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28 ottobre 2022

Blog Emanuela Orlandi: Diario 1989 Gennaio Dicembre Mirella&Emanuela




Buongiorno
Inserito nuovo articolo su: 

DIARIO DI UNA STORIA VERA:

1989 Gennaio Dicembre Mirella&Emanuela


In questo articolo: Assassinio di Edoardo Toscano (L'operaietto della Banda della Magliana), Paul Marcinkus e Agostino Casaroli si dimettono e uno scambio epistolare tra Don Vergari e Giulio Andreotti per un favore che l'uno deve fare all'altro a beneficio di Marco De Pedis (fratello di Enrico). 


Buona lettura

24 ottobre 2022

“Vatican Girl”: Netflix riapre il caso Emanuela Orlandi con la serie-choc

Dal Kgb alla banda della Magliana, passando per le molestie sessuali: la docuserie che indaga su uno dei grandi misteri d'Italia

E’ tuttora irrisolto il caso di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno del 1983 dalla Città del Vaticano, dove viveva con la famiglia, e mai più ritrovata. ll “cold case” è il tema della nuova docu-serie di Netlfix, “Vatican Girl – La scomparsa di Emanuela Orlandi”, realizzata dalla società di produzione inglese RAW con il contributo di testimoni dell’epoca e giornalisti che hanno seguito il caso, come Andrea Purgatori.

Vatican Girl – le testimonianze choc di Pietro Orlandi e dei familiari

Un altro volto noto è quello di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che non si è mai arreso e continua a cercare la sorella. O almeno, come ribadisce in maniera straziante, di un corpo sul quale la famiglia possa piangere. La docu-serie ripropone tutti i documenti accumulati negli anni, comprese le misteriose telefonate del misterioso “americano” e dei nastri agghiaccianti, con le comunicazioni dei rapitori, la voce della giovane Emanuela e quello che sembra essere l’audio di una tortura.

07 marzo 2022

Blog Emanuela Orlandi: DIARIO DI UNA STORIA VERA




Pubblicato un nuovo articolo nel Blog di Emanuela Orlandi 
DIARIO DI UNA STORIA VERA:

Luglio Dicembre 1985
 
 
  • Alla presenza di Ilario Martella, Sambuco e Bosco redigono l'identikit della persona vista davanti al Senato il giorno della scomparsa di Emanuela Orlandi.
  • Si indaga sull'uomo che ebbe a frequentare Anna Orlandi, la zia di Emanuela.
  • La madre di Mirella Gregori riconosce il vice capo della polizia vaticana come l'uomo che si intratteneva al bar dei De Vito insieme a sua figlia.


Buona lettura

22 aprile 2020

Blog Emanuela Orlandi: Eventi di Giugno 1983





Pubblicato un nuovo articolo nel Blog di Emanuela Orlandi 

Continua il diario degli eventi che hanno caratterizzato il 1983 relativamente alla sparizione di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori:

GIUGNO 1983




Buona lettura

18 marzo 2020

Dal Blog Emanuela Orlandi: Inserito nuovo Menù



Dal Blog Emanuela Orlandi:
Abbiamo creato un nuovo menù dalla Home del Blog "Diario di una storia vera"
dove inseriremo tutti gli eventi noti e meno noti dal giorno della sparizione delle due ragazze.

Iniziamo col pubblicare gli eventi precedenti al 1983. Vedremo quello che era l'Italia in quei periodi
con particolare riferimento ai fatti e personaggi poi entrati nell'inchiesta.
Buona lettura.

EVENTI PRE-1983




25 giugno 2019

Blog Emanuela Orlandi: Sit-in per Emanuela a 36 anni dalla sparizione

New article "Sit-in 2019"


Pubblicato un nuovo articolo nel Blog di Emanuela Orlandi 

Sit-in per ricordare Emanuela Orlandi nel giorno della scomparsa con foto e video dell'intervento di Pietro Orlandi.
Sit-in per Emanuela a 36 anni dalla sparizione



Buona lettura
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13 marzo 2019

PROCURA DI ROMA / I “MISTERI” DEL DOPO PIGNATONE


Valzer di nomine nelle procure italiane. Oltre un centinaio nei prossimi mesi, con un Csm super impegnato a ridisegnare la mappa del potere giudiziario in Italia.
Nel suo fresco numero l'Espresso, con un'inchiesta della firma antimafia Lirio Abbate, punta i riflettori e sciorina una sfilza di nomi e papabili per i prossimi, delicati incarichi, procura per procura.

Si parte, of course, dalla più bollente del nostro Paese, quella di Roma. Così dettaglia Abbate: "L'epicentro del terremoto è Roma. Giuseppe Pignatone andrà in pensione a maggio e il posto è già stato bandito per evitare di lasciarlo scoperto a lungo. I candidati sono tredici. Oggi piazzale Clodio non è più il 'Porto delle nebbie'. Pignatone lascia a chi erediterà il suo ruolo una grande responsabilità. Vale a dire, continuare a tenere alto il livello della giustizia a Roma senza troppo rispetto per i potenti, come mai prima di lui era stato fatto nella Capitale. Qui sono state squarciate zone grigie, si è puntato dritto alle mafie, nazionali e internazionali" e via continuando con le grandi imprese targate 'Mafia Capitale'.

Proseguono le trombe di Abbate: "Ma anche sulla politica corrotta e collusa sono arrivate condanne e sequestri di beni, decisi e applicati per la prima volta nei casi di corruzione proprio dai pm guidati da Pignatone".
Un paradiso in terra, la procura capitolina, un Eden dove finalmente i cittadini possono trovare i portoni spalancati per ospitare la Giustizia, quella vera. Altro che il famigerato 'Porto delle Nebbie'!

A questo punto, prima di lasciare la procura tra inni e fanfare, non resta a Pignatone che risolvere qualche problemino lasciato ai posteri.
Prendiamo il caso Alpi. E' fresca del 4 febbraio la firma apposta da Pignatone all'ennesima richiesta di archiviazione per l'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. La richiesta è del pm Elisabetta Ceniccola, che ancora una volta chiede al gip di turno (per un anno è stato Andrea Fanelli, chissà chi è il prossimo) di archiviare la "pratica". Nonostante le clamorose evidenze emerse dal processo di Perugia, che un anno e mezzo fa non solo ha liberato dalla galera (vi ha trascorso 16 anni da innocente) Hashi Omar Assan, ma ha anche descritto il "depistaggio di stato" messo in atto da inquirenti e forze dell'ordine per proteggere e far scappare in Inghilterra il teste fasullo Ali Rage, alias Gelle.
Prima di lasciare Roma perchè il capo Pignatone non spiega la "non inchiesta" della sua procura, che si configura a questo punto come l'ennesimo depistaggio? Alla faccia di ogni ipocrita volontà di far Giustizia?

Passiamo all'eterno mistero che ancora avvolge la sparizione di Emanuela Orlandi e della sua amica Mirella Gregori. Mesi fa è sembrato che si aprisse uno squarcio, con il ritrovamento di misteriose ossa in Vaticano. Poi niente, erano ossa stravecchie.
Ma circa un anno fa avevano fatto capolino altre verità molto più clamorose: ossia tracce di una documentazione top secret e conservata nella super cassaforte del Vaticano, in cui venivano messe nero su bianco tutte le spese sostenute per nascondere Emanuela per un anno – a metà dei '90 – in una residenza gestita da alcune suore a Londra.
Come mai quella pista non è stata mai battuta? Perchè la procura capitolina ha paura di ficcare il naso in Vaticano? Perchè si genuflette davanti ad ogni ostacolo? Misteri.
Come di misteri è avvolto, ancora oggi, il giallo sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini. Senza che la procura di Roma alzi un dito, neanche mezzo.

Due anni fa l'avvocato della famiglia, Stefano Macioti, ha chiesto la riapertura dell'inchiesta basandosi su una prova inoppugnabile: quella del DNA, il cui test ha dimostrato come sulla scena del delitto non si trovasse solo Ignoto 1, ossia Pino Pelosi, ma anche un secondo e forse un terzo soggetto (Ignoto 2 e Ignoto 3). A questo punto Macioti ha semplicemente chiesto che quel test del DNA venisse esaminato e il caso venisse riaperto. Facile come bere un bicchier d'acqua.
Pensate che qualcosa si sia mosso? Neanche un battito d'ali. Il pm del caso, Francesco Minisci, s'è tuffato negli impegni sindacali, diventando presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati e certo non aveva tempo da perdere in bazzecole del genere.
D'accordo il capo Pignatone? Perchè non fa sapere qualcosa prima di godersi la dorata pensione?

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09 marzo 2019

La scomparsa di Emanuela Orlandi e la tomba al cimitero teutonico. Il fratello Pietro: “Il Vaticano non ci risponde da mesi”

di SERGIO TRASATTI/ La famiglia di Emanuela Orlandi, tramite il suo legale Laura Sgrò, ha presentato formale istanza al segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, per riaprire una tomba nel cimitero teutonico, che si trova all’interno delle Mura vaticane. Secondo una lettera anonima, in quella tomba potrebbe esserci il corpo della ragazza scomparsa il 22 giugno del 1983. Alla luce di questi nuovi sviluppi, il giallo è stato nuovamente approfondito a “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus. Pietro Orlandi, al microfono di Fabio Camillacci, ha fatto alcune precisazioni e rivelazioni importanti: “In realtà -ha esordito il fratello di Emanuela Orlandi- questa lettera anonima che abbiamo ricevuto, non è altro che la conferma di altre segnalazioni che avevamo avuto nei mesi precedenti. Segnalazioni che ci sono arrivate da fonti interne al Vaticano e soprattutto non anonime; ecco perché abbiamo avanzato istanza scritta alla Segreteria di Stato vaticana. E non è la prima istanza che presentiamo bensì la terza e a oggi non abbiamo ancora ricevuto risposta a nessuna delle tre. Tutto ciò conferma che il Vaticano non intende assolutamente collaborare per la ricerca della verità. Noi sappiamo da tempo di questa tomba al cimitero teutonico dove potrebbe essere sepolta mia sorella, così abbiamo chiesto un’indagine interna, una piccola collaborazione, anche riservata, per capire perché queste persone ci hanno segnalato che Emanuela è sepolta in quel camposanto”.
La famiglia Orlandi chiede di aprire quella tomba. Pietro Orlandi a tal proposito ha ribadito: “Ovviamente chiediamo di aprire la tomba. A noi direttamente non ci hanno mai risposto, contrariamente a quanto detto ai giornalisti dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti, il quale ne ha parlato solo perchè sollecitato dai cronisti quando si è saputo della nostra istanza scritta. Ma ripeto, sono mesi che noi attraverso il nostro avvocato chiediamo al Vaticano di fare chiarezza su quella tomba e sulle segnalazioni che abbiamo ricevuto. Perché questo muro di gomma? Emanuela è una cittadina vaticana è iscritta all’anagrafe vaticana, forse l’unica cittadina vaticana rapita, possibile che non ci sia interesse da parte di quello Stato a cercare di scoprire cosa sia successo? Non fanno altro che dire ‘per noi il caso è chiuso, ci deve pensare lo Stato italiano perché è scomparsa in Italia’. E’ assurdo tutto questo -ha aggiunto Pietro Orlandi a Radio Cusano Campus- è come se nel caso Regeni lo Stato italiano dicesse alla famiglia ‘guardate è successo in Egitto quindi se ne deve occupare la magistratura egiziana per noi il caso è chiuso’.
Strane coincidenze. Orlandi ha poi sottolineato: “Nell’ultima istanza abbiamo anche ribadito la necessità di un’audizione per alcuni cardinali che sono ancora in vita e che sanno che fine ha fatto Emanuela. Tra loro c’è monsignor Piero Vergari, che da rettore della basilica di Sant’Apollinare si attivò per far avere all’ex boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis l’inusuale sepoltura nella cripta della stessa basilica. Ma tu guarda che strana coincidenza, in quel cimitero teutonico, tra le varie persone che possono essere seppellite lì, ci sono anche quelle della confraternita che ha sede in quel camposanto. E chi fa parte di quella confraternita? Proprio don Vergari che in passato fu anche indagato per il sequestro di Emanuela. E forse non è nemmeno un caso che la storia delle ossa venute alla luce nella Nunziatura Apostolica d’Italia, sia uscita dopo che l’avvocato Sgrò aveva annunciato al Vaticano la nostra intenzione di presentare istanza scritta per la tomba al cimitero teutonico. Di fatto la storia della Nunziatura ha rallentato tutto su quell’altro fronte. E’ chiaro che dietro la scomparsa di Emanuela c’è un forte intreccio tra Stato, Chiesa e criminalità. Questo ha portato a occultare la verità per oltre 35 anni. E’ come un vaso di Pandora: se lo apri escono fuori tante cose brutte. Ricordo che circa un mese dopo la scomparsa di mia sorella, ci fu un palese invito tra la Presidenza del Consiglio e il Vaticano in relazione alla scomparsa di Emanuela a ‘non aprire quella falla che difficilmente si potrà chiudere’. E’ chiaro -ha concluso Pietro Orlandi- che sapevano cosa era successo ed era qualcosa da proteggere, da tenere nascosta per sempre”.

30 novembre 2018

Blog Emanuela Orlandi: La nostra genetista forense è pronta ad esami paralleli su quei resti

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Maria Antonietta Gregori "Solo l'esame del DNA può darci delle certezze e comunque noi faremo effettuare altre analisi in parallelo e alla luce del sole, dalla nostra Genetista Marina Baldi"
"La nostra genetista forense è pronta ad esami paralleli su quei resti"



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27 novembre 2018

Blog Emanuela Orlandi: Ossa Nunziatura Apostolica

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Pubblicato un nuovo articolo nel Blog di Emanuela Orlandi 
con la dichiarazione di Pietro ORLANDI  inerente la presunta apertura in Vaticano di una inchiesta per fare chiarezza sul destino di Emanuela.

"LE OSSA NELLA NUNZIATURA APOSTOLICA"



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21 novembre 2018

Mirella Gregori - Cronaca di una scomparsa


MIRELLA GREGORI
La cronaca di un ricatto contro una famiglia semplice che ha dovuto subire un macabro rituale disseminato di indizi e sospetti.
Nuovo articolo nel Blog di Emanuela Orlandi:

"MIRELLA GREGORI Cronaca di una scomparsa"




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28 luglio 2018

P2 Story. La vera storia della P2 o dei misteri d’Italia

Prodotto nel 1985 dalla GVR di Prato con il patrocinio della Fondazione Lelio e Lisli Basso, il video dossier è andato in onda sulla Rai l'anno successivo. P2 Story è un documentario in 5 puntate della durata di circa un'ora ciascuno, in cui lo stesso Giuseppe Ferrara, nel ruolo di conduttore, ci svela le trame intricate e complesse della struttura e del modus operandi della loggia massonica Propaganda 2.
La ricostruzione è frutto del lavoro della Commissione Anselmi, commissione parlamentare che dall'82 all'84 ha indagato sulla P2 producendo una pila di faldoni impressionante.
All'inizio del film vengono introdotti alcuni dei personaggi principali, soffermandosi innanzitutto sulla figura di Ligio Gelli, Maestro Venerabile a capo della loggia.
Scopriamo qui che Gelli era una persona di umili origini, poco colta, il cui "talento" risiederebbe nella capacità di creare connessioni tra i personaggi chiave, un "ufficiale di collegamento" che mette in relazione le diverse istituzioni funzionali ai suoi scopi.
Altri personaggi importanti di questo primo episodio sono Michele Sindona, banchiere e criminale siciliano, mandante dell'assassinio di Giorgio Ambrosoli, ucciso proprio per le indagini sulla Banca Privata Italiana dello stesso Sindona; l'arcivescovo Marcinkus, a capo dello IOR, figura poco trasparente, allontanata da Papa Giovanni Paolo II proprio per opporsi agli intrighi P2-IOR.




Dopodiché scopriamo il carattere internazionale dell'organizzazione. Soprattutto il traffico di droga e di armi in Sudamerica, uno dei capitoli più importanti della P2, per un giro d'affari da diverse centinaia di milioni di dollari all'interno di un'operazione denominata "South America Connection".
Inevitabile, è anche il riferimento alle stragi: Brescia (28/5/1974), l'Italicus (4/8/1974) la  stazione di Bologna (2/8/1980). Si parla anche del caso Moro, ucciso perché "i comunisti non dovevano salire al governo".
Non mancano nel documentario anche immagini di fiction, in cui vengono rappresentati l'omicidio di Boris Giuliano, il quale, indagava anch'egli su Sindona e sui flussi di droga provenienti dal Sudamerica e, l'omicidio di Pier Santi Mattarella, allora presidente della Regione Sicilia, divenuto scomodo per i tentativi di analizzare i flussi finanziari della regione.


L'ultima parte si apre con una considerazione che dà speranza e fiducia verso le istituzioni: esiste ancora una parte sana, la commissione parlamentare, i giudici e i funzionari che hanno fatto il loro lavoro, altrimenti non sarebbe potuto emergere e denunciare il "golpe strisciante".
Alcuni esponenti della Commissione asseriscono che Andreotti sia stato l'uomo che più si è servito della P2, usandola come mezzo per la conservazione del potere, in un complesso intrigo che coinvolge soprattutto i servizi segreti americani.
Tra le riflessioni finali, spiccano quelle della scrittrice Rossana Rossanda: "Le istituzioni, se rimangono separate dal controllo popolare, diventano terreno di colture dei poteri forti".
Questa enorme opera di Ferrara rappresenta un documento imprescindibile per tutti quelli che vogliano studiare il fenomeno piduista.
Il docufilm è del 1985 e già da allora il rapimento di Emanuela Orlandi viene classificato come un "sinistro messaggio ricattatorio verso il pontefice". I ricattatori chiedono cose impossibili per avere segrete cose possibili. Il rapimento Sindona ricattava il governo italiano, il rapimento Orlandi quello vaticano.


                            Docufilm intero

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