29 dicembre 2009

Byoblu.Com - Via tutti i Vittorio Mangano dall'Europa

28 dicembre 2009 - 15.05
 

Via tutti i Vittorio Mangano dall'Europa

Plenaria Strasburgo Condannati Prenota Internet For Giuliani

  Si dice che i panni sporchi si lavino in famiglia. Noi i panni sporchi li facciamo lavare agli altri. Per la precisione, li mandiamo in tintoria all'estero. I soldi li portiamo nei paradisi fiscali, gli facciamo dare una energica smacchiata e ce li facciamo recapitare a domicilio al costo di un onestissimo 5%, grazie allo scudo fiscale. I cittadini che hanno problemi con la giustizia, invece, li mandiamo al Parlamento Europeo a esportare un po' di malcostume tutto italiano.
 Una volta, quando non c'era la globalizzazione, esportavamo piccoli mafiosi con la valigia di cartone. Oggi. siccome abbiamo imparato che il pesce puzza dalla testa, mandiamo le nostre teste di ponte in Europa, un po' come Cosa Nostra mandava Vittorio Mangano a Milano per occuparsi di fare affari con i ricchi imprenditori del nord.

La disonestà è un virus che si trasmette molto più rapidamente della suina, ed è molto più pericoloso dell'aviaria. Dobbiamo vaccinare l'Europa, immunizzarla in fretta, dotarla di anticorpi efficaci contro i nostri europarlamentari disonesti prima che sia troppo tardi e non resti che diramare un codice rosso: la disinfestazione non selettiva di ogni amministrazione pubblica esposta al contagio.

  Ricevo e pubblico l'appello di Andrea D'Ambra.

Caro Claudio,

 dopo il successo ottenuto con l'abolizione dei costi di ricarica, da marzo scorso sul mio blog mi sono fatto promotore di un'altra iniziativa, riprendendo il tema VDAY per un Parlamento Pulito alla luce della lentezza e della scarsa sensibilità delle nostre istituzioni alle istanze democratiche (ricordo che il disegno di legge per un parlamento pulito, previsto dalla nostra Costituzione, giace in Senato da 2 anni nonostante 350mila persone lo abbiano firmato, mentre il lodo Alfano fu approvato in pochi giorni per le esigenze di una sola persona).

 Checché ne pensi e ne dica il nostro Presidente della Repubblica Napolitano per cui i problemi italiani devono restare all'interno dei nostri confini, l'Europa è sempre più spesso  la nostra ultima ancora di salvezza, così come dimostrato anche con l'iniziativa contro i costi di ricarica dei telefonini (le firme vennero inviate dal sottoscritto a Bruxelles che scrisse alle Authority Italiane le quali al quel punto si smossero dopo che per 10 anni "non avevano visto" quella che era un anomalia tutta italiana che fruttava ai gestori di telefonia mobile quasi 2 miliardi di Euro l'anno) anche questa volta è necessario uscire dai nostri confini per adeguare il nostro paese a quelli che sono gli standard europei in materia di eleggibilità dei condannati. Ad oggi infatti non esiste un unica regolamentazione europea ma l'atto che regola l'elezione degli eurodeputati rimanda per questo alle varie legislazioni nazionali e, sebbene al Parlamento Europeo ci siano anche condannati di altre nazionalità (perlopiù per reati di opinione) , l'Italia è l'unico paese a non aver regolamentato la materia neanche per reati gravi con la conseguenza che i condannati possono essere inviati anche a Strasburgo e Brussels.

 Mi sono quindi attivato scrivendo già prima delle ultime elezioni europee all'allora Presidente del Parlamento Europeo Hans Gert Poettering che mi ha invitato a rivolgermi alla Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo, competente ad emendare l'atto riguardante l'elezione degli eurodeputati del 1976. L'allora presidente della Commissione Affari Costituzionali, il socialista tedesco Jo Leinen, (al contrario del suo omologo italiano Vizzini che preferisce non rispondere a 350mila cittadini) mi ha scritto che una possibilità c'è per cambiare le cose, e consiste nell'inserire tale previsione nella proposta di modifica dell'Atto (http://www.europarl.europa.eu/oeil/file.jsp?id=5806882) presentata dall'On Andrew Duff (Alde).
 Nel frattempo, con le elezioni europee la composizione della Commissione è cambiata. Ora il Presidente della Commissione AFCO (http://www.europarl.europa.eu/activities/committees/membersCom.do?language=IT&body=AFCO) del Parlamento Europeo è un Italiano, Carlo Casini (UDC-PPE). Gli altri italiani in Commissione sono Potito Salatto (PDL-PPE)e Roberto Gualtieri (PD-S&D). "Assente" l'Italia dei Valori (partito che ha inserito l'ineleggibilità dei condannati al 4° dei suoi 12 punti del programma in campagna elettorale) ,ma ci sono i colleghi di gruppo ALDE di cui lo stesso relatore Andrew Duff, che non sembra però convinto di inserire questa nostra richiesta nella sua proposta di emendamento, nonostante gli sforzi e il sostegno su tutti di Sonia Alfano che dal primo momento ha appoggiato questa iniziativa e a cui va tutto il mio ringraziamento. Il rischio che si corre è che, così come con la risoluzione per la libertà di stampa (bocciata alla fine per un solo voto), ci sia qualche "franco tiratore" che remi contro anche in questo caso.

 Per evitare ciò qualcosa possiamo ancora farlo. C'è bisogno di inondare letteralmente il Parlamento Europeo di e-mails.
 Qui tutte le istruzioni: http://www.andreadambra.eu/?s=parlamento+europeo+pulito

Per questo spero nel tuo sostegno.
Grazie!
Cordialmente
Andrea D'Ambra

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Le Tre D che salveranno il mondo!

24 dicembre 2009

Byoblu.Com - Intervista a Giampaolo Giuliani dopo il proscioglime

23 dicembre 2009 - 14.31
 

Giampaolo Giuliani prosciolto dal procurato allarme


 Le ricerche condotte da Giampaolo Giuliani hanno provocato una delle più feroci polemiche vissute da questo paese negli ultimi anni. Giampaolo è passato dall'accusa di ciarlataneria alla seggiola del banco degli imputati, mentre la mano ispirata di Dio distruggeva le sue apparecchiature eretiche, affinchè la purezza e il candore immacolato del popolo abruzzese venisse preservato da ogni peccato.

 Oggi, la magistratura ha sancito che ogni accusa inerente al presunto procurato allarme circa i fatti di Sulmona è da considerarsi decaduta. Di più, il Gip di Sulmona, Massimo Di Cesare, ha rilevato la generale attendibilità che la comunità scientifica conferisce alla correlazione tra l'emissione di gas radon e l'eventualità che si verifichino forti terremoti. Due pesanti fendenti inferti ai detrattori di Giamapolo Giuliani, ai quali l'onestà intellettuale dovrebbe ora suggerire di porgere se non altro le proprie scuse per la lunga sequela di interminabili e infamanti accuse protrattasi nel corso degli ultimi nove mesi.

 Un Natale professionalmente migliore di così, giunto tra l'altro dopo la recente partecipazione al congresso di San Francisco, Giampaolo Giuliani non avrebbe osato neppure sperarlo, e questo blog non poteva non rivendicare con orgoglio la veridicità di quanto sostenuto a spada tratta nel corso di lunghi interminabili articoli.

 L'ho raggiunto al telefono per voi. Ecco cosa mi ha detto.


 Intervista a Giampaolo Giuliani




Il proscioglimento dalle accuse di procurato allarme

Claudio Messora: Ciao Giampaolo, so che ci sono notizie strepitose. Ce ne vuoi parlare?

Giampaolo Giuliani: Certo. Il regalo più bello che potessi avere per questo Natale è quanto ha disposto il GIP nella giornata di ieri in cui mi prosciolgono: non c’è stato nessun procurato allarme e la relazione tra accumulo di radon e terremoti è ritenuta attendibile. Penso che sia la notizia più bella che potessi ricevere per questo Natale.

Claudio Messora: Quindi ti hanno prosciolto e le accuse che ti erano state portate sono state ritenute infondate dal GIP che, altresì, ha ritenuto valida la relazione, l’associazione, il nesso di causa effetto tra l’emissione di gas radon e la possibilità di prevedere i terremoti, e conseguentemente ti ha prosciolto da ogni accusa. Questo è un regalo di Natale per te e per tutti i tuoi sostenitori tra cui i molti che seguono il blog. 
Giampaolo, so che sei appena tornato da un lungo viaggio a San Francisco. Come è andata?
 

Il congresso di San Francisco

Giampaolo Giuliani: E’ stata un’esperienza meravigliosa. Ero atteso in San Francisco dalla comunità scientifica internazionale. In particolare gli americani, i giapponesi - e ho scoperto di avere anche dei fan in una parte della comunità scientifica italiana - che si sono correlati con me, in quel di San Francisco, dopo la relazione che ho effettuato e che ha avuto grande successo. E’ stata un’esperienza semplicemente meravigliosa. Sai quei sogni delle favole della notte di Natale, in cui alcune cose che sembrano irraggiungibili, insperabili, accadono come per magia, quei miracoli che una volta tanto accadono nella vita? Ecco, è stata questa l’esperienza, questo il risultato. Abbiamo stretto collaborazioni che sono in essere già da questo momento con la Russia, con l’America, con il Giappone. Abbiamo la disponibilità del satellite che sta monitorando in questo momento l’Abruzzo e l’Italia, correlato con le stazioni di rilevamento radon di Giuliani. Stiamo presentando un’altra pubblicazione… L’unico handicap in tutto questo è che io speravo di potermi riposare, e invece più si va avanti e più il lavoro aumenta!

Claudio Messora: Quindi i tuoi colleghi, gli scienziati provenienti da tutte le parti del mondo, hanno giudicato interessanti le tue ricerche?

Giampaolo Giuliani: Sì, tanto che nel prosieguo del congresso di San Francisco sono state effettuate delle riunioni, sono state chiuse delle collaborazioni tra me e tra alcuni ricercatori, in particolare un professore giapponese che è molto interessato, per le ricerche che porta avanti, alle nostre correlazioni di radon, sia con il satellite, sia con le variazioni di campo elettromagnetico, sulle variazioni di temperatura. Abbiamo raggiunto degli accordi tali per cui dall’inizio dell’anno mi trasferirò in Giappone per un paio di mesi, per portare un mio rivelatore che sarà collegato con il satellite, e quindi verrà monitorato anche il centro Italia con i rivelatori dell’aquilano. Questo è un grandissimo risultato è una grandissima soddisfazione.
 

Il sabotaggio alla stazione del Gran Sasso

Claudio Messora: Mi fa molto piacere. Colgo l’occasione, Giampaolo, per chiederti di quel furto che hai subito poco prima di partire di San Francisco. Come si è verificato e come si sono evolute le cose?

Giampaolo Giuliani: Questa è la cosa più brutta, quella che ci rammarica di più. A parte il valore dell’elettronica che utilizzavamo, che tra l’altro è strumentazione che non si può reperire facilmente in commercio, io non riesco a capire… La cosa è avvenuta di domenica, quando il controllo del laboratorio è massimo perché è tutto chiuso e ci sono guardie che sorvegliano dappertutto. Ritengo che è come avere sabotato uno strumento che in un ospedale viene utilizzato per salvare delle vite umane, perché l’unico scopo di quel rivelatore era appunto di dare degli allarmi, di poter avvisare la popolazione in caso di calamità come quella del forte terremoto. Chi ha compiuto questo gesto credo che sia la persona più infame che possa calpestare questo pianeta.

Claudio Messora: Si sa qualcosa circa l’evoluzione delle indagini?

Giampaolo Giuliani: Ho avuto già un colloquio con i carabinieri che portano avanti le indagini. Hanno avuto dei riscontri di cui però non vorrei parlare, anche perché sono riscontri molto delicati. Sono due sostanzialmente le possibilità in campo. Mi è stato chiesto dai carabinieri di non divulgarle, perché seguendo queste due tracce ci potrebbe essere la possibilità, oltre che di assicurare alla giustizia coloro che hanno compiuto questo gesto, di recuperare il materiale.

Claudio Messora: Sarebbe fantastico. Le schede che ti hanno sottratto sono difficili da reperire?

Giampaolo Giuliani: Sì, non si trovano in commercio. Bisogna progettarne delle altre. Diciamo che per lungo tempo questa stazione rimarrà praticamente morta, fintanto che non saremo in grado di ripristinare ciò che è stato tolto e rimetterla in linea insieme alle altre.

Claudio Messora: A questo punto cogliamo l’occasione, visto che ti abbiamo in linea, di chiederti, con le stazioni di rilevamento che ti restano, che cosa dice il nostro pianeta in questo periodo natalizio di festività. La gente può darsi ai panettoni, oppure può farlo tenendo occhi ed orecchie ben aperti e una valigia pronta?

Giampaolo Giuliani: La valigia deve essere sempre pronta, perché come si può osservare attraverso l’attività sismica un po’ su tutto il comprensorio italiano, siamo interessati tutt’ora da una frequenza di eventi, anche solo strumentali in Abruzzo, che in alcuni casi è considerevole, guardando anche alla Sicilia che ora sembra più calma ma non solo: distribuiti in tutta Italia. Abbiamo cioè un’attività sismica a livello strumentale che ci fa mantenere uno stato di allerta, tanto che in questo momento noi stiamo tenendo sotto osservazione sia l’Abruzzo aquilano, sia altre parti dell’Italia, visto che abbiamo la possibilità di utilizzare il satellite americano – cosa che stiamo facendo in questo momento –, per seguire l’evoluzione di questa crisi sismica. Ciò che dico a tutti è di passare un buon Natale perché al momento noi non osserviamo scosse catastrofiche, però la frequenza sismica è sufficientemente alta da consigliare di mantenere una certa attenzione, perché possono verificarsi piccoli eventi di intensità strumentale, qualcuno udibile dalla popolazione, ma per il momento nulla di più.

Claudio Messora: Va bene, Giampaolo. Allora, con la notizia del tuo proscioglimento, che ci auguriamo metta fine a quella serie infinita di polemiche che hanno seguito quei famosi eventi della presunta previsione, a questo punto fantasma, dell’evento catastrofico a Sulmona, con tutto il codazzo di critiche che ne sono seguite, speriamo di avere finalmente archiviato un capitolo triste del rapporto delle istituzioni con la ricerca scientifica. Che tu possa trascorrere ora un Buon Natale, così come tutti i lettori che ci seguono e che sono comunque sempre preoccupati per l’evolversi del terremoto nelle loro terre. Buone Feste a te, a tutti i ricercatori che ti aiutano e alla tua famiglia.

Giampaolo Giuliani: Mi devi fare un favore, una cortesia. Te la chiedo espressamente. Io ho sentito molto vicino tutti i tuoi fan, tutti coloro che seguono www.Byoblu.com. Il sostegno che loro mi hanno dato è servito a darmi coraggio per andare avanti, per andare in America e per affrontare tutto ciò che ho affrontato in questi ultimi tempi, per cui devi dare un mio caloroso abbraccio e un mio caloroso augurio di Buon Natale e di Buon Anno a tutte quelle persone che attraverso Byoblu.Com mi hanno sostenuto, e a te in modo particolare, che mi sei stato vicino proprio nei momenti più difficili in cui ero praticamente stato abbandonato da persone che mi sarei atteso, invece, dovevano dimostrare una vicinanza maggiore nei miei confronti. Io ti faccio i miei migliori auguri di Buone Feste, e ti prego di estendere a tutto il tuo popolo, che ti segue attraverso Byoblu, il mio sincero, affettuoso saluto e augurio di Buone Feste.

  COMUNICATO STAMPA


 Grande attenzione per la relazione scientifica di Giampaolo Giuliani dell'AGU FALL Meeting 2009 di San Francisco.

  Il 14 dicembre scorso Giampaolo Giuliani ha presentato all'AGU FALL Meeting di San Francisco, congresso annuale scientifico sulle catastrofi naturali, una relazione dal titolo "Radon observation by Gamma Detectors PM-4 and PM-2 during the seismic period (Jan-Apr 2009) in L'Aquila Basin" nelle sezioni U13C e U14B, su invito della commissione scientifica organizzatrice dell'AGU. 
 Chairman della presentazione sono stati il prof. Pierfrancesco Biagi, dell'Università di Bari, e il prof. Dimitar Ouzounov del Goddard Space Lab NASA. 

 L' intervento ha suscitato interesse e curiosità presso l'autorevole platea scientifica. La ricerca presentata da Giuliani dimostra una relazione significativa tra le anomalie del Radon, le variazioni atmosferiche e ionosferiche misurate con il satellite e la sequenza sismica nel periodo gennaio-­aprile 2009 nel bacino di L'Aquila. Attualmente non esiste una tecnica affidabile che permetta di fare una previsione deterministica (e non probabilistica) di un evento sismico in termini di esatta localizzazione temporale, geografica e di magnitudo. La ricerca sui precursori sismici sta facendo enormi passi avanti verso la possibilità di sviluppare un sistema di allarme pre-terremoto. In questa ottica il metodo di rilevamento del Radon, integrato con altre tecniche che monitorano diversi precursori sismici (come variazioni dell’atmosfera e ionosfera, variazioni del campo elettromagnetico, variazioni di onde radio etc…) ed applicato in qualsiasi area sismogenetica incoraggia lo sviluppo di un programma equilibrato multidisciplinare che permetterà di generare allarmi preventivi.

 Nei giorni successivi Giuliani ha stabilito rapporti di collaborazioni con diverse realtà scientifiche internazionali che nei prossimi mesi prevedono iniziative di monitoraggio satellitare in Italia e all'estero.

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Le Tre D che salveranno il mondo!

21 dicembre 2009

Genchi, le stragi e la nascita di Forza Italia

Roma, 17 dicembre 2009. Gioacchino Genchi rivela i legami telefonici tra il pentito Spatuzza ed esponenti berlusconiani, e la strana cronologia della nascita di Forza di Italia. L'occasione è la presentazione del libro di Edoardo Montolli Il caso Genchi. Storia di un uomo in balia dello Stato. Video di Paolo Dimalio http://www.youtube.com/watch?v=yq3pl2dTXyA http://antefatto.it/

23 dicembre 2009, tutti in silenzio e sdraiati a terra

23 dicembre 2009, tutti in silenzio e sdraiati a terra in piazza del Popolo (Roma)

dalle ore 17 alle 19 -
organizzato da Diritto alla Rete e Istituto per le Politiche dell'Innovazione
aderiscono e partecipano: il popolo Viola del No B Day, centinaia di blogger e associazioni

Libera Rete in libero Stato

Internet è una piazza libera. Una sterminata piazza in cui milioni di persone si parlano, si confrontano e crescono. Internet è libertà: luogo aperto del futuro, della comunicazione orizzontale, della biodiversità culturale e dell’innovazione economica. Noi non accettiamo che gli spazi di pluralismo e di libertà in Italia siano ristretti anziché allargati. Non lo accettiamo perché crediamo che in una società libera l’apertura agli altri e alle opinioni di tutti sia un valore assoluto. Non lo accettiamo perché siamo disposti a pagare per questo valore assoluto anche il prezzo delle opinioni più ripugnanti. Non lo accettiamo perché un Paese governato da un tycoon della televisione ha più bisogno degli altri di una Rete libera e forte. Non lo accettiamo perché Internet è un diritto umano. Libera Rete in libero Stato.

dirittoallarete.ning.com

ENGLISH
Free Internet in a free Country Free Internet in a free Italy The internet is a free space. It is an endless place in which millions communicate, exchange ideas and grow. The internet is freedom: it is the open space of the future, of horizontal communication, cultural diversity and economic innovation. We cannot accept that pluralism and freedom in Italy be limited instead of broadened. We cannot accept it because we believe that, in a free society, openess to others and to their ideas is a value of absolute importance. We cannot accept it and are prepared to listen to the most repugnant of views. We cannot accept it because Italy, a country ruled by a television tycoon, needs more than other nations the counterweight of a free and strong Network. We cannot accept it because the internet is a human right. Free Internet in a free Country Free Internet in a free Italy

17 dicembre 2009

Proiezione di Zero Film presso EUTELIA

LAVORATORI DI EUTELIA IN OCCUPAZIONE,

IN COLLABORAZIONE CON LA RETE ANTICRISI ROMANA,

ORGANIZZANO UNA SERATA SU POTERE E INFORMAZIONE.

ORE 19.30: PROIEZIONE DEL FILM “ZERO - INCHIESTA SULL’11 SETTEMBRE”

ORE 21 CENA E DIBATTITO.

INTERVERRA’ GIULIETTO CHIESA

Venerdì 18 dicembre presso Eutelia,

Via Giulio Vincenzo Bona, 67

Roma

15 dicembre 2009

"Mistero" - Puntata 5 su H.A.A.R.P. e scie chimiche: il video

Il giorno 11 dicembre 2009 il canale Italia Uno ha mandato in onda la quinta puntata di "Mistero", il programma condotto da Enrico Ruggeri. Nel corso della trasmissione, è stato proposto un servizio che ha tratteggiato il controverso e spinoso tema di H.A.A.R.P. in correlazione alle scie chimiche. Sebbene non siano stati considerati i vari addentellati della questione, sono stati evidenziati gli aspetti salienti in modo chiaro e corretto, intervistando scienziati e ricercatori come Jerry Smith. E' stato privilegiato l'argomento delle manipolazioni climatiche, accennando, però, anche alle implicazioni strategiche, economiche ed al controllo mentale. Qui il link per il download del file in versione mpeg4 (64 megabites).
www.tankerenemy.com

11 dicembre 2009

Byoblu.Com - Sabotaggio a Giampaolo Giuliani

10 dicembre 2009 - 21.13
 

Sabotaggio a Giampaolo Giuliani

Sabotaggio Giampaolo Giuliani

 Due domeniche fa, il 29 novembre, Giampaolo Giuliani teneva la conferenza di presentazione del suo libro a L'Aquila. Nello stesso momento, approfittando dell'assenza del ricercatore e dei suoi assistenti, qualcuno si intrufolava nella sua stazione di rilevamento, collocata all'interno del laboratorio del Gran Sasso, e portava a compimento una vera e propria azione di sabotaggio, sottrando due schede hardware di fondamentale importanza e difficilmente reperibili.
 
 Il sabotaggio si è verificato tra le 16.10 e le 16.20. Dieci minuti di tempo durante i quali qualcuno privo di scrupoli ha sfilato dal loro alloggiamento, collocato all'interno del PM2, una circuiteria fondamentale per il funzionamento della stazione e per l'elaborazione dei dati forniti dal rivelatore di gas radon. L'individuazione dell'orario corretto è stata resa possibile grazie al fatto che il computer dove i dati vengono memorizzati non è stato toccato, ed è stato proprio in quella finestra temporale che il flusso di informazioni si è interrotto.

 La stazione di rilevamento è collocata all'interno di un'area ad accesso riservato, entro la quale può circolare liberamente soltanto il personale dell'INFN, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. I carabinieri, che hanno chiesto di mantenere il massimo riserbo durante l'avvio delle indagini per evitare l'inquinamento delle prove, dovrebbero avere acquisito le registrazioni delle telecamere a circuito interno.

 Giuliani conduce una ricerca per molti versi controversa e largamente osteggiata nell'establishment scientifico, ma che almeno in un caso documentato ha consentito a molte persone di mettersi in salvo. Chi ha portato a termine questo ignobile e vile atto ha dimostrato di avere in spregio la sicurezza dei cittadini abruzzesi come di quelli appartenenti alle regioni limitrofe, che ripongono nelle ricerche di Giuliani le uniche speranze  al momento disponibili di riuscire a mettere in salvo se stessi e i loro cari. Un vero e proprio attentato, vergognosamente perpetrato ai danni della ricerca e del diritto di ogni cittadino ad entrare in possesso di tutti gli elementi utili per salvaguardare la loro vita.

 La circuiteria hardware sottratta era stata realizzata diverso tempo addietro, appositamente per il PM2, un macchinario ideato da Giampaolo per filtrare e reindirizzare i dati provenienti dal cubo del rivelatore radon. Non è attualmente in commercio e non si sa quando potrà essere sostituita.

La stazione del Gran Sasso, dal 29 novembre, è inutilizzabile.


www.byoblu.com


 

I VOSTRI COMMENTI AL POST

Se i magistrati parlano solo attraverso le sentenze

 La logica che predomina in questa nostra fascio-mafio-democretineria parlamentare è quella del divide et impera. Da qui, l'esortazione e la minaccia vagamemente (mica poi tanto vaga!) terroristica: ognuna ha l'obbligo di parlare secondo i termini attinenti alla sua professione.

 Sarebbe veramente esilarante, se si trattasse di una gag. Ne risulterrebbe un'Italia divisa per compartimenti stagni (altro che divisione tra nord e sud prospettata dalla Lega). Ogni categoria non dovrebbe così mai più occuparsi di ciò di cui si occupa un'altra. Mentre il nostro presidente del consiglio (ormai del coniglio, vista la sua fuga perpetua), attacca a manca e a destra tutte le categorie che gli sono ostili (vede rosso dappertutto!): magistrati e magistratura, giornali e giornalisti... Non si risparmia a invadere il campo e le categorie altrui.

LEGGI IL RESTO DEL COMMENTO

Teleabuso

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Le Tre D che salveranno il mondo!

05 dicembre 2009

5 dicembre 2009 - No Berlusconi Day

Roma, 5 dicembre 2009 - San Giovanni in Laterano No Berlusconi Day

Speciale Elezioni in Bolivia: Evo Morales, dal governo all'e

Speciale Elezioni in Bolivia: Evo Morales, dal governo all’egemonia?

Alvaro García Linera e evo moralesDomenica Evo Morales (nella foto con il vicepresidente Álvaro García Linera) sarà rieletto trionfalmente presidente della Bolivia. Anche i sondaggi più striminziti lo danno al 55%, comunque al di sopra del 53.7% del 2005, mentre quelli amichevoli lo collocano addirittura alle soglie del 70%. Dopo due secoli di instabilità politica, dittature e minoranze creole al governo la Bolivia così si avvia al secondo governo delle maggioranze, o dei movimenti sociali, come ama dire Evo.

Di Gennaro Carotenuto

Sarà uno straordinario successo, Morales sarà il primo presidente della storia ad essere rieletto democraticamente, sul quale la grande stampa glisserà, o irriderà e continuerà senza alcuna riflessione a demonizzare. Nella base militante intanto vi sono dubbi su una politica di alleanze considerata troppo spregiudicata. Sapremo domenica se per il partito del Presidente Morales, il MAS, il “Movimento al Socialismo”, sarà valsa la pena il sacrificare un po’ di coesione per riuscire a conseguire i due terzi dei seggi in parlamento.

Leggi tutto in esclusiva su Latinoamerica.

Leggi anche: Speciale Bolivia 1: appunti per un bilancio sul governo (riformista) dei movimenti sociali

Giornalismo partecipativo - www.gennarocarotenuto.it


30 novembre 2009

[gc] Uruguay, America latina: Pepe Mujica presidente, “il mondo a

Uruguay, America latina: Pepe Mujica presidente, “il mondo alla rovescia”

pepe Pepe Mujica, l’ex guerrigliero Tupamaro, per 13 anni prigioniero della dittatura fondomonetarista, per nove anni rinchiuso in un pozzo e torturato continuamente, è il nuovo presidente della Repubblica in Uruguay. Ha ottenuto il 51,9% dei voti, superando il 50.4% con il quale Tabaré Vázquez era stato eletto cinque anni fa. Il suo rivale, Luís Alberto “Cuqui” Lacalle, del Partito Nazionale, si è fermato al 42.9% dei voti.

Più tardi online il pezzo sull’Honduras scritto in esclusiva per Latinoamerica.

E’ uno scarto di nove punti, superiore a tutte le aspettative e, con un’affluenza alle urne superiore al 90% in uno dei paesi dal più alto senso civico al mondo, conferma che quella del presunto rifiuto per la figura popolana e popolare e dal passato guerrigliero di Mujica era una menzogna cucinata e venduta a basso costo dal complesso disinformativo-industriale di massa.

di Gennaro Carotenuto

Il trionfo di Mujica (nella foto incredibilmente in giacca, ma senza cravatta) è espressione di quello che negli anni del Concilio Vaticano II si sarebbe definito “segno dei tempi”. Come ha detto lo stesso dirigente politico tupamaro, emozionatissimo nel suo primo discorso sotto la pioggia battente a decine di migliaia di orientali che hanno festeggiato con i colori del Frente Amplio, quello che lo porta alla presidenza è proprio “un mondo alla rovescia”.

Un mondo nuovo i contorni del quale non sono ancora del tutto visibili nella prudenza dei grandi dirigenti politici che rappresentano il fiorire dei movimenti sociali, indigeni, popolari del Continente ma che si tratteggia in due grandi temi di fondo: uguaglianza tra i cittadini e unità latinoamericana.

Mujica è stato chiarissimo: il primo valore della sua presidenza sarà il mettere l’uguaglianza tra i cittadini al primo posto e il primo ringraziamento è andato oltre che al popolo orientale "ai fratelli latinoamericani, ai dirigenti politici che li stanno rappresentando e che rappresentano le speranze finora frustrate di un continente che tenta di unirsi con tutte le sue forze”.

Proprio il trionfo di Mujica, la quarta figura che viene dal basso, plebea se preferite, e non espressione delle classi dirigenti, illuminate o meno, a divenire presidente in appena un decennio, testimonia che l’America latina sta riscrivendo la grammatica politica della rappresentanza democratica in questo inizio di XXI secolo in una misura perfino insospettabile e incomprensibile in Europa.

Mujica, nonostante la militanza politica di più di mezzo secolo, è un venditore di fiori recisi nei mercati rionali. E’ uno che quando è diventato deputato per la prima volta e fino a che non ha avuto responsabilità di governo ha accettato dallo Stato solo il salario minimo di un operaio e, siccome questo non è sufficiente per vivere, ha continuato a vendere fiori nei mercati rionali. Per campare. Indecoroso per un parlamentare, ma solo così, solo dal basso, oggi Mujica può permettersi a testa alta di rappresentare il popolo e proporre a questo “un governo onesto”.

Non è un medico, come Tabaré Vázquez o Salvador Allende o Ernesto Guevara, né ha un dottorato in Belgio come l’ecuadoriano Rafael Correa. Non ha studiato dai gesuiti come Fidel Castro né proviene dalla classe dirigente illuminata come Michelle Bachelet in Cile o i coniugi Kirchner in Argentina. Non è, soprattutto, un pollo di batteria, allevato per star bene in società come tanti burocratini dei partiti politici della sinistra europea, che infatti passa di sconfitta in sconfitta e di frammentazione in frammentazione mentre invece in America l’unità delle sinistre è un fatto.

Pepe il venditore di fiori recisi nei mercatini rionali è un uomo del popolo come l’operaio Lula in Brasile, come il militare di umili origini Hugo Chávez in Venezuela e come il sindacalista indigeno Evo Morales in Bolivia. Non a caso sono tre uomini politici che hanno mantenuto un rapporto privilegiato con la loro classe di provenienza, che non hanno tradito e che sono ricompensati con alcuni tra i più alti indici di popolarità al mondo, nonostante siano costantemente vittime di campagne ben orchestrate di diffamazione da parte dei complessi mediatici nazionali e internazionali.

Non è un caso che da questi dirigenti politici venga posto sul piatto dell’agenda politica lo scandaloso problema dell’uguaglianza che trent’anni di retorica neoliberale avevano umiliato, vilipeso e cancellato e che invece è più che mai l’unico motore dell’unico futuro possibile non solo in America latina.

L’America latina integrazionista, dove diventa presidente un ex-guerrigliero venditore di fiori recisi nei mercatini dei quartieri popolari di Montevideo, è davvero “il mondo alla rovescia”, ma è anche la speranza di un “mondo nuovo”, di un nuovo inizio e un futuro migliore in pace e in democrazia. Questa speranza non poteva che venire dal Sud del mondo, da quella “Patria grande latinoamericana” che sta riscrivendo la Storia.

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28 novembre 2009

Byoblu.Com - Napolitano e il Monito Incompiuto

27 novembre 2009 - 20.10
 

Napolitano e il Monito Incompiuto


Giorgio Napolitano ha lanciato un monito:
« L'interesse del paese, che deve affrontare seri e complessi problemi di ordine economico e sociale, richiede che si fermi la spirale di una crescente drammatizzazione cui si sta assistendo delle polemiche e delle tensioni, non solo tra opposte parti politiche, ma tra istituzioni investite di distinte responsabilità costituzionali.

 Va ribadito che nulla può abbattere un governo che abbia la fiducia della maggioranza e del Parlamento, in quanto poggi sulla coesione della coalizione che ha ottenuto dai cittadini elettori il consenso necessario per governare.

 E' indispensabile che da tutte le parti venga uno sforzo di autocontrollo nelle dichiarazioni pubbliche, e che quanti appartengono alla istituzione preposta all'esercizio della giurisdizione si attengano rigorosamente allo svolgimento di tale funzione.

 Spetta al Parlamento esaminare in un clima più costruttivo misure di riforma volte a definire corretti equilibri tra politica e giustizia.»
 Signor Presidente, con tutto il rispetto, si è dimenticato di aggiungere, in fondo al monito:
«Spetta altresì al potere giudiziario individuare ogni eventuale violazione al principio di legalità e procedere a far rispettare l'articolo 3 della Costituzione: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI

 Sennò è un monito incompiuto, come la decima sinfonia di Beethoven.

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Le Tre D che salveranno il mondo!

25 novembre 2009

No Berlusconi Day

No Berlusconi Day, Roma 5 dicembre 2009, ore 14:00, piazza della Repubblica: corteo per chiedere le dimissioni del premier Berlusconi. Realizzato da Alessandro Corradi e Valerio Sperati - HardKorMovies 2009. Donna: Claudia Solano. Voce: Sara De Santis. Si ringraziano per l'aiuto Leesa ed i ragazzi del pub Riunione di Condominio. http://www.youtube.com/watch?v=0IXkKhmU6IQ

24 novembre 2009

Emanuela Orlandi: identificato l'uomo che telefonò a "Chi l'ha visto?" nel 2005

La Procura della Repubblica e la Squadra Mobile di Roma hanno identificato luomo che telefonò nel luglio 2005 alla redazione di "Chi lha visto?" dicendo che se si voleva scoprire il mistero di Emanuela Orlandi bisognava andare a vedere chi era sepolto nella Basilica di SantApollinare a Roma. Luomo, che fino a oggi era anonimo, ha a che fare con Mario, come si faceva chiamare colui che telefonò a casa Orlandi pochi giorni dopo la scomparsa della ragazza. l'intero servizio: http://mariorossinet.ning.com/video/emanuela-orlandi-identificato "Chi lha visto?": andato in onda il 23/11/2009 Rai Tre ore 21,10

I veri numeri della Giustizia

23 novembre 2009 - 18.29
 

I veri numeri della Giustizia

Silvio Berlusconi Angelino Alfano

  ATTENZIONE: diffondete questo articolo. E' importante creare consapevolezza.

Berlusconi ha annunciato che "parlerà agli italiani" della riforma della Giustizia. Vespa è subito corso a ordinare un paio di scrivanie di ciliegio e una lavagna. Non si sa mai salti fuori un bel contrattino da firmare. Gli youtubers invece stanno affilando i videoregistratori e verificando i collegamenti: c'è aria di videoclip più cliccata del web.

 Se Porta a Porta assomigliasse di più a una trasmissione di informazione politica e di meno a una televendita, quel giorno in studio vedremmo un rappresentante della magistratura argomentare circa i "teoremi" del premier che ruotano intorno all'inefficienza dei giudici, così come vedremmo un giornalista come Marco Travaglio argomentare circa il tormentone della persecuzione giudiziaria iniziata "solo" con la sua discesa in campo, nel 1994.

 Invece non vedremo nulla di tutto questo: tutt'al più il solito Sansonetti intimidito di fronte alle battute sul Milan. Se poi un'Odifreddi qualsiasi si dovesse permettere di tirare fuori Noemi e la D'addario, basterà inquadrare La Russa che, al segnale di Vespa, scatenerà un inferno di filastrocche infantili turandosi naso ed orecchie come solo un vero ministro della Difesa sa fare. Del resto, sappiamo tutti qual'è la situazione delle scuole d'infanzia e quanto costerebbe parcheggiare Ignazio al doposcuola. La Gelmini stessa ha dichiarato che, se l'avesse saputo, avrebbe inserito nella sua riforma un'apposita clausola pensata proprio per lui. Comunque non fa niente: il contraddittorio ce lo faremo da soli, e giacché ormai siamo diventati bravi, questa volta arriveremo preparati.

  La prima argomentazione sarà che la Giustizia in Italia costa troppo.

Berlusconi vi dirà che abbiamo troppi magistrati rispetto agli altri paese europei. Le fonti dove attinge i suoi dati sono le stesse dei sondaggi di Emilio Fede: ad personam, come le leggi del PDL. Noi invece, in quattro rapidi click ci portiamo sul sito del Consiglio d'Europa (noto covo di comunisti), consultiamo le pubblicazioni della Commissione Europea per l'Efficienza della Giustizia, il CEPEJ (noto covo di magistrati rossi), e scarichiamo il documento European Judicial Systems - Edition 2008 (dati riferiti al 2006).

  Scopriamo che nel 2006 l'Italia ha destinato a tutto il sistema giudiziario (tribunali, procure della Repubblica e patrocinio gratuito) ben 4 miliardi di euro. Per l'esattezza: 4.088.109.198€. Se è vero che non siamo tra i più virtuosi - Spagna e Francia hanno fatto meglio, rispettivamente con 2.983.492.000€ e 3.350.000.000€ -, è falso che siamo i più spendaccioni. Peggio di noi hanno fatto Inghilterra e Galles, con 5.343.199.553€ spesi, e la Germania, che addirittura ci doppia: 8.731.000.000€, quasi nove miliardi!

  Ad ogni italiano, il funzionamento della giustizia costa 70 l'anno. Spendono di più, tra le altre, la Norvegia, l'Olanda, la Scozia, il Galles, la Germania, la Svizzera, l'Irlanda e Monaco, in un crescendo che arriva fino a ben 168€ l'anno pro capite.

Costo procapite giustizia

 Mi direte voi: è un dato incompleto. Vero, va rapportato al Prodotto Interno Lordo, che misura - o quantomeno dovrebbe - la ricchezza di un paese. Se sperate però di ottenere così un responso meno clemente, per assecondare le tesi catastrofiste di Alfano & Co, rimarrete delusi. L'Italia risulta essere nella fascia alta dei paesi virtuosi per quanto riguarda la spesa pubblica destinata al funzionamento della giustizia, espressa come percentuale del PIL pro capite. Per l'esattezza, siamo il diciassettesimo paese più virtuoso. Ben 26 paesi fanno peggio di noi, tra cui: la Svizzera, l'Olanda, la Spagna, la Scozia, l'Inghilterra, la Germania, passando per l'Irlanda del Nord fino alla Croazia e alla Bosnia. Il cittadino del paese più virtuoso, l'Irlanda, spende ogni anno lo 0,10% del sul PIL pro capite. Un italiano spende lo 0,26% e un Bosniaco arriva a spendere lo 0,86%.
Costo Giustizia Pro Capite percentuale PIL

 In tutti i paesi oggetto della valutazione, ma proprio tutti, il più alto costo da sostenere sul budget allocato se ne va per gli stipendi dei magistrati. Inoltre, dove si è capito che per fare processi brevi bisogna dotare la Giustizia di infrastrutture tecnologiche meno obsolete, una larga fetta del budget viene investito nell'IT (computer, reti e accessori). E' questo il caso dell'Olanda, della Norvegia, dell'Irlanda e del Regno Unito.

 Veniamo ora all'annosa questione del numero totale di magistrati: secondo Berlusconi qui in Italia ne abbiamo troppi. Bene, sfogliamo con il ditino il nostro documento PDF e andiamo a pagina 110. Limitiamoci al numero di magistrati professionisti, definiti come coloro che hanno sostenuto un apposito corso di formazione e sono stati assunti per operare lavorare unicamente come magistrati.
 
 Quanti magistrati professionisti abbiamo ogni 100 mila abitanti? Undici, sì: qui in Italia ne abbiamo undici! Troppi? Vediamo: meno di noi ne hanno solo l'Irlanda (3,1), l'Inghilterra (7), la Spagna (10,1) e la Norvegia che però ne ha più o meno tanti quanti noi (10,9).
 La Francia ne ha 11,9, l'Olanda 12,7, la Svizzera ne ha 16,5, l'Austria più di 20, per non parlare della Germania (24,5), della Grecia (28,4), del Montenegro (37,2) e di Monaco, che arriva ad averne ben 54,5. Cinque volte tanto rispetto a noi.
Numero di magistrati ogni centomila abitanti
 
 Se poi vogliamo parlare del numero di magistrati non professionisti, ogni centomila abitanti, ecco la nostra più che onorevole posizione: quarti. Con dodici magistrati, veniamo dopo solo la Francia (5), la Bosnia (4) e il Portogallo (4).
Magistrati non professionisti per centomila abitanti
  Beh, ma allora forse il problema risiede nel personale non giudicante (un po' come gli operatori di piano nelle scuole), ovvero i portinai, i cancellieri, i segretari e gli uomini di pulizie dei tribunali. Saranno loro ad essere di troppo. O no?
 No. Ne abbiamo solo 46 ogni centomila italiani contro, per esempio, i 70 della Germania, i 93 della Spagna, i 135 della Slovenia e i 161 della Croazia!

PERSONALE GIUSTIZIA OGNI CENTOMILA ABITANTI

  Uff... Beh! Ma allora forse sono questi benedetti magistrati che non lavorano. Passano il tempo a giocare a freccette, possibile? 

 Neppure, mi spiace: proprio no. Nel 2006 in Italia, rispetto ai casi civili, è stata presa una decisione nel merito, ovvero il processo è arrivato a termine, in 2.653.113 casi, contro i 1.588.198 casi della Germania, i 1.624.484 casi della Francia e i 1.094.505 casi della Spagna. Semmai i processi in Italia si accumulano perché siamo l'unico paese dove nel solo 2006 se ne sono aperti 2.825.543, un numero più che doppio rispetto a quelli aperti in Germania (1.104.828), in Spagna (1.169.750) e superiore di un milione rispetto a quelli francesi (1.624.484). Non sarà che in Italia la percentuale di manigoldi ogni centomila abitanti è superiore a quella di un qualsiasi altro paese civile europeo? 
  Sembrerebbe di sì, visto che siamo il paese con il più alto numero di nuovi processi penali per atti criminosi gravi. Nel 2006 abbiamo avuto ben 1.230.085 nuovi processi. La Germania, seconda classificata, non arriva che a 854.099 casi.  Tra l'altro, li abbiamo risolti quasi tutti, dato che il numero di processi chiusi è stato di ben 1.168.044.
  In compenso, questo sì, siamo la nazione europea dove divorziare dura di più: ben 634 giorni di litigate coniugali prima di arrivare a un compromesso, contro i 477 della Francia, i 321 della Germania e i 227 della Spagna.
 Ma allora non converrebbe mettere fuori legge il divorzio per una decina d'anni? Così, giusto il tempo di risolvere la coda del penale. Facciamo così: ci penso e nella notte - in perfetto stile PDL - butto giù un bel disegno di legge per riformare la giustizia, sulla base di questo accorgimento. Sono sicuro che a Silvio l'idea piacerebbe, visto il capitale che deve versare a Veronica per la procedura di divorzio in corso.

  Insomma, avete capito bene? Fotocopiate questi dati, consegnateli agli amici e ai colleghi di lavoro, attaccateli alle stazioni degli autobus, dei treni, alle vetrine e alle pareti dei pubblici esercizi. Soprattutto, faxateli alla redazione di Porta a Porta durante la registrazione della fatidica puntata. Dopo la performance, diffondete uno, dieci, cento, mille videoclip dove rispondete punto a punto alle confuse motivazioni delineate grossolanamente e in maniera demagogica da un esecutivo un po' troppo allergico ai dati, che qualsiasi giornalista con la schiena dritta potrebbe mettere in difficoltà sventolando una semplice fotocopia. ( E poi, ve lo ricordate Berlusconi l'ultima volta da Vespa? Non mi era parso un campione di lucidità).

  Se la riforma della Giustizia acquisisce assoluta priorità sui gravi problemi che investono questo paese, il motivo non è che il potere giudiziario funziona peggio rispetto alle modalità in cui viene amministrato altrove. Forse, al contrario, dimostra di funzionare anche meglio.

 Ecco, sì. Forse è questo il problema: certe toghe dovrebbero prendere esempio dai politici ed essere un po' meno zelanti!


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Le Tre D che salveranno il mondo!

20 novembre 2009

Mi sono rotto i coglioni di Berlusconi

Roma, 5 dicembre 2009. No Berlusconi Day.


"Mi sono rotto i coglioni di Berlusconi". Ditelo in pubblico, al bar, al ristorante. Gridatelo in radio, ai semafori, scrivetelo ai giornali, inviate mail ai siti italiani e internazionali, alle caselle di posta dei deputati, dei senatori. "Mi sono rotto i coglioni di Berlusconi". Non voglio passare la mia vita a inseguire l'ultimo Lodo Alfano, l'ultima ghedinata, l'ultima assoluzione per legge di un corruttore. Non voglio mettermi a discutere sull'ennesima legge ad personam, sulla presa per il culo della democrazia a ripetizione. Non sopporto più i servi che blaterano di riforma della giustizia nei programmi televisivi. Che difendono l'indifendibile, pagati per mentire, coprire, ululare.
E' mai possibile che gli italiani, anche quelli rincoglioniti dalle televisioni, non abbiano un moto di rigetto, un conato di vomito a vedere la Repubblica Italiana trattata come una zoccola? Il Grande Corruttore ha corrotto forse ogni coscienza? Tutto ciò che ha toccato nella sua vita si è corrotto, decomposto. E' lui l'H1N1 della nostra democrazia. Un campione del falso perbenismo che ha trasformato ogni persona in un Capezzone: da Ratzinger a Bossi, da Fini a Bertone. Fa eccezione D'Alema che è un capezzone naturale.
Lo psiconano è un uomo in fuga, una vita in fuga dai processi, uno che ha sempre pronto un piano B per sfuggire alla Giustizia, e poi un altro piano B e un altro ancora. Milioni di piani B, fino alla consunzione del Paese. Un signore che ha permesso che Veronica Lario, madre di tre dei suoi figli, venisse messa con le tette al vento su Libero per averlo criticato. Che usa l'informazione come un ventilatore sparamerda su chiunque gli sia d'ostacolo. L'Italia merita di meglio, siamo diventati lo zimbello del mondo.
Questo vecchio di settantaquattro anni ha fatto il suo tempo come la compagnia di giro che ha messo insieme per proteggersi e che ammorba l'informazione e il Parlamento. Arroganti e ridicoli. Finito Berlusconi (perchè finirà), dovremo pulire dalla sua merda le stalle d'Italia. Ci vorranno anni.
Il 5 dicembre pomeriggio a Roma in piazza della Repubblica è stato organizzato dalla Rete un giorno di caloroso commiato allo psiconano: il "No B day". Io ci sarò. 250.000 persone hanno già dato la loro adesione. Il PDmenoelle ha rifiutato, alla piazza preferisce l'inciucio. Invito i Meet up a partecipare e a diffondere l'iniziativa. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.


www.beppegrillo.it

16 novembre 2009

Byoblu.Com - Diffida su diffida

15 novembre 2009 - 18.52
 

Diffida su diffida

 
"Diffida su diffida viene su la grande rete,
che paura... che paura che ci fa!
"


 Qualcuno ricorderà l'inchiesta di cui si è occupato Enzo Di Frenna, pubblicata su questo blog nel post Le verità della Rete su Juan Ruiz Naupari. Puntuale come un orologio svizzero, anzi, come una clessidra peruviana o ancora meglio come un calendario maya, è arrivata la diffida con richiesta di rimozione immediata di tutto il materiale pubblicato - clicca qui per scaricarla.

  Byoblu.Com è un habituè, avendo ricevuto già una prima diffida con richiesta di rimozione e rettifica ed un'ingiunzione di sequestro preventivo.

  Intendiamoci: basta con i luoghi comuni. Una diffida è uno strumento legale perfettamente lecito. Se io scrivo qualcosa di lesivo per la dignità o la professionalità di qualcuno, è giusto che questo signor qualcuno abbia a disposizione uno strumento per tutelarsi. Questo vale sicuramente per la diffamazione perpetrata a mezzo stampa oppure con mezzi di radiodiffusione come la radio e la televisione: se Minzolini o Fede dicessero una balla al TG1 e al TG4  - si parla ovviamente per assurdo - e se questa balla dovesse ledere la mia reputazione, non avendo io una televisione ad personam - sempre per assurdo: chi volete che abbia una televisione tutta sua? - sarei costretto a diffidarlo dal reiterare la diffamazione e a chiedere una smentita ufficiale, una rettifica che nessun altro potrebbe trasmettere se non lo stesso Minzolini o lo stesso Fede - ai quali nessuno peraltro chiederebbe mai di rimuovere un servizio che è già andato in onda, come non si potrebbe rimuovere da tutte le copie stampate di un giornale un articolo lesivo di chicchessia.

 Per la rete il discorso è diverso. La rete non è un media gerarchico o piramidale. Qui da noi, tutti possono avere la propria televisione ad personam, e dunque tutti possono replicare contestando la veridicità delle affermazioni contenute in un blog.

 Semmai, la partita si gioca sulla visibilità del blog. Il blog più letto in Italia è quello di Beppe Grillo. Se Grillo diffama il signor Pinco Pallino, sarà difficile che i lettori di Grillo possano leggere la replica pubblicata sul blog del signor Pallino. A questo si potrebbe facilmente ovviare imponendo per legge un meccanismo automatico che metta in correlazione i due articoli. Il meccanismo c'è già e si chiama trackback. Visto che una legge bisogna farla - e tentano di fare quella sbagliata -  tanto vale stabilire che ogni blog deve mettere a disposizione un sistema di trackback con le caratteristiche necessarie ad agganciare le repliche, magari sviluppando un protocollo per identificare le rettifiche degli interessati ed evidenziarle con un apposito simbolo. Complicato? Ma va... per niente. La difficoltà non è tecnica: serve solo la volontà politica.

 Dopo il mio post "Il Diritto di Rettifica nel Web 2.0: trackback e blog reactions", qualcuno ha avanzato poi una seconda perplessità: non tutti sono capaci di aprire e scrivere su un blog. Vero. Come è vero che non tutti sono capaci di scrivere una lettera dai contenuti legali: è per questo che esistono gli avvocati. Per meno, molto meno dell'importo che serve per pagare un avvocato, ci si potrebbe rivolgere ad una figura professionale apposita (creando nuovi posti di lavoro) che potrebbe facilmente e rapidamente creare un blog - a costo zero - e pubblicare la nostra comunicazione di rettifica. Il tutto ad una frazione del costo di un consulente legale (non serve una laurea per aprire un blog, scrivere un post e correlarlo ad un altro post impostando un trackback). Ci sono decine di internet point in ogni città che sarebbero felici di offrire questo servizio.

 Non si può applicare la legge sulla stampa, pensata nel 1948, alla rete. Sarebbe come applicare i codici in voga ai tempi della Santa Inquisizione alla ricerca scientifica del XXI secolo. Me chi lo spiega ad un governo che spende miliardi di euro per un ponte, ne incamera ancor di più con una legge pensata per legittimitare i capitali mafiosi, e poi non trova 800 milioni per sviluppare la banda larga, condannando un intero paese e tutti i suoi cittadini al medioevo delle comunicazioni?

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  Ricevo e pubblico la risposta di Enzo Di Frenna alla lettera di diffida di Lorenzo Profeti, legale rappresentante di Inkarri.

Inkarri e Juan Ruiz: il bavaglio a Enzodifrennablog.it

  In merito alla mia video-inchiesta “Le verità della Rete su Juan Ruiz Naupari” mi scrive l’avvocato Angelo Averni, a difesa dell’Associazione Inkarri Italia e per conto del sig. Lorenzo Profeti, che mi risulta esserne presidente, ma non ha mai fornito copia dello Statuto e Atto Costitutivo che più volte gli ho richiesto attraverso lo studio del suo commercialista, né ha mai risposto alle mie mail e telefonate per chiarimenti.

  L’avvocato Averni mi chiede di rimuovere ogni post e video inerenti a Inkarri e al sig.Juan Ruiz Figueroa. Le dico subito, caro avvocato, che i video rimarranno dove sono ed anche i post. Le ricordo che ai sensi della Legge sulla Stampa n° 47 del 1948 (che include il diritto di cronaca e il diritto di critica) e ai sensi della Legge n° 69 del 1963 che regola l’Ordine dei Giornalisti, rientra nelle mie funzioni porre domande e cercare notizie. Dunque la sua lettera è un tentativo di limitare la libertà d’informazione e di espressione, attraverso il mezzo Internet, che respingo con fermezza e decisione al mittente. Se un giornale, ad esempio, pubblicasse qualcosa di inesatto, si può mandare una lettera di rettifica con elementi circostanziati, oppure sporgere querela. Ma certamente non si chiede – con una lettera generica - di distruggere le pagine degli articoli di tutte le copie pubblicate. Dunque, finche un giudice non provi un eventuale reato di diffamazione – e la invito a procedere se vuole - tutto rimane dov’è.

  Nella sua lettera usa frasi generiche e non circostanziate, e non smonta nulla che non sia ampiamente documenato nella mia inchiesta. In un’eventuale sede di tribunale sarò dunque ben lieto di fornire i molti elementi in mio possesso, tra cui foto, video, testimonianze raccolte tra gli ex ederenti Inkarri e nei mesi in cui mi sono infiltrato come giornalista, e molto altro ancora.

  Lei scrive che avrei diffamato il sig. Figueroa e Inkarri, che l’Ayahuasca non è illegale, che nel processo di Perugia gli imputanti sono stati assolti, e mi diffida dal pubblicare altro materiale con qualunque mezzo d’informazione. La lettera completa è comunque sul mio blog.

  Da come è scritta questa lettera mi sono detto: è un avvocato giovane e sicuramente svolge la professione da poco. Infatti dall’Albo degli avvocati – pubblico e disponibile su Internet – vedo che lei è nato nel 1967, ha dunque 42 anni, ed è iscritto all’Albo dal 2001: dunque opera, tutto sommato, da pochi anni.
Le dico, avvocato Averni, che non ha letto bene il mio blog, il cui indirizzo non è enzodifrenna.it come lei scrive –ecco vede – ma enzodifrennablog.it, come è indicato qui.
In corsivo poi cita la legge 49 del 2009 e sbaglia pure anno, perché è la 49 del 2006, detta Fini Giovannardi, che abbatte la distinzione tra droghe leggere e pesanti. Dunque ne desumo che forse non visto bene i miei video.

  L’Ayahuasca è una miscela di due piante che – decotte e trasformate in bevanda liquida – contengono DMT, cioè dimetiltriptamina. La pianta che contine DMT in dosi elevate è la Psichotria Viridis, responsabile dell’effetto allucinatorio. La DMT è inserita nella TABELLA 1 della legge 49/2006 – eccola qua – e dunque lei scrive un’ulteriore imprecisione, poiché – come conferma anche la Direzione Centrale Antidroga – se si viene colti nell’uso di tale sostanza dove risulti che la DMT sia massicciamente presente come principio attivo, si rischia l’arresto e il carcere dai 6 ai 20 anni, con ammende che vanno dai 26 mila a 260 mila euro.

  In un mio recente post – del 3 novembre 2009 - ho pubblicato notizie su come viene venduta e distribuita l’Ayahuasca in Europa, già pronta in formato liquido. I corrieri di una qualunque organizzazione - quasi sempre europei perché passano inosservati - comprano bottiglie ad alto concentrato di Ayahuasca – che chiamano “la madre” - dove il principio attivo DMT è ben superiore alla soglia prevista dalla legge. La madre, conservata in frigo, viene poi diluita e distribuita. Dunque le confermo ciò che ho detto: se un qualunque aderente di una qualunque associazione venisse sorpreso con una bottiglia di “sostanza madre” c’è il rischio reale di arresto e carcere. Di indagini sull’uso di Ayahuasca, chiamata anche Yagè, ce ne sono molte nel mondo. Il caso più recente in Spagna, a gennaio 2009, ha portato all’arresto dei membri di un’associazione che la vendeva a caro prezzo. Ecco il comunicato ufficiale della Polizia Spagnola, egregio avvocato.

  E veniamo ad altri punti. Lei dice di parlare in nome del sig. Profeti, ma prende le difese del sig. Juan Ruiz Figueroa, rivelando tra l’altro – per la prima volta ufficialmente – che il suo cognome non è Naupari come si presenta in Internet – ecco, vede? - ma Figueroa, come avevo rivelato nel mio primo video su You Tube.

  Dunque a che titolo lei difende questo peruviano che guadagna somme sorprendenti? Se lei avesse visto bene i miei post e i miei video, riferisco che Figueora è esperto di Ayahuasca è questo dato è incontestabile: ci sono siti e blog di suoi allievi che ne parlano, c’è una pagina su Inkarri.es – cioè Espagna - dove si presentava un congresso sull’Ayahuasca Vision da lui organizzato – poi fatta sparire dopo pochi giorni dalla pubblicazione della mia video-inchiesta – ecco vede, ora non c’è più, e poi c’è un filmato – in mio possesso – dove Ruiz Figueroa tiene una video conferenza in Internet su Justin Tv dove gli utenti in chat, mentre interagiscono col maestro, fanno riferimento a cerimonie e Ayahuasca. Forse farebbe bene ad avvicinarsi allo schermo la prossima volta, così non le sfuggono alcuni dettagli.

  E’ dunque un reato essere esperto di una pianta? Mi può citare cortesemente un articolo del Codice Penale o Civile?

  A questo punto, però, lei mi fornisce lo spunto per qualche domanda: come mai, caro avvocato, lei prende la difesa degli imputati nel processo di Perugia arrestati per detezione di Ayahuasca liquida? Perché ci tiene a dire che non è illegale l’uso di Ayahuasca in Italia? Sta forse ammettendo che i membri di Inkarri ne fanno uso? Mi faccia sapere, per favore. Anzi, le faccio domande pubbliche: gli aderenti di Inkarri hanno mai usato o distribuito Ayahuasca liquida durante le cerimonie con il signor Juan Ruiz Figueroa? E l’hanno mai pagata? E il sig. Figueora che dice? Anzi, guardi: glielo chiedo in spagnolo:

  "Los miembros de Inkarri han usado o distribuido alguna vez Ayahuasca líquida durante las ceremonias con el peruano Juan Ruiz Figueroa? ¿Han pagado alguna vez por ella? ¿Y usted, Señor Figueroa?, le hablo a usted, ¿me oye? Usted que es un maestro de verdad diga la verdad, ahora, delante de sus usuarios en Internet: ¿ha usado alguna vez Ayahuasca en sus ceremonias por todo el mundo? Son preguntas simples. ¿O quizás, tiene miedo de las preguntas, Señor Figueroa? Le he escrito muchas veces y espero con ilusión una respuesta suya."

  In italiano: "Gli aderenti di Inkarri hanno mai usato o distribuito Ayahuasca liquida durante le cerimonie con il peruviano Juan Ruiz Figueroa? L’hanno mai pagata? E lei sig. Figueroa, dico a lei, mi sente? Lei che è un maestro di verità dicxa la verità, ora, davanti ai suoi utenti in Internet: ha mai usato Ayahuasca nelle sue cerimonie in giro per il mondo? Sono semplici domande. O forse ha paura paure delle domande, signor Juan Ruiz? Le ho scritto tante volte e aspetto volentieri una sua risposta."

  Come vede, avvocato. sono semplici domande, che ho posto continuamente ai dirigenti e membri Inkarri, senza mai ricevere risposta. Tra l’altro, i membri di Inkarri usano continuamente parole come “verità”, “luce”, “onestà”, “etica espiritual”, e così via.

  Se avesse guardato attentamente il mio secondo video su You Tube, avrebbe sentito che ho ampiamente citato l’archiviazione del caso di Perugia: “Il procedimento fu poi archiviato perché, come descrive una documentata tesi universitaria, le percentuali di DMT nell’Ayahusca liquida sequestrata andavano dallo 0,02 allo 0,05”.

  Dunque c’è completezza d’informazione. E dico anche che la sentenza si rifà alla vecchia legge 300 del 1990, mentre nel 2006 – anno di archiviazione – è arrivata la legge 49/2006, ben più dura. Oggi, per intenderci, si può essere arrestati anche per una semplice piantina di canapa.

  Come poi forse saprà, il Santo Daime è una chiesa di natura religiosa sudamericana e sono stati scagionati anche perché è emerso che non c’era business sull’uso dell’Ayahuasca.

  Ora le fornisco un dato interessante: ascolti bene.
  Gli stessi dirigenti e membri di Inkarri Italia hanno dato vita all’Università Pneuma – con sede a Tuenno, in provincia di Trento, in via 4 ville 12, gestita – come risulta da Internet - dai signori Renzo Menapace e Carmen Pizzolli, coadiuvati da Lorenzo Profeti e Francesca Crognale. Sul sito universidadpneuma.org c’era un calendario fitto di appuntamenti del sig. Figueroa, con corsi, seminari e viaggi… incluse cerimonie ben pagate. Dopo appena qualche giorno dalla pubblicazione della mia video-inchiesta, il sito è sparito. Come mai? Che c’era da nascondere?

  Allora vediamo. Il Ministero della Pubblica Istruzione mi ha comunicato ufficialmente che nessun soggetto privato può aprire una università o usare tale termine in Italia, e indica i riferimenti normativi che le allegherò volentieri alla mia risposta scritta.
Ed ora veniamo allo scoop: la Direzione Università del Ministero dell’Istruzione mi comunica – ufficialmente - che nessuna Università Pneuma è registrata ai sensi di legge. Ecco. Vede? Ma vediamo adesso una cosa curiosa: in questo filmato che risale ad agosto 2009 si vede che sul sito Inkarri.it, cliccando alla voce “Pneuma” appare questo testo. Oggi, cliccando nel profilo dello sciamano Juan Ruiz – come per magia – il testo è sparito, ed esce una pagina che si affretta a dire che la Università Pneuma non è riconosciuta in Italia.

  Allora di che parliamo, caro avvocato?
  MI pare che il sig, Lorenzo Profeti abbia avuto a disposizione oltre due mesi per rispondere alle mie domande.

  Si tenga aggiornato seguendo il mio blog attentamente.
  A breve arriverà il quarto video…

 Enzo Di Frenna
 http://www.enzodifrennablog.it/

I VOSTRI COMMENTI AL POST

La Guerra InCivile

Onestamente non so come una manifestazione, anche in altre nazioni, possa rimediare la problematica italiana...

Ci sono stati 300 mila persone in piazza la volta scorsa, ma i media hanno detto 50 mila e la gente davanti alla tv lo crede e, peggio ancora, crede che Berlusconi sia un martire...

Magari si pensa che lo sguardo e la critica internazionale potrebbe esser importante per rinforzare il movimento, ma il Parlamento Europeo sembra di non essistere e comunque le leggi nascono nella notte!!

Comunque, é una buona cosa alzare la voce, ma una voce sola. Ci sono persone e movimenti Anti-Berlusconi che si scontrano e creano una pluralitá di voci stonate ... questo é propio quello che non porterá nessun risoltato... "divide e vincerai".

Grazie Claudio per la luciditá delle tue parole e, suppratutto, per il coraggio di dire tutto cosí com'e´.

Saluti e benedizioni.

Nune

Diffondere, Divulgare, Diramare

Le Tre D che salveranno il mondo!

12 novembre 2009

Un avvocato e il bavaglio a Enzodifrennablog.it

Diritto alla Rete

Un messaggio di Diritto alla Rete

E' capitato anche a me! Un avvocato vuol mettere il bavaglio a Enzodifrennablog.it!

I blog che fanno inchieste sono quelli che danno più fastidio. Dopo la pubblicazione della mia video-inchiesta su You Tube "Le verità della Rete su Juan Ruiz Naupari", mi scrive l'avvocato Angelo Averni per conto dell'Associazione Inkarri e mi chiede la rimozione dei video e post su Juan Ruiz e la sua organizzazione, e mi diffida dal pubblicare altro materiale con "qualunque mezzo d'informazione"!!
Gli ho risposto che tutto rimane dovè. Anzi, rilancio con un piccolo scoop: la sua Università Pneuma non è registrata in Italia ai sensi di legge. Un video di risposta - quello che vedete in home page su Diritto alla Rete - in difesa della libertà d'informazione in Internet, per il nostro "diritto alla Rete" senza bavagli!.

LINK SUL MIO BLOG
http://www.enzodifrennablog.it/dblog/articolo.asp?articolo=553

Fate girare se potete, perchè i bavagli ai blog sono sempre più frequenti in Italia! (ultimo caso Byoblu.com).

Un caro saluto.
ENZO DI FRENNA

p.s. abbiamo ripreso l'inserimento delle adesioni di blog allo sciopero del 14 luglio 2009. Ne abbiamo caricaticati una sessantina, e nei prossimi giorni proseguiremo. A breve ci sarà anche il vostro! Scusate il ritardo...

Visita Diritto alla Rete al: http://dirittoallarete.ning.com

 

05 novembre 2009

Byoblu.Com - Il tappo della democrazia

5 novembre 2009 - 14.20
 

Il tappo della democrazia

Berlusconi Tappo della Democrazia

 Gianni Letta dice che la banda larga può aspettare. Come poteva aspettare Europa7 ad avere le frequenze che aveva regolarmente vinto, come dovrà sempre aspettare chiunque possa mettere in crisi il monopolio assoluto sui media e sull'informazione.

 Gianni Letta è il braccio destro del tappo della democrazia italiana: un metro e mezzo di sughero misto a cerone e lacca che impedisce ai pensieri, alla cultura, a un dibattito effervescente e superiore di fluire liberamente da un cittadino all'altro.

 In Finlandia la banda larga è un diritto legale. Dal 2015 tutti navigheranno a 100 Megabit. In Germania il 75% delle case l'avrà entro il 2014. La Francia sta investendo 10 miliardi di euro per servire 4 milioni di case entro il 2012.

 Noi avevamo stanziato 800 pidocchiosissimi milioni di euro. L'hanno congelati. Perché c'è la crisi. Ma come, non bisognava dare un segnale di ottimismo ai mercati? L'Europa ha stimato che la banda larga porterà un milione di posti di lavoro fino al 2015 e una crescita dell'economia europea di 850 miliardi di euro. O i segnali di ottimismo valevano solo per le vostre aziende di famiglia?  Diamo 4 miliardi e mezzo all'anno alla Chiesa Cattolica e non abbiamo 800 milioni per dare una speranza a milioni di italiani che sono in coma farmacologico, esanimi, privi di volontà, proni di fronte al grande proiettore di cazzate di Emilo Fede più di quanto non fosse Marrazzo davanti a Natalie e Brenda?

 E' questa la grande mobilitazione da farsi! Altro che no-cav, la libertà di stampa e i diritti dello stercoraro della Patagonia. Questo è il diritto fondamentale che si porta dietro tutti gli altri.

 E' giunto il momento di dire con forza, tutti insieme, per strada, nelle piazze, attraverso tutti i media e con ogni altro mezzo possibile e immaginabile: VOGLIAMO LA BANDA LARGA!

www.byoblu.com

Diffondere, Divulgare, Diramare

Le Tre D che salveranno il mondo!