia mafiosa e si suicidò dopo l'omicidio di Paolo Borsellino.
Per 27 anni ha vissuto sotto protezione in una località segreta, lontana dalla sua Sicilia, ma il 4 marzo è stata eletta alla Camera proprio nell'uninominale in Sicilia, nella lista del MoVimento 5 Stelle, in un collegio della provincia di Trapani. La sua foto non era nemmeno sui fac-simile delle schede elettorali e anche il suo tesserino di parlamentare è senza fotografia. Quando ha finalmente svelato il suo volto a Valderice, ha detto:
"Con questa candidatura già mi sono riappropriata del mio territorio, che mi hanno tolto 27 anni fa quando mi hanno portata via. Del mio nome mi sono riappropriata, in un secondo momento, quando sono entrata alla Camera per la prima volta. Adesso nella mia terra mi riapproprio del mio volto"
Nella lista della BBC delle cento "most powerful women" ci sono donne provenienti da diverse parti del mondo, dalla Mauritania al Pakistan, dagli Stati Uniti alla Francia, dalla Tanzania all'India, dallo Sri Lanka all'Egitto, dalle Filippine alla Tunisia fino alla Siria, lo Yemen e la Turchia.
Le cento prescelte sono state inserite per tanti diversi motivi, ci sono infatti sportive, artiste, giornaliste, medici, imprenditrici, donne che ogni giorno lottano contro il sessismo e i pregiudizi, ma anche donne architetto che hanno lavorato a città smart.
Ecco come Piera Aiello ha commentato la scelta della BBC:
"Sono stata nominata nella lista 100 Women della BBC, fa parte della pluripremiata serie 100 women ed ospita i nomi di donne che fanno la differenza in diverse parti del mondo. Nel passato sono state intervistate moltissime donne di alto profilo tra le quali alcuni premi Nobel. Quest'anno il tema sarà: il futuro è solitamente deciso e modellato da uomini, ma a cosa assomiglierebbe un futuro immaginato dalle donne? Sono state passate in rassegna diverse personalità femminili in tutto il mondo, pioniere in campo scientifico, artistico, dell'informazione, del sociale, dell'educazione e del genere per provare a guardare il mondo attraverso i loro occhi ed immaginare un futuro al femminile. Onorata di essere stata scelta tra le donne che hanno fatto la differenza nel mondo"
www.polisblog.it 

18 ottobre 2019

La genealogia della questione kurda, di Thierry Meyssan

TUTTO QUEL CHE VI NASCONDONO SULL’OPERAZIONE TURCA “FONTE DI PACE” (1/3)


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Decine di migliaia di civili kurdi fuggono davanti all’esercito turco, abbandonando la terra conquistata, di cui speravano fare la loro patria.


Unanime, la comunità internazionale moltiplica le condanne dell’offensiva militare nel Rojava e assiste impotente alla fuga di decine di migliaia di kurdi, inseguiti dall’esercito turco. Tuttavia nessuno interviene, forse ritenendo che, a causa dell’inestricabile situazione creata dalla Francia e dei crimini contro l’umanità commessi da combattenti e civili kurdi, un massacro sia l’unica via che consenta di ristabilire la pace.


utte le guerre implicano un processo di semplificazione: su un campo di battaglia ci sono soltanto due schieramenti, ognuno deve scegliere il proprio. In Medio Oriente, dove esiste un incredibile numero di comunità e ideologie, il processo è particolarmente travagliato: la specificità di ognuno di questi gruppi non ha più modo di esprimersi e tutti sono costretti ad allearsi con qualcun altro, che tuttavia condannano.
Quando una guerra è al termine, tutti cercano di cancellare i crimini commessi volontariamente o involontariamente, nonché, talvolta, di far sparire alleati scomodi, che si è desiderosi di dimenticare. Molti tentano di ricostruirsi un passato per rendere immacolata la propria immagine. A questo stiamo assistendo con l’operazione turca Fonte di pace alla frontiera siriana e con le inaudite reazioni che suscita.
Per capire quanto sta accadendo non basta sapere che tutti stanno mentendo. Bisogna anche scoprire ciò che nascondono e prenderne atto, anche se chi ha sinora riscosso la nostra ammirazione si rivela un bastardo.

Genealogia del Problema

Se si prestasse fede al racconto dei media europei, si potrebbe pensare che i turchi cattivi stanno sterminando i kurdi buoni, che invece i saggi europei tentano di salvare, malgrado gli spregevoli statunitensi. Ebbene, queste potenze non svolgono il ruolo che si attribuisce loro.
Innanzitutto è opportuno ricollocare gli avvenimenti attuali nel contesto della “Guerra contro la Siria”, di cui non sono che una battaglia, nonché in quello del “Rimodellamento del Medio Oriente Allargato”, di cui il conflitto siriano è solo una tappa.
In occasione degli attentai dell’11 settembre 2001, il segretario della Difesa USA, Donald Rumsfeld, e il nuovo direttore della Trasformazione della Forza, ammiraglio Arthur Cebrowski, adeguarono la strategia del Pentagono al capitalismo finanziario. Decisero di dividere il mondo in due zone: l’area della globalizzazione economica e l’area da considerare come semplice riserva di materie prime. Le forze armate USA avrebbero dovuto distruggere le strutture statali di questa seconda regione del mondo, affinché nessuno potesse opporre resistenza alla nuova divisione del lavoro [1]. Si cominciò con il Medio Oriente Allargato.
Nel 2003, dopo la distruzione di Afghanistan e Iraq, doveva essere la volta della Siria (Syrian Accountability Act), ma parecchi imprevisti richiesero il rinvio dell’operazione fino al 2011. Il piano d’attacco fu riorganizzato, tenendo conto dell’esperienza coloniale britannica nella regione. Londra consigliò di non distruggere completamente gli Stati, di ripristinare uno Stato minimale in Iraq e di mantenere in piedi governi fantocci in grado di amministrare la vita quotidiana delle popolazioni. Sull’esempio della Grande Rivolta Araba del 1915 di Lawrence d’Arabia, occorreva organizzare una “Primavera araba” per issare al potere la Confraternita dei Fratelli Mussulmani, al posto di quella dei wahabiti [2]. Si cominciò col rovesciare i regimi filo-occidentali di Tunisia ed Egitto, poi si attaccarono Libia e Siria.
In un primo tempo la Turchia, membro della NATO, si rifiutò di partecipare alla guerra contro la Libia – suo primo cliente – e contro la Siria, con cui aveva creato un mercato comune. Il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, ebbe l’idea di prendere due piccioni con una fava. Propose all’omologo turco, Ahmet Davutoğlu, di risolvere insieme la questione kurda, in cambio dell’entrata in guerra della Turchia contro Libia e Siria. I due ministri firmarono un Protocollo segreto in cui si prevedeva la creazione di un Kurdistan, non nei territori kurdi della Turchia, bensì in quelli aramaici e arabi della Siria [3]. La Turchia, che è in ottimi rapporti con il governo regionale del Kurdistan iracheno, mirava alla creazione di un secondo Kurdistan per mettere fine all’indipendentismo kurdo sul proprio territorio. L’interesse della Francia, che nel 1911 aveva reclutato tribù kurde per reprimere i nazionalisti arabi, era creare nella regione un Kurdistan-marionetta, allo stesso modo in cui i britannici riuscirono a creare una colonia ebrea in Palestina. Francesi e turchi ottennero il sostegno degli israeliani, che controllavano già il Kurdistan iracheno tramite il clan Barzani, ufficialmente membro del Mossad.
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In marrone chiaro, il Kurdistan disegnato dalla Commissione King-Crane, convalidato dal presidente USA Woodrow Wilson e adottato nel 1920 dalla Conferenza di Sèvres.
I kurdi sono in origine un popolo nomade (questo è il significato del termine “kurdo”) che si spostava nella valle dell’Eufrate, in Iraq, nella Siria e nella Turchia attuali. Organizzato non in tribù bensì in clan, e noto per il proprio coraggio, diede origine a numerose dinastie – fra cui quella di Saladino il Magnifico – che regnarono nel mondo arabo e persiano, e fornì truppe suppletive a numerosi eserciti. All’inizio del XX secolo, dei kurdi furono reclutati dagli ottomani per massacrare le popolazioni non-mussulmane di Turchia, in particolare gli armeni. Questi kurdi si sedentarizzarono in seguito in Anatolia, gli altri invece rimasero nomadi. Alla fine della prima guerra mondiale, il presidente statunitense Woodrow Wilson, in applicazione del paragrafo 12 dei 14 punti del suo famoso discorso (gli scopi della guerra), immaginò un Kurdistan sulle rovine dell’Impero Ottomano. Per delinearne il territorio, inviò sul posto la Commissione King-Crane; nel frattempo i kurdi proseguivano il massacro degli armeni. Gli esperti individuarono una zona in Anatolia e misero in guardia Wilson sulle conseguenze devastatrici di un espansionismo dei kurdi o di uno spostamento dal territorio loro destinato. L’Impero Ottomano fu rovesciato dall’interno da Mustafa Kemal, che proclamò la Repubblica e rifiutò l’amputazione di territorio prevista dal progetto Wilson. Alla fine, il Kurdistan non vide la luce.
Per un secolo i kurdi tentarono la secessione dalla Turchia. Negli anni Ottanta i marxisti-leninisti del PKK avviarono una vera e propria guerra civile, repressa molto duramente da Ankara. Molti kurdi del PKK si rifugiarono nel nord della Siria, protetti dal presidente Hafez al-Assad. Quando il loro leader, Abdullah Öcalan fu arrestato dagli israeliani e consegnato ai turchi, abbandonarono la lotta armata. Alla fine della guerra fredda, il PKK, non più finanziato dall’Unione Sovietica, fu infiltrato dalla CIA e si trasformò: abbandonò la dottrina marxista e divenne anarchico, rinunciando alla lotta contro l’imperialismo e mettendosi al servizio della NATO. L’Alleanza Atlantica fece ricorso alle azioni terroristiche del PKK per contenere l’impulsività di un suo membro, la Turchia.
Nel 1991 la comunità internazionale fece guerra all’Iraq, che aveva invaso il Kuwait. A conclusione della guerra gli occidentali incoraggiarono le opposizioni sciite e kurde a rivoltarsi contro il regime sunnita del presidente Saddam Hussein. Stati Uniti e Regno Unito consentirono il massacro di 200 mila persone, ma occuparono una zona del Paese che vietarono all’esercito iracheno. Ne cacciarono gli abitanti e vi raggrupparono i kurdi iracheni. Dopo la guerra del 2003 questa zona venne integrata nell’Iraq e diventò il Kurdistan iracheno, raccolto attorno al clan Barzani.
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La mappa di stato-maggiore del piano Rumsfeld/Cebrowski per il «Rimodellamento del Medio Oriente Allargato».
Fonte: “Blood borders – How a better Middle East would look”, Colonel Ralph Peters, Armed Forces Journal, June 2006.
Agli inizi della guerra contro la Siria, il presidente Bashar al-Assad accordò la nazionalità siriana ai rifugiati politici kurdi e ai loro figli. I kurdi si misero immediatamente al servizio di Damasco per difendere il nord del Paese dagli jihadisti stranieri. Ma la NATO risvegliò il PKK turco e lo spedì a mobilitare i kurdi siriani e iracheni in vista della creazione di un Grande Kurdistan, come prevedeva sin dal 2001 il Pentagono, e come aveva messo nero su bianco la mappa di stato-maggiore, divulgata dal colonnello Ralph Peters nel 2005.
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La mappa del «Rimodellamento del Medio Oriente Allargato», modificata dopo lo smacco della prima guerra contro la Siria.
Fonte: “Imagining a Remapped Middle East”, Robin Wright, The New York Times Sunday Review, September 28, 2013.
Questo progetto, imperniato sulla divisione della regione su basi etniche, non collima affatto con quello del presidente Wilson del 1919, finalizzato a riconoscere i diritti del popolo kurdo, né con quello francese, finalizzato a ricompensare i mercenari. Era troppo vasto e difficilmente controllabile. Gli israeliani invece ne erano entusiasti perché vi vedevano uno strumento per contenere la Siria dalle retrovie. Alla fine si dovette prendere atto dell’impossibilità di realizzarlo. L’USIP, un istituto dei “Cinque Occhi” legato al Pentagono, propose di modificarlo: un ridimensionamento del Grande Kurdistan a favore di un allargamento del Sunnistan irakeno [4], da affidare a un’organizzazione jihadista, il futuro Daesh.
I kurdi dello YPG, branca siriana del PKK, tentarono di creare un nuovo Stato, il Rojava, con l’ausilio delle forze statunitensi. Vennero sfruttati dal Pentagono per confinare gli jihadisti nella zona loro assegnata. Non ci fu mai contrasto teologico o ideologico tra YPG e Daesh, solo rivalità per un territorio da spartirsi sulle macerie di Iraq e Siria. Del resto, quando l’Emirato di Daesh crollò, lo YPG aiutò gli jihadisti a ricongiungersi con le forze di Al Qaeda a Idlib, consentendogli di attraversare il loro “Kurdistan”.
Riguardo ai kurdi iracheni del clan Barzani, parteciparono direttamente alla conquista dell’Iraq da parte di Daesh. Secondo il PKK, Masrour “Jomaa” Barzani, figlio del presidente, nonché capo dell’intelligence del governo regionale kurdo iracheno, partecipò il 1° giugno 2014 ad Amman alla riunione segreta della CIA in cui venne pianificata l’operazione [5]. I Barzani non scatenarono mai battaglie contro Daesh. Si contentarono di imporgli il rispetto del proprio territorio e di inviarne i combattenti ad affrontare i sunniti. Fecero di peggio: lasciarono che, nella battaglia di Sinijar, Daesh riducesse in schiavitù dei kurdi non-mussulmani, gli yezidi. Quelli che si salvarono lo furono grazie ai combattenti del PKK turco e dello YPG siriano, inviati sul posto.
Il 27 novembre 2017, con il sostegno di Israele, i Barzani organizzarono nel Kurdistan iracheno un referendum di autodeterminazione, che perdettero nonostante gli evidenti brogli. La sera dello scrutinio, il mondo arabo scoprì con stupore a Erbil una marea di bandiere israeliane. Secondo la rivista Israel-Kurd, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si era impegnato, in caso di vittoria, a trasferire 200 mila kurdi israeliani per proteggere il nuovo Stato.
Per avere diritto all’autodeterminazione un popolo deve innanzitutto essere unito. Così non è mai stato nel caso dei kurdi. Deve inoltre abitare un territorio ove è maggioranza, cosa che vale per l’Anatolia, ma solo a cominciare dal genocidio degli armeni; per il nord dell’Iraq, ma solo dopo la pulizia etnica della zona di divieto di volo durante il dopo-Tempesta del deserto; infine per il nord-est della Siria, ma solo dopo l’espulsione degli assiri cristiani e degli arabi. Riconoscere oggi ai kurdi questo diritto equivarrebbe a legittimare i loro crimini contro l’umanità.
(segue…)

17 ottobre 2019

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 16 ott 2019

Rete Voltaire
Focus




In breve

 
L'esercito russo occupa basi militari USA
 

 
Lievi sanzioni degli USA contro la Turchia
 

 
PKK-YPG, terroristi secondo il lato della frontiera
 

 
Gli eserciti siriano e turco tentano di conquistare terreno
 

 
I 15 campi di prigionieri di Daesh nel "Rojava"
 

 
L'accordo di Hmeimim
 

 
In trappola i militari francesi in Siria
 

 
Gli jihadisti al centro del disaccordo atlantista
 

 
Il revisionismo storico del parlamento europeo
 

 
L'accordo segreto sulla questione kurda
 
Controversie

 
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Movimento Roosevelt: LA VOCE rooseveltiana N° 12 di Giovedì, 17 Ottobre 2019


La Voce Rooseveltiana
D(i)RITTI VERSO LA LIBERTÀ DAL BISOGNO
 
Siamo una comunità di cittadini che sognano il Rinascimento democratico
di cui la società ha bisogno




Editoriale
 
AVETE MAI AVUTO LA SENSAZIONE DI ESSER PRESI PER I FONDELLI?

di Giorgio Cattaneo


Foto editoriale

Avete mai avuto la sensazione di essere presi per i fondelli? Era il 1978 quando John Lydon, alias Johnny Rotten, pronunciò quella frase – non proprio da incorniciare nei libri di storia – al termine di un mediocre concerto dei suoi Sex Pistols, a San Francisco. Sono passati quarant'anni, e il punk imperversa ovunque sotto forma di trash. Ma quanti hanno la stessa onestà dell'allora giovane frontman inglese, nell'ammettere che lo show è truccato, visto che sul palco si agitano un bel po' di cialtroni senza talento? Come verrebbe, la foto di gruppo, se Di Maio si facesse crescere una bella cresta viola e il suo ex preside-fantasma, il tuttora oscuro Giuseppe Conte, andasse in giro con canottiere strappate e giacconi borchiati? Nel paese di Pinocchio, se uno vuol farsi veramente del male, non ha che ha accendere il televisore un qualsiasi martedì sera, magari proprio il giorno in cui l'eroico Parlamento della Repubblica ha osato decespugliare senatori e deputati, quei puzzoni impresentabili. Per fare cosa, poi? Con quale costrutto e quale nuova legge elettorale? Lo saprete alla prossima puntata, sibila l'attore Di Maio, in attesa che la produzione gli passi il seguito del copione.
 
LEGGI TUTTO
 


TragiComix
di Mirko Bonini

TragiComix by Mirco Bonini 12
 



Secondo Noi
   
GM MAGALDI: ERDOGAN È UN MAIALE TERRORISTA, MA L'EPOCA DEGLI ATTENTATI È FINITA

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è "un maiale terrorista", che oggi colpisce i curdi in Siria, gettando la maschera: usa la forza militare non potendo più contare sugli attentati in Europa targati Isis. Lo afferma il presidente del Movimento Roosevelt, Gioele Magaldi, che accusa Erdogan di essere un massone contro-iniziato, tra i protagonisti della superloggia terroristica Hathor Pentalpha, madrina dello Stato Islamico. Un invito: firmare la petizione per chiedere al governo Conte di ritirare i missili Aster 30 schierati dall'Italia in Turchia.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee; su Change.org la petizione per il ritiro dei missili italiani).
CARPEORO: I CURDI SUBISCONO UN'INFAME AGGRESSIONE, IN UNA GEOPOLITICA FATTA SOLO DI CINISMO

C'è quasi da rimpiangere la guerra fredda: almeno, nello scontro tra Usa e Urss c'era ancora qualche traccia di idealità. Lo afferma Gianfranco Carpeoro, nel condannare l'infame aggressione della Turchia di Erdogan ai danni dei curdi siriani, abbandonati da Washington. Secondo Carpeoro, durante gli anni della Cortina di Ferro gli Stati Uniti pensavano di combattere per la democrazia e i sovietici per il comunismo. Ora, invece, domina una geopolitica fatta solo di interessi.
(Intervento su YouTube).
GP
GM MAGALDI: VIA LIBERA A ERDOGAN CONTRO I CURDI, TRUMP RICATTA I MASSONI PROGRESSISTI

Il via libera concesso in Siria contro i curdi alla brutale offensiva di Erdogan (promotore dell'Isis e membro della Ur-Lodge Hathor Pentalpha) è un ricatto di Trump alla massoneria progressista che l'aveva sostenuto contro la Clinton. Secondo Gioele Magaldi, il presidente Usa teme di essere mollato e quindi minaccia di far "resuscitare" l'Isis. Per il presidente del Movimento Roosevelt è un atto inaudito, che merita una formale protesta visto anche che la Turchia resta un paese Nato. In ogni caso, aggiunge Magaldi, i curdi avranno presto giustizia: i circuiti massonici progressisti premeranno per la nascita di uno Stato curdo.
(Intervento su YouTube, ripreso sul blog MR).
GALLONI: MONETA LOCALE PER SCONFIGGERE I DAZI DI TRUMP

L'export del vero made in Italy agroalimentare di qualità, parmigiano e prosciutti, è destinato a tavole americane che non temono i rincari. Lo sostiene l'economista Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt. Se però il protezionismo di Trump dovesse colpire produzioni di base come quella del latte, le Regioni potrebbero aggirare l'handicap pagando i produttori con moneta parallela locale appositamente adottata.
(Intervento su Scenari Economici).
NG
GM MAGALDI: TAGLIO DEI PARLAMENTARI, DI MAIO COME MUSSOLINI E GELLI

Prima il fascismo, poi la P2 di Gelli e ora Di Maio: chi taglia il Parlamento toglie spazio al popolo sovrano e rafforza l'oligarchia. Gioele Magaldi condanna la riduzione dei parlamentari votata a larga maggioranza su impulso del leader 5 Stelle e impegna il Movimento Roosevelt a bloccarne l'esito con ogni mezzo, attraverso l'appoggio di singoli parlamentari e soprattutto promuovendo un referendum per ridare la parola ai cittadini.
(Intervento su YouTube).
LILOV: IL SEGRETO DELLA DIGNITÀ, DALLA MAGNA CHARTA ALLA DICHIARAZIONE ONU DEL 1948

Perché non abbiamo ancora interiorizzato la lezione di Pico della Mirandola sulla vera fonte della nostra dignità umana? Dalla Magna Charta del 1215 alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall'Onu nel 1948 – sostiene Svetan Lilov – è possibile leggere in trasparenza il retroterra sapienziale ed esoterico degli estensori dei grandi manifesti su cui si fonda il nostro universo civile. La chiave d'accesso è la conquista di una piena consapevolezza, che ci illumini la coscienza fino alla sconfitta dei nostri demoni interiori.
(Intervento sul blog MR).
ZL
GM MAGALDI: MA "LIBERIAMO L'ITALIA" NON SA CHE
STA CAMBIANDO TUTTO?


Gioele Magaldi boccia come velleitaria la manifestazione "Liberiamo l'Italia" del 12 ottobre: per il presidente del Movimento Roosevelt è surreale contestare l'euro (proprio oggi, che Draghi e Lagarde evocano la fine del rigore) senza pretendere almeno la fine del pareggio di bilancio, incalzando la Bce sugli eurobond.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR e da Libreidee. Magaldi definisce "infeconda" la manifestazione del 12 ottobre anche nel video registrato con Marco Moiso).
HECHICH: GLI USA ABBANDONANO I CURDI SIRIANI ALLA MERCÉ DEI TURCHI

Che ne sarà dei valorosi combattenti curdi siriani, i primi a tener duro di fronte all'Isis, ora che Trump ha ritirato dal nord della Siria le truppe statunitensi? Per Roberto Hechich, direttore del Dipartimento Geopolitica del Movimento Roosevelt, il rischio è che i curdi (anziché ottenere da Damasco la meritata autonomia) vengano risucchiati nell'orbita della Russia, o peggio ancora sfrattati sanguinosamente dall'esercito turco di Erdogan.
(Intervento sul blog MR).
RH
MR MAGALDI E MOISO, PETIZIONE SU CHANGE.ORG: VIA LILLI GRUBER DA "OTTO E MEZZO"

Maltratta gli ospiti, fino a infliggere il "body shaming" a Salvini rinfacciandogli il fisico appesantito, e soprattutto rinuncia a fare giornalismo, preferendo servire la causa del Bilderberg: su Change.org, Gioele Magaldi e Marco Moiso lanciano una petizione per chiedere a La7 di allontanare Lilli Gruber dalla conduzione di "Otto e mezzo".
(Interventi su YouTube e sul blog MR, ripresi da Libreidee. Su Change.org la petizione).
 
ALICE: SE ANCHE L'ITALIA (ORFANA DEGLI USA E MALTRATTATA DALL'UE) SUBISCE LA GUERRA DEI DAZI

Per Roberto Alice, dietro alla guerra dei dazi che oppone Usa, Europa e Cina si nascondono politiche di potenza. Vaso di coccio tra vasi di ferro, l'Italia soffre la perdita dell'appoggio degli Usa, che la espone alla severa concorrenza franco-tedesca. C'è da sperare che, dopo il caos, un nuova armonia rimetta in equilibrio le sorti del Belpaese, oggi molto incerte.
(Intervento sul blog MR).
RA
GM MAGALDI: IL CROCIFISSO A SCUOLA È SOLO CIARPAME FASCISTA, IMPOSTO DAL DUCE NEGLI ANNI '20

Macché radici cristiane: l'esposizione del crocifisso nelle scuole (proibita in paesi come la Francia) non ha niente di evangelico. Intervenendo sulle ricorrenti polemiche italiane, Gioele Magaldi ricorda che il simbolo cristico comparve nei luoghi pubblici italiani solo in seguito al patto tra Mussolini e il Vaticano negli anni Venti, favorito dal clerico-fascismo allo scopo di instaurare un'egemonia culturale sulle giovani generazioni.
(Intervento su YouTube, ripreso sul blog MR e su Libreidee).
GALLONI: FINE DEL RIGORE IN GERMANIA, MA A NOI RESTERANNO SOLO LE BRICIOLE

Sta per cambiare tutto, perché in Germania la crisi dell'economia supera quella della finanza: quindi si aprirà per forza la stagione del dopo-austerity. Ma secondo l'economista Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt, mantenendo l'attuale paradigma neoliberista all'Italia arriveranno solo le briciole. Galloni propone di emettere moneta parallela, riformare il credito bancario e promuovere un'agenzia di rating trasparente.
(Intervento su ByoBlu).
NG
GM MAGALDI: DI MAIO NEO-PIDUISTA, TAGLIARE I PARLAMENTARI ERA IL SOGNO DI LICIO GELLI

La riduzione dei parlamentari era già contenuta nel Piano di Rinascita Democratica della P2 di Licio Gelli, braccio operativo italiano della superloggia neoaristocratica Three Eyes impegnata a ridurre gli spazi di democrazia anche tagliando la rappresentanza parlamentare. Lo ricorda Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, al "neopiduista" Di Maio.
(Intervento su YouTube ripreso su Affari Italiani, blog MR e Libreidee).
CARPEORO: FUSARO MI RICORDA FRANCO FREDA, TEORICO DEL NAZI-MAOISMO ALL'ITALIANA

Diego Fusaro, nuovo leader di "Vox Italia"? A Gianfranco Carpeoro, il suo roboante velleitarismo (molto televisivo, in bilico tra il comunista Gramsci e il fascista Gentile) ricorda il nazi-maoismo di Franco Freda, condannato per terrorismo negli anni di piombo. L'estremismo ideologico, ricorda Carpeoro, è stato regolarmente manipolato dai poteri che orchestrano la sovragestione del consenso, talora anche ricorrendo alla strategia della tensione.
(Intervento su YouTube, ripreso su Libreidee).
GC
GM MAGALDI: DRAGHI E LAGARDE PENTITI DEL RIGORE, ORA BUSSANO ALLA MASSONERIA PROGRESSISTA

Mario Draghi e Christine Lagarde smentiscono la loro stessa storia, evocando l'emissione illimitata della "moneta del popolo" (Modern Money Theory) e gli eurobond, che metterebbero fine al ricatto dello spread. Come credere loro, dati i rispettivi curriculum alla Bce e al Fmi? Eppure, avverte Gioele Magaldi, si tratta di segnali importanti: fino a ieri campioni della massoneria neoaristocratica, i presidenti della Bce (uscente ed entrante) stanno bussando alla massoneria progressista, bocciando il dogma dell'austerity.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR e su Libreidee).
CATTANEO: GRETA THUNBERG RECITA, ED È COME SE STESSE MINACCIANDO OGNUNO DI NOI

La teologia ecologista di Gretha Thunberg, che dà per scontata l'origine antropica delle variazioni climatiche, secondo Giorgio Cattaneo risuona in modo minaccioso nei confronti del 99% della popolazione: l'invito a ridurre le emissioni (e quindi i consumi) corrisponde perfettamente all'aspirazione dell'oligarchia intenzionata a ridurre i redditi delle famiglie.
(Intervento sul blog MR, ripreso su Libreidee).
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GM MAGALDI: NIENTE DI BUONO IN ARRIVO, NÉ DA FUSARO (VOX ITALIA) NÉ DA RENZI-2 AL GOVERNO

Gioele Magaldi boccia il filosofo rossobruno Diego Fusaro e anche il ritorno di Matteo Renzi al governo, su cui il presidente del Movimento Roosevelt è scettico: l'ex rottamatore ha già dimostrato di non voler rompere con il rigore. Quanto al pittoresco sovranismo di "Vox Italia", dice, siamo alla riedizione di un "fasciocomunismo" innocuo per il potere.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee. Magaldi boccia la prospettiva di Vox Italia anche in un video registrato con Marco Moiso).
CARPEORO: IL CONTE-BIS DURA POCO, AVREMO DRAGHI A PALAZZO CHIGI E POI PRODI AL QUIRINALE?

Gianfranco Carpeoro prevede che il traballante Conte-bis non avrà vita lunga, specie se Salvini dovesse veder calare il suo condenso. Non è azzardato ipotizzare l'arrivo di Draghi a Palazzo Chigi, magari "aiutato" da difficoltà economiche dell'Italia, per poi spedire al Quirinale Romano Prodi dopo Mattarella.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
GC
RA ALICE: DECLINO 5 STELLE, NEL GOVERNO GIALLOROSSO COSTRETTO A IMPORRE NUOVI SACRIFICI

I 5 Stelle hanno scelto il "suicidio" elettorale abbracciando il Pd, senza alcuna speranza di gestire politiche espansive perdurando il rigore Ue. In più, c'è aria di tempesta finanziaria: e se il nuovo governo seguirà lo schema dell'austerity, il popolo ricorderà molto bene chi gli ha inferto nuovi sacrifici nuove e tasse, tagliando ulteriormente i servizi e il benessere.
(Intervento sul blog MR).
 


 
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MR News


MR News
 

SOS CURDI, PETIZIONE:
VIA I MISSILI ITALIANI
DALLA TURCHIA


Petizione su Change.org promossa dal Movimento Roosevelt per chiedere al governo Conte di ritirare la batteria di missili antiaerei Aster 30 schierati in Turchia a disposizione di Erdogan. Il Movimento Roosevelt condanna l'aggressione turca contro i curdi siriani, che hanno fermato l'Isis nella regione. E spiega: i missili Aster potrebbero essere usati da Erdogan contro l'esercito siriano, impegnato a respingere l'invasione turca.

(La petizione su Change.org).

UN REFERENDUM
CONTRO IL TAGLIO
DEI PARLAMENTARI


Il Movimento Roosevelt annuncia che scenderà in campo per sostenere un referendum contro il taglio dei parlamentari voluto da Di Maio, che amputa la democrazia italiana. I militanti si attiveranno nei prossimi giorni per concorrere alla raccolta di firme necessarie a indire una consultazione che restituisca la parola innanzitutto al popolo sovrano.

(In un video, l'annuncio di Gioele Magaldi).

BREXIT E ITALEXIT
OLTRE LA PROPAGANDA
SALOTTO MR LONDRA 


Brexit e Italelexit oltre la propaganda: è stato il tema del Salotto Rooseveltiano (con live streaming su YouTube) promosso il 15 ottobre a Londra dal gruppo MR del Regno Unito.
Fra i temi, la Hard Brexit di Boris Johnson. Con Roberto Hechich ed Emilio Ciardiello (Dipartimento Geopolitica), Gioele Magaldi (da Roma) e Gianfranco Carpeoro (da Milano).

MR UMBRIA,
IN PRIMO PIANO
LE REGIONALI


Le elezioni regionali del 27 ottobre sono al centro dell'agenda del gruppo umbro del Movimento Roosevelt, coordinato da Simone Casagrande. Dopo la riunione del 13 settembre, l'assemblea dell'8 ottobre ha permesso di mettere a fuoco il ruolo del MR nel contrasto della deriva oligarchica e antidemocratica che ha coinvolto la Regione.

SOVRANISMO, ÉLITE
E DEMOCRAZIA, FORUM
DAL MR LOMBARDIA


Sovranismo, elitarismo e democrazia social-liberale: se n'è parlato il 14 settembre a Milano nella riunione del MR Lombardia coordinata dal commissario straordinario Gianfranco Carpeoro, in cui è stato anche presentato il nuovo socio Giorgio Martelli e sono stati designati i commissari provinciali quali nuovi membri della direzione provinciale lombarda.

MR-ECONOMY:
SOVRANITÀ
E BENESSERE


Sovranità e moneta parallela, un'agenzia di rating pubblica e trasparente, meno tasse, via il pareggio di bilancio dalla Costituzione e promozione dell'agricoltura, della ricerca e dello sviluppo eco-compatibile. Sono le linee guida del nuovo Dipartimento Economia del MR (guidato da Vincenzo Curia), nell'ambito del rilancio dell'organizzazione rooseveltiana.

(Sul blog MR, una sintesi della proposta).

DIPARTIMENTI
RINNOVATI,
IL MR ACCELERA


Nuova organizzazione per i Dipartimenti, cuore pulsante dell'elaborazione politica del Movimento Roosevelt. Aggiornato l'organigramma, le rinnovate strutture disporranno di autonoma capacità di comunicazione anche grazie a blog dedicati, pagine Facebook, account Twitter e Instagram. Una marcia in più, per diffondere l'attività del MR.

(Sul blog MR, i nuovi segretari dei Dipartimenti). 

UN BLOG MR
PER OGNI
REGIONE

 

Blog regionali, per dare più spazio e visibilità al profilo locale del Movimento Roosevelt. Le nuove pagine saranno a disposizione dei gruppi regionali e dei rispettivi coordinatori, per confrontare idee in modo aperto ed estendere progressivamente la comunità rooseveltiana.

 

Agenda MR

 

18 ottobre

Autunno 2019
RIUNIONE MR UMBRIA
(PONTE FELCINO - h 17,30)
 
Riunione regionale dei rooseveltiani umbri venerdì 18 ottobre a Ponte Felcino (Perugia) presso la biblioteca Altrementi, in via Puccini 86, dalle ore 17,30. L'obiettivo, spiega il coordinatore Simone Casagrande Moretti, sarà confrontarsi sulle proposte da avanzare in vista delle ormai vicinissime elezioni regionali del 27 ottobre.
Sul tappeto trasporto locale e agricoltura, turismo, sanità e infrastrutture. Tutti temi che vedono l'impegno di gruppi di lavoro, intenzionati ad aiutare concretamente l'Umbria a lasciarsi alle spalle la deriva oligarchica e antidemocratica che negli anni ha coinvolto la Regione. 
ISCRIZIONI MR

 
Un metapartito è per sempre: mentre i partiti nascono e muoiono come foglie, un'entità trasversale e metapartitica si rafforza col tempo, consolidando la sua vocazione democratica ad influenzare alla luce del sole opinione pubblica, associazioni, partiti e istituzioni. Con queste parole si lancia la "campagna d'autunno" con la quale la Presidenza del movimento rinnova l'invito a iscriversi al MR.

(Sul sito MR, le ragioni si cui si fonda il movimento).



 
   



 
Movimento Roosevelt / Democrazia contro oligarchia
 
Il mondo non è mai stato così ricco, eppure la società è colpita da diseguaglianze inaudite:
senza giustizia sociale non si possono garantire né diritti né pari opportunità.
Grazie all'opposizione artificiosa tra destra e sinistra, l'élite neoliberista ha potuto privatizzare il mondo, minando, dagli anni '70, il futuro delle istituzioni democratiche.
Oggi la vera contrapposizione politica non è più tra destra e sinistra, ma tra democrazia e oligarchia. 
Il Movimento Roosevelt è un soggetto politico meta-partitico ispirato da Gioele Magaldi
e istituito da 500 soci fondatori a Perugia  il 21 marzo del 2015.
Il nostro movimento è impegnato a smascherare la pretesa scientificità economicistica
del rigore nei bilanci pubblici, contribuendo al risveglio democratico della politica italiana, europea e mondiale.
Dobbiamo utilizzare indicatori economici che siano accurati nel misurare il benessere della collettività e ricominciare a costruire ricchezza con le politiche economiche proprie del modello post-keynesiano,
fondato sull'investimento pubblico strategico per rilanciare il settore privato.
Si tratta di una sfida culturale per la quale il Movimento Roosevelt si rivolge a tutte le persone di animo sinceramente progressista, disposte a contribuire a far crescere una nuova consapevolezza.
Per ridiventare cittadini e smettere di essere "sudditi" di anonimi tecnocrati, al servizio di potentati economici privatistici, abbiamo bisogno della consapevolezza, del supporto e dell'impegno del popolo.
L'orizzonte per il quale lavoriamo è squisitamente democratico: vogliamo restituire alla collettività
un futuro prospero e degno di essere vissuto appieno.


 
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