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11 maggio 2020

Piano mondiale per la vaccinazione di massa – Anthony Fauci & Bill Gates




Fauci, vaccinazione di massa
Anthony Fauci

Il Dr. Anthony Fauci, colui che con le sue dichiarazioni ai media ha fomentato paura nella popolazione americana circa la “pandemia” da Covid 19, in qualità di direttore del NIAID sta collaborando con Bill Gates al suo “Global Vaccine Action Plan”, vaccinazione di massa.
Successivamente Fauci è stato affiancato da altri leader globalisti, tra cui Anthony Lake, Direttore Esecutivo dell’UNICEF, Margaret Chan, Direttore Generale dell’OMS; Joy Phumaphi, Presidente del Comitato Consultivo Internazionale e Segretario Esecutivo della African Leaders Malaria Alliance; e Tachi Yamada, Presidente della Global Health presso la Bill & Melinda Gates Foundation.

Vaccinazione di massa

Il “Piano d’azione globale sui vaccini” fu stato annunciato nel 2010 come partenariato pubblico-privato dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive (NIAID) e il progetto di legge & Melinda Gates Foundation.
Piano mondiale per la vaccinazione di massa - Anthony Fauci & Bill Gates 1
Che la questione Coronavirus (Covid 19), evento storico dei nostri tempi, non sia del tutto chiara, sembra evidente ormai a molti. Sono infatti sempre più le persone che iniziano a nutrire dei dubbi.
Ascoltiamo attentamente cosa ha da dire, per noi, il dr. Shiva Ayyadurai  in questa intervista pubblicata da PandoraTV:

08 maggio 2020

La denuncia di Robert F. Kennedy Jr. sul piano vaccinale globale di Bill Gates e la sua richiesta di immunità


Robert F. Kennedy Junior,  nipote del Presidente J.F. Kennedy e figlio del fratello Robert, sta conducendo una dura battaglia contro la campagna vaccinale globale di Bill Gates, battaglia che merita di avere spazio ed essere seguita con attenzione perché solo la massima libertà di critica e di informazione ci può tutelare dal rischio che la salute della popolazione mondiale possa essere subordinata a interessi poco trasparenti. Robert F. Kennedy Jr.  denuncia nel primo articolo i vari scandali che hanno caratterizzato i piani vaccinali di Bill Gates e dell’OMS nei paesi poveri del terzo mondo, mentre nel secondo riferisce dei grossi rischi connessi alla accelerazione della ricerca  per un vaccino contro il coronavirus, contro i quali non a caso Bill Gates si sta premunendo facendosi garantire l’immunità

Traduzione di Margherita Russo

Il piano vaccinale globalista di Bill Gates: un’agenda win-win per l’industria farmaceutica e la vaccinazione obbligatoria 

di Robert F. Kennedy Jr. su Childrenhealthdefence.org, 9 Aprile 2020

I vaccini, per Bill Gates, sono un business filantropico strategico che alimenta la sua innumerevole serie di altre attività legate ai vaccini (tra cui l’ambizione di dominare attraverso la Microsoft l’industria globale di identificativi vaccinali digitali), e che gli conferisce un potere dittatoriale sulla politica sanitaria globale.

L’ossessione di Gates per i vaccini sembra alimentata dalla sua convinzione di salvare il mondo tramite la tecnologia. Promettendo di eradicare la poliomielite, con la sua quota di 450 milioni su un capitale di 1,2 miliardi di dollari, Gates ha preso il controllo del National Technical Advisory Group of Imunizatione (NTAGI) Indiano e ha imposto un esteso piano di vaccini antipolio attraverso programmi di immunizzazione successivi per tutti i bambini sotto i 5 anni. I medici indiani hanno incolpato la campagna di immunizzazione di Gates per la devastante epidemia di paralisi flaccida acuta non-polio (NPAFP) che ha reso paralitici 496.000 bambini tra il 2000 e il 2017, molto oltre quelli che sono i dati normalmente attesi. Nel 2017, il governo indiano ha annullato il regime vaccinale di Gates ed estromesso Gates e i suoi programmi vaccinali dall’India. I tassi di paralisi da poliomielite sono diminuiti immediatamente.

Nel 2017, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ammesso con riluttanza che l’esplosione globale della poliomielite è prevalentemente causata dal ceppo vaccinale. Le epidemie più violente avvenute in Congo, nelle Filippine e in Afghanistan sono tutte legate ai vaccini. Nel 2018, il 70% dei casi globali di poliomielite sono stati causati dai vaccini.

Nel 2014, la Fondazione Gates ha finanziato dei test di laboratorio per vaccini sperimentali per l’HPV, sviluppati da GSK e Merck, su 23.000 ragazze in remote province rurali indiane. Circa 1.200 di loro hanno riportato gravi effetti collaterali, tra cui malattie autoimmuni e infertilità. Sette ragazze sono morte. Dalle indagini del governo indiano è emerso che i ricercatori finanziati da Gates hanno commesso gravissime violazioni etiche: pressioni sulle vulnerabili ragazze dei villaggi perché aderissero alla sperimentazione, prepotenze verso i genitori, moduli per il consenso falsificati, e rifiuto di cure mediche alle ragazze danneggiate. Il caso è attualmente all’esame della Corte Suprema indiana.

Durante la campagna MenAfriVac di Gates del 2002 nell’Africa sub-sahariana, gli operatori di Gates hanno vaccinato forzatamente migliaia di bambini africani contro la meningite. Circa 50 dei 500 bambini vaccinati ha sviluppato paralisi. I media sudafricani hanno commentato: “le cause farmaceutiche ci considerano cavie da laboratorio”. L’ex dirigente economico di Nelson Mandela, il Professor Patrick Bond, ha definito le pratiche filantropiche di Gates “spietate ed immorali“.

Nel 2010, Gates ha messo a disposizione dell’OMS $ 10 miliardi affermando: “Dobbiamo fare in modo che questo sia il decennio dei vaccini.

Nel 2014, l’Associazione Medici Cattolici del Kenya ha accusato l’OMS di sterilizzare chimicamente contro la loro volontà milioni di donne keniote con una campagna vaccinale “antitetanica”. Laboratori indipendenti hanno rinvenuto agenti sterilizzanti in ciascuno dei vaccini testati. Accuse simili sono state mosse dalla Tanzania, dal Nicaragua, dal Messico e dalle Filippine.

Uno studio del 2017 (Morgensen et al. 2017) ha dimostrato che il famoso vaccino antidifterite-tetano-pertosse acellulare (DTP) dell’OMS continua ad uccidere più bambini africani di quanti non ne uccida la stessa malattia che intende prevenire. Le bambine vaccinate hanno un tasso di mortalità  5 volte superiore rispetto a quello dei bambini non vaccinati.

L’OMS ha rifiutato di ritirare il letale vaccino, che continua ad infliggere a milioni di bambini africani ogni anno.

In tutto il mondo, esperti in salute pubblica accusano Gates di dirottare fondi dell’OMS dai progetti che hanno dimostrato di prevenire realmente le malattie infettive, quali acqua pulita, igiene, nutrizione e sviluppo economico. La Gates Foundation  spende in queste aree solo circa 650 milioni dei suoi 5 miliardi di dollari di budget.  Dicono che devia le risorse dell’agenzia al servizio della sua personale filosofia secondo la quale la salute si ottiene solo con una puntura.

Oltre a usare la sua filantropia per controllare OMS, UNICEF, Gavi e PATH, Gates finanzia compagnie farmaceutiche private che producono vaccini e ha fatto una donazione di 50 milioni di dollari a 12 società farmaceutiche per accelerare lo sviluppo di un vaccino per il coronavirus.  Nelle sue recenti apparizioni sui media, Gates si dimostra fiducioso del fatto che la crisi Covid-19 gli darà l’opportunità di imporre i suoi programmi vaccinali obbligatori anche sui bambini americani.


Perché Bill Gates vuole la completa immunità?

di Robert F. Kennedy Jr. su Childrenhealthdefence.org, 11 Aprile 2020

Perché persino due medici come Paul Offit e Peter Hotez, che sono tra i più accaniti promotori di vaccini al mondo, stanno freneticamente lanciando l’allarme sugli inauditi e inquietanti rischi inerenti allo sviluppo di un vaccino per il coronavirus?

Gli scienziati tentarono già la prima volta di sviluppare un vaccino per il coronavirus dopo l’epidemia di SARS-CoV del 2002 in Cina. Team di scienziati statunitensi e internazionali sperimentarono sugli animali con i quattro vaccini più promettenti. In un primo momento, l’esperimento sembrò avere successo, e tutti gli animali mostravano una robusta risposta anticorpale al coronavirus. Ma quando gli scienziati hanno esposto gli animali vaccinati al virus in natura, i risultati sono stati catastrofici. Gli animali vaccinati manifestavano risposte iper-immunitarie, che partendo da un’infiammazione diffusa in tutto il corpo portava ad infezioni polmonari letali. L’unico precedente in cui i ricercatori avevano visto una simile “risposta immunitaria potenziata” era stato negli anni ’60, con i test sugli esseri umani del vaccino RSV, che infatti furono per questo archiviati. Due bambini rimasero uccisi.

Offit, Hotez e persino Anthony Fauci (che se lo è lasciato scappare in un momento di distrazione), hanno avvertito che qualsiasi nuovo vaccino contro il coronavirus potrebbe innescare reazioni immunitarie letali quando le persone vaccinate entrano in contatto con il virus in natura. Eppure, invece di procedere con cautela, Fauci ha fatto la scelta spericolata di velocizzare le procedure per autorizzare il suo vaccino (finanziato in parte da Gates), saltando i test sugli animali (che potrebbero mettere precocemente in guardia su possibili risposte immunitarie incontrollate).

Lo stesso Gates è talmente preoccupato dei possibili rischi da aver dichiarato che non distribuirà i suoi vaccini finché tutti i governi mondiali non accetteranno di assicurarlo contro le eventuali cause legali. Il 4 febbraio scorso, quando negli Stati Uniti c’erano solo 11 casi positivi, gli Stati Uniti hanno silenziosamente spinto  per l’approvazione di regolamenti federali che sollevino i produttori di vaccini per il coronavirus da qualsiasi responsabilità.

05 maggio 2020

Bill Gates / Un “Certificato Digitale Di Immunita’” Per Tutti


In un prossimo futuro per circolare non basteranno passaporti e carte di identità. Tutti i cittadini dovranno essere muniti di un “Certificato Digitale di Immunità”.
E’ l’annuncio del super miliardario mondiale, Bill Gates, che in fatto di previsioni ci azzecca sempre. Come ha fatto cinque anni fa, quando nel corso di una ormai celebre conferenza, vide e descrisse un futuro non più a base di guerre ma di pandemie in grado di ridurre drasticamente le popolazioni.

Melinda Gates. In apertura il marito Bill Gates
Intanto, il fondatore di Microsoft – che pochi giorni fa ha lasciato il comando della corazzata ai suoi ufficiali, per tuffarsi nei nuovi business – si sta rimboccando le maniche proprio sul fronte della ricerca nel campo dei vaccini: ormai conta più di un capo di Stato, e come tale viene trattato a livello internazionale. A partire da quella Organizzazione Mondiale per la Sanità che con la sua Fondazione lautamente finanzia.
Partiamo dalle news sul fronte dei vaccini anti Covid-19. Dove la Bill e Melinda Foundation lavora a stretto gomito con CEPI, acronimo di Coalition for Epidemic Preparedness Innovations. Quest’ultima è un’organizzazione no profit che raccoglie big del settore privato (tra cui lo stesso Gates in pole position) e governi per incentivare lo sviluppo di vaccini contro le epidemie (una struttura che ricalca un po’ quella dell’OMS).

La corsa per la produzione del primo vaccino anti Covid-19 è partita, e Bill Gates partecipa con sette squadre alla gara internazionale, una vera Olimpiade anti coronavirus. Si tratta di sette strutture impegnate, da poco o da più tempo, nel campo dei vaccini.

INOVIO AL TOP DELLA CORSA AL VACCINO
In prima fila corre Inovio Pharmaceuticals, che qualche giorno fa ha annunciato il via alla sperimentazione su 40 volontari sani del suo vaccino, INO-4800.
Si tratta addirittura di una start up biotech, germogliata qualche anno fa in un baleno. Inovio ha effettuato un mare di investimenti fino ad oggi senza ottenere risultati concreti, ma puntando tutte le sue fiche sulla ricerca.
Magicamente ora a Wall Street la società vale 1,2 miliardi di dollari. Una cifra stratosferica – secondo gli esperti di borsa – per una società che fino ad oggi aveva perdite per 100 milioni di dollari all’anno con ricavi mai superiori ai 50.
I 40 adulti che hanno ricevuto la prima dose di Ino-4800 ne riceveranno una seconda tra quattro settimane. Le risposte immunitarie e i dati di sicurezza sono previsti entro la fine dell’estate.
In programma c’è la produzione di 1 milione di dosi del vaccino per la fine del 2020, in attesa di sviluppare nuove partnership e di ricevere fondi privati e soprattutto pubblici per sviluppare ulteriori filoni di ricerca.

Dichiara il Ceo di InovioJoseph Kim: “Senza un vaccino sicuro ed efficace è probabile che questa pandemia continui a minacciare vite umane e mezzi di sussistenza. Il nostro team di ricercatori, partner e finanziatori si è mobilitato da quando la sequenza genetica del virus è diventata disponibile all’inizio di gennaio e continua a lavorare 24 ore su 24 per garantire l’avanzamento rapido di Ino-4800 attraverso questo studio di fase 1”.
Chi vincerà a questo punto la sfida? La rampante Inovio o il colosso Johnson & Johnson sponsorizzato nientemeno che dal presidente degli Usa Donald Trump, molto generoso nell’aprire alla star di Big Pharma la borsa dei finanziamenti pubblici?
Un paio di altri elementi. Ad ottobre 2019 si svolse una “profetica” simulazione pandemica, organizzata dal World Economic Forum, dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health e dalla Fondazione di Bill e Melinda. Venne addirittura elaborato un sondaggio campione, al quale il 65 per cento degli intervistati disse che avrebbe accettato di sperimentare su se stesso un vaccino anti Covid-19.
E’ di questi giorni, invece, il lancio del cosiddetto “acceleratore terapeutico”, “The therapeutical accelerator”, uno strumento finanziato con 125 milioni di dollari stanziati, oltre che dalla Fondazione, anche da Wellcome Trust e da Mastercard.
Un’altra carta da giocare nella pandemic war.

IL NUOVO PASSAPORTO IMMUNITARIO
Passiamo ora alle fresche dichiarazioni rilasciate da Bill Gates sui temi della pandemia.
“Siamo in presenza di numeri drammatici. Ma la situazione poteva essere anche peggiore, con una percentuale di infetti pari al 30 per cento”.

Donald Trump
“Il grosso rischio è che la sofferenza fisica si trasformi in sofferenza sociale, per vie delle gravissime conseguenze economiche che possono seguire a tutto ciò”.
“L’importante, ora, è contenere la pandemia. Contenere il numero dei ricoveri. Restare entro l’1 per cento della popolazione infettata”.
“Si rischia il blocco totale degli spostamenti per i cittadini. Per questo bisogna pensare ad un certificato digitale immunitario, che può facilitare la riapertura e la circolazione delle persone”.
La chiama “Digital Immunity Proof”, una sorta di card in cui è contenuta la storia del cittadino-paziente ai tempi del coronavirus. Se c’è stato un ricovero, quanto è durato, qual è la situazione attuale. Una card che, ovviamente, andrà aggiornata e verrà periodicamente controllata, con estrema severità. 
Ovviamente, a questo punto, un Grande Fratello sarà in grado di controllare tutti noi.

04 maggio 2020

Ron Paul: L’imbroglio del Coronavirus


Il membro della Camera dei Rappresentanti USA Ron Paul, repubblicano, tre volte candidato alla presidenza, si è esposto in maniera importante, e inusuale, nei confronti delle politiche implementate dal governo USA per arginare il virus, parlando di truffa. Posizione certamente non di moda, ma nella mente di molti è passato anche solo per qualche attimo il dubbio che le misure imposte siano eccessive, quantomeno da discutere. Misure che in maniera più o meno simile sono state adottate dai paesi di mezzo mondo.
L’articolo è datato 16 marzo, ma abbiamo comunque ritenuto opportuno pubblicarlo. Pochi giorni dopo la pubblicazione di questo articolo, il figlio di Ron Paul, il senatore Rand Paul, è risultato positivo al test del coronavirus, scatenando ovviamente commenti ironici più o meno eleganti nei confronti del padre. Le condizioni di salute di Rand sembrano buone, pare sia asintomatico, e nel frattempo suo padre ha continuato sulla sua linea, pubblicando un editoriale il 6 aprile in cui definisce questa situazione una “isteria autodistruttiva” e richiede senza esitazioni la fine del lockdown.
Al di qua dell’Atlantico di posizioni pubbliche simili non se ne vedono, almeno non in Italia. A Ron Paul va dato atto di coraggio, sebbene questa dichiarazione possa far infuriare molti. D’altra parte la notizia principale da giorni è la conta dei morti. Ma è bene rimanere critici, perché ciò che deve quantomeno iniziare a preoccupare è lo scenario che ci spetta una volta finita questa incredibile situazione di reclusione obbligatoria, e non solo dal punto di vista sanitario o economico, ma dal punto di vista strettamente politico, delle libertà civili. Della libertà di uscire di casa, di vivere la propria città e il proprio paese. Le parole di Ron Paul ci possono aiutare a riconoscere quanto stiamo aprendo le porte a futuri abusi di potere da parte da chi ci controlla e ci governa. Oltre che a chiederci se non ci stiamo in mezzo proprio ora.
Ron Paul
Ronpaulinstitute.org
I governi amano le crisi perché quando la gente ha paura è più disposta a rinunciare alle libertà per promettere che il governo si prenderà cura di loro. Dopo l’11 settembre, per esempio, gli americani hanno accettato la quasi totale distruzione delle loro libertà civili nelle vuote promesse di sicurezza del PATRIOT Act.
E’ ironico vedere gli stessi democratici che il mese scorso hanno cercato di incriminare il presidente Trump per abuso di potere, chiedendo che l’amministrazione prenda più potere e autorità in nome della lotta contro un virus che finora ha ucciso meno di 100 americani.
Dichiarando un’emergenza pandemica venerdì, il presidente Trump rivendica ora il potere di mettere in quarantena gli individui sospettati di essere infettati dal virus e, come scrive Politico, “fermare e sequestrare qualsiasi aereo, treno o automobile per impedire la diffusione di malattie contagiose”. Può anche chiamare l’esercito a circondare una città o uno stato degli Stati Uniti.
Anche le autorità statali e locali amano il panico. Il sindaco di Champaign, Illinois, ha firmato un ordine esecutivo che dichiara il potere di vietare la vendita di armi e alcolici e di tagliare il gas, l’acqua o l’elettricità a qualsiasi cittadino. Il governatore dell’Ohio ha sostanzialmente chiuso il suo intero Stato.
Il principale allarmista dell’Amministrazione Trump è senza dubbio Anthony Fauci, capo dell’Istituto Nazionale delle Allergie e delle Malattie Infettive degli Istituti Nazionali di Sanità. Fauci è su tutti i mezzi di comunicazione, che servono menzogne per fomentare ancora di più il panico. Ha testimoniato al Congresso che il tasso di mortalità per il coronavirus è dieci volte superiore a quello dell’influenza stagionale, un’affermazione senza alcun fondamento scientifico.
Su Face the Nation, Fauci ha fatto del suo meglio per danneggiare ulteriormente un’economia già in crisi affermando: “In questo momento, personalmente, io non andrei in un ristorante”. Ha spinto per la chiusura dell’intero paese per 14 giorni.
Per cosa? Un virus che finora ha ucciso poco più di 5.000 persone in tutto il mondo e meno di 100 negli Stati Uniti? Al contrario, la tubercolosi, una vecchia malattia di cui si parla poco in questi giorni, ha ucciso quasi 1,6 milioni di persone nel 2017. Dov’è il panico per questo?
Semmai, ciò che le persone come Fauci e gli altri temerari chiedono, probabilmente peggiorerà la malattia. La legge marziale che sognano lascerà la gente rannicchiata in casa invece di andare all’aperto o in spiaggia, dove il sole e l’aria fresca contribuirebbero a rafforzare l’immunità. Il panico prodotto da questi allarmisti sta probabilmente aiutando a diffondere la malattia, mentre folle enormi si precipitano a Walmart e Costco per quell’ultimo rotolo di carta igienica.
La follia per il coronavirus non è limitata ai politici e alla comunità medica. Il capo del Consiglio atlantico neoconservatore ha scritto un editoriale questa settimana per sollecitare la NATO ad approvare una dichiarazione di guerra ai sensi dell’articolo 5 contro il virus COVID-19! Hanno intenzione di inviare carri armati e droni per spazzare via questi nemici microscopici?
La gente dovrebbe chiedersi se questa “pandemia” di coronavirus possa essere una grande bufala, con il pericolo reale della malattia enormemente esagerato da coloro che cercano di trarre profitto – finanziariamente o politicamente – dal panico che ne deriva.
Questo non significa che la malattia sia innocua. Senza dubbio la gente morirà di coronavirus. Chi appartiene a categorie vulnerabili dovrebbe prendere precauzioni per limitare il rischio di esposizione. Ma abbiamo già visto questo filmato. Il governo ha esagerato con la minaccia di una minaccia come scusa per prendere più libertà. Quando la “minaccia” è finita, però, non ci restituiscono mai le nostre libertà.
Traduzione “pro bono” di Arrigo de Angeli
Introduzione per comedonchisciotte.org a cura di Riccardo Donat-Cattin

03 maggio 2020

Coronavirus & Big Pharma / Il J’Accuse Di Shiva Ayyadurai


 Chi ha paura di Shiva?
Non si tratta di misteriosa creatura di origine indiana, ma di uno scienziato che osa puntare l’indice contro i palazzi del potere, facendo nomi e cognomi di coloro i quali – a suo parere – mirano soltanto a fare giganteschi profitti sulla pelle dei cittadini, attentando alla salute e massacrando l’ambiente.
Il suo nome Shiva Ayyadurai, e al centro delle sue pesantissime accuse c’è la piovra Big Pharma, il mondo politico che ne sponsorizza gli interessi, quel “capitalismo clientelare” che avvolge la società odierna come una nube malefica. E, a livello americano, denuncia quel “Deep State” in grado di cloroformizzare tutto e tutti, condannando a morte quel che resta della democrazia.

Of course, viene etichettato dal mainstream come un “pazzo”, Shiva, un ciarlatano, un complottista-negazionista, un produttore seriale di bufale e fake news. Nel palese tentativo di screditarlo, diffamarlo, delegittimarlo.
Nato nel 1963, Shiva è soprattutto un bioingegnere, nel suo curriculum 4 lauree al prestigioso MIT, il Massachusetts Institute of Technology (BS – MS – MEng – Ph.D.).
E’ fresca una sua intervista rilasciata a “Next News Network”. Un’ora abbondante di conversazione con il giornalista Gary Franchini. Di seguito ne pubblichiamo alcuni stralci senza alcun commento. In modo che i lettori possano farsi un’idea se si tratta di un pazzo o di chi vede invece con lucidità come stanno realmente le cose e i pericoli che ci troviamo a fronteggiare.


Un ospedale cinese. In apertura Shiva Ayyadurai

BIG PHARMA & OMS
“Il sistema medico verso cui ci stiamo muovendo è un sistema basato su un modello top-down, totalmente controllato da BIG PHARMA, BIG AG e dalle grandi aziende che producono vaccini. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile che sono stati sottoscritti da tutti i paesi nell’ambito della Nazioni Unite, nel programma SDG3 del 2013 che è stato poi definitivamente avviato nel 2015, dipingono un’utopia delle elite mondiali che si è poi trasformata in un documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’‘Immunization Agenda 2030’, ossia il progetto di immunizzare tutte le persone sul pianeta, ad esempio attraverso la vaccinazione di massa”.
“Oggi ci troviamo in una situazione in cui, per le aziende farmaceutiche, i vaccini sono un puro profitto senza alcuna responsabilità, nessun rischio. In sostanza non possono essere denunciati. Quando ho iniziato ad occuparmi del ‘programma di vaccinazione per tutti’ c’erano altri attivisti in questo campo. La posizione che ho preso è stata questa: ‘dobbiamo davvero educare le persone sul sistema immunitario’. Ho iniziato a fare dei video che stanno diventando virali e il movimento ha iniziato a decollare. E, in effetti, prima che scoppiasse il ‘caso coronavirus’ abbiamo ottenuto una grande vittoria nel New Jersey contro queste leggi sugli obblighi vaccinali che stanno imperversando nel nostro Paese”.

IL DEEP STATE

Mark Zuckeberg
“Il ‘Deep State’ formato da alcuni gruppi di persone, dalla Gates Foundation a Mark Zuckemberg ad Hillary Clinton, si è ‘insediato’ alle Nazioni Unite e le elite di questo gruppo stanno promuovendo la paura del coronavirus, profittando dell’ignoranza nel campo medico. Molti medici non conoscono il sistema immunitario, non studiano nemmeno la nutrizione. Approfittando di questa ignoranza stanno spaventando le persone a morte per il coronavirus, per dire essenzialmente che dobbiamo agire come stiamo agendo per il bene comune”.
“I coronavirus che causano l’influenza appartengono ad una famiglia di virus che creano sindrome respiratoria. Il coronavirus che è stato isolato a Wuhan era di una famiglia diversa da quella riscontrata in Iran e rispetto a quella che si è diffusa in Italia, e tutto questo è documentato”.

“Tutti quei diversi virus appartengono ad un ceppo comune che in realtà porta a Fort Dietrich, negli Stati Uniti, ovvero nella Carolina del Nord. Il ‘Deep State’ avrebbe invitato persone a Wuhan ed è così che il virus è arrivato in Cina. Questa è una teoria: indipendentemente dal fatto che sia arrivato in questo modo o meno, la mia opinione è che se credi nel concetto di un gruppo di persone che non si preoccupano degli interessi personali statunitensi o degli interessi nazionali cinesi, indiani o italiani, mentre sono molto concentrati nei loro interessi ‘globali’, allora riesci a visualizzare uno scenario in cui potrebbe essere stato creato tutto questo”.


IL GIALLO HONG KONG
“Cosa stava succedendo recentemente: Hong Kong era in fermento da mesi, ricordate? Ciò che pochi sanno è che sei mesi prima della crisi del coronavirus, in Cina, e precisamente a Wuhan, ci furono massicce proteste contro l’inquinamento. Non protesti in Cina senza rischiare la vita. Così, un gran numero di persone stava scendendo in piazza a protestare, in decine di migliaia, perché il governo cinese sta per costruire uno dei più grandi impianti di incenerimento, che creerà gravi problemi di inquinamento. Le persone in Cina, le persone comuni, si preoccupano davvero della loro salute e la loro protesta contro l’inquinamento è in forte crescita dal 2007, ma nessuno ne parla. Vediamo adesso come le notizie su Hong Kong siano completamente scomparse dai servizi di informazione”.
“Quello che stanno dicendo è che c’è questo Uomo Nero, ovvero il coronavirus, e che abbiamo bisogno del vaccino per fermarlo, ok? Quindi da una parte l’Uomo Nero e dall’altra il Salvatore: Bill Gates, la ‘Global Initiative’ di Clinton, BIG PHARMA”.
“Oggi accade purtroppo che le persone hanno un sistema immunitario compromesso: se paragoniamo questo sistema ad un motore è come se non funzionasse a dovere. Immaginiamo di avere tre cilindri e che solo due funzionano: sapete cosa succede al terzo? Lì si concentrato tutti gli sforzi e lì si crea uno stress altissimo. Quel terzo cilindro in immunologia si chiama ‘citochine’: il cilindro va così forte che la sua reazione è fuori controllo. Così accade per le citochine, che iniziano ad attaccare non solo la superficie del virus, ma anche i tessuti”.


Gli scontri di fine 2019 a Hong Kong

ALL’ATTACCO DEL SISTEMA IMMUNITARIO
“Quindi il corpo attacca se stesso a causa di un sistema immunitario debole e disfunzionale. Bene, come si ottiene un sistema immunitario debole e disfunzionale? Mangiando ogni giorno zuccheri, seguendo una dieta priva di vitamina D nei nutrienti. Non assumiamo abbastanza vitamina D, non abbastanza vitamina C”.
“La vitamina D non la stiamo prendendo, non stiamo prendendo il sole, non mangiamo la frutta e la verdura… una cultura svuotata da 25 anni. Poi la Monsanto con i suoi pesticidi che colpiscono il microbioma intestinale, mangiamo quantità abnormi di zuccheri: questa è una ricetta mortale! Ma questo argomento non lo stiamo affrontando, stiamo solo sovraesponendo questo virus e qual è il risultato? Le persone si nascondono a casa, si preparano ad accettare il fascismo, non affrontando il problema fondamentale che è la salute del loro sistema immunitario”.

“Presto potranno dirti: ‘oh, Gary, sai che la tua patente sta per essere rinnovata, hai fatto tutte le vaccinazioni? No? Allora non puoi guidare. Non puoi prendere il treno o l’autobus. Ehi, non puoi andare in palestra… questa è la piega che sta prendendo la situazione. La palestra dirà, ‘sai, non possiamo permetterti di entrare, non possiamo mettere a rischio tutti gli altri’…”.
“C’è questa ossessiva rappresentazione di gente intubata, di gente che mangia i pipistrelli, c’è tutta questa propaganda orribile, c’è un senso di terrore che cala su questo Paese e sul mondo in generale: ma perché non facciamo la stessa cosa per l’influenza?”.

LA LOBBY ACCADEMICA

Anthony Fauci
“Gli accademici del MIT o di Harvard non diranno niente, e lo sapete perché? Perché devono il loro sostentamento a persone come Anthony Fauci, perché è una lobby. Se dici qualcosa sei fuori, come è successo a Peter Duesberg (un altro scienziato fuori dal coro, ndr)”.
“Esiste una falsa scienza del sistema immunitario. E non ci vuole un trattamento a misura per tutti. Ma una medicina personalizzata, la giusta medicina per la giusta persona al momento giusto”.
“Il problema del 5G, mi hanno chiesto cosa ne penso dal punto di vista della salute. Non ho approfondito l’argomento, ma quello che posso dirvi è: il 5G è un’occasione per mettere telecamere con intelligenza artificiale ovunque, le stesse che abbiamo dato ai cinesi per leggere i movimenti labiali, in modo che possano capire quello che dice la gente”.
“Non è un futuro di innovazione, è un futuro di uso delle tecnologie per portarci verso un’era oscura. Quando si reprime la libertà di espressione ci si muove verso il consenso scientifico. Attraverso cui si possono creare menzogne, dalle quali si possono generare falsi problemi con false soluzioni”.

www.lavocedellevoci.it

01 maggio 2020

La dittatura senza dittatore


“In epoca romana la dittatura era concepita come una funzione con limiti precisi nel tempo e nell’esercizio del potere: il termine dittatura significava in generale un potere eccezionale conferito a un individuo, a un gruppo sociale o a un partito al fine di affrontare una crisi di estrema gravità per lo Stato. A questo potere si chiedeva di restaurare l’ordine politico e civile o di instaurarne uno nuovo.”
Non ho problemi a restare in casa.
Sorprendentemente, continuo a lavorare; e gioisco a vedere l’erba che cresce nelle piazze e il cielo senza aerei.
Inoltre, immagino che tutto ciò riduca anche il numero di contagi, e presumo che prendere il Covid sia davvero una iattura.
Però, la dittatura c’è, basta guardarsi attorno.
La realtà della dittatura non sembra chiara a tutti, e cerco di capire i motivi.
Il primo è semantico: quello che sta succedendo è bene, perché ci salva dalla peste; la dittatura, ci hanno insegnato, è cattiva, quindi se è un bene, non può essere una dittatura.
Due. Quando pensiamo a una dittatura, la prima cosa che ci viene in mente è un matto che si diverte a fare il Dittatore.
Ci guardiamo attorno e  vediamo che i dittatori del momento sono Conte, che sembra una persona mite; Trump, Johnson e Putin, tra i personaggi più grintosi di questi tempi, hanno tutti esitato a lungo prima di imporre qualche misura appunto dittatoriale. Erdoğan si oppone ancora alle misure emergenziali e Bolsonaro è stato addirittura, a quanto pare, estromesso per aver resistito all’imposizione della dittatura.
Per ora, solo Orbán sembra immedesimarsi un po’ nel ruolo.
Terzo ostacolo: il fatto che non vediamo attentare alla libertà di parola. Questa è sempre stata l’obiezione fondamentale dei parolai alle dittature:
“non mi fanno pubblicare la mia poesia! Hanno paura delle mie Parole!”
Quarto ostacolo. Per noi, la Dittatura è una cosa che ha come supremo divertimento quello di prendere a manganellate il Popolo. Qui, a parte il libidinoso che viola la quarantena perché vuole andare a puttane e si becca una civilissima multa, non vediamo particolari manganellate al popolo.
Bene, analizziamo tutte e quattro le obiezioni che si sollevano contro chi parla di Dittatura.
UNO.
“se è a fin di bene non è dittatura”.
Le dittature si dichiarano sempre “a fin di bene“, e la loro bontà si può giudicare solo dai loro frutti: la bontà o la cattiveria sono irrilevanti ai fini della definizione di una dittatura.
DUE.
Ma dai, Conte ti sembra un dittatore?”
No, non credo sia un dittatore nell’animo, qualunque cosa ciò significhi. Semplicemnte, in questi giorni, sta facendo oggettivamente il dittatore, cioè firma i provvedimenti della dittatura.
Non sarebbe la prima volta – i dittatori sono stati di molti tipi, dall’esuberante Idi Amin dell’Uganda ad anonimi militari argentini dal carattere assai modesto, pronti a fare posto ad altri anonimi militari.
Mica che a fare la dittatura debbano essere dei mattacchioni come quello celebrato da Charlie Chaplin.
Oggi i politici ci mettono la faccia, ma contano poco, non hanno certo l’ambizione di contare davvero qualcosa; e prendono in tutta fretta decisioni suggerite da esperti, che sono quasi sempre esperti di qualcuno.
TRE.
Ma non è mica una dittatura, se puoi scrivere che è una dittatura!”
Qui, siamo frenati da un modo di pensare arcaico. Viene in mente Tommaso Becket, l’arcivescovo inglese che fece scomunicare il re d’Inghilterra, e fu ammazzato sull’altare della cattedrale di Canterbury.
Tommaso Becket fu ucciso per delle parole precise, espresse nella formula dell’anàtema:
“in nome di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, del Beato Pietro, Principe degli Apostoli, e di tutti i santi, in virtù del potere che c’è stato dato di legare e sciogliere in il cielo e sulla terra”
con cui escludeva il re
“dal seno della nostra Santa Madre Chiesa in cielo e sulla terra”.
Oggi le parole così non fanno più paura a nessuno. Compaiono per un istante su Facebook e il re manco se ne accorge.
Alcuni tabù dei nostri tempi (“vietato esprimere opinioni razziste, sessiste, fasciste” eccetera) hanno un valore antropologico identitario, ma non si fondano su alcuna paura reale: nell’immenso chiacchiericcio globale, tutti si possono sfogare all’infinito, anche in forme estreme, senza che cambi la realtà.
Una dittatura che controlla i movimenti delle persone, l’economia, i rapporti internazionali, le strutture militari e repressive, gli investimenti, l’urbanistica, fa benissimo a lasciare libero sfogo alle chiacchiere.
QUATTRO.
“Ma le dittature sbattono in galera gli oppositori, sparano sulle masse che protestano, qui al massimo ti fanno la multa…”
Ora, su chi dovrebbero sparare, visto che di oppositori significativi non ce ne sono?
Sparare è sempre un ultimo ricorso, se non ci sono oppositori, e si ottiene il risultato lo stesso, perché mai sprecare proiettili?
Quindi, riassumendo: siamo in una Dittatura.
Una dittatura probabilmente inevitabile: la “democrazia” e lo stato di diritto sono per quando si gioca e si scherza e c’è abbondanza per tutti e si può rivendicare il diritto di cambiare sesso sulla carta d’identità o chiedere i danni perché qualcuno ti ha guardato male.
Quando invece i piccoli ma duri coronaviri iniziano a giocare, si passa alla dittatura.
Che non è “cattiva”, non esprime le passioni di qualche individuo megalomane, non spara sulle folle. Fa semplicemente ciò che fanno le dittature: cioè sospende tutti i diritti individuali che possano farle da ostacolo, e detta due cose fondamentali:
1) Il nostro presente, e questo è in gran parte un falso problema. Se mi impediscono di andare in discoteca, fanno bene; se mi impediscono di coltivare l’orto, è un guaio, ma non è necessariamente fatto per cattiveria.
2) il nostro futuro, che è quello che si sta decidendo in questi giorni.
Perché da questa situazione usciremo con un mondo economicamente devastato, e tutto da ricostruire.
E’ qui che ci sono immensi capitali pronti a lanciarsi sul mercato, e che esigono decisioni rapide e senza opposizione, che costruiranno il mondo dei prossimi decenni. Decisioni dittatoriali.