Visualizzazione post con etichetta Ferdinando Imposimato. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ferdinando Imposimato. Mostra tutti i post

03 settembre 2015

Orlandi Story terza parte: José Garramon



Orlandi Story terza parte: José Garramon from Mario Rossi Network on Vimeo.

La storia di tre vite spezzate che si intrecciano in un groviglio oscuro di misteri, bugie e depistaggi. Le famiglie delle vittime, dopo trentacinque anni, aspettano ancora giustizia. Mirella Gregori, studentessa romana quindicenne, il 7 maggio dell’83 dice alla madre di avere un appuntamento con un compagno di classe e scompare. Un mese dopo, il 22 giugno, sempre a Roma, scompare un’altra studentessa, ha 15 anni ed è cittadina vaticana, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia. Si chiama Emanuela Orlandi e frequenta il corso di flauto nella scuola di musica annessa alla Basilica di Sant’Apollinare. Con il sequestro e la presunta morte di Emanuela Orlandi si intreccia il mistero della morte del piccolo José Garramon, 12 anni, figlio di un funzionario uruguayano dell'Onu, che il 20 dicembre 1983 viene ritrovato ucciso da un furgone nella pineta di Castel Porziano, presumibilmente dopo essere stato sequestrato vicino casa all’Eur.

Emanuela Orlandi, Mirella Gregori, José Garramon – regia di Paolo Fattori e Francesco Paolo Del Re
Andata in onda su rai tre Mercoledì 6 agosto 2014 in prima serata
www.chilhavisto.rai.it

Orlandi Story prima parte: Emanuela Orlandi:
http://vimeo.com/mariorossinet/orlandistory

Orlandi Story seconda parte: Mirella Gregori:
http://vimeo.com/mariorossinet/orlandistory2mirella

27 agosto 2015

Orlandi Story seconda parte: Mirella Gregori



Orlandi Story seconda parte: Mirella Gregori from Mario Rossi Network on Vimeo.

La storia di tre vite spezzate che si intrecciano in un groviglio oscuro di misteri, bugie e depistaggi. Le famiglie delle vittime, dopo trentacinque anni, aspettano ancora giustizia. Mirella Gregori, studentessa romana quindicenne, il 7 maggio dell’83 dice alla madre di avere un appuntamento con un compagno di classe e scompare. Un mese dopo, il 22 giugno, sempre a Roma, scompare un’altra studentessa, ha 15 anni ed è cittadina vaticana, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia. Si chiama Emanuela Orlandi e frequenta il corso di flauto nella scuola di musica annessa alla Basilica di Sant’Apollinare. Con il sequestro e la presunta morte di Emanuela Orlandi si intreccia il mistero della morte del piccolo José Garramon, 12 anni, figlio di un funzionario uruguayano dell'Onu, che il 20 dicembre 1983 viene ritrovato ucciso da un furgone nella pineta di Castel Porziano, presumibilmente dopo essere stato sequestrato vicino casa all’Eur.

Emanuela Orlandi, Mirella Gregori, José Garramon – regia di Paolo Fattori e Francesco Paolo Del Re
Andata in onda su rai tre Mercoledì 6 agosto 2014 in prima serata
www.chilhavisto.rai.it

Orlandi Story prima parte: Emanuela Orlandi:
http://vimeo.com/mariorossinet/orlandistory

Orlandi Story terza parte: José Garramon:
http://vimeo.com/mariorossinet/orlandistory3jose

20 agosto 2015

Orlandi Story prima parte: Emanuela Orlandi



Orlandi Story prima parte: Emanuela Orlandi from Mario Rossi Network on Vimeo.

La storia di tre vite spezzate che si intrecciano in un groviglio oscuro di misteri, bugie e depistaggi. Le famiglie delle vittime, dopo trentacinque anni, aspettano ancora giustizia. Mirella Gregori, studentessa romana quindicenne, il 7 maggio dell’83 dice alla madre di avere un appuntamento con un compagno di classe e scompare. Un mese dopo, il 22 giugno, sempre a Roma, scompare un’altra studentessa, ha 15 anni ed è cittadina vaticana, figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia. Si chiama Emanuela Orlandi e frequenta il corso di flauto nella scuola di musica annessa alla Basilica di Sant’Apollinare. Con il sequestro e la presunta morte di Emanuela Orlandi si intreccia il mistero della morte del piccolo José Garramon, 12 anni, figlio di un funzionario uruguayano dell'Onu, che il 20 dicembre 1983 viene ritrovato ucciso da un furgone nella pineta di Castel Porziano, presumibilmente dopo essere stato sequestrato vicino casa all’Eur.

Emanuela Orlandi, Mirella Gregori, José Garramon – regia di Paolo Fattori e Francesco Paolo Del Re
Andata in onda su rai tre Mercoledì 6 agosto 2014 in prima serata
www.chilhavisto.rai.it

Orlandi Story seconda parte: Mirella Gregori:
http://vimeo.com/mariorossinet/orlandistory2mirella

Orlandi Story terza parte: José Garramon:
http://vimeo.com/mariorossinet/orlandistory3jose

30 luglio 2015

Emanuela Orlandi nella Basilica di Sant'Apollinare?



Emanuela Orlandi nella Basilica di Sant'Apollinare? from Mario Rossi Network on Vimeo.

"Riguardo al fatto di Emanuela Orlandi, per trovare la soluzione del caso, andate a vedere chi è sepolto nella cripta della Basilica di Sant'Apollinare e del favore che Renatino fece al cardinal Poletti, all'epoca".

Legami che Enrico De Pedis aveva con la mafia siciliana, la loggia massonica P2 e Roberto Calvi del Banco Ambrosiano, oltre che nella scomparsa di Emanuela Orlandi. Sabrina Minardi aveva anche raccontato di avere accompagnato Enrico De Pedis, quando era latitante, a due cene in casa del senatore Giulio Andreotti. Episodi che adesso la donna avrebbe raccontato anche nelle sue deposizioni.

Nel 2006 "Chi l'ha visto?" era riuscito a intervistare Sabrina Minardi che aveva già parlato dei legami che Enrico De Pedis aveva con la mafia siciliana, la loggia massonica P2 e Roberto Calvi del Banco Ambrosiano, anche se aveva escluso un proprio coinvolgimento nella scomparsa di Emanuela Orlandi. In una parte non trasmessa della stessa intervista Sabrina Minardi aveva anche raccontato di avere accompagnato Enrico De Pedis, quando era latitante, a due cene in casa del senatore Giulio Andreotti. Episodi che adesso la donna avrebbe raccontato anche nelle sue deposizioni.

05 maggio 2014

Cedric Tornay



Vaticano, 4 maggio 1998, furono trovati morti il neo capo delle guardie svizzere Alois Estermann e sua moglie; venne accusata la guardia Cedric Tornay, che si sarebbe suicidato subito dopo.

anteprima
http://www.youtube.com/watch?v=qe3QazB1kms

Parte 2
http://www.youtube.com/watch?v=N9eJXBp8Gy0

Parte 3
http://www.youtube.com/watch?v=gM56EhYYxlM

Parte 4
http://www.youtube.com/watch?v=IXUWiVenPhc

Parte 5
http://www.youtube.com/watch?v=BaCPjKSKmvs

05 dicembre 2013

Ferdinando Imposimato sulla TAV, 14 novembre 2013



L'Alta velocità , voluta da speculatori del territorio , non crea occupazione , viola le norme UE sui rifiuti e accresce in modo enorme il debito pubblico gravando sui più poveri e sottraendo 27 miliardi di euro (54 mila miliardi di lire) al lavoro, ai giovani, alle piccole e medie imprese , alla scuola , alla cultura e all'arte, senza alcun rischio economico per imprese private, che non investono un solo euro . Tale enorme somma è destinata ad aumentare perchè i costi non sono "blindati". Alla scuola sono state destinate poche centinaia di milioni di euro. L'AV è solo a carico dello Stato. La legislazione italiana in materia di AV è in contrasto con la normativa comunitaria . La Corte Europea di Giustizia ha condannato più volte l'Italia per leggi e decreti che avvantaggiano chi specula sull'AV senza rispettare le direttive europee sui rifiuti , con grave minaccia alla salute delle persone e all'ambiente . In questa situazione i cittadini italiani hanno il diritto di reclamare, anche con la disobbedienza civile, il rispetto della Costituzione (art. 10 l'Italia si conforma alle norme interazionali generalmente riconosciute) nonchè delle direttive europee che, secondo la Consulta, prevalgono su decreti e leggi italiane . La disobbedienza civile contro la TAV , che distrugge l'ambiente in modo irreversibile, è presupposto di giustizia e di legalità.

19 settembre 2013

Manifesto del movimento politico Italia Virtuosa

Manifesto del movimento politico
fondato da  Ferdinando Imposimato
con il prezioso contributo di Sardegna Virtuosa e di molti giovani di varie città italiane



Cosa è Italia Virtuosa
Italia virtuosa  è un movimento politico culturale che si ispira ai principi e valori della Costituzione Repubblicana e della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo. La stella polare di Italia Virtuosa è l'eguaglianza dei cittadini,  intesa come eguale opportunità di uomini e donne, consacrata nella Costituzione. L'eguaglianza  ha contribuito allo sviluppo delle nazioni e ha fatto grandi molti paesi dell'antichità e dell'era contemporanea. L'eguaglianza è il pilastro della democrazia, la molla che ne favorisce la diffusione: « tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. La Repubblica rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese ». Laddove  la cittadinanza, intesa in senso universale, appartiene a tutti (art.3 della Costituzione). L'antitesi della democrazia è la dittatura che distrugge le potenzialità dei singoli uomini per esaltare quelle del tiranno. Nessun uomo è disposto a impegnarsi e a valorizzare le proprie potenzialità creative nell'interesse di un dittatore. Alla dittatura va equiparato il regime, che è la dittatura della maggioranza che governa nel disprezzo dei diritti della opposizione.
Italia Virtuosa agirà per rendere effettiva e concreta l'eguaglianza, fonte di sviluppo e di progresso.
Italia Virtuosa ritiene la Repubblica parlamentare immodificabile forma di solidarietà umana, una casa nella quale dobbiamo ritrovarci tutti, trovando un punto di concordia, essenziale per il bene comune, nel rispetto reciproco delle diversità dei singoli.
Il pilastro della Repubblica è la democrazia partecipata da tutti i membri della collettività che rispettino le leggi: l'esercizio dei poteri politici di direzione della cosa pubblica appartiene concretamente a tutti i cittadini, che devono avere  uguale possibilità di determinare, mediante il loro intervento diretto, la gestione della cosa pubblica, nel senso più conforme all'interesse collettivo. Ma la democrazia è anche trasparenza dell'agire e controllo costante dell'azione di chi governa sia a livello centrale che locale.
La sovranità popolare, cardine della democrazia (demos kratos=governo del popolo), ripudia il populismo, anticamera della dittatura. Essa deve essere esercitata non ad libitum, con la scelta di un “messia” che sfugge ad ogni legge, ma nel rispetto delle regole della Costituzione.
La Repubblica democratica, sempre imperfetta, deve essere costruita e perfezionata giorno per giorno, e resa possibile dall'esercizio del potere democratico dei cittadini, con una continua vigilanza contro pericoli di deformazioni e involuzioni, ma anche con una continua, positiva presenza per approfondire le idealità umane e di giustizia. Essa mira all'effettiva parità dei diritti e delle opportunità, che dia a ogni donna e a ogni uomo, indipendentemente dalla posizione sociale e dal  possesso di beni materiali, ma solo in rapporto alle sue capacità e ai suoi meriti, il posto che loro compete nella società.
Italia Virtuosa respinge l'idea della Repubblica presidenziale e si batte, per mezzo delle leggi, per  difendere il principio che « nessuno riesca a raggiungere una posizione troppo preminente », di cui sarebbe portato ad abusare. Combatte la democrazia che si traduce in regime, che è dittatura della maggioranza che governa nel disprezzo dell'opposizione elemento cardine della democrazia.  «Base delle Costituzione democratica è la libertà, fine di ogni democrazia. Una prova della libertà è nell'essere governati e nel governare, cioè l'alternanza dei governi. Nessun individuo può coprire due volte la stessa carica, le cariche sono di breve durata » (Aristotele). In questo alternarsi senza soste dei governi si realizza il continuo rinnovamento della democrazia.
Italia Virtuosa tende ad uno Stato che tuteli principalmente i soggetti più deboli, che spesso sono anche i migliori sul piano dell'etica e dell'intelligenza che si affina con la sofferenza, facendoli protagonisti della democrazia ; lavoratori, giovani e donne, oggi discriminati, vilipesi nei diritti primari al lavoro e a una giusta retribuzione ed esclusi dalla gestione della cosa pubblica, sono un enorme  patrimonio di risorse per lo sviluppo del paese.
Italia Virtuosa è convinta che la politica e l'etica non debbano essere contrapposte come è avvenuto finora. Aristotele di Stagira, nel 450 a C, pose tra i pilastri dello Stato, accanto al «rispetto della Costituzione e all'estrema capacità nei doveri della carica» il requisito «della virtù e della giustizia», un unicum inscindibile, fondamento dello Stato. Laddove la virtù equivale all'etica in politica e la giustizia alla applicazione della Costituzione.

12 settembre 2013

Zero Inchiesta sull'11 settembre - video completo



I terribili attentati del World Trade Center e di Washington non solo hanno mandato in frantumi gran parte delle certezze occidentali e stravolto - forse per sempre - gli equilibri politico-militari del mondo contemporaneo, ma hanno anche diviso in due, come mai era successo prima, l'opinione pubblica.
In tutto il mondo uomini politici, intellettuali e gente comune si sono ritrovati a interrogarsi su una stessa domanda: che cosa è veramente successo l'11 settembre 2001?
Non c'è più nulla da sapere, non c'è nulla da aggiungere a quanto è stato ricostruito dalle inchieste ufficiali, oppure - come qualche tempo dopo gli attentati si è cominciato a sostenere - non è assolutamente possibile che le cose siano andate come sono state raccontate?

11 settembre 2013

Zero. Inchiesta sull'11 settembre - titoli di coda



I più famoso anchorman statunitense, Dan Rather, ha dichiarato a BBC NewsNight: "Non abbiamo indagato per paura di essere linciati". La nostra indagine sull'11 settembre è dunque ripartita da ZERO, per ricostruire i fatti. Il volume è composto anche da un film documentario che rompe il muro del silenzio, un'inchiesta giornalistica rigorosa, costruita con interviste girate in tutto il mondo a testimoni oculari, sopravvissuti, responsabili delle indagini, esperti, tecnici, scienziati, familiari delle vittime, giornalisti.
Quattro narratori d'eccezione, Dario Fo, Gore Vidal, Lella Costa e Moni Ovadia, accompagnano lo spettatore nel viaggio attraverso le menzogne della versione ufficiale. Immagini inedite ed esclusive, documenti ufficiali, ricostruzioni in computer grafica, permettono di riconsiderare i fatti da punti di vista diversi e riuscire a guardare di nuovo, in maniera critica, le immagini dell'11 settembre 2001.
Per la regia di Franco Fracassi e Francesco Trento. Prodotto da Thomas Torelli per TPF Telemaco.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2007.
Il libro documenta un'inchiesta che allinea un'enorme mole di dati, fatti, analisi e che coinvolge un gran numero di specialisti di provata competenza nei diversi campi dell'indagine.

www.internetbookshop.it

Rebus: Zero, inchiesta sull'11 settembre 2001



A quasi sette anni dai tragici attentati terroristici che colpirono New York, il Pentagono e gli Stati Uniti interi, molte delle domande scaturite dalla versione ufficiale attendono una risposta. Nonostante gli studi, le analisi tecniche e le indagini giudiziarie, per una parte della società civile americana ed europea restano ancora molte perplessità che meritano un chiarimento. Da tutto questo nasce un film-documentario dal titolo "Zero, inchiesta sull'11 settembre". Un'opera che vede la partecipazione diretta del premio nobel Dario Fo, gli attori Moni Ovaia e Lella Costa.

 In studio: Thomas Torelli, produttore e autore; Franco Fracassi, autore e regista; Francesco Trento, autore e regista.

la puntata completa: www.youtube.com/watch?v=KS4YZNRmMUc

"Rebus, questioni di conoscenza" è una trasmissione curata e condotta da Maurizio Decollanz con la regia di Luca Valtorta. Maurizio Amodeo è il direttore della fotografia, Roberto De Lucia il montatore, Dario Maggiore il grafico, Monica Marastoni è la delegata di produzione, Luca Gervasoni fidelity cameraman, Davide Bisceglia fidelity RVM.

08 maggio 2013

8 maggio 2012 in Via Montalcini



8 maggio 2012 ore 17.00, Via Montalcini 8, Roma, Italia

"Non creda la DC di avere chiuso il suo problema liquidando Moro. Io ci sarò ancora come punto irriducibile di contestazione e alternativa."

"Se voi non intervenite, sarebbe scritta una pagina agghiacciante nella storia d'Italia. Il mio sangue ricadrebbe su voi, sul partito, sul Paese."

"Per una evidente incompatibilità chiedo che ai miei funerali non partecipino nè Autorità dello Stato nè uomini di partito. Chiedo di essere seguito dai pochi che mi hanno voluto bene."

Aldo Moro 1978


Cari amici, il pomeriggio dell'8 maggio 2012, alle ore 17, vorrei ricordare Aldo Moro in Via Montalcini ove patì il suo martirio per 55 giorni e fu ucciso la mattina del 9 maggio, e dove non esiste neppure una targa per ricordarlo . Quelli che potevano salvarlo e non lo fecero, non vogliono riconoscere il luogo del martirio del più grande statista italiano , quella prigione che io scoprii 32 anni fa. In quel luogo deve essere ricordato Aldo Moro e non a via Caetani ove fu portato dopo il suo assassinio in via Montalcini. Per rifondare l'Italia occorre rifondare la verità. Grazie a coloro che verranno e condivideranno con me quel momento che ha segnato una svolta drammatica nel nostro paese.
Ferdinando Imposimato

http://www.facebook.com/events/316427321761637/

11 ottobre 2012

Imposimato: a 11 anni da quell’11 settembre: era Strategia della Tensione

Imposimato: a 11 anni da quell’11 settembre: era Strategia della Tensione: di Ferdinando Imposimato - Journal of 9/11 Studies.

Tradotto da Megachip


Gli attentati dell'11/9 sono stati un'operazione globale di terrorismo di Stato consentita dall'amministrazione degli USA, che sapeva già dell’azione ma è rimasta intenzionalmente non reattiva al fine di fare la guerra contro l'Afghanistan e l'Iraq. Per dirla in breve, gli eventi dell'11/9 erano un caso di Strategia della Tensione messa in atto dai poteri politici ed economici negli Stati Uniti per perseguire vantaggi in capo all'industria petrolifera e delle armi.
Anche l'Italia è stata una vittima della "Strategia della Tensione" della CIA, attuata in Italia dai tempi della strage di Portella della Ginestra, in Sicilia, nel 1947, fino al 1993. 

27 aprile 2012

27 maggio 2012: Una giornata di mobilitazione per la Verità e la Giustizia

E' arrivato stanotte, sul gruppo facebook dedicato alla petizione a Papa Benedetto XVI per la verità su Emanuela Orlandi, l'annuncio del fratello Pietro sulla prossima iniziativa di sensibilizzazione. Stavolta il grido "Verità e Giustizia", vuole uscire dalla Capitale e raggiungere tutta Italia. Chi volesse dare una mano o condividere con i più di 10.000 iscritti la propria idea, non esiti a entrare nel gruppo!

Come avrete letto dai comunicati stampa, oggi ho lanciato questa iniziativa a cui pensavo da tempo  "Una giornata di mobilitazione per la verità e giustizia in questo paese". In occasione di questa giornata ci sarà una marcia per Emanuela dal Campidoglio a Piazza San Pietro. Il Sindaco di Roma ha subito aderito all'appello ed esporrà, per l'occasione, la gigantografia di Emanuela in Campidoglio. Il giorno previsto sarà l'ultima domenica di Maggio, il 27. Per quanto riguarda l'orario, lo comunicherò a breve, dopo aver incontrato Alemanno. Quando è arrivato l'annuncio ero a Firenze, con Fabrizio Peronaci, per una presentazione del libro ed il Presidente della provincia di Firenze, A. Balducci, si è subito reso disponibile ad esporre anche lui la gigantografia di Emanuela a Palazzo Medici e vuole anch'egli organizzare qualcosa per il 27 maggio, cercando di sensibilizzare altre province a questa iniziativa. Mi piacerebbe che quel giorno in tutte le città italiane siano ricordate da tutti queste parole "verita' e giustizia". E' stata una giornata faticosa ma ha portato i suoi frutti. Sono contento. Mi auguro veramente che in questo paese le cose possano cambiare, insieme possiamo farcela. Nessuno avrà più il diritto di negarci la verità.
 


16 marzo 2012

Cossiga e l'eccidio di Moro

Tra pochi giorni ricorre l'anniversario della strage di via Fani e dell'assassinio dei carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci e dei poliziotti Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino. Quel giorno Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, fu rapito e tenuto prigioniero per 55 giorni in via Montalcini.
Alcuni giorni fa il capo dello Stato Giorgio Napolitano e' andato a ricordare in Sardegna, afflitta da una grave crisi economica, Francesco Cossiga e Antonio Segni, ex presidenti della Repubblica. Ora, in occasione del trentaquattresimo anniversario della tragedia di via Fani, che cade il 16 marzo 2012, ci aspettiamo che il capo dello Stato non solo commemori i caduti del 16 marzo, ma che in via Montalcini ricordi il sacrificio di Aldo Moro: in quella prigione senza targhe, lo statista democristiano visse il suo calvario di 55 giorni e fu ucciso il 9 maggio del 1978.
Cio' che amareggia e' che molti hanno dimenticato che Francesco Cossiga ripetutamente rivolse gravi accuse a Moro, sia in diverse interviste al Corriere, sia nel suo memoriale a Renato Farina. Cossiga disse, poco prima di morire, che «mai assolutamente sarebbe diventato fascista», se fosse stato adulto all'epoca in cui il fascismo nacque. Ed aggiunse che «molti democristiani lo sarebbero stati: Aldo Moro, ad esempio, e sarebbe stato un grande politico fascista, se avesse avuto un'altra eta' a quel tempo». E ancora: «Moro era un intellettuale. Per lo stesso motivo sarebbe stato fascista» (R. Farina, “Cossiga mi ha detto”, Marsilio, p. 79-80).

12 dicembre 2011

Nine Eleven, la nostra conferenza

Nine Eleven, la nostra conferenza:
Ecco un bel resoconto della conferenza stampa convocata il 3 novembre da Giulietto Chiesa, Fernando Rossi e dal sottoscritto sui fatti dell'11 settembre, scritto da Valerio Spositi per berlinguer.it. Buona lettura.
In via IV Novembre, sede del Parlamento Europeo a Roma, si è tenuta ieri mattina una conferenza alla quale hanno partecipato Giulietto Chiesa, Ferdinando Imposimato, Mike Gravel (senatore USA) e Gianni Vattimo. Conferenza inerente alle tematiche dell’11/9/2001, la cui verità ufficiale crolla giorno dopo giorno sotto il peso delle domande che, a tutt’oggi, non hanno avuto risposta.

Ad aprire la conferenza è Giulietto Chiesa, Presidente e fondatore di Alternativa nonchè giornalista di fama internazionale. “Questo è un evento eccezionale – dice – perchè abbiamo qui con noi due oratori molto importanti che non possono essere tacciati di complottismo. Sono esperti indiscussi e sono il giudice Ferdinando Imposimato, Presidente Onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, e il Senatore americano Mike Gravel”.

Chiesa da la parola al Senatore il quale esordisce dicendo che vuole instaurare una Commissione ufficiale d’Inchiesta sull’11/9. Gravel parla della sua esperienza passata “nell’intelligence, quindi so come funzionano tali sistemi ed essendo anche Senatore, ho compreso anche come funzionano i meccanismi governativi”. Fatta questa premessa, inizia a parlare dell’11/9: “mi è molto piaciuto il film di Chiesa “Zero” che ha messo completamente in imbarazzo gli Stati Uniti. Ma io avevo già capito dall’inizio cosa poteva essere accaduto quell’11 di Settembre”. Quella del Senatore Gravel è una presa di posizione chiara contro l’amministrazione USA e rimanda al mittente le accuse di cospirazione: “l’unica vera cospirazione è quella degli Stati Uniti per impedire di arrivare alla verità, marginalizzando le voci contrarie. Non facendo nessuna indagine sull’11/9 questo governo sta coprendo ugualmente a quello precedente la verità. Infatti Obama quando venne eletto disse di andare avanti, non indietro”. Il senatore chiude con un attacco ai governi americani poichè “come puoi credere che un governo uccida la sua gente? Ebbene è il governo che vuole uccidere il suo popolo mandandolo in guerra a morire invano”.

08 dicembre 2011

Imposimato a Pandora TV: “11 settembre: sinora nessun processo, nessuna verità. Noi ci proviamo”.

In una videointervista rilasciata a Giulietto Chiesa su PandoraTV.it, il Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato, conferma l’intenzione di presentare una denuncia presso la Corte penale internazionale dell’Aja per far aprire un processo a carico delle istituzioni che hanno concorso nelle stragi dell’11 settembre 2001.
Imposimato aveva già annunciato questo intento clamoroso, ma pochissimi media ne hanno dato notizia fino ad ora. Ne parlerà di nuovo in occasione di una conferenza stampa che ha convocato il 3 novembre assieme all’ex senatore USA Mike Gravel, il politico che svelò al Congresso i Pentagon Papers, una sorta di Wikileaks degli anni settanta che demolì i segreti della guerra del Vietnam.