29 marzo 2010

REPORTAGE – Ciudad Juárez: viaggio al termine del neoliberismo 3

Juarez5 Il sogno dell’industrializzazione neoliberale si è trasformato in un incubo. Ciudad Juárez, frontiera tra il nord e il sud del mondo, la città delle “maquiladoras” e dei femminicidi è oggi la città più violenta del pianeta. Negli ultimi due anni la guerra tra narcos, nella quale è coinvolto come parte in causa l’esercito messicano, ha già causato 4.700 morti e 100.000 rifugiati.

Terza e ultima parte, la prima parte può essere letta qui, la seconda qui.

Reportage di Gennaro Carotenuto e Chiara Calzolaio da Ciudad Juárez

STATO D’ASSEDIO Da quando è stato eletto, il presidente Felipe Calderón ha dichiarato guerra al narcotraffico. La sua strategia non consiste nell’investire nella società civile e nella legalità ma nella militarizzazione del territorio attraverso il controverso esercito messicano. Questo è costruito per occuparsi dell’ordine interno e in molteplici contesti si è dimostrato essere pienamente coinvolto nel narcotraffico che dovrebbe combattere. Lo dimostra il fatto che il 16 dicembre 2009, a Cuernavaca (centinaia di km dal mare nello stato di Morelos), la DEA statunitense sia ricorsa alla Marina, nell’operazione per detenere e uccidere Arturo Beltrán Leyva, alias “il capo dei capi”. Questo, quella sera stessa, aspettava a cena il generale Leopoldo Díaz Pérez, responsabile militare dell’intera regione.

25 marzo 2010

REPORTAGE – Ciudad Juárez: viaggio al termine del neoliberismo

Juarez3 Il sogno dell’industrializzazione neoliberale si è trasformato in un incubo. Ciudad Juárez, frontiera tra il nord e il sud del mondo, la città delle “maquiladoras” e dei femminicidi è oggi la città più violenta del pianeta. Negli ultimi due anni la guerra tra narcos, nella quale è coinvolto come parte in causa l’esercito messicano, ha già causato 4.700 morti e 100.000 rifugiati.

Seconda parte, la prima parte può essere letta qui.

Reportage di Gennaro Carotenuto e Chiara Calzolaio da Ciudad Juárez

MODERNITÀ Juárez è enorme. Lo spazio urbanizzato verso il deserto non ha limiti. Le grandi strade sono percorse da decine di pattuglie dell’esercito e della polizia federale. In mimetica vanno i militari, in nero la polizia federale, entrambi in passamontagna e armati fino ai denti. I posti di blocco asfissianti rallentano il traffico in una città dove il desiderio di normalità si scontra con la realtà. Non erano passate due ore dal mio arrivo in città quando sono stato fatto scendere dall’auto per una perquisizione corporale circondato di militari armati.

La maggior parte delle automobili private non ha targa e chi è a bordo è nascosto da vetri polarizzati. Dopo la perquisizione percorriamo la città su vecchi autobus statunitensi acquistati per terminare le loro vite qui. Le facce dei passeggeri sintetizzano quelle di tutti i popoli indigeni messicani venuti a cercare fortuna qui. A volte vi si possono scorgere anche quelle di etnie del Nord America, gli indiani dei western, così simili ai gruppi indigeni del nord del Messico e oltre frontiera costretti nelle riserve.

21 marzo 2010

Byoblu.Com - Il villaggio delle libertà

20 marzo 2010 - 19.33
 

Il villaggio delle libertà 

Manifestazione PDL 20 marzo 2010


 Qualunque cosa vi dicano stasera i tg, questa è piazza San Giovanni alle 17.40 di oggi, fotografata dal terrazzo di Edoardo, il vicino di casa di Alessandro Gilioli, durante il discorso di Silvio Berlusconi

La parte sinistra della piazza (guardando il palco) è quella che vedete. La parte destra, quella più vicina al sagrato e al seminario, era stata chiusa e transennata, quindi non c’era nessuno.


Più che un popolo delle libertà, pare un modesto villaggio. Anzi... "il sabato del villaggio".

19 marzo 2010

REBUS 2010, il ritorno | NAUTILUS TRUTHMAGAZINE di Maurizio Decollanz

Torna "Rebus, questioni di conoscenza", il programma curato e condotto da Maurizio Decollanz che come motto ha: "La Verità ci muove, qualunque essa sia". A partire da lunedì 5 aprile, alle ore 21.15 su Odeon TV (Sky canale 827), un nuovo ciclo di 10 puntate tornerà ad occuparsi di tutto quello che "l'altra tv" non dice.
REBUS 2010, il ritorno | NAUTILUS TRUTHMAGAZINE di Maurizio Decollanz

17 marzo 2010

News da Latinoamerica

 

Un diverso punto di vista

di Alessandra Riccio

15 Marzo 2010

 

Sul Granma di oggi, 15 marzo 2010 compare un interessante articolo di Leyla Carrillo Ramírez, una ricercatrice del Centro di Studi Europei dell’Avana, a commento della risoluzione di condanna che l‘Unione Europea, a grande maggioranza, ha espresso nei riguardi del Governo cubano l’11 marzo scorso, a seguito della morte di Orlando Zapata, recluso nelle carceri cubane, dopo 85 giorni di sciopero della fame. Lo traduco in fretta perché mi sembra utile per capire le ragioni e i sentimenti prevalenti nella società cubana, ma anche per far conoscere un punto di vista diverso da quello prevalente nella società europea, ancora convinta di una sua indiscutibile “superiorità”:“Il silenzio del Parlamento europeo" (Leyla Carrillo Ramírez – Granma, 15.3.2010)…

http://www.giannimina-latinoamerica.it/taccuino/547-un-diverso-punto-di-vista

13 marzo 2010

Zeitgeist - Presentazione multimediale di orientamento per l'attivista

Presentazione multimediale di orientamento per l'attivista, con transizioni e sottotitoli in in italiano. www.zeitgeistitalia.org

05 marzo 2010

Luttazzi e lo spirito del tempo

Luttazzi conosce "lo spirito del tempo", ecco perchè e stato censurato! Il fare boccacesco del comico è solo "la facciata del Bernini e del Moderno!!! La longa manus della "Res Noster Pubblica" (con il Grande Vecchio dentro la città stato che ne è la capitale) emerge sempre! http://antefatto.ilcannocchiale.it/2010/02/12/luttazzi_decameron_dvd.html

03 marzo 2010

Byoblu.Com - Fastweb e quella piccola anomalia da 6 mililoni di e


2 marzo 2010 - 13.17
 

Fastweb e quella piccola anomalia da 6 mililoni di euro l'anno

Fastweb X-Files Dana Scully Fox Mulder Claudio Messora Paola

 Correva l'anno 2004 - 2005. Secondo quanto risulta agli atti dell'indagine Broker, il traffico telefonico era al centro della più grossa operazione di evasione fiscale di tutti i tempi: oltre due miliardi di euro. Le telefonate si facevano girare come figurine panini. "Ti do venticinque minuti con Tokio, tu cosa mi dai?" "Ho una rarissima, introvabile intercontinentale con la Lapponia. Ti interessa?" E l'iva? Sta bene, grazie. Salutamela.
 In alcuni casi, secondo l'auditing fatta da Telecom, il traffico telefonico poteva addirittura essere inventato artificialmente. E qui comincia la mia storia...