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10 maggio 2019

Model 3 Standard Range Plus è Qui

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Model 3 Standard Range Plus, con i suoi 415 km di autonomia (WLTP), accelerazione 0-100 km/h in 5.6 secondi e velocità massima di 225 km/h, è ora disponibile al prezzo di € 48.500, incentivi esclusi. Configura e ordina la tua Model 3 oggi.

Autopilot

Ogni auto Tesla ordinata è ora equipaggiata di serie con Autopilot. Questa tecnologia consente all'auto di sterzare, accelerare e frenare in maniera automatica in presenza di altre vetture o pedoni all'interno della sua corsia.

Model 3 Long Range a Trazione Posteriore

Offriremo Model 3 Long Range a trazione posteriore in edizione limitata solo in alcuni store europei. Model 3 a trazione posteriore ha un motore ad elevata efficienza, che garantisce un'autonomia di 600 km (WLTP). Visita lo store più vicino a te per saperne di più.
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Tesla | Tutti i Diritti Riservati | Piazza Gae Aulenti 4 20154 Milano Italia
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25 aprile 2019

Festeggia la Giornata della Terra con Tesla

Ogni anno, oltre un miliardo di persone in 193 Paesi celebra la Giornata della Terra e la promessa di un pianeta più pulito.
Per festeggiare, ci uniamo ai nostri proprietari in tutto il mondo.
I proprietari Tesla hanno guidato oltre 10 miliardi di miglia elettriche, supportate da una rete globale di oltre 12.800 punti di ricarica Supercharger.
Di conseguenza, sono state evitate le emissioni inquinanti di centinaia di migliaia di veicoli termici, risparmiando l'equivalente di oltre 283 milioni di litri di benzina.
Le installazioni Tesla Energy hanno prodotto oltre 13 Terawattora di energia pulita al 100%.
Unisciti a noi, contribuisci nell'impegno di Tesla per accelerare la transizione verso un mondo di energia sostenibile e sperimentare uno stile di vita a zero emissioni.
L T I Y
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27 marzo 2019

Ritrovate le lettere personali di Nikola Tesla – Si fa luce sul rapporto di Tesla con Mihajlo Pupin


Due delle lettere di Nikola Tesla a Radoje Jankovic, il Console Generale del Regno di Jugoslavia a New York, che si pensavano fossero perse, sono state ritrovate – ha dichiarato l’Associazione Adligat.
“Due delle lettere di Tesla in cui scrive di Mihajlo Pupin, della sua malattia e del suo desiderio di visitarlo all’ospedale, sono state trovate pochi giorni fa, e sono state acquistate per i musei di questa Associazione a caro prezzo”, dice la nota.
Le lettere sono di grande importanza per la cultura serba, sono scritte in un chiaro alfabeto cirillico e dal loro contenuto possiamo accertare che Tesla e Pupin avessero un’amicizia molto forte ed intima.
Queste lettere gettano nuova luce sulla storia dell’amicizia tra i due grandi scienziati e confermano la loro vicinanza, mentre contraddicono completamente la famigerata storia di come Tesla e Pupin si fossero riconciliati in ospedale sul punto di morte di Pupin.
Le lettere erano state scritte tre mesi prima della morte di Pupin e non si parlava di alcun conflitto tra Tesla e Pupin. Al contrario, le lettere di Tesla descrivono il suo desiderio di incontrare Pupin il prima possibile.
Le lettere saranno disponibili per i ricercatori presso la sede di Adligat lunedì, mentre l’Associazione si aspetta assistenza da parte delle istituzioni competenti per quanto riguarda la loro conservazione e protezione.
Photo credits: Adligat

15 marzo 2019

Al via le riprese di un film su Nikola Tesla - Cine Citta


Al via le riprese di un film su Nikola Tesla  Cine Citta

Nikola Tesla, geniale inventore del XX e XXI secolo,nonché una delle menti più visionarie di tutta la storia dell’uomo moderno, sarà il protagonista di un progetto cinematografico scritto e diretto da Alessandro Parrello: Nikola Tesla, the man from the future.
Il progetto, che sarà il primo di 5 episodi racchiusi in un film sulla scienza, è stato scritto e pensato per un pubblico internazionale e proprio in questi giorni si stanno tenendo a Londra i casting per la ricerca degli interpreti principali, a cura della casting director Teresa Razzauti, qui in veste anche di co-produttore assieme alla WEST 46TH FILM.
Tesla è stato un grande innovatore con circa 300 brevetti tra cui l’invenzione della corrente alternata in uso ancora oggi.
Commenta Parrello: “Sono un grande appassionato di scienza, e tecnologia e nell’ultimo anno ho iniziato a documentarmi sulla vita e i molti brevetti di Nikola Tesla, un genio con molte fobie che non ha avuto la giusta collocazione tra le menti più brillanti della storia. Per questo vorrei raccontare uno dei momenti chiave della nascita dell’ attuale corrente elettrica, collaborando con degli attori stranieri per coinvolgere un vasto pubblico internazionale. Userò degli innovativi sistemi di ripresa in realtà virtuale che lasceranno lo spettatore incredulo di quello che vedranno”.

27 febbraio 2019

Perchè Tesla vale più di quel che merita


Perchè Tesla vale più di quel che merita  Startmag Web magazine

Tesla vale 50 miliardi di dollari, il 50% in più rispetto a inizio anno. Ma i numeri reali (ed Elon Musk) invitano alla prudenza.

Tesla, la casa automobilistica americana fondata da Elon Musk, che punta solo sulle auto elettriche, nelle ultime settimane ha conquistato il mercato, acquistando sempre più valore. Ora vale oltre 50 miliardi di dollari. Tesla vale il 50% di più rispetto a inizio anno e, per qualche giorno, ha superato anche la capitalizzazione di Ford, General Mortors e Bmw.
Una scalata, però, che non si spiega con i fatti: lo stesso Elon Musk invita alla prudenza. Ma approfondiamo insieme.

Tesla: dalla nascita ad oggi

TeslaLa casa automobilistica Tesla Motors è stata fondata nel 2003, su iniziativa di Martin Eberhard e Marc Tarpenning, e deve il nome dal fisico e inventore statunitense, di origine serba Nikola Tesla. I due imprenditori trovano subito un importante alleato, Elon Musk, che accumula capitali per oltre 180 milioni di dollari in meno di cinque anni. La società scommette esclusivamente sulle auto a batteria.
L’idea potrebbe anche essere buona, ma all’inizio ingranare sembra difficile. L’azienda tanto amata da Elon Musk vede le luci della ribalta solo a fine 2008, grazie al lancio della Tesla Roadster, la prima auto sportiva ad essere alimentata solamente da energia elettrica. La vettura sfrutta la potenza erogata dal motore a corrente alternata, progettato nei laboratori di Palo Alto: ne sono state vendute , tra il 2008 e il 2012, oltre 2.000 modelli, in 31 Paesi. Il prezzo base di una Tesla Roadster è di 108 mila dollari, poco più di 80mila euro. Sempre in quegli anni, la forza lavoro passa dalle 3.000 unità del 2012 alle circa 6.000 di quest’anno.
Il 2009 è un anno importante perché, Elon Musk, che torna a ricoprire il ruolo di CEO nell’azienda, riesce ad ottenere un importante investimento da parte della Daimler: 50 milioni di dollari per il 10% del capitale della società. A giugno 2009, Tesla Motors riceve un finanziamento agevolato dal Governo statunitense per circa 500 milioni di dollari, necessari per lo sviluppo e la produzione iniziale della Tesla Model S. ll 29 giugno 2010 la società sbarca a Wall Street raccogliendo oltre 200 milioni di dollari di finanziamenti. Nonostante il calo delle quotazioni a fine 2013, causato dall’incendio di una Model S, la società di Elon Musk si aggiudica la palma di miglior titolo del Nasdaq 100 per il 2013.
Negli anni la tecnologia evolve con l’arrivo sul mercato della Model S, l’erede della Roadster: le batterie, anziché essere alloggiate dietro i sedili come succedeva nel primo modello, sono disposte sul pianale dell’auto, riducendo al minimo l’ingombro. In questo modo le batterie sono di fatto “invisibili” e non vanno a sottrarre spazio al portabagagli o all’abitacolo. Per evitare che un sasso o un oggetto che sporge dal manto stradale possa danneggiarle, le batterie agli ioni di litio montate sulla Model S sono protette da un’armatura di alluminio spessa 6 mm.
Per aiutare la diffusione delle auto elettriche , Tesla investe anche sul fronte ricarica. La casa automobilistica elettrica dà vita ad una rete di “distributori elettrici” ultraveloci: il Supercharger Network è composto da distributori a 480 volt eroganti corrente continua e capaci di caricare le batterie della Model S in circa mezz’ora.
La vera rivoluzione del mercato auto, potrebbe arrivare quest’anno, con il lancio della Tesla Model 3, che ha conquistato il pubblico fin da subito, facendo registrare un boom di prenotazioni. La vettura è una “low cost”. Una delle novità più importanti del nuovo modello elettrico di Tesla è, infatti, il prezzo: il listino partirà da 35.000 dollari (circa 31.000 euro), un costo davvero ‘ridotto’ per una Tesla, se si pensa che la Model S più economica costa 80.000 euro.

La capitalizzazione

Nelle ultime settimane, dicevamo, Tesla ha conquistato il mercato aumentando il suo valore in Borsa. Il titolo Tesla, che ha aperto il 2017 a 217 dollari (valore dieci volte superiore del prezzo del collocamento nel 2010), ad Aprile 2017 ha toccato un massimo di 383, superando la capitalizzazione di Ford, prima, e poi quella di General Motors e portando il valore sopra i 50 miliardi di dollari di capitalizzazione. La casa automobilistuca vale il 50% di più rispetto a inizio anno.

Tesla vale troppo?

Una capitalizzazione forse troppo alta rispetto ai numeri reali dell’azienda. Anche lo stesso  Elon Musk, alla chiusura di Borsa di venerdi, avrebbe affermato che il valore (327 dollari ad azione) “è più alto di quanto ci meritiamo”. “A volte le attese vanno fuori controllo”.
Il fondatore e amministratore delegato, prova a portare tutti con i piedi per terra. E in effetti, Tesla deve ancora dimostrare tanto al settore automobilistico. Non parliamo di qualità, ma di quantità. E se è vero che in questi giorni sono iniziate le prime consegne delle Model 3, è vero anche che la società deve ancora dimostrare di riuscire a scalare la produzione a decine di migliaia di esemplari la settimana: Tesla è ancora lontana dai numeri dei suoi concorrenti, che producono vetture a trazione tradizionale.
Non solo. Tesla Model 3 deve fare ancora i conti con il mercato reale: al boom di preordini seguirà na commericializzazione di successo? O il boom è l’inizio e la fine del tutto?
Concentrandoci solo sui numeri, invece, possiamo dire che se da un lato, nel primo trimestre 2017, è raddoppiato il fatturato (vendite più 64%) e sono stati stabiliti il record di produzione e dei ricavi, dall’altro sono aumentate le perdite nette (del 17%), fino a un valore di 330 milioni di dollari. L’azienda di Elon Musk è sì in crescita, ma sta sostenendo anche grandissime spese. Forse, troppo grandi.

Le previsioni di Goldmn Sachs

Non solo Elon Musk. Ad aver qualche dubbio sulla capitalizzazione, forse troppo alta, di Tesla è anche Goldmn Sachs, che dubita sulle capacità dell’azienda di raggiungere i target di produzione, abbassando il prezzo delle azioni a 200 dollari.

La questione SolarCity

E poi c’è la questione SolarCity. Elon Musk ha messo sul piatto circa due miliardi di dollari per acquisire SolarCity, azienda specializzata nell’energia solare, i cui conti però erano in rosso.

Il Ceo di Tesla vuole dar vita ad un sistema integrato in cui le batterie delle auto potranno essere ricaricate e potranno ricaricare la casa. La casa sarà alimentata grazie ai pannelli fotovoltaici posizionati sul tetto. Saranno sempre i pannelli a fornire energia per ricaricare le auto. Tutto green, rinnovabile e pulito. Ma i sogni devono anche fare i conti con il mercato.

To see the article visit www.startmag.it

18 febbraio 2019

TESLA ACQUISTA LA MAXWELL TECHNOLOGIES: LE BATTERIE A STATO SOLIDO SONO PIÙ VICINE


Tesla Motors ha acquistato la Maxwell Technologies, società specializzata nello stoccaggio dell'energia elettrica, una mossa che potrebbe aprire a nuovi scenari - come lo sviluppo di massa delle batterie a stato solido.
L'affare dovrebbe aggirarsi attorno ai 218 milioni di dollari di valore, come riportato da EV Specifications, dopo che le compagnie hanno accordato una vendita massiccia di azioni a 4,75 dollari l'una. Ancora non c'è una data esatta, le due società però contano di chiudere ufficialmente l'acquisizione nel secondo o terzo trimestre del 2019.
L'acquisto della Maxwell è tutt'altro da sottovalutare, anche perché l'azienda vanta ultracondensatori agli ioni di litio di nuova concezione, capaci di garantire un'alta densità energetica ma anche una carica e una scarica rapida a bassa degradazione, in pratica caratteristiche perfette per un'auto elettrica. Una tecnologia simile applicata ai veicoli potrebbe garantire tempi di ricarica minori e una vita media più lunga, oltre a fornire più energia a parità di spazio e peso.
La tecnologia della Maxwell Technologies non si ferma qui: la compagnia sta sviluppando anche una batteria con elettrodi a secco, il che potrebbe far pensare a una prossima commercializzazione di massa di batterie a stato solido, la nuova frontiera in ambito EV. Tesla non poteva fare acquisti migliori.

Fonte:
auto.everyeye.it
www.thedrive.com

07 gennaio 2019

Chi era Nikola Tesla, genio senza confini morto 75 anni fa


Anniversario della morte di Nikola Tesla: la vita del genio dell'elettricità, scomparso 75 anni fa.


Gli studi del celebre fisico serbo sono stati fondamentali per la trasmissione dell'elettricità

Il 7 gennaio 1943 muore, in una camera d'albergo di New York, Nikola Tesla. Sebbene molte delle sue invenzioni – dalle radio alla corrente alternata – siano alla base delle moderne tecnologie, durante la sua vita il genio serbo con cittadinanza statunitense non riuscì a monetizzarle.

I primi anni di vita
Tesla nasce 10 luglio 1856 a Smiljan, cittadina dell’Impero Austro-Ungarico (oggi in Croazia, dove la sua casa natale è diventata un museo). Il padre è un prete serbo ortodosso e la madre si diletta a costruire rudimentali "elettrodomestici". Nikola frequenta prima la Realschule di Karlstadt, in Germania, poi il Politecnico di Graz, in Austria, e infine l’ateneo di Praga. Proprio all’università Tesla, che inizialmente si interessa a matematica e fisica, rimane affascinato dall’elettricità

Il trasferimento negli Usa
Secondo quanto scrive la "Tesla Science Foundation", nel 1881 Nikola trova lavoro come ingegnere in una compagnia telefonica di Budapest e nel 1883 a Strasburgo, in Francia, costruisce un prototipo del motore a induzione. Si trasferisce quindi negli Stati Uniti, dove comincia a collaborare con Thomas Alva Edison a New York. Sarà naturalizzato statunitense dal 1891, anno in cui inventa la "bobina di Tesla" che produce correnti alternate ad alta frequenza. Quest'invenzione passa alla storia per le impressionanti scariche elettriche prodotte (messe in mostra dallo stesso scienziato nei suoi show) e contribuisce allo sviluppo di apparecchi successivi come la radio e la televisione. Quattro anni dopo, nel 1895, Tesla progetta la prima centrale idroelettrica nei pressi delle cascate del Niagara.

La "Guerra delle correnti"
Lui ed Edison sono tra i protagonisti di quella che verrà ribattezzata la "Guerra delle correnti" a fine Ottocento. Inizialmente collaboratore dell'inventore statunitense, Tesla contribuisce a migliorare il sistema di dinamo a corrente continua di Edison. Ma dopo le divergenze con l'inventore dell'Ohio, dovute anche al mancato pagamento di 50mila dollari per il suo lavoro, Tesla nel 1886 si unisce al team di George Westinghouse finendo per essere riconosciuto come uno degli inventori del ben più efficace sistema a corrente alternata, utilizzato ancora oggi. Nel 1915, erroneamente, il "New York Times" indica Tesla ed Edison come probabili vincitori del Nobel per la Fisica: un evento mai verificatosi, neanche in futuro, e che alcuni attribuiscono al rifiuto dei due di dover condividere il premio.

Tesla e Guglielmo Marconi
Fra i circa 300 brevetti depositati da Tesla nel corso della sua vita (in particolare nel campo dell'elettromagnetismo, tra cui quelli legati alla corrente alternata) ce ne sono anche alcuni che riguardano gli elementi di base per la realizzazione della radio. Una scoperta che è sempre stata attribuita a Guglielmo Marconi, il quale nel 1901 realizza la prima trasmissione radio transatlantica: per l'attribuzione di questa invenzione i due scienziati finiranno a fronteggiarsi in tribunale. In un'altra diatriba, sulla scoperta del campo magnetico rotante, un giudice darà ragione allo scienziato italiano Galileo Ferraris.  

Vegetariano ed eccentrico
Come sottolinea Businness Insider, Nikola Tesla è sempre stato piuttosto eccentrico, tanto che durante la sua permanenza negli Stati Uniti l'Fbi apre un dossier su di lui. A un certo punto della sua vita smette di assumere carne animale e cibi solidi: la sua dieta, vegetariana ante-litteram, si componeva di miele, latte caldo e un intruglio di carciofi e sedano di propria invenzione. Tesla teorizza inoltre un "raggio della morte" e una sorta di "muro di forza" per bloccare le invasioni militari. Sostiene di non dormire più di due ore consecutive, e si narra che in un'occasione abbia lavorato addirittura per 84 ore senza fermarsi. Mai sposato e recalcitrante alle relazioni di coppia, sostiene a più riprese che l'innamoramento e la vita coniugale incidono negativamente sul lavoro dello scienziato. I suoi ammiratori lo chiamano "l'uomo che inventò il Ventesimo Secolo" e il suo nome identifica tra le altre cose l'unità di misura dell'induzione magnetica. 
To see the article visit tg24.sky.it

15 dicembre 2018

Tempeste a comando? chi c'è dietro al tempo che fa

Durante tutta la lunga storia dell'umanità i fenomeni atmosferici e le catastrofi naturali hanno sempre rappresentato un qualcosa d'ineluttabile, totalmente disancorato da qualsivoglia attività antropica venisse svolta sul pianeta. Alluvioni, siccità, ondate di gelo o di caldo, così come terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti, uragani o trombe d'aria potevano forse venire attribuiti all'ira degli dei o alla volontà divina, ma la responsabilità dell'uomo nell'ambito di tali catastrofi non è mai andata oltre alla recriminazione per non essere riuscito ad ingraziarsi adeguatamente il "Padreterno".
Solamente nel corso dell'ultimo secolo si è iniziato ad avere la percezione (o la presunzione) che l'attività degli esseri umani potesse in qualche misura condizionare il clima terrestre ed i grandi eventi naturali che tormentano il nostro pianeta.....
Intorno alla metà del secolo scorso vennero compiuti i primi esperimenti di "bombardamento" delle nubi temporalesche per evitare il rischio di grandine e di irrorazione delle nuvole con cristalli di sale per favorire la formazione della pioggia. Mentre negli anni 80 l'allarme causato dal tristemente noto buco nell'ozono mise per la prima volta l'attività antropica sul banco degli imputati di un potenziale disastro a livello globale.

Durante gli ultimi decenni il convincimento che l'attività umana, volontariamente o involontariamente, sia in grado di condizionare tanto il clima quanto gli eventi naturali si è fatto progressivamente sempre più strada.
Da un lato la comunità scientifica mondiale attraverso i rapporti dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha ufficialmente attribuito all'attività antropica, in particolare alle emissioni di anidride carbonica, il presunto aumento della temperatura di alcuni gradi che dovrebbe progressivamente avvenire nel corso del XXI secolo, meglio conosciuto come "riscaldamento globale". Ufficializzando scientificamente come l'attività dell'uomo sia in grado di mutare radicalmente il clima dell'intero pianeta e dando vita a tutta una serie di contromisure (la cui utilità resta assai dubbia) a partire dalla ratifica del protocollo di Kyoto e dalla creazione del progetto Agenda 21. Dichiarando esplicitamente come l'attività dell'uomo sia in grado di modificare in profondità il clima dell'intero pianeta, fino al punto da stravolgerne pesantemente gli equilibri.

Da un altro lato è ormai assodato come grandi opere infrastrutturali e attività estrattive o industriali siano in grado d'interagire anche pesantemente con l'ambiente a livello locale. Basti pensare alla mastodontica diga delle tre gole in Cina che ha cambiato significativamente il clima di un'intera regione, così come altre grandi dighe hanno reso prosperi o aridi territori di vastissime dimensioni. O considerare l'attività di fracking finalizzata all'estrazione petrolifera che è in grado di provocare eventi sismici anche di notevoli proporzioni. O ancora andare con la mente a disastri nucleari come quello di Cernobyl o di Fukushima che hanno stravolto profondamente l'equilibrio ambientale di enormi zone del nostro pianeta.

Ma se è vero che il clima e l'ambiente possono essere influenzati dall'attività umana in maniera accidentale (inquinamento, grandi opere, disboscamento intensivo, estrazione di combustibili fossili, attività industriali) è altrettanto vero che l'uomo sta dimostrando di essere potenzialmente in grado di stravolgere il clima e l'ambiente anche in virtù di scelte consapevoli. A Dubai per esempio, così come in molte zone della Cina e non solo, ormai da tempo le nubi vengono sistematicamente irrorate con cristalli di sale per aumentare le precipitazioni. E sempre a Dubai è allo studio perfino un progetto per la "costruzione" di una catena montuosa artificiale, finalizzata a cambiare il corso delle correnti e favorire la pioggia nel deserto.

Spostandoci dal locale al globale sono più di una le operazioni di geoingegneria che da tempo vengono portate avanti sottotraccia, dal progetto Haarp del Dipartimento della Difesa statunitense alla controversa questione delle scie chimiche, consistenti nell'irrorazione in atmosfera per mezzo di aerei civili e/o militari di tutta una serie di sostanze della più svariata natura, con lo scopo di condurre esperimenti concernenti la risposta degli ecosistemi agli stimoli indotti o con l'intenzione di cambiare le condizioni climatiche di alcune aree specifiche del pianeta, o ancora di veicolare vaccini ed agenti chimici presso le popolazioni. Naturalmente l'intera comunità internazionale nega la presenza di qualsiasi progetto indirizzato a stravolgere globalmente il clima e l'ambiente, ma non occorre essere complottisti per comprendere come nell'ambito della geoingegneria siano molte le operazioni riguardo alle quali l'opinione pubblica deve rimanere all'oscuro.
Se l'uomo potenzialmente è in grado di controllare il clima, dovrebbe essere chiaro a tutti come chi abbia fra le mani le chiavi di questo controllo possieda di fatto la più letale fra tutte le armi in circolazione. Il controllo climatico a livello globale può infatti permettere a chiunque sia in grado di gestirlo, di ridurre in ginocchio qualsiasi nazione "scomoda" mettendone in crisi l'economia e provocando catastrofi "naturali" in grado di creare molti più danni di quanto possa fare un bombardamento tradizionale.
Anche nell'ambito della "guerra ambientale" i progetti e le sperimentazioni non mancano affatto, ma come è logico aspettarsi tutto avviene nella segretezza più assoluta, mentre qualsiasi informazione trapeli a questo riguardo viene immediatamente bollata come delirio complottista di qualche esaltato.
La sensazione preponderante è quella che si vivesse più tranquilli quando a controllare il clima e l'ambiente erano gli dei, il Padreterno o il fato (a seconda di quali fossero le credenze religiose di ciascuno) ed almeno esisteva la speranza che bastasse qualche rito propiziatorio o qualche preghiera per sistemare tutto. 
Oggi che l'uomo in qualche misura sta coltivando l'ambizione di sostituirsi a "Dio" la speranza sembra essere ormai in via di estinzione e le conseguenze potrebbero produrre problemi che travalicano di gran lunga quelle che sono le nostre possibilità di piccoli esseri umani, di passaggio su un grande pianeta.

Marco Cedolin
Fonte Dolcevita online

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26 novembre 2018

Tesla Motors: Newsletter Novembre 2018

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