06 settembre 2010

Orgone, Scie Chimiche e UFO! La ricerca Continua

 
 

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tramite L'alternativa Isaia di Faber il 20/06/10

Negli ultimi decenni molti ricercatori si sono imbattuti in esperienze incredibili sperimentando l'orgone!

Forse qualcuno si starà invece chiedendo che cosa sia l'orgone? L'orgone è la forma di energia primaria che pervade tutte le cose e comprende tutte le altre forme di energia ad oggi conosciute, e fu scoperto centocinquanta anni fa da Franz Anton Mesmer ..

In seguito molti scienziati se ne sono occupati identificando quest'energia con nomi diversi, Wilhelm Reich fu il primo a proseguire le ricerche ed in seguito molti altri scenziati come Karl Hans Welz, Nikola Tesla, Pierluigi Ighina ed attualmente i fratelli Don & Carol Croft, vedi il loro interessante sito

Tutti questi grandi scienziati del passato sono stati volutamente dimenticati dalla storia, perché avevano scoperto una realtà ben diversa da quello che noi tutti siamo abituati a credere..

Allo stato attuale delle cose abbiamo una serie di nozioni in nostro possesso che hanno permesso a ricercatori, studiosi e/o semplici curiosi di effettuare esperimenti di facile portata dando effetti visibili in pochi minuti e poco contestabili!

Sappiamo che anche per l'orgone esiste una parte positiva (orgone positivo o OR) ed una parte negativa (deadly or o più comunemente DOR) , tra le varie invenzioni troviamo Il Cloud-buster(funzionamento ad acqua) il Chem-buster, l'orgonite, i towerbuster o TB, gli holyhandgrenade o HHG, i Succor Punch ed i Magic Wand.

03 settembre 2010

Lula inaugura la nuova era della diplomazia

 
 

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tramite L'alternativa Isaia di Faber il 09/06/10

Martedì 08 Giugno 2010 08:29 Adital

L'accordo raggiunto da Lula e dal Primo Ministro turco con l'Iran, riguardo alla produzione di uranio arricchito per fini pacifici, presenta una particolarità che vale la pena di mettere in risalto. È stato raggiunto con il dialogo, la fiducia reciproca che nasce dal guardarsi negli occhi e la negoziazione, in una logica di  mutuo vantaggio. Nessuna intimidazione, imposizione, minaccia, pressione di nessun tipo, né demonizzazione dell'altro.

Quest'ultima era e continua ad essere la strategia delle potenze militariste e imperialiste che non si rendono conto che il mondo è cambiato. Sono rimasti al vecchio paradigma del big stick, della negoziazione con il bastone in mano, dell'intervento
duro e puro, per il quale tutto vale; la bugia sfacciata, come nel caso dell'ingiusta guerra all'Iraq, oppure la violenza militare più sofisticata contro uno dei paesi più poveri del mondo, l'Afghanistan, o i famosi golpe armati dalla CIA in diversi paesi, soprattutto in America Latina.

31 agosto 2010

Il ruolo del Brasile nell’attuazione dell’accordo con l’Iran: analisi del po...

 
 

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tramite eurasia-rivista.org di Ospite_1 il 08/07/10

Il ruolo del Brasile nell'attuazione dell'accordo con l'Iran: analisi del politologo Prof. Luís Moniz Bandeira.

Lunedì 17 Maggio, un evento, quasi senza precedenti, ha scosso le cancellerie e i governi di tutto il mondo: una delle maggiori potenze emergenti è riuscita a modificare il corso di uno dei conflitti più pericolosi dell'attuale scenario internazionale. Il Brasile, con a capo il suo presidente, Luís Inacio Lula Da Silva, ha concluso l'accordo che prevede lo scambio di uranio arricchito con del combustibile nucleare fra Iran e Turchia.

Il ministro francese degli Affari Esteri, Bernard Kouchner, ha reso omaggio a Brasile e Turchia per l'accordo raggiunto, tuttavia, il governo statunitense ha mostrato la sua contrarietà presentando, insieme al Gruppo dei 5+1 (gruppo di cui fanno parte Inghilterra, Cina, Russia, Francia e Stati Uniti, abilitati al diritto di veto, più la Germania; NdR) un progetto di risoluzione all'ONU, in cui sono previste nuove sanzioni contro Teheran.

L' Onda digital* ha intervistato, per l'occasione, il politologo brasiliano Luís Moniz Bandeira, specializzato in politica statunitense e in politica estera brasiliana, soffermandosi sui distinti elementi in gioco, che sono alla base dell'accordo con l'Iran.

30 agosto 2010

Guai, a non considerare Vittorio Mangano "un eroe"

 
 

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tramite Legittima difesa di Gioacchino Genchi il 29/06/10


Guai, a non considerare Vittorio Mangano "un eroe"
di Gioacchino Genchi
da Il Fattoquotidiano.it
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/06/29/guai-a-non-considerare-vittorio-mangano-un-eroe/33963/

I rinnovati richiami all'eroismo di Vittorio Mangano del sen. Marcello Dell'Utri e dei suoi amici nell'ambito dei festeggiamenti per la condanna a soli 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, mi impongono di anticipare alcuni passi delle giustificazioni che ho prodotto, nel procedimento disciplinare per la "destituzione dal servizio", promosso nei miei confronti dal Capo della Polizia a seguito dell'intervento pronunciato (mentre ero già sospeso dal servizio, Sic!) al congresso nazionale dell'Italia dei Valori del 6 febbraio 2010.
Sembra un assurdo, ma sono stato pure costretto a difendermi per avere osato criticare le affermazioni del Presidente del Consiglio che, come il sen. Marcello Dell'Utri, considera Vittorio Mangano "un eroe".
Censurare una affermazione di tal guisa, con l'intento di "screditare il Capo del Governo" è stato ritenuto nella contestazione disciplinare "un comportamento eticamente scorretto e non ammissibile per un Funzionario dello Stato" e per questo io dovrei essere destituto dalla Polizia di Stato.

27 agosto 2010

L’ASSASSINIO DI OSHO. PERCHE’ SI UCCIDE UN LEADER SPIRITUALE

DI PAOLO FRANCESCHETTI
paolofranceschetti.blogspot.com

Osho fu assassinato dalla CIA mediante avvelenamento da tallio e morì il 19 gennaio 1990, all'età di 60 anni. Che fu assassinato non lo dice un complottista come me; lo dice lui stesso, lo dicono i suoi allievi, e la storia del suo assassinio è narrata nel libro "Operazione Socrate", che spiegano anche le ragioni per cui venne avvelenato. Ritengo però che le cose non siano andate esattamente come le raccontano i suoi allievi, e qui spiegherò il perché.

Negli anni della mia adolescenza e successivamente, fino alla laurea, non avevo molta simpatia per Osho. I media infatti lo presentavano come un guru spirituale che viaggiava in Rolls Royce, e i cui seguaci facevano orge e fumavano hascisch.
Mi infastidiva poi la quantità di libri in circolazione che portavano il suo nome. Sono usciti infatti circa 400 titoli a suo nome, che trattano tutti i temi della vita; la religione, la vita, la morte, l'amore, il denaro, la depressione, la felicità, la politica, l'etica.

24 agosto 2010

Kirghizistan, un perno geopolitico

Kirghizistan, un perno geopolitico

Nel profondo dell'Asia centrale, il Kirghizistan è quello che lo stratega inglese Halford Mackinder avrebbe chiamato un perno geopolitico, un territorio che, in virtù delle sue caratteristiche geografiche, occupa una posizione centrale nelle rivalità delle superpotenze. Oggi questo piccolo paese lontano è stato scosso da ciò che può apparire come una sommossa popolare, molto ben organizzata, per destabilizzare il presidente atlantista Kurmanbek Bakiyev. Nelle loro prime interpretazioni, alcuni analisti ipotizzavano che Mosca avrebbe trovato più di un interesse passeggero per sostenere un cambiamento di regime in Kirghizistan. Gli eventi che si svolgono sarebbero dovuti al fatto che il Cremlino avrebbe messo in scena una propria versione, in negativo, delle "rivoluzioni colorate" istigate da Washington: la rivoluzione delle rose in Georgia nel 2003, la rivoluzione arancione ucraina nel 2004, e la rivoluzione dei tulipani nel 2005, che ha messo al potere, in Kirghizistan, il Presidente pro-USA Bakiyev. Eppure, nel contesto del cambiamento di potere in Kirghizistan che si svolge, capire chi fa che cosa e nel cui interesse, è tutt'altro che facile. In ogni caso, sappiamo che ciò che vi si svolge ha implicazioni enormi per la sicurezza militare per tutta la zona centrale (isola del mondo) del continente eurasiatico, dalla Cina alla Russia, e anche oltre. Infatti, tale situazione pregiudica la futura presenza degli Stati Uniti in Afghanistan e, per estensione, in tutta l'Eurasia.

23 agosto 2010

I "gate-keepers", ossia i falsi ricercatori indipendenti

Sul numero 24 del settimanale "Oggi", giugno 2010, è apparso un articolo a firma di Gaia Passerini, intitolato "Il mistero delle scie chimiche". All'interno dell'inchiesta, un evasivo box sul Morgellons è stato curato da Edoardo Rosati. Il testo, piuttosto scarno, si può considerare passabile, perché, almeno non dà spazio alla disinformazione ed alle sue mistificazioni. Tuttavia, nella didascalia di una foto che ritrae un aereo chimico (pag. 119), si menziona il sito sciechimiche.org come portale nato dal dibattito sulle chemtrails. Non sappiamo se la citazione di quel sito sia la conseguenza di ingenuità o piuttosto un espediente per dirottare i lettori verso un covo di ciarlatani, per sterilizzare così la denuncia contro le chemtrails.