18 novembre 2010

Il discorso di Ahmadinejad all’ONU, 23 settembre 2010

 
 

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tramite eurasia-rivista.org di tibgra il 27/09/10

Il discorso di Ahmadinejad all'ONU, 23 settembre 2010

Fonte: Luogo comune

Questa è la traduzione dello "scandaloso" discorso di Mahmoud Ahmadinejad tenuto alle Nazioni Unite il 23 settembre 2010. La cosa curiosa è che il presidente iraniano, contrariamente a quanto è stato scritto e detto un po' dappertutto, non ha affatto "accusato gli Stati Uniti di aver perpetrato gli attacchi dell'11 settembre", ma ha semplicemente elencato questa possibilità fra le diverse tesi esistenti oggi sugli attentati di quel giorno. Evidentemente questo è bastato per dare fuoco alla gigantesca coda di paglia dei governi e dei giornalisti occidentali, che hanno fatto da soli tutto il resto.

Il discorso di Mahmoud Ahmadinejad alle Nazioni Unite – 23 settembre 2010


16 novembre 2010

11 settembre (nove anni dopo), il mestiere di "giornalaio" (quello di dubita...

 
 

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tramite REBUS (tv) il Blog di Maurizio Decollanz di REBUS+NAUTILUS il 14/09/10


Questo rospo proprio non riesco a mandarlo giù. Ci penso e ci ripenso e proprio non riesco a togliermi dalla testa quanto sia stato deludente il modo in cui i miei presunti colleghi hanno affrontato il nono anniversario dei tragici fatti dell'11 settembre 2001.
Allibito è la parola giusta per descrivere il mio stato davanti alle pagine del Corriere della Sera. Due paginette striminzite dedicate all'evento che ha cambiato la nostra storia, all'evento che, secondo il mio modesto parere, attende ancora verità è giustizia. In tutti i sensi.

15 novembre 2010

«Le Monde» scopre i dubbi sull'11 settembre

 
 

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tramite Strategie per una guerra mondiale di pino cabras il 11/09/10

di Giulietto Chiesa – da Megachip.

«Le Monde» dell'11 settembre 2010 si accorge, con nove anni di ritardo, che la versione ufficiale dell'11 Settembre non sta in piedi. Quanto a tempestività giornalistica non c'è male! Ma, come si suol dire, meglio tardi che mai. Naturalmente le carte in tavola non vengono messe: né tutte, né le più importanti. Ma, come il lettore potrà leggere da questi estratti che traduciamo dalla pagina web del più autorevole giornale francese, «Le Monde» è costretto a riconoscere che la storia ufficiale non solo puzza di marcio, ma che nemmeno l'amministrazione americana di Barack Obama è in condizione di tirarla fuori dal congelatore che non funziona più. Che cosa diranno ora i "debunkers"?
C'è solo da immaginare che metteranno anche «Le Monde» nella categoria dei cospirazionisti. Povero «Le Monde»! Ma, a giudicare dalle prime reazioni dei lettori del giornale francese, quasi la metà non solo non protestano ma insistono, chiedono chiarimenti, si stupiscono.
L'altra metà s'indigna, naturalmente. Vorrebbero che «Le Monde» pubblicasse non solo il link a Loose Change, ma anche quelli dei siti cosiddetti debunking. Come se, in questi anni, fosse esistita una qualche par condicio tra la menzogna di tutti i media (alla quale «Le Monde» ha attivamente partecipato) e le verità delle domande che, insieme a migliaia di altri ricercatori di tutto il mondo, andavamo ponendo. Il bello è che il prossimo anno, il decimo anniversario, sarà tutto un festival di rivelazioni attorno al mistero.
«Le Monde» ha solo preso atto che la pagina, chiusa dalla versione ufficiale («è stato Osama bin Laden») si va riaprendo inesorabilmente. E si va riaprendo perché l'Impero sta sgretolandosi, giorno dopo giorno, e non c'è cemento che possa tenerlo insieme ancora molto a lungo. E, quando la nave affonda, è noto che i topi scappano.

12 novembre 2010

Ecco i video mai visti, ecco le minacce

 
 

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tramite Strategie per una guerra mondiale di pino cabras il 14/09/10

di Pino Cabras - da Megachip.

Video dell'area di Ground Zero, mai vista così da vicino, e puntuali minacce. Così è trascorso il IX anniversario dei mega-attentati di New York per Kurt Sonnenfeld, il documentarista ufficiale della protezione civile USA. Proprio mentre diversi siti stavano divulgando con il contagocce immagini inedite dell'11 /9, Sonnenfeld ha cominciato a diffondere una parte delle tante ore di riprese da lui realizzate in mezzo ai fumi inestinguibili di Ground Zero nelle settimane successive. Lo ha fatto dal suo esilio in Argentina. E proprio l'11 settembre scorso, a quanto denuncia, ha subito ancora una volta - assieme alla sua famiglia – delle azioni persecutorie e minacciose in pieno giorno, esattamente quando si trovava assieme a giornalisti.


09 novembre 2010

IL GOVERNO MONDIALE - 2° Parte

 
 

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tramite Voci Dalla Strada di Alba kan. il 08/09/10

"L'ABC DEL TRAFFICO DI DROGHE"
"L'oppio si coltiva in diverse regioni del mondo: Sud America, il Triangolo d'Oro di Laos, Burma e Tailandia, Afghanistan, Pakistan e Asia Centrale, in una zona conosciuta come la Mezza Luna dorata. La grande maggioranza di tulipani di oppio crescono in una stretta zona montagnosa di circa 6.000 km che va dal sud dell'Asia alla Turchia passando dal Pakistan e Laos".
  • "A questo punto è chiaro che il Bilderberg non è personalmente responsabile del trasporto della droga o il riciclaggio dei profitti. Di questo è responsabile la CIA…"
"….Neil Clark segnala quanto segue: 
  • "Soros è arrabbiato non con gli obbiettivi di Bush di estendere la Pax Americana e rendere il mondo un posto più sicuro per i capitalisti globali come lui, ma con il grossolano modo che utilizza Bush per ottenerlo".

  • "Il Piano Marshall proposto per i Balcani è un'illusione (….). Finanziato dalla BM e la Banca Europea per lo Sviluppo (EBRD) così come per i creditori privati, beneficerà principalmente le aziende minerarie, petrolifere e edili, e gonfierà il debito esterno fino al 3° millennio".

08 novembre 2010

IL GOVERNO MONDIALE - 1° Parte

 
 

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tramite Voci Dalla Strada di Alba kan. il 04/09/10

Nella Riflessione di Fidel del 15 agosto, ho scritto commentando un articolo del giornalista cubano, Randy Alonso, che dirige il programma "Tavola Rotonda" della tv nazionale, su una riunione tenutasi all'Hotel Dolce di Barcellona su quello che lui chiama Governo Mondiale"….giornalisti onesti stavano seguendo come lui le notizie che sono filtrate da questo strano incontro. Qualcuno molto più informato di loro stava seguendo la pista di questi eventi da molti anni".

Mi riferisco allo scrittore Daniel Estulin, 475 pagine di 20 righe mi aspettavano per una revisione della fantastica storia narrata dal menzionato scrittore, nel caso qualcuno dei partecipanti a quella riunione fosse capace di negare la sua presenza, o la sua partecipazione a quanto viene descritto nel suo libro.
Quello che è importante in questa Riflessione, che dividerò in due parti affinchè non risulti troppo lunga, è di inserire una serie di paragrafi che ho selezionato per dare un'idea del favoloso libro intitolato: "I segreti del Club Bilderberg". In questo libro, Estulin, distrugge i grandi guru: Henry Kissinger, George Osborne, i dirigenti della Goldman Sachs, Robert Zoellic, Dominique Strauss-Kahn, Pascal Lamy, Jean Claude Trichet, Ana Patricia Botin, i presidenti della Coca Cola, France Telecom, Telefonica di Spagna, Suez, Siemens, Shell, BP, e altri simili politici e magnati delle finanze.
Estulin comincia dalle radici:
"Per due domeniche di seguito, qualcosa senza precedenti, nel programma di Ed Sullivan- ci racconta Donald Phau in The Satanic Roots of Rocks- più di 75 milioni di nordamericani hanno visto come i Beatles agitavano la testa e muovevano il corpo in un rituale che presto sarebbe stato copiato da centinaia di futuri gruppi rock".
"L'uomo incaricato affinchè agli statunitensi "piacessero" i Beatles è stato lo stesso Walter Lippmann. I Beatles, il gruppo più imitato della storia della musica, furono messi di fronte al pubblico nordamericano affinché fossero scoperti".

"

06 novembre 2010

Continua il Mistero di Obama

 
 

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tramite ANTICORPI di ANTICORPI il 15/09/10

di Steve Baldwin
Traduzione a cura di Anticorpi
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Molti americani non si rendono conto che abbiamo eletto un presidente di cui sappiamo davvero molto poco.

Alcuni ricercatori hanno scoperto che i libri autobiografici di Obama sono poco più che una serie di acrobazie da pubbliche relazioni, avendo ben poco a che fare con gli eventi reali della sua vita.

La verità è che il presidente Obama è forse il meno conosciuto di qualsiasi  altro presidente nella storia americana, ed in gran parte ciò è dovuto ad una serie di sforzi che sono stati effettuati per nascondere i suoi dati biografici. Questo fatto quindi dovrebbe interessare tutti gli americani.

Una rete nazionale dei ricercatori è sorta per tentare di riempire gli spazi vuoti, ma il team di costosi avvocati al soldo di Obama ha innalzato invalicabili muri intorno a numerosi documenti, o semplicemente tali documentazioni sono state fatte sparire. Si calcola che il team legale di Obama abbia speso più di 1,4 milioni di dollari per impedire lo accesso a documenti ai quali tutti gli americani dovrebbero poter accedere.