24 ottobre 2009

Dr. A. True Ott: "Il virus dell'influenza suina è stato brevettato!"

Il Dr. A. True Ott ha trovato nell'ufficio brevetti USA un documento appartenente all'azienda americana Medimmune, un brevetto per il virus dell'influenza suina richiesto nel 2007 e ricevuto nel 2008. L'Oms ha dichiarato che la comparsa di questo virus non ha avuto precedenti. Possibile che l'OMS non sia al corrente di questo brevetto?! Link brevetto varianti H ed N: http://www.google.com/patents?id=EGSoAAAAEBAJ&printsec=abstract&zoom=4&source=gbs_overview_r&cad=0#v=thumbnail&q=&f=false Video brevetto vaccino: http://www.youtube.com/watch?v=m6Ngao5SYJw Link brevetto vaccino H1N1: http://www.theoneclickgroup.co.uk/documents/vaccines/Baxter%20Vaccine%20Patent%20Application.pdf DIFFONDERE QUESTO VIDEO!! http://www.youtube.com/watch?v=CmedEmVmKSA

20 ottobre 2009

Project Camelot - Intervista a Jane Burgermeister su OMS, Vaccino e Suina

Bill Ryan di Project Camelot intervista Jane Burgermeister, la giornalista austriaca che ha presentato accuse penali contro l'OMS, la Baxter e diversi personaggi legati alla propagazione volontaria dell'influenza suina, con scopo di lucro e di depopolamento mondiale. I 194 paesi aderenti all'OMS dovranno conformarsi ai Regolamenti di Sanità Internazionale del 2005 che POTRANNO forzare la vaccinazione di massa!

video intero:
mariorossinet.ning.com

Grazie per la traduzione a:
moksha75ar
www.altrogiornale.org

15 ottobre 2009

Che Fine ha Fatto la Giustizia Americana?

Undici Settembre 2001: Che Fine ha Fatto la Giustizia Americana?


E’ dal 2002 che mi chiedo che cosa avvenne veramente l’Undici Settembre e negli anni ho imparato ad osservare solo e soltanto i fatti. Non ho mai trovato appassionanti le dispute senza fine fra sostenitori della versione ufficiale e cosiddetti complottisti. Come se ne esce da controversie come quelle scaturite, per esempio, intorno al foro del Pentagono? C’è chi afferma che è bello largo e chi al contrario è troppo stretto per l’impatto di un Boeing. Ma chi di noi ha mai avuto accesso alla scena del crimine?

Per tagliare la testa al toro sarebbe bastato alle autorità militari mostrare il contenuto di uno dei tanti filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza dislocate lungo il perimetro del Pentagono. Ed invece le uniche sequenze di immagini rese pubbliche non consentono in modo incontrovertibile di individuare che tipo di oggetto abbia effettivamente colpito l’edificio. Senza video, nell’era dei media, le discussioni continueranno inevitabilmente all’infinito.

Ecco perché è consigliabile stare sui fatti e a distanza di otto anni da quell’inferno è possibile affermare senza tema di smentita che almeno da un punto di vista giudiziario non un solo processo è stato celebrato contro esecutori e mandanti del più sanguinoso atto di terrorismo della Storia. Fatta eccezione per Zacarias Moussaoui, figura di secondo piano, aspirante dirottatore arrestato pochi giorni prima degli attentati mentre si addestrava in una scuola di volo americana.

Anzi l’indiziato numero uno, Osama Bin Laden, non è ancora mai stato formalmente incriminato da un Gran Giurì per le stragi dell’11 settembre, mentre è ricercato per gli attentati contro le ambasciate degli Stati Uniti a Dar-es-Salam in Tanzania e a Nairobi in Kenia, avvenuti il 7 agosto 1998.
Sono stati invece incriminati cinque detenuti “ospitati” a Guantanamo: sono accusati di aver organizzato gli attacchi dell’11/9. Ma l’iter giudiziario che avrebbe dovuto portare i cinque presunti terroristi di fronte a una commissione militare speciale, e’ per ora congelato. Il presidente Barack Obama ha infatti bloccato i processi militari a Guantanamo e intende rivedere l’intera procedura. Senza contare che ha disposto la chiusura del centro di detenzione.

A guidare il quintetto terrorista c’è il famigerato Khalid Sheikh Mohammed, ritenuto pomposamente la mente dell’undici settembre. Catturato in Pakistan nel 2003, di lui si erano perse le tracce nelle prigioni segrete della CIA sino al giugno del 2008 quando è ricomparso in un’aula di Camp Justice, una struttura per i processi ai terroristi costruita nella base navale cubana. Magro, turbante in testa, una lunga e folta barba, occhiali neri, Ksm, ha rivelato – stando alle cronache – che fu lui ad avvicinare Osama Bin Laden nel 1996 per proporgli di dirottare aerei passeggeri da far schiantare contro edifici pubblici negli Stati Uniti. Reo confesso, dunque, al tal punto da accollarsi la responsabilità di una lunga sfilza di altre nefandezze (31) tra cui spiccano il mancato assassinio dei presidenti Usa Carter e Clinton, di quello pakistano Pervez Musharraf, nonché di papa Wojtyla nel 1995 a Manila. Con le sue mani avrebbe tagliato invece la gola del giornalista a mericano Daniel Pearl. Infine ha ammesso di essere il regista del progetto “Bojinka”, non andato a segno, che prevedeva di far saltare contemporaneamente 12 aerei americani sul pacifico ben prima dell’11 settembre.

Il guaio è che queste sconvolgenti confessioni sono avvenute – per stessa ammissione della CIA – sotto tortura. Mentre cioè i suoi carcerieri lo sottoponevano alla procedura nota come waterboarding, nella quale il sospetto viene sdraiato con la testa più bassa dei piedi, bendato e legato. Gli si mette in bocca un panno, e gli si versano in faccia litri e litri di acqua, dandogli la sensazione di annegare. Una tecnica praticata durante la Grande Inquisizione. Secondo la documentazione resa pubblica da Barack Obama, Khalid Sheikh Mohammed, dopo la cattura, è stato sottoposto per 183 volte in un mese alla tortura del waterboarding, una media di sei al giorno. Il 24 agosto scorso la pubblicazione di un nuovo rapporto dell’intelligence ha gettato una luce ancora più sinistra sulla vicenda: nelle 159 pagine si legge che gli 007 che interrogarono Khalid Sheikh Mohammed lo minacciarono di uccidergli i figli di 7 e 9 anni se non avesse confessato.

Nessun tribunale americano, neppure negli anni della seconda Guerra Mondiale quando l’ Fbi arrestava gli agenti hitleriani in Usa, ha mai accettato confessioni estorte con la tortura.
Nella culla del “Giusto Processo” come si possono ritenere attendibili le 26 pagine di confessioni rese da Mohammed, detenuto per anni in condizioni bestiali, sottoposto a torture fisiche e mentali tali da cancellarne la personalità.
Un’eredità quella lasciata dall’Amministrazione Bush tanto imbarazzante da spingere prima il presidente degli Stati Uniti a stoppare l’operato dei Tribunali speciali militari e poi il ministro della Giustizia Eric Holder ad avviare formalmente un’inchiesta sugli abusi commessi dalla Cia. Anche il nuovo capo dello spionaggio, Leon Panetta, non si è sottratto all’opera di bonifica annunciando un piano per la chiusura delle prigioni segrete, i cosiddetti ‘’siti neri”, molti dei quali si trovavano in Afghanistan e in Thailandia ma anche in alcuni paesi democratici dell’Europa dell’Est (Polonia e Romania). La rete dei ‘’siti neri” della Cia era stata smascherata quattro anni fa dal Washington Post con uno scoop che fece vincere alla sua autrice Dana Priest il prestigioso premio Pulitzer.

Nuovi documenti emersi dal Congresso mostrano che fin dall’estate del 2002 diversi esponenti dell’amministrazione Bush, compresa Condoleezza Rice (all’epoca consigliere per la sicurezza nazionale), avevano approvato l’uso dei metodi duri di interrogatorio. Alle discussioni avevano sicuramente partecipato, oltre al direttore della Cia George Tenet, anche il vice-presidente Dick Cheney, il ministro della Giustizia John Ashcroft e il legale della Casa Bianca Alberto Gonzales. Dalla discussione sembra essere stato lasciato fuori invece l’allora segretario di stato Colin Powell, forse per il timore che potesse esprimere parere contrario.

In conclusione, è chiedere troppo che vengano celebrati dei “giusti processi”, dove agli accusati venga riconosciuta l’innocenza fino a che non sia provata la loro colpevolezza, concedendogli di sapere quale siano i reati e le prove a loro carico, di avere un avvocato difensore e di contro-interrogare i testimoni? Basterebbe rispettare la Costituzione americana anche e soprattutto in nome di quasi tremila persone morte in quel maledetto giorno di settembre.


www.mentecritica.net

12 ottobre 2009

Jacque Fresco - Introduction

Jacque Fresco's background includes industrial design and social engineering, as well as being a forerunner in the field of Human Factors. Mr. Fresco has worked as both designer and inventor in a wide range of fields spanning from biomedical innovations to totally integrated social systems. The Venus Project reflects the culmination of Jacque Fresco's life work: the integration of the best of science and technology into a comprehensive plan for a new society based on human and environmental concern. It is a global vision of hope for the future of humankind in our technological age. http://www.youtube.com/watch?v=Xf8gP6UVSv0

11 ottobre 2009

Lutto nazionale: la mafia ha vinto ancora!



Oggi è un giorno triste per l'Italia.
E non soltanto per i funerali dei morti di Messina.
CdM è diventato l'acronimo di Consiglio dei Mafiosi: il Comune di Fondi non è stato sciolto per mafia come chiedeva la procura antimafia di Roma e il procuratore di Latina. Fondi è il principale centro di distribuzione agroalimentare in Italia, il secondo in Europa. A Fondi la camorra e la ndrangheta hanno molti affari. Gli amministratori di Fondi sono i loro referenti politici. Fanno affari con loro. Spesso i politici sono i parenti dei boss dei clan. Insomma, uno dei tanti comuni in cui non ci sono infiltrazioni mafiose, perché i mafiosi sono nelle istituzio ni. La giunta di Fondi è tutta PDL, area Forza Italia. Fondi è un bacino di voti del senatore PDL Fazzone; i ministri Brunetta, Meloni, Matteoli hanno in vario modo stretti rapporti con la zona del basso Lazio, come rivela Il Fatto di oggi (per leggere l'articolo andate qui). Probabilmente sono stati loro a convincere Maroni (che mesi fa prometteva lo scioglimento della giunta di Fondi) che non era necessario sciogliere il Comune. Il presidente del Consiglio del mafiosi, ovviamente, non ravvisa nulla di anomalo nel Comune di Fondi. E' sempre lui, quello che ha avuto per anni alle sue dipendenze un pluricondannato per mafia, Mangano.
Ora si tornerà a votare, e grazie al mancato intervento del Governo gli assessori e consiglieri amici-parenti dei clan, o gli stessi esponenti dei clan, potranno ricandidarsi liberamente ed essere rieletti a furor di popolo.
Perché a Fondi, oggi, come dice il senatore Fazzone, ha vinto la democrazia!

Facciamo conoscere il nostro sdegno ai diretti interessati. Ecco una lista di mail cui inviare i vostri commenti di cittadini indignati:

Senatore Fazzone: fazzone_c@posta.senato.it
ministro Brunetta: brunetta_r@camera.it
ministro Meloni: meloni_g@camera.it
ministro Matteoli: matteoli_a@posta.senato.it
ministro Maroni: maroni_r@camera.it
Per scrivere al Presidente della Repubblica: https://servizi.quirinale.it/webmail/

Fate girare il più possibile questa notizia, e scrivete ai giornali. Gridate a tutti "Fuori la mafia dallo Stato!"


Loro non molleranno mai, noi neppure!


10 ottobre 2009

Byoblu.Com - Bastavano due parole

9 ottobre 2009 - 18.45

 Bastavano due parole


Ricevo e volentieri pubblico questa lettera di Marina De Monte. Per tutti quelli che un terremoto non l'hanno mai vissuto. Per tutti quelli che due parole avrebbero potuto dirle e non l'hanno dette. Oppure l'hanno dette, per telefono, ma erano le parole sbagliate.

BASTAVANO DUE PAROLE
Marina De Monte

Caro claudio,
 mi permetto di inviarti un e-mail, perchè so di poter contare sulla tua disponibilità e comprensione, visto anche come ti dai da fare per essere il tramite tra Giuliani e noi, il popolo della rete. Un ringraziamento a tutti e due.

 Vedere le immagini del servizio mai mandato sulla rai, mi ha fatto veramente male. Vedere i banchi della De Amicis, scuola elementare, coperta di calcinacci è stato un pugno dritto nello stomaco. Vedere poi il sindaco della nostra città essere presente nello scantinato della De Amicis con Giuliani mi ha disorientato. So che un annuncio drastico avrebbe potuto generare il caos, ma sarebbe bastato dare delle semplici indicazioni di comportamento per poter salvare delle vite. Bastava direciò che qualche giorno fa ha consigliato Giuliani (ricordi?): se si manifestano scosse importanti, ravvicinate, prendete precauzioni. Se fossi stata avvertita, non so cosa avrei fatto, ma sicuramente non sarei tornata a dormire tranquillamente con il pensiero "domani forse è meglio preparare una valigia d'emergenza".... non ne ho avuto il tempo.

 Guardo le mie ragazze, mio marito, la mia casa.... mi sembra di aver vinto la lotteria. Ma quella notte mi è entrata nelle ossa e nell'anima.
Non posso descriverti il terrore che si prova, la luce che va via, il rumore, anzi l'urlo della tua casa che oscilla, fai le cose più sbagliate che potresti fare, ti precipiti per le scale (il pensiero che non possano esserci nemmeno ti sfiora!) senti degli oggetti sotto i piedi e speri che non siano mattoni ...finalmente fuori.

 Sei fuori, in pigiama, senza nemmeno le ciabatte, il terremoto che continua, ma tu rientri in casa, per prima cosa prendi il telefonino e con quello ti fai luce per cercare alcuni vestiti. Entri ed esci in fretta, a turno con tuo marito,per prendere poche cose per volta lasciando la porta spalancata e le ragazze fuori. Pensi che puoi avere freddo in macchina ad allora strappi le coperte dal letto, cerchi i giacconi, finalmente trovi anche la torcia che non ti ricordavi nemmeno di avere e puoi cercare meglio ciò che ti serve. Per ultime prendi le chiavi delle macchine e ti metti in cammino per raggiungere i nonni e vedere come stanno. Per fortuna fai una strada praticabile, ancora non sai che un ponte è crollato, proprio quello sulla strada più breve per arrivare alla meta e non ancora capisci, non ti rendi conto, nemmeno quando sulla carreggiata trovi un masso rotolato dalla scarpata, nemmeno quando vedi il primo piano di un palazzo con un muro crollato, ma è ancora buio e le luci lungo le strade non ci sono, solo i fari delle centinaia di macchine che si sono messe in cammino con il tuo stesso pensiero.

 Quello che è veramente successo lo capisci solo molte ore dopo, quando accendi la radio. Torni a casa, è quello il tuo posto, ma non sai che fare, non hai il coraggio di entrare per vedere se è tutto a posto, hai la fortuna di fermarti in giardino... dopotutto è una bella giornata di sole, ti stendi sul prato e aspetti, cosa non lo sai nemmeno tu. Entri ancora in casa, apri la finestra che dà sul giardino e ci metti davanti la televisione, la accendi per poterla guardare dal giardino, sintonizzi su sky e finalmente prendi coscienza:.LA TUA CITTA' NON C'E' PIU'.

Bastavano due parole: se sentite scosse importanti, ravvicinate, prendete precauzioni.

Un affettuoso abbraccio
Marina



Con l'occasione pubblico l'aggiornamento radon di ieri sera, 8 ottobre 2009. Ringrazio come sempre Linus per la trascrizione puntuale dell'intervento in diretta streaming sul mio profilo Facebook.

AGGIORNAMENTO RADON 8 OTTOBRE 2009 h.9.30

LEGGI TUTTO...


 

Diffondere, Divulgare, Diramare

Le Tre D che salveranno il mondo!

09 ottobre 2009

SUINA: MARKETING FARMACEUTICO O TERRORISMO MEDIATICO?

Sull'influenza suina circolano molte informazioni confuse. A chi conviene? Una conferenza del Gruppo Macro e del Comilva - Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni - spiega la posta in gioco. Informati su http://www.macroedizioni.it