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07 settembre 2019

La versione ufficiale del crollo del WTC N° 7 è un cumulo di macerie

Un gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università dell’Alaska, guidato dal Dr. Leroy Hulsey, dal Dr. Zhili Quan e dal Professor Feng Xiao del Dipartimento di Ingegneria Civile, Università di Scienza e Tecnologia di Nanchino, ha reso pubblici ieri, per un commento pubblico, i risultati di uno studio di quattro anni sul crollo del World Trade Center Building n° 7, l’11 settembre 2001. Questa è la prima indagine scientifica sul crollo dell’edificio.
Ecco la conclusione:
La principale conclusione del nostro studio è che il fuoco non ha causato il crollo del WTC 7 l’11 settembre, contrariamente alle conclusioni del NIST e delle società di ingegneria private che hanno studiato il crollo. La conclusione secondaria del nostro studio è che il crollo del WTC 7 è stato un collasso globale, che ha comportato il cedimento quasi simultaneo di tutti i pilastri dell’edificio.”
Notate tre cose: (1) ci sono voluti 18 anni per ottenere una vera indagine sulla distruzione di un edificio di cui erano stati accusati dei terroristi mussulmani, (2) l’unico modo in cui si può verificare il “cedimento quasi simultaneo di tutti i pilastri dell’edificio” è attraverso una demolizione controllata e (3) questo straordinario risultato non è stato riportato dai media di regime.
In altre parole, lo studio è già stato destinato al Buco della Memoria. Questo è il modo in cui opera The Matrix. Questo è il motivo per cui c’è bisogno di questo sito web. L’unico scopo dei notiziari stampati e televisivi è quello di programmarvi in modo che seguiate pedissequamente l’agenda di chi vi governa. Quelli che seguono i notiziari della TV, ascoltano la National Public Radio o leggono i giornali vengono programmati per essere automi senza cervello.
Leggete ora questa dichiarazione dei Commissari dei Vigili del Fuoco di Franklin Square and Munson [del 24 luglio 2019].
Considerando che gli attacchi dell’11 settembre 2001 sono indissolubilmente e per sempre legati a Franklin Square e ai vigili del fuoco del Dipartimento di Munson;
Considerando che, l’11 settembre 2001, mentre operava presso il World Trade Center di New York City, il vigile del fuoco Thomas J. Hetzel, badge # 290 della Hook and Ladder Company # 1, Franklin Square e Munson Fire Department di New York, rimaneva ucciso durante lo svolgimento delle sue funzioni, insieme a 2.976 altri soccorritori e civili;
Considerando che, i membri del Dipartimento dei Vigili del fuoco di Franklin Square e Munson erano stati chiamati a collaborare alle successive operazioni di salvataggio, recupero e pulizia del sito del World Trade Center, cosa che aveva provocato a molti di loro malattie potenzialmente letali a causa della respirazione delle tossine venefiche presenti nel sito;
Considerando che il Consiglio dei Responsabili del Distretto dei Vigili del Fuoco di Franklin Square e Munson riconosce la natura significativa e convincente della petizione posta all’attenzione del procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York riferentesi a crimini federali non perseguiti commessi presso il World Trade Center l’11 settembre 2001, invita il procuratore degli Stati Uniti a presentare tale petizione ad uno speciale Gran Giurì ai sensi della Costituzione degli Stati Uniti e 18 USC SS 3332 (A)
Considerando che, le prove schiaccianti presentate in detta petizione dimostrano oltre ogni dubbio che esplosivi e/o materiali incendiari pre-impiantati – non solo gli aerei e gli incendi conseguenti – avevano causato la distruzione dei tre edifici del World Trade Center, uccidendo la stragrande maggioranza delle vittime di quel giorno;
Considerando che le vittime dell’11 settembre, le loro famiglie, la popolazione di New York City e la nostra nazione meritano che ogni crimine relativo agli attacchi dell’11 settembre 2001 sia indagato con il massimo rigore e che ogni persona responsabile sia portata di fronte alla giustizia;
ORA PERTANTO, SI DEVE DECIDERE che il Consiglio dei Responsabili del Distretto dei Vigili del Fuoco di Franklin Square e Munson sostenga pienamente un’indagine federale completa del gran giurì e un procedimento giudiziario per tutti i reati connessi agli attacchi dell’11 settembre 2001, nonché ogni sforzo di altre entità governative per indagare e scoprire tutta la verità che circonda gli eventi di quel giorno orribile.
Paul Craig Roberts
Fonte: www.paulcraigroberts.org

Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

06 settembre 2019

11 settembre, le torri del WTC erano minate? Una commissione di vigili del fuoco lo sostiene e per me è giusto ascoltarli

Il 24 luglio scorso, 18 anni dopo la tragedia dell’11 settembre a New York, nel silenzio totale dei grandi media americani (e italiani), cinque uomini non “qualunque” si sono riuniti nel Distretto di Piazza Franklin e Munson, a un passo dai Queens di New York, per approvare, all’unanimità, una risoluzione.
Il cui testo proclama l’”incontrovertibile evidenza” del dato che “esplosivi preventivamente collocati” all’interno delle “tre torri” del World Trade Center, “ne hanno provocato la distruzione”.
Chiunque abbia seguito un poco le polemiche che da 18 anni ruotano attorno alla spiegazione dell’11 Settembre 2001, si renderanno conto immediatamente che una tale dichiarazione cancella in un colpo solo l’intero impianto della inchiesta ufficiale, contenuta nel famigerato “9/11 Commission Report”.
Dunque è importante sapere chi sono questi cinque uomini. Sono i membri della Commissione dei vigili del fuoco del Distretto di Piazza Franklin e Munson: un distaccamento di “volontari” (come lo sono i pompieri americani) che subì gravi perdite mentre portava aiuto nei primi momenti del dramma. I pompieri della Contea di Nassau che morirono nelle torri furono 24, ai quali si aggiunsero quattro residenti nel quartiere. La Commissione dei cinque (composta da uomini che 18 anni fa parteciparono a quelle operazioni e ne uscirono vivi) ha l’incarico di tenere viva la memoria di quell’evento.

I loro nomi vanno ricordati: Philip F Melloy, Dennis G. Lyons, Joseph M. Torregrossa, Christopher L. Gioia, Les Saltzman. Non perché siano famosi. Né probabilmente lo diventeranno. Ma sono importanti perché videro con i loro occhi, sentirono con le loro orecchie. Sono i primi esperti, sanno di che si tratta, portano i segni nei loro corpi.
Tuttavia non furono ascoltati, nemmeno interrogati dalla Commissione. E, se lo furono, le loro testimonianze vennero taciute o ignorate. Ci sono voluti 18 anni perché potessero trovare la forza e il coraggio di rendere pubblico, solennemente, quello che sanno. Ovviamente i grandi media americani e occidentali non diranno una parola di tutto ciò, ma questo non basterà per fermare la notizia. Non lo impedisce a noi in questo momento.
Questi cinque testimoni, pompieri di New York, cittadini americani, si sono mossi dopo che il Comitato degli Avvocati per una nuova inchiesta sull’11 settembre è riuscito a far arrivare una precisa richiesta sul tavolo del Procuratore del Distretto Sud di New York, Geoffrey S. Berman.
La richiesta era esattamente quella di riconoscere l’evidenza che il World Trade Center era stato preventivamente riempito di esplosivi, prima dell’arrivo degli aerei che colpirono due delle tre torri. Il fatto nuovo fu che l’Ufficio del Procuratore rispose (nel novembre scorso) riconoscendo che la petizione aveva il diritto di essere portata sul tavolo di un Gran Jury, cioè di fronte a un Tribunale dello Stato.
Il tempo passa, gli ostacoli ci sono e cresceranno, i ritardi si accumuleranno. Ma adesso ci sono testimoni e esperti che dichiarano pubblicamente di voler sostenere “ogni sforzo di altre istituzioni governative che “vorranno investigare e scoprire la verità — che continua a essere ostacolata — sugli eventi di quell’orribile giorno”. Così dice la risoluzione dei pompieri di New York, Contea di Nassau. Il commissario Gioia ha detto: “Noi siamo il primo Distretto che approva questa risoluzione. Non saremo gli unici”.
Ma allora risorge potente un interrogativo: chi piazzò quelle cariche esplosive nelle tre torri? Chi poteva condurre in porto una tale operazione? Non certo i 19 terroristi “islamici” che sarebbero stati (e non c’erano) a bordo degli aerei. Ci volevano squadre di specialisti ben protetti per farlo. Tutte cose di cui la Commissione Ufficiale neppure si è occupata, negando poi l’esistenza “inoppugnabile” delle esplosioni dal basso, che precedettero e accompagnarono i crolli.
Dunque la Commmissione ufficiale ha mentito. Ricordiamo che a capo dell’FBI in quel momento c’era (pura coincidenza?) colui che è al centro dell’inchiesta sul Russiagate, Robert Mueller.
fonte: Global Research. “Call for New 9/11 Investigation: New York Area Fire Commissioners Make History”.

28 dicembre 2018

Un Grand Jury chiamato a giudicare sulla presenza di esplosivo al WTC l'11 settembre 2001

A febbraio scorso, a New York, è nato il Comitato Giuristi per un’Inchiesta sull’11 Settembre (Lawyers Committee for 9/11 Inquiry), che nel mese di aprile ha depositato alla procura distrettuale di New York Sud una petizione di 52 pagine e 57 reperti. Alla scadenza dei sei mesi regolamentari il procuratore ha designato un Grand Jury per esaminare l’esposto.
Il Comitato non mette in discussione in questa fase la versione bushiana degli attentati dell’11 settembre 2001. Non si pronuncia sull’impatto dei due aerei che colpirono due dei tre edifici crollati. Si concentra esclusivamente sugli esplosivi nelle torri WTC1, WTC2 e WTC7, rilevando che la loro presenza e il ruolo avuto quel giorno costituiscono un crimine federale, per il momento non ancora perseguito.
Il procuratore Geoffrey S. Berman è stato per due anni associato di Rudy Giuliani, sindaco di New York al momento dei fatti. Giuliani aveva invitato i concittadini a evacuare le torri colpite dagli aerei di linea, WTC1 e WTC2, per il rischio di crollo. Ebbene, quegli edifici erano stati costruiti per resistere a choc ben più violenti.
Il Grand Jury dovrebbe riunirsi in udienza nel 2019. Per la prima volta dopo 17 anni da quegli avvenimenti, la giustizia civile (e non militare) statunitense prenderà in esame uno degli aspetti degli attentati dell’11 settembre.

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11 settembre 2018

TORRI GEMELLE / BIN LADEN E MOHAMED ATTA UNITI NELLA LOTTA PER LA CIA


Arieccolo. Era scomparso da un bel po' di tempo il volto del capo commando per l'assalto alle Twin Towers che ha cambiato i destini del mondo e provocato l'assalto degli Usa all'Iraq, la preda da sbranare per interessi petroliferi, di potere e logistici: il volto di Mohamed Atta.
Il Corriere della Sera pubblica un ampio reportage sul "Matrimonio tra gli eredi del terrore", ossia le nozze tra Bin Laden junior (il rampollo di Osama) e la figlia di Mohamed Atta, la figura strategica in tutta la vicenda dell'11 settembre.
La notizia, a sua volta, arriva fresca fresca dall'autorevole Guardian, che fornisce alcuni dettagli da non poco. Nel resoconto del quotidiano londinese, ad esempio, viene  sfornata un'altra new, sempre in tema nuziale: "un altro figlio di Osama bin Laden, Mohamed, ha avuto in sposa la figlia di Afef al Marsi, a lungo uno dei principali esponenti militari della fazione e poi ucciso da un drone statunitense nel 2001. Cerimonia tramandata da un celebre video".

IL TIMIDO MOHAMED TUTTO CASA & CIA
Così scrive l'inviato del Corsera Guido Olimpio: "Sulla vita privata di Mohamed Atta, figura introversa e timida, però capace di guidare i suoi uomini nella fase finale del grande attentato, non sono mancate le supposizioni, le speculazioni, i racconti a metà. Si era ipotizzato di una sua possibile relazione con un cittadino mediorentale detenuto in Spagna mentre alcuni anni fa una donna, spuntata in Florida, aveva sostenuto di essere stata la sua compagna. Voci perse nel tempo".
Contina Olimpio: "Nel 2010 la madre, Boziana, aveva dichiarato al quotidiano spagnolo El Mundo che il figlio in realtà non era morto nella strage del 2001: gli americani lo hanno catturato e portato a Guantanamo. A suo dire l'intelligence avrebbe organizzato una manovra per accusare i musulmani di 'terrrorismo'. Teorie cospirative condivise a lungo anche dal padre, convinto che Mohamed fosse rimasto vittima di una manipolazione, salvo poi cambiare idea".


Ferdinando Imposimato. In apertura Mohammed Atta e, sullo sfondo, Osama bin Laden

Molto più chiara ci pare la ricostruzione fornita sei anni fa, nel 2012, da Ferdinando Imposimato, che venne ufficialmente incaricato dal Tribunale dell'Aja per i crimini di guerra di redigere un dossier proprio su tutti i lati oscuri & le connection della tragedia delle Torri Gemelle. E, guarda caso, Mohamed Atta era il protagonista di quel lungo e minuzioso documento che il giudice antimafia e antiterrorismo preparò (e poi consegnò) alle autorità dell'Aja. In basso riproduciamo per intero l'articolo che Imposimato firmò proprio per la Voce a marzo 2012 (emblematico il titolo: "Atta secondo") su quella tragica vicenda.
La realtà è più semplice di quanto possa sembrare. Atta era un uomo al servizio dei servizi americani. Forse a loro insaputa? Macchè, era un infiltrato di lusso, di superlusso. Si era addestrato per volare negli Usa in tutta tranquillità, aveva conseguito i relativi brevetti, aveva ogni tipo di documento in regola, e l'ultimo anno prima della strage, ossia tra la fine del 2000 a tutto agosto del 2001, aveva viaggiato in lungo e in largo per gli Usa, e tra gli Usa e l'Europa.
Possibile mai che un "sospetto" di quel calibro (il suo nome era infatti nella black list di Cia ed Fbi) fosse libero come un normale commesso viaggiatore di saltare da una costa all'alta, dall'Atlantico al Pacifico? Libero come un fringuello e senza lo straccio di un controllo?

LA GRANDE AMICIZIA TRA LE FAMIGLIE BUSH E BIN LADEN
Atto secondo, è il caso di dirlo. Ossia la storia dei legami d'affari tra la famiglia Bush (senior e junior) e Osama bin Laden. La Voce una decina d'anni fa ha pubblicato un'intervista all'avvocato Carlo Taormina, all'epoca legale di Loredana Bertè, in cui raccontava di un pranzo a casa Bush in compagnia dell'allora marito, il campione di tennis Bjorn Borg. Tra aragoste & racchette spunta un vip. Ebbene, sapete chi era l'altro invitato eccellente alla tavola di casa Bush? Osama bin Laden. Voleva anche lui lezioni di tennis o qualcos'altro?


Loredana Bertè con Bjorn Borg

Sta di fatto che gli affari tra le due famiglie sono volati sempre a gonfie vele, sigillati da un'altra amicizia da novanta: quella di Bush senior con il fratellastro di Osama bin Laden, perchè entrambi soci del potentissimo gruppo finanziario a stelle e strisce Carlyle.
E circola una "leggenda metropolitana" (ma non troppo): che i due amiconi abbiamo assistito all'esplosione delle Twin Towers in diretta, proprio dalle ampie terrazze griffate Carlyle, superpanoramiche e soprattutto con vista diretta sulle Torri Gemelle. 
Sorgono a questo punto spontanee alcune domande. Ma cosa ha poi fatto il tribunale dell'Aja del dossier Imposimato? Di tutti gli esplosivi elementi che conteneva? Di tutta quella minuziosa ricostruzione che aveva effettuato?
E cosa ha fatto la Casa Bianca del lavoro investigativo iniziato ovviamente subito dopo la tragedia, per svelare gli scenari che c'erano dietro la tragedia delle Torri Gemelle? Già nell'autunno 2001, infatti, venne ordinata un'inchiesta top secret. Solo pochi mesi prima della scadenza del suo secondo mandato presidenziale Barack Obama l'ha desecretata.
Come mai non se ne è più saputo niente? Come mai non s'è mossa una sola foglia? Perchè s'è alzata la solita cortina fumogena? Perchè s'è invece alzato, alto come le Torri Gemelle, un muro di gomma, anche disinformativo?
Sono ancora in troppi a temere che quelle tragiche verità prima o poi possano venire a galla.
Vergogna per la 'democratica' (sic) America.

L'ARTICOLO DI FERDINANDO IMPOSIMATO DI MARZO 2012
http://www.lavocedellevoci.it/wp-content/uploads/2016/05/articolo-Voce-Imposimato-marzo-2012.pdf

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11 SETTEMBRE / OBAMA DESECRETA LE COMPLICITA' DI CIA E FBI ?
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SALAH, STRANOTO ALL'INTERPOL. COME ATTA, PROTETTO DALLA CIA…
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10 settembre 2018

Lettera aperta al presidente Trump sulle conseguenze dell'11 Settembre 2001, di Thierry Meyssan

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Signor Presidente,
i crimini dell’11 Settembre 2001 non sono mai stati giudicati nel suo Paese. Le scrivo in quanto cittadino francese che ha denunciato per primo le incongruenze della versione ufficiale, aprendo un dibattito a livello mondiale su chi siano i veri colpevoli.
Se fossimo giurati in un tribunale penale dovremmo decidere della colpevolezza o dell’innocenza del sospettato ed eventualmente stabilire la pena. Dopo i fatti dell’11 Settembre, l’amministrazione Bush Jr. ci ha detto che il colpevole era Al Qaeda e che la punizione sarebbe stata il rovesciamento di chi l’aveva aiutata: i Talebani afgani, poi il regime iracheno di Saddam Hussein.
Tuttavia, c’è una grande quantità d’indizi che attesta l’insostenibilità di simile tesi. Se fossimo giurati, con obiettività decideremmo che i Talebani e Saddam Hussein sono innocenti. Naturalmente, questo non basterebbe a farci conoscere il vero colpevole e ne saremmo frustrati. Ma è per noi inconcepibile che degli innocenti vengano condannati solo perché non abbiamo saputo, o potuto, trovare i colpevoli.
Noi tutti abbiamo capito che alte personalità istituzionali stavano mentendo quando il segretario di Stato per la Giustizia e il direttore dell’FBI, Robert Mueller, hanno rivelato i nomi dei 19 presunti pirati dell’aria: avevamo già sotto gli occhi le liste dei passeggeri imbarcati, diffuse dalle compagnie aeree, e su queste liste non figurava alcuno dei sospettati.
Da allora abbiamo cominciato a dubitare fortemente del «governo di continuità», l’istanza incaricata di sostituirsi alle autorità elette, qualora queste perissero in un attacco nucleare. Abbiamo formulato l’ipotesi che gli attentati mascherassero un colpo di Stato conforme al metodo ideato da Edward Luttwak: conservare un esecutivo di facciata, imponendogli però tutt’altra politica.
Nei giorni successivi l’11 Settembre l’amministrazione Bush prese diverse decisioni.
-  Fu istituito l’Office of Homeland Security e adottato un voluminoso Codice Antiterrorismo, pronto però già da molto tempo, l’USA Patriot Act. Per fatti che l’amministrazione stessa giudica «di terrorismo», questo testo sospende la Bill of Rights, che è stata, signor presidente, la gloria del suo Paese. L’USA Patriot Actdestabilizza le vostre istituzioni. Due secoli dopo ha sancito il trionfo dei grandi proprietari che stesero la Constitution e la sconfitta degli eroi della guerra d’indipendenza che pretesero che vi fosse aggiunta la Bill of Rights.
-  Il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, creò l’Office of Force Transformation, al comando dell’ammiraglio Arthur Cebrowski, che presentò immediatamente un piano, pronto già da molto tempo, per il controllo delle risorse naturali dei Paesi del Sud attraverso la distruzione delle strutture statali e della vita sociale della metà del mondo non ancora globalizzata. Simultaneamente, il direttore della CIA lanciò la «Matrice dell’Attacco Mondiale», un insieme di operazioni segrete nelle 85 nazioni dove Rumsfeld e Cebrowski volevano distruggere le strutture statali. Ritenendo che soltanto quei Paesi le cui economie erano globalizzate si sarebbero mantenuti stabili, mentre gli altri sarebbero stati distrutti, gli uomini dell’11 Settembre misero le Forze armate statunitensi al servizio di interessi finanziari transnazionali. Tradirono gli Stati Uniti e li trasformarono nel braccio armato di siffatti predatori .
Da 17 anni vediamo cosa porta ai suoi concittadini il governo dei successori di quelli che redassero la Constitution e si opposero, all’epoca senza successo, alla Bill of Rights: i ricchi sono diventati super-ricchi, la classe media è stata ridotta a un quinto e la povertà è aumentata.
Vediamo anche i risultati della messa in atto della strategia Rumsfeld-Cebrowski: conflitti – le cosiddette «guerre civili» – che hanno devastato quasi per intero il Medio Oriente Allargato; intere città cancellate dalla carta geografica, dall’Afghanistan alla Libia, passando per l’Arabia Saudita e la Turchia, che tuttavia non erano in guerra.
Nel 2001 soltato due cittadini statunitensi denunciarono le incoerenze della versione bushiana: il democratico Jimmy Walter, costretto poi all’esilio, e lei stesso, che entrò in politica e ora è presidente.
Nel 2011 abbiamo visto il comandante dell’AfriCom venire rimosso ed essere rimpiazzato dalla NATO perché si era rifiutato di supportare Al Qaeda nel rovesciamento della Jamahiriya Araba Libica. Poi abbiamo visto il LandCom della NATO organizzare il sostegno occidentale agli jihadisti in generale e ad Al Qaeda in particolare per rovesciare la Repubblica Araba Siriana.
Così gli jihadisti, considerati «combattenti per la liberta» contro i sovietici, e poi, dopo l’11 Settembre, «terroristi», tornarono a essere gli alleati dello Stato profondo, cosa che in realtà non cessarono mai di essere.
Abbiamo anche seguito con immensa speranza la sue azioni per sopprimere, uno a uno, ogni sostegno agli jihadisti. Ed è con la medesima speranza che la vediamo oggi dialogare con il presidente russo per ristabilire la vita nel Medio Oriente devastato. Ed è invece con pari preoccupazione che vediamo Robert Mueller, ora procuratore speciale, accanirsi nel distruggere la patria, attaccando la posizione che lei ora occupa.
Signor presidente, la diarchia che si è installata nel suo Paese dopo l’11 Settembre causa sofferenza non soltanto lei e ai suoi concittadini: ne è vittima il mondo interno.
Signor presidente, l’11 Settembre non è storia passata. È il trionfo di interessi transnazionali che conculcano non soltanto il suo popolo, ma l’intera umanità che aspira alla libertà.
Thierry Meyssan ha aperto il dibattito a livello mondiale sui veri responsabili dell’11 Settembre. Ha lavorato come analista politico a fianco di Hugo Chavez, di Mahmoud Ahmadinejad e di Mouamar Gheddafi. Oggi è rifugiato politico in Siria.

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01 settembre 2018

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 31 8 2018


Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
Moscou renforce sa présence militaire en Syrie
 

 
Moscou et Damas accusent Londres, Paris et Washington de préparer une attaque chimique
 

 
Le Pentagone reconnaît avoir dépensé 1 500 milliards $ en guerres depuis le 11-Septembre
 

 
Décès de John McCain, chef d'une branche du service secret des « Cinq yeux »
 

 
Le Liban reconnaît-il la fin de la guerre en Syrie ?
 

 
Les Iraniens choqués par le niveau de vie de leurs dirigeants
 

 
Facebook et Twitter se vantent de censurer des informations
 

 
Le Moyen-Orient se prépare au plan Trump-Kushner
 

 
Le Royaume-Uni se retire lentement d'Idleb
 

 
Pour Lavrov, Guterres ne serait qu'un homme de paille à la tête de l'Onu
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Discours d'Emmanuel Macron à la Conférence des ambassadeurs et des ambassadrices
 

 
Déclaration des États-Unis, du Royaume-Uni et de la France à l'occasion du cinquième anniversaire de l'attaque à l'arme chimique de la Ghouta
 

 
Lettre du pape François au Peuple de Dieu
 

 

« Horizons et débats », n°19, 20 août 2018
Sécurité alimentaire
Partenaires, 24 août 2018
abonnement    Réclamations

31 agosto 2018

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 31 ago 2018


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
Mosca rafforza la presenza militare in Siria
 

 
Mosca e Damasco accusano Londra, Parigi e Washington di preparare un attacco chimico
 

 
Il Pentagono ammette di avere speso 1.500 miliardi di dollari in guerre dall'11 settembre 2001
 

 
È morto John McCain, capo di un ramo del servizio segreto dei «Cinque Occhi»
 

 
Il Libano riconosce che la guerra in Siria è finita?
 

 
Gli iraniani scioccati dal livello di vita dei loro dirigenti
 

 
Facebook e Twitter si vantano di censurare informazioni
 

 
Il Medio Oriente si prepara al piano Trump-Kushner
 

 
Il Regno Unito si ritira lentamente da Idleb
 

 
Secondo Lavrov, il capo dell'ONU, Guterres, non sarebbe che un uomo di paglia
 
Controversie

 
ancella abbonamento    Reclami


29 novembre 2017

ReOpen911: Newsletter N°69 - Novembre 2017


Newsletter N°69 - Novembre 2017

L'article ReOpen911 du mois


Le scepticisme scientifique appliqué au 11-Septembre
Le scepticisme scientifique est "une attitude de doute cartésien vis-à-vis des allégations non étayées par des preuves empiriques ou par la reproductibilité", et il permet, quand il est utilisé correctement, de s'assurer qu'une thèse a été démontrée de façon satisfaisante avant d'y adhérer. Quand la plupart des scientifiques sont convaincus de la validité d'une thèse (qui concerne un domaine sur lequel ils travaillent), on parle de consensus scientifique. C'est le cas par exemple pour l'évolution ou pour le réchauffement climatique.
Lisez cet article sur le blog de ReOpen911

Les amalgames habituels entre le complotisme et le scepticisme


Arte : Documentaire sur le complotisme, avec Rudy Reichstadt
Planète + : Documentaire sur le complotisme, avec Rudy Reichstadt
Huffington Post : Mention du 11 septembre et de Peter Dale Scott dans un article de Rudy Reichstadt
i21news : 11 septembre : du pain béni pour les conspirationnistes ? (interview de Rudy Reichstadt)
i24news : Détenus radicalisés: entretien avec un artisan de la "déradicalisation" (le lien est fait avec le complotisme)
Les Crises : Articles sur l'effondrement des tours jumelles
Europe 1 : Débat sur les fake news animé par Frédéric Taddéi, avec Olivier Berruyer, François-Bernard Huyghe, Thomas Huchon, Sophie Mazet
Europe 1 : Débat sur les fake news animé par Frédéric Taddeï avec Eric Chol,Tristan Mendès France, Fabrice Epelboin, Nicolas Hervé
Le Monde : Aux Etats-Unis, des lycéens apprennent à débusquer les « fake news »
Le Monde : Les démons de Mathieu Kassovitz
Slate : Allusion au 11 septembre dans un article sur le complotisme
Le Point : Allusion au 11 septembre dans un article sur le complotisme
Philosophie magazine : Que répondre à une théorie du complot ? (Philippe Huneman mentionne l'équation de David Grimes)
RFI : Complotisme et sorcellerie
CRITICA MASONICA : Loïc Nicolas parle de ReOpen911
GEO Ado : Théories du complot : gare aux mythos !
Sciencepost : Comment les conspirationnistes en arrivent-ils à croire au complot ?
Le Cercle Psy : Croire aux théories du complot pour se sentir unique
Sciences Po Lille : Comment naissent et se propagent les théories du complot ? (conférence de Damien Cottin)
Légendes urbaines : Le complotisme post-11 septembre : symptôme d'une société en mal de confiance ? (conférence de Marie Peltier)
Blog de Franck Rasmus : Mais comment peuvent-ils croire de telles foutaises?
Franceinfo : Dordogne : des collégiens face à la théorie du complot
France Bleu : Attentats du 11 septembre 2001 : un professeur de Saint-Étienne lutte contre la théorie du complot
C l'hebdo : "Les attentats du 11/9 n'ont pas eu lieu"
Radio-Canada : Pourquoi les sites de conspiration français publient-ils des articles de médias gouvernementaux russes ?
Journal de Montréal : Les extraterrestres, le 11 septembre et l'assassinat de JFK. Un complot ?
7sur7 : George W Bush : "Notre système politique semble plus vulnérable aux théories du complot"
theoriesducomplot.bePoints communs des théories du complot
Agence Nationale de la Recherce : Projet visant à concevoir et évaluer les réponses à la question soulevée par l'adhésion aux théories du complot
Huffington Post : Comment les adeptes des théories du complot voient le monde? Une étude répond
France Culture : Les théories du complot ébranlent-elles l'école ?
The Conversation : La vérité est ailleurs: complots et sorcellerie
UP Le Mag : Lutter contre les fake news est un combat permanent
Causeur : Le Monde compare « l'hystérique » Finkielkraut au complotiste Kassovitz
Conspiracy Watch : Interview de Pierre-André Taguieff
Le Monde : Mathias Girel : « La difficile étude de l'ignorance »
Télérama : Nicolas Chevassus-au-Louis : "La connaissance avance, mais l'ignorance avance plus vite"
Télérama : Vaccins, nucléaire... "Quand on croit au complot, tout vient le justifier"
Arte : "La religiosité a les mêmes principes structurels que la théorie du complot"
The Conversation : Les origines de la post-vérité chez les intellectuels français
National Geographic : 11 septembre : les secrets du drame
Le Télégramme : Voyage au centre de la Terre plate
Revue ¿ Interrogations ? : Gérald Bronner, à propos du complotisme
Agence SciencePresse : Sceptique de niveau 3

A voir également


Blog Huffington Post de Kristen Breitweiser : Bankrupting Terror: Blocking the Saudi Aramco IPO
La Libre.be : Des dossiers de la CIA sur les assassinats de Kennedy et Lee Harvey Oswald auraient disparu
New York Times : The Day Nothing Changed, par Paul Krugman
Arte : La Guerre du renseignement
Courrier International : Robert Fisk : "Quand George W. Bush a promis de traîner les terroristes devant la justice après le 11 septembre, j'ai publiquement douté qu'Oussama ben Laden serait jugé"
Le Figaro : Après le 11 septembre 2001, des risques de maladies cardiaques pour des enfants
Le Monde diplomatique : Le complot des anticomplotistes, par Frédéric Lordon (réponse de Rudy Reichstadt)
Le Monde diplomatique : Frédéric Lordon, à propos de Gérald Bronner (voir aussi cette vidéo)
Le Monde diplomatique : "La liberté d'expression [...] n'est pas là pour protéger la voix des puissants, des dominants ou le consensus. Elle est là pour protéger la diversité – d'interprétations, d'opinions et de recherches – et la défendre"


Autre :
Lundi.am : L'insurrection qui vient : une réponse au 11 septembre ?
L'important : USA : les guerres à l'étranger ont couté 4300 milliards de dollars
Le Figaro : Du 11 septembre 2001 à Barcelone : retour sur 15 ans de djihadisme
La Presse : Le 11-Septembre n'aurait servi à rien !
TVA Nouvelles : 11 septembre 2001: Pierre Bruneau se souvient
RMC Découverte : Soirée Spéciale 11 Septembre
Slate : « Je n'ai pas fait de fête le 11 septembre 2002 »
Libération : Il y a seize ans, le 11 Septembre 2001...
Atlantico : Al-Qaida toujours aussi dangereux seize ans après le 11 septembre 2001 ?
Europe 1 : Vincent Hervouët : "Un attentat toutes les quatre heures depuis seize ans"
Revue des Deux Mondes : 11 septembre 2001 : Attentats contre le World Trade Center
Courrier International : Les Américains n'ont tiré aucune leçon du 11 septembre
Franceinfo : Depuis le 11-Septembre, le terrorisme a fait près de 190 000 morts dans le monde 
Le Temps : Fresh Kills, un parc sur les débris du 11-septembre
France 24 : La réaction de Donald Trump après les attentats du 11 septembre 2001 ressurgit en ligne
Le Parisien : 11 septembre 2001 : le jour maudit de Bush
France Bleu : Le combat sans fin d'Aïcha El-Wafi, mère du terroriste français du 11 septembre
Arte : BiTS - Conspiracy
Education Nationale : Avoir plus d'esprit critique permet de ne pas avoir peur de ce que l'on pense
Middle East Eye : Le 11 septembre, version 16.0
Middle East Eye : Du 11 septembre aux groupes de haine : la marginalisation économique des musulmans d'Occident
Vice : Grandir en tant que musulmane après le 11-Septembre
Charlie Hebdo : Les poussières éternelles du 11 septembre
FigaroVox : Éric Zemmour: «Ce qui a changé depuis le 11 septembre 2001…»
Causeur : 11 Septembre: seize ans de déni
Dreuz : Il y a 16 ans, nous avons commencé une « guerre » contre le terrorisme qui ne finira jamais