14 gennaio 2019

Krishna, Horus, Mithra: era già Natale, ben prima di Cristo

Tammuz, il dio babilonese con la croce, nato il 25 dicembreL'etimologia del termine "Natale", come sostantivo maschile, deriva dal latino "Natalis (nascita); "dies Natalis" significa "il giorno della nascita". Il termine "nascere" proviene dal latino "noscere", che significa "cominciare a conoscere" e ha le sue radici in altre lingue; è un termine collegato ai termini: notizia, nobile, celebre, konig, king. Il significato etimologico di Natale è quindi legato sia alla nascita, sia alla conoscenza. Per i Popoli del Nord, le notti dal 25 dicembre al 6 gennaio erano particolarmente sacre. Nei paesi scandinavi venivano celebrati i natali di Frey, figlio di Wodan (Wuotan: Odino), dio della natura, e di Berchta (Frigga: Holda) sua sposa, con la festa scandinava di Yule. Riservati al culto solare erano in epoca megalitica il monumento di Stonehenge (Inghilterra) e i Menhir di Carnac (Bretagna), orientati verso Est (il Sole levante). Fra i popoli celti si accendevano e si accendono tutt'ora il 25 dicembre dei sacri fuochi al dio Lug (luminoso) detto Griamainech (Viso del Sole), corrispondente al greco Hermes e al latino Mercurius. Questi fuochi sono ancor oggi conosciuti fra gli irlandesi e i montanari della Scozia, e vengono accesi in onore di Cristo.

La festa del solstizio d'inverno è sempre stata associata alla celebrazione della Rinascita della Luce e dell'attesa di un "parto" miracoloso della "Vergine celeste", "Regina del Mondo", con la nascita del suo divino "Infante". Il Rito della Natività del Sole, celebrato in Siria e in Egitto, era molto solenne. Al solstizio d'inverno i celebranti si riunivano in particolari santuari sotterranei (hipógei), da cui uscivano a mezzanotte esultando: «La Vergine ha partorito! La Luce cresce!». Gli antichi egiziani rappresentavano il Sole appena nato, Horus, con una "Imagine" di un Infante in cera o argilla, che mostravano ai fedeli di Iside e Osiride. La figura di Iside col bimbo Horo somiglia talmente alla Madonna col Bambin Gesù che a volte ricevette l'adorazione inconsapevole dei primi cristiani (dal "Libro dei Morti" egiziano). Iside d'Egitto, come Maria di Nazareth era la Nostra Signora Immacolata, la Stella del Mare (Stella Maris), la Regina del Cielo e Madre di Dio, ed era rappresentata in piedi sulla falce della Luna e coronata di stelle. La figura della "Vergine" dello zodiaco (Virgo) nelle antiche immagini appare come una donna che allatta un bambino, archètipo di tutte le future madonne col divino fanciullo.

In India, l'antichissima religione dei primi Brahmani vedici, nei più antichi inni del "Rig-Veda", chiama Sûrya (il Sole) e Aghni (il Fuoco) il Regolatore dell'Universo, Signore degli Uomini e il Re Saggio,e la Madre Devakî è similmente raffigurata col divino Krishna tra le braccia. Per i babilonesi, la Madre Mylitta o Istar di Babilonia era raffigurata con la consueta corona di stelle e con il divino figlio Tammuz, la cui nascita veniva commemorata nelle rituali Sacee babilonesi, feste della nascita analoghe al nostro Natale. Il periodo del solstizio al 25 dicembre ricorre anche per la nascita verginale del principe Siddharta, che fu adombrato da Buddha (l'Illuminato) allo stesso modo in cui Gesù fu adombrato da Cristo. Per la storia dell'antica Cina, Buddha nasce dalla vergine Mâyâdevi. Per i persiani, al solstizio d'inverno nacque Mithra, divinità solare di origine indo-Il "buddha" Siddharta, nato il 25 dicembreiranica, anch'egli "nato" in una grotta, da una vergine. Fra i suoi sacerdoti si ricordano i Magi citati nel Vangelo di Matteo, sapienti astrologi e discepoli di Zarathustra-Zoroastro, che attendevano da tempo il ritorno di Mithra-Maitreia, secondo antiche profezie.

Per i nabatei, popolazione araba che nel I secolo a.C. dominò la Giordania Orientale, la divinità Dusares era unita al Sole, portava l'attributo di "invincibile", congiunto a Mithra, e il suo giorno natalizio cadeva sempre il 25 dicembre. Nel 274 d.C. Aureliano fece erigere a Roma un sontuoso tempio in onore di Mithra, e numerosi "mithrei" sorsero e si conservano tutt'ora in altre zone d'Italia, noti sotto il nome di "Hipógei". Nell'antica Grecia veniva celebrata la festa della "Ghenesìa" (il giorno del Natalizio). Il mito di Hermes (Mercurio) presenta particolari analogie con la figura di Gesù. Nato in una grotta, figlio di Zeus (Iuppiter: Giove-Padre) e da Maia (la maggiore delle Pleiadi), Hermes è spesso rappresentato con un agnello sulle spalle, da cui deriva il suo nome di Crioforo (portatore dell'agnello). E' anche ricordato come Guida delle Anime nella dimora dei morti (Ade-inferno). Da tale funzione deriva il nome di Ermes-Psicopompo, "accompagnatore delle anime", e in tali vesti servì di immagine ai primi cristiani per figurare il Buon Pastore, al punto che queste identificazioni si fusero con la figura del Christo.

La data del solstizio d'inverno fu ripresa dal cristianesimo per il Natale di Gesù, in coincidenza con altre feste confluite a Roma, come il "dies Natalis Solis Invicti" il Natale del Sole Invitto (il sole invincibile), il Natale di Mithra, la Nascita di Horus in Egitto e quella di Tammuz a Babilonia. Storicamente la più antica fonte conosciuta, che fissa al 25 dicembre la nascita di Gesù, è di Ippolito di Roma (170 circa- 235) che già nel 204 riferiva della celebrazione del Natale, nell'Urbe, proprio in quella data; e soprattutto Sesto Giulio Africano (211 d.C.) nella sua "Cronografia" del mondo. Inoltre ci sono anche le prove, indirette Mithra, il "cristo" pagano pre-cristianoma evidenti, contenute nei Rotoli di Qumran ("Cronaca dei Giubilei") che confermano la tradizione apostolica secondo la quale vi erano la festività dell'Annuncio a Zaccaria il 23 settembre, la festa dell'Annuncio a Maria sei mesi dopo (25 marzo) e la nascita di Gesù nove mesi dopo (25 dicembre).

Ufficialmente la festa del Natale cristiano fu fissata nel 335 d.C. dall'imperatore Costantino, che sostituì la festa natalizia di Mithra-Sole del 25 dicembre con il Natale di Cristo, chiamato dal profeta Malachia "Sole di Giustizia" e da Giovanni Evangelista "Luce del Mondo". Da Roma la nuova festa del Natale cristiano si diffuse rapidamente in Oriente (seppure con qualche resistenza), come attestato da San Giovanni Crisostomo nell'omelia pronunciata nel 386, in cui asseriva che la festa era stata introdotta ad Antiochia una decina d'anni prima (circa nel 375) mentre non era in uso né a Gerusalemme, né ad Alessandria, né in Armenia, dove invece nelle chiese locali osservavano già la festa della "Manifestazione" al 6 gennaio, cioè la triplice epifania del Salvatore: la nascita di Gesù, l'adorazione dei Magi, il battesimo nel Giordano (Christòs). Risulta quindi che verso Madonna e bambino, specchio dei preesistenti Osiride e Horusla fine del IV secolo s'era esteso a tutta la Chiesa l'uso di celebrare l'anniversario della nascita di Gesù-Cristo, in Oriente al 6 gennaio e in Occidente al 25 dicembre.
La Novena di Natale è strettamente legata al culto ufficiale, ma va precisato che il Natale fa parte di un ciclo di dodici giorni, conosciuto col nome di "Calende", di origine molto antica. Infatti il Natale segnava l'inizio del nuovo anno. Nelle case dei nostri antichi avi si accendeva a Natale un ceppo di quercia, dai poteri propiziatori, che doveva bruciare per 12 giorni consecutivi, e dal modo in cui bruciava si intuivano i presagi sul nuovo anno in arrivo. Il ceppo doveva essere preferibilmente di quercia, perché il suo legno simboleggia forza e solidità. Simbolicamente si bruciava il passato e si coglievano i segni del prossimo futuro; infatti le scintille che salivano nella cappa simboleggiavano il ritorno dei giorni lunghi, la cenere veniva raccolta e sparsa nei campi per sperare in abbondanti raccolti. Si tratta di un'usanza le cui radici risalgono alle popolazioni del Nord Europa. Abbiamo la testimonianza di Lucano, nel "Bellum civile" (III, 400) in cui ha descritto come gli alberi assumessero un ruolo fondamentale nel culto delle popolazioni celtiche che i romani si trovarono a fronteggiare: un culto in cui simbolismo e ritualità si fondevano in modo straordinariamente armonico.

In particolare i Teutoni, nei giorni più bui dell'anno, piantavano davanti alle case un abete ornato di ghirlande e bruciavano un enorme ceppo nel camino. Questi simboli sono sopravvissuti nell'albero di Natale, che rimane verde tutto l'anno e non perde le foglie durante l'inverno come fanno gli altri alberi. L'albero rappresenta anche il simbolo del corpo umano e più precisamente il suo sistema nervoso compreso il cervello, nel quale deve brillare la luce, ovvero la conoscenza che viene dal "cielo" del pensiero e dalla coscienza universale, simboleggiata dalla stella di Natale, che indica l'illuminazione, la conoscenza e la consapevolezza dell'amore che mantiene vivente il creato. Quest'usanza si è oggi trasformata nelle luci che addobbano gli Krishna bambinoalberi, le case e le strade nel periodo natalizio. A tale tradizione si collega la celebrazione del Natale per indicare l'avvento della "luce del mondo", che giunge a squarciare le pericolosità del buio. È il Bambino, che venendo al mondo, inaugura una nuova vita, e porta la Luce a tutti gli uomini. Infatti le case e le abitazioni sono il simbolo della personalità che deve illuminarsi; per questo motivo in questo periodo le case e le città si riempiono di luci, perché devono portare la conoscenza di sé stessi, l'amore e la giustizia tra gli uomini.

E' documentato che in Romagna, l'antica Romandìola, l'usanza di iniziare l'anno partendo dal 25 dicembre di ogni anno, durò fino ai tempi di Dante, come si riscontra dal "Codice di Lottieri della Tosa" – n. 217 – pubblicato a Faenza nel 1979 a cura di don Giovanni Lucchesi. Ogni anno al solstizio d'inverno accade qualcosa di magico e straordinario: nel giorno più corto dell'anno, il sole tocca a mezzogiorno il punto più basso dell'orizzonte, ovvero simbolicamente "muore", per rinascere successivamente, dodici giorni dopo, al perigeo, quando il sole riprende il suo  moto, perpetuando e rinnovando il ciclo infinito della vita. Per questo il solstizio d'inverno è considerato il giorno più sacro dell'anno e del bene che regna sul mondo. A partire dal solstizio d'inverno il nostro pianeta è permeato dalle potenti radiazioni della "luce cristica", che continua a manifestarsi con forza fino all'Epifania.

(Andrea Fontana, "Il Natale nella storia", estratto da "Il presepio rivelato", intervento pubblicato su "Scienze Astratte" il 25 dicembre 2011).

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11 gennaio 2019

LA VOCE rooseveltiana N° 4 di Venerdì, 11 Gennaio 2019 01:13


La Voce Rooseveltiana


D(i)RITTI VERSO LA LIBERTÀ DAL BISOGNO
 
Siamo una comunità di cittadini che sognano il Rinascimento democratico
di cui la società ha bisogno




Editoriale
 
LO STATISTA CHE SERVE ALL'ITALIA
di Giorgio Cattaneo



migranti

Lo chiamano Mbemba, ma non è il suo vero nome. Ha venticinque anni, è in Italia da qualche mese. Faceva il calciatore, il saldatore, il facchino. Viene dall'Africa centrale, dove tutto è Francia – anche la moneta. Da noi va a scuola, impara l'italiano e lavora come lavapiatti, ma vorrebbe diventare un elettricista. Ora ha scoperto che, se non gli verrà riconosciuto il diritto d'asilo, tra poche settimane diventerà un fuorilegge: non potrà più tornare a dormire, la sera, nella stanza che oggi gli viene assicurata. Il Comune sarà obbligato, per decreto, a revocargli la residenza. È la politica, gli dicono: la politica senza statisti. Ha idea, Mbemba, di cosa sia uno statista? Sa bene che non lo è il presidente del suo paese, servo della Francia. E sa che non lo è neppure il presidente della Francia, i cui cittadini oggi invadono le strade con indosso i gilet gialli. Lo capisce anche Mbemba, che questa Europa non sta in piedi. Tanto per cominciare non ci sono statisti, in circolazione.

 
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TragiComix
di Mirko Bonini

TragiComix by Mirco Bonini 04
 



Secondo Noi
   
GM MAGALDI: SCORRETTA L'INFORMAZIONE DI ROLLING STONE CONTRO L'ECONOMISTA ANTONIO MARIA RINALDI

Superficiale, imprecisa e sostanzialmente scorretta: così Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, considera l'informazione prodotta da Rolling Stone contro l'economista Antonio Maria Rinaldi, promotore del blog Scenari Economici, cui si rinfaccia la "colpa" di essere troppo presente il televisione. Rolling Stone si copre di ridicolo quando accusa Rinaldi di essere in contatto con lo stesso Magaldi, definito addirittura "complottista", nonché "fissato col pericolo massonico" e in più "vittimista", dato che rimprovera i media per aver oscurato il suo bestseller, "Massoni". A sbriciolare le illazioni di Rolling Stone provvede un video-intervento dello stesso Magaldi, in web-streaming con Marco Moiso.
(Intervento su YouTube, ripreso sul blogMR).
MOISO: POI NON LAMENTIAMOCI SE L'ITALIA
È SOLO 46ESIMA, PER LIBERTÀ DI OPINIONE,
SU 180 PAESI NEL MONDO


Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt: l'Ue imbavaglia il web, e l'Italia se la passa male, quanto a libertà d'informazione. È solo al 46° posto nella graduatoria di Reporters sans frontières. Basta vedere come Rolling Stone ha maltrattato il sovranista Rinaldi. A proposito: ma la sovranità del popolo (Che Guevara docet) non era una storica prerogativa di quella che un tempo si chiamava sinistra?
(Intervento su YouTube, ripreso sul blogMR e su Libreidee).
MM
Patrizia Scanu SCANU: FABBRICARE IL CONSENSO CANCELLANDO I FATTI. SUI VACCINI, TROPPE NOTIZIE CLAMOROSE IGNORATE DAI MEDIA 

Patrizia Scanu, segretaria generale del Movimento Roosevelt, denuncia il silenzio dei media su troppe notizie clamorose, riguardo ai vaccini: la "strage" dei militari italiani gravemente ammalatisi, le reazioni avverse che in Puglia colpiscono il 40% dei bambini vaccinati e le vaccinazioni "sporche" rilevate dai biologi, con tracce di diserbante nelle dosi destinate ai neonati. A ciò si aggiunge l'assenza di controlli pubblici sulla qualità dei prodotti vaccinali negli ultimi 32 anni negli Usa, scoperta da Robert Kennedy Jr. Un pessimo modo di fabbricare il consenso, cancellando letteralmente i fatti.
(Intervento sul blogMR).
CARPEORO: UNO SCANDALO CHE L'ITALIA SNOBBI GIAMPAOLO GIULIANI, L'UOMO CHE SA PREVEDERE I TERREMOTI

Gianfranco Carpeoro, dirigente del Movimento Roosevelt: è uno scandalo che in Italia si dica ancora, in televisione, che i terremoti non si possono prevedere. Ed è una vergogna che il paese continui a ignorare una risorsa come Giampaolo Giuliani, l'uomo che il sisma lo sa prevedere (e infatti il suo sistema è adottato in mezzo mondo). Giuliani l'ha brevettato, e lo offre gratis all'Italia: riuscirà finalmente ad approfittarne, il "governo del cambiamento"?
(Intervento su YouTube, ripreso dal blogMR e da Libreidee).
GP
Mirella Raimonda RAMONDA: GIÙ LE MANI DALL'ORO ITALIANO.
BORGHI CHIEDE CHE RESTI ALLO STATO, SPAVENTANDO BANKITALIA


Hanno dell'incredibile le affermazioni di Salvatore Rossi, dirigente di Bankitalia, secondo cui toccherebbe alla Bce stabilire la titolarità della cospicua riserva aurea italiana, la quarta al mondo. Lo afferma Mirella Ramonda, socia fondatrice del Movimento Roosevelt, nel sottolineare l'allarme (più che sospetto) con cui la banca centrale ha accolto il lodevole disegno di legge avanzato da Claudio Borghi per riaffermare la titolarità nazionale della riserva aurea. Un giallo: qualcuno ha ceduto alla Bce 2.400 tonnellate d'oro italiano, pari a 80 miliardi di euro?
(Intervento sul blogMR).
MOISO: SPIEGATE A GIULIA MOI CHE PINO CABRAS NON È ISCRITTO AL MR (IL QUALE NON È MASSONICO)

Ci piacerebbe molto che il parlamentare pentastellato Pino Cabras fosse iscritto al Movimento Roosevelt, e lo invitiamo a farlo. Lo dice Marco Moiso, vicepresidente MR, nello smentire l'ex grillina Giulia Moi, che – divorziando dai 5 Stelle – ha attaccato Cabras imputandogli un legame col Movimento Roosevelt, insinuando che quest'ultimo sia espressione della massoneria italiana. Un intervento sconclusionato, quello della Moi, che secondo Moiso diffonde falsità e rivela tendenze pericolosamente discriminatorie.
(Intervento sul blogMR).
Marco Moiso
Gioele Magaldi MAGALDI AI GIALLOVERDI: SIAMO IN GUERRA, SIATE EROI O FINIRETE COME MATTEO RENZI

Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, avvisa Lega e 5 Stelle: contro l'Italia "ribelle" è in corso una vera e propria guerra. Sappia, il governo Conte, che in un simile frangente non è ammissibile cincischiare: tocca avere il coraggio di essere eroi, nel respingere i diktat dell'oligarchia di Bruxelles. Viceversa, la delusione degli elettori sarà incontenibile. E i gialloverdi faranno la stessa fine del fanfarone Matteo Renzi.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
CARPEORO: SOVRAGESTIONE, LA LOGGIA P1
(MACCHINADEL FANGO) HA PIEGATO
IL GOVERNO CONTE
 


C'è una ben nota sovragestione dietro alle manovre che hanno portato il governo Conte a cedere di fronte a Bruxelles riguardo al deficit 2019. È quanto sostiene Gianfranco Carpeoro, dirigente del Movimento Roosevelt, secondo cui i "sovragestori" fanno capo alla (mai riconosciuta) loggia massonica P1, già "casa madre" della P2 ai tempi di Gelli, la cui specialità ora sarebbe la "macchina del fango": dal maxi-risarcimento imposto alla Lega alla bufera sul padre di Di Maio. In altre parole: ricatti, per piegare i leader gialloverdi.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
Carpeoro
Gioele Magaldi MAGALDI: SENZA PAURA, ECCO COME SARÀ IL FUTURO "PARTITO CHE SERVE ALL'ITALIA"

Vietato avere paura di ribaltare il paradigma dell'austerity, perché proprio sull'intimidazione si fonda il potere (abusivo) della Disunione Europea. Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, traccia il profilo del futuro "partito che serve all'Italia" dopo la positiva assemblea prenatalizia svoltasi a Roma, con personalità come quelle di Claudio Quaranta e Nino Galloni, Ilaria Bifarini e Antonio Maria Rinaldi.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
 
GALLONI: PER IL 2019 VEDO IL RISCHIO DI UNA GRANDE CRISI, IN CUI L'ITALIA FINIREBBE COMMISSARIATA

L'economista Nino Galloni, vicepresidente MR, teme l'avvento di un 2019 spaventoso: se saremo sotto attacco della finanza internazionale e senza più il "quantitative easing", i nostri titoli verranno gettati sul mercato e le società di rating ci declasseranno. Senza un'agenzia di rating alternativa, le banche non potranno più tenere i nostri bond nei loro bilanci. Dove andremo a pescare la moneta che ci serve? Potrebbe darcela la Bce, ma in cambio del commissariamento dell'Italia.
(Intervento su ScenariEconomici, ripreso da Libreidee).
Nino Galloni
Gianfranco Carpeoro CARPEORO: SIAMO NEI GUAI, GRAZIE AI SOLITI ITALIANI TRADITORI CHE SI ALLEANO CON LO STRANIERO

Succedeva già nel Rinascimento: pur di veder crollare la signoria rivale, un Comune si alleava con potenze straniere. Secondo Gianfranco Carpeoro, dirigente MR, siamo alle solite: troppi connazionali, anche nell'alta burocrazia dello Stato, non esitano ad agire d'intesa con paesi stranieri (come la Francia di Macron) per mettere in difficoltà l'esecutivo in carica. Anche per questo, ribadisce Carpeoro, il governo Conte è finito in un mare di guai.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
MOISO: IL COCCODRLLO EMMA BONINO PIANGE SULL'EUROPA CHE HA CONTRIBUITO A DISTRUGGERE

Emma Bonino ormai vive fuori dalla realtà: si dispera per l'umiliazione delle istituzioni, ignorando di essere responsabile – lei stessa – dell'involuzione antidemocratica della politica, in questa Disunione Europea senza solidarietà tra i partner. Per Marco Moiso, vicepresidente MR, la rabbia espressa dalla Bonino in Parlamento forse esprime il disgusto per ciò che l'ex leader radicale ha contribuito a rafforzare negli ultimi anni: l'Europa della finanza, contro quella dei popoli.
(Intervento sul blogMR).
Marco Moiso
 


 
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L'ITALIA
POTENZA MEDITERRANEA


Un nuovo ruolo per l'Italia nel Mediterraneo, come forza al servizio dell'equilibrio nella regione. Questo l'obiettivo del Dipartimento Geopolitica e Difesa del Movimento Roosevelt, guidato da Roberto Hechich. Un piano d'azione articolato, per sviluppare proposte precise nei prossimi mesi. Con Hechich collaborano Michele Nacchiero (Mediterraneo centro-orientale), Antonio Giovanni Avigliano (geopolitica energetica), Emilio Ciardiello (Medio Oriente, Israele e Corno d'Africa) e Ruben Giavitto (Africa Occidentale, Russia e paesi ex-Urss). Del team fa parte anche Alessandro Loreto, così come Alessia Muccio e Paola Gramegna (impegnate anche nel Dipartimento Politiche del Mediterraneo).

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Agenda MR

 

10 febbraio
POLITICA
(ROMA)
 
Il partito che serve all'Italia: nuova riunione operativa verso l'assemblea costituente del nuovo soggetto politico di cui alcuni "rooseveltiani" si fanno promotori per il 2019

Appuntamento a Roma il 10 febbraio (la location sarà comunicata a breve) per una nuova riunione – dopo quella del 22 dicembre – destinata a tracciare l'agenda costitutiva del Partito che Serve all'Italia, promosso da esponenti "rooseveltiani" per offrire al nostro paese un indirizzo post-keynesiano, basato sul ritorno alla piena sovranità democratica.

 
   



 
Movimento Roosevelt / Democrazia contro oligarchia
 
Il mondo non è mai stato così ricco, eppure la società è colpita da diseguaglianze inaudite:
senza giustizia sociale non si possono garantire né diritti né pari opportunità.
Grazie all'opposizione artificiosa tra destra e sinistra, l'élite neoliberista ha potuto privatizzare il mondo, minando, dagli anni '70, il futuro delle istituzioni democratiche.
Oggi la vera contrapposizione politica non è più tra destra e sinistra, ma tra democrazia e oligarchia. 
Il Movimento Roosevelt è un soggetto politico meta-partitico ispirato da Gioele Magaldi
e istituito da 500 soci fondatori a Perugia  il 21 marzo del 2015.
Il nostro movimento è impegnato a smascherare la pretesa scientificità economicistica
del rigore nei bilanci pubblici, contribuendo al risveglio democratico della politica italiana, europea e mondiale.
Dobbiamo utilizzare indicatori economici che siano accurati nel misurare il benessere della collettività e ricominciare a costruire ricchezza con le politiche economiche proprie del modello post-keynesiano,
fondato sull'investimento pubblico strategico per rilanciare il settore privato.
Si tratta di una sfida culturale per la quale il Movimento Roosevelt si rivolge a tutte le persone di animo sinceramente progressista, disposte a contribuire a far crescere una nuova consapevolezza.
Per ridiventare cittadini e smettere di essere "sudditi" di anonimi tecnocrati, al servizio di potentati economici privatistici, abbiamo bisogno della consapevolezza, del supporto e dell'impegno del popolo.
L'orizzonte per il quale lavoriamo è squisitamente democratico: vogliamo restituire alla collettività
un futuro prospero e degno di essere vissuto appieno.


 
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  LA VOCE Rooseveltiana
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BIG PHARMA / NEGLI USA NOZZE STELLARI DA 74 MILIARDI DI DOLLARI


Entra una nuova star nell'Olimpo di Big Pharma. Nasce dal matrimonio tutto statunitense tra Bristol-Myers Squibb e Celgene Corporation. La prima, infatti, ha acquistato la seconda per 74 miliardi di dollari, una delle più grosse operazioni mai messe a segno nell'industria più ricca del mondo, quella farmaceutica. Più o meno gli stessi importi che hanno caratterizzato le nozze fra il colosso tedesco del farmaco e non solo Bayer e l'americana Monsanto, leader nel settore di sementi e fertilizzanti.
Nella hit, adesso, le stelle sono così allineate: al primo posto Pfizer, con un fatturato annuo da 57 miliardi di dollari, seguita da Roche (44 miliardi), poi da Sanofi e Johnson & Johnson, praticamente appaiate a quota 37 miliardi, quindi Merck & Co. appena più giù (36) e Novartis (33), che viene raggiunta dalla nuova real coppia, nata dalla fresca fusione.

Coppia che va ad occupare il primo posto in un settore strategico, quello dei farmaci antitumorali: nel pedigree della newyorkese Bristol Myers, infatti, spiccano due prodotti che sono andati benissimo quanto a vendite: quasi 10 i miliardi ricavati nel 2017 da Opdivo, un antitumorale usato contro il melanoma, e Eliquis, un anticoagulante, somma equamente suddiviva fifty fifty tra i due medicinali top.
In quello di Celgene (che ha il suo quartier generale nel New Yersey), invece, è andato alla grandissima, sempre nel 2017, Revlimid, utilizzato nel contrasto del mieloma: tanto per rendere l'idea, un ciclo di Revlimid costa la bellezza di 100 mila dollari, per un fatturato annuo che supera abbondantemente gli 8 miliardi di dollari.
Ancora un dato: l'utile fatto segnare, sempre per il 2017, da Bristol Myers è stato pari a 2 miliardi e mezzo di dollari, e altrettati ne ha realizzati la sposa Celgene. Vere nozze da favola, adesso.
Nel corso del 2018, però, si è verificato un rallentamento, soprattutto da parte di Celgene e del suo Revlind. Il che ha consigliato di accelerare i tempi del matrimonio tra i due gruppi, per diventare oligopolisti nel settore e consentire di sviluppare ricerche all'avanguardia per produrre nuovi farmaci in grado di fornire le stesse, anzi addirittura migliori performance di Revlind.

Per portare a termine la fusione e soprattutto disegnare il futuro è al lavoro un italiano, già da quasi 20 anni ai vertici di Bristol Myers-Squibb, Giovanni Caforio: in precedenza, cioè fino al 2000, era stato il numero uno per l'Italia della Abbott. "Insieme con Celgene – dichiara a botta calda Caforio – daremo vita ad un'azienda innovativa, leader nel settore della biofarmaceutica, con un programma di ricerca ampio e valido  che guiderà la crescita sostenibile e offrirà nuove opzioni per i pazienti affetti da gravi patologie".
In soldoni, saranno brevettati a breve (cioè entro fine 2019) sei nuovi farmaci.
Lo stessa poltrona di Caforio (presidente e amministratore delegato) era stata occupata fino al 2015 da Lamberto Andreotti, figlio del mitico divo Giulio.
Come la Voce ha sottolineato in altre occasioni, l'industria farmaceutica, soprattutto negli Usa ma anche a livello mondiale, è la numero uno, in testa per i suoi stratosferici fatturati, capace di condizione il mondo medico e la ricerca scientifica in particolare. Negli Stati Uniti ha appena superato lo storico leader, ossia l'industria bellica. Pillole, adesso, battono armi.

In cima alla hit dei grandi finanziatori della politica Usa c'è proprio Big Pharma, che nelle sue scelte è sempre molto oculata e bypartizan al punto giusto: una montagna di dollari equamente suddivisi tra conservatori e repubblicani in occasione delle presidenziali.
Chiunque vinca sarà sempre un grande amico…

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10 gennaio 2019

Chiesa, Mazzucco, Messora, Fusaro: quante verità oscurate

Francsca Salvador«È la stampa, bellezza. E tu non puoi farci niente». Lo dice uno straordinario Humphrey Bogart alla fine del film "Deadline" di Richard Brooks (in italiano, "L'ultima minaccia"). Era il 1952: una profezia. Ancora oggi, ufficialmente, le Torri Gemelle sono crollate per colpa dell'impatto con aerei dirottati. La "demolizione programmata" è stata ormai dimostrata da oltre duemila architetti e ingegneri, eppure per l'11 Settembre la "verità" resta quella palesemente falsa. Grazie a chi? Ai media mainstream, che spacciano "fake news" governative. Il primo a denunciarlo, riguardo al caso delle Twin Towers, in Italia fu Giulietto Chiesa, con il libro "La guerra infinita", uscito nel 2003 per Feltrinelli (e vendutissimo, nonostante il silenzio di giornali e televisioni). Ebbe più fortuna mediatica qualche anno dopo Massimo Mazzucco, con il suo esplosivo documentario "Inganno globale", trasmesso da Mentana in prima serata a "Matrix", su Canale 5. Un'eccezione, mai più ripetuta. «Arrivato a La7 – dice Mazzucco – Mentana poteva essere "il primo degli ultimi", dando voce agli esclusi, e invece ha scelto di restare "l'ultimo dei primi", accodandosi all'ufficialità». In compenso, ormai l'opinione pubblica più disincantata è letteralmente esplosa: milioni di persone, anche in Italia, la verità ufficiale non se la bevono più.

Fino a ieri, ad esempio, sarebbe stato impensabile organizzare un evento come quello in programma il 13 gennaio a Treviso: con Mazzucco e Chiesa, insieme a personaggi come Claudio Messora di "ByoBlu", Diego Fusaro, Enrica Perucchietti. A promuovere l'operazione-verità è l'associazione SalusBellatrix, coordinata da Francesca Salvador: una delle voci della nuova cultura italiana, indipendente dai circuiti mainstream. Verità "altre", in tutti i campi: dalla sconcertante Bibbia tradotta (alla lettera) da Mauro Biglino, al potere occulto delle 36 superlogge che dominano il mondo, svelato da Gioele Magaldi in "Massoni", altro bestseller-fantasma (gettonatissimo dai lettori e oscurato da giornali e televisioni). Quanto conta, questa Italia? Abbastanza, se è vero che il Movimento 5 Stelle nato dal web ora è al governo, e che Marcello Foa (autore de "Gli stregoni della notizia", che mette alla berlina i media e le loro menzogne) oggi è presidente della Rai. Conta parecchio, la nuova società in subbuglio, non solo nel nostro paese: se l'oligarca tedesco Günther Oettinger (Commissione Ue) ottiene una legge-bavaglio per frenare il web limitando i link e obbligando le piattaforme a filtrare i contenuti dei blog, un altro oligarca (Emmanuel Macron, prodotto massonico di casa Rothschild) è costretto a vedersela con i Gilet Gialli che paralizzano la Francia.

Vuoi vedere che i pionieri come Francesca Salvador avevano visto giusto, anni fa, quando cominciarono ad aggregare platee attorno ai primi narratori eretici? Sono tante, in Italia, le entità culturali come la trevigiana SalusBellatrix: attraverso YouTube, sono riuscite a fare opinione diffondendo informazioni e idee. C'è un'Italia che il mainstream l'ha semplicemente aggirato, prendendolo alle spalle. Un dirigente del Cnr si lascia scappare, da Bruno Vespa, che è in un corso un esperimento di controllo climatico mondiale? A completare l'informazione provvede Mazzucco, nell'appendice YouTube della web-radio "Border Nights": spiega che, già durante l'alluvione di Firenze, lo stesso Cnr emise un rapporto sui test, allora in corso, di "inseminazione" delle nubi per aumentare le precipitazioni. Forse così risulta meno oscura la possibile origine di fenomeni disastrosi, come i nubifragi che hanno raso al suolo le foreste delle Dolomiti. Il cielo è sempre meno blu, rigato fin dal mattinoClaudio Messora dalle scie stranamente persistenti rilasciate dagli aerei? Mentre il mainstream tenta di deridere chi "crede alle scie chimiche" (neanche fossero un dogma di fede, anziché un fenomeno visibile), sempre su "Border Nights" il generale Fabio Mini, già dirigente della Nato, avverte: i cittadini hanno il diritto di pretendere spiegazioni esaurienti, finora mai fornite, su questo fenomeno.

«Remare contro la corrente della menzogna e dell'inganno – ammette Giulietto Chiesa – è faccenda che richiede pazienza quasi infinita, e anche rischio: può costare la vita». Costa sicuramente «la rinuncia a onori e prebende». E comporta «la disponibilità di non avere, in vita, alcun riconoscimento pubblico delle verità che sono state scoperte». Perché i "padroni universali" e i loro "gate keepers" hanno i mezzi per impedire che le vere notizie arrivino agli occhi e alle orecchie delle grandi masse popolari, spesso così condizionate – ormai da decenni – da non riuscire neppure ad accettarle, certe verità imbarazzanti. Lo sanno benissimo anche gli altri relatori della conferenza di Treviso: non poteva sperare, Mazzucco, che facesse il giro dei telegiornali la rivelazione dell'ultimo suo documentario "American Moon", che dimostra – grazie al contributo dei più famosi fotografi del mondo – che le immagini delATREJU 2017 presunto "allunaggio" diffuse in mondovisione nel 1969 erano state realizzate in studio. Dalla trincea di "ByoBlu", lo stesso Messora – cui Google ha rimosso di colpo la possibilità di finanziarsi con la pubblicità – sa benissimo quanto costa lottare per informare i concittadini.

Per dirla con Diego Fusaro, si tratta di dribblare «i padroni del discorso e la manipolazione di massa». Ne sa qualcosa Enrica Perucchietti, che ha spiegato – in brillanti saggi – come le "fake news" spacciate dai media servano anche a coprire il terrorismo "false flag", quello che in Europa non colpisce mai nessun centro di potere, ma solo e sempre innocui passanti. "Fake news" sono anche quelle che proteggono, molto spesso, il business di Big Pharma, specie nel caso dei vaccini: ben poco spazio è stato concesso, mesi fa, alla notizia dei 7.000 militari italiani ammalatisi dopo frettolose somministrazioni. Quasi-silenzio anche sulla Puglia, dove la Regione – l'unica ad aver istituito un servizio di "farmacovigilanza atttiva" – ha scoperto che, tra i bambini appena vaccinati, 4 su 10 subiscono reazioni avverse. Là dove invece non si può tacere, perché la fonte è il presidente dell'ordine dei biologi, si cerca di far passare per pazzo il "disturbatore", peraltro intervistato da un unico giornale, "Il Tempo", diretto da Franco Bechis. Eppure, la notizia veicolata dal rappresentante dei biologi italiani, Vincenzo D'Anna, è clamorosa: sono stati scoperti vaccini contaminati (con antibiotici, feti abortiti e persino diserbanti agricoli) e vaccini inefficaci, perché privi nei necessari agenti immunizzanti.

Di verità scientifiche occultate è esperto Giorgio Iacuzzo, un altro degli esperti attesi a Treviso: ha lavorato nel cinema scientifico e tecnologico, scrive per periodici italiani e stranieri ed è pronto a rivelare alcuni dei "segreti di Stato in pillole" di cui è a conoscenza. Verità indicibili attorno al mondo scientifico, come quella sull'espianto degli organi: si intitola "Morte cerebrale, verità o finzione", la relazione a cura del professor Rocco Maruotti, primario di chirurgia. Ulteriori informazioni, al pubblico di Treviso, saranno fornite da Sonia Saterini Burighel, della Lega Antipredazione Veneto. Tema: "La confusione in atto, in ordine alla donazione di organi, imposta nelle anagrafi quando il cittadino va a rinnovare la carta d'identità". Primo passo: evitare gli equivoci. Che sono quotidiani (e spesso voluti, nel mondo dell'informazione) specie se c'è di mezzo una traduzione: lo conferma Paola Iacobini, laureata a Londra in mediazione linguistica. E' un oceano, ormai, l'ambito di quella che un tempo si sarebbe chiamata controinformazione, all'epoca in cui il giornalismo aveva ancora una sua dignità: magari era Giulietto Chiesareticente in qualche caso per compiacere l'editore, ma non aveva ancora abdicato alla sua funzione. Per il Premio Pulitzer americano Seymour Hersh, oggi non piangeremmo milioni di morti, se solo la stampa avesse smesso di fare il suo dovere: avremmo avuto meno stragi, meno guerre, meno terrorismo "sotto falsa bandiera".

Secondo Giulietto Chiesa, sempre assai pessimista sul destino che ci attende, c'è però uno spiraglio di luce, che si è aperto soltanto in quest'ultimo decennio: «La perdita del controllo da parte di coloro che erano certi di esserselo già definitivamente assicurato, per i secoli dei secoli». Sempre per Chiesa, la fibrillazione dei "gate keepers" sta assumendo vertici così acuti «da lasciarci supporre che temano di essere travolti dagli stessi strumenti di controllo e dominio che ritenevano le loro creazioni più perfette». Aggiunge: «Sono ora impegnati allo spasimo per costruire dighe atte a frenare il fiume e i canali per deviarne le correnti». Certo, siamo ancora molto lontani dall'ora della verità. «Ma a noi resta la sottile soddisfazione di osservare il terrore che pervade i dominatori e la loro affannosa ricerca di una via d'uscita». Fausto Carotenuto, già analista geopolitico dell'intelligence Nato (ora passato a una visione spiritualistica dell'esistenza), insiste su una tesi: almeno un terzo dell'umanità starebbe letteralmente uscendo dal letargo. «Se il mondo sta diventando così feroce – dice – è proprio perché i decisori lo sanno, e temono questo risveglio che ormai è in corso, e che sarà inarrestabile». Il sistema di dominio affina strumenti di manipolazione sempre più sofisticati? Vero, ma c'è anche il rovescio della medaglia: «Ci controllano perché ci temono. Facciamo paura, perché siamo tanti. Il nostro problema? Non ce ne rendiamo conto. Crediamo che i dominatori siano invincibili. Ma non lo sono. E lo sanno benissimo, loro».

(Sul sito dell'associazione SalusBellatrix sono rintracciabili tutte le indicazioni per partecipare alla conferenza "E' la stampa, bellezza", domenica 13 gennaio 2019 a Treviso).

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VACCINI / IL PESANTE J’ACCUSE DAL VERTICE DEI BIOLOGI SULLA “NON QUALITA’” DEI PRODOTTI


Sempre bagarre sul fronte dei vaccini. A dar fuoco alle polveri, stavolta, è il presidente nazionale dell'Ordine dei Biologi, Vincenzo D'Anna, in un'intervista rilasciata al direttore del Tempo, Franco Bechis.


Vincenzo D'Anna. Sopra una manifestazione dei NO VAX

Parole esplosive, quelle del numero uno dell'Ordine, ovviamente non riprese dai media di Palazzo – Corriere della Sera e Repubblica in prima linea – sempre pronti a genuflettersi davanti ai voleri di Big Pharma e dei super lacchè della ricerca (sic) tra cui primeggia, of course, Roberto Burioni, il massone secondo il quale chi non la pensa come lui è un "imbecille somaro".
Ma vediamo, accusa per accusa, le parole pronunciate da D'Anna, il quale precisa subito il senso della ricerca portata avanti per mesi e finanziata dall'Ordine: "Credo nell'utilità dei vaccini. E non è a tema l'utilizzo o meno dei vaccini in questa analisi di laboratorio. L'indagine è stata sulla qualità dei prodotti messi in commercio, non sull'efficacia più o meno teorica dei vaccini".
Va ricordato il titolo del pezzo firmato da Bechis: "State attenti a quei vaccini. C'è tutto, non quel che serve". E poi, nel sottotitolo: "analisi choc su due lotti di vaccini. Mesi di prove e controprove, poi la risposta dei controlli cofinanziati dall'Ordine dei Biologi. Manca la rosolia in quello che dovrebbe debellarla, Dna umano e diserbanti nell'altro". Da brividi.

ECCO IL J'ACCUSE, ANOMALIA PER ANOMALIA 
Ecco alcune tra le dichiarazioni più bollenti rese dal numero uno dell'Ordine dei Biologi.
"I risultati delle analisi hanno rilevato decine di impurità in più lotti (due quelli al centro delle polemiche, ndr). E al momento sono state individuate 43 sostanze improprie, nel senso che lì non si sarebbero dovute trovare".
Precisa: "Anticrittogamici, diserbanti, glifosati, antibiotici, antimalarici". Un bel cocktail esplosivo iniettato nelle vene di piccolissimi pazienti, le cui difese immunitarie sono ancora debolissime. Vere bombe ad orologeria.


                                                                                 Franco Bechis

Aggiunge D'Anna tra i "ritrovamenti" effettuati nel corso della ricerca. "Poi sono state rilevate quantità improprie di Dna fetale". Dna fetale? E cosa "ci azzecca" con i vaccini? Boh.
Continua D'Anna nel suo j'accuse: "I test sul prodotto finito non sono obbligatori per i produttori". Una gigantesca anomalia tutta italiana, prodotti immessi sul mercato senzo lo straccio di un controllo.
Rincara la dose il presidente dei Biologi: "I test li dovrebbero fare le strutture statali che proteggono la salute dei cittadini. Ma io non le ho mai viste. Anche perchè qualsiasi risultato è tenuto segreto, un po' come la ricetta della Coca Cola: per evitare che qualche concorrente copi la formula industriale di produzione del vaccino".
Poi annuncia: "Faremo un esposto all'Aifa e all'Ema per sapere se sono a conoscenza di queste cose". Si tratta, rispettivamente, dell'Agenzia italiana del farmaco (storicamente prona agli interessi di Big Pharma) e dell'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali che doveva localizzarsi a Milano e invece ha preso la direzione di Amsterdam dopo furiose polemiche.
Continua come un fiume in piena D'Anna. "In questi vaccini (dei 2 lotti analizzati, ndr) è stato riscontrato un numero significativo di peptidi (cioè frammenti corti di sequenze di aminoacidi) di provenienza batterica, probabilmente proveniente da batteri avventizi che contaminano le colture. A questi si aggiungono sostanze chimiche contaminanti, di cui il 35 per cento sono note".
Prima di chiudere l'intervista, D'Anna annuncia che il 25 gennaio si terrà a Roma, presso la sede nazionale dell'Ordine dei Biologi, un convegno nazionale sul tema "Vaccini in sicurezza".  "Tra i molti scienziati italiani e stranieri – sottolinea – sarà presente anche il professor Giulio Tarro, appena insignito negli Stati Uniti del premio come miglior virologo al mondo". Altra notizia totalmente oscurata dai super media di casa nostra.
Lo stesso Tarro, allievo del padre dei vaccini, il premio Nobel Albert Sabin, partecipò lo scorso anno ad un convegno organizzato per celebrare i 50 anni dell'Ordine dei Biologi. Vi prese parte anche un altro premio Nobel, Luc Montagnier, che scoprì il vaccino anti Aids. In quell'occasione furono durissime le parole di Montagnier contro chi rende le vaccinazioni obbligatorie (come succede nel nostro Paese) e soprattutto contro chi non fa ricorso al principio di "precauzione", come sancito anche in sede Onu e Ue.

IL RAGLIO DEI BURIONI E DEI PERI
"Nella nostra medicina ormai prevale il potere del denaro invece di preoccuparci della salute dei cittadini. Bisogna capovolgere tutto questo", fu il durissimo j'accuse di Montagnier ai colossi di Big Pharma e a tutti i suoi lacchè, i soloni in camice bianco che dettano le regole al popolo bue: in pole position Roberto Burioni, che considera tutti quelli che non la pensano come lui dei veri somari da non tenere in alcuna considerazione e proclama che "la scienza non è democratica".


                                                                        Luc Montagnier

Frottole che può raccontare ai suoi confratelli massoni del Grande Oriente d'Italia, in regolare cappuccio e grembiulino. Non ai cittadini italiani che fino a prova contraria hanno ancora un testa con cui pensare. In quell'occasione volarono querele tra l'Ordine dei Biologi e il Vate pro vax, Burioni.
E suonano in perfetto stile "buroniano" le parole pronunciate da un altro solone in camice bianco, Claudio Peri, il biologo molecolare subito sceso in campo per bollare come del tutto antiscientifici i test dell'Ordine dei Biologi e le parole di D'Anna. Ecco cosa osserva il Peri.
"Questi allarmi mediatici funzionano unicamente se non si ha una alfabetizzazione scientifica, o meglio una cultura scientifica generale. Chi la possiede si accorge fin dalle prime lettere che qualcosa non va e che lo studio non è credibile".
Prosegue la lectio non tanto magistralis del nuovo Profeta: "La cultura è sempre il miglior vaccino contro chi cerca di prenderci in giro e ascoltare le critiche degli esperti è il modo migliore per evitare di farsi raggirare".
Ecco il finale ispirato a Martin Luther King: "Sogno un mondo in cui il parere degli esperti (o dei pari) conti ancora qualcosa e in cui le persone si fidano più di chi ha conoscenza ed esperienza che del sentire dell'uomo della strada".


                                                             Giulio Tarro

Burionate allo stato puro. Parole a vanvera senza entrare nel merito delle questioni sollevate, senza la minima analisi dei punti caldi, ma solo offese a chi la pensa, in modo documentato, in maniera diversa. Sono tutti somari, secondo i Burioni e i Peri di turno, gli scienziati come Montagnier e Tarro, un Nobel e un due volte quasi Nobel (Tarro infatti è stato per ben due volte nella cinquina dei Nobel per la Medicina) che carte, documenti e prove inconfutabili alla mano la pensano in modo diametralmente diverso. Può essere molto utile, a questo proposito, leggere o rilegerre (per chi lo ha già fatto) un perfetto manuale contro le fake news (quelle autentiche) che circolano sui vaccini: "Dieci cosa da sapere sui vaccini", un libro dedicato da Tarro a tutti i genitori italiani, per una medicina consapevole e in grado di valorizzare il principio basilare di "precauzione".

UNA QUALITA' DEI VACCINI "PUBBLICA" E CONTROLLATA
La Voce, dal canto suo, ha più volte sottolineato come l'utilizzo dei vaccini sia basilare ma vada controllato e soprattutto mai reso obbligatorio, come neanche ai tempi di hitleriana memoria. E abbiamo spesso parlato della qualità dei vaccini, un argomento invece regolarmente oscurato (come tutta la vicenda vaccini nella sua reale essenza) dai media di casa nostra.
E' stato più volte Antonio Marfella, oncologo del Pascale di Napoli, storico autore di denunce al calor bianco sul fronte dei roghi tossici nella Terra dei Fuochi, a lanciare l'allarme: "Dei vaccini va assolutamente controllata la qualità. I lotti vanno testati. I controlli devono essere capillari". Propose, vista l'importanza del tema, la creazione di un'azienda di Stato in grado di produrli in modo sicuro, garantito e ai giusti, contenuti prezzi ("succede in India, perchè non da noi?", sottolineò). Cosa che ovviamente non fanno i privati, che nei vaccini trovano un vero pozzo di San Patrizio, per le enormi quantità (senza qualità) prodotte e commercializzate.


                                                Antonio Marfella

La nostra Cassa Depositi e Prestiti finanzia ormai un po' tutto e tutti, una novella Iri. Alcuni anni fa investì, per fare un solo esempio, nella Kedrion del gruppo Marcucci, oligopolista nel ricco settore degli emoderivati. Un'azienda che scoppiava (e scoppia) di salute. Perchè quell'investimento indirizzato a chi non aveva certo bisogno di iniezioni di liquidità? E a maggior ragione oggi, perchè non investire in un'azienda che produca vaccini di interesse ovviamente pubblico, ma con un controllo dello Stato, come del resto succedeva trent'anni e passa fa con l'Anic del gruppo Montedison? Misteri di Big Pharma.

ED ECCO LE PERLE DI MAMMA RAI
E per finire un paio di perle griffate mamma Rai, sempre pronta a genuflettersi, anche lei, davanti a Big Pharma ed alla kasta in camice bianco.
Primo episodio. Tg2 del 29 dicembre, un servizio sulla giornalista morta negli Usa per il virus della peste suina (un altro allarme taroccato?). A seguire l'intervista ad un presunto esperto sul tema dei vaccini influenzali: senza neanche aver il modo di saper chi parla, nemmeno lo straccio di una striscetta (il cosiddetto sottopancia) per conoscere il nome e la qualifica dello stesso (sic) esperto. Miracolo del Tg2 firmato dal fresco direttore Gennaro Sangiuliano, oggi legatissimo a Matteo Salvini e all'epoca portaborse di Sua Sanità Franco De Lorenzo e della sua dinasty.
Secondo episodio, ben più eclatante. Mamma Rai, nelle neo versione gialloverde, ha subito messo al bando, dopo qualche giorno di uscite, uno spot sulle denunce nei confronti della malasanità e degli errori medici. Testimonial un volto noto per la Rai, quello di Enrica Bonaccorti. "La pubblicità – scrivono i giornali – aveva suscitato la protesta dei medici". E così a viale Mazzini abbassano il capo e obbediscono.
Si trattava, viene giustificato, di una "società privata che pubblicizzava la possibilità di chiedere risarcimenti per episodi di malasanità ed errori medici".
Perchè non bloccarla prima dell'uscita, se c'era qualche problema? Tanto per ricordare, il sito di riferimento era obiettivo.risarcimento.it e il numero al quale la Bonaccorti invitava a rivolgersi era lo 0422.301139. Meglio far sapere, e conoscere, piuttosto che ignorare, e oscurare.

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