29 agosto 2011

Emmanuel Ratier: « Le Siècle è la matrice del pensiero unico »

Il lavoro di Emmanuel Ratier è l'unica fonte a portata di mano del pubblico in generale per sapere cos'è Le Siecle, il club dell'elite che raggruppa le personalità più potenti di Francia. I testimoni che abbiamo potuto raccogliere e gli annuari interni che abbiamo consultato confermano tutto quello che Ratier pubblica nel suo lavoro. Si tratta, però, di un autore maltrattato dalla stampa e sebbene tutti i politologi usano i suoi lavori, nessuno osa citarli. Per sapere di più al riguardo niente di meglio che intervistare l'uomo che più ha studiato l'argomento.
Di Thierry Meyssan
I prestigiosi saloni dell'Automobile Club di Francia, nella parigina Place de la Concorde, di fronte alla sede dell'Assemblea Nazionale, sono il luogo di riunione, altamente protetto, dei membri del Club le Siecle.

Thierry Meyssan intervista Emmanuel Ratier.

Fino ad oggi esiste solo un libro su Le Siecle che lei ha scritto: "Au Coeur du pouvori, enquete sur le club le plus puissant de France" (Al Centro del potere: ricerca sul club più potente della Francia). Lei ora ha appena pubblicato un'edizione attualizzata e notevolmente ampliata di questo lavoro. Secondo lei perché è il solo a pubblicare qualcosa su questo argomento così importante?
I nostri colleghi giornalisti pensano che si tratti di un'organizzazione senza importanza, o, al contrario  temono di indebolire il sistema mettendola allo scoperto? 

Tutti i grandi media, come la stampa, la radio o la TV sono di proprietà o si trovano sotto il controllo dei membri di Le Siecle (Dassault, Rothschild, Bollorè, Arnault, Lagardere, ecc) oppure sono diretti da membri di Le Siecle.


I pochi articoli che sono apparsi sul principale - in realtà l'unico club d'influenza francese - Le Siecle, sono articoli di convenienza e del tutto privi d'interesse. Per citare un solo esempio, l'anno scorso ho ricevuto spesso una rinomata giornalista che si occupa di economia che lavorava per il programma Capital del canale televisivo francese M6. Mi disse che voleva dedicare un lavoro di 25 minuti al Club Le Siècle. Le ho aperto i miei archivi, le ho dato tutti i contatti, le ho consegnato documenti super confidenziali (annuari, circolari interne, schede di reclutamento, ecc). Le spiegai anche, in modo gentile, che la sua intervista non sarebbe mai stata trasmessa e che sarebbe stato cancellato perché il presidente, direttore generale di M6, Nicolas de Tavernost, era un membro di Le Siècle. Un mese dopo, la giornalista mi chiamò al telefono, quasi piangendo, per dirmi che il suo lavoro era stato rifiutato. Posso anche dirvi che il mio libro Au Coeur du pouvoir, è stato inviato a circa 130 giornalisti della grande stampa, la stampa che possiamo chiamare "sottomessa". Non c'è stato neanche un solo articolo o commento sul libro. 

26 agosto 2011

"Non se ne sono mai andati" (i pidduisti)


Intervista a Anna Vinci, la curatrice dei diari segreti di Tina Anselmi sulla P2, dopo l'arresto di Luigi Bisignani, piduista e ora indagato per la P4: "Non se ne sono mai andati. E Bisignani era un consigliere ascoltato di Letta".

"Non se ne sono mai andati, questa è la verità. E hanno sempre perseguito un solo scopo: quello di svuotare dall'interno le istituzioni dello Stato". Anna Vinci - la curatrice de "La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi" (Chiarelettere) - è netta, commentando l'arresto di Luigi Bisignani nell'ambito dell'inchiesta P4.




Ci può dire chi è Bisignani?"
Il suo nome era nella lista della Loggia P2 di Licio Gelli, ritrovata a Castiglion Fibocchi, il 17 marzo 1981. All'epoca era un giornalista dell'Ansa: e sappiamo dell'attenzione di Gelli per il controllo dei mezzi di comunicazione, e prevalentemente della stampa. Negli appunti del marzo 1982 della Anselmi, che allora presiedeva la Commissione bicamerale d'inchiesta sulla loggia massonica P2, si legge: 'Bisignani Luigi (Ansa), pagato da Gelli. Era ancora in rapporto con Gelli'. Non solo: era anche stato il capo ufficio stampa del ministero del Tesoro quando a ricoprire il dicastero era Gaetano Stammati. Altro Piduista".

Si dirà: sono cose del passato. Poi uno cambia.
"Guardi, la Anselmi diceva che ricostruendo il passato di una persona si capisce chi è. È vero che Bisignani era giovane, allora, e che non era coinvolto nei casi per i quali Gelli venne condannato, ad esempio: il depistaggio nella strage di Bologna. C'è però un intreccio. E un intreccio non è qualcosa di neutro. Magari Bisignani - come Berlusconi, Cicchitto e molti altri - non erano iscritti alla P2 per il progetto eversivo, ma per fare affari. Ma c'è gente che poi è stata uccisa, per la stessa loggia che usavano per fare affari. Se sei iscritto a una loggia, dove il referente è un uomo coinvolto nelle trame più ambigue della storia italiana - tra gli anni '70 e '80 - beh, questo non è un fattore neutro".

Scusi, ma immagino la difesa: non ero coinvolto in quelle trame. Perché tirare in ballo il mio nome?
"Rispondo citando la Anselmi, nella sua relazione del 9 gennaio 1986 che concluse il lavoro della commissione: 'In questo sistema democratico non v'è né può esservi posto per nicchie nascoste o burattinai di sorta, perché il sistema che ci siamo dato è tale che in questo Paese chi ha idee da affermare o interessi da difendere è libero di farlo. Se qualcuno si nasconde, ha qualcosa da nascondere'. E, mi permetto di dire: se Bisignani è stato colpito, allora il potere berlusconiano è in una fase delicata".

Lei suggerisce che l'arresto va a colpire il governo.
"Va a colpire quel magma strano, coperto, che è lì da anni. La P2 aveva un progetto eversivo, il piano di rinascita democratica, che era lo svuotamento delle istituzioni dall'interno. Le nuove P2 fanno lo stesso. I piduisti non ritornano, non se ne sono mai andati".

In che senso le istituzioni sarebbero svuotate dall'interno?
"Se del parlamento si fa un luogo dove vengono portate signorine che facevano prima lavori più disparati, e anche 'signorini', allora questa diventa un'associazione di 'mutuo soccorso', e si svuota dall'interno il funzionamento delle istituzioni. Non solo: si diventa ricattabili. La Anselmi diceva: 'Basta una sola persona che ci governa ricattata o ricattabile perché la democrazia sia a rischio'. Qui, c'è un intero corpo di ballo di persone ricattabili".

Scusi, ma chi è ricattato non è vittima?
"Chi è ricattato, ha una connivenza con chi lo ricatta, che ha informazioni su di lui che lo rendono vulnerabile. Già l'essere membro di un certo tipo di associazione rende ricattabili. La Anselmi non era e non è ricattabile, Pertini non era ricattabile. Il problema non è etico, ma politico".

Il punto è politico, dunque, non giudiziario, almeno per i livelli politici di cui si parla per ora.
"Certo, ma i giudici faranno il loro mestiere. E, non dimentichiamoci, che alla fine Gelli fu condannato".



23 agosto 2011

Preoccupazione della Réseau Voltaire per le minacce di morte a Meyssan e a Nazemoroaya

Preoccupazione al Réseau Voltaire per le minacce di morte a Meyssan e a Nazemoroaya
L'organo di analisi e informazione indipendente Réseau Voltaire è preoccupato per le minacce di morte rivolte a due suoi membri dello staff attualmente impegnato a Tripoli.

Mahdi Darius Nazemroaya, ricercatore associato del Centre de recherche sur la Mondialisation, e Thierry Meyssan, presidente e fondatore del Réseau Voltaire e della Conferenza Axis for Peace, sono rinserrati nell'Hotel Rixos, attorno al quale si svolgono pesanti combattimenti. Secondo quanto riferito, è stato dato l'ordine  di ucciderli.
Thierry Meyssan si trova a Tripoli dal 23 giugno 2011, dove guida un gruppo di giornalisti del Réseau Voltaire. Negli ultimi due mesi, ha svolto un'inchiesta giornalistica del conflitto. La sua posizione è diversa da quella degli altri osservatori in quanto egli descrive la ribellione come una azione di minoranza, che permette di giustificare agli occhi dell'opinione pubblica mondiale un'operazione militare classica.
Quali che siano le posizioni assunte da Mahdi Darius Nazemroaya e da Thierry Meyssan, la loro uccisione sarebbe inaccettabile.
Mahdi Darius Nazemroaya e Thierry Meyssan, non sono combattenti, ma giornalisti. Coloro che sostengono questa guerra, pensando che si tratti di democrazia e libertà, non possono permettere l'assassinio di giornalisti.
Attualmente, cinque stati hanno offerto loro protezione diplomatica. Ma i combattimenti intorno all'Hotel impediscono loro di lasciare i locali e alcune delle ambasciate interessate sono state circondate per rendere impossibile l'accesso.
Consapevoli delle minacce che incombono su di loro, Mahdi Darius Nazemroaya Thierry Meyssan non hanno alcuna intenzione di esporsi a qualsiasi "pallottola vagante".
Réseau Voltaire invita i cittadini di quei paesi coinvolti nella guerra ad esercitare pressioni sui loro governi per garantire la sicurezza dei giornalisti.
Si chiede a ciascuno/a di giocare il proprio ruolo di cittadino/a e di diffondere queste informazioni.

(Traduzione di Augusto Moellendorff)

Fonte:
http://www.voltairenet.org/
http://www.mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=26135

22 agosto 2011

Logge segrete e notte della Repubblica: "Non se ne sono mai andati". Intervista a Michele Allegri

Maurizio Decollanz intervista Michele Allegri (autore di "Dissier nuovi Templari") su P2, P3 e P4: dalle trame oscure tessute a Villa Wanda all'assassinio di Moro, dallo stragismo di Stato passando per Pecorelli, Calvi, Ambrosoli, Sindona dino a Luigi Bisignani... cricca e "pidduisti" non se ne sono mai andati.


19 agosto 2011

Angeli e Demoni: La Distruzione del Papato degli Illuminati-Gesuiti


Il film
Angeli e Demoni suggerisce la futura distruzione dello Stato della Città del Vaticano del Papa, che è diventato sinonimo del suo ospite, l'antica città di Roma.
Ogni volta che qualcuno pensa a Roma pensa subito al Vaticano e Piazza San Pietro. Per essere chiari riguardo al futuro della Città del Vaticano, secondo una lettura letterale delle "Rivelazione di Gesù Cristo" (l'ultimo libro del Nuovo Testamento), solo i "Dieci Re", ancora da venire nella storia del mondo (Apocalisse 17:12-17), distruggeranno Roma con la sua Città del Vaticano.
Questi "Dieci Re" distruggeranno Roma con il "fuoco" (17:16), il fuoco generato dalle armi dei "Dieci Re". Così, Roma sarà distrutta dal fuoco di origine umana dopo che il finale Cesare Papale Romano/"Settimo Re" del Rivissuto Impero Romano (Unione Europea) sarà assassinato, e poi riportato in vita per essere "l'Ottavo Re", l'Anticristo/l'Uomo Bestia (Apocalisse 13:3-10). Fino a quel momento, Roma e quindi Città del Vaticano, saranno indistruttibili. La distruzione e l'incenerimento della "Città Eterna" attraverso un incendio di origine umana, si svolgerà subito dopo l'assassinio del Papa - ferito a morte da una spada (Ap. 13:3, 12, 14) - che risorge dai morti ed è quindi posseduto da Satana, per essere l'Anticristo. Non preoccupatevi, il Papa Nero Luciferiano/Illuminato/Massone e i suoi Dieci Assistenti professati del quarto voto hanno in progetto questo piano, ma sicuramente sanno che non può essere attuato fino all'inizio dei 42 mesi di regno del profetizzato "Vicario di Cristo/Vicario di Horus resuscitato" - il Papa risorto, il risorto "Settimo Re" trasformato nell' "Ottavo Re" - L'Uomo Bestia/Anticristo.
Angeli e Demoni
è stato scritto da Dan Brown, un evidente coadiutore temporale gesuita con potenti connessioni con Hollywood, il cui più influente organizzatore negli anni '30 fu il Cavaliere di Malta Joseph P. Kennedy, padre del Klan Kennedy. Brown ha una conoscenza dall'interno del Papato e dell'Opus Dei (evidenziata dal suo Codice Da Vinci, un altro film con l'attore Tom Hanks - allevato come un Cattolico Romano per i primi dieci anni della sua vita dalla madre Cattolica Portoghese-Americana) così come della Massoneria Illuminata.
Il tema della storia del Codice Da Vinci fu preso da Holy Blood, Holy Grail, scritto da Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln. Per inciso, Baigent è un massone cattolico e Grande Ufficiale della Gran Loggia Unita d'Inghilterra, quindi un suddito del Principe Edoardo, duca di Kent, cugino di primo grado della Dama di Malta Regina Elisabetta II, "principessa consorte" di Papa Benedetto XVI.

13 agosto 2011

Si cerca il piano B per l'Europa

La notizia di ieri (26/06/2011) è stata la nomina di Draghi alla direzione della BCE. Vi aggiungo la foto di Draghi nella riunione del Bilderberg del 2004 avvenuta a Stresa, in Italia.
Un'altra cosa che di cui immagino vi siate resi conto è l'estorsione imposta alla Grecia. Se prima i poteri artificiali minacciavano la Grecia per farle accettare le condizioni del ricatto, ora, con l'opposizione sul piede di guerra e il paese sull'orlo del caos totale, Zapatero, Trichet e compagnia la stanno pregando perché alla fine accetti di essere ricattata.

La casa europea mai è stata così vicina a una morte annunciata, né il progetto della sua élite di creare una Azienda Mondiale SpA tanto lontani. Ieri mentre parlavo con una delle mie fonti nella BCE, mi diceva che all'interno dell'organismo finanziario si dubita che l'Europa possa farcela fino a settembre. Magari e che Dio li ascolti. Nel frattempo, sono appena terminate varie riunioni segrete ai più alti livelli della Federal Reserve, della BCE, dei rappresentanti della Banca Mondiale e del FMI che si sono tenute all'isola di Capri in Italia. Obbiettivi della riunione? Il Piano B per l'Europa. La brutta copia del documento mette in discussione se proseguire con questa pazzia chiamata Europa. La Serie A dell'Europa sarebbe formata da Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Finlandia, Austria e Svezia. La seconda divisione da paesi come Portogallo, Spagna, Irlanda, Ungheria, Lettonia, Lituania, eccetera. Già ne avevo parlato nella mia articolo sul Bilderberg del 2010. Vale la pena di tornarlo a leggere.