12 aprile 2018

PARLA GIULIO TARRO / SOS METALLI TOSSICI, NEL 2050 UN BIMBO AUTISTICO SU DUE

Bomba autismo. Se il trend di crescita della patologia non verrà frenato, corriamo un rischio gigantesco: fra 30 anni un bimbo su due potrà essere autistico. Ma c'è un'altra percentuale da brividi diertro l'angolo, se non si interverrà in tempo e in modo efficace: un bimbo su sei potrà accusare dei disturbi nello sviluppo.
Non solo fattori genetici, alla base, ma soprattutto il fortissimo e crescente inquinamento ambientale per la sempre più massiccia presenza di Metalli Tossici. Che si ritrovano dappertutto, dall'aria all'acqua alla terra. E anche in strumenti sanitari d'uso di massa – ora resi perfino obbligatori – come i vaccini.

Giulio Tarro

"Tutto ciò rappresenta un allarme assoluto per la nostra specie". Sono le parole del virologo Giulio Tarro, due volte candidato al Nobel per la Medicina e allievo di Albert Sabin, lo scienziato che scoprì il vaccino antipolio. Tarro ha appena scritto un illuminante eBook messo in rete da Newton Compton, "10 cose da sapere sui vaccini" di cui la Voce ha pubblicato alcuni estratti significativi (potete leggere dal link in basso).
Qualche mese prima Tarro aveva redatto uno studio, "Toxic Metals and autism" di enorme importanza per comprendere fino in fondo questa patologia che si sta trasformando in una incredibile epidemia. Lo studio è stato tradotto in inglese e anche in cinese. C'è da augurarsi che tanti italiani, tante famiglie e tanti 'soloni' che discutono di autismo e vaccini, senza i giusti strumenti interpretativi e le conoscenze ad hoc, possano leggerlo. Ne riportiamo, a seguire, alcuni stralci. Ma prima una breve intervista al professor Tarro.

PARLA TARRO, L'ALLIEVO DI ALBERT SABIN
Sono realistiche le drammatiche cifre sull'autismo nel 2050, il 50 per cento dei bambini affetti da questa patologia?
Se non vengono presi drastici provvedimenti soprattutto sul fronte ambientale e alimentare, quindi se lo scenario non cambia, il trend è quello.
Uno scenario davvero apocalittico.
Siamo sull'orlo del precipizio e non ce ne accorgiamo. Si stiamo imbarcando sul Titanic e non ce ne rendiamo conto.
Ma i tempi sono brevissimi, non come per certe previsioni a lungo termine. Qui parliamo di un paio di generazioni…
Sì, ma nessuno se ne accorge. Anche per via dell'informazione che non arriva. E del grande potere dell'industria farmaceutica, di Big Pharma, che ha interesse a che nulla si modifichi. E ben poco si sappia.

Sintetizzando, si può dire che per l'insorgere dell'autismo ci sono alla base dei fattori genetici. Sui quali, però, poi intervengono in modo decisivo i fattori inquinanti ambientali, in primo luogo i metalli tossici, il vero cancro che sta distruggendo il pianeta e i suoi abitanti. I vaccini rappresentano in qualche modo il detonatore – contenendo alcuni metalli tossici pur se in minime dosi – perchè sono una vera bomba immessa nell'organismo di un bimbo di pochi mesi, spesso immaturo e non attezzato a riceverli. E' giusta questa ricostruzione?
Sì. Occorre una base genetica, sulla quale però può succedere tutto o niente. E' il fattore ambientale esterno che provoca lo scatenamento, come ad esempio un'infezione. Il vaccino può essere il detonatore, anche per una piccola infezione cutanea che può intervenire. C'è poi la concausa dei metalli, come l'alluminio, contenuti nei vaccini. Quindi i fattori ambientali di ogni giorno. Per fare un esempio alla portata di tutti, potremmo dire che è proprio come può succedere nella vita di un ragazzo: se frequenta cattive compagnie, come spesso accade, poi succede il guaio. Se unisci un fattore all'altro, si provoca la reazione. Non dimentichiamo inoltre, sotto il profilo scientifico, che con i vaccini possono prodursi appunto delle infezioni, possono introdursi nell'organismo dei virus che modificano la cellula, la rivoluzionano in modo negativo e da qui poi si scatenano ulteriori reazioni gravi.
Occorre quindi usare cautela massima nella somministrazione dei vaccini.
E' ovvio. Il principio di precauzione viene prima di tutto. Per ottenere quei benefici auspicati dai vaccini, dobbiamo riuscire ad evitare il più possibile i rischi che si possono correre. E' una questione, appunto, di rischi e benefici.
Ma la qualità dei vaccini può incidere? 
Certo. Mi ricordo che quando ero studente universitario negli Usa, compravo lì l'aspirina perchè dicevano che l'aspirina americana era più efficace.
Per evitare il prevalere costante degli interessi di Big Pharma e poter esercitare un controllo pubblico, potrebbe essere valida l'idea dar vita ad un'azienda nazionale pubblica in grado di produrre vaccini di qualità, super controllati e a costi contenuti? Ad esempio potrebbe intervenire la Cassa Depositi e Prestiti che si occupa ormai di tutto e potrebbe dire la sua in un settore strategico come questo.
Certo, un intervento pubblico sarebbe auspicabile per garantite il controllo massimo di qualità.
E la ricerca in grandi paesi come la Cina potrà dare contributi in futuro? 
E' proprio per questo che abbiamo fatto tradurre subito lo studio anche in cinese. Le dico un piccolo aneddoto. Nella versione originale, e forse c'è ancora adesso, quando si è trattato di tradurre la parola 'stagno', ossia il metallo, l'hanno tradotta come 'piccolo lago'…
Eccoci adesso ad alcuni passaggi della ricerca, firmata da Giulio Tarro, e alla quale hanno collaborato Renato Minguzzi (per il Comune di Bologna, dal momento che ragazze e ragazzi sui quali è stato condotto il test sono bolognesi) e Franco Verzella, ricercatore di "Medicina Funzionale" a Zola Pedrosa.

SOS METALLI TOSSICI 
Ecco l'incipit del saggio. "I metalli tossici (MT) costituiscono il primo inquinante dei terreni (37,3 per cento in Europa), vengono prodotti dalla attività industriale, entrano a far parte del nostro ciclo biologico, attraverso la cute, la respirazione, l'ingestione degli alimenti e dell'acqua. A soffrirne sono soprattutto le fasce biologicamente più fragili, in particolare i bambini nei primi tre anni di vita. La diffusione epidemica dell'Autismo e dei distrubi dello sviluppo, che è stata registrata negli ultimi 20 anni, costituisce un termometro sensibile dell'attuale inquinamento".

Una delle tabelle allegate allo studio

Poi i primi numeri della ricerca: "Abbiamo svolto un test su 20 MT in un gruppo di 73 soggetti con diagnosi di autismo, di età media da 1 a 8 anni. Tutti i 73 pazienti risultano soprasoglia per almeno un metallo. Sette metalli (mercurio, piombo, antimonio, stagno, arsenico, tallio, cesio) presentano valori soprasoglia in oltre il 50 per cento (37 pazienti)".
Ecco i pericoli. "La ricerca tossicologica ha recentemente dimostrato l'estrema pericolosità della esposizione cronica a bassi dosaggi, perchì i MT si accumulano lentamente all'interno dei nostri tessuti, non partecipano ad alcuna attività funzionale biologica e la loro azione consiste nel bloccare l'attività di numerosi complessi enzimatici".
In estrema sintesi, "i MT entrano nel nostro metabolismo e lo alterano profondamente. Nel cervello, fegato, rene, sistema immunitario, ossa, polmoni, i MT creano reazioni localizzate di tipo infiammatorio e reazioni generalizzate, con genesi tossica e/o immunitaria, che ci predispongono ad una lunga serie di disturbi e malattie".

QUELLA TASSA PERMANENTE SULLA SALUTE
Si è appena svolta la giornata mondiale dell'autismo, sono stati forniti dati e cifre, anche di 'aumenti' e 'crescite' nelle patologie. Ma senza entrare nel vivo, senza fornire informazioni nuove o utili alla maggior comprensione del fenomeno. E soprattutto sul "che fare" per arginare la prossima epidemia, alla quale – ovvio – non s'è minimamente accennato. I Tg di casa nostra hanno trasmesso più volte l'intervista ad uno psichiatra romano, Paolo Curatolo, che come in una cantilena ripeteva il gingle: "per l'autismo ci sono alla base fattori genetici e poi anche ambientali". Niente di nuovo.
Riprende Giulio Tarro nel suo studio: "Le interpretazioni più recenti attribuiscono un ruolo fondamentale nella genesi dell'autismo a fattori neurofisiologici e genetici. Tale atteggiamento interpretativo si è andato via via sostituendo alle iniziali ipotesi psicodinamiche e ambientali. Rispetto all'eziologia dell'autismo, la teoria oggi comunemente accettata è che elementi genetici e ambientali agiscano nelle fasi precoci dello sviluppo del bambino, durante la gravidanza, o durante i primi anni di vita".
Ancora: "L'ipotesi attuale è che nell'autismo siano implicati non meno di tre geni e non più di quindici-venti geni. Ognuno di questi agisce come fattore di rischio, ossia causa l'insorgenza della malattia, solo se sono presenti altri fattori di rischio. Secondo questa teoria, nella popolazione generale esisterebbero molti soggetti normali, portatori di geni che predispongono all'autismo, i quali non hanno sviluppato l'autismo perchè non sono intervenuti altri fattori 'precipitanti'".
Ma eccoci al punto focale, descritto con grande perizia scientifica e estrema lucidità da Giulio Tarro: "I Metalli Tossici costituiscono il primo inquinante dell'ambiente in cui viviamo, sono il risultato dell'attività industriale e del mercato, condizionano ogni aspetto della nostra quotidianità, come una tassa permanente sulla salute a partire dal concepimento. Termometro sensibile di questa condizione è la popolazione infantile, con particolare riguardo ai primi tre anni, in rapporto alla fragilità, complessità, dinamicità che caratterizzano questa fase di sviluppo. MT e disturbi dello sviluppo sono due marker sensibili della qualità antibiologica dell'ambiente in cui viviamo".
Continua il report: "In Italia e in Europa la Sanità è in grave ritardo su entrambi i fronti. I MT vengono trattati da qualche decina di medici 'alternativi' in attività privata ed i bambini autistici sono affidati alle cure di una Neuropsichiatria che pronuncia il verdetto di incurabilità e contemporaneamente si nega al dialogo multidisciplinare con la medicina biologica incentrata sulla persona".

UN APPROCCIO SCIENTIFICO E UMANO
Tornano quella tragiche cifre e previsioni, se qualcosa nel frattempo non muta: "L'attuale andamento epidemico dell'autismo (1 bambino su 50) e dei disturbi dello sviluppo (1 bambino su 6) costituisce un allarme assoluto per la nostra specie, quando la proiezione statistica conferma che fra 30 anni l'autismo interesserà metà della popolazione infantile. Metalli tossici di origine iatrogena comprendono vaccini (etilmercurio e alluminio) e amalgami dentali (mercurio, argento e stagno), che interessano una larga percentuale della popolazione oltre i 35 anni e vengono correttamente rimossi in una strettissima minoranza dei casi da qualche decina di odontoiatri. Il gadolinio, come mezzo di contrasto per la risonanza magnetica nucleare, si deposita nei tessuti e la sua rimozione richiede un protocollo di terapia chelante personalizzato, che viene sistematicamente ignorato dalla Neurologia e dalla Neuroradiologia e che nessun Istituto pubblico oggi offre".
"In conclusione, metalli tossici e autismo promuovono una nuova strategia dell'approccio medico, perchè non la diagnosi ma il paziente venga posto al centro della indagine, come unica vera evidenza, che scienza e conoscenza sono chiamate a indagare, secondo un approccio autenticamente multidisciplinare".

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18 aprile 2017


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11 aprile 2018

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 11 aprile 2018


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
Manifestazioni nella parte araba dell'Iran
 

 
Michael Anton si dimette dal Consiglio Nazionale per la Sicurezza USA
 

 
L'aviazione israeliana uccide soldati iraniani in Siria
 

 
L'Arabia Saudita costruirà in Bangladesh 560 moschee "modello" (sic)
 

 
Ankara ha «impacchettato» 80 cittadini turchi che si trovavano all'estero
 

 
Una base permanente della Royal Navy in Bahrein
 

 
Gli esperti militari inglesi contraddicono Theresa May
 

 
La Turchia pubblica la localizzazione delle cinque basi militari segrete francesi in Siria
 

 
Ankara ammonisce Parigi, dopo il sostegno di questi ai terroristi
 

 
Di nuovo, la Francia invia truppe in Siria
 

 
La Commissione europea propone di aprire l'Unione agli eserciti della NATO
 

 
Processo segreto: 15 anni di prigione per il vice-presidente di Ahmadinejad
 
Controversie
«L'arte della guerra»
UE, Area Schengen per le forze NATO
di Manlio Dinucci

 
abbonamento    Reclami


The MORO Files (Gero Grassi) - ep.5: OMICIDIO DI STATO #theMOROfiles

09 aprile 2018

Newsletter Voce delle Voci mercoledì 4 aprile 2018

La Newsletter di mercoledì 4 aprile 2018











PAOLO MIELI SUPER STAR / CONTESO TRA MASSONI DEL GRANDE ORIENTE E DELLA GRAN LOGGIA







TSUNAMI SU FACEBOOK / LE "STRANE" PREMONIZIONI DEL MANGIAPAESI GEORGE SOROS

  di Andrea Cinquegrani


I BIG DEI VACCINI / GLAXO & C., MILIARDI & CONFLITTI SULLA PELLE DEI BAMBINI

  di Andrea Cinquegrani




Proposta per un inviato molto speciale

  di Luciano Scateni
Repubblica è il quotidiano che ha adottato come tuttologo l'autore di Gomorra, Roberto Saviano. Al suo libro si deve la successiva, omonima fiction, prodotta e messa in onda da Sky, multinazionale televisiva presente in mezzo mondo. Il danno di immagine per Napoli è difficilmente ...continua



STRAGE DI VIAREGGIO / PARTI CIVILI DA ROTTAMARE, QUESTIONE DI STILE

  
Processo di appello per la strage di Viareggio, si muovono i primi passi. Sono appena scaduti i termini per la presentazione delle memorie difensive per gli imputati tedeschi, ossia le società Gatx (Germania e Austria) e Officina Jughental di Hannover. Tra gli imputati eccellenti l'ex big ...continua


IL RACCONTO DI PASQUA – Un nuovo imperdibile Dizionario a cura di Luciano Scateni

  di Redazione
Grande autore di memorabili racconti per la Voce, Luciano Scateni ci dona a partire da questa domenica di Pasqua un nuovo, imperdibile Dizionario delle parole: sono rare, eppure comprese nella lingua italiana di oggi. Molto più che un "divertissement" da scrittore di razza, questo ...continua





08 aprile 2018

La segregazione di Julian Assange equivale metterci tutto a tacere

DI JOHN PILGER johnpilger.com In questa lettera, ventisette scrittori, giornalisti, cineasti, artisti, accademici, ex ufficiali dei servizi segreti e democratici, chiedono al governo dell'Ecuador di concedere a Julian Assange il diritto alla libertà di parola. Se non era chiaro che il caso di Julian Assange non è mai stato solo una questione legale, ma una lotta per la protezione dei diritti umani fondamentali, adesso lo è. Nel citare i suoi tweet che dissentono sulla validità della recente detenzione del presidente catalano Carles Puidgemont in Germania, e in seguito alle pressioni dei governi statunitense, spagnolo e britannico, il governo ecuadoriano ha installato un jammer elettronico per impedire ad Assange di comunicare con il mondo esterno via internet e telefono.
Per rendere il suo isolamento totale, il governo ecuadoriano gli ha pure rifiutato il permesso di ricevere visite. Nonostante due sentenze delle Nazioni Unite che considerano illegittima la sua detenzione e che esigono il suo immediato rilascio, Assange è di fatto prigioniero da quando è stato portato per la prima volta nel carcere di Wandsworth a Londra, nel dicembre 2010. Non è mai stato accusato di alcun crimine. Il caso svedese contro di lui è crollato ed è stato archiviato, ma nel frattempo gli Stati Uniti hanno intensificato i loro sforzi per portarlo a processo. Il suo unico "crimine" è quello di essere un vero giornalista – uno che dice al mondo le verità che le persone hanno il diritto di sapere.
Il governo ecuadoriano, con il suo vecchio presidente, si schierò con coraggio contro l'arrogante strapotere degli Stati Uniti e concesse asilo ad Assange come rifugiato politico. La legge internazionale e la moralità dei diritti umani erano dalla sua parte.
Oggi, sotto enorme pressione da parte di Washington e dei suoi sodali, un nuovo governo in Ecuador giustifica il bavaglio che ha imposto ad Assange affermando che "il comportamento di Assange, tramite i suoi messaggi sui social media, mette a rischio le buone relazioni che questo paese ha con il Regno Unito, il resto dell'UE ed altre nazioni".
Questa censura alla libertà di parola non sta avvenendo in Turchia, in Arabia Saudita o in Cina, ma nel cuore stesso di Londra. Se il governo ecuadoriano non cesserà la sua spregevole azione, diventerà anch'esso agente di persecuzione, anziché rappresentare la valorosa nazione che ha difeso l'autonomia e la libertà di parola. Se l'UE e il Regno Unito continuano a sostenere il vergognoso zittire di un vero dissidente, significa che la libertà di parola sta davvero morendo in Europa. Non si tratta unicamente di mostrare sostegno e solidarietà. Ci appelliamo a tutti coloro che si preoccupano di far valere i diritti umani di chiedere al governo dell'Ecuador di continuare a difendere i diritti di un coraggioso attivista, giornalista e informatore.
Chiediamo che i suoi diritti umani di base siano rispettati come se fosse un cittadino ecuadoriano, che sia protetto a livello internazionale e che non venga messo a tacere o espulso.
Se non c'è libertà di parola per Julian Assange, non c'è libertà di parola per nessuno di noi – a prescindere da ciò che ognuno pensa.
Chiediamo al presidente Moreno di porre fine all'isolamento di Julian Assange ora.
John Pilger
1.04.2018
Scelto e tradotto per comedonchisciotte.org da Gianni Ellena
Elenco dei firmatari (in ordine alfabetico):
Pamela Anderson, attrice e attivista
Jacob Appelbaum, giornalista freelance
Renata Avila, avvocato internazionale per i diritti umani
Sally Burch, giornalista britannico/ecuadoriano
Alicia Castro, ambasciatrice dell'Argentina nel Regno Unito 2012-16
Naomi Colvin, Courage Foundation
Noam Chomsky, linguista e teorico politico
Brian Eno, musicista
Joseph Farrell, ambasciatore WikiLeakse e membro del Consiglio del Centro di Giornalismo Investigativo
Teresa Forcades, Suora Benedettina, Monastero di Montserrat
Charles Glass, autrore, giornalista e conduttore britannico/americano
Chris Hedges, giornalista
Srecko Horvat, filosofo, Movimento per la Democrazia in Europa 2025 (DiEM25)
Jean Michel Jarre, musicista
John Kiriakou, ex agente antiterrorismo della CIA ed ex investigatore senior, Comitato per le Relazioni Estere del Senato degli Stati Uniti
Lauri Love, informatico e attivista
Ray McGovern, ex analista della CIA, consigliere presidenziale
John Pilger, giornalista e regista
Angela Richter, regista teatrale, Germania
Saskia Sassen, sociologa, Columbia University
Oliver Stone, regista
Vaughan Smith, giornalista inglese
Yanis Varoufakis, economista, ex Ministro delle Finanze greco
Natalia Viana, giornalista investigativa e condirettore di Agencia Publica, Brasile
Ai Weiwei, artista
Vivienne Westwood, stilista e attivista
Slavoj Žižek, filosofo, Birkbeck Institute for Humanities.

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07 aprile 2018

Verso il dopoguerra del Medio Oriente Allargato, di Thierry Meyssan

Contestando le finzioni della propaganda atlantista, Thierry Meyssan interpreta le relazioni internazionali collocandole in una prospettiva di lungo termine. Secondo Meyssan, negli ultimi sette anni non c'è stata guerra civile in Siria, ma una guerra regionale nel Medio Oriente Allargato che dura da diciassette anni. Da questo conflitto così vasto, da cui la Russia esce vincitrice nei confronti della NATO, sta emergendo gradualmente un nuovo equilibrio mondiale.

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Tutte le guerre finiscono con vincitori e vinti. La guerra di diciassette anni nel Medio Oriente Allargato non fa eccezione. Eppure, benché Saddam Hussein e Muammar Gheddafi siano stati eliminati e la Siria stia per uscirne vincente, il vero perdente di questa guerra è il popolo arabo.
Si può anche fingere di credere che il problema sia limitato alla Siria; e che in Siria il problema sia solo nella Ghuta; e che nella Ghuta l'Esercito dell'Islam abbia perso. Ma quest'episodio non basta a mettere fine ai conflitti che stanno devastando la regione, distruggendo intere città e uccidendo centinaia di migliaia di persone.
Ebbene, la favola del contagio delle "guerre civili" [1] consente ai 130 Stati e organizzazioni internazionali che partecipano ai summit degli "Amici della Siria" di negare le proprie responsabilità e di mantenere alta la testa. E, siccome non accetteranno mai lo smacco subito, continueranno le loro angherie in altri scenari operativi. In altri termini: la loro guerra nella regione finirà ben presto, però continuerà altrove.
Guardando i fatti da questa angolatura, quanto accaduto in Siria dalla dichiarazione di guerra degli Stati Uniti – il Syrian Acountability Act – del 2003, quasi 15 anni fa, avrà forgiato l'Ordine del mondo che ora si sta formando. Infatti, mentre quasi tutti gli Stati del Medio Oriente Allargato sono stati indeboliti, talvolta distrutti, solamente la Siria è ancora in piedi e indipendente.
Sicché il Pentagono non potrà più mettere in atto, né qui né altrove, la strategia dell'ammiraglio Cebrowski, rivolta a distruggere società e istituzioni di Paesi non globalizzati e a taglieggiare i Paesi globalizzati per aver accesso alle materie prime e alle fonti di energia.
Su spinta del presidente Trump, le Forze armate USA stanno lentamente cessando di sostenere gli jihadisti e cominciano a ritirarsi dal terreno di battaglia. Fatto che non li trasforma in filantropi, ma in realisti. Dovrebbe trattarsi della svolta che mette fine alla loro militanza per la rovina degli Stati.
Riallacciandosi alla Carta Atlantica, patto con il quale Londra e Washington nel 1941 si accordarono per controllare insieme gli oceani e il commercio mondiale, gli Stati Uniti ora si preparano al sabotaggio delle ambizioni commerciali del loro rivale cinese. Per limitare gli spostamenti della flotta cinese nel Pacifico, Donald Trump riforma i Quad (con Australia, Giappone e India) e contemporaneamente nomina consigliere per la Sicurezza John Bolton, che sotto Bush Jr. compì l'impresa di coinvolgere gli Alleati nella sorveglianza militare degli oceani e del commercio globale.
Nei prossimi anni il grande progetto cinese delle vie della seta (terrestre e marittima) non dovrebbe andare in porto. Poiché Bejing ha deciso di far passare le merci dalla Turchia, invece che dalla Siria, e dalla Bielorussia, invece che dall'Ucraina, in questi due Paesi stanno per nascere "disordini".
Già nel XV secolo la Cina tentò di riaprire la via della seta, costruendo una gigantesca flotta di 30.000 uomini, comandati dall'ammiraglio mussulmano Zheng He. Nonostante l'accoglienza calorosa nel Golfo Persico, in Africa e nel Mar Rosso di questa pacifica armata, il progetto fallì. L'imperatore fece bruciare l'intera flotta. Per cinque secoli La Cina si ripiegò su se stessa. Per ideare "la Via e la Cintura", il presidente Xi si è ispirato all'illustre predecessore, l'imperatore Ming Xuanzong, ma, come costui, potrebbe essere indotto ad affossare l'impresa, qualunque sia l'entità degli investimenti e, quindi, delle perdite.
Da parte sua, il Regno Unito non ha rinunciato al piano di una nuova "rivolta araba", sul modello di quella che nel 1915 portò al potere gli wahabiti dalla Libia all'Arabia Saudita. Tuttavia, la "primavera araba" del 2011, che avrebbe dovuto consacrare i Fratelli Mussulmani, si è infranta contro la resistenza siriano-libanese.
Londra intende mettere a profitto il "pivot verso l'Asia" degli Stati Uniti per ritrovare lo splendore del suo antico impero. Il Regno Unito si appresta a lasciare l'Unione Europea e dirige la propria potenza offensiva contro la Russia. Strumentalizzando il caso Skripal, ha tentato di radunare attorno a sé il maggior numero possibile di alleati, ma è incorso in alcuni inconvenienti, per esempio il rifiuto della Nuova Zelanda di continuare nel ruolo di dominion docile. Come nel caso delle guerre in Afghanistan, Jugoslavia e Cecenia, la logica suggerisce a Londra di reindirizzare i propri jihadisti contro Mosca.
La Russia, unica grande potenza a uscire vittoriosa dal conflitto in Medio Oriente, ha conseguito l'obiettivo che fu della zarina Caterina II: l'accesso al Mediterraneo e la salvezza della culla del cristianesimo, su cui la sua cultura si fonda.
Mosca ora dovrebbe dare impulso all'Unione Economica Euroasiatica, cui la Siria è candidata dal 2015, quando però la sua adesione fu sospesa per richiesta dell'Armenia, preoccupata dall'ingresso nello spazio economico comune di un Paese in guerra. La situazione attuale è però diversa.
Da quando la Russia ha rivelato il nuovo arsenale nucleare, l'equilibrio mondiale è diventato bipolare. Non sarà una cortina di ferro a dividere il mondo in due, ma la volontà degli occidentali, che già stanno separando i sistemi bancari e, presto, separeranno internet. L'equilibrio dovrebbe fondarsi sulla NATO, da un lato e, dall'altro, non più sul Patto di Varsavia, bensì sull'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva. In trent'ani la Russia ha voltato la pagina del bolscevismo e ha spostato la propria zona d'influenza dall'Europa Centrale al Medio Oriente.
Con movimento oscillatorio l'Occidente, da ex "mondo libero", si sta trasformando in un insieme di società coercitive e fintamente consensuali. L'Unione Europea si sta dotando di una burocrazia più pervasiva e opprimente di quella dell'Unione Sovietica. Per contro, la Russia torna a essere il campione del Diritto Internazionale.

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